…”L’uomo si identifica con il ruolo che è costretto a vivere: padre, figlio, padrone, operaio, impiegato, dirigente, professionista, intellettuale, guru, furbo, tonto, forte, debole, manager, ministro, disoccupato, ecc… per ognuno di questi ruoli esistono comportamenti sociali, abbigliamenti, modi di pensare e di esprimersi cui ciascuno si adegua inconsapevolmente. E quindi non siamo mai individui autentici, ma veri e propri imitatori: imitiamo modelli e stereotipi prodotti dalla società in cui viviamo. Persino nei comportamenti più intimi recitiamo in realtà dei ruoli precostituiti, che non si limitano soltanto a comportamenti e ad atteggiamenti convenzionali, ma che penetrano anche all’interno delle nostre convinzioni, dei nostri giudizi, della nostra coscienza. Insomma continuiamo a recitare.
L’inquinamento della nostra mente è troppo esteso. Bisogna imparare a dire la verità, ma per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos’è la verità e che cos’è la menzogna…soprattutto in se stessi.” G.I. Gurd jieff
CHE COS’E’ LA VERITA’ e CHE COS’E’ LA MENZOGNA…SOPRATTUTTO IN SE STESSI…invita il grande Gurdjieff a comprendere quel velo, spesso pesantemente irretente, quasi fosse l’intrigo ingombrante della tela di un ragno: egli c’invita a districarlo, ad eliminarlo…, semmai, e la cosa non è così ovvia, si arrivasse a comprenderne l’esistenza, presente spesso prorpio di fronte ai nostri occhi.., impeganti sostanzialmente per non..vedere..!!
Una e unica direi, scienza in grado di aiutarci compiutamente in questa opera di disgelo, di aggregazione, di conoscenza compiuta è certamente l’Astrologia con la sua dinamica rivelatrice in primis dei simboli intarsiati nella nostra coscienza oltre che delle sembianze esteriori che ci rappresentano a noi stessi da un verso e agli occhi degli altri dall’altro..
Lo studio e la comprensione profonda della simbologia dell’Ascendente, come abbiamo potuto legere nella prima parte di questo articolo, è la prima risposta a quella domanda di verità cui l’uomo evoluto deve tendere senza ulteriori indugi pena la miopia, se non la completa cecità, sulla reale visione del mondo circostante sia esso quello fisico, sia esso quello psichico: nulla è come sembra e nulla rimane com’è. Ormai dovremo averlo compreso un po’ tutti. Spero quindi di esser riuscito a spiegare, la comunque complessa informazione ascendenziale, che lungi dall’essere quella rappresentata dalla forma sostenuta dalla realtà tradizionale, è base decisiva e determinante della interpretazione del nostro Cielo di nascita. Traduzione questa della significanza dell’Ascendente che quindi, come avrete compreso, essere decisamente altra cosa rispetto ai nuovi simboli, da me coniati, dell’IC o Incipit Cosmologico e del suo comprimario I.C.P. o Incipit Cosmologico Planetario dei quali leggerete a breve il senso e il significato specifico che li distingue chiaramente da quello dell’Ascendente non fosse altro perchè quest’ultimo, come dovrebbe esser chiaro, è parto preciso del moto giornaliero dell’asse terrestre intorno a se stesso, mentre l’I.C. è un prodotto logaritmico derivante dall’interezza del moto della Sfera Celeste e dei suoi numerosissimi oggetti erranti, quindi non solo pianeti, ma ogni singola rappresentazione, fisica e/o virtuale, dell’intero respiro cosmologico: sia pianeta, sia evento, sia momento che s’inneschi alla costante universale. Uomo e varia umanità (animale, vegetale, inanimata…ecc..) da un lato, Cosmo e varia univeralità dall’altro, certamente conessi dall’unica legge, della più antica legge, direi, che decide delle sorti dello schema astrologico (“come sopra così sotto”..) che ne consente la logica deduttiva per l’interpretazione astrologica adeguatamente conseguente..,ma che, al contempo, deve distinguerne l’applicazione, divergendo chiaramente, come, alla fine di questo articolo-compendio, sarà chiarito inequivocabilmente. i significati concreti dei due principi in oggetto di studio e il loro differente obiettivo specifico di riferimento.. Quindi coloro i quali, forse un po’ troppo frettolosamente, hanno giudicato i valori rappresentati dall’Ascendente come simili, se non addirittura uguali, a quelli dell’Incipit, potranno, dopo aver letto attentamente l’intero compendio, capirne il reale utilizzo e la reale differenza applicativa, così da poterne utilizzare concretamente l’espressione del loro significato preciso per quello a cui è realmente riferito. Sono principi astrologicamente diversi nei valori rappresentati, senza alcun dubbio, perchè, in questa nuova intelaiatura descrittiva connessa all’Incipit Cosmologico non c’è più al centro della valutazione l’essere umano ne la sua estensione soggettivo-oggettiva, collettivo-individuale come riferimento orientativo, ma l’attenzione si rivolge direttamente verso l’anima cosmologica, qualsiasi anima cosmologica, ivi compresa, se così si può dire, in primis quella della visione generale della sede universale, in secundis quella più particolareggiata del moto planetario e di tutti i suoi aspetti correlati. L’Incipit Cosmologico o I.C. si riferisce sostanzialmente a tutti i possibili eventi cosmici e spaziali già elencati nella prima parte di questo articolo, mentre l’I.C. P. o Incipit Cosmologico Planetario, aderisce più particolarmente a tutte le dinamiche planetarie, a tutte le evoluzioni aspettuali dei pianeti in termini astrologici. Tra i vari eventi cosmologici quello tra questi che ne ha determinato la mia curiosità di ricercatore si riferiva preferibilmente, come penso sia facile intuire, al moto planetario, ivi compreso chiaramente, quello solare e lunare: comprendere cioè la natura intima e suggestiva, se mai sia possibile,di un pianeta, di qualsiasi pianeta al momento preciso del suo ingresso in un segno, come quello relativo alla congiunzione con un altro pianeta.. Momenti fondamentali che servono a chiarire, ancora di più, ovvero ad approfondire alcuni aspetti dei pianeti, letti troppo rigidamente dalla antica visione delle regole della astrologia classica, per certi versi troppo aderente alla visione matematico-geofisica, se mi si conente, dei propri postulati, peraltro estremamente significativi, s’intende, trascurando però, a piè pari quella psicologico-deduttiva, se non proprio intuitiva, altrettanto determinante se si parte dal presupposto fondante che ogni organismo nell’universo è vivo, pianeti compresi.
DIVIDERE, A QUALSIASI LIVELLO SAPIENZIALE LO SI COMPIA, E’ DAVERO UN ERRORE IMPERDONABILE..
