Avevo ultimato la prima parte di questo articolo con un probante sistema di punti interrogativi, di domande, rimaste inevase, sui tanti presupposti amletici messi in campo: essere o non essere; esistere o non esistere…
Secondo voi ci sarà questa civiltà capace di usare tutta l’energia della propria galassia..? Esiste già questa civiltà extraterrestre in grado di usare l’enrgia della propria galassia..? Abbiamo analizzato i tre primi livelli della Scala di Kardashev (che, ad onor del vero, sale gradini ben più alti..!!) e siamo giunti alla definizione del russo sostenente che oltre i due livelli già studiati (nominati anche dal SETI..) ne esistono altri appunto sempre più sofisticati. Il livello III ipotizza una civiltà che riesce ad usare tutta l’energia della propria galassia. Ora a cosa servirebbero questi livelli se la cosiddetta scienza ufficiale non ammette minimamente l’esistenza di forme aliene o extraterrestri nonostante le ripetute prove, avvistamenti di questi secoli..? Il Seti certamente non ce lo dirà, come abbiamo ben compreso nella prima parte dell’articolo, dati i forti interessi in gioco ma il mio procedimento astrologico con il suo approfondimento analitico ce lo dirà, sia che si tratti di esito positivo, sia negativo, senza tentennamenti.. Ho scritto più o meno in questo modo alla fine della Prima parte dove ho iniziato una prima elaborazione dell’ANALISI ASTROLOGICA sull’emissione, vera o presunta, del Segnale e sulla sua ricezione avvenuta nell’osservatorio russo sui monti caucasici. Ora entriamo più approfonditamente nel merito e scopriremo notizie interessanti.
L’esistenza di questa Scala, che nella sua interezza prevede ben 6 livelli (alcuni ne sostengono Sette), pone di per se il problema che andremo ad affrontare in questa seconda parte. Come dire, se si legge meglio in realtà, che invece queste civiltà esistono e sono già di nostra conoscenza se siamo arrivati a crearne una scala di riferimento valutativo in termini energetici ovvero dovremmo credere ad un esercizio di pura forma nell’ambito delle scienze applicate..? Beh qui staremmo veramente nell’inconcepibile dato il terreno estremamente scivoloso su cui sto cercando di muovermi: la scienza ufficiale che usa per misurare i propri paradigmi energetici congetture solo formali…, quasi paranormali..!! Siamo nel campo dei miracoli..altro che scienza. Il termine scala di Kardashev non è altro che il metodo di classificazione inventato dall’astronomo russo Nikolaj Kardashev per classificare il livello tecnologico delle civiltà: sottolineo astronomo. Dobbiamo sapere, come già detto, che la nostra tecnologia attuale, proprio in riferimento alla scala di Kardashev, risulta essere posizionata a un livello tra lo zero e l’uno, quindi molto inferiore alla tecnologia che utilizza, o meglio utilizzerebbe, il segnale trasmesso dallo spazio, proveniente dalla stella HD164595, che la riporta a una classificazione di livello due: insomma c’è stato questo segnale o no..? Altrimenti, mi chiedo e vi chiedo, per quale motivo ci viene fatto conoscere il suo livello..o se ne studia la genesi..? (Vedi Prima parte: http://www.ilnadir.com/astrologia-e-scienza/542-abracadabra-e-il-segnale-non-c-e-piu.html). La risposta la conosco, s’intende, come molti di voi la conoscono. La loro risposta è di facile inutizione in quanto si limiterebbero certamente a dirci, difendendo i loro interessi privati e quelli di coloro che li stipendiano, che una Scala di riferimento serve proprio per capire se siamo dentro o fuori certi schemi extra-galattici. Chiudendo così ogni possibile questione sull’argomento: si crea una Scala così saremo pronti per…”salirci” qualora se ne presenti l’occasione. Della serie: meglio prevenire che curare…!! A crederci!! Siamo ancora immersi nelle pastoie burocratiche per risolvere la questione dei Terremoti da almeno 100 anni (terremoti che con i giusti mezzi sono prevedibilissimi in anticipo: affermazione supportata da più fonti, aldilà dei miei studi specifici sull’argomento, soprattutto fuori dall’Italia) figurarsi se questi signori sono in anticipo su qualsiasi problema che ci rigurdasse da vicino…!!!
Mastichiamo ora un po’ di sano simbolismo astrologico che ne dite?
