Il Nadir

Guarda come il pavimento del cielo è fittamente intarsiato di patène d’oro splendente:
non c ‘è la più piccola stella che tu contempli la quale non canti nel suo moto come un angelo e non s’intoni coi cherubini dagli occhi sempre giovani.
Tale armonia è nelle anime immortali ma finché le nostre sono rinchiuse in questo corruttibile involucro d’argilla noi, non la possiamo udire.

Shakespeare, il mercante di Venezia

 

Prima di qualsivoglia approfondimento astrologico, vorrei mettere in evidenza il concetto ineludibile del postulato tolemaico “Sapiens dominatur astris” ossia che la Sapienza e la Conoscenza, (che oggi, nell’epoca della rivoluzione quantistica, si può con sicurezza considerarli i valori primi, i filamenti genetici costituenti la base concettuale del Pensiero Universale che permea senza soluzione di continuità l’intera visione cosmologica ) dominano e controllano prima di tutto gli astri. Postulato questo che indica che un pianeta non agisce mai indiscriminatamente su di noi, ma agisce in relazione con la nostra capacità di volontà e il nostro vero intento (carattere…) di saper agire la conoscenza e la sapienza possibili….

Questo concetto è al centro della mia filosofia astrologica,..in quanto siamo certamente noi, in grado di controllare gli effetti astrali, una volta però che ne fossimo divenuti “consapevoli”…., e giammai il contrario, per cui ne saremmo dominati, come avviene  nei casi di personalità povere di approfondimento e di valori conoscitivi, prive cioè di capacità individuative: dogma quest’ultimo generico, sostenuto da alcune teorie deterministiche troppo legate alla tradizione. Convinzione dinamica la mia, comprendente la partecipazione attiva (non sottomessa…) dell’Uomo, che permea tutta la mia filosofia astrologica ( che io ho volutamente chiamato “Astrolatria”, ri-coniandone un nuovo modello….di “partecipazione” ingegnosa e approfondita in sinergia relazionale continua tra l’Essere -Uomo- e l’Essenza -Energia planetaria-…..) da non confondere con il detto “diplomatico” agostiniano :…” astra inclinant sed determinant “, dal quale invece sono distante, perchè il mio credo, come su specificato, prevede la consapevolezza della configurazione astrale che ci contraddistingue (“la firma” divina) e l’interazione dinamica con essa e la sua energia, in perfetta risonanza sincronica continua con l’Universo e l’Uomo che ne è al centro e ne è il Centro: come sopra, così sotto…

Bisogna  entrare in sinergia ritmica col vortice universale che ci appartiene e ci definisce singolarmente, (Astrolatria…) con cui siamo, o meglio dovremmo essere, sia Parte della Totalità sia Uno, amalgamati; adeguandolo e adeguandosi in un continuum spazio-temporale di scambi energetici prolifici di vita e di auspicabile maggior purezza spirituale, allo specifico grado di consapevolezza che la nostra coscienza individuale è in grado di poter sviluppare, ed ha effettivamente sviluppato, a seconda degl’incipit della propria mappa stellare, (vero organo vivo di orientamento universale: il genoma astrale), in funzione della propria capacità autonoma di “sentire” o meno la forza d’elevazione della coscienza…che inevitabilmente restringe o amplia la nostra dinamicità del vero “libero arbitrio” che non è liberamente a nostra disposizione, come ci viene invece fatto credere, per motivi di dominio e di controllo da parte dei cosiddetti potentati della terra (Religione e Stato: l’uomo non sceglie nulla, non “saprebbe” ne quando nasce ne quando muore… il suo ciclo materiale cioè quello che io chiamo “l’arbitrio condizionato”).

Il libero arbitrio, non quello condizionato, in realtà è un obiettivo auspicabile (quindi non a disposizione…) in relazione al grado di emancipazione culturale animica e spirituale che saremmo in grado di raggiungere proprio per uscire dal ciclo solo materiale in cui siamo, direi obbligatoriamente, immersi sin dalla nascita. Ciclo che ci condanna, se non tendiamo all’evoluzione spirituale..unica che ci libera per “scegliere”, ad una visone parziale e deviante, direi offuscata, per non dire completamente cieca, della vera realtà che è invece il fiore emergente del vero libero arbitrio quello cioè relativo al concreto sviluppo del nostro processo d’individuazione (come suggerisce seminalmente Jung nei suoi efficaci pensieri psicologici), unico in grado di aprirci la visione di altri mondi e di altre dimensioni che “visti” proiettati all’esterno del nostro Se, in realtà sono inseminati al suo interno in attesa di essere vivificati, come le pioggie e le maree animano tutte le piante terrestri e oceaniche, tramite i flussi dell’Acqua primordiale, (liquido amniotico) vero ente-principio di vita del nostro piccolo globo e dell’Universo intero.

NULLA RIMANE COME E’…………

NADIR : perchè il Nadir

Dall’arabo Nazir, cioè opposto – allo Zenit -, (per… “certa” astrologia erroneamente considerato, l’ Immum coeli o Fondo cielo), è un angolo o punto della sfera celeste opposto, appunto, al luogo dell’osservatore, in cui passa la verticale,detta il meridiano. Deriva dall’arabo “nazir”, e sta ad indicare una delle sei dimensioni che hanno tutti i corpi: la tema-natale-tridimensionaleprofondità.

È l’antipode dello Zenith.
Astronomicamente è così definito: “dato un punto P sulla superficie terrestre, il Nadir è l’intersezione con la sfera celeste della semiretta verticale condotta per P ed orientata verso il basso. In modo più evidente, il Nadir viene detto la verticale dei piedi dell’osservatore. Il Nadir, rappresenta l’essenza dell’anima incarnata: questo gli conferisce un significato profondo e inalienabile rispetto all’Io fisico che nasce all’Ascendente. Il viaggio dell’anima attraverso lo schema zodiacale ha inizio al Nadir-profondità (grado°,minuto’, secondo’’ del punto al di sotto dell’osservatore indicato dalla proiezione sulla sfera celeste della linea immaginaria passante per l’osservatore e il centro della Terra, quindi, diametralmente opposto allo zenit) e non al fondo cielo, I.C. o Cuspide della IV^casa astrologica che ha un altro significato proprio perchè ha un’altra collocazione.
N.B. Grafico Tridimensionale di un Tema Natale
Se, per un certo verso, la casa di ogni anima è l’Universo (verso l’Uno) stesso, nella tradizione astrologica, il Nadir simboleggia la casa dell’individuo e, in sintonia con l’antica saggezza zen, il maestro accoglie festosamente il viaggiatore che torna “alla casa che non ha mai lasciato”. Esattamente come, in un’ottica terrena, noi vediamo la casa come la nostra base in questa vita, così il Nadir, si può vedere come la base astrologica dello Spirito, (traducibile solo come Essenza) poiché in quel grado, e minuto preciso, risiede una qualità che è il risultato dell’esperienze che noi “consideriamo mentalmente come passate”, fino a quelle precedenti il momento della nascita: esso costituisce le “radici” di ciascuno Spirito Essente. In questo singolo e unico punto del codice zodiacale risiede l’essenza della risposta alla domanda :”chi sono “IO”..nell’interezza del Corpo, dell’Anima e sopratutto dello Spirito?”. Quindi evidenzia la natura fondamentale di quella sensazione spirituale dell’essere che tutti avvertiamo sincronicamente prima o poi, sintonizzati continumente con la struttura universale come siamo, e le sue qualità innate, piuttosto che quelle acquisite, che iniziano a far parte dell’opposto Zenit.
Nasce la mia “esigenza” del Nadir e della sua possibile spiegazione, come dire, tecnicamente scientifica, pur nella sua accezione astrologica, da una lettura casuale (così almeno credevo….!!!) di una lettera del matematico Luigi Fantappiè (nato a viterbo il 15/9/1901 quindi un Vergine, razionale quanto basta- morto giovane nel1956), studioso geniale delle proprietà matematiche della equazione energia/momento/massa. Fantappiè divenne famoso per aver coniato il concetto di SINTROPIA, mediato dai noti precedenti filosofico-spiritualisti i quali sotenevano che Il principio di sintropia viene assunto per affermare che l’uomo (corpo + spirito) non muore per il degrado entropico (legge fisica sull’entropia dei corpi) del suo corpo ma sopravvive alla morte come spirito per rapporto energetico spirituale…(l’anima e la sua possibile capacità reincarnativa e tutto quello che ne deriverebbe nel campo delicato delle cosidette “scienze” paranormali…!).
Il matematico viterbese studiando le proprietà matematiche della equazione energia/momento/massa E2 = p2c2 + m2c4, della relatività ristretta, che mette in relazione l’energia di un corpo (E) con la sua massa (m), il momento (p) e la costante della velocità della luce (c), scoprì che la soluzione negativa, che i fisici avevano rifiutato come impossibile in quanto descrive una realtà fatta di materia ed energia che si muovono a ritroso nel tempo, è governata dalle misteriose proprietà della vita : concentrazione di energia, differenziazione, complessità, strutture e ordine.
Fantappiè giunse così alla formulazione di una ipotesi suggestiva secondo la quale la causa della vita va ricercata nel futuro e non nel passato .
Nella soluzione positiva, sosteneva il matematico, abbiamo le cause nel passato e gli effetti che divergono verso il futuro.
Nella soluzione negativa abbiamo la causa nel futuro e gli effetti che divergono verso il passato (retrocausalità). Per noi che ci muoviamo (perlomeno crediamo di muoverci…) dal passato verso il futuro, la causalità produce effetti che divergono dal passato, mentre la retrocausalità produce effetti che convergono verso il futuro, fino ad annullarsi quando si raggiunge l’attrattore…Conclusione analoga venne formulata dal gesuita Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), definito “il gesuita proibito”…in quanto la sua teoria sosteneva che la paleontologia individua un punto finale, di arrivo, verso il quale ogni forma vivente sta convergendo detto “punto Omega” e afferma che una corretta rilettura dei testi sacri porta a collocare la creazione della vita nel futuro e non nel passato , chiaramente suscitando un vespaio di polemiche religioso-teologiche senza precedenti.
Analizzando, pertanto, le proprietà matematiche dell’equazione energia/momento/massa,
Fantappiè trovò che la soluzione positiva che descrive energia e materia che divergono da cause collocate nel passato è governata dalla legge dell’ENTROPIA (dal greco en=divergente, tropos=tendenza), nello schema astrologico è lo ZENIT, la vita che scorre nella realtà duale si muove entropicamente, mentre la soluzione negativa che descrive energia e materia che divergono (a ritroso nel tempo) da cause collocate nel futuro (retrocausalità) è governata da una legge simmetrica che Fantappiè denominò SINTROPIA (dal greco sin=convergente, tropos=tendenza), nello schema astrologico è il NADIR, la vita che scorre nella realtà duale si muove sintropicamente.

Nello zodiaco, la cuspide della IV^ Casa è l’ immum coeli (IC) o fondocielo, cioè la porta del regno del passato, delle ombre -la “piccola morte”-, di Hypnos, il Sogno e i Sogni, degli istinti e dei bisogni primari, dei ricordi e della memoria atavica espressi dalla Luna e dal Cancro o Granchio, nella sua qualità di governatrice del fondo maschile e femminilecielo entropico causale, che NON E’, appunto, il Nadir, anzi non “corrisponde” al Nadir, che è il punto più “profondo” del cielo “non passato”, distante una quadratura esatta dall’Ascendente-vita-esteriorità, come a voler significare la necessità-obbligo, di DOVER INTEGRARE LA PROFONDITA’ proveniete dal futuro acausale, eliminando pian piano, come fa, se mi è concesso il paragone, un razzo-vettore che con il suo propulsore spinge in alto, oltre l’atmosfera terrestre e la sua “gravità”, il modulo spaziale, perdendo progressivamente gli stadi che lo compongono per “accedere” all’orbita senza “gravita” che gli compete…., i motivi solo duali della realtà entropica piana che ci invade alla nascita.

INTEGRARE LA PROFONDITA’ si diceva, sintropicamente, cioè capire consapevolizzandoci la propria essenza proveniente dal futuro non causale delle idee (il Nadir dell’anima) e non dal passato come normalmente crediamo (quello appunto è il fondocielo entropico…). Motivo ulteriore per capire che i cosiddetti aspetti “disarmonici” lo sono di fatto solo all’apparenza di una vita virtualmente vissuta a due dimensioni, ma che in realtà costituiscono il segreto motore dell’Uomo-Universo, per consolidarne i principi significatori della Essenza incarnata del Cristo-Uomo o Croce Universale Cardinale.

Il Nadir, (con la sezione tridimensionale dei gradi d’arco longitudinali-latitudinali, che lo separano dal Fondocielo), è il Tabernacolo, il Luogo Santo dove si trova la vera essenza sintropica celata dell’individuo, è il luogo di massima introversione, di raccoglimento, di separazione e di distacco dalle “voci del mondo della X^Casa”- (Zenit), dall’esteriorità e dall’estroversione, come tale è un luogo di solitudine e, nella solitudine, anche di ascolto interiore e di nostalgia della anima per il luogo incantato di un tempo futuro-remoto da dover reincontrare acausalmente. Come a mezzogiorno, nei gradi passanti tra lo Zenit e il Mediocoeli, X Casa, l’essere raggiunge ll culmine dell vita attiva e partecipativa, sociale ed esteriore; così a mezzanotte, nei gradi passanti tra il Nadir e l’Immumcoeli, IV Casa, affonda nel culmine della vita interiore e interiorizzata, intima e privata. Il Nadir è la nostra cantina interiore, junghianamente parlando, dove prima o poi, occorre discendere per illuminare e comprendere le ombre che, costringendo dall’interno, interferiscono con la nostra evoluzione personale impedendone o rallentandone la realizzazione sintropica dell’essere Uno (corpo e anima) di cui siamo, appunto nell’interezza, costituiti.