Si legge spesso purtroppo, e neanche in ambienti poco raccomandabili, data l’accertata qualità del prodotto offerto, che qualunque astrologo, infatti, non principiante, ha senz’altro osservato come in corrispondenza di determinati eventi riguardanti la vita di una persona sia spesso possibile riscontrare determinate configurazioni astrologiche nella sua Carta Natale (includendovi anche transiti, progressioni, ecc.), pochi però tra questi sarebbero probabilmente disposti ad affermare con sicurezza che le medesime configurazioni possono essere addotte come indicatori certi ed esclusivi di tali fenomeni: tradotto, significa che la natura dell’evento non è mai prevista anticipatamente stando alla configurazione planetaria, ma semmai, “sistemata” ad hoc dopo l’avvento dell’accadimento. Insomma è piuttosto facile, data la larghezza interpretativa consentita da certa sintassi astrologica, “aggiustare” a posteriori l’evento accaduto correlandolo alla configurazione presente..!! Non a caso, al dunque, molti di quegli astrologi, suggerisce tra le sue righe “astrovms”, sarebbero disposti ad ammettere di aver sperimentato una certa frustrazione nel notare come un determinato evento nella vita di una persona può accompagnarsi a varie configurazioni astrologiche e che, per contro, la medesima configurazione può preludere ad eventi del tutto eterogenei. L’elasticità interpretativa è certamente un bene se non sfocia, dico io, in una dichiarata ignoranza traduttiva del simbolo, che per quanto variabile elasticamente, non può di fatto significare contemporaneamente due cose antitetiche: elasticità accettabile in un range verticale connesso ai valori + e – di un unico elemento simbolico, ma assolutamente insignificante in quello, diciamo, orizzantale, relativo a più elementi, anche di significato similare..ma a volte decisamente antitetico.: come ad esempio, rimanendo nel semplice, la “cattiveria” di un Giove, pianeta munifico per antonomasia e la “bontà” di un Saturno, il cattivo per ecellenza, concettualmente inaccettabili sul piano dell’archetipo che essi rappresentano: aldilà poi di una valutazione psicologica orientata sugli schemi proiettivi per cui la bontà gioviana diviene un espediente di cattiveria esemplare.., così come la durezza saturnina, al contempo diviene l’unica via di salvezza..! In questo senso, e solo in questo senso, si può “abusare” del concetto di elasticità interpretativa, dove però bisognerà fare un preciso riferimento sistematico alla scuola psicologica, intesa come scienza della mente, letta cioè alla stessa stregua dell’applicazione astronomica, astrofisica, quelle dei moti planetari, universali o galattici che siano…e non “chiacchierata” alla spicciola con il qualunquismo operativo che spesso ne contraddistingue la forma applicativa di chi ne parla senza alcuna coscienza scientifica: nessuno schema scientifico ha maggior valore dell’altro, capiamolo una volta per tutte, sia astronomico, geofisico, biologico, quantistico, psicologico o psicoterapico, perlomeno restando nell’ambito assertivo della mia “astrologia qualistica”..! Nulla è più importante di qualcos’altro che serva alla contemplazione universale dei fatti e degli accadimenti umani e cosmologici in cui siamo immersi sia come mondo animato, animale, vegetale ma anche come quello inanimato. Altrimenti l’uso di questa tipologia interpretativa, così allargata, dovrebbe bastare, e davvero basta..in molti casi, a scoraggiare i tentativi perseveranti degli studiosi più concretisti, orientati alla ricerca di dati oggettivamente validabili: proprio come quelli che agisce il sottoscritto. Tutta questa approssimazione suggerirebbe, secondo una visione potenzialmente tarpata della dinamica astrologica e della sua compiutezza logistica, che un’indagine astrologica individuale potrebbe non offrire alcuna garanzia certa, in termini di eventi oggettivamente pronosticabili nella vita di un individuo. Secondo questa visione, a mio modo di vedere astrologia, destabilizzante, si dovrebbe dedurre che l’analisi astrologica possa solo suggerire la presenza di determinate configurazioni potenziali. Si arriva a pensare tutt’al più che la probabilità che queste possano indicare un evento concreto può, pur con una serie di difficoltà e di limitazioni prudenziali, essere stimata dall’astrologo esperto, ma egli può offrire un contributo ben più importante, dicono ulteriormente “dividendo” la dinamica astrologica, in termini di interpretazione psicologica e spirituale del periodo di vita che una determinata persona sta attraversando: gli studiosi attenti, si pensa, più alle “cause” che agli “effetti”, preferiscono infatti concentrare i loro sforzi sulle “forze psichiche” che interesseranno la persona e sulle modalità migliori per affrontarle che previsionalmente concepire i fatti che potrebbero scatenarle..
Questo modo di pensare astrologia è quello che di fatto spezza in due la forza della sintassi astrologica: una versione, diciamo, quella Classica, più contratta sui calcoli equatoriali ed eclittici, collegati per lo più agli studi tolemaici, vedrebbe la forza dei numeri applicarsi freddamente alla marcata necessità di una logica previsionale (come l’uso delle Direzioni Primarie, Secondarie e perfino Terziarie, delle Progressioni o delle Rivoluzioni dimostra ampiamente) più che possibile, anzi inequivocabilmente applicabile, dato il concreto obiettivo di questa branca astrologica di cui affermo la necessità didattica. L’altra, la Moderna mantica, aperta, in qualche modo, invece all’elugubrazione psicoastrale correlata agli studi junghiani (senza peraltro conoscerne adeguatamente le sue attività applicative nel concreto percorso psicoanalitico), si dilunga, superando la concretezza della previsione, vista come impossibile, sulle visioni maggiormente psicologiche e psicoanalitiche. Entrambi separate da un solco che si sta allargando sempre di più senza rendersi conto che l’Astrologia è UNICA e non divisibile..e sta proprio a chi dice di amarne la forza del simbolo, gli astrologi cioè, di renderla ancora più vera, ancora più autentica, quindi scientifica, cosa che non si otterrà con le divisioni in atto tra queste inutili fazioni più politicamente lobbiste che applicativamente scientifiche. che dividendosi così scioccamente fanno solo il male di questa disciplina..!! A meno che ci sia un preciso disegno a renderla, propio per questo atteggiamento lesivo, inoperosa e distante dal suo vero obiettivo interpretativo e previsionale che ne è la fonte inesauribile per ladire alla conoscenza, alla sapienza dell’uomo del passato, del presente e del futuro.
Tanto per chiarire questo problema antico e irrisolto: mi domando, e vi domando, con la prima idea che mi viene in mente, da riferirsi sia alla Classica che alla Moderna, data quella visione, poco sopra riferita, d’impossibilità previsionale e della sua difficoltà applicativa, da un verso e l’obbligo della correlazione solo psicologica, come unico scopo possibile della lettura astrologica, dall’altro, a cosa servirebbero le Case..? Se sono adeguabili solamente a dei settori riferiti al caso e alla chiacchiera interpretativa casuale, beh lasciamo perdere e buonanotte..!! Le Case, come si sa, sono settori appunto dove le “cose accadono”..e per “cose” s’intende sia l’evento fisico che quello psichico, mai separabili da qualsiasi conteggio matematico e/o da qualsiasi analisi psicoastrologica che si voglia definire tale. Ci si deve leggere sia l’evento che può accadere in termini pratici, bello o brutto che sia; che l’evento che ne sottolinea la pressione psichica, favorevole o contraria: e aggiungerei che in realtà è solo l’inizio in quanto, e non a caso, ho fondato la mia astrologia QUALISTICA, le recenti disamine della meccanica Quantistica hanno cominciato, e davvero lo faranno ancor di più, a sondare entrambi i campi dello scibile (materiali e immateriali..) inserendo nel suo preciso linguaggio, finalmente, i valori reciproci di base incrociandone le differenti filosofie, senza distanziarne ne le cause ne gli effetti, anzi coniugandone gli eventi dimostrabili all’unisono proprio perchè fusi nella tipologia specifica di questa nuova era legata alla fisica delle particelle. Fusione che peraltro le antichissime scritture vediche già comprendevano abbondantemente nell’uso stesso dei loro famosi koan, espedienti numerico-psicologici di ragionamenti universali.
LA QUALISTICA, DENOMINATA COSI’ PER UNIRE E NON DIVIDERE, E’, COSI’ SGOMBRIAMO DA SUBITO IL CAMPO AI NUMEROSI EQUIVOCI CHE GIA’ STANNO NASCENDO, PARTE INTEGRANTE DELLA QUANTISTICA E NON UNA SUA OPPOSITRICE: INFATTI CHIUNQUE PUO’ COMPRENDERE COME IL QUANTUM E IL QUALEM, DI QUALSIASI COSA SI ANALIZZI, NON SIANO MAI SCINDIBILI…COSTRUENDO, SOLAMENTE INSIEME, LA REALTA’ CIRCOSTANTE..!!