L’orario esatto, 2:12 di mattina, dell’evento riferito alla registrazione del segnale è di fonte universitaria (mia cugina lavora come astrofisica, ironia della sorte, al CNR), pertanto decisamente credibile, che delinea un Incipit pescino (I.C.P. a 10° dei Pesci) assolutamente pertinente quando andiamo a parlare di segnali dal profondo. Ma andiamo per ordine, solo così potremo cercare di dare risposte esaustive alle tante domande rimaste inevase dalle fonti cosiddette scientifiche che tutto fanno tranne quelo che dovrebbero fare in termini di chiarezza e di soluzioni dei contenuti che stanno studiando alimentando confusione, e spesso, inganno bello e buono che quel Nettuno così congiunto all’Incipit pescino, quasi fosse una sentinella governativa, segnala come prima battuta di questa mia analisi: un inganno obnubilante la verità vera, non un vero e proprio inganno (allora avremmo trovato in quel punto Plutone). Questo tema quindi è pervaso dall’Incipit dei Pesci e dalla loro simbologia particolarmente altalenante. Come sapete il glifo del segno in questo senso è decisamente parlante sull’ambivalenza, sull’altalenanza del segno: un Pesci va in un verso, l’altro Pesci va nell’altro legati tra loro da un filo sottile. L’immagine simbolo del segno dei Pesci, quindi, consiste in due pesci che nuotano in senso opposto, uniti tra loro da un filo, da una cordicella. Essa è il simbolo dell’energia cosmica e ci ricorda, in modo stilizzato, il simbolo dello Yin e Yang (il Tao). Il loro movimento è inteso di tipo circolare (come il processo evolutivo del ciclo della manifestazione presente in ogni organismo vivente e nel diagramma descrittivo conseguente redatto in ogni tema natale astrologico): ciclo che intende il moto eterno dell’anima che s’immerge nella materia per tornare nel Luogo originario dal quale è discesa. Nel simbolo pescino insiste, appunto, il moto circolare dell’Universo con le sue sinusoidi, i suoi alti e bassi: quale miglior Incipit (I.C.P.) per il tema di un segnale proveniente dalle profondità dell’Universo..? I due pesci che scendono verso il basso riguardano l’involuzione nella materia e la discesa nel mondo interiore (l’inconscio rappresentato dagli oceani, da tutti gli oceani, aggiungerei..). I pesci che nuotano verso l’alto rappresentano l’evoluzione, il superamento degli attaccamenti al mondo materiale e il ritorno al Principio Assoluto dal quale provengono. Quel filo che li unisce inesauribilmente è la valenza energetica o Libido che collega queste due funzioni primarie: l’Acqua (mare o oceano..) nella quale nuotano entrambi i Pesci è quella dell’Energia Universale senza confini predestinati, ma è anche l’Acqua dell’inconscio collettivo e personale. Come l’Elemento “Acqua” che li caratterizza, che non ha forma né colore né consistenza e aderisce a qualunque contenitore, così i Pesci sono in grado di assorbire emozioni e sentimenti delle persone (così anche dei fatti e degli avvenimenti..) con cui vengono in contatto, al di là del significato delle parole in se stesse o di come sono espresse. Non a caso sono considerati i camaleonti dello Zodiaco (in lizza con gli Scorpioni..), sempre pronti a mimetizzarsi, mai a nascodersi però, per assumere le sembianze dell’ambiente in cui si trovano. Come unici depositari d’intuizioni trascendentali, nessuno meglio dei Pesci potrebbe attraversare il sottile confine che separa il mondo visibile dall’invisibile e diventare veri e propri “medium”: medium tra gli uomini e medium universali. Questa esasperata ricettività, per mezzo della quale possono intuire e penetrare nei più riposti angoli dell’animo umano, è un magnifico dono che appartiene solo a loro. Sul piano Esoterico, vi voglio ricordare, il segno Pesci simboleggia l’Alfa e l’Omega: l’inizio e la fine di ogni cosa. E, se ben comprendete, quest’ultima deduzione simbolica non è cosa da poco se la riferiamo appunto alla necessità di voler comprendere come stanno veramente le cose in questo avvenimento del 15 maggio 2015. In quel’Incipit pescino, così altisonante e significante le problematiche universali, il più adeguato di certo dello schema astrologico, rimanendo troppo oscuro quello scorpionico, suo preciso rivale in questa simbologia del profondo, c’è insito l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine di ogni cosa e la straordinaria capacità di comprenderlo: quel segnale ha dunque un inizio ed ha una fine..!! Ormai siamo entrati nel simbolo pertanto senza rilassarci troppo cominciamo ad abituare non solo la nostra mente corporea, ma anche la mente dell’anima a tradurre prima psichicamente le significanze astrali che solo dopo vi appariranno nella loro giustezza dimostrativa.
ANIMIAMO LA PINEALE, DIAMOGLI L’ALITO DEL VENTO DI CUI HA BISOGNO PER IRRORARSI ed irrorarci a sua volta delle sue straoridinarie vedute, quelle oltre i confini consentiti dai soli occhi e dalla sola mente: questa iniezione trascendente è la forza delle lezioni della scuola del ilNadir che abilitano l’esercizio per una nuova astrologia e un buon uso della stessa, aperto ad ogni vicenda normale o paranormale che sia. Abilitiamo la nostra Pineale che “dorme” atrofizzata dentro di noi, atrofizzando le nostre auitentiche risorse “divine”: curiamola come fosse pianta, innafiamola dell’acqua che le serve: l’acqua universale del miracolo delle infinite multidimensioni in cui siamo certamente immersi e in cui dovremmo ritornare prima o poi da vincitori o da vinti. Questo dipenderà solo da noi.
A LA RECHERCHE DU TEMPS PERDU’: immergiamoci dunque in quel mare immenso dello spazio profondo e ascoltiamone il ritmo incessante utilizzando solo le nostre antenne animiche unica sonda utile a comprendere quel Segnale, se trasmesso o meno da altre civiltà. “Basta che un rumore, un odore, già uditi o respirati un tempo, lo siano di nuovo, nel passato e insieme nel presente, reali senza essere attuali, ideali senza essere astratti, perché subito l’essenza permanente, e solitamente nascosta, delle cose sia liberata, e il nostro vero io che, talvolta da molto tempo, sembrava morto, anche se non lo era ancora del tutto, si svegli, si animi ricevendo il celeste nutrimento che gli è così recato. Un istante affrancato dall’ordine del tempo ha ricreato in noi, perché lo si avverta, l’uomo affrancato dall’ordine del tempo.” M.Proust
In astrologia quando si parla di SEGNALE IMPROVVISO PROVENIENTE DALLO SPAZIO PROFONDO (tra l’altro in preciso riferimento alla costellazione di Ercole) si devono tradurre in simbologia descrittiva queste parole che diventeranno, come per miracolo, Pianeti che a loro volta, in questo modo, si trasformano in veri e propri “significatori” simbolici del concetto in essi rappresentato, connettendosi indissolubilmente ai loro argomenti preferiti di cui sono i rappresentanti universali. L’uomo in genere, l’astrologo in particolare, scoprendoli nella sua evoluzione storica e scientifica, ne ha dato una precisa significanza legata specificatamente al periodo storico della loro scoperta, soprattutto se ci riferiamo ai cosiddeti pianeti Lenti: gli ultimi tre in ordine di conoscenza, Urano, Nettuno, Plutone, i transaturniani, che sono spesso “parlanti”, seguendone la loro configurazione nel Tema, più dei pianeti personali, aldilà di come la pensa la Scuola Classica, che tende a non utilizzarli, proprio nei casi, come questo del nostro segnale, dove non c’è di mezzo una valutazione astrale riferita ad un individuo, maggiormente connesso ai suoi pianeti personali, ma ad un evento spaziale. Prima di affrontare la lettura dell’analisi vi do dei parallelismi sui significati planetari su cui riflettere attentamente così da poterne comprendere l’esatta analogia in essere nel tema in oggetto.