Bisogna cercare di redersi conto che l’essere umano non vive sulla superficie di una terra pianeggiante, quale l’occhio ci mostra, bensì sulla curva di una sfera. Abbiamo delle radici che penetrano in tale sfera in direzione del suo centro. Ne deriva che solo una discesa attraverso queste radici ci consente di trovare il nostro vero centro: questo è il motivo per cui la psicologia dell’inconscio sfrutta l’esperienza della profondità per poter raggiungere il centro dell’essere o Nadir astrologico. I grafici astrali sono, praticamente, la proiezione dei corpi celesti che si trovano al di sopra e al di sotto dell’orizzonte terrestre sul piano del foglio, ci dimentichiamo però sovente che, la realtà astronomica, quindi anche quella astrologica per me, è come minimo tridimensionale, dato peraltro ascrivibile alle attuali conoscenze scientifiche ma con grandi possibilità di cambiamento (vedi realtà n-dimensionale….).

Il Nadir, può contenere una parte della nostra eredità genetica, che io però vedo inerente all’ I.C.,proprietario dei riflessi vitali, ambientali e culturali comuni, mentre certamente contiene una parte importante della nostra eredità inconscia che dovremo poter esternare prima o poi come conscia una volta che ne avessimo compreso la necessità. Scrive Rudhyear: ” E’ proprio al Nadir simbolico – che è anche la mezzanotte della coscienza – che si può fare l’esperienza di Dio. E’ lì il Dio immanente, il Dio delle profondità che polarizza lo splendore del Dio delle altezze, il Dio fiammeggiante del Mezzogiorno il cui volto non può essere contemplato senza divenire ciechi”. Quel dio, nominato dal grandissimo Rudhyar, che è finalmente “spiegabile” col concetto sintropico di Fantappiè, che sancisce significanza matematica, se mi si consente il termine forzato, a tutti i principi trascendenti, di cui fanno certamente parte le connessioni di natura astrologica che sono alla base della spiegazione del funzionamento, altresì inspiegabile, del sistema analitico che studia i grafici di nascita.

Perchè Nadir, quindi, perchè per poter vedere la luce bisogna aver “visto”… il buio: non è mai il contrario, come invece siamo abituati a credere, in questo mondo estremamente fatuo ed evanescente per essere “vero”. Distanti dall’impegno dell’analisi e della consapevolezza vorremmo ottenere tutto senza la capacità del ….saperlo ottenere, meravigliandoci e invidiando di continuo chi ci riesce o meglio, chi crediamo che ci sia riuscito (ma si sa che il punto di vista dell’osservatore è relativo…no?). Viviamo attaccati ad ogni nostra illusione, per quanto disperata possa essere: siamo capaci di aggrapparci tenacemente perfino ad un dolore, che per quanto scomodo, ci è divenuto familiare, terribilmente familiare. Sostituirlo con una possibile felicità, significherebbe correre il rischio di andare incontro a sofferenze maggiori o alla propria morte. L’identificazione tra morte e cambiamento è più profonda di quanto possa sembrare: solamente l’uomo che cerca una autentica trasformazione, che non sia il parto di un’ennesima illusione, conosce davvero la violenza e la forza degli ostacoli che si trova a generare lui stesso sul suo cammino (cfr. F. Pacini).

La sintropia è un principio simmetrico ed opposto a quello fisico di entropia : l’entropia teorizza e misura il degrado energetico che avviene in un sistema in base al secondo principio della termodinamica e al fatto che in ogni trasformazione fisica non tutta l’energia che si trova nel sistema iniziale e costituisce il corpo iniziale si trasfonde e si ritrova nel sistema e nel corpo finale. Infatti, una parte dell’energia è assorbita nel lavoro (necessario per la trasformazione) e si disperde in calore. Un esempio eclatante è dato dalle lampadine ad incandescenza nelle quali non tutta l’energia elettrica utilizzata si trasforma in luce (utile) ma una parte si disperde in calore (inutile per l’illuminazione). Il principio di entropia, affermato inizialmente dal fisico e matematico tedesco Clausius, porta a concludere che, da ultimo, non essendovi più energia-calore da trasformare in lavoro necessario per i processi fisici di trasformazione, l’universo finirà per morte termica così anche l’uomo finirà con la sua morte fisica (casa XI^ del ciclo di manifestazione zodiacale) secondo la concezione solo entropica.

Il principio di sintropia afferma, secondo Fantappiè, che l’entropia è strettamente relativa all’interno di ogni singolo sistema; e che l’universo e ogni sistema vivente, non possono morire in quanto, a fronte dell’entropia che opera in quel sistema, vi è un processo opposto di reintegrazione energetica per un apporto di nuova energia proveniente o assunta dall’esterno del sistema. Un esempio eclatante di questa concreta ipotesi è dato dal processo metabolico degli organismi viventi nei quali a fronte del catabolismo che porta al consumo e alla distruzione di tessuti organici da parte dell’organismo per poter vivere ( transiti armonici ) vi è l’anabolismo , che ricostituisce questi tessuti attraverso l’assunzione di cibo, cioè di sostanze prese dall’esterno (transiti dinamici ).

Ogni reale modifica interiore è vissuta inevitabilmente sulla pelle, che porta i segni invisibili della dura lotta con l’ombra e il Nadir è la porta per la nostra ricerca interiore : limitandosi a mutare le proprie geografie esterne, l’uomo spera di riuscire a cambiare qualcosa evitando di soffrire, (crede lui), il meno possibile.
bxp39146Invece si limita a sostituire soltanto, per dirla cinematograficamente, la pellicola del film che sta vivendo (il suo movie psichico, come mi piace chiamarlo). I pianeti e i loro transiti ci forzano a cercare il “proiettore”, la sorgente della luce da dove proviene il film, e ad immergersi nella scia luminosa; seguendo il fascio di luce al suo interno troveremo, lì e solo lì, ….il Graal Santo, il Vello d’Oro, l’Oro-Sole alchemico…… Dobbiamo renderci effettivamente conto che nulla resta com’è (Panta Rei) e le sofferenze che principalmente attanagliano l’uomo derivano esclusivamente dalla sua rigidità a cambiare, dalla sua incapacità ad accettare i cambiamenti ineludibili della vita, la quale tende, invece, ad evolvere di continuo perchè nulla rimane identico a se stesso.

Sventura all’uomo che vede solo la maschera
sventura all’uomo che vede solo ciò che è celato sotto di essa
Il solo uomo dotato di vera visione
vede contemporaneamente, e in una sola carne,
la splendida maschera e l’orrenda faccia di essa.
Felice l’uomo che, dietro la sua fronte crea questa maschera
e questa faccia in una sintesi ancora sconosciuta alla natura.
Egli può suonare con grazia e dignità
il doppio flauto della vita e della morte

Nikos Kazantzakis

Il NADIR  : i suoi significati ancestrali e i suoi parametri astrologico-psicologici


 

Il Nadir, Sezione del concetto di Profondità

…..”Forse volevi dire che in un Tema Natale l’ascendente (oriente) è disegnato a sinistra ed il discendente (occidente) a destra diversamente da come vengono disegnate le carte geografiche. 

Questo accade perchè il Tema Natale rappresenta il Cielo mentre le carte geografiche rappresentano la Terra”.

Lessi non so dove, queste frasi e rimasi colpito, non tanto dalla possibile ovvietà, ma dalla linearità disarmante della risposta che in se dava per scontato cose che nessuno sente come vere, o  su cui, nessuno riflette più di tanto. (l’inversione degli opposti e la loro conciliazione…o riconciliazione). Inversione legata al principio fondamentale della legge dell’ ANALOGIA che così recita: “La Legge dell’Analogia, corrispondenza tra l’essere umano, quale Microcosmo e l’Universo, quale Macrocosmo, tra spirito individuale e Spirito Universale, afferma che tutto ciò che esiste nell’Assoluto esiste anche in noi e che… non possiamo trovare nulla che sia in noi che non abbia una corrispondenza nell’Assoluto. …..E’ la Legge dell’armonia della Vita e della comunione totale tra tutti i piani dell’esistenza. Questo principio spiega il fatto che così come è strutturato l’Universo, allo stesso modo è strutturato l’essere umano e che nel Macrocosmo sono valide le stesse leggi del Microcosmo. Questa legge è più nota a ognuno con questa formula: “Come in Cielo, così in Terra“, inutile aggiungere e sottolineare che sono parole legate indissolubilmente alla preghiera cristiana del Nostro Padre…………
Cominciai a riflettere appunto……Non possiamo trovare nulla che sia in noi che non abbia una corrispondenza nell’Assoluto. …., archetipo fodamentale dell’essenza e del concetto di Nadir..

Tutto molto filosofico, (visione che prediligo quando ragiono inutile negarlo), religioso direi, ma per poter capire bisogna “scendere” tra le cose della materia, so che “qualcuno” tra gli scienziati, “illuminati” dalla dea ragione, si offenderà per l’uso inappropriato di tale termine, evidentemente per loro si tratta di …”salire e non di scendere”….ma tant’è…….!!!!!. In prima approssimazione, nella visione del tema natale bidimensionale, possiamo dire che i pianeti quando sorgono sono congiunti all’ascendente, quando culminano sono congiunti al Medium Coeli e quando tramontano sono congiunti al discendente. Tutti i pianeti nel corso del giorno sorgono, culminano e tramontano. Il Sole e tutti i pianeti sorgono sempre ad Oriente.
Sfera Armiliare…..”Praticamente nel corso di una giornata, quando un pianeta transita in corrispondenza del Medio Cielo lo vediamo all’altezza massima prevista per quel giorno, in direzione sud”. Leggo ancora più attento questa nuova frase, perchè mi dissi, tanto tempo fa,:”giusto, mi risposi, il mediocielo corrisponde al sud, se l’Ascendente corrisponde all’est ed è posizionato visivamente all’ovest di chi guarda, negli oroscopi bidimensionali, è normale che il mediocielo corrisponda al sud anche se è posizionato al nord, di chi guarda, dei grafici natali.
Allora cominciai ad affrontare, quello che per me sarebbe diventato uno scopo della vita, lo schema della sfera celeste “astronomicamente” parlando. Da lì si deve partire per avere una minima cognizione di che e su che cosa stiamo parlando quando ci muoviamo nel campo dell’Universo che ci circonda. Per me nei licei tutto quello che riguardava materia scientifica, intendendo specificamente matematica e fisica,era tabù. Mi sono diplomato nel classico essendo abbastanza preparato nelle materie umanistiche: latino, greco, filosofia su tutti, arte. Però devo dire che non disdegnavo la biologia e la chimica e neanche la geografia che si adattava perfettamente al mio ascendente in Sagittario, fino a che i discorsi rimanevano nell’ambito appunto discorsivo, quando cominciavano a prendere la piega tecnico-matematica, tra equazioni e logaritmi, il mio io si “eclissava” nei labirinti della mente più reconditi, perchè non riuscivo ad elabrare quegli schemi così aridi e soprattutto a mandarli giù.

Lo Zenit ed il Nadir non corrispondono al Medio Cielo ed al Fondo Cielo.

Affermazione questa che serve per sgombrare il campo da possibili equivoci che ancora sussistono Sfera Celestetra i miei colleghi astrologi:  alcuni tra loro, cioè ancora non hanno chiaro il fatto che lo Zenit è il punto della volta celeste che è direttamente sopra una determinata località (o osservatore), ed il Nadir è il suo opposto. Invece il Medio Cielo è dato dalla intersezione tra l’eclittica ed il meridiano locale, ed il Fondo Cielo tra l’eclittica e l’anti-meridiano locale.

La sfera celeste e suo moto apparente   

Tutti gli astri ci appaiono alla stessa distanza dalla Terra e posti sulla superficie interna di una enorme sfera, detta sfera celeste, di cui noi occupiamo il centro. Ciò è dovuto al fatto che gli astri, essendo ad un’enorme distanza dalla Terra, hanno una parallasse insignificante e sembrano quindi tutti alla stessa distanza.
Essi sembrano, inoltre, ruotare, con un moto collettivo da levante verso ponente, intorno ad un asse, il prolungamento dell’asse terrestre, chiamato asse celeste. Ciò è dovuto al fatto che, al centro della sfera celeste (che è immobile) la Terra ruota intorno al proprio asse da ponente verso levante (moto diretto o antiorario), compiendo una rotazione completa in un giorno siderale (poco meno di un giorno solare medio).
L’osservatore posto sulla Terra non avverte questo movimento proprio e attribuisce agli astri (tutto sembra….), e quindi alla sfera celeste, un movimento in senso contrario (moto retrogrado o orario) con velocità angolare uguale alla velocità di rotazione terrestre. Questo movimento è detto moto apparente della sfera celeste ed avviene intorno ad un asse immaginario, l’asse celeste, che altro non è che il prolungamento dell’asse terrestre fino ad incontrare la sfera celeste.Gli estremi di tale asse, ossia i punti di contatto immaginari con la sfera celeste, sono detti poli celesti: uno di essi, il polo Nord celeste, si trova molto vicino alla Stella Polare, che per tale motivo “appare” immobile. Le stelle conservano sempre immutate le loro posizioni relative sulla sfera celeste, in realtà si muovono anch’esse ma il loro moto è trascurabile se non riferito al corso di alcuni millenni, mentre il Sole, la Luna ed i pianeti si spostano lentamente fra esse, passando da una costellazione all’altra.