L’I.C. sta per Incipit Cosmologico intendendo chiaramente quell’indole, quell’impronta archetipa che s’instaura nell’istante che l’evento, appunto cosmologico, si palesa, fosse esso il transito di una cometa, come il lancio di un satellite, l’approssimarsi di un meterorite o di qualsiasi altra “esperienza”, diciamo cosmica, come anche un Solstizio, un Equinozio, una Luna Nuova o Piena, un’Eclissi, l’ingresso di un pianeta in un segno, il momento-seme di un aspetto tra pianeti, la loro Retrogradazione e il ritorno nella Direzione, una levata eliaca, e così via, ognicosa quindi che interessi l’universo a noi circostante e la sua vitalità congenita che andrebbe allargata, a rigor di logica, financo ai moti della nostra Galassia: la Via Lattea, vero perno rotatorio dell’intero sistema cosmologico a cui apparteniamo. L’impronta unica che viene rappresentata graficamente e astrofisicamente dal grado, dal minuto e dal secondo appartenente al segno zodiacale “rintracciato” in quel preciso punto della longitudine eclittica, rappresenta l’INCIPIT, l’INIZIO e per estensione diagnostico-aspettuale, quell’impronta descrive in quell’attimo la CONGIUNZIONE, l’aspetto cioè da dove tutto nasce, il principale aspetto tra gli aspetti. Procedura questa descritta, seppur simile come approccio di calcolo alla concezione dell’Ascendente, non è l’Ascendente, non ne ha competenza, in quanto l’Incipit Cosmologico, come spiegato altrove più volte, non si riferisce alla nascita-seme della persona umana, dell’animale, del vegetale cioè agli eventi del creato conosciuti e riconosciuti concretamente, come di fatto sono appunto gli uomini, gli animali, le piante ecc.ecc..L’Incipit parla astrale, parla la lingua degli antenati planetari e delle loro rivoluzioni cosmologiche: non è umano, ne riferivbile all’uomo o alla vita come processo di sintesi biologica cellulare, base di nascita di un essere umano. L’I.C. non va confuso quindi con quello che chiamiamo Ascendente o Segno Ascendente in quanto, come spero di aver fatto comprendere in questa lunga disamina, questo si riferisce di fatto maggiormente ad una dimensione “individualizzata” dell’essere umano (se si vuole anche ad eventi di vita vissuta), ma non ai pianeti, alle strutture cosmologiche, a tutte quelle dinamiche astrofisiche sunnominate, che hanno anche loro, è bene rendersi conto, un “padre putativo”..(l’IC appunto) che ne “individualizza” l’essenza, non proprio animica, ma di fatto sovradimensionale, estraniandola dalla genericità della sola presenza nel segno zodiacale di appartenenza, definito, tutt’alpiù dall’ora, giorno, mese, anno e luogo, le coordinate spazio-temporali, limitandosi alla presenza del Sole (punto di riferimento astrologico dell’evento, di qualsiasi evento) in un segno che non ne specifica la tonalità come invece avviene, come abbiamo potuto comprendere, per la collocazione dell’Ascendente. L’anima, se si può dire così, dell’Incipit è racchiusa in quel richiamo antico, in quel suono di fondo universale scoperto alcuni anni fa che ne da una eco precisa, una struttura fonica di base interferente con ogni funzione universale che si possa definire tale. Il momento dell’accadimento dell’evento che, come è facile intuire, non delimita la realtà personale, appartenente fondamentalmente alla presenza del Segno Ascendente che ne conferma la precisa unicità e la possibile (non accertabile..) capacità d’individuazione che esso però, per sua struttura innata, tende a sviluppare nell’essere umano. L’I.C. o Incipit Cosmologico, non da l’individualità, non ne consente alcuna crescita, non vive l’identità, esso ci aiuta a ben definire, a plasmare, a colorare, ad imprintare invece un evento maggiormente cosmico, di quelli già citati, come ad esempio quel segnale-radio proveniente dal profondo abisso dell’universo galattico, dalla costellazione di Hercules per l’esattezza, di cui ho parlato in un articolo qualche tempo fa (Vedi i due articoli: http://www.ilnadir.com/astrologia-e-scienza/542-abracadabra-e-il-segnale-non-c-e-piu.html; http://www.ilnadir.com/astrologia-e-scienza/543-abracadabra-e-il-segnale-non-c-e-piu-2%5Eparte.html): non ha senso infatti parlare di “ascendente”, connesso in qualche modo all’individuazione dell’essere umano, ma è più logico, più corretto, anche in chiave esoterica, in quei casi di ordine cosmologico, parlare di Incipit, inteso come Grado-Momento-Seme: l’investitura cosmica dell’evento, cioè il tono, il colore, la forma, la gnosi, il dinamismo, l’essenza che appartiene all’evento descritto, a quello, e solamente a quello, creandone in quell’investitura una precisa Ombra di riferimento costante nel tempo. Investitura e Ombra, versioni gnostiche al contempo, che si agganciano inevitabilmente alla regola principe che governa ogni discorso astrologico sin dagli inizi di questa eterna disciplina. La regola somma: COME SOPRA COSI’ SOTTO E VICEVERSA, presente in ogni cultura del mondo, va compresa nel suo profondo non solamente letta mnemonicamente, come siamo abituati a fare, quasi a leggerne un ritornello musicale da canticchiare con gli amici. Regola questa straordinariamente significativa invece, che tramite quelle “semplici” parole, attraversa il tempo e lo spazio perforandone i confini, semmai ci fossero: esistente infatti da millenni, sempre presente trasversalmente in ogni cultura dell’intero creato, dove troviamo, si potrebbe dire incredibilmente, costantemente le stesse leggi e sempre lo stesso principio che agisce su più livelli, come ci insegna appunto il mitico Ermete Trismegisto (colui che l’ha forgiata..), il tre volte grande, nel suo Kybalion. Ermete, ossia il Tre volte grande, il Trismegisto (ne parlò per la prima volta Erodoto nel 450 a.C. quando tradusse in greco le conoscenze astrali egizie), personaggio mitico di origine greco-egizia (sebbene molti ancora dubitino della sua esistenza: figura mitica o reale..!), era il Dio della parola creatrice, chiamato anche Thot, come il dio egizio signore del sapere che scrisse, più precisamente, nel suo kybalion, col fuoco della mente, queste poderose parole, incise a lettere cubitali in ogni piega della cultura sapienziale universale: “Come in alto, così in basso; Come in basso, così in alto, per il principio della cosa Unica”…Parole semplici in apparenza, ma significanti invece il germe primario dell’Essenza stessa, la Gnosi, dell’Intero Universo presente al contempo nell’Uomo e nel Cosmo, mai divisi tra loro, quindi indivisibili come espressione vivificante dell’Uno di cui partecipano all’evento costitutivo della nascita-seme di ogni principio originario, fosse idea o fosse cosa. Indivisibili quindi da nessun essere, personaggio o sconosciuto che sia, da nessuna forma religiosa, dalle svariate teorie teologiche o dai contaminanti Pensieri filosofici. Ermete è rimasto una figura leggendaria esperta di magia, astronomia, astrologia, alchimia e di filosofia. Egli avrebbe donato, il condizionale è d’obbligo, agli Egizi l’uso della scrittura, delle leggi e della sapienza divina ed avrebbe lasciato circa 40 libri, ovviamente ai suoi adepti, in cui c’era scritto buona parte del suo sapere. Cosicché dagli antichi Egizi e Greci, passando per il Medio Evo e il Rinascimento, molti gli hanno attribuito la paternità di numerosi scritti, a cominciare da Erodoto, Platone, Marsilio Ficino, Schuré nel secolo scorso. Ad onor del vero però, per essere precisi e non per dissacrare tout court una simile ri-costruzione storica, se vogliamo in un ceto senso allegorica, non bisogna dimenticare che il nome di Ermete fu dato dai Romani anche al pianeta Mercurio che, in astrologia, simboleggia innanzitutto la mente con tutte e le sue funzioni. Ermete Trismegisto o Ermete-Mercurio, la sua verità, allegorica o meno, è inscritta nella cultura sapienziale dell’intero orbe terracqueo, presente in ogni epoca e in ogni razza, esistente in ogni latitudine sia essa orientale od occidentale, nordista o sudista, che ci piaccia distinguere. Parole quelle formanti il Concetto fondante l’intera versione interpretativa dell’Universo (letto al contrario ci dice, non casualmente, in chiave palindroma “Verso l’Uno”, proprio come l’essenza, anch’essa palindroma, della frase ..”trismegista”), che non a caso è alla base dell’intera intelaiatura astrologica, scienza che perdura nei secoli, probabilmente anche aldilà della sua stessa volontà..di esistere e di re-sistere agli attacchi, loro si, incivilmente indemoniati, pregiudizievolmente disinformanti, dei tanti, direi troppi, denigratori e dissacratori della disciplina astrologica che, unica tra le cosiddette scienze, lega indissolubilmente, proprio nel rispetto di quelle antichissime “parole