Partendo dall’assunto principe dello schema astrologico di ogni tempo e di ogni epoca: “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto. E ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per perpetuare il miracolo della Cosa Unica” che, a ben interpretare, riassume in se, senza una precisa competenza, il principio di sincronicità acausale, concetto fondante, in chiave psicoanalitica, a cui si è rivolto Jung nelle sue famose speculazioni psichiche che ne hanno contrassegnato il preciso momento di svolta didattica dal suo originario maestro, colui che è passato alla storia come lo scopritore dell’Inconscio: il Toro Sigmund Freud.
CHE COS’E’ VERAMENTE LA SINCRONICITA’
La sincronicità, dicevo tempo fa come assaggio, non è magia, non è una formula magica..!! La sincronicità non ha niente a che vedere con il mondo, volutamente “buio” dell’esoterismo, in cui molti, anche scioccamente, cercano di relegarne il senso e il significato così bollandone la validazione scientifica…!!
Un po’ quello che accade ad ogni materia che non corrisponde ai chiusi canoni obbligati da certo ragionamento scientifico che inevitabilmente, per riproporsi appunto scientificamente, bolla tout court tutto quello che non considera scientifico in quanto non aderente alla comprovazione di laboratorio..e similari..!! La sincronicità è il respiro, il battito vitale del tutto, dell’Universo al quale apparteniamo indistintamente, come cellule di un unico corpo… L’astrologia, come molti astrologhi affermano (anche senza aver compreso lo schema traduttivo) si basa, ovvero, potrebbe essere compresa, quindi spiegata, dal principio di sincronicità, del quale però dovremmo saperne tradurne coerentemente il vero significato spesso confuso con il sincronismo, direi di natura telepatica, per intenderne l’autentico senso che ha prodotto l’impegno di Jung e forse, qui lo dico e qui lo nego, neanche sufficientemente chiaro allo stesso suo ideatore che, a leggerne il libro specifico (“Sincronicità dei nessi acausali”), per comprenderne lo schema, comunque complesso, secondo la mia interpretazione, ha usato la mente deduttiva dell’ego e non quella, che lui auspicherebbe come intenzione, intuitivo-induttiva dell’Io: unica in grado a relazionarsi con la dinamica sincronicistica di cui parla Jung. Una dinamica cioè svincolata dalla logica razionale del mondo casuale in cui la nostra mente è abituata a muoversi, confinata e relegata alle logiche della collettività in cui nasciamo in primis, quindi povera dell’humus individuale a cui bisognerebbe attingere per esprimere al meglio la relazione sincronicistica che non corrisponde, tanto per chiarire, a quella sincronica che, confondendo l’oggetto con il soggetto, pensa, in molti astrologi di primo pelo (astro-manti..!!), ma, a dirla tutta, anche di psicologi, di esaurire il significato con la similitudine non corretta alla dinamica telepatica che è altra cosa evidentemente: la sincronicità junghiana, tanto per capirci sul semplice, non corrisponde al momento che ti sto pensando e tu mi chiami al telefono…(questo sentimento può essere definito telepatia e possiede funzionalità sincronica, non sincronicistica).
L'”influenza delle stelle”, capiamolo, non esiste in senso causale., non è dimostrabile, come vorrebbe certa scienza empirica, causalmente: non è affatto un’influenza causale. L’astrologia “lavora” – se si può usare questo termine – nella maniera inscritta sulla tabula smaragdina: cioè alludendo spontaneamente ad un imprimatur macrocosmo-microcosmo inalienabile. L’Universo è nell’Uomo come l’Uomo è nell’Universo senza soluzione di continuità… Pertanto se traduciamo spontaneamente quel profondo e inalienabile principio originario dello schema astrologico, potremmo serenamente affermare che dal momento che l’universale si trova riflesso nel particolare, il trascendente nel materiale, è possibile es-trarre conclusioni, interpretazioni, riguardanti eventi terreni (materia..) a partire dalle evoluzioni delle costellazioni celesti (Immateria): la posizione del cielo in un dato momento, riflettendo le qualità di quel momento, riflette anche le qualità di qualunque cosa nata in quel momento (Astrologia scienza degli INIZI).QUESTA E’ L’AUTENTICA FORMULA BASICA DELLA REGOLARITA’ ASTROLOGICA che, andrà correlata costantemente col principio di “massa critica” che consiste in quel limite, insondabile razionalmente, che una volta raggiunto fa scattare simultaneamente la regolamentazione dell’evento su più vasta scala di riferimento (l’Entanglemet quantistico e “Imo” la centesima scimmia)
“[…]C’è un unico comune flusso, un respiro comune, tutte le cose sono in comunione. L’intero organismo e ognuna delle sue parti stanno lavorando congiuntamente per lo stesso proposito…il grande principio si estende fino alla parte più estrema, e dalla parte più estrema si ritorna al grande principio di un’unica natura che comprende l’esistenza e la non esistenza[…]”
Ippocrate di Coo o Kos (Coo, 460 a.C. circa – Larissa, 377 a.C. terminus ante quem) medico, geografo e aforista greco, considerato il “padre” della medicina.