Questi pianeti sono alla base delle differenti impostazioni mentali e culturali di una generazione con l’altra. Urano fa parte dei pianeti cosiddetti moderni. Con lui entriamo appunto nella sfera dei “transaturniani”, quei pianeti che nell’astrologia umanistica sono considerati “trascendenti” perché strettamente legati all’evoluzione individuale e collettiva in termini di crescita superiore. rappresenta il progresso, la tecnica e le scienze. E’ legato ai grandi mutamenti e a quegli eventi, anche di tipo naturale, che sovvertono un ordine già stabilito. Nel periodo della sua scoperta, intonro al 1781, ci furono grossi cambiamenti nel collettivo, uno di questi fu la Rivoluzione francese ma anche la Dichiarazione d’Indipendenza americana rientra nel periodo del suo avvistamento. Urano stesso poté essere individuato grazie all’uso di una nuova invenzione: il telescopio, che permise di andare oltre lo spazio conosciuto. Uno dei suoi compiti essenziali è, appunto, spingerci a varcare le soglie del conosciuto. Con Nettuno si deve parlare del principio di metamorfosi: c’è il misticismo e quell’amore incondizionato che esula dal giudizio e da ogni volontà di ricompensa. Un amore che può riguardare non solo una persona ma anche un’idea, una causa, un’entità religiosa o una fede. Nettuno insegna a dare senza aspettarsi nulla in cambio. Sotto la sua influenza si perde il senso dell’Ego e si trova una connessione con quella parte d’infinito alla quale aspiriamo verso l’individazione della spiritualità del nostro Io. E’ vaga l’influenza di Nettuno nella vita pratica, ciò non toglie che, a modo suo, riesce a farsi sentire. E’ paragonato alla nebbia e i suoi effetti sono di disorientamento, confusione, illusione, insicurezza. Può far mancare una visione nitida delle situazioni vissute e questo conduce a scelte sbagliate, errori di giudizio, ansia. A lui appartengono le nostre utopie e dice come potremmo essere ingannati o ingannare perché in lui c’è anche la tendenza alla dissimulazione e all’inganno. Nettuno è “caos” viene da lui quindi l’incapacità di gestire in modo pratico e lineare la propria vita e le proprie cose. E’ legato ai sogni e alla fantasia, ai viaggi, alle dipendenze. In quest’ultima categoria non dobbiamo considerare soltanto la droga o l’alcol ma anche tutti gli altri tipi di vincoli che portano a una forma di schiavitù. Non a caso è il pianeta significatore degli artisti e di tutto ciò che riguarda l’arte. Nettuno quindi rapresenta le profondità psichiche della natura umana, dove si cela tutto ciò che non ci è visibile, ne tangibile, tanto meno cosciente. Nel suo principio di trasformazione inesauribile, bisogna però rilevare il significato profondo dell’Acqua dei Pesci, di cui è governatore, in quanto ambiente che non conosce “separazione”: è la fonte da cui tuto deriva. Nettuno quindi, è bene ricordarlo, ci deve ricordare innanzitutto ciò che ci unisce, prima di essere separati. Non è affatto casuale che nel ciclo della manifestazione del percorso astrologico Nettuno viene solamente dopo il consolidamento delle regole saturnine in Capricorno: occorre possedere solidi confini per poterli trascendere senza timore di perdersi. Tutto questo, come potete facilmente intendere ci parla di psicologia. Nel periodo della scoperta nettuniana l’uomo parallalelamente portava alla luce l’elemento psicoanalitico e iniziò a “pescare” informazioni nel profondo dell’Inconscio, scoprendone l’esistenza grazie a Freud. Plutone è senza dubbio il meno conosciuto tra gli Dei, il più misterioso, ed anche l’unico a dare il nome al suo stesso regno, l’Ade o Regno dei morti. Egli è il gemello oscuro, ma altrettanto potente, dell’onnipotente padre celeste Giove (Zeus), ma gode di uno status superiore, tant’è che la sua legge ed il suo giudizio sono immutabili, mentre la legge di Giove può essere contraddetta. Si riconosce semplicemente in quanto la morte è ovunque entro la vita stessa, ed ogni cosa vivente ha nel proprio corpo mortale il proprio altare ed il proprio ineluttabile seme di morte, nato contemporaneamente alla vita fisica. Ade non può essere visto dagli esseri umani, poiché porta un elmo che lo rende invisibile. E’ lui il legame segreto, il destino segreto, il mondo interno a ciò che ci è dato. In termini psicologici il dominio di Plutone è l’inconscio. La scatola nera dove sono celati i nostri più profondi misteri. Ed ecco la forte correlazione analogica con Nettuno al punto che le loro orbite ad un certo punto del loro lungo tragitto s’incrociano per circa vent’anni: Plutone si nettunizza e Nettuno si plutonizza, come più volte ho specificato nella mia scuola, sottolinenado l’importanza per l’uomo di quel preciso momento (vedi il mio datato articolo sul crollo del Muro di Berlino). L’inconscio, regno delle profondità nettuniane, come gli oceani della terra, accoglie in se la dinamica plutonica, unica in grado a riattivarne le potenzialità altrimenti bloccate in quelle gelide e ferme acque inesplorate. L’ego, lo sappiamo, è il fulcro della coscienza, ciò di cui siamo consapevoli e in cui ci identifichiamo. Oltre il livello della consapevolezza dell’Ego vi è però l’inconscio, costituito