gnostiche”, allegoriche o sacre che siano, l’Uomo e l’Universo inconcepibili divisi tra loro, ma unicamente traducibili nella continua interazione dei due mondi in essi rappresentati: lo spazio-tempo umano e lo spazio-tempo cosmologico, ma anche la loro espressione sovradimensionale, priva di confini sia nel sensoriale che nel trascendente, motivo per il quale è perfettamente leggibile in questa perpetua interrelazione sine die, quel principio originario o Logos divino che si esprime nel significato della Gnosi, non solo cioè conoscenza ma intuito divino illuminante. L’Incipit di ogni Inizio, il Dio creatore, creatore del dio creatore: l’Anima Mundi. La Gnosi a cui mi sto riferendo, è bene comprendere, non va confusa con lo Gnosticismo, termine che, nello specifico, designa un complesso fenomeno di movimenti religiosi ereticali del cristianesimo dei primi secoli, dei quale la Gnosi costituiva una componente fondamentale, completamente differente però dal concetto di Gnosi, se vogliamo astrologica (intendendo, a mio modo di vedere, l’Astrologia come Unica e autentica Scienza degli Inizi) su cui sto ragionando come forma di Logos degli Inizi, quindi di tutti gli Incipit. La Gnosi cristica divide: essa ha, quale elemento caratteristico, per cui si divarica dalla mia concezione, una precisa visione duale esistente tra la sfera spirituale e quella materiale dell’esperienza, che distingue, in modo netto e inconciliabile: una scissione inestricabile tra spirito e materia, anima e corpo. L’esatto contrario del significato, come ho provato a dimostrare, del termine Uni-verso, da considerare palindromo appunto (Verso-l’Uno), che vuole obbligatoriamente l’inseparabilità degli elementi di cui si compone per potersi conciliare, ovvero riconciliare, con il proprio divino, aldilà di qualsiasi concezione religiosa, che sappiamo essere, una delle prime cause divisorie per l’essere umano sin dai primordi dell’umanità. Le elaborate teogonie, scrive sapientemente F.Goti, le machiavelliche cosmogonie, gli oscuri nomi, gli eoni infedeli, le suicide missioni salvifiche, sono gli ingredienti comuni ad ogni scuola e comunità gnostica in odor di congrega massonico-religiosa, realizzando così, bisogna riconoscerlo, un intricato, quanto raffinato, ordito per mente e anima. Divisione formale e sostanziale quindi che potrebbe far sembrare, e di fatto è, che nessuna di queste fratellanze gnostiche cristiane producessero la pace che andavano predicando, fino a quando non si differenziavano acriticamente, rispetto alle altre scuole di pensiero, per qualche peculiarità, per un nuovo estroso nome demoniaco, o per qualche particolare mitologico: come dire che solo loro cavalcavano il divino e gli altri, tutti gli altri, fuori dal loro contesto, erano considerabili eretici. La cosa funzionò e funziona da millenni: una Chiesa travestita da santa in cui regna indecetemente il demonio. Il concetto di Gnosi, fondamentale nell’economia astrologica, va inteso come principio unificatore: è una conoscenza del divino dentro di noi, mai leggibile fuori da noi..!! Motivo per il quale la Religione Cristiana, su tutte, ma anche, come minimo, le altre religioni monoteiste, ne hanno combattuto acerbamente i principi fondanti, essendo essa, l’ “Astrologia Gnostica” (come mi piace definirla, considerandone la decapitazione culturale originaria, alla stessa stregua della verità religiosa..), vera scienza fondante dell’uomo, l’astrologia degli Inizi, dei VERI INIZI, quelli cioè nascosti abilmente dalle concezioni classicheggianti dell’epoca tolomeica, e prima ancora, sviluppandosi appunto ed integrandosi nei vari contesti religiosi, dalle funzioni babilonesi, caldee, per l’area asiatico occidentale, a quelle arabe, egiziane, poi greche, romane e medioevali, tutte al dunque utilizzate a coprire le vere verità delle origini di questa scienza, per questo motivo definita dai miei studi gnostica, avendo subito lo stesso trattamento delle antiche verità religiose, mai giunte a noi, secondo la realtà degli scritti dei veri autori ma elaborate, per non dire completamente imbastardite, Bibbia compresa, dagli interventi fraudolenti dei cosiddetti Padri della Chiesa che ne hanno inficiato inesorabilmente la significanza iniziatica, quella sì Sacra…!! Anche in campo astrologico, come detto, molto vicino a quello religioso nei suoi dogmi fondanti, possiamo dire che è successa la stessa “copertura ideologica” che al dunque è alla base della stessa motivazione dell’Onnipotenza del Potere sulle masse: rendere l’uomo schiavo dell’ignoranza delle sue autentiche origini…!! L’Astrologia, per chi non lo avesse ancora compreso, è una disciplina inavvicinabile per studio e applicazione da nessun altra congettura scientifica che si picchi di considerarsi tale in quanto unisce le forme, altrimenti divise, della cultura sapienziale: sono frutto del suo studio all’unisono sia la materialità che l’immaterialità e questo ha spaventato le menti di chi voleva mantenere il controllo su tutto e su tutti..sin dai tempi dei tempi..Nicea, come scritto e detto più volte, fu il momento decisivo della rottura con la Verità e della sospensione della coscienza originaria..resa eretica da quel Concilio aberrante. Le forme di Potere Religiose, ma anche quelle più propriamente politiche, hanno volutamente demonizzato ogni forma di cultura che fosse ritenuta rivale dei loro concetti base della credenza cristiana, per evitarne la potente concorrenza sapienziale: sia in campo strettamente religioso, che in quello astrologico. Concorrenza che in realtà non può avere rivali nella tristissima mediocrità di certa visione dualizzata e divisoria dell’essere umano, espressa artatamente da certe forme religiose, che alimentandone le molteplici differenze in ambito umano, favorivano e favoriscono un trattamento particolare, diverso tra certi uomini rispetto ad altri uomini, non appartenenti alle loro congregazioni più o meno esotericizzanti, massoniche o religiose che fossero e che sono, hanno consentito la crescita esponenziale di precisi atteggiamenti discriminatori discordanti la razza, la classe, il sesso, l’omofobia, la cultura, in una parola l’Uomo, attivanti proprio il loro nascosto obiettivo dissacrante: sradicare cioè l’anima dal corpo dell’individuo, travestendosi ignobilmente da santi ed agendo realisticamente da demoni. L’Astrologia, quella autentica, non può avere rivali in quanto non inneggia ad alcuna prevaricazione, ad alcuna sopraffazione, ad alcuna coercizione, costanti queste che invece appartengono a certe forme di Potere, travestite da agnelli, ma vestite da lupi. Vi è però differenza, chiara diferenza, fra ciò che appare al novizio e la sostanza che coglie l’adepto: è proprio su questo binomio onubilante (apparenza–sostanza) che si fonda l’intera speculazione gnostica cristiana, di cui si serve per confondere e dividere le menti dei “novizi”, cioè di coloro che, uomini semplici, non hanno modo di poterne comprendere le sopraffine volgarizzazioni e le fuorvianti illusioni paradisiache, “annegati” come sono nell’oblio compromissorio delle punizioni anima-corpo, quelle si demoniacamente aggiustate, correlate a certe convenzioni adescatorie radicate alle pene di un inferno, messo lì ad arte per usare violenza sulle poveri menti, di per se, già ampiamente spaventate, degli uomini semplici che sarebbero di buona volontà se fossero lasciati liberi veramente d’intendere e di volere..!! Non è un caso che i due pianeti del nostro sistema solare più lontani, vicini alla cintura-confine, le famose Colonne d’Ercole della Conoscenza umana, in ordine di lontananza dal Sole, Plutone e Nettuno, dei straordinari dell’assoluto e dell’infinito, dove il meccanismo del perdersi e del ritrovarsi, del morire e del rinascere, dell’oblio insondato e del recupero della memoria incestuosa, delle visioni drogate e di quelle dannate sadomasochisticamente, dell’altezza artistica e della scoperta archeologica, della scenografia oceanica e della perversa liturgia ecclesiale, siano pronti ad intrecciarsi tra loro in orbite stravolgenti le menti e le anime degli esseri a loro coinvolti: come scrissi in un mio articolo di un annetto fa, (http://www.ilnadir.com/blog/513-la-santa-pasqua-e-la-dannata-guerra-la-complessa-dinamica-nettuno-plutone.html) accattivante Plutone si nettunizza come Nettuno si plutonizza per un certo periodo di anni, circa 20. Questo fenomeno avviene quando l’orbita ellittica del pianeta “nano”, Plutone, attraversa all’interno quella circolare di Nettuno, assumendo la sua posizione nell’ordine di distanza dalla nostra stella: il Sole. Dopo 20 anni le due orbite si incrociano nuovamente e la situazione torna