Non c’è, come certa scienza crede, l’applicazione obbligata di un processo causale, unico possibile per spiegare le motivazioni del mondo circostante, cioè, voglio dire significativamente che “una non causa l’altra”, ma in realtà esse sono sincroniche e si specchiano l’una con l’altra: come detto, la posizione del cielo in dato momento, riflettendo le qualità di quel preciso momento, riflette anche, non causalmente, ma sincronicisticamente, le qualità di qualsiasi cosa nata in quel momento. Questo è l’assunto principale utile a spiegare le cose come avvengono al di fuori degli obblighi “indiscreti” ed incompleti della scientifica logica razionale, rinchiusa nei confini asfissianti del dinamismo causa-effetto, tipico di quella legge karmica che non mi è mai piaciuto intendere come principio motore dell’essere e soprattutto dell’essenza: mi perdonerete l’irriverente menefreghismo scientifico.., ma tant’è..!!!
Il messaggio più ampio che vorrei trasmettere è che cambiando noi stessi possiamo, per sincronicità, portare rivoluzionari cambiamenti all’intero pianeta. La sincronicità si manifesta non solo in un evento privo di senso nel momento in cui accade, ma anche in una serie di esperienze simili nel momento in cui risultano utili. Questo accade perché la sincronicità, non legata ai nostri schemi temporali, si presenta nella contemporaneità degli eventi. I nostri pensieri, intesi come emissioni di energia creativa in determinate frequenze, modellano consapevolmente o meno, gli eventi nella realtà dell’universo: questo dovrebbe essere il nuovo linguaggio da usare quando si parla di schemi astrologici (ASTROLOGIA QUALISTICA: l’astrologia del futuro) ancorati purtroppo ai vecchi dettami di un linguaggio obsoleto (Astrologia Classica) ormai fuori dall’uso comune e scientifico della realtà che ci sta circondando vieppiù. Ad onor del vero, non voglio essere frainteso però, ribadendo l’armonia e la necessità dello studio primigenio delle fonti classiche dalle quali è necessario assolutamente partire, quando si decide di studiare la nostra materia, se si vuole sapere, appunto, di cosa stiamo parlando quando parliamo di astrologia. Ma detto questo poi, come ogni buona scienza prevede, o davvero lo dovrebbe, si deve correlare quel primo studio ai necessari cambiamenti strutturali che la materia prevede nel corso della sua evoluzione per rimanere ADERENTE alle dinamiche dei tempi che sta attraversando: come dire che è di fatto inutile esprimersi oggi tramite un antico vocabolario aramaico, se dobbiamo affrontare un discorso sulla formazione cellulare dell’Universo o di qualsiasi altra cosa in esso esistente, quando ormai si dovrà notare, più o meno presto ne saremo costretti, che stanno per diventare obsoleti termini come protoni, neutroni ecc..ecc., figurarsi quindi parlare di Hyleg, di Almuten ecc.ecc.., aldilà del fascino discreto che tale terminologia produce all’operatore astrologico che la segue, cosa comporta in termini di ritardo della comprensione dello schema astrologico ancora lungi dall’essere compreso e spiegato.., come ogni buon astrologo sa, o davvero saprebbe, a perfezione..!! L’Astrologia deve uniformarsi a questi nuovi linguaggi riorientando tutti i suoi schemi, sempre in chiave analogica s’intende, alle nuove conoscenze che anch’essa sarà in grado di produrre coinvolgendo nuove soluzioni al nuovo che avanza, se saprà attenersi ai suoi stessi principi formatori come quello appena descritto della “Sincronicità” che ne spiega, unico della specie, anche scientificamente, il perfetto funzionamento applicativo, proprio prescindendo dal regolamento vetero-scientifco del principio causale, come risultante principale del primato della ragione..: primato evidentemente edulcorato..!!
