Astrologia e Filosofia

L’ASTROLOGIA e LA VALIDAZIONE SCIENTIFICA