Nei problemi dell’astronomia sferica si considera sempre l’osservatore al centro della Terra, la Terra immobile e la sfera celeste animata dal suo moto apparente da levante a ponente (retrogrado od orario).Zenit, Nadir, meridiano celeste superiore, meridiano celeste inferiore, orizzonte astronomico, punti cardinali, verticali, almicantarat e paralleli di depressione, sono tutti punti e circoli della sfera celeste legati all’osservatore, cioè alla Terra, che si considera immobile e, pertanto, non partecipano al moto apparente della sfera celeste. Tali punti e circoli, che costituiscono la volta celeste fissa dell’osservatore, si possono immaginare come proiettati dal centro della Terra sulla superficie interna della sfera celeste che è in continua rotazione con tutto ciò che le appartiene: equatore celeste, paralleli di declinazione, eclittica, e tutti gli astri.

Il NADIR  è il punto al di sotto dell’osservatore indicato dalla proiezione sulla sfera celeste della linea immaginaria passante per l’osservatore e il centro della Terra, quindi, diametralmente opposto allo Zenit. Devo dire che, data la mia ignoranza atavica sui concetti matematici, era normale che mi si formassero dei vuoti di significati che non riuscivo a colmare se non utilizzando l’intuizione di cui non ho, invece, mai difettato, anzi di cui spesso ho abusato anche erroneamente:  mi sono posto una domanda che sicuramente m’incuriosiva e che non capivo neanche intuitivamente….pensavo…:” dato che il nadir, o quarta casa (inizialmente li vedevo come fossero la stessa cosa…) come posizione altastronomica del Sole, corrisponde al mezzogiorno, quindi al Sole allo Zenit, perchè venive configuratoto come posizione nei grafici, al sud…?  La confusione regnava sovrana…ma la regola degli opposti, unica mia certezza consolidata,  mi aiutava a capire anche quello che non capivo intuitivamente…….
Come mai, anche astrologicamente parlando, corrisponde al punto più basso dell’oroscopo, dove troneggia il Granchio, la Luna, la madre, l’anima…? Psicologicamente una risposta, leggendo a fondo Rudhyar, l’ho comunque trovata sempre seguendo il mio istinto classicheggiante e flosofico. Noi vediamo le immagini riflesse come se stessero in uno specchio, quindi le vediamo capovolte.  Narciso, guardandosi nell’acqua del fiume si è innamorato della propria immagine, ed è annegato in essa, in quanto ha seguito una illusione; lui avrebbe dovuto guardare oltre all’immagine, così avrebbe visto senza desiderio e sarebbe diventato grande……o dico io “romanticamente”, doveva capire il senso dell’opposto che la sua immaggine replicata, rappresentava, partendo dal fondo del lago, dove era…… immersa.
Quindi noi astrologi, perlomeno quelli che come me, non si accontentano (Capricorno…) di leggere, ma vogliono anche capire, nell’impegno della ricerca astrologica, dovremmo abituarci a guardare oltre, anche a quello che è o meglio ci sembra essere, l’apparenza delle cose: oltre la realtà geografica e oltre all’apparenza, poi dovremmo capire fondamentalmente che il lavoro astrologico, veramente vive e si esplica come se fosse solamente irradiato di riflesso dallo specchio -grafico natale- in cui è annegato, con immagini poco traducibili con il reale circostante e molto invece, appartenenti alla realtà virtuale (che poi è quella…. …vera, nel rispetto della legge relativa alla conciliazione degli opposti !!!).
Quindi l’idea fu quella di cominciare a camminare con il Sole, così ci potremmo rendere conto di quello che accade e di quello che lui, il Sole, ci vuole dimostrare. Abbiamo due metodi per capire il moto e i suoi significati: possiamo camminare con il Sole guardandolo o possiamo camminare…. diventando lui (questa seconda e “suggestiva” ipotesi è quella filosofico-comportamentale a cui l’uomo dovrebbe tendere qualora si rendesse conto che il Tutto di cui fa parte, non è immagine irreale, ma significativamente concreta e va riresa al Tutto a cui appartiene). !!! Quindi proviamo a capire salendo a cavallo sul Sole e percorrere su di lui, lo Zodiaco. Allora però ci accorgeremmo di stare fermi,. Ci accorgeremmo, appunto, che la terra si muove, ma si muove in modo strano è come un pendolo che gira intorno, sospesa ad un filo che è l’asse terrestre. Anche l’asse terestre si muove, rimanendo sempre parallelo a se stesso, cioè puntato in una direzione, verso un punto della volta celeste; però sembra immobile.

Noi invece stiamo sulla terra, posizione che non ci consente di “capirne” il movimento, ed aggiungo io, posizione che non ci consente nemmeno di …”vedere” la sua sfericità, così “convinti” come siamo della sua piattezza: l’idea romantica, che poi era più o meno quella della comunità scientifica presente agli albori delle scoperte galileiane, sarebbe quella di persone che giunti ad un limite, di resistenza o di equilibro cadrebbero al di sotto……dove???? Non si cade… si sa; la gravità ed altre spiegazioni ormai concettualizzate ed interiorizzate, ci consentono di capire il perchè siamo incollati sulla superficie terrestre, senza il timore di …cadere di sotto…!!!!!   Allora proviamo a capire quello che c’è da capire….

Ora quindi guardiamo le cose dalla terra; è molto più semplice, perchè si tratta della nostra astronomia e ancor di più, secondo i miei piaceri, della nostra astrologia, ma non bisogna dimenticare che la regola principale sta nel comprendere perché il nord sta al sud ( M.Cielo in Capricorno, Sole al Nadir). So che molti ancora non hanno chiaro il concetto. Bisogna che lo abbiano chiaro ; non solo come conoscenza scientifica, scolastica normale, ma proprio come visuale astrologico-astronomica: visuale che serve per capire l’importanza della sezione relativa al NADIR, che è inscritta al sud dei grafici, che però corrisponde ala sezione Nord (fondo cielo). Il grafico che noi studiamo è, praticamente, la proiezione dei corpi celesti che si trovano al di sopra ed al di sotto dell’orizzonte terrestre, sul piano del foglio. Non si considera il fatto che la realtà astronomica è tridimensionale; altro fatto saliente è che, guardando l’oroscopo, l’EST o Ascendente si trovi a sinistra anziché a destra di chi guarda come già detto; questo dipende anche dal fatto che l’osservatore guarda il puntino che sta al centro: Il punto rappresenta il soggetto studiato e siccome lo si guarda di fronte,alt la sua destra (l’EST) corrisponde alla sinistra dell’osservatore…………Quello che “sembra” diviene reale…e quello che è reale….sembra….: sempre e comunque gli opposti, ecco la rivoluzione del concetto astrologico, che poi riflette esattamente il modo proiettivo dell’anima, cioè il funzionamento di proiezione del cervello (il lobo sinistro controlla la parte destra del corpo e viceversa) che collabora con l’anima….. senza una connessione evidente, ma che “sincronicamente” esiste senza tema di smentita, per risonanza con il moto delle alte sfere, checchè ne dicano i matematici, ai quali anche Keplero disse di armonizzarsi col…. sentire:

…….:”In tal modo veniva spiegato il rapporto tra il moto e le orbite di tutti i pianeti e veniva formulata nell’Harmonices mundi (1618) la terza legge sul movimento dei pianeti, secondo la quale i quadrati dei tempi delle rivoluzioni dei pianeti sono proporzionali ai cubi delle loro distanze medie dal sole.Ma se il movimento dei pianeti può essere spiegato con la forza di attrazione magnetica, quello del sole su se stesso a Keplero sembra possa essere spiegato solo facendo ricorso ad una forza di natura spirituale.

Il vecchio animismo contro cui Keplero aveva combattuto battaglie vittoriose, sembra sedurre ancora l’astronomo e sembra risvegliare in lui l’antica fede neoplatonica. Ed è ancora sotto l’influsso della seduzione neoplatonica rinascimentale che Keplero difende il principio dell’antropocentrismo:…..”Tuttavia, disse, non sarò reticente sugli argomenti scientifici che mi sembrano possano addursi per dimostrare non soltanto in generale.. che questo sistema di pianeti, in uno dei quali ci troviamo noi uomini, si trova nel luogo principale dell’universo, intorno al cuore dell’universo, che è appunto il sole; ma anche in particolare che noi uomini ci troviamo su quel globo che del tutto si addice alla creatura più importante e più nobile tra le corporee…..” Nonostante permangano ancora nella visione kepleriana dell’universo motivi finalistici e metafisici, ereditati dal pitagorismo e dal platonismo, “la fisica celeste” si è liberata da molti elementi teologici; e, attraverso la trascrizione in termini matematici dei fenomeni celesti, ha conseguito la stessa scientificità della fisica terrestre. La soluzione offerta al movimento dei pianeti faceva realizzare un salto di qualità di notevole valore scientifico all’astronomia. All’animismo antico e medioevale, (che abbiamo letto ancora serpeggiare nella visione di keplero) affermante che i pianeti erano contenuti in sfere che a loro volta erano mosse da intelligenze motrici, e al convenzionalismo dell’astronomia matematica, considerante le sfere celesti pure e semplici ipotesi senza alcuna realtà fisica, Keplero sostituiva una visione che, insistendo sul carattere “realistico ” dell’astronomia copernicana, affermava l’esistenza nell’universo di un ordine razionale la cui struttura è conoscibile dalla mente umana.

A P P U N T I  di A S T R O N O M I A

Tutto il ragionamento si basa  su questo concetto che ricorda molto da vicino uno dei massimi principi astrologici da cui non si può prescindere: LEGGE CREATRICE o un saggio Zen“santo triamashikam”, o legge della conciliazione degli opposti, (nord diviene ed è sud e viceversa, est diviene ed è ovest e viceversa……)

Quello che “sembra” diviene reale…e quello che è reale….sembra….!!!!

 

altQuando osserviamo il cielo abbiamo la netta impressione, sia di giorno che di notte, che esso sia costituito da una cupola semisferica che ci sovrasta. Se lo osserviamo di notte l’impressione è ancora più forte e tutti gli astri che splendono sembrano come appiccicati su questa immateriale volta e quindi posti tutti alla stessa distanza dalla Terra.
In realtà il cielo inteso in questo senso non esiste. Gli astri sono posti a distanze diversissime da noi (ed è in parte per questo che alcuni sono più luminosi di altri) e vagano nello spazio infinito seguendo ognuno la propria rotta. Sono talmente lontani però che le loro posizioni reciproche restano apparentemente immutate per secoli.
Gli antichi osservatori ed astronomi ritenevano che il cielo fosse materialmente costituito non da una sola superficie sferica, bensì da molte, sovrapposte una all’altra come gli strati di una cipolla e fisicamente e realmente esistenti. La presenza di più sfere concentriche era legata alla necessità di spiegare i diversi moti di alcuni astri visibili (sole, luna e pianeti) con una particolare rotazione della sfera sul quale l’astro si riteneva incollato.
Una unica sfera non era in grado di spiegare le differenze di tali moti. Le stelle, considerate fisse e ancora oggi, sebbene si sappia che così non è, appellate in tale maniera, si riteneva che fossero trascinate da una sfera trasparente, di natura cristallina e posta al di là di tutte le altre a chiudere l’universo.
Tali impressioni, così forti e radicate, sebbene basate su considerazioni errate sia di natura fisica che matematica, non sono state completamente abbandonate ed ancora oggi per descrivere dal punto di vista matematico i moti degli astri usiamo un modello di cielo che a tali idee, rivedute e corrette, fa riferimento e al quale l’astronomia ha dato il nome di Sfera Celeste.
Per Sfera Celeste si intende una sfera immaginaria di raggio infinitamente grande tanto da comprendere tutti gli oggetti dell’Universo, sulla cui superficie vengono rappresentati, attraverso la loro proiezione vista dall’occhio dell’osservatore. Adottando quale modello, una sfera, e ritenendo che tutti gli astri, lontani o vicini, siano fissati sulla sua superficie interna ci svincoliamo dalla necessità di dover calcolare, per ognuno di esso, la distanza dalla Terra e le rispettive distanze reciproche. Alle distanze sostituiamo gli angoli sotto i quali gli astri ci appaiono potendo quindi applicare le formule ed i teoremi propri della geometria e della trigonometria della sfera.
E’ certo un limite all’interpretazione della realtà ma il beneficio, dal punto di vista del calcolo che se ne ricava è enorme.
Questa Sfera Celeste può avere il suo centro coincidente con quello della Terra ed allora prenderà nome di S.C. geocentrica; se viene riferita ad una specifica posizione geografica (quella occupata dall’osservatore) prende nome di S.C. locale ed è quella cui più frequentemente si fa riferimento per comprendere e dare ragione dei fenomeni celesti che comunemente si osservano.