alla normalità. L’ultima volta che questo contorcimento orbitale si è svolto, è stato il 21 gennaio 1979 e la prossima sarà nel lontano 2227. Dal 1979 al 1999 circa, un ventennio quindi, dove sono accadute numerose cose straordinarie ma una su tutti fu il Crollo del Muro di Berlino, con la conseguente fine dell’Impero Sovietico (la vecchia U.R.S.S.) per come era conosciuto al mondo, sgretolatosi in più stati e statarelli. Questo per dirvi cosa possono combinare quei due..”pianetini” quando agiscono le loro orbite pervertenti le orbite conclamate: Nettuno confondendo la sua idea diffusa di spiritualità animico-religiosa con Plutone, la pervicace forma di Potere Assoluto, collegato al principio della sopraffazione dei simboli e degli uomini. Insomma due archetipi che insieme sono in grado di stravolgere ogni cosa capiti sotto il loro tiro.., fosse Chiesa, fosse Religione, fosse Storia, fosse Politica o altro..!! La spiritualità nettuniana lascia il posto alla sopraffazione plutonica come la forza ctonia plutonica si alleggerisce nelle anime spiritualizzate di Nettuno..: manifesta una crisi di valori compenetrante, sin nelle viscere, l’io che diviene in quel preciso istante l’altro.., ignorato fino a quel momento, vissuto solo come intruso o peggio ancora come nemico. La Chiesa in quella gnosi cristica si è plutonizzata, deturpando il suo nettuno-spirituale: sta a voi rendervene conto, come feci peraltro, rendendovene edotti, con la puntuale analisi astrologica dell’incontro-scontro ufficiale dei due pianeti in quel di Nicea: Potere Spirituale e Temporale essendo presenti in quello storico Concilio del 325 d.c. dove la spiritualità dell’evento (Nettuno) fu “confusa” con lo strapotere della politica e del compromesso economico. Se non ricordo male proprio Gesù disse “Date a Dio quello che è di Dio ed a Cesare quello che è di Cesare”…o no.? Forse non conosceva, nella sua massima sapienza, dell’intreccio mortale delle orbite di quei due pianeti…!! Cosa questa che in realtà si è ampiamente ripetuta nei secoli, Gesù, il Cristo, consapevole o meno: peraltro abbiamo visto come i due s’incrociano per 20 anni ogni 248 anni. Nel corso della storia infatti, applicando alla lettera il senso di questo diabolico intreccio planetario, è accaduto spesso che Autorità religiose (Nettuno) assumessero a sé poteri temporali di regnanti e governanti (Plutone). Non volgio risultare blasfemo ma ricordo che tra le ipotesi del tradimento di Giuda c’è quella del travisamento dei poteri temporali oltre che spirituali dell’apostolo riguardo il Cristo che egli riteneva Re d’ Israele nel significato terreno e non spirituale….!! Vi bastano queste righe come spiegazione della potenza planetaria compresa solamente dalla sintassi astrologica.., per decretarne appunto l’epurazione dalle scienze..? Chiaro che ha fatto paura, e ne fa ancora, per coloro che sanno (Vedi la Massoneria Rosacrociana ad esempio.!) del potere straordinario che esiste in questa potente correlazione di reciprocità energetica uomo-universo che solo l’Astrologia, come scienza, sa leggere adeguatamente, tra le cosiddette scienze, per questo demonizzata, appunto, proprio dai vari rappresentanti di questi poteri messi sotto tiro dalle forze previsionali e interpretative dei calcoli astrali. Lo stesso San Francesco, per dirla tutta sull’intreccio orbitale planetario Nettuno-Plutone, ebbe a ridire contro il potere temporale della Chiesa, se non ricordo male, fondando un Ordine, i Francescani appunto, che esaltasse quello spirituale (gli “Spirituali”, divisi nel suo ordine dai generici francescani, furono i veri seguaci di San Francesco che furono perseguitati come eretici da Papa Giovanni XXII°: il solito metodo “tipicamente ecclesiastico” tanto per cambiare..!!) in contrapposizione all’allora discutibile esercizio del potere da parte degli Ordini religiosi ecclesiastici, Papa compreso: direi proprio, e senza tema di smentita, lo stesso sovvertimento presente nell’esercizio odierno che, subdolamente prevaricando quel significativo “avvertimento francescano”, ne ha assunto in prima persona il nome, prestandolo all’ultimo Papa eletto, tra l’altro, “forzosamente”, il gesuita Bergoglio. Ecco il valore insindacabile dell’Astrologia autentica: è l’unica arma che ci consente nel nostro piccolo di non crearci inganni insanabili e soprattutto di scoprirli, parlando anche in grande, la dove ci sono; anche quando, come nel caso di certi eventi storici, non possiamo essere presenti “dal vivo”..!! Sarà per questo preciso motivo che la vera Astrologia è stata combattuta e martorizzata come scienza e come arte del sublime e dell’anima..? Un po’ la fine indecorosa di tutti gli uomini che per qualche motivo degno di valore e di anima, si sono messi contro questo establishment violento dei governi religiosi e politici, consegnati nelle mani di regnanti senza scrupoli e senza pudori..!! Voi che ne dite..? Certamente la battaglia, che è stata organizzata contro la sua speculazione culturale e previsionale, è stata orchestrata da questi soloni benpensanti, scienziati ed ecclesiasti, Re e Regine, Imperatori e Papi, Ministri e Vescovi, illuministi ed “illuminati”, sia al di fuori dei suoi confini ma anche al di dentro, consentendone, come sta avvenendo ormai da tempo, la spoliazione sistematica dei suoi straordinari valori intrinsechi che ne contrassegnano, per chi li conosce e li sa interpretare, l’alto valore scientifico: sto parlando cioè di una significativa Gnosi, una Gnosi Astrologica, come unica fonte di sapere a cui riferirsi. Questo principio era chiaramente da controbattere: dopo il concilio di Nicea e l’editto di Costantino nel IV secolo d.C. – nell’anno 325 d.C. per la precisione -, infatti, dopo cioè che il cristianesimo romano venne ufficializzato, introdotto nei culti istituzionalizzati e investito di potere temporale, venne spazzata via la cosiddetta “dottrina dell’Opera Vivente” dalla storia con la stessa, esasperata violenza, che aveva avidamente appreso dai romani dopo averne fatto diretta esperienza. Evidentemente incuteva troppo terrore nelle menti non pronte e negli animi consumati dall’avidità di potere e di controllo sulle masse, una dottrina che affermava la possibilità di conoscere ..”Dio”, non come entità remota e distaccata, ma come forza presente e viva in ciascun essere umano; forza che pericolosamente liberava, risvegliava e maturava l’uomo, che di conseguenza non aveva più bisogno di un potere centrale da cui dipendere e da cui essere protetto.. Il resto sembra chiaro o avete ancora dei dubbi? Da qui è facile giungere ai significati perversi delle scomuniche e delle persecuzioni religiose scatenatisi in ogni angolo della Terra, che di religioso avevano, ed hanno, letteralmente ben poco da dimostrare: le cose in realtà stanno allo stesso punto di ieri, se non peggio, coperte solo da forme ipocrite e demagogiche destabilizzanti la Verità vera che rimane sempre in mano a questi deliranti giudici compremessi alle volontà del potere a cui soggiacciono silentemente pena la loro fine prematura. A tal proposito, pur comprendendo il probabile fuori tema, il cristianesimo, o protocristianesimo che fino ad allora era stato uno sfumato e multicolore movimento religioso e, se si vuole, rivoluzionario, si spogliò del mito, della leggenda e della magia per divenire -manipolato, artefatto e censurato nei suoi voli mistici e profetici- una religione di stato, chiusa, dogmatica, gerarchica e severa alla stregua di un’istituzione militare e bellica. L’accadimento più scandaloso fu che la nascente chiesa romana si impadronì dell’intera cultura cristiana, facendo venire alla luce gli scritti e le dottrine che più erano comodi alla loro teologia di persuasione e per il rafforzamento del proprio potere. Lavorando di propaganda, censura e fittizia rielaborazione, nonché di violenze e soprusi, in certi casi inenarrabili neanche dalla più fervida visione di perversione fantastica, misero a tacere l’intero patrimonio mistico e gnostico che rappresentava l’anima più profonda dei primi cristiani..Lo stesso trattamento accadde all’Astrologia..,.proprio per gli stessi motivi: ora capite meglio il motivo di questo mio parallelismo, tra gnosi cristica e astrologica, certamente non casuale, ne legato alla dimostrazione di chissà quale saccenza…! Ancora oggi, già che ci sono, a differenza delle maggiori religioni e movimenti spirituali, il Cattolicesimo Vaticano pretende di detenere l’unica via di salvezza spirituale e di essere il solo detentore e rappresentante del vero Dio e della sua rivelazione, aldilà dei comportamenti di apertura teologica operati dal neo pontefice romano, il Gesuita Papa Bergoglio.