da tutte le qualità ed elementi del nostro essere con cui non siamo ancora entrati in contatto, o non abbiamo quindi potuto o voluto integrare. L’inconscio diviene così il serbatoio dei complessi emotivi e degli impulsi primitivi soffocati, e le ombre hanno a che fare con tutto quanto è stato rimosso dalla cultura e dall’educazione, dal Super-Io. Ma l’inconscio è anche lo scrigno delle potenzialità non sviluppate, e come tale contiene i nostri tesori nascosti. Da qui la duplice valenza di Ade-Plutone, il cui nome significa invisibile ma anche ricchezza e potere e come tale veniva rappresentato con una cornucopia, simbolo dell’abbondanza della natura. Nella vita come nella mitologia non è semplice accedere a questo regno. Solo alcuni possono scendervi e farne ritorno, altri possono accompagnare le anime e fare da guida, altri ancora vi abitano o ci vivono periodicamente. Per conoscerlo indubbiamente occorre effettuare una discesa, che può comportare molto dolore, ma questa è l’unica possibilità per entrare in contatto con le immense ricchezze che ivi si celano, segregate oltre i confini della razionalità. E poiché la vita tende verso la completezza, Plutone asseconda questo impulso a rompere i limiti e gli attaccamenti dell’ego, per costringerci a riconoscere le parti di noi che sono escluse dalla coscienza: Sia sul piano individuale che collettivo, esso è il grande ed unico principio di trasformazione. Plutone ha molto a che fare con quella cosa che chiamiamo “destino”, e come tale vi è un’impossibilità da parte dell’uomo a controllare questo potente dio, il quale ci ricorda la nostra natura divina ma al contempo gli unici peccati che punisce sono quelli legati all’”hybris” (“tracotanza” in greco), ovvero l’orgoglio divino, rammentando a noi esseri umani che siamo tutti divini, ma nessuno è onnipotente...!! Ricordatevi però che SIAMO TUTTI DIVINI..certamente non onnipotenti. Plutone è il grande vendicatore della legge di natura. Esso ci ricorda che ogni essere vivente ha un suo livello e limiti ben precisi. Se ci spingiamo oltre, Plutone attrarrà su noi le Erinni, magari attraverso una malattia che ci obblighi ad ascoltare i nostri limiti. Con Plutone qualcosa DEVE MORIRE PER POI RINASCERE A MIGLIOR VITA. Dovremmo ben sapere come per diventare integri si ha bisogno anche del mondo sotterraneo, e in nome di questa completezza, Plutone ci obbliga a confrontarci con tutto ciò che si cela in noi e in particolare con i nostri potenziali inutilizzati, oppure con i nostri fantasmi rimossi. Questa ipotesi distruttiva era in piena evidenza all’umanità all’indomani della scoperta di Plutone: siamo infatti nel 1930, in pieno crollo economico, il primo grande crollo di Wall Street. Crollo che ha dato adito qualche anno dopo alla drammatica Seconda Guerra Mondiale. Vi voglio ricordare, non per essere pessimista ma realista, ma per dimostarvi la potenza dell’archetipo plutonico, che aldilà della scoperta di Plutone, qualche anno prima, quando cioè Saturno si congiunse a Plutone in Granchio, nel 1914/15, scoppiò la Prima Grande Guerra. Mi sembra inutile ricordarvi vieppiù che Saturno, attualmente navigante a metà Sagittario, tra pochi anni, sarà di nuovo congiunto a Plutone in Capricorno stavolta, opponendosi al momento della sua scoperta…Non traggo conclusioni affrettate, ma se approfondiamo il momento decisamente stravolgente sotto tutti i punti di vista che l’umanità sta attraversando…la conclusione legittimata dai transiti la lascio a voi..!! Questa è la precisa tastiera, quindi, dei suoni che sanno emettere le alte sfere planetarie sul cui riverbero bisogna lavorare per comporre il nostro spartito in modo che sia assolutamente leggibile e acusticamente attraente (proprio come faccio quando analizzo i Temi dei miei clienti), connesso analogicamente al grafico del Tema Natale del segnale Russo.
LA DANZA DEI TRE YOD nella correlazione della scala di Kardashev
Ora ritorniamo alla frase iniziale e facciamone lo “spelling” astrologico: SEGNALE IMPROVVISO PROVENIENTE DALLO SPAZIO PROFONDO. Questo è l’input su cui bisogna lavorare. Con il termine “segnale” ci dobbiamo riferire in automatico a Mercurio, re della comunicazione e quindi di tutti i segnali comunicativi a qualsiasi livello si formino, a qualsiasi distanza si riferiscano, foss’anche quella siderale, in questo caso presente nell’ambito del nostro tema. Segnale improvviso, inaspettato, creato dal genio degli astronomi russi, comprende inevitabilmente la logica uraniana, come abbiamo visto. Segnale improvviso proveniente dallo spazio profondo chiama in causa tutto il dinamismo di Nettuno e tutta la sua azione deformante la condizione del limite. Qui stiamo infatti andando oltre le Colonne del conosciuto, oltre le Colonne d’Ercole: Costellazione tra l’altro da cui sembra provenire, se autentico, quel segnale che il SETI vuole nasconderci. Ed ecco il regno di Plutone...Ora potrete capire il motivo per il quale vi ho anticipatamente dato il vademecum delle “giovani marmotte”, si diceva tanti tanti anni fa, per dire che avete la possibilità di rendervi conto della realtà astrologica che stiamo analizzando in corso d’opera.