Secondo C.G.Jung e W.Pauli per più di 30 anni, la Sincronicità consiste in un fenomeno particolare: secondo le loro ricerche si spiega nel verificarsi simultaneo di due diversi stati psichici, due eventi (interni e/o esterni) legati da un significato, ma non da causalità…!! Sono, se può dire legittimamente, delle pure coincidenze significative entro cui la “connessione” prescinde dal tempo, dallo spazio e dai rapporti causa-effetto. In questo senso, parlando in termini di eugenetica scientifica altisonante, se abbiamo compreso il senso profondo del significato junghiano della sincronicità acausale, dovremo aver compreso che quello che si realizza in quel momento “sincronicistico” non è il desiderio in sé, ma l’intenzione: è l’orientamento sull’evento desiderato che conduce alla realizzazione sincronica. Infatti, “il desiderio è diretto verso il fine stesso, mentre l’intenzione è diretta verso il processo di raggiungimento del fine”. Per meglio comprendere la complessità dello sforzo mentale da compiere per introitare certi paradigmi dobbiamo innanzitutto partire dalla nostra piena incompletezza strutturale: noi siamo limitati e relativizzati a questa incompletezza. Cerchiamo di comprenderne bene il senso però: limitatezza che non significa stupidità, o superficialità o inconsapevolezza ma significa, e davvero dovrebbe significare, che dobbiamo orientarci al cambiamento di ogni nostra parte, proprio come avviene nel silente e progressivo cambiamento fisiologico del nostro corpo di cui la risultante finale, pur essendo costantemente sotto i nostri occhi, non risulta nella sua “drammaticità” espressiva, fintanto che, messi di fronte ad uno specchio una mattina, ci accorgiamo che siamo clamorosamente cambiati nel fisico..!! Pur vedendoci in quello specchio tutti i giorni, solo ad un certo punto della nostra esistenza ci cominciamo ad accorgere come siamo …”ridotti”.. nella realtà fisica del nostro corpo che ha subito col tempo, i cambiamenti che siamo abituati a vedere solo negli altri, e, mai così efficacemente, in noi stessi: mi sembra inutile spiegare minuziosamente il tipo di incessante esperienza trasformativa che corrisponde a quello stato fisico dell’essere che chiamiamo “vecchiaia”..!! Pur vedendoci, quindi, in quello specchio costantemente, non ci accorgiamo del potentissimo processo in atto perchè le cellule cambiano quotidianamente e il nostro cervello ci legge invece come crediamo ancora di essere, di sembrare a noi stessi, rispetto a come in realtà siamo: siamo ancora convinti di essere come quel pensiero presente che abbiamo di noi stessi..che nella realtà non esiste più..!! Ecco perchè siamo limitati, e lo siamo tutti, in assoluto, quando pretendiamo di poter ragionare con la credenziale della nostra mente che tutto è, tranne che preparata a recepire l’infinito, limitata com’è negli angusti regimi delle celle culturali, ideologiche, scientifiche, religiose in cui è stata rinchiusa nei secoli: motivo questo che rende immortale l’esperienza astrologica che, appunto perchè connessa alla dinamica del Momento, del Seme degli INiZI, è la vera ancora di salvezza della nostra formazione intellettiva e sapienziale, altrimenti destinata a soccombere sotto i colpi oscuri (ormai neanche più tanto..!!) di queste leggi opprimenti, definite scientifiche artatamente, solo per condizionarci vieppiù a certe forme di regolazione che nulla hanno a che vedere con l’evoluzione della specie sia essa umana, animale o vegetale, ma direi anche universale e cosmologica, che, come è facile constatare, ne condizionano la libera e indipendente sopravvivenza, ingannandoci con l’invenzione “tutta religiosa” del libero arbitrio (vero controsenso in termini: nulla è libero se è re-ligioso, che significa letteralmente “legato due volte”…!) di cui dovremmo disporre, come vorrebbe farci credere: se decidiamo veramente qualcosa che ci riguarda, è ora di capirlo una volta per tutte, lo facciamo solo per iniezie insignificanti. L’uomo non ha alcuna forza di decidere nulla: non decide quando nasce, ne decide quando muore, ma subisce entrambi questi eventi determinanti della sua esistenza come imposti dall’esterno a lui. Non decide neanche quando pensa, per sconforto, per depressione, o per altro motivo al suicidio…: egli non sa se morirà veramente qualora si applicasse potenzialmente e concretamente in quella decisione definitiva..!! Siamolimitati è bene rendersene conto e solo l’uso corretto della dinamica astrologica, la materia delle materie, non a caso attaccata da ogni forma di potere nei secoli dei secoli e nascosta dagli iniziati alla conoscenza delle popolazioni, per mantenerne l’uso in esclusiva esoterica in mano ai regnanti che chiamarono in causa addirittura la “Santa” Inquisizione per impedirne la divulgazione, relegandola alle dipendenze demoniache di maghi e streghe che loro stessi, i religiosi, invocavano ed evocavano per attivarne i benefici, sacrificando a questi perversi altari le anime di persone innocenti e, spesso illuminate come, uno su tutti, dimostrò l’impietosa e cruenta fine prematura di quel grandissimo genio che fu Giordano Bruno, presente ancora oggi, coi suoi discorsi scientifico-religiosi straordinariamente anticipatori, nei potenti sistemi della dinamica astrofisica di cui siamo composti.