Il cristianesimo gnostico, come l’Astrologia delle Origini (quelle autentiche..però, non quelle raccontate nei vari compendi “stiracchiati” di storia dell’astrologia sulle strardinarie doti dei pastorelli erranti dell’Asia che sarebbero stati bravissimi a capire la meccanica celeste usando solamente i loro occhi…!!), non uscì mai dalle catacombe, e continuò ad essere una corrente sotterranea, esoterica, iniziatica e criptica; perseguitata da chi prima condivideva con esso le catacombe e il culto, i martirii e le persecuzioni, in un’unica figura archetipa del Cristo, per una vera chiesa cattolica, cioè universale, in esatto parallelismo culturale, mi perdoneranno i pochi, se non pochissimi, gnostici autentici, l’accostamento, ai loro occhi probabilmente irriverente, con l’esegesi astrologica che è andata avanti nella sua lunghissima storia, attraversando epoche antichissime, “nascondendo” i suoi più profondi significati, coprendone la potente signatura previsionale riguardante la visione futura, al contempo offuscando la verità delle Origini di chiara tendenza cosmica, compresa inequivocabilmente dalle traduzioni delle tavole sumere che hanno autorizzato a decifrarne la genitura in ambito extraterrestre. Facilitata in questo sfacelo dalla dilagante ignoranza di chi si è solamente vestito, come sacerdote di quell’alto insegnamento, degli abiti talari senza comprenderne il significato e comunque partecipando, consapevolmente o meno, ad infangarlo e a nasconderlo alle menti più capaci, alle genti che, come nel caso della visione cristiana, avrebbero potuto comprendere di quale ente divino fossero costituiti: aspetto questo che non poteva e non può essere accettato dai poteri consolidati. La Gnosi di cui parlo, prendendo in prestito il significato allegorico dei primi cristiani, è risveglio, è conoscenza diretta ed intuitiva, nel caso di quei primi uomini, di Dio, nel caso di cui vi sto parlando è la necessità di ogni consapevolezza, di ogni verità, di ogni reciprocità di vita (come sopra così sotto..), conseguentemente delle dimensioni sovrasensibili all’interno del Sé, ma anche, per reciprocità, all’interno dell’interezza Cosmologica sovrastante, e, come possiede per unico mezzo l’esperienza interiore vissuta direttamente dall’individuo, senza condizionamenti esterni, guide, istituzioni o regole etiche e morali da dover seguire e dalle quali dipendere; così si esplica liberamente nella concezione planetaria, nei moti di rivoluzione delll’intero cosmo, come forza energetica fondante l’univeralità in cui siamo immersi, sia uomini, sia animali, sia mondi di universi paralleli a cui siamo tesi senza rendercene conto fisicamente in continua relazione reciproca: legge fondante che la comprensione dell’Incipit Cosmologico sottende, significando all’unisono il principio di ogni evento universale e la correlazione ad esso da parte dell’uomo come ente energetico ricetrasmittente vivificante. In questo senso il mio riferimento alla Gnosi consente una libera ricerca autenticamente “spirituale” e quindi, per definizione, compresa dalla natura mistica ed al contempo esoterica..: astrologia e teologia cosmica convergendo. Peraltro, pur non volendo emulare nessunio, non credo che io sia il primo, ne l’ultimo, a presentare spiegazioni correlate ad altre scienze per simili concezioni teologiche: non è forse stato lo stesso Jung, in una lettera a Freud, a definire la psicoanalisi una “reincarnazione” della “Sophìa”, della sapienza gnostica…cioè..? L’aiòn di Cristo si caratterizza come economia del dissidio con l’Anticristo, ovvero con “l’antìmimon pneuma”, spirito imitatore o contraffattore, termine a cui Jung ricorre più volte e che deriva dalla lettura dei famosi testi gnostici “Pistis Sophia” e “Apocrifo di Giovanni”. E, se devo proprio dirla tutta, “Risposta a Giobbe”, il libro-risposta protesta di Jung si lascia anche considerare quale compendio di motivi gnostici. L’ambiguità dimostrata da Yahweh nel richiamare “l’attenzione della prima coppia umana sull’albero del bene e del male vietando loro contemporaneamente di mangiarne i frutti”, era già stata denunciata, tra gli altri, dai marcioniti (movimento cristiano considerato eretico). In completo accordo con Jung essi condannavano il Creatore che, in contraddizione con se stesso, comandava quello che aveva proibito e proibiva quello che aveva comandato. Allo stesso modo Jung sostiene che nel comportamento di Yahweh “erano presenti un sì e un no”. La sua è una parabola nella quale si scopre in Dio una componente “satanica”: egli, infatti, è contrassegnato da un’onnipotenza che può esprimersi nel campo etico come un’amoralità. Pertanto mi sembra di poter dire di esere in buona compagnia quando cerco di far comprendere come le cose siano state sconvolte da certi poteri che ad oggi sono al centro di ogni motivazione umana e universale, controllando ogni piega dell’esistenza.
Perchè parlo di Gnosi, mi direte, dovendo spiegare l’Incipit Cosmologico..? Vi rispondo all’istante, come peraltro penso già di aver fatto, perchè in essa, nella sua struttura sapienziale è compreso ogni momento collegato al concetto astratto d’Inizio, quindi ad ogni Incipit. L’escatologia gnostica, non dimenticatevi, consistendo nella lotta dell’anima contro gli arconti ostili nel suo tentativo di giungere al “Pleroma”, corrisponde all’ascesa dell’anima, nella concezione dell’antichissima Astrologia Babilonese, attraverso i reami dei sette pianeti per raggiungere “Anu”: quindi la correlazione tra sistema Gnostico e sistema Astrologico è più che pertinente, benedetto come fu dalla coniugazione con l’ascesa animica della filosofia astrale mesopotamica. Io però, sia chiaro, sto parlando di altro significato di Gnosi
La mia “Gnosi Astrologica”, quello cioè che voglio intendere per purezza del concetto di Gnosi, come deve essere rappresentato, prevede l’Incipit e il suo significato.
L’INCIPIT COSMOLOGICO: L’INIZIO SEME DI OGNI REALTA’ UNIVERSALE ovvero universalizzata
Un’Ombra positiva s’intende, intesa positivamente cioè, la stessa che l’uomo riconosce quando camminando spalle al Sole ne vede la propria sagoma davanti a se, distendersi per terra, anzi da piccoli, un po’ tutti, abbiamo giocato con questa Ombra biricchina che sfuggiva continuamente alla nostra caccia (per poterla calpestare e quindi prendere..): caccia che chiaramente non riusciva mai perchè essa, l’Ombra, si muoveva istantaneamente con il nostro movimento…!! L’I.C. come Ombra quindi ma non l’Ombra, elemento mancante, nella dinamica astro-psicololgica, o peggio ancora, se la riferiamo a quel rivale psichico dell’uomo e della sua corretta evoluzione di maturazione junghiana: un ombra-incipit, una spinta, una energia pervadente tutta la dinamica cosmologica che si spiega solo con la formazione degli Inizi-Seme che l’Incipit rappresenta a 360°, fosse Ombra o fosse evento. L’incipit è come un’essenza concentrata, c’è già tutto in quel “momento-inizio”: c’è già l’intera storia..di ogni evento, di qualsiasi evento.. Iniziare, sappiamo, significa anche scegliere; scegliere la grammatica della propria fantasia, trovare il modo, di esprimere la vastità del pensiero, nella forma oggettivata della parola, come di qualsiasi altra forma d’espressione, ivi compresa, direi a maggior ragione, data la straordinaria bellezza e, se si vuole, eleganza delle configurazioni celesti, quella cosmica e planetaria che, attraverso i moti e le evoluziioni incessanti, disegnano Inizi-Seme continui e inarrestabili che producono con i loro vortici vibrazionali in risonanza con la “musica” idilliaca delle sfere celesti, la vita nell’Universo. Allo stesso tempo, bisogna dire che ogni inizio, ogni Incipit ha già qualcosa alle sue spalle: esso si riferisce a un mondo che esiste già da prima, come ogni moto cosmologico e universale che si rispetti viene sempre da qualcosa che lo ha precuduto e che forse lo ha addirittura forgiato..: la fondante logica dei Cicli Planetari, descritti nel capolavoro astrologico di A. Ruperti: “i Cicli del divenire”, che, semmai non lo avete ancora letto, consiglio vivamente di coprire questa eventuale vostra incresciosa lacuna. L’Incipit è un’espressione fondamentale nel campo della sintassi astrologica, rappresentando l’Inizio: peraltro, ormai tutti sanno che la mia migliore definizione di Astrologia parte appunto dal valore dell’Inizio, di ogni inizio. Essa acquista la sua ragione scientificamente rilevante dal pieno simbolismo degli INIZI. Come in musica la tonalità permette di determinare il ritmo (incipit) di un’intera sinfonia, così l’attacco (incipit) di un romanzo diverrà per il lettore la chiave musicale per capire la melodia dell’intero racconto. Cosa possa significare la parola INIZIO, lo spiega molto bene Italo Calvino, nel suo caso chiaramente in relazione alla scrittura di un romanzo, dove scrive: “Fino al momento precedente a quello in cui cominciamo a scrivere, abbiamo a nostra disposizione il mondo (…), senza né un prima né un poi, (…). Ogni volta l’inizio è quel momento di distacco dalla molteplicità dei possibili”... Ecco la visione straordinaria di un Incipit che applicato al Cosmo e alle sue rivoluzioni ne dimostra la sua determinante importanza, ne dimostra come in quell’Incipit ci sia l’interezza del significato del mondo, espresso in quel preciso momento e in nessun altro momento..: iniziando qualcosa ne definisce la colorazione di fondo unica e irripetibile distaccata, in quel momento preciso, dalla possibilità eventuale di un altro inizio possibile, di molteplici inizi possibili, che ormai non sarà più possibile ripetere, proprio perchè qualcosa è già iniziato..! Capsico la complessità, ma è fondamentale che comprendiate a fondo l’idea di Incipit, d’Inizio, perchè è la base portante di tutta la filosofia astrologica: ci consente di analizzare di ragionare sulle caratteristiche uniche e ineguagliabili di quell’avvio che proprio perchè primo ne orienta l’intero dinamismo nel periodo vitale che esso stesso circoscrive. L’inizio di un Ciclo, la Congiunzione sono i suoi riferimenti cosmologici più evidenti. Quel determinato incipit, si pone a nostra completa disposizione per leggerne correttamente l’unico senso possibile, interpretabile una volta per tutte e per sempre convalidato. L’Incipit Cosmologico è una matrice, è un marchio, come tale non si può più togliere, non può più essere sostituito: è l’insostituibile abito ombra dell’anima cosmologica e/o planetaria…!! Incipit, dal latino incipěre, sta per “cominciare”, parla di qualcosa che inizia.. L’incipit nel lessico comune definisce l’inizio, l’avvio, il punto di partenza per la creazione di un’opera qualsiasi, ma i significati che si possono attribuire a questa parola e soprattutto ai molteplici e differenti usi che di essa vengono fatti, sono evidentemente molto più estesi. Riuscire a tracciare i confini dell’incipit per definirne il significato è un’operazione molto delicata in quanto potrebbero non esistere, anzi direi che non esistono affatto. In letteratura si potrebbe parlare della prima riga o del primo capitolo di un romanzo, in pittura del bozzetto che precede un quadro o delle prime pennellate di colore impresse sulla tela, l’incipit di un’opera teatrale potrebbe configurarsi nelle prime note dell’overture e infine nel mondo cinematografico l’esordio potrebbe essere rappresentato dalle prime immagini diegetiche o dai titoli di testa..Ma l’Incipit Cosmologico di cui parlo è riferito ad eventi assolutamente correlati ad ogni modalità creativa del cosmo: la mobilità incessante universale, la sua danza estenuamte, consente spunti inimmaginabili correlati alla continua variabilità degli infiniti Inizi che danno vita tutti insieme a quello che chiamiamo, un po’ frettolosamente, TEMPO: il tempo che viviamo, quello dell’epoche, dei secoli trascorsi e quelli ancora da trascorrere, al futuro..e ai suoi significati già inscritti, è bene comprenderlo, nello svolgimento esistenziale dei cicli planetari..al momento dei loro INIZI, congiungendosi tra loro e congiungendo i loro specifici e rispettivi moti universali che ne significano e ne contraddistinguono il battito del loro centro focale unendolo istantaneamente all’altro o agli altri immessi in quel moto, qualsiasi moto. Momento unico e irripetibile che da il consenso battesimale della nascita: l’Incipit. Per questo l’Incipit è Gnostico, in quanto non è ripetibile ne uniformabile ad altro evento o esito, ne si presta a valutazione diversa da quella originalmente gnostica.