 

IL MOTO DIURNO

Poichè la Terra ruota attorno a se stessa da Ovest verso Est (in senso antioraro altse un osservatore in elevazione sulla verticale del Polo Nord la osservasse) e poichè noi, solidali con essa, non percepiamo tale movimento, abbiamo l’impressione che sia la sfera celeste a ruotare in senso contrario, e cioè da Est ad Ovest, trascinando con sè tutti gli astri (stelle fisse, Sole, pianeti, ecc.).
Tale moto è detto moto diurno apparente della S.C. Anche questa è una impressione errata che ha condizionato la visione del mondo e del cielo per millenni; è però tanto comoda che ancora oggi viene utilizzata per fare riferimento, in maniera semplice ed intuitiva, a ciò che avviene nel cielo. In conseguenza a ciò le traiettorie percorse dagli astri non sono altro che archi di circonferenza, di diametro diverso, ma la cui ampiezza può essere misurata con l’angolo sotto il quale essi sono visti o dall’osservatore o dal centro della Terra. Come si vede il modello matematico che oggi utilizziamo per descrivere i fenomeni celesti, è un modello che appartiene al passato remoto ma che è ottimamente in grado di risolvere (se non tutti, alcuni) problemi astronomici legati alla posizione degli astri; non a caso tale settore dell’Astronomia, proprio perchè fa riferimento a tale modello, prende il nome di Astronomia Sferica.
Apriamo un inciso: la consapevolezza che fosse la Terra a ruotare attorno a sè e non il cielo attorno ad essa, la si era saltuariamente già avuta nel passato. Lo studio dei moti, soprattutto dei pianeti, portava verso questa direzione. La prima inoppugnabile prova scientifica di ciò la fornì lo scienziato francese Foucault con la celebre prova del pendolo.
Come tutte le superfici sulle quali si devono effettuare le misure, sulla S.C. sono tracciate delle linee (archi) e punti notevoli che servono da riferimento a sistemi di coordinate. Questi archi di riferimento, per la maggior parte, derivano dalla trasposizione nel cielo di quelli comunemente adottati sulla superficie terrestre, e cioè Equatore, meridiani, paralleli ecc.
Vediamo nel dettaglio questi elementi, facendo riferimento alla figura che riporta una S.C. locale per un osservatore posto alla latitudine di 45°. La S.C è divisa in due metà da un piano orizzontale passante per il centro. Tale è il piano dell’orizzonte che taglia un cerchio massimo sullo sfera che prende il nome di orizzonte astronomico. La semisfera che è al di sopra dell’orizzonte costituisce l’emisfero visibile, mentre quella inferiore è invisibile. Gli astri che vediamo, in qualunque momento del giorno e della notte appartengono all’emisfero visibile, gli altri sono preclusi alla nostra vista. Poichè la S.C. ruota in senso orario trascinando con sè gli astri, quando questi passano dall’emisfero invisibile a quello visibile si ha il fenomeno del sorgere, mentre quando passano dall’emisfero visibile a quello invisibile si ha il tramonto (dell’astro). La rotazione della S.C. avviene attorno al prolungamento dell’asse terrestre che in questo caso assume il nome di Asse celeste o Asse del mondo e che incontra la superficie della S.C. in due punti (che sono la proiezione dei poli geografici): il Polo Celeste Nord ed il Polo Celeste Sud.
La verticale prolungata all’infinito sopra e sotto l’orizzonte all’infinito perfora la S.C. in due punti: quello appartenente all’emisfero visibile prende il nome di Zenith, quello opposto Nadir. Lo zenith è il punto più alto del cielo. La proiezione del meridiano geografico genera il Meridiano Celeste che è l’arco di circonferenza che unisce il Polo C. Nord con il Polo C. Sud, passando per lo zenith. Questa semicirconferenza in particolare prende il nome di meridiano superiore, mentre l’altra metà che passa per il nadir meridiano inferiore.

Scegliendo un astro a piacere è  possibile determinare il tempo che impiega la S.C., e di conseguenza la Terra stessa, a compiere una rotazione completa. A tale intervallo di tempo si da il nome di giorno siderale. L’uomo, per ovvie ragioni di praticità ha scelto come astro campione per misurare il tempo, il Sole. La durata del giorno solare purtroppo non è identica a quella del giorno siderale, risultando quest’ultimo più corto di circa 4 minuti.
altNon tutti gli astri sorgono e tramontano. Ve ne sono alcuni che non tramontano mai e sono sempre visibili, altri che non sorgono mai e quindi, per una data Latitudine, perennemente invisibili. Poichè tali astri sono quelli posti più in prossimità dei Poli Celesti prendono il nome di circumpolari. L’unico modo per modificare la visibilità (o l’invisibiltà) di alcuni astri è quello di cambiare Sfera Celeste, cioè spostarsi in Latitudine; insomma se vogliamo vedere la Croce del Sud dobbiamo andare a Sud dell’Equatore.

Alla nostra latitudine, parte dunque degli astri risulta essere sorgenti-tramontanti, parte circumpolari visibili ed altri circumpolari invisibili. Esistono però dei luoghi sulla Terra dove gli astri sono tutti o sempre sorgenti- tramontanti o sempre circumpolari.

All’Equatore (Latitudine =0°) infatti la S.C. si presenta come nella fidura sottostante. L’asse del mondo giace esattamente sull’orizzonte e l’Equatore Celeste risulta perpendicolare all’orizzonte, come pure perpendicolari sono tutte le traiettorie diurne degli astri, qualunque sia la loro distanza dall’Equatore.
Come si vede tutti gli astri sorgono e tramontano e nessun astro è circumpolare, né visibile né invisibile. Tali traiettorie risultano divise a metà dall’orizzonte cosicchè l’arco diurno è esattamente uguale all’arco notturno. Tutti gli astri stanno 12 ore sopra l’orizzonte e 12 sotto. Se in particolare si prende in esame il moto apparente del Sole il giorno è sempre uguale alla notte,qualunque sia il periodo dell’anno, così come da noi accade invece soltanto durante gli Equinozi.
Se ci spostiamo ad uno dei due poli geografici il Polo Celeste Elevato (quello cioè contenuto nell’emisfero visibile) coincide con lo Zenith e l’Equatore Celeste coincide con l’orizzonte. Il moto di tutti gli astri è sempre parallelo all’orizzonte e di conseguenza tutti gli astri sono circumpolari. Non esiste il fenomeno del sorgere né quello del tramonto (eccezion fatta per quegli astri che hanno un comportamento particolare: Sole Luna e pianeti. L’arco diurno di un astro ha l’ampiezza di una intera circonferenza ed ha la durata di 24 ore; altrettanto dicasi per l’arco notturno che giace interamente al di sotto dell’orizzonte. All’Equatore, poiché tutti gli astri sono sorgenti-tramontanti, nel corso dell’anno per il fenomeno detto dell’accelerazione delle stelle fisse. Le stelle sono tutte osservabili; ai poli invece, se ne può osservare solo la metà, quella che rimane perennemente sopra l’orizzonte. L’altra metà è inaccessibile, qualunque sia il periodo dell’anno. Alla nostra Latitudine, 45°, è invisibile circa il 15% di stelle (0.146).

 

IL MOTO ANNUO DEL SOLE

Oggi, fin dai primi anni di scuola, ci viene spiegato che il Sole è fermo ed è la Terra che gli gira intorno. Ciò nonostante, per meglio spiegare e comprendere come avvengono i fenomeni celesti, in taluni casi è più vantaggioso conservare una visione geocentrica del nostro sistema solare e parlare quindi di moto (apparente) del Sole anziché di moto di rivoluzione della Terra. Dal punto di vista osservativo i due concetti si equivalgono. Quando si parla dunque di moto annuo del Sole si deve intendere come vediamo sulla sfera celeste muoversi il Sole per effetto della rivoluzione della Terra attorno ad esso.
solecost
Il problema osservativo più grosso che si pone è dovuto al fatto che non è possibile vedere stelle e costellazioni contemporaneamente al Sole (come accade invece per la Luna).
Se questo fosse possibile vedremmo che esso, giorno dopo giorno, mese dopo mese, si proietta sullo sfondo del cielo stellato attraversando le costellazioni da destra verso sinistra per ritornare dopo un anno nella stessa identica posizione.
Se contrassegnamo sullo sfondo delle stelle questa traiettoria otteniamo una circonferenza cui gli antichi astronomi dettero il nome di Eclittica (= circolo delle eclissi, in quanto queste si verificano solo quando anche la Luna giace sul piano di tale cerchio).

Riportata invece sulla Sfera Celeste di un osservatore essa appare come un cerchio massimo inclinato sull’Equatore Celeste di 23°.5 circa (tale angolo è l’inclinazione dell’Equatore sul piano dell’orbita terrestre).
La figura sotto riportata può trarre in inganno; infatti l’Eclittica, come tutti gli oggetti sulla S.C. è soggetta alla rotazione diurna apparente e quindi non sempre appare come è rappresentata.
In essa è stato scelto un particolare momento del giorno in cui fosse possibile rappresentare con una certa chiarezza l’Eclittica ed i cerchi ad essa correlati.
Anche il Punto Gamma, ma solo per un puro caso, è coincidente con il punto cardinale Est.
Mentre l’inclinazione dell’Eclittica rispetto all’Equatore rimane fissa (almeno finchè la Terra continuerà ad orbitare tranquillamente attorno al Sole), la sua inclinazione e posizione rispetto all’orizzonte dell’osservatore muta continuamente, così come mutano continuamente posizione gli astri nel cielo.
sf cel 8
Data l’impossibilità materiale di vedere stelle e Sole assieme, la comprensione del moto annuo del Sole e la sua codificazione in date e periodi non deve essere stato un processo semplice per l’uomo e l’astronomo primitivo.
Ciò è avvenuto tramite l‘analisi, protrattasi per secoli e forse millenni, di alcuni fenomeni osservabili quotidianamente che, inseriti in un contesto unico, hanno portato alla sua totale comprensione che, seppur in una visione geocentrica ha costituito una conquista dell‘Astronomia e dell’Astrologia.
La conseguenza più macroscopica e a tutti nota è l’alternarsi delle stagioni. In realtà essa è dovuta più propriamente all’inclinazione tra Eclittica ed Equatore che non al solo moto di rivoluzione terrestre. Se infatti i due piani fossero coincidenti su tutta la Terra vi sarebbe una sola immutabile stagione: la Primavera. Il movimento apparente del Sole rispetto alle stelle (quindi in sostanza la variabilità della sua ascensione retta) fa inoltre sì che quest’ultime, ogni giorno sorgano e tramontino un po’ prima del giorno precedente.  Questo allontanamento costante ma che si accumula giorno dopo giorno viene definito Accelerazione delle stelle fisse (le stelle scappano dal Sole).
Questo fa si che ogni notte il cielo alla stessa ora ci appaia diverso, di poco, ma diverso da quello della sera precedente. Nel corso dell’anno tutte le costellazioni visibili ad una data latitudine si alterneranno in un eterno inseguimento, come tante modelle ad un defilè, e quando torneremo a rivedere le stesse stelle sarà passato un anno. Queste vagabonde costellazioni sono quindi , ciascuna, caratteristiche di un dato periodo stagionale tanto che gli antichi agricoltori, astronomi e naviganti le usavano come marcatori calendariali.

Molti sono i famosi riferimenti storici e letterari a riguardo. Il più noto sicuramente è il sorgere del Sole preannunciato dalla stella Sirio, che per gli Egizi indicava l’inizio dell’estate e delle piene del Nilo.