HERCULES LA COSTELLAZIONE MADRE DEL SEGNALE. Ercole (in latino Hercules) è la quinta costellazione più grande del cielo, tra le 88 moderne; era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo e si estende tutta nell’emisfero boreale. In questa costellazione ci sono delle peculiarità che sarà bene conoscere così per comprendere poi come alcuni richiami non siano solo frutto di ragionamento scientifico ma anche prodotti di elasticità mentale unica pronta per consentire visioni più libere, più aperte a realtà istintuali. Si tratta di una grande costellazione dell’emisfero boreale, ben visibile nelle notti primaverili ed estive di questo emisfero. La prima “curiosità” che emerge da quel profondo cielo consiste in questa specifica connotazione: nonostante infatti le sue vastissime dimensioni, non sono presenti astri particolarmente luminosi e la sua caratteristica più notevole è un quadrilatero di stelle noto come “Chiave di volta”, posto nella parte occidentale, a nordovest della Corona Boreale. Questa particolare nomea mi è sembrata proprio un invito a comprendere, appunto, la precisa dinamica che essa nasconde: la chiave di volta. Per cui, ne ho letto il significato, come un preciso invito a cercare quel segnale: un segnale del Segnale..!! Ed ho continuato il mio viaggio sempre più incuriosito alla ricerca delle prove del Segnale Russo emesso da quella numerica Stella HD 164595. In generale, per comprenderne la vastità, tutta la parte di cielo compresa fra quest’ultima costellazione e la brillante stella Vega appartiene alla costellazione di Ercole. In Ercole non sono presenti stelle di prima magnitudine; la più luminosa è la β Herculis, nota come Kornephoros, di magnitudine 2,78, mentre vi sono un gran numero di astri di terza e quarta magnitudine. Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo della sera è compreso fra i mesi di aprile e ottobre; è pertanto una figura tipica dei cieli della tarda primavera e dell’estate boreali. Dall’emisfero australe la sua osservazione risulta in parte penalizzata, specie per quanto riguarda la parte più settentrionale della costellazione, che alle medie latitudini temperate può non essere mai visibile. Il nostro Sistema Solare, e qui siamo alla “seconda particolarità” da segnalare, come tutte le altre stelle, possiede un suo moto proprio: la direzione in cui il Sole e i suoi pianeti si muove (apice solare) è verso la Stella Vega e, udite, udite, verso la costellazione di Hercules, esattamente tra le stelle ν Herculis e ξ Herculis, a sud di Vega. Mi sono detto, in questa seconda suggestione, che con quel fantastiliardo di stelle che ci sono in cielo e nell’universo sembra incredibile che questo segnale sia stato captato come proveninete da un stella della costellazione di Hercules: la costellazione dove il nostro sistema solare si sta dirigendo. Uno, non io, a quel punto penserebbe legittimamente, e direi anche istintualmente, che proprio per questa direzione specifica che sulla Terra hanno potuto intercettare quel segnale…E siamo a due suggestioni significative in relazione alla mia ricerca. Questi input, che bisogna saper ascoltare quando si cerca un ago in un pagliaio, mi hanno ulteriormente spinto a credere che non fosse tempo perso questo mio approfondimento per ottenere, con l’uso attento della sintassi astrologica quello che la realtà scientifica ufficiale non ci dice ne ora ne mai..,aldilà che sia una problematica autentica o alterata volutamente: condizione quest’ultima che mi è decisamente più familiare della precedente. Hercules o Ercole giace in gran parte lontano dalla Via Lattea, occupando una vasta area di cielo; tuttavia, sebbene sia in teoria una posizione favorevole per l’osservazione di galassie esterne, questo tratto di cielo appare completamente privo di galassie luminose. Nonostante questa conformazione Ercole contiene tuttavia due tra i più luminosi ammassi globulari; M13 (l’Ammasso Globulare di Ercole) è il più luminoso dell’emisfero boreale (il terzo della volta celeste) ed è ben visibile con un binocolo e persino ad occhio nudo.e M92 che è più debole. Mitologicamente la costellazione raffigura l’eroe greco Eracle (in latino Ercole), figlio di Zeus e della fanciulla Alcmena; a questa figura sono legate le mitiche 12 fatiche (equivalenti i 12 Segni zodiacali e le 12 case) ed anche altre costellazioni si riferiscono a questo mito: uccidere il Leone fu una di queste fatiche, come pure la lotta contro l’essere mitologico rappresentato dalla costellazione dell’Idra, nella quale intervenne pure il Granchio inviato dalla gelosissima moglie di Zeus Era (Ercole era il frutto di una relazione extraconiugale del marito) in aiuto dell’Idra. Maggiore eroe greco, divinità olimpica dopo la morte, Eracle fu venerato come simbolo di coraggio e forza, ma anche di umanità e generosità, anche presso i Romani. Chiedetevi perchè la mitologia fa uccidere da Ercole il Leone e fa intervenire anche il Granchio in questa colluttazione eclittica..Una risposta a questa realtà, pur non appartenendo a questo articolo, è legata alla mia rivisitazione dei due segni in questione e ai loro governatori che ho completamente rivalutato e cambiato non potendo il Sole essere in contemporanea la fonte energetica dell’intero zodiaco e governarne in primis un solo trentesimo…ma ne parlerò in altro articolo, che si lega alla mia incessante richiesta innovativa delle procedure astrologiche che sto immettendo gradatamente nella mia scuola. Sin da queste prime insinuazioni si può pensare a dei sintomi che sottolineano una possibile verità sull’esistenza del segnale: certo sono sintomi ancora debolini ma intanto prendiamo atto.