ASTROLOGIA QUALISTICA O FUTURA: perchè un Incipit universale..?
L’Uni-verso, il pianeta, l’evento cosmologico, ha bisogno di una presenza gnostica, l’INCIPIT, per rappresentarlo tanto quanto ne ha bisogno l’Uomo, contraddistinto dal Segno e dal grado Ascendente.
L’Incipit “vive” autonomamente tanto quanto l’Ascendente. L’uno, l’Incipit, riferito più propriamente al pianeta, all’Universo cosmologico, l’altro, l’Ascendente, riferito più propriamente all’Uomo, ma entrambi connessi tra loro in quanto non c’è scissione tra Uomo-Pianeta e Universo, essendo tutti insieme conpartecipi della realtà che sostanzialmente formano proprio coi loro rispettivi “respiri”, con la loro specifica forma di respirazioone: c’è, come detto, nell’Incipit la stessa sostanza universale presente nell’Uomo, come c’è nell’Ascendente la stessa forza energetica universale. Questo è il principio primo da cui sono partito per dare vita al concetto, altrimenti incomprensibile, dell’IC che descrive la stessa natura in cui è immerso l’uomo, anche se sembra riferirisi alla forza planetaria come fosse scissa dall’anima universale: sappiamo tutti o davvero dovremmo saperlo che nulla è diviso e che tutto è conesso. Come l’Uomo ha una sua precisa nascita, inizio di riferimento “ascendenziale” così il Pianeta, l’evento cosmologico ne ha una “incipiziale”, mi consentirete l’accostamento neo-logistico del termine. Forse vi è più chiaro ora il motivo significante, almeno è la mia fervida speranza, pur comprendendone la difficoltà traduttiva, per il quale ho unito, per quanto differenti tra loro, sotto lo stesso tetto della valutazione astrologica, due concetti fondamentali, come l’AS e l’IC, creandone dei veri capisaldi orientativi e interpretativi del simbolo, di ogni simbolo in quanto connessi entrambi al significato primigenio degli Inizi, generati sulla base del preciso legame, direi inscindibile, Uomo-Pianeta-Universo. Questa mia convinzione sinergica non è poi tanto da considerare così oscura, incomprensibile, pensando a quanto sia forte l’interazione tra uomo e pianeta. L’uomo fisico è costituito di sostanza planetaria e la sua vita fisico-energetica dipende dal pianeta, al punto che, è mia ferma convinzione, che la guarigione umana in termini di salute dipenda unicamente dalla sostanziale conoscenza formativa del pianeta di riferimento. Il pianeta, come lo stesso Universo, è a sua volta influenzato dall’uomo, che attraverso sé stesso, il suo fare Pensiero, può valorizzare le energie fisiche e sottili, oppure disperderle od intossicarle, deprimendo o davvero espandendo illimitatamente i confini universali circostanti. Tutto dell’Uomo influenza la natura planetaria conseguentemente l’Universo che la contiene. Quello che fa influisce sulla sostanza fisica, quello che pensa ne impressiona l’energia sottile. Anche moltiplicarsi influenza la vita planetaria. Quando prende coscienza della reciprocità che lo lega all’energia planetaria e cosmica che lo fanno esistere, evento questo non proprio automatico.., bisogna dire.., nell’Uomo, in quel particolare Uomo, nasce la consapevolezza (non solo nella mente ma anche nel cuore: principio fondamentale) che diventa alto senso di responsabilità, verso se stesso e verso la vita dell’Universo. Esiste, come abbiamo visto, un preciso Principio di Reciprocità che collega l’Uomo al pianeta, all’Universo e viceversa. Si è sempre pensato, dice, con acutezza, A. Altomonte, che l’Universo facesse parte dell’Uomo e che l’Uomo fosse un atomo vivente dell’Universo. La partecipazione comincia dalla sua aura che, attraverso quella planetaria, assorbe l’energia solare che gli è necessaria. L’uomo trae nutrimento dalla sostanza planetaria, trasformando il cibo in energia fisica e mentale che usa per concretizzare se stesso, la forma fisica e mentale attraverso le quali agisce. Simile al principio do ut des (dare e avere) l’uomo vive dell’energia che riceve. Allo stesso tempo, con la sua vita contribuisce a far vivere il pianeta, restituendogli un valore pari alle qualità che riesce a sviluppare in se stesso. Quindi LA MATRICE NATURALE DA CUI SI GENERA L’UNIVERSO E’ LA REALTÀ DELL’ESSERE UMANO così come avviene la reciproca forma di dipendenza cosmica per la nascita dell’Uomo.
L’UNIVERSO SI ESPRIME PROPRIO COME UN UOMO: pensa, sente, batte ritmicamente, pulsa, anima, crea, plasma, vive, cresce, muore, Per comprendere come sia sensibilmente vera questa energia simbiotica tra Uomo e Univero provo ad approfondire meglio l’argomento che poi penso dovrà essere il vero campo unificato della nuova applicazione del futuro metodo astrologico che dovrà assumere nuove visioni, nuovi metodi e formule, così come linguaggi da definire su nuove basi scientifiche più adeguate ai tempi che dovranno essere descritti, competentemente e tecnicamente, in relazione con le nuove filosofie emergenti dalla esperienza quantistica e cosmologica di questi anni di cambiamento, per certi versi decisamente straordinari, su cui estendere la sua sapienza già di per se molto estesa, motivo per il quale ho denominato questo nuovo passaggio conoscitivo per la sequenza astrologica come “QUALISTICO”, realizzabile appunto nell’ambito di questa nuova filosofia avveniristica per ogni scienza che si definisca tale. Per approfondire questo nuovo linguaggio legato alla mia creatura astrologica, la Qualistica, dobbiamo cercare di correlarlo al nuovo che avanza, appunto, nei lavori scientifici più accreditati che in questi anni si stanno susseguendo uno dietro l’altro riempiendo di notizie sensazionali le famose riviste ufficiali come “Nature”, “Science”, “National Geographic”, “BMj”, “Focus”, “Coelum”..ecc..ecc..che rappresentano la finestra ufficiale aperta sul mondo della Scienza, anch’essa per questo definita, un po’ troppo pregiudizievolmente, ufficiale, da distinguerla da quella ben più performante, cosiddetta di “frontiera”, aperta invece alle speculazioni più azzardate, più tecnicamente avanzate, slacciate dai padronati lobbistici del Potere. La cosiddetta Ufficialità è una terminologia significativa che, dal mio punto di vista, non consente, a queste riviste, agli scienziati, per quanto importanti siano, politicizzate e controllate come sono, aperture chiarificatrici le verità profonde ma le loro pubblicazioni servono soprattutto a controllarne gli eventi:l’ufficialità della notizia scientifica spesso è un prodotto condizionante la verità vera, anche se, data l’impronta prettamente scientifica, ogni tanto lasciano passare qualche tassello della reale informazione. Parlando di linguaggio, di nuovo simbolismo linguistico, da correlare analogicamente alla neo-dinamica astrologica, appunto quella che ho definito “Qualistica”, che sto, faticosamente, cercando di proporre come nuova fonte di imformazione didattica si legge in quelle riviste che esiste il Vuoto, come ci ricorda sensatamente A. Fatale, al dunque fondamentalmente esiste solo quello, gli scienziati, con le loro continue scoperte, lo hanno chiamato significativamente “Vuoto Quantomeccanico ”, il brodo primordiale dove tutto è in-potenza: un vuoto su cui vibra un plasma fluido da dove tutta l’energia viene partorita come contrazione ondalutoria e geometrica di quella stessa Vibrazione cosmica originaria. Ciò che è sorprendente di queste scoperte, per rimanere in linea della costante Universo-Uomo, è che iquesto Vuoto, un Vuoto superfluido, ha caratteristiche e strutture neuro(na)li…: dunque sembra