IL  N a d i r  come  sezione tridimensionale del tema e punto di riferimento significativo

L’Astronomia si occupa esclusivamente dello studio fisico dell’Universo laddove l’Astrologia dà un significato simbolico alle forme e ai fenomeni dell’Universo stesso.  l’Astronomia sostiene che la Terra e gli altri pianeti hanno una traiettoria a spirale nello spazio, che segue il Sole nel suo moto intorno alla galassia. e va bene. L’Astrologia adopera un modello maggiormente statico e simbolico nel quale la Terra rimane immobile al centro mentre il Sole e i pianeti orbitano intorno ad essa. Questo sistema è conosciuto come “sistema incentrato sulla Terra” o GEOCENTRICO, che si contrappone al sistema incentrato sul Sole o Eliocentrico. Ora proviamo un po ad entrare nel merito del concetto dell’osservatore (o del luogo della terra) che poi è il punto centrale di ogni tema natale sia riferito ad un individuo che ad un evento o ad un qualsiasi concetto di nascita (dai contratti matrimoniali, a quelli lavorativi e ad ogni evento o altro che sorga in un dato momento). Come detto in precedenza, ognuno di noi, quale che sia il luogo della Terra dal quale osserva il cielo, si sente, vista la grandezza della sfera celeste e la piccolezza della Terra nei suoi confronti, al centro di 

altquesta sfera che ha come base l’orizzonte del luogo. Per capire meglio quanto stiamo dicendo immaginiamo di essere su di una barca in mezzo al mare: come ci voltiamo troviamo intorno a noi solo mare; spingendo lo sguardo in lontananza vedremo che l’emisfero concavo del cielo sembra incontrare la superficie del mare, disegnando così una linea curva; in pratica, quale che sia il punto della superficie terrestre in cui ci troviamo, il nostro campo visivo ci apparirà delimitato da un circolo: l’Orizzonte

Questo è il nostro luogo di osservazione, che ha un’estensione orizzontale e circolare a 360° delimitata da quella linea immaginaria formata dall’incontro fra cielo e mare. Ma se questo è il nostro ‘perimetro di osservazione’, in altezza fin dove possiamo spingerci? In altre parole, esiste un ‘soffitto celeste’? Per intuire la dinamica della nostra capacità visibile, mettiamoci all’interno di una stanza e potrete meglio capire quanto sto dicendo, pensando a questa stanza come al vostro luogo privilegiato di osservazione: il perimetro che la delimita è il vostro limite di osservazione orizzontale, ma se alzate gli occhi vedrete che lì c’è un soffitto, il quale sarà ad un’altezza ottimale, né troppo alto né troppo basso: diciamo che la sua altezza dipende dal tipo di luogo, così se siete all’interno di una cattedrale non vi meraviglierete certo di trovare il soffitto a venti metri di altezza, oppure se siete nel vostro garage di trovarlo a poco più di due metri, col che capiamo che ogni ‘stanza’ ha la sua altezza ottimale dovuta all’uso che ne viene fatto.  Anche la ‘stanza’ Terra ha la sua altezza ottimale (adeguatamente proporzionata al luogo di vertex202osservazione), ma come trovarla?                       Sulla carta è molto semplice: ritorniamo alla figura sopra, e immaginate con una penna di tracciare una linea curva, un semicerchio, che questo è il nostro luogo di osservazione, che ha un’estensione orizzontale e circolare a 360° delimitata da quella linea immaginaria formata dall’incontro fra cielo e mare. Ma se questo è il nostro ‘perimetro di osservazione’, in altezza fin dove possiamo spingerci? In altre parole, esiste un ‘soffitto celeste’?

Partendo dal punto Nord arrivi al punto Sud: ecco che abbiamo costruito le ‘pareti’ e il ‘soffitto’ del nostro luogo di osservazione; il punto più alto di questo soffitto si chiama Zenith (termine arabo che significa ‘sopra la testa’) che è sempre a 90° dal piano dell’orizzonte; ovviamente nulla vieta che si possa continuare a disegnare questa linea curva, così dal punto Sud possiamo ritornare, passando ‘da sotto’, al punto Nord, trovando così la ‘cantina’ del nostro luogo di osservazione, il cui punto più basso, all’opposto dello Zenith, cioè sotto i nostri piedi, viene chiamato Nadir (termine arabo che significa ‘opposto’, profondo). Questa linea curva, o cerchio verticale (per contrapposizione al cerchio orizzontale), prende il nome di Meridiano

E però il tutto non si può dire ancora completo, infatti i punti cardinali sono quattro, e così nadircome abbiamo disegnato un cerchio verticale partendo dal Nord, passando per lo Zenith e arrivando al Sud (per poi ritornare al Nord passando per il Nadir), così possiamo disegnarne un altro partendo dal punto Est, passando sempre per lo Zenith e arrivando al punto Ovest (e continuare ritornando al punto Est passando per il Nadir); questo nuovo cerchio verticale prenderà il nome di Primo Verticale. Meridiano e Primo Verticale rappresentano così le ‘pareti’ della nostra ‘stanza’, con il Meridiano a fare le veci delle pareti rivolte a Sud e a Nord, il Primo Verticale rappresentando le pareti rivolte a Est e a Ovest, e con lo Zenith a rappresentare il punto più alto del nostro ‘soffitto a cupola’ e il Nadir quello più basso….. le fondamenta. Ecco che abbiamo completato il sistema delle coordinate dell’orizzonte (così si chiama), formato dall’Orizzonte stesso (il pavimento), dal Meridiano (pareti rivolte a Sud e a Nord) e dal Primo Verticale (pareti rivolte a Est e a Ovest).
A questo punto, con in mano queste coordinate, ritorniamo sulla nostra barca in mezzo al mare: è l’alba, il sole sta sorgendo, lo vediamo infatti alzarsi dall’orizzonte orientale e, via via che la giornata va avanti, salire in alto nel cielo fino a raggiungere il punto massimo di altezza per poi ridiscendere toccando il punto occidentale dell’orizzonte, disegnando così nel cielo un suo percorso apparente chiamato Eclittica.

 

Vediamo subito che l’Eclittica interseca questi cerchi in vari punti, così che l’astrologo ha modo di visualizzare, nei punti di incrocio, l’Ascendente (AS, contrassegnato dalla lettera a), il Discendente (DS, contrassegnato dalla lettera d), il Medio Cielo (MC, contrassegnato dalla lettera c) e il Fondo Cielo (FC, contrassegnato dalla lettera f); infatti:

AS/DS = punti in cui l’Eclittica incontra l’Orizzonte, con l’AS che designa il punto in cui l’Eclittica tocca l’Orizzonte a oriente (alba) e con il DS che designa il punto in cui l’Eclittica tocca l’Orizzonte a occidente (tramonto).
MC/FC = punti in cui l’Eclittica incontra il Meridiano, con il MC che rappresenta il punto in cui l’Eclittica tocca il Meridiano superiore (mezzogiorno) e con il FC che rappresenta il punto in cui l’Eclittica tocca il Meridiano inferiore (mezzanotte). Ebbene, fino ad oggi chi si è occupato di Astrologia ha sempre lavorato con queste due sole coordinate, una orizzontale (AS/DS) e una verticale (MC/FC), avendo così una visione bidimensionale del tutto; sappiamo però che le coordinate verticali sono due e non una, infatti se siamo attenti vediamo che l’Eclittica incrocia, oltre all’Orizzonte e al Meridiano, anche il Primo Verticale, e lo fa, anche qui, in due punti: quello contrassegnato dalla lettera e, in zona occidentale, è ciò che viene chiamato VERTEX (VX), quello contrassegnato dalla lettera b, in zona orientale, è ciò che viene chiamato ANTIVERTEX (AVX).

CHIARIMENTO ASTRONOMICO ASSE VERTEX-ATIVERTEX e ASSE ZENIT-NADIR vertex pos 1 2

    Perché un punto che nell’oroscopo tradizionale è occidentale (cioè si trova a destra del grafico) possa essere un elemento astronomico che ascende. Buona parte di questo ‘mistero’ sta nel fatto che nel significato del Vertex il piano di riferimento per la domificazione non è il piano dell’Orizzonte ma il Primo Verticale.Siamo in piedi sul piano dell’Orizzonte e guardiamo in direzione Sud (posizione 1): davanti a noi, in alto,ma non al culmine esatto dove invece c’è lo Zenit, abbiamo il Medio Cielo (contrassegnato in figura dalla lettera c), a sinistra l’Ascendente (contrassegnato dalla lettera a), a destra il Discendente (contrassegnato dalla lettera d)  in basso, non proprio  sotto i nostri piedidove invece c’è il Nadir, il Fondo Cielo (contrassegnato dalla lettera f) che però non possiamo vedere perché il piano di riferimento (l’Orizzonte) è reale e non ‘trasparente’ come il Primo Verticale . Questa è la normale visuale di un Tema tradizionale. Per calcolare il Vertex occorre in primo luogo trovare la colatitudine del nostro luogo di osservazione (90° – lat): questa operazione equivale a sdraiarsi supini sulla schiena e giacere sul piano dell’Orizzonte con la testa a Nord (posizione 2). Così facendo i nostri piedi ‘appoggeranno’ ora sul Primo Verticale sul quale è come se fossimo in piedi. Il Vertex, quindi si riferisce sostanzialmente al Primo Verticale, il Nadir vede il piano dell’Orizzonte per i suoi significati. Osservatore in posizione 1, che si estende davanti al sud, dietro al nord, a sinistra a est, e a destra a ovest. nella composizione bidimensionale del tema. Inoltre aggiunge sopra lo Zenit e sotto il Nadir per completare la realtà tridimensionale in cui è circoscritto l’osservatore (1).*

  * N.B.   La descrizione utilizzata in questa pagina è stata ripresa dai concetti sapientemente raffigurati dall’astrologo R. Baldini, nel suo lavoro encomiabile, per una rilettura dell’asse Vertex-Antivertex che lui ha saputo rendere significativa anche sul piano psicologico.    

  

sfera celesteL’ ASSE  ZENIT NADIR  ASTRONOMICO

Per verticale del luogo si intende la direzione della gravità nel punto di osservazione, perpendicolare al piano orizzontale. La verticale è materializzata dalla direzione del filo a piombo.

 Lo zenit è il punto in cui la verticale del luogo interseca la sfera celeste.

 Il nadir è il punto diametralmente opposto allo zenit, sempre sulla sfera celeste.

Si può definire l’asse zenit-nadir astronomico quella che  si trova nella direzione del filo a piombo e l’asse zenit-nadir geocentrico, quella determinata dalla retta che passa per il centro della Terra e per il punto dell’osservatore. Questa è la geometria che serve a noi per capire lo schema di riferimento della logica dell’asse zenit-nadir:  Zenit e nadir sono i poli del sistema altazimutale.

 

Dal punto di vista astronomico, l’orizzonte delimita la parte della sfera celeste che possiamo osservare.
Il piano dell’orizzonte si può materializzare con la superficie di un liquido in quiete (superficie di livello libera), nel punto di osservazione. La perpendicolare ad esso è la verticale del luogo che passa per l’ asse zenit-nadir

Descriviamo alcuni orizzonti principali:

Orizzonte astronomico: chiamato anche orizzonte vero, razionale o matematico, è un cerchio massimo individuato sulla sfera celeste e ottenuto dalla sua intersezione con un piano passante per il centro della Terra e perpendicolare alla verticale dell’osservatore. L’orizzonte astronomico è scelto come piano fondamentale per il sistema azimutale.

Orizzonte apparente: intersezione della sfera celeste con il piano orizzontale dell’osservatore, materializzato dalla superficie di un liquido in quiete. Date le dimensioni della Terra (arbitrariamente molto piccole rispetto al raggio della sfera celeste) esso coincide praticamente con l’orizzonte astronomico.

Orizzonte reale o sensibile: è l’orizzonte che vede realmente l’osservatore e dipende dalla sua quota rispetto al livello del mare e dalla rifrazione atmosferica che provocano, rispettivamente, l’aumento delle dimensioni della porzione di sfera celeste visibile (depressione dell’orizzonte) e una variazione dell’altezza degli astri (essi sorgono apparentemente in anticipo e tramontano in ritardo di circa due minuti).

Gli astronomi usano cinque diversi sistemi di riferimento a seconda dello scopo osservativo:

1- Sistema azimutale: l’asse scelto come direzione fondamentale è la verticale del luogo di osservazione e il piano fondamentale è l’orizzonte razionale.

2- Sistema orario: la direzione fondamentale è l’asse di rotazione della Terra e il piano è quello dell’equatore.

3- Sistema equatoriale: è molto simile al Sistema orario in quanto la direzione e il piano sono gli stessi, ma è indipendente dal moto apparente della sfera celeste attorno alla Terra.

4- Sistema eclitticale: il piano fondamentale è quello dell’eclittica e la direzione è l’asse perpendicolare ad essa.

5- Sistema galattico: il piano fondamentale è il piano mediano della Via Lattea e la direzione è quella dell’asse perpendicolare passante per il centro galattico

Di questi sistemi quello che voglio evidenziare è il Sistema azimutale che muove maggiormente le logiche del Nadir, fermo restando che gli altri sono tutti funzionali alla comprensione del sistema astrologico.

Il sistema azimutale (chiamato anche altazimutale o orizzontale) è un sistema di coordinate astronomiche in cui si sceglie come direzione fondamentale la verticale alla superficie terrestre passante per l’osservatore (OZ). I due poli sono quindi lo zenit e il nadir. Il piano fondamentale è il piano dell’orizzonte astronomico. I cerchi ausiliari sono chiamati cerchi di altezza o cerchi verticali.

Azimut (A): è l’ascissa sferica di un punto sulla sfera celeste. L’azimut del puntosistemaazimutale T è l’angolo formato dal piano del cerchio verticale passante per T e il meridiano astronomico. Si misura in gradi e frazioni di grado partendo dal punto cardinale sud nel senso delle lancette dell’orologio. Esso corrisponde, nel disegno, all’angolo SOB dove O è l’osservatore e B è l’intersezione dell’orizzonte con il cerchio verticale passante per T. E’ sempre più diffusa la convenzione, ereditata dall’astronomia nautica, di contare l’azimut partendo dal punto cardinale nord, in senso orario, da 0° a 360°.

Altezza (h): è l’ordinata sferica di un punto sulla sfera celeste e cioè la sua distanza angolare dall’orizzonte misurata lungo il cerchio verticale passante per quel punto. Si esprime in gradi e frazioni di grado con valore positivo verso lo zenit e negativo verso il nadir. Nel nostro disegno, l’altezza del punto T corrisponde all’angolo TOB dove O è l’osservatore e B è l’intersezione dell’orizzonte con il cerchio verticale passante per T.

L’arco complementare dell’altezza si chiama distanza zenitale e nel nostro disegno è rappresentata dall’angolo ZOT dove Z è lo zenit dell’osservatore. In esatto parallelismo di calcoli c’è l’espressione del nadir

La distanza zenitale si indica generalmente con z. e la distanza nadirale s’indica con n.