Questa analisi astrologica non si può riferire alle solite analisi elettive o genetliache riferite agli individui, ne alle analisi psicoastrologiche, riferendoci ad un segnale emesso da un’altra Costellazione, Hercules appunto, mi piace definire questa analisi extraterrestre: parlerei di astrologia ufologica nel vero senso della parola. Stabilito questo principio per chiarire meglio l’ambito astrologico in cui mi sto muovendo in questa particolare analisi indagativa, specificando però, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, che l’Astrologia è UNA e UNICA in realtà: la sua scienza e il suo immenso valore esoterico ed essoterico traggono le fonti dalle origini dell’universo nel quale nasce, tra tante peripezie evolutive, la nostra umanità che ne prende lo spunto traduttivo del simbolo per potersi tramandare nei secoli. Ora parliamo del Sole che rappresenta il Segnale Russo che sto cercando di dimostrare come autentico e non come inesistente come le forze deputate al controllo delle nostre coscienze vorrebbero farci credere. L’analisi del Sole in un grafico di un tema natale di un evento di ordine cosmologico e spaziale come può essere la scoperta di un segnale emesso da una costellazione lontana 95 anni luce dalla Terra, il simbolo planetario dell’evento che si sta studiando, quindi per capire la reale consistenza dell’evento bisogna innanzitutto comprendere la realtà del Sole stesso in quanto simbolo originario del Tema in questione. Un Sole estremamente concreto a 24° Toro, bisogna subito dire, tra l’altro congiunto ad Algool, la Stella fissa considerata “malefica” per eccellenza individuata dalla tradizione classica come la più mefistofelica che si conosca. Sole domificato nella II^Casa, quindi da ancora più forza al Toro, data la cosignificanza della casa al secondo Segno zodiacale di Terra. Quindi questo Sole esprime un carattere di concretezza estrema se poi ne vediamo la molteplicità degli aspetti che lo contattano ne capiamo meglio la struttura. Quintile al suo ICP che ne da la consistenza della singolarità della ricerca, relativa alla geniale e innovativa scoperta e a quel Nettuno delle profondità; congiunto a Marte che ne libera la potenza della trasmissione dalle profondità dello spazio sconosciuto. Ma il suo maggior supporto alla concretezza deriva innanzitutto dal Quinconce al Mediocielo, congiunto al CG; dall’opposizione con Saturno, dalla quadratura con Giove; e dal trigono con Plutone. In ultimo e non ultimo per importanza, quel Sole taurino forma la base di uno dei tre Yod. Un Sole-evento insomma che contatta quasi integralmente la configurazione planetaria che lo dispone. Di per se questa enorme “concorrenza” planetaria di valori astrologici, aspetto per aspetto, prevede già la consistenza dell’evento senza dover entrare nell’analisi di ogni singola relazione aspettuale che in se non consentirebbe una giusta valutazione della straordinarietà dell’evento astrologico in questione: la forza indagativa che consente la sintassi astrologica. Un Sole estremamente concreto come questo, così attivamente aspettato, secondo voi può rappresentare qualcosa di insignificante falsità, può rappresentare una illusione ..o peggio ancora, un errore di calcolo e/o d’interpretazione.. ? A me sembra proprio di no, ma capirete meglio questa mia deduzione tra non molto, quando entrerò meglio nei particolari eccezionali che ho saputo isolare da questa eccezionale analisi astrologica che da il senso della grandezza previsionale e valutativa di questa scienza che unica può entrare dentro le situazioni senza essere presente come invece si usa fare con le dinamiche fisico-matematiche.
Ora addentriamoci più efficacemente nell’analisi del tema che evidenzia, chiaramente segnalati (è proprio il caso di dirlo parlando di un segnale..), nella configurazione del primo tema pubblicata nella prima parte due soli Yod: il primo con Plutone, pianeta focale, attivato da Mercurio e Giove (YOD giallo di prima grandezza); il secondo con Saturno, pianeta focale, attivato da Sole e Mercurio (YOD arancione “spurio”: non regolare nelle angolarità), interessato vieppiù dall’intervento di Marte. In questa ulteriore configurazione del Tema Natale del Segnale Russo più estesa e più efficacemente riprodotta ho sottolineato la presenza di un terzo YOD, quasi fosse nascosto tra le forze aspettuali in azione, per non farsi vedere facilmente: come dire impegnatevi a trovarmi più efficacemente di come fate di solito. A tal proposito, dato che nei pochi temi pubblicati sul segnale russo, non ho visto alcuna segnalazione su questo YOD: in realtà, a dire il vero, non ne ho vista nessuna su nessuno Yod…, come se la tipologia di questo aspetto non interessasse la comunità astrologica (riferendo questa ma segnalazione anche alle proiezioni nel mondo e non solo in Italia), penso che ci sia una profonda disattenzione sugli argomenti considerati, troppo superficialmente, meno evidenti, come ad esempio può essere un aspetto come lo Yod, spesso emarginato tra quelli meno analizzati, non capendone probabilmente l’estrema importanza valutativa e previsionale come ho potuto dimostrare nel mio articolo pubblicato poche settimane fa. (link del mio articolo http://www.ilnadir.com/…/538-lo-yod-nella-luna-piena-d-agos…). Quindi alla precedente configurazione formata da due YOD (vedi grafico pubblicato nella Prima parte dell’articolo) c’e’ questa, sopra pubblicata, nuova di zecca che in realtà ne comprende ben tre. Il Terzo YOD è formato da Mercurio come pianeta focale su cui vertono energeticamente Plutone e Saturno (YOD in verde).