A tal proposito sarà bene convincerci che le equazioni d’onda che governano il comportamento delle particelle elementari (equiparabili astrologicamente all’incessante moto vibrazionale planetario) sono rigorosamente deterministiche nella loro formulazione matematica, ma gli eventi che descrivono sono per loro natura statistici, ovvero singolarmente imprevedibili: proprio come dovrebbe attendersi un astrologo dalla lettura interpretativa di un unico schema aspettuale planetario, scisso, in quel modo coatto, dal continuum del moto più ampio corrispondente alla sonorità complessa dell’intera intelaiatura planetaria che lo contiene dalla quale non è scindibile per essere, a maggior ragione, interpretato. È difficile, dovremmo sapere e con noi i professionisti del settore, riflettere sugli stati e gli eventi mentali, perché questi non possono essere osservati direttamente, e perché non sono affatto cose fisiche, quindi tangibilmente rilevanti: esiste, un po’ tropo semplicisticamente, un punto di vista secondo il quale l’esperienza garantisce una comprensione della vita mentale. Noi, in realtà, vediamo solo la parte e non il tutto, non riuscendo dunque a capire, a volte anche sapendone la corretta meccanica, che il tutto è la parte e la parte è il tutto. La stessa capacità umana, fateci attenzione, di attingere all’istante, ad un qualsiasi ricordo, tra miliardi e miliardi di informazioni contenute nel nostro cervello, non fa che avvalorare la non-localizzazione dei ricordi, e quindi la loro non “catalogabilità” del tempo...!! La naturale conseguenza del famoso esperimento di Aspect, dove si dimostra appunto che gli spin di un elettrone sono in comunicazione costante anche se posti a milioni, o miliardi, di kilometri uno dall’altro, dice di questa nonlocalità dimostrata tra l’altro fisicamente. La risposta alternativa pertanto consiste nel dover ammettere l’esistenza di una realtà non-locale, non dipendente dallo spazio-tempo della realtà locale che comunemente percepiamo (la ristretta logica della causa-effetto), in cui ogni forma di comunicazione e trasmissione dell’informazione avviene sincronicisticamente, quì e ora. Per meglio riflettere voglio ricordarvi che un campo “Non-Locale“ e quello nel quale non è possibile misurare contemporaneamente “posizione e velocità” della Particella Quantistica. L’ effetto dell’Entanglement, tanto nominato in questi anni dalla nouvelle vague quantistica, comporta che l’informazione assuma una dimensione “non-locale”: infatti i due elettroni staccati ed allontanati nello spazio (dis-entangled), si comportano in modo identico di fronte a qualsiasi misurazione o perturbazione apportata su uno soltanto di loro, come se fossero ancora a contatto. Essi, infatti, mantengono la capacita di effettuare una azione di comunicazione simultanea a distanza. Se l’intreccio tra le onde associate a particelle “entangled”, risulta attivo in una dimensione universale, allora è possibile concepire che l’universo si auto-organizza attraverso l’entanglement delle particelle, collegando le singole parti di questo ologramma cosmico che si evolve in comunicazione simultanea tra le sue parti. Questo è la migliore spiegazione possibile della dinamica astrologica e dei suoi input incomprnsibili altrimenti con l’uso di una forma razionale che non sa e non può comprenderne gli spasmi intergalattici dove l’Uomo, seppur creatura distante milioni, miliardi di kilometri, è in perfetta connessione psicofisica con l’evento cosmologico che lo contiene, correlato al Momento-Seme che lo struttura sin dall’Inizio. Quando pensiamo perciò dobbiamo cominciare a comprendere che elaboriamo i dati di situazioni ed esperienze, quando siamo non locali ci immergiamo nei dati e diventiamo di fatto parte di loro stessi: diveniamo cioè informazione informante e coscienza elaborativa. A quel punto, è facile supporre, che ci proiettiamo in infinite particelle quantico/meccaniche (astrologicamente direi “qualistiche”..) verso l’Universo assoluto e totale, e, ogni minima particella, è noi e nello stesso tempo è tutto, ovvero informa il campo e viene informata informando. L’informazione delle particelle di coscienza interagisce con tutte le altre particelle delle coscienze e contemporaneamente le altre particelle la informano in maniera interattiva creando un dialogo infinito e un passaggio costante di informazione coscienza. Questo sarebbe l’incipit informativo che scaturirebbe dalla forza consapevole, qualora ce ne rendessimo pienamente conto..: la cosa, comprendo, non è affatto semplice e l’Astrologia, la sua arte comunicandi, lo spazio e il tempo al contempo superandoli, è lì a venirci in aiuto proprio con la sua sintassi che, inevitabilmente complessa, serve proprio a mantenerci quegli uomini o meglio quella promessa di uomini che dovremmo saper mantenere e che ci viene impedito di fare dalle governance mondiali che sono in linea per ostacolarci ed ostacolare la nostra crescita cercando l’obnubilazione delle coscienze e non la loro evoluzione consapevole..