Risulta quindi:    z = 90°-h     n = 90°+h

I punti sulla sfera celeste che hanno uguale altezza formano un cerchio minore detto almucantarat.

Nel sistema azimutale entrambe le coordinate (azimut e altezza) delle stelle variano sensibilmente con il passare del tempo a causa del moto di rotazione della Terra. Tutto questo dire, è per far capire che noi astrologi, per essere credibili, sia tra noi che nell’eventuale comunità scientifica, dobbiamo aver chiaro il concetto che se lo schema “psichico” di riferimento è il simbolo, che si snoda attraverso decodifiche intuitive, analogiche e sincroniche, aggiungo io anche,… “risonanti”, è altrettanto vero che lo stesso va letto attraverso gli schemi astronomici di riferimento altrimenti parleremo per parlare…. e quindi si filosofeggia, e non mi sembra il caso di agire la materia senza agirne il costrutto, che è abbastanza complicato perchè i piani e gli orizzonti sono molteplici e dobbiamo cercare di “vederli” per poterne attualizzare l’efficacia.

ASTROCARTOGRAFIA E SPAZIO LOCALE

Un utilizzo che mi ha aiutato a capire la diversa ottica è proprio lo studio dell’Astrocartogeografia (mappe ACG abbreviato) e il suo diretto derivato, Il tema dello spazio locale (mappe LSA) che ci riguarda più da vicino. La prima, è più adatta ai fenomeni colletivi, in quanto la costruzione del tema avviene a partire da un punto sulla scala temporale: per un’ora x gmt di un giorno y, il tema ACG sarà lo stesso, indipendentemente dal luogo per cui si calcola. Il secondo, l’ LSA, è più individuale, perchè, per le ore x gmt, il tema sarà diverso per ogni luogo per cui viene calcolato il tema radicale 

moti celestio radix. Per riassumere si può dire che l’ACG, raffigura graficamente, evidenziandoli con linee rette o curve, tutti i luoghi della superficie terrestre che vedono sorgere, culminare, tramontare e sprofondare tutti gli elementi di un oroscopo. LSA, invece, si offre in duplice veste, geografica e analitica, realizzando un nuovo tema, confrontabile col radix. Infatti LSA considera, per un tempo e un luogo dati, le posizioni (espresse in azimut e altezza) degli elementi dell’oroscopo rispetto all’orizzonte di osservazione, che differisce, per un momento dato, da qualsiasi altro tema costruito per differenti luoghi di nascita. Si può capire, dunque, come, comparando il Radix con la carta ACG e LSA, queste ultime siano in realtà un’estensione tridimensionale del radix originale. Il tema ACG, può essre paragonato ad uno sguardo dallo spazio verso la terra, mentre LSA offre sempre una sintesi degli elementi osservabili dalla terra, da un luogo e in un tempo ben definiti.Nell’ACG SI CONSIDERANO LE POSIZIONI DI PANETI QUANDO SONO IN ANGOLARITA’, ovvero quando sono in condizione di maggior forza, indipendentemente dal fatto che nel Radix ci siano pianeti in case angolari. Quindi l’ACG SI OCCUPA DI CERCARE I LUOGHI in cui i pianeti tagliano effettivamente la linea dell’orizzonte locale, nei luoghi sparsi su tutta la superfcie terrestre. L’ LSA è la sede nella quale le energie astrali sempre mutevoli trovano una SINTESI CONCRETA, si può affermare ( e questo è decisamente interessante…) che lo SPAZIO LOCALE è il luogo dove le dinamiche psicologiche si esprimono nell’azione pratica, è il piano cioè, che VEDE LE IDEE DIVENTARE COSE.(cfr. Steve Cozzi). .La differenza sostanziale sta nel concetto di ALTEZZA e AZIMUT  perchè angoli che si formano in un tema sull’ecclittica si differenziano, anche marcatamente, da quelli calcolati sul piano dell’orizzonte, con diverse “signature” psichiche e fisiche, evidenti proprio perchè ne aggiungono un significato direttamente sogettivo, alla genericità dell’ecclittica.. Credo che non molti sappiano che, ad esempio, un trigono Venere-Giove esatto sull’ecclittica potrà esprimersi attraverso misure angolari differenti sul piano dell’orizzonte, il che ovviamente, indebolirà o rafforzerà la logica del trigono (può succedere, addirittura, che un trigono si trasformi completamente in quadrato o in un sestile…ecc……).Quindi è interessante capire lo schema di sintesi, per cui il grafico tradizionale ci esibisce le energie basilari, espresse dai Segni,Case e Aspetti , il grafico LSA ci offre l’opportunità di capire come possono le “idee” realizzarsi in un dato luogo, attraverso una logica “movimentata”: prima zodiacale, poi in mundo ed infine sull’orizzonte per finalizzare la tematica che va dal generale al particolare di tutte le cose (dallo Zodiaco all’Orizzonte).

Noiosa, ma doverosa precisazione, perchè, anche se complicata, ci da una possibile interpretazione maggiormente approfondita di cosa andiamo a dire quando ci esponiamo in discorsi  astrologici che di per se potrebbero essere sciolti da contorni così tecnici, per esattezza tecnico-astronomici, che invece, come appena scritto, sono assolutamente linee guida per capire la logica deduttiva che ne deriva. Bisogna sapere appunto, che si utilizzano modi diversi per calcolare le posizioni planetarie: a volte si considera la loro proiezione sull’Eclittica, altre volte sull’Equatore, altre ancora sull’Orizzonte, per dire le più comuni e DEVE RISULTARE EVIDENTE CHE OGNI PIANO UTILIZZATO HA UN VALORE ED UN SIGNIFICATO SIMBOLICO PROPRIO. L’ACG è intimamente connessa al piano dell’Equatore, LSA è legata al sistema dell’Orizzonte pertanto la loro decodifica astrologica non può prescindere dall’interazione tra i sistemi di riferimento in atto, per capirne la “logica astratta” che li sottende. Ecco perchè per delineare un profilo astrologico-psicologico è necessario esaminare le caratteristiche astronomiche dei sistemi di rappresentazione spaziale usati, che ne validano e convalidano l’edfficacia scientifica. (N.B. : Analizzerò più approfonditamente,in altra sede le specifiche dei piani di riferimnto planetario così che si possa aver chiaro di cosa stiamo parlando).

Quindi abbiamo visto come l’asse astronomico zenit-nadir (lo “Spiedino”, così l’ho nominato, in inglese Skewer, in francese Brochette, in spagnolo Brocheta ) faccia parte attiva di tutta la dinamica planetaria sia di configurazione del luogo sia di misurazione degli astri. Ora, proprio questa estrema particolarità, ha fatto breccia nel mio lavoro perchè l’idea che l’osservatore, appoggiato in piedi sull’orizzonte del luogo, o piano dell’orizzonte (vedi disegno descrittivo sopra), sia attraversato da un asse così importante e che non fosse definita nel concreto astrologicamente mi è sembrata una mancanza seria. Partendo dalla doverosa precisazione che il Nadir non è il fondo cielo oimmumcieli, quando parlo di Nadir penso ad un’asse che, altcome uno spiedino, “skewer”, (proprio come quello dei party…che tiene infilzati più alimenti) passa dalla testa ai piedi dell’osservatore e s’infilza nella crosta terrestre per sprofondare nel suo nucleo centrale: parafrasando D. Rudhyar, nel suo “Case Astrologiche” in cui è convinto assertore di un’astrologia umanistica CENTRATA SULLA PERSONA al punto di ritenere migliore come sistema di domificazione il Campano che vede lo spazio, rispetto al più famoso ed usato Placido che sottolinea il tempo, ridimensionando il tipo d’astrologia,  che lui chiamava, centrata sulla LOCALITA’. L’astrologia centrata sulla personalità è conseguenza diretta del continuum vibratorio uomo-universo e cito testualmente ancora Rudhyar: ” il concetto di relazione esistente tra una persona e l’Universo che la circonda, cioè il suo ambiente cosmico e quando si parla di relazione, si devono considerare almeno due fattori: nel caso della astrologia centrata sulla persona, l’organismo umano individuale che col suo primo respiro è entrato in relazione in modo autonomo, diretto ed organico con l’Universo e i suoi corpi celesti e che tutti si muovono attorno a lui in modelli ciclici”. Quindi il contatto diretto è principio primo per capire il continuum di sensazioni vibratorie che collegano le parti al tutto in una simbiosi di totalità inconfondibile che scaturisce dai sistemi di relazione.

Come detto l’Orizzonte astrologico e astronomico è un cerchio che passa al centro della Terra : non si riferisce nè all’Orizzonte “reale” (che, come dice Rudhyar, può essere molto limitato se uno si trova dietro un canjon), nè a quello che si può defnire Orizzonte medio o sensibile che è il cerchio di spazio che sarebbe visibile ad occhio nudo, sulla superficie del mare (vedi barca dell’esempio suddetto). Ugualmente il Meridiano astrologico è la proiezione bidimensionale di un grande cerchio perpendicolare all’Orizzonte astronomico, passante nei punti nord e sud. Quindi il Mediocielo, la cuspide  della X^ casa, che in astrologia si dice essere il punto più alto (culmine) del cielo, poi non lo è, perchè quello è lo zenit e così il fondocielo, l’immum cieli, la cuspide della IV^casa non sono il punto più basso perchè quel punto, anzi quella sezione, è il Nadir.

I tre grandi cerchi, sopramenzionati, Orizzonte, Meridiano e Primo Verticale, sono perpendicolari ad ogni altro punto nello spazio tridimensionale (vedi foto sopra: TEMA NATALE TRIDIMENSIONALE). Le loro intersezioni determinano SEI PUNTI FONDAMETALI : al livello dell’Orizzonte l’Est, l’Ovest, il Nord e il Sud ; al livello Verticale lo Zenit e il Nadir. Al nostro livello bidimensionale si evidenziano solo quattro direzioni principali (sud e zenit sono erroneamente associate e così vale per nord e nadir). Questa logica bidimensionale poteva andare bene arcaicamente, quando l’astrologia si riferiva preferibilmente alla località e quindi la sola struttura di riferimento era appunto l’orizzonte della località dove viveva la tribù prima e nei secoli si estese poi alla città-stato. Crescendo per principio, la capacità di consapevolezza individuale nell’essere umano, che col passare del tempo ha smesso di confondersi con la tribù o il re o la città, l’astrologia, che lo vuole studiare, deve avere come suo oggetto centrale la persona ed è logico capire che come struttura di riferimento debba usare inevitabilmente la struttura geometrica tridimensionale prodotta appunto dalle sei direzioni  (e non da quattro…!!!!) dello spazio al centro del quale sta l’individuo: I tre grandi  cerchi suddetti costituiscono pertanto questa struttura fondamentale dello spazio individuale. DOVUNQUE QUESTO ESSERE VADA RIMANE IL CENTRO DI QUESTO SPAZIO: ogni cosa che si muove in cielo ha il suo posto dentro questa struttura spaziale. E dice con estrema saggezza ancora Rudhyar, evidenziando l’importanza dell’asse Zenit-Nadir, che: “quando una persona viaggia da un estremo all’altro di un continente, ciò che egli vede, passando gradualmente all’orizzonte, cambia continuamente, ma il fatto che egli è al centro dell’orizzonte rimane immutato“. Colui che viaggia cioè, si porta sempre dietro il suo orizzonte e lo zenit si trova sempre esattamente sopra la sua testa e il nadir sistematicamente sotto i suoi piedi.

IL   N A D I R  e suoi significati ancestrali

Per meglio capire queste… “allucinanti” spiegazioni tecnico-geometrico-astronomiche (che in quanto ad aridità non sono seconde a nessuno anche per un intollerante come me alle problematiche strettamente..numerico-matematiche)  e riuscire meglio ad interpretarle, devo sottolineare il fatto che, stabilie queste condizioni di principio ineludibili sia astronomicamente che astrologicamente, la definizione degli angoli di un tema come viene “risolta”, in questi anni di passaggio o transizione (così li ho chiamati da sempre, perchè  sempre convinto che qualcosa di importante manchi alla comprensione… vera, sia in chiave psicanalitica che in analisi astrale), da noi astrologi, non corrisponde alla reale struttura dello spazio di cui la persona è il centro perchè come risulta facilmente evidente anche ad una conoscenza superficiale, l’Orizzonte di questi temi natali passa dal centro della terra, mentre l’uomo vive in un punto della sua superficie. Il Mediocielo non è lo Zenit reale, ma solo un punto-grado dello zodiaco e così vale per il Nadir che non è affatto il fondocielo. Questo difetto chiamiamolo di “parallasse” è palesato in siffatte distorsioni, perchè, come dice Rudhyar,  continuiamo a centrare la nostra astrologia sulla Terra e non sulla persona, che rimane costantemete conficcata in quello che io ho chiamato alt“spiedino” o Skewer, l’asse Zenit-Nadir, ovunque vada sia fisicamente che mentalmente.