essere un plasma che “fluisce” secondo dei connotati mentali simili alla struttura neuronale del cervello. Aderendo ad esso secondo attributi tipici di una coscienza organizzatrice… una specie di software cosmico. Si potrebe trattare di un sistema equiparabile ad un “fluido” composto di “quanti discreti” o “quanti-neuroni” (generalizzando astrologicamente: un sistema di “quanti qualistici”, connessi alle dinamiche mercuriali epimeteiche o prometeiche) che renderebbero l’Universo una sostanza ‘proto-pensante’”, come fosse Uomo, in grado infatti di creare, nelle sue proiezioni oleografiche lungo i diversi stadi dell’energia, forme senzienti di Coscienza individuale. La realtà che viene espressa astrologicamente nel grafico del nostro tema Natale rappresentante l’interezza del nostro Universo proto-pensante. Quindi per spiegare questi neologismi interpretativi, sia in applicazione psicologica che in previsione astronomica, per una nuova realtà astrologica da riproporre alla didattica classica e moderna di questa scienza la connessione Uomo-Universo chiama direttamente in campo l’Ascendente da un verso e l’Incipit dall’altro. L’Incipit Cosmologico o IC parla dell’Universo e delle sue manifestazioni tanto quanto l’Ascendente astrologico parla dell’Uomo a cui si riferisce. Non sono quindi due schemi strutturali uguali tra loro, anzi hanno, come spero di aver chiarito, ragioni di campo ben diverse tra loro, ma perseguono lo stesso fine che indistintamente li accomuna: cioè hanno entrambi in se, nel loro corpus strutturale, il Seme degli Inizi, di tutti gli Inizi, quindi, per la prima legge della Qualistica, sono parte fondante della didattica astrologica che significa l’INIZIO, come unico e imprescindibile riferimento sapienziale sin dagli albori di questa scienza. Inizio e momento seme che è perfettamente rappresentato nel suo emblema principale: quel Grafico, per ora solo bidimensionale, ma presto tridimensionale, Astrale del Cielo di Nascita sia riferito all’Uomo, sia rappresentanto l’evento cosmologico..Per cui se l’Universo può essere una sostanza proto-pensante, come fosse Uomo, (equiparabile alla figura del Tema, al modello planetario in esso inscritto) in grado cioè di creare forme senzienti di Coscienza individuale, proprio per questo motivo quindi si spiegherebbe la capacità del “Vuoto” di modificare la sua forma e di auto-organizzarsi “apprendendo” ed “elaborando” informazioni in forma di perturbazioni nella sua struttura infinitesimale, secondo un modello simile a quello adottato dalle trasmissioni inter-neuronali del nostro cervello, a questo punto non certamente a caso..capisco che siamo nel complesso ma vi basti comprendere, come sto cercando di fare, la chiara correlazione Uomo-Universo non solo a chiacchiere (come spesso accade..) ma in relazione alle scoperte della dinamica quantistica: l’Uomo è il pianeta che lo rappresenta tanto quanto il pianeta si umanizza in quell’uomo. Gli scienziati, diciamo quelli veri, hanno ormai scoperto da tempo che tutto nell’Universo vibra ad una frequenza o un’altra. I cicli di apertura e chiusura dei fiori, il ciclo di nascita e morte, le maree, la migrazione degli uccelli, i cicli meteorologici tramite cui dopo il sole comincia la pioggia e poi spunta di nuovo il sole, l’orbita della Terra intorno al Sole, anche l’espansione e la contrazione dell’universo…: tutti questi fenomeni, e ce ne sono ancora moltissimi da rappresentare, sono delle vibrazioni, su scale più piccole o più grandi. Anche gli esseri umani, per mantenere viva in voi questa correlazione, sono una vibrazione, determinate frequenze (astrologicamente riferibili alle differenze latitudinali e longitudinali dei Segni Zodiacali: chiaramente è diversa polarmente la vibrazione capricorniana rispetto a quella cancerina aldilà dell’opposizione aspettuale esistente tra loro e così via..) interagiscono formando un particolare Campo Elettro- Magnetico Informato in cui le leggi di natura che lo abitano si influenzano creando un “comportamento quantistico” in grado di soggettizzare un’energia auto-riflessiva: lo straconosciuto, più sconosciuto che c’è, “Io Sono” consapevole di sè…, e questo, come è facile intuire, accade a diversi stadi vibrazionali. Pensate al vostro battito cardiaco, la respirazione, i cicli di veglia e sonno…: tutte queste sono vibrazioni e non vibrano allo stesso ritmo pur essendo riferibili alla stessa persona. Di fatto, come già accennato, tutta la scienza autoreferenziale dell’ultimo secolo, riferendomi sostanzialmente innanzitutto a quel potere post illuministico che ha soggiogato tutto lo scibile umano, si guarda bene dal mancare al grande imperativo: ovvero l’ “ordine nasce dal caos” (Ordo ad Chao..massonico), e quindi non esiste un fine perché il fine lo definisce l’uomo…!! Che poi magari fosse così, in verità a escogitarlo è solo un fottuto gruppo di uomini che decide cosa debba essere la Verità, rigorosamente marcata col dogma della scientificità o della religione. Più esattamente, sarà anche vero che tutto nasce dal Caos, ma quel caos è apparente e primigenio, esso infatti è guidato, come succitato, da una sostanza pensante, cosa questa che non si vuole palesare per non cambiare l’ “ordine costituito” (“Deus Meumque jus” ovvero “Dio e la mia legge” campeggia, insieme all’ “Ordo ab chao” sul fregio che contrassegna l’ultimo e più alto grado della Massoneria di rito scozzese: quel 33mo grado assegnato a chi giunge alla funzione di direzione ed amministrazione)! Quindi, rielaborando schematicamente certi principi ampiamente conosciuti nell’ambito psicoanalitico, si può serenamente affermare, alla luce di questa precisa e ineludibile correlazione Uomo-Pianeta-Universo, espressa sia nel dinamismo ascendenziale come in quello incipiziale, che così come il “Vuoto” si auto-riflette in quell’oscuro campo di sperimentazione qual è la sua “coscienza cosmica integrata” speculare, e, così come la Coscienza Collettiva si riflette nei suoi piccoli focolai di coscienze individuali, così la mente specchia se stessa sul piano relativo dell’esperienza cioè quella che consideriamo essere la nostra vita in questa nostra dimensione che possiamo legittimamente considerare oleografica.
ORA QUINDI SAPETE CHE C’E’ UN ALTRO PARADIGMA ASTROLOGICO, L’I.C. o “INCIPIT COSMOLOGICO2 (e l’ I.C.P. suo figlio putativo, o Incipit Cosmologico Planetario, quando si riferiscepiù propriamente ad un Pianeta), DA POTER UTILIZZARE E DA POTER FAR FUNZIONARE PER AGIE LE NOSTRE MENTI IN MODALITA’ CHIARAMENTE QUALISTICA IN QUANTO SAPPIAMO DI POTER CONSIDERARE UNITI, QUEI MONDI, CHE LA STORIA DELLA SCIENZA HA CERCATO CONTINUAMENTE DI PRESENTARCI DIVISI..COME LA CONVINTA DIVARICAZIONE DELL’UOMO, DELLA MENTE, DELLA PSICHE, DELL’ANIMA, DEL TRASCENDENTE IN UN VERSO con L’UNIVERSO, LA FISICA, LA MATERIA, L’IMMANENTE NELL’ALTRO. SONO ASSOLUTAMENTE UNO PARTE DELL’ALTRO, PROPRIO COME I MEZZI CHE USANO: SE PERMETTETE, LA COSA NON E’ DI POCO CONTO…SE, SOPRATTUTTO, IL CIELO SU CUI TUTTO SI DISEGNA, UTILIZZA LA TAVOLOZZA DELLE LOGICHE ASTRALI COME PRIMO RIFERIMENTO ANALOGICO PER STABILIRE UNA NUOVA NOZIONE DI SCIENZA DELL’ASTROLOGIA ESPRESSA COME LA SCIENZA DEGLI INZI.
Roma 24.02.2017 Claudio Crespina
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
-Astrovms.it
-La Nostalgia Gnostica. F. Goti
-Risposta a Giobbe. C.G. Jung
-La Reciprocità Uomo-Universo. Athos A. Altomonte
-Dall’Universo Alla Coscienza: Le Avventure Del Sè. A. Fatale