La teoria della Sincronicità quindi ci suggerisce l’esistenza di un mondo, diciamo ancora misterioso, che trascende la causalità, che è situato in un altro ordine della realtà: oltre le cause materiali, oltre lo spazio e il tempo. A questo livello si trovano gli engrammi (termine psicologico che significa una sorta di traccia mnemonica che si organizza nel nostro sistema nervoso come conseguenza di processi di apprendimento e di esperienza: talvolta un engramma è anche considerato come una rete neurale o un frammento di memoria), tracce mnemoniche cioè che creano un circuito abituale di reazioni a stimoli esterni simili a situazioni già vissute: abitudini emotive che agiscono automaticamente sui comportamenti degli archetipi, che si riflettono nell’inconscio collettivo, che può essere concepito come un “continuum onnipresente”: quelle che la psicologia chiama “coazioni a ripetere”..!! La psiche dell’essere umano, sappiamolo, diventa, in certe condizioni, direi misteriose, un vero trasformatore dell’energia del mondo archetipico, esterno, atemporale, oltre lo spazio, oltre la causalità, in frequenze di vibrazioni che diventano, una volta trasformate, percettibili a livello spazio-temporale. Infatti dall’ interpretazione delle cosiddette “coincidenze” degli avvenimenti, cioè il saper “leggere” astrologicamente, come unica forma di traduzione possibile peraltro, il piano di azione del cosmo, dipende la realizzazione dei nostri desideri. “ Nulla accade per caso”, diciamo un po’ tutti, lo sappiamo ovvero crediamo di saperlo, ma dobbiamo comprenderne il motivo: infatti si deve sapere che il principio dell’intenzione, insieme a quello dell’attenzione sono i cardini su cui il Destino Sincronico poggia. Infatti più attenzione poniamo agli eventi sincronici, e più frequenti diventano nella nostra vita, per cui le nostre intenzioni potranno esprimersi e manifestarsi attraverso questi eventi…che la logica dei transiti e delle progressioni ci indicano con estrema chiarezza una volta che fossimo sicuri della nostra ora di nascita (il resto della datazione è sostanzialmente codificabile). L’attenzione accelera la sincronicità, mentre l’intenzione la fa utilizzare. Quando entrambe sono legate alle coincidenze significative, la sincronicità si trasforma in Destino Sincronico, e le nostre vite vengono trasformate in qualcosa di veramente magico, in quanto accadranno i cosiddetti miracoli, cioè la realizzazione spontanea dei nostri desideri, nel campo di infinite possibilità: l’interpretazione astrologica e la lettura previsionale, uniformandosi, per la conoscenza consapevole del nostro “Se”, nell’anima del Cerchio Cosmologico cui si riferisce geometricamente, quindi mai dividendosi, sono la logica conseguenza deducibile di questi cosiddetti …miracoli formati dalla produzione dello schema sincronicistico in cui la nostra realtà è immersa, noi sostanzialmente inconsapevoli: tutt’al più siamo in grado di parlare di dejà vù, che nulla ha a che vedere con la Sincronicità.
Semplificando estremamente possiamo dire che per Sincronicità si deve intendere come quel fenomeno che sottolinea la correlazione continuativa tra ciò che accade, che nasce, in qualunque momento del tempo e dello spazio, la quale porta ovunque con se la qualità caratteristica di quel preciso momento, superando anche il limite spazio-temporale, entrando così a piene mani nella logica quantistica dei mondi subatomici sopradescritti, che ben si leggono nelle “fissioni nucleari” delle pieghe del nostro cielo natale, a saperlo intendere, come sarebbe ormai doveroso, finalmente in una chiave moderna, futura direi, che sappia tradurre quegli antichi termini arcaici della tradizione classica, nel processo trasformativo, ormai irrinunciabile, dell’intero dinamismo astrologico, rappresentato dalla mia nuova forma d’indagine olistico-indagativa denominata “Astrologia Qualistica”..a cui mi sto riferendo, da qualche anno, come un nuovo inizio utile a leggere, tradurre e ad reinterpretare le complesse dinamiche delle attuali relazioni, umane e dis-umane, sempre più indecifrabili tramite le incostanti disposizioni delle antiche soluzioni di una tradizione che deve in qualche modo lasciare il passo alle nuove forme di tecnologia interpretativa che sappiano indagare anche là dove, nei secoli, non siamo mai andati a vedere per l’oscurità deduttiva dei linguaggi proposti dalle menti, cosiddette illuminate, dei primi sensitivi e dei primi astrologi di cui non si riesce a conoscere coerentemente le profonde verità che essi nascondevano sia in luoghi sicuri che nei discorsi criptati, utilizzabili e decifrabili solo da coloro che erano considerati adepti prescelti. Le mura vaticane e le sue antichissime biblioteche rappresentano di certo una di queste fonti nascoste e inprescrutabili fors’anche dai papi stessi, se non considerati allineati a certe procedure millenarie..!!