Questo è il principio che ha smosso in me la volontà di capire e di approfondire il significato di questo asse, sempre presente, in ogni grafico astronomico e conseguentemente astrologico per analogia, e dedurne la reale consistenza come asse rappresentante il vero fulcro dell’essere.  Il Nadir, evidentemente è maggiormente significativo come  chiave di volta esplicativa dell’essere, perchè in un sistema orientativo sia fisico che mentale, per dirla finalmente un po più rozzamente,… “capovolto”, dove quello che si legge su una carta a nord equivale al sud e viceversa, in esso, nel Nadir cioè,  punto astrale che risiede al sud della leggibilità, vive insito il nord fisico, quindi un principio “sincronico” proiettivo con tutte le possibili significanze astrologico-psicologiche derivanti.

In psicoanalisi infatti, si studia che tutto il nostro vissuto, ed anche quello che non abbiamo vissuto proprio fisicamente, in quanto rimosso, ovvero che abbiamo affrontato oniricamente, vive vergine nei meandri del profondo e nei sottorranei della psiche e che l’intervento mirato dello psicologo ha maggior valore, qualora riesca a far finalmente immergere, in quei meandri angusti, tenebrosi, impervi e malsani il paziente, che imparerà ad affrontare le sue paure, i suoi mostri, in una parola…la sua Ombra, sbloccando il rimosso (sud, basso, profondo) e portandolo finalmente alla coscienza (nord, alto, luce) per poter capire la sua vera….missione.

Pertanto la logica deduttiva di siffatta constatazione analitica,  porta ad evidenziare il ruolo centrale del Nadir astrologico, come porta ancestrale degli strati subliminali della coscienza cioè la porta dello Spirito, dell’ Essenza di un individuo, animale o vegetale che sia, porta che “apre”, connessa com’è  al tunnel “quantico”, che la migliore fisica teorica, quella della meccanica quantistica di frontiera -non ufficiale per intenderci-, ormai sta traducendo da ipotesi a realtà verificabile, al santo Graal, al giardino dell’Eden dei mondi sottili, dove i miracoli degli iniziati della storia, si verificano come atteggiamenti e realizzazioni ……normali.!!!!!!!!!!

Irriverente e permalosamente invadente… una siffatta ricerca, ma perlomeno astrologicamente ha un grande significato, perchè, quello SPIEDINO o SKEWER, ce lo portiamo sempre dietro, quindi è in noi e con noi e spesso a nostra completa insaputa, perchè troppo impegnati a risolvere l’esteriorità dell’Ascendente. Ascendente che delinenado alcuni compiti…. “superficiali”, assolve pienamente al suo scopo di coprire e proteggere, come fa una maschera, l’Io fisico saturnino, fin che dura la “commedia” (primo giro zodiacale del punto del Se o 28 anni ca.). L’Io- Essenza (che può essere l’Es di freudiana memoria) che molti vedono erroneamente nel Sole, (che è la forza generatrice, geneticobiologica del “mondo” circostante aderente alI’io-fisico e non alI’io- essenza) che è energia vitale ed è il motore (il cuore umano in astrologia medica non a caso è in nalogia col Sole-Leone- V^casa) della macchina che deve assolutamente funzionare, perchè un suo arresto, anche momentaneo, manderebbe in tilt tutto il substrato cellulare di cui è composta, e l’Ascendente (quadrature esatte, “inevase”, al Sole nel radix ad esempio) avrebbe fallito il suo compito di copertura e di controllo. Il Nadir è l’Io-Essenza, o capovolto, come vogliono tutte le leggi astonomico-astrologiche, è l’Essenza dell’Io.

Il Nadir quindi, equivale  all’Es freudiano, sottolineo  equivale, che non significa essere la stessa cosa evidentemente, con la componente aggiuntiva di una massima visione d’insieme che l’Es di Freud perde durante il percorso evolutivo, che invece il Nadir, al contrario assolve, proprio perchè, distante una quadratura crescente (la quadratura equivale a 90°: misura questa, che se mi si consente l’apertura esoterica, si ripete nei concetti di Altezza  e di Azimut, positivi, bene ,+90° ,e negativi, male, -90°, legata costantemente al livello dell’Orizzonte e dell’Equatore posizioni in cui l’osservatore è collocato fissamente proprio da quello… “spiedino” che ne è il suo principale significatore) si muove nel senso del moto opposto delle case  cioè il Nadir si muove in senso orario verso l’Ascendente,   anche  se non bisogna dimenticare mai che si parla sempre di moto in un sistema tridimensionale.   

     anche   C’è un obbligo, nel significato intrinseco del Nadir; IL VERO OBBLIGO, di “CAPIREe del “CAPIREin profondità, tradotto in inglese “UNDERSTAND” (letteralmente Stand=Stare, Under= Sotto ).alt Quindi per “capire”, per “sapere”, per “essere”, per “in-tendere”, per “consapevolizzare”, per “trascendere”, per “spiritualizzare” si deve…STARE SOTTO (che poi proiettivamente è il punto più alto), non nel senso del sottomettersi passivo chiaramente, bensì nella più ampia accezione del termine inteso soprattutto come profondità. Si deve quindi, scendere nei fondali profondi degli oceani psichici, dove il liquido amniotico non è più il magma catalizzante il neonato, si deve esorcizzare lo schema mentale, imposto dal sistema matrice della cosiddetta realtà quotidiana e delle forze coercitive della tradizione politica e religiosa che mentre legano certamente il significato dell’Ascendente e del Sole e/o della Luna in chiave femminile, ad un’opera estremamente limitativa e controllata nulla possono contro l’annullamento dei mondi sottili dove regna sovrano lo Spirito. Liberarsi, meglio spogliarsi, francescanamente parlando, delle pastoie della mente e dei legami fisici diviene motivo di comprensione alta, non più terrena, ne religiosa…….  In senso metafisico e universale più sotto del Nadir…. non c’è,  in tutti i sistemi dai più semplici ai più specificatamente complessi.

Il concetto di sprofondare e/o stare sotto è psicoanalitico nella misura in cui per risolvere le nostre collisioni intime dobbiamo addentrarci nei meandri dell’Ade, mondo sotterraneo, nascosto e affogato dalle logiche minimaliste di un Ascendente, che prova continuamente a…. “salvare il salvabile” , ma che, come la nostra società in fallimento lento, progressivo ma costante, sta ampamente dimostrando, fallisce al compito di preservare l’io profondo che è appunto regno incontrastato del Nadir, che il CODICE ZODIACALE, astuto e attento parametro umano, ha tenuto nascosto per secoli….. facendocelo vedere di continuo, nella più logica e ferrea delle leggi esistenti in natura:la riconciliazione degli opposti.

Quello che “sembra” diviene reale…e quello che è reale….sembra….!!!!

 Il Nadir nei Segni ne prende, ne assimila, ne interpreta accuratamente la parte …..MANCANTE e con essa, nel significato più profondo del termine – evidentemenete tutto quello che riguarda l’asse vita/possesso-morte/mananza -, cioè quella parte, non comunemente detta astrologicamente… “scompensata”, intendendo con essa, una mancanza di significati relativi al concetto di Segno Zodiacale che, nella sua logica bidimensionale (e non tridimensionale) degli opposti che si complementano, ha bisogno di “compensarsi” nell’altro, ma proprio, riferendosi direttamente e ossessivamente, -quadratura crescente-, ad una parte tralasciata interamente alla coscienza che deve rendersene consapevole, proprio perchè noi uomini, estremamente deboli sui piani della coscienza, puntiamo a risolvere, spesso senza neanche riuscirci, solo COSE (aspetti planetari…) e soprattutto COSE INSIGNIFICANTI (aspettti “facili”, trigoni e sestili ad esempio) quasi sempre, legate alle problematiche di potere economico e sociale, o di amore, inteso come rapporto fisico- sessuale, coperto, con atteggiamenti ipocriti e irriguardosi del significato vero del termine, da concetti fuorvianti il nucleo centrale della parola stessa  (che pure il tema natale si fa carico di evidenziare nel cammino dell’ascendente tra le case) ritradotta nel quotidiano solo, bene che va, dalle effusioni minori o maggiori …..di amorosi sensi a cui irrispettosamente ci agganciamo con insight di origine sadico-masochistica in cui appunto il senso della parola AMORE perde la sua naturale collocazione. Non voglio essere frainteso però, nel sottostimare la dinamica sessuale tout court, che è invece fonte di grandissimo rilievo sia psicologico che fisico se espletata ai suoi massimi livelli, comunque ai livelli di un sano rapporto mente corpo, dove non entra il concetto di divieto, di paura, di ansia, di disistima, di colpa, tipico dei reggenti religiosi e politici, se non in riferimento stretto al confronto dei MINORI, intesi sia socialmente (poveri, disadattati  economicamente) che mentalmente (problematici psichici, portatori d’handicapp ecc..) ma soprattutto INTESI LETTERALMENTE in relazione al FATTORE ETA’: pedofili, violenti, molesti, dove, si DEVE, SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’, BLOCCARE QUALSIASI ATTIVITA’ DI ORDINE SESSUALE. ………..Questo è il mio punto di vista su un problema così estremamente delicato, che bisogna assolutamente affrontare, senza i farraginosi diversivi della legge, in modo chiaro e inibente qualsiasi iniziativa atta a crearne le condizioni di sviluppo.

Manchiamo insomma della necessaria profondità, che non è cultura, ne intelligenza o chissà cos’altro. E’ la visione d’insieme altche prevede nell’intimo la profondità degli intenti e delle soluzioni: dobbiamo porci, come dire, tridimensionalmente per capire le sirene intime dei nostri richiami ed ognuno a suo modo, seguendo il significato, ora si, nel pieno del suo splendore epistemologico, dello schema zodiacale che non limita la coloritura all’assemblaggio esteriore, ma s’insinua nei meandri più reconditi della modalità signea estrapolandone tutto il ….succo. Siamo uomini, per la maggior parte, atti a vedere a malapena bidimensionalmente la realtà, (che ci sembra, convinti di sapere, già “tutta lì”), e mi riferisco anche a copioni di intellighentia, non solo a quelli presi dalla cultura popolare, al punto che copriamo, (ma non copriamo affatto, crediamo di farlo….!!!!) ai nostri stessi simili, (doppioni identici, cloni speculari), verità decisive di noi stessi, convinti che, questo metodo sia l’unico utile per andare avanti nelle relazioni con gli altri, siano essi figli, mariti, mogli,padri,madri, fratelli, amici, soci e  in ultimo e non ultimo, dio o dei: ed ecco “giustificati” la menzogna, il ladrucinio, il tradimento, l’abuso,la vigliaccheria, l’ipocrisia, l’invidia, la furbizia, la truffa, l’uccisione, la bestemmia, l’omicidio.

Questo è il cammino dell’Ascendente che vede solo l’asse superficiale dell’io, ne tocca a malapena l’ombra, con qualche “tortura saturnina”, e che fa dire, con estrema “finzione di sincerità” (perchè oggi siamo tutti convinti che non si possa fare altrimenti…..) che E’ MEGLIO UNA BELLA BUGIA CHE UNA “BRUTTA” VERITA’,  non rendendoci conto, appunto è in azione l’ascendente, che INGANNIAMO NOI STESSI e non in senso religioso, ma in senso strettamente umano. Ci inganniamo a tal punto che, crediamo che non dire al proprio partner, (sarebbe la stessa cosa se si riferisse ad un figlio o ad una figlia o ad altre persone che reputiamo importanti nella nostra vita), una verità vera che ci riguardi nell’intimo, quale può essere, la volontà di avere una relazione sessuale o altro, con qualcuno diverso dal proprio partner, che socialmente (mi viene da ridere….sul socialmente!!!) chiamiamo amante, sia la cosa giusta da fare. Certo per la visione solo bidimensionale dell’Ascendente, non solo è giusta, ma doverosa.

Ma il codice zodiacale s’impenna nel profondo che è rappresentato dalla sezione d’arco del Nadir, cioè da quella sezione che va dal grado del fondocielo fino al grado del Nadir ed è sezione d’arco perchè non prevede punti su una superficie sferica bensi sezioni, appunto, d’arco, che vanno dalla superficie fino al centro della sezione sferica (una fetta di torta…per meglio intenderci: non so però se si può parlare coerentemente di torta o piuttosto di qualcos’altro un po meno digeribile…..) perchè poi nella vita reale, o meglio quella a cui noi diamo quel significato, avviene il CORTO CIRCUITO inaspettato ma che in realtà è ampiamente organizzato, proprio dal nostro comportamento irriguardoso sopratutto verso noi stessi (io dico da sempre che siamo noi ad accadere agli avvenimenti e non il contrario come siamo portati a credere). Il Nadir sta lì a dirci come moriamo ogni volta che ci tradiamo e lo fa nei modi e nelle maniere relative al segno d’appartenenza (maggior forza e maggior sofferenza induce quando è esattamente congiunto al fondocielo).

Segno del Nadir, che ad una visione superficiale, facciamo fatica a riconoscere e soprattutto ad accettare, perchè disabituati ad utilizzarlo (lo Zenit, il suo opposto,  è il fardello, il peso che si deve compensare per rispettare la crescita e l’evoluzione dello spirito), credendolo estraneo, appunto è quadrato all’Ascendente di nascita, alla nostra vita realizzativa. Non a caso si evidenzia con chiarezza solo col passare del tempo e comunque mai prima del primo giro zodiacale del Punto del Se -tranne casi in cui è potentemente “aspettato”, maggiormente ai Nodi e ai luminari-  (i 28 anni estrapolati da Rudhyar o primo giro zodiacale dell’Ascendente, quando cioè dovrebbe essersi inserito stabilmente il concetto dell’individualità che dovrà portare poi alla piena consapevolezza -dai 29 ai 56 anni- del secondo passaggio del Punto del Se o Ascendente e alla trasformazione trascendente del significato dell’io nel terzo passaggio, quello dai 57agli 84, limite attuale della lunghezza media della vita, che poi corrisponde alla piena rivoluzione di Urano*-vedi nota informativa alla fine del testo-).