Quale disegno planetario salta all’occhio, utile, se non determinante, soprattutto in riferimento preciso al nostro discorso valutivo, che solo evidentemente tramite il mio laser astrale ho saputo mettere sotto i riflettori..? Lo potrebbe niotare anche chi è un semplice dilettante in campo astrologico, tramite l’osservazione attenta di queste, peraltro straordinarie, configurazioni..planetarie raffiguranti i 3 YOD. Il Pianeta leader dell’intera configurazione degli YOD è MERCURIO..cioè, tradotto e decodificato nel suo simbolismo archetipo, un SEGNALE, un agente comunicativo, in questo caso specifico è il SEGNALE RUSSO: quell’interferenza “aliena” che i russi HANNO DI CERTO TRACCIATO IN QUEL 15 MAGGIO DEL 2015 ALLE ORE 2 e 12 di mattina, aldilà delle pseudo prudenze del SETI. Difficile ora sostenere che quel segnale non ci fosse stato. Per quello che mi riguarda quel segnale c’è stato eccome. Mercurio in astrologia ne rappresenta perfettamente il simbolo ed anche se nella sua domificazione astrale rappresentata dal grafico, non è presente in un punto angolare dominate del tema (in realtà è comunque in Gemelli sua sede principale dove sa esprimere al meglio la simbologia comunicativa, come detto, di qualsiasi comunicazione si tratti) è però, forse solo sottilmente videnziato, il centro di tutto il dinamismo energetico della valutazione interessando appunto tutti e tre gli YOD, aspetto questo che, come ho ampiamente spiegato nel mio articolo precedente, è di natura galattica nel senso che ha connotazioni parallelabili al Centro Galattico, quando non lo è direttamente richiamato. Un aspetto quasi a significare la nostra progenia aliena di base checchè molti del’antica linea astrologica possano storcere il naso..!! Mercurio è base energetica e contemporaneamente pianeta focale dell’intera configurazione aspettuale degli YOD che nessuno ha visto..(gli Yod fantasmi..) per questo non può passare in sottordine in questo tema. Tema che mette Nettuno, tra l’altro, appollaiato in dodicesima all’ICP/ascendente pescino (casa sua in tutti i sensi..) che sottolinea quindi inevitabilmente quella necessità di superamento del limite delle profondità, ancora inesplorate, del cosiddetto mondo conosciuto, di quel mondo cioè che crediamo di conoscere (illusione prospetica e ipnotica impostaci dalla pressione del potere: Nettuno quadrato a Saturno entrato in Sagittario, cioè nella porta dei mondi da esplorare..) al governo del punto decisivo solitamente del tema stesso: congiunto, avvinghiato all’Incipit Cosmogonico planetario del tema in questione: Nettuno è quel segnale, prima visto poi inabissato nel tempo.., proprio come fa una nave in mezzo alla tempesta in quel vorticoso ed estenuante saliscendi. Ora cavalca la cresta dell’onda e sembra apparire per un attimo, lissù mischiata tra il cielo e il mare, ora si rituffa in quel vortice oscuro per riaffogarsi nella tremenda discesa dell’abisso oceanico che la inguhiotte come fosse fauce di un pescecane. Così quel segnale russo cari signori.. Nettuno ne gestisce l’orchestrazione “politica” della questione, quadrato com’è a quel Saturno, agente perverso nello YOD. Ma le prove non si esauriscono qui. Valutiamo anche l’aspetto uraniano di quel segnale improvviso con la congiunzione precisa in Ariete di Urano e la Luna: ente erogante, quest’ultima, la linea di minor o maggior resistenza, come abbiamo visto, non tanto come personificazione della donna. Congiunzione Urano-lunare decisamente favorevole alla dimensione della comunicazione appoggiata com’è dai trigoni contemporanei, applicanti e separanti, del Giove leonino e di Saturno in Sagittario. Congiunzione di Urano e luna tra l’altro domificata nella prima Casa: come usualmente accade alle latitudini dei paesi nordici, sbilanciata larghissima, oltre 70°, longitudinalmente, che si appoggia alla dinamica plutonica in un quadrato che è tutto un programma in relazione all’azione, in questo caso perlomeno, certamente fraudolenta del SETI che l’intrezza del simbolo plutonico rappresenta a perfezione, opposto com’è a quel Mercurio, simbolo dei simboli di questo Tema. Nulla deve arrivare a noi comuni mortali come verità..!! Ecco cosa dice questa simbologia che la scintilla uraniana, tramite la erogazione lunare e la propagazione d’onda che la luna promuove, benedice sin dall’inizio propositivamente dando forza all’emissione di quel segnale che i russi hanno certamente captato..