La Sincronicità è la spiegazione più attendibile del processo astrologico e ne rappresenta una precisa applicazione che dovrà essere compresa con attenzione per adattarne la potenzialità espressiva alle conseguenze dello schema astrologico. Come detto in presentazione la Sincronicità non corrisponde al Sincronismo ed è questa similitudine uno degli errori in cui si cade con estrema facilità quando si sente parlare di questo argomento da coloro che se ne appropriano senza una vera capacità di riflessione. Come sa bene chi studia astrologia, sa appunto che questa scienza antichissima, definita al meglio dagli scienziati “ufficiali”, come “parascienza”, bene che vada…, sostiene sostanzialmente che la posizione occupata dagli astri nel momento della nascita di una persona, così come i loro successivi movimenti, determinino sia il carattere che il destino di quella persona, quindi ammette e annette l’influenza precisa del moto celeste su quello terrestre, fosse uomo, animale, pianta e/o qualsiasi cosa animata e inanimata che sia posta all’interno di questo influsso micro-macrocosmico. L’affermazione che sin dall’antichità coinvolge questa spiegazione, cercando di darle una forza avvalorante la tesi delle origini è: l’Astrologia FUNZIONA…!! Vale a dire che tutti gli astrologi che si sono motivati in questa arte, sin dalle origini, studiandone in lungo e in largo le dinamiche psicofisiche e strutturali in connessione continua con le logiche dell’astronomia e dell’astrofisica hanno potuto constatare, aldilà di ogni ragionevole dubbio, che la disciplina astrologica “funziona” nelle sue istanze paradigmatiche. Per onestà intellettuale questa spiegazione, come dire, esteriore, il “funziona” cioè, non ha alcuna base scientifica dimostrabile, come sappiamo tutti, motivo per il quale i cosiddetti scienziati ufficiali la boicottano come scienza, annettendola, bene che vada, nelle cosidette parascienze. A nessuno di questi geni, “uficializzati” da corsi e percorsi universitari, che in realtà, è bene che si sappia, non sono in grado di comprendere l’evoluzione della realtà, sia essa scientifica, storica, psicologica, medica ecc..ecc.. una volta che si raggiungono gli obiettivi di un corso di laurea, non è venuto mai in mente, data la riconosciuta limitatezza della nostra conoscenza cerebrale e della sua attività (di cui, ci dicono questi stessi soloni della scienza doc, se ne conosce a mala pena il 5/7%) che la realtà circostante non è comprensibile coi parametri che certa metodica scientifica mette a disposizione per dimostrarne una corretta attendibilità nella realtà: testimone di questi limiti conoscitivi sono i continui cambiamenti valutativi riferiti alle regole instaurate come valide e incorruttibili. La storia della scienza è piena di ripensamenti e di svolte clamorose che chiaramente in primis dovrebbero mettere in dubbio la certificazione della cosiddetta validazione scientifica..!! Per rimanere nel nostro campo, diciamo astronomico-astrologico, basti pensare alla rivoluzione copernicana che mise in discussione tutta la precedente nomenclatura scientifica sulla posizione della Terra, del Sole e delle fasce planetarie, destrutturando dall’interno tutte le precedenti convinzioni astronomiche dimostrate errate nonostante fossero certificate dalle menti scientifiche ufficiali di quelle epoche..! La scienza, si sa, sbaglia da sempre in realtà: ma nessuno ne vuole sapere di questa storica e costante limitatezza, in quel consesso di poltrone ufficializzate (dalle quali nessuno dei “geni” ufficializzati vuole alzare le proprie chiappe, seppur di docenti..!! ) e non di menti eccelsi come le contaminate ufficializzazioni del Nobel dimostrano da anni, producendo solo pseudo prodotti di valore che in realtà devono obbedire ossequiosamente alla legge di chi comanda: ci fanno sapere solo quello che si può sapere al nostro livello culturale che deve rimanere il più basso possibile..!! La scienza e i suoi rappresentanti, continuando a mentire a se stessi sulla dinamica di certe certezze che certezze non sono, vive la stessa limitazione della cosiddetta “parascienza”, anzi ne è maggiormente limitata non potendo agire, liberamente, dinamismi indipendenti dalle ferree logiche dei loro stessi regolamenti fisico-matematici che, come detto, non sono in grado di comprendere tutto il reale circostante, non fosse altro perchè, come detto, il nostro cervello, di cui ne utilizziamo una piccola porzione, possiede inequivocabilmente valori di chiara limitazione espressiva: la legge obbligata di “causa ed effetto” ne è una nobile rappresentante tra le tante limitazioni interpretative la realtà circostante. Aldilà delle pseudo-convinzioni di certa metodica scientifica chi dice che è dimostrabile come vero solo quello che risponde alle legge della causalità..?
La motivazione sincronicistica è una tra le prime risposte a questa stortura della realtà scientifica, che vuole imprimere i suoi diktat anche là dove la sua metodica fallisce miseramente, proprio come la grandezza dell’uomo intuitivo e indipendente è riuscito ampiamente a dimostrare grazie alle speculazioni quantistiche che hanno aperto nuovi varchi di coscienza che la fisica classica e i matematici non erano soliti controllare come valori di studio, considerati come prodotti di scarto, obnubilanti la realtà del Numero: insomma l’anima era ed è scissa dalla realtà che ci circonda secondo questi soloni, perchè non è misurabile matematicamente ovvero in termini di causalità..Questa tipologia di affermazioni ormai è entrata in crisi sistemica in quanto proprio le speculazioni quantistiche hanno aperto questi nuovi varchi verso la realtà della coscienza e del valore animico per quante resistenze vengano ancora frapposte, da chi, ben assiso su quegli scranni secolari delle lobby universitarie, se ne guiarda bene di perdere quel potere fittizio su cui hanno creato il loro piccolo o grande impero economico e politico. Una delle più straordinarie dimostrazioni di questo stravolgente cambiamento è la cosiddetta Equazione di Dirac: “(∂ + m) ψ = 0” . Questa equazione, detta l’equazione