A quella età circa 30 anni, nella nostra cultura, quella occidentale, c’è o meglio ci dovrebbe essere, una prima seria presa di coscienza dell’essere, cominciamo non solo a vederci come sembriamo -moto ascendente – ma come ci sentiamo veramente e lo specchio dell’anima, interno al nostro io, comincia ad emettere i primi, timidi ma significativi, interrogativi che infondono aria vivifica alla parte più profonda che scalpita e come un neonato emette i suoi primi vagiti, schiarendo ai nostri occhi, le verità vere che occultiamo per non vederci difettosi e indeguati. il Nadir è una conquista, appunto sale in quadratura, deve essere metabolizzato, assemblato dall’energia libidica che non lo accetta come suo, fintanto che la altquadratura si… “SCIOLGA” e la consapevolezza o presa di coscienza sia avvenuta (a volte corrisponde alla morte fisica, quando c’è la congiunzione esatta ai Nodi…….e diventa violentemente distruttivo con la congiunzione alla cosiddetta Lilith, o materialmente spirituale congiunto al “medico guaritore” Kirone).

Potrei esporre una serie importante di esempi, anche di persone conosciute al grande pubblico, (cosa che farò in altra sede….), per evidenziare la reale efficacia del simbolo ed io personalmente ne ho catturato il senso specifico proprio rivedendo le “mancanze” diagnostiche (anche per inesperienza. manifesta….) relative ai  temi natali fatti agli anziani (quasi 250), pur essendo alle mie prime esperienze di studioso inesperto, (assistevo psicologicamente, ma anche astrologicamente per mio uso, da studente in specializzazione, somministrando loro il test di H. Rorschach : le famose macchie e ne trascrivevo le risposte che poi venivano analizzate da psicologi professionisti). Esperienza che mi diede la possibilità, ancorchè giovanissimo, e privo di una sufficente professionalità, di sondare e verificare …..”furtivamente”, proprio da quelle risposte, che confrontavo coi temi natali di riferimento, per vederne il possibile nesso alla malattia degenerante di cui soffrivano, al segno zodiacale e/o altro inerente il significato maggiormente astrologico. Nei miei studi astrologici su questi pazienti di varia età avanzata (comunque dai 50 agli 80 anni e oltre), di estrazione e cultura e ceto sociale diversissimi, si evinceva la sottolineatura ad una precisa mancanza, un allontanamento graduale, coi significati tipici del segno solare (lunare se donna) e dell’ascendente a cui si riferivano. In misura significativamente maggiore col progredire dell’età: cioè più  erano anziani, (oltre i 55/60 anni, di quei primi anni 70′, in cui quella età era già sinonimo di vecchiaia e che oggi, essendosi maggiormente allungato quel termine, si avvicina ai 73/75 anni, come spiegato sopra in riferimento all’evoluzione di Urano) e più si evidenziava uno scollamento ai significati principali e alle modalità dei segni solari o ascendenti di appartenenza. Sapendo poi che, un Sole progresso o una Luna progressa può rivestire il significato del segno che “cavalca” zodiacalmente ad una certa età, ho analizzato a fondo, mettendo ulteriormente in parallelo i due significati e troppo spesso il segno in questione  non era affatto rappresentativo dello schema mentale confessato dal paziente. Paziente che, non dimentichiamolo, spronato a rappresentare, nelle sue intenzioni più dirette e immediate, i significati e le impressioni derivanti dalla visione delle “macchie di Rorschach” di natura proiettiva, quindi non preparato a rispondere su significati astrologici, era certamente immune da qualunque contaminazione indagativa.: rispondeva con una sua sensazione diretta ad uno stimolo psichico derivante dalla visione di una delle “macchie” ed io confrontavo la sua risposta, a sua completa insaputa, ai suoi parametri astrologici più efficaci. Questo comportamento, asettico, se mi si consente il termine, mi ha garantito dall’invadenza tipica dell’osservatore che come si sa condiziona l’osservato (Heisenberg….), in quanto il prodotto astrologico che veniva estratto al termine dei controlli in parallelo, dava significati evidentissimi, riferentesi al segno relativo al Nadir del tema natale sottoposto all’indagine. E c’è di più, molto di più, perchè nell’approfondire in questi anni questo nuovo elemento del tema natale che è il Nadir, allineadolo all’esperienza maturata vieppiù in questi anni di lavoro astrologico e di ricerca, mi sto accorgendo della non casuale  connessione con  Il morbo di Alzheimer che è una demenza degenerativa invalidante ad esordio prevalentemente senile (oltre i 60 anni, ma può manifestarsi anche in epoca presenile – prima dei 60 anni) e  con prognosi infausta. Definita anche “demenza di Alzheimer”, viene appunto catalogata tra le demenze, essendo un deterioramento cognitivo cronico progressivo: La malattia si manifesta inizialmente come demenza caratterizzata da amnesia progressiva e altri deficit cognitivi. Il deficit di memoria è prima circdigitalbrain 01oscritto a sporadici episodi nella vita quotidiana ed io posso certamente dire che un Nadir leso fortemente nel radix, senza una regolare compensazione nel tema o nell’applicazione del paziente in analisi rigenerative, prevede certamente una forma degenerativo-cognitiva che ho assolutamente rilevato nei casi di quei pazienti anziani a cui ho fatto i miei primi temi natali. La degenerazione avveniva nelle metodiche del segno appartenente al nadir: il mio concetto è sicuramente “invadente” perchè io credo che il malato (termine scorretto….) di Alzheimer sia il prodotto di un ritorno ad  un mondo primitivo, dove il linguaggio non è verbale, ma sensoriale, ci si sente come un bambino che, subito dopo la nascita, comunica solo con versi, suoni, pianti, strilli, deve essere accudito in tutto e per tutto, dipende dagli altri per la sua sopravvivenza e sente istintivamente -nadir- sulla pelle chi lo ama. E’ un cammino a ritroso che il nadir conosce perfettamente, perchè “non ragiona”, non pensa coi sensi, ne con la mente….è il pensiero stesso ed il “malato” di  Alzheimer non fa altro che riprendersi il suo nadir perduto o mai avuto, in quanto reso inefficace, da una vita troppo degenerata nella ricerca continua di quella che mi piace chiamare ” l’ovvietà della realtà” cosiddetta…”consolidata”,  che in realtà “ovviamente”  non esiste………**

L’idea del nadir nasce lì, in quei primi anni di vita astrologica, perchè oltre alla risposta al segno ascendente e a quello Solare o Lunare per le donne, si evinceva un “talento”, così inizialmente lo definivo, sotteso all’essere che spiegava le possibili sofferenze o mancanze per una sua rinuncia o mancata applicazione. Per evidenziarne l’efficacia provate a verificare su voi stessi e vedrete quanto è insito nell’essere quello specchio, quell’ombra pesante e rarefatta che è il Nadir, a cui si deve dare il giusto peso. Motivo questo che deve essere un invito a riflettere con maggiore attenzione, quando leggendo il significato dei segni solari zodiacali, (cliccando sul glifo corrispondente nella 2^ pagina della sezione della scuola d’astrologia), “sentirete” come se si fosse ad un’ottava superiore dei loro significati usuali, per cui un Ascendente Gemelli (caso di un mio paziente avvocato/a divorzista affermato/a) che, non “riconoscendo” la sua finalizzazione in un Nadir Vergine, si domandava ad un certo punto della vita, come mai, pur essendo stato/a superficialmente… intelligente, ed intrigando in varie maniere anche importanti, sia nel lavoro che nella vita familiare, non sia mai entrato/a nel merito vero, ad esempio nel campo della sessualità…? Pur essendo una figura interessante sia esteticamente che culturalmente (nessun problema di possibili partners disponibili…), non riusciva a trasformare in fatti concreti i suoi forti “giochi” di fantasie sessuali, che sappiamo, in una analisi affrettata, appartenere, fino ad un certo punto, ai Gemelli, eterni infanti, ma proprio per questo, privi certamente di connotazione erotica spinta, come invece risaltava dai suoi racconti, nei suoi accenti  fortemente plutonici . All’atto pratico limitava la disponibilità sentendone il fastidio ovvero avvertendone la lesione ad intraprendere azioni particolarmente “forti” sessualmente (ricordo che in Gemelli si esalta Plutone…)  “castrandone”, s’intende come azioni nel sessuale, i forti istinti che così repressi e rimanendo inespressi, infliggevano nel subconscio, pene mentali tipicamente verginee, legati al pudore del processo di deflorazione (anche in casi maschili) tipico del segno, con conseguente senso d’impudicizia o sporcizia fisica e mentale, che emergono poi con un comportamento ossessivo- compulsivo. Andando avanti negli anni si è reso conto, dopo attenta analisi, della trasformazione avvenuta, manifestando sempre di più l’imprinting vergineo, legato a precisi coinvolgimenti del Segno dell’ordine e della precisione sistematica, in cui un Gemelli autentico …muore!!!!!!

……Non possiamo trovare nulla che sia in noi che non abbia una corrispondenza nell’Assoluto. …., archetipo fodamentale dell’essenza e del concetto di Nadir.

Roma, 20 /01/ 2001                                                         dr.  Claudio Crespina

 

N:B*:  Pianeta in chiaro processo evolutivo, Urano, essendo la sua rivoluzione zodiacale di 84 anni, si sta collimando con l’aumento crescente del limite di vita sulla terra per gli uomini, quindi si sta ……”umanizzando” e contestualmente sta perdendo il suo sinificato di pianeta collettivo che gli derivava dalla naturale collocazione astronomica di primo pianeta orbitante oltre Saturno o transaturnino, quindi appartenete alla triade dei pianeti oltre Saturno, definita dai due restanti Nettuno e Plutone, veri agenti significatori del processo trasformativo collettivo. Considerando come principio inalienabile, il fatto che PANTA REI, anche i concetti astrologici devono adeguarsi ai cambiamenti universali di cui sono gli attenti segnalatori o fari, tramite la lettura VIVA dei temi natali vivi, di cui sono il seme di crescita. Urano STA DIVENTANDO UMANO, (primo concetto di grande rivoluzione e cambiamento attivato da Plutone in Capricorno nella 1^ dec governata da Urano e non da Saturno, come correzione del codice zodiacale morpurghiano, fatta intuitivamente anche da P. Foglia, -che mi trova assolutamente d’accordo perchè rispettosa degli equilibri esistenti in zodiaco ndr-, quelli sì mirabilmente intuiti dalla Morpurgo). Aggiungo poi che qualsiasi analisi astrologica dei tipi nati nei giorni natalizi, uomini e donne, evidenzierà la necessità di tecniche innovative e di libertà, rispetto alla terza dec. che è più propriamente melanconico-saturnina: provare per credere, evidentem. aldilà di altre possibili variabili inserite nel tema. Quindi urano si sta “umanizzando” decollettivizzandosi, inserendosi più propriamente nel concetto di età dell’aquario che è in atto: l’uomo moderno vede Urano e viceversa, lo capisce e lo interpreta direttamente non gli sfugge, come invece sfuggiva alle precedenti generazioni che appunto, durando meno come età evolutiva (ca 70/75 anni) non ne capivano ne accettavano la spinta motoria al cambiamento (tutti ricordano l’idiosincrasia al pc di Indro Montanelli, tanto per citare uno famoso, che è morto davanti alla sua olivetti “lettera 22″). Nettuno e Plutone restano i veri agenti significatori della trasformazione collettiva…fino a che non arriveremo (anzi ritorneremo…ndr) anche alla loro portata….cosa ampiamente descritta anche dalla bibbia con le date di morte millenarie:”questo è il libro della genealogia di Adamo scritto nella genesi: nel giorno in cui Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; li creò maschio e femmina, li benedisse e, quando furono creati diede loro il nome di uomini. Adamo visse centotrent’anni e generò un figlio a sua immagine e somiglianza e gli pose nome Set. E il tempo di Adamo dopo aver generato Set fu di ottocento anni e generò figli e figlie. Così tutto il tempo in cui visse Adamo fu di novecentotrent’anni, poi morì”.
(Gen. 5,1-5)……………

 N.B.** il NADIR E L’ALZHEIMER è uno studio che ho iniziato ad approfondire grazie, se è il termine corretto, all’ esperienza fatta, alla fine degli anni 2000, tramite un incontro, in uno ospedale del lazio, casuale, con una paziente affetta dal morbo, vicina di letto di mia madre. In quei due anni ho “sentito” il significato del dolore di transito, di chi perdeva il contatto col mondo conosciuto ed entrava in quello sconosciuto, aperto solo ad un’altro linguaggio in cui la convenzione stessa delle sillabe …non entra. Mi riprometto di pubblicare nel sito tutto il lavoro.

N.B. Le informazioni relative al significato astrologico del Nadir come punto centrale del tema natale tridimensionale sono presenti alla sezione del sito di astrologia.

 

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