Ora, se siete un po’ più tranquilli. maggiormente convinti dal mio ragionamento astrologico che, a dire il vero, potrebbe essere ancora più approfondito, essendo tanti e tali i temi possibili ancora da svolgere, ma allora sarebbe meglio farvi vedere come analizzo un Tema Natale sin dall’inizio e un articolo, questo articolo, si trosformerebbe in automatico in un libro di tantissime pagine..come molti miei clienti e amici hanno potuto constatare in questi lunghi anni di onorata carriera, vi vorrei proporre un ulteriore domanda da definire così che potrete avere molte frecce al vostro arco su cui discutere. Rimane infatti comprendere il perchè quel segnale dovrebbe essere un segnale alieno..La quiestione non è di poco conto, sia da un punto di vista di alta tecnologia, sia da un punto di vista di cultura generale, in quanto la dialettica espressa dal tema astrologico potrebbe aiutarci a comprendere le reali forze in campo.., oltre alla già dimostrata reale consistenza del segnale. Per capire questa precisa motivazione inevitabilmente, mi immergo nel campo della valutazione astrologica del luogo simbolo del processo alieno o extraterrestre, ormai ampiamente dimostrato dai miei studi e dalle ricerche sui personaggi, famosi o meno, che con esso sono in perfetta correlazione: mi sto riferendo, come avrete certamente capito, almeno coloro che mi seguono da anni, al Centro Galattico o C.G.. Se ben osservate il grafico, vedrete che il punto assegnato al buco nero, la radiosorgente Sagittarius A*, il Sole Nero che gli antichi Maya, grandi navigatori dei cieli, chiamavano hunab-ku, è quasi esattamente congiunto al Mediocielo del tema Natale del Segnale. Il Mediocielo, praticamente la stella polare che ci guida nella vita nel raggiunfimento degli obiettivi, punto preciso della realizzazione degli obiettivi del tema, non a caso posto alla sommità del tema natale, la X^Casa o Mediocielo, riguarda l’affermazione della personalità attraverso la soddisfazione raggiunta con le proprie capacità e il talento usati per servire e influenzare la società. Alcuni otterranno anche il plauso e il riconoscimento di tutti per le loro particolari doti. Quindi un puinto nevralgico per capire chi siamo e come ci comporteremo quando esso si riferisce ad un tema di un soggetto, di un individuo. Quando trasliamo questo significato in un tema di un evento, di un accadimento, di una creazione pratica, il Mediocielo sta ad indicare la corretta via da seguire per raggiungere l’obierttivo prefisso. Via che parte dal fondocielo, adegato ai propri mezzi originari di nascita o d’inizio evento, e giunge al medicielo, avendone realizzaro il bene, centrato l’obiettivo, se la via è stata seguita correttamente senza falsi raggiri, ideati spesso da percorsi paralleli non adeguati. In X^ sappiamo di essere o di non essere: quindi sappiamo se c’è la verità o meno, sappiamo se quell’obiettivo che cercavamo si è o meno realizzato, sia su noi stessi sia sugli eventi che cerchiamo di analizzare. Ora, come potete vedere nel grafico, lassù, in vetta all’infinito universale, alto svettante sulla sfera celeste, congiunto per due gradi d’orbita al Mediocielo, c’è perfettamente assestato il Centro Galattico. Quale migliore risposta, astrologicamente parlando, avrei potuto avere come conferma di questa tesi sull’eventualità che il segnale fosse giunta da una civiltà aliena ? Fosse giunto da altra intelligenza..?Il mediocielo del tema, congiunto esatto al CG, è una risposta inequivocabile che si tratta di segnale alieno..senza se e senza ma checchè ne possa dire la governanvce politica e politicizzata rappresentata dai fisici del SETI.
ABRACADABRA IL SEGNALE..C’E’…!!
Ecco, come si può essere in ogni dove, quasi fossimo esseri divini quali in realtà saremmo se solo ce ne rendessimo conto.., anche se lontanissimi nel tempo e nello spazio, se si comprende come usare correttamente la profonda metodica della tecnica astrologica, unica scienza dell’irrealtà reale (mi consetiranno questo fraseggio estemporaneo le menti nobili di questa antichissima disciplina) dell’immaginifico concretizzato, ampliandola, senza tema d’intralci burocratici, di cui francamente non m’interesso, ai vari elementi costitutivi la realtà circostante il nostro quotidiano vivere. Realtà, come sappiamo ormai un po’ tutti, straordinariamente cangiante che oggi, più di ieri, e nel futuro prossimo, dovremmo imparare sempre di più a controllare con grande elasticirà di mente e di pensiero ma anche di anima e di spirito, mai divisi tra loro, attraversando tempo e spazio, come suggerisce inequivocabilmente la quantistica, ultima frontiera di una scienza, anch’essa in cambiamento veloce, nonostante le aridità di certi personaggi scleroticamente posizionati su antiquate convinzioni o su manierismi utilitaristici di potere, per poter entrare, rinnovati, in quei passaggi utradimensionali, o stargate, concepiti come ponti per unire tra loro tutte le umanità possibili che ancora non conosciamo ovvero che ci viene impedito di conoscere.. Ponti che ogni essere, umano e non, peraltro possiede nel suo bagaglio genetico-culturale, l’epifisi o Pineale e il Ponte di Varolio, antenne primarie, utili a concepire quei precisi passaggi universali, antenne adatte a decriptare quei segnali provenienti dai profondi mondi infiniti, infiniti di tutti gli infiniti possibili.., come solo un unico sommo poeta seppe descrivere in tempi ancora saldi di certezze da scoprire, con parole superbe, che, se ben orientati con la vostra sensibile attenzione, sapreste udire ancora nei flussi d’onda del potente riflesso profondo di quel segnale partorito dal futuro. Un segnale giunto da lontane intelligenze, indifferente a quelle colonne d’Ercole del limite imposto, indifferente a qualsiasi scala di valori organizzati lo scalpitio della fragile gradualità materica, un segnale ritmante l’onda delle sue maree aliene incessante come il suo potere infinito, come infinito è il suo significato.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare. (l’Infinito, G. Leopardi)
Roma 06.09.2016 © Claudio Crespina
Redazione ilNadir
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
-Astrotime A. Alessi
-Sussidiario.net
-Wired.it
-E.Vitale il Messaggero.it
-Maria Santucci
-I cicli del divenire. Ruperti
.Astrologia e Mito- Sicuteri
-M. Caregnato
-Gli Dei del Cambiamento. Sasportas
-D.Rocca e R.Signorelli Scuola d’astrologia.it
-Amando.it