della Bellezza ed è la più bella equazione conosciuta della fisica. Grazie a questa equazione sublime si descrive il fenomeno dell’Entanglement quantistico che in sintesi afferma che: se due sistemi interagiscono fra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non si possono più descrivere come due sistemi distinti ma in qualche “modo sottile” (riflettete su queste ultime parole: “in qualche modo sottile”.., non necessariamente matematico cioè..!!) diventano un unico sistema. Quello che accade ad uno di loro continua ad influenzare l’altro anche se distanti milioni o miliardi di kilometri o anni luce. Unione o fusione inalienabile questa che spiegherebbe, e davvero lo potrà, il motivo “sottile” che collegherebbe l’influsso astrale all’Uomo e alle cose umane e terrestri e viceversa connessi tra loro dal momento primo del loro respiro universale che ne consente la validazione e il riconoscimento della propria “firma divina”. Certo che, sempre ad onor del vero, che mi piace rispettare come fonte primaria ed obiettiva dei miei resoconti, per quanto mi sia possibile, bisogna assolutamente constatare che l’astrologia si basa su un grosso errore interpretativo che derivava, però, come detto, da una falsa convinzione della realtà cosmologica, considerata autentica badate bene, di quei tempi antichi: la costruzione di un qualsiasi oroscopo è, ancora oggi, fondata sul sistema tolemaico (elaborato da Claudius Tolomeo, astronomo, astrologo, medico e matematico 100-170 d.C.), che vede la Terra al centro dell’universo, e tutti i cinque pianeti assieme al Sole e alla Luna che ruotano attorno ad essa. Come sappiamo al sistema tolemaico subentrò il sistema Copernicano che pone non più la Terra ma il Sole al centro dell’universo e fu elaborato, appunto, da Copernico, le cui teorie furono convalidate nel corso dei secoli dal progredire dell’astronomia e dalla diretta osservazione dell’universo, prima tramite telescopi e poi anche attraverso i viaggi degli astronauti nello spazio. Dal punto di vista scientifico, perciò, il sistema tolemaico, considerato scientificamente attendibile però, ha solo un valore puramente storico. Dunque, si dovrebbe dedurre che tutti i possibili movimenti che noi astrologi consideriamo nelle nostre congetture sono solo apparenti, dal momento che si basano sull’ipotesi erronea che la terra sia ferma e tutto il resto si muova ruotando intorno ad essa. Ecco il motivo principale per il quale sarà bene mettere ordine alla dinamica astrologica che non può più riferirsi alla scelta tolemaica come unica fonte di riferimento in quanto la base su cui poggia è erronea: con questo, voglio chiarire che non sto aprendo al sistema Siderale s’intenda. Anche questa stucchevole suddivisione tra sideralisti e tropicalisti dovrà essere discussa nelle sedi più opportune cercando di comprendere innanzitutto che ogni divisione creata, giusta o meno che sia, fa nascere solo nuri d’incompetenza e di separazione culturale e scientifica che non servono a nessuno, tantomeno al progresso della nostra complessa disciplina che invece dovrebbe trovare solo punti d’incontro su cui trovare valide basi dialogative e interpretative coerentemente accettabili per creare nuove strutture su cui far avanzare nuove progettualità che i tempi, ormai in essere, ci richiedono quasi obbligatoriamente: ogni anno che passa tra le divisioni concettuali e didattiche ci allontana dalla possibilità di essere riconosciuti come fonti primarie tra le materie di studio. Sta a noi capire questo antico gap e curarne le ormai improcrastinabili defaillances che animano, se mantenute, solo conseguenze nefaste per la crescita della nostra disciplina astrologica. Dobbiamo saper prendere al volo l’asse del cambiamento epocale che sta emergendo da quello che ho chiamato, più o meno felicemente, il bagno mefistofelico: l’Ingresso di Plutone nel Centro Galattico a fine 2006, ripetutosi nel 2007, poco prima dell’entrata nel Capricorno.
La SINCRONICITA’ NON CORRISPONDE AL SINCRONISMO
Jung stesso ne fa capire la precisa distinzione tra i due moti “psicoenergetici”: esso distingue infatti la sincronicità dal “sincronismo”. Quest’ultimo è inteso come eventi che accadono simultaneamente, cioè nello stesso tempo (ad esempio i famosi ballerini che fanno lo stesso passo con la stessa cadenza simultanemaente, o i due orologi che segnano lo stesso orario, metronomo e musica che seguono lo stesso ritmo etc.): questi sono eventi che accadono senza alcuna connessione di significato, sia causale che casuale, perché sono azioni di pura contemporaneità temporale. La Sincronicità invece è basata su altri postulati che, nella vita di tutti i giorni, si traducono come quello di pensare a una persona e poco dopo ricevere una telefonata che ne porta notizie (da non confondere però con l’atto telepatico, sincronico cioè, del pensare qualcuno che poi telefona..: la differenza, da comprendere sta nel fatto che un conto è ricevere una telefonata che richiama quel pensiero precedente sincronicisticamente, un conto è ricevere una telefonata dalla persona pensata sincronicamente. Vi è chiaro..?). Oppure nominare un numero e vedere passare una macchina con lo stesso numero impresso sulla carrozzeria; o ancora leggere una frase che ci colpisce e poco dopo sentircela ripetere da un’altra persona ecc.ecc.. Fatti questi che talvolta ci danno la netta impressione d’essere accadimenti precognitivi legati a una sorta di chiaroveggenza interiore, come se questi segnali fossero disseminati ad arte sul nostro percorso quotidiano per “comunicare qualcosa che riguarda solo noi stessi e il nostro colloquio interiore”. Una sorta di risposta esterna, affermativa o negativa, oggettivamente impersonale e simbolicamente rappresentata. In sintesi si deve comprendere che con la Sincronicità, praticamente, viene ipotizzato che al fianco del logico svolgimento di un atto conforme al principio in cui in tempi diversi accadono avvenimenti provocati da una causa, ne esista un altro in cui accadono avvenimenti nello stesso tempo ma in due spazi diversi perché, essendo casuali, non sono direttamente provocati da un effetto, corrispondendo per cui perfettamente al principio di a-temporalità: fonte primaria e ineludibile questa che riguarda l’intera folosofia del principio di sincronicità. L’Astrologia e le sue connessioni planetarie sono relative a queste specifiche assonanze che non corrispondono alla funzione del principio causale ma si riflettono chiaramente nel concetto di a-temporalità presente in ogni meccanismo astrologico utile alla rilevazione delle regole astrali che collegano incessantemente l’Uomo ai pianeti, i pianeti all’Universo e l’Universo all’Uomo senza soluzione di continuità, esprimendone a-casualmente e a-temporalmente la natura impressa al momento del primo contatto, direi vergineo (non inteso zodiacalmente…) che sarà ripetuta ab aeternum come fosse una stigmata, un marchio incancellabile: motivo per il quale ne ho desunto il concetto di Satus Tempus Cosmogonico o S.T.C. come preciso riferimento di quel primo momento incancellabile che sarà il logico riferimento da seguire nello studio evolutivo dell’oggetto che si sta analizzando. Il Satus parla dell’eternità che racchiude in se ogni verità: è il seme del primo momento, del primo respiro, dove tuto è presente ed ogni razza, specie, nazione, stato, uomo e altro dovrà riferirsi a quel momento se si vorrà sapere come andranno le cose in campo previsionale. Ragion per cui la mia astrologia non abbandana affatto la previsionalità che è parte della nostra scienza se impariamo a riferirla a qualcosa di valido sia fisicamente che psicologicamente mai dividendone le sorti.
Non è Dio che ha inventato l’Uomo, è bene che si sappia, aldilà di tanta pseudostoria e pressione religiosa: l’Uomo è colui che ha inventato Dio e non il contrario, come ci viene fatto credere inopinatamente..!! Dico i miei pensieri in piena indipendenza culturale e informatica, pur rispettando il “libero” pensiero di tutti, religiosi e non, come mia prima forma di libertà che vuole il rispetto dell’altro, come peraltro la pretende dall’altro, la scelta di pensiero e di opinione libera e indipendente di ognuno che sappia conoscere e riconoscere il limite imposto dalla individualità di ogni essere, animato e non, libero di esprimersi nel rispetto costante della libertà altrui: che ognuno quindi creda liberamente alle sue potenzialità conoscitive e culturali senza false oppressioni e potenti limitazioni falsamente religiose: anche la deità è una funzione del libero pensiero se si riuscisse a comprendere quanto essa ci appartiene..!!
La verità che si evince dallo studio del profondo spirito astrologico è che l’unica legge naturale che governa l’Uomo e che l’Uomo deve accettare come logica conseguenza, dovrebbe essere quella del benessere e della prosperità: l’umanità ha tutte le carte in regola per uscire dal dolore, dalla povertà, dalla miseria (dalla pseudo-colpa instaurata ad arte del violento “peccato originale”) e seguire la sua vera natura che è quella di prosperare nel benessere e nel valore della libertà. Siamo stati creati, ci dicono, ad immagine di Dio, non per essere suoi schiavi, ma per essere i veri creatori, per creare la nostra realtà. Fino ad oggi ci hanno costretti ad utilizzare le nostre facoltà al solo scopo di creare odio, paura, invidia, dolore, scarsità e sofferenza, ma, perlomeno è la mia migliore speranza che allineo alla conoscenza di questa sublime arte astrologica che unisce e non divide, la conoscenza di certe verità in qualche modo si sta diffondendo e, d’ora in poi, voglio appunto sperarlo almeno, sempre più gente avrà consapevolezza di tutto questo inghippo e di questo maledetto raggiro: le cose cambieranno….non ci sono dubbi ma serve ancora molto tempo per sconfiggere le demoniache presenze così ben travestite in pensieri, opere, di persone che sembrano santi e invece sono demoni…
Roma 05.05.2017 Claudio Crespina
NB. Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 12 01 1999 (nella “Voce” del Lazio) giornalino politico-istituzionale regionale. Ripubblicato e rielaborato nel sito, www.ilnadir.com, secondo la nuova intenzione redazionale denominata “RECUPERO DELL’ARCHIVIO: UN LABORATORIO A CIELO APERTO” dove verranno rielaborati, rigenerati i tantissimi scritti, articoli, pensieri, studi, seminari e conferenze del Dr. Claudio Crespina secondo la nuova visone della sua “ASTROLOGIA QUALISTICA” tendente alla unificazione delle numerosissime branche della antichissima cultura astrologica
Sitografia e Bibliografia
Liberamente tratto da un articolo di A. Grosso
-Dane Rudhyar, “La pratica dell’astrologia”
-David Peat, “I sentieri del Caso”
-Teodorani Massimo, “ La sincronicità-
-Il legame tra fisica e Psiche da Pauli e Jung a Chopra”
–Dalle teorie di Bohm
-Nick Herbert, “La realtà quantistica”
-David Richo, “Non è un caso – Coincidenze”
–Lyall Watson, “Il fenomeno della centesima scimmia”
-N. Zegrini, “lo-specchio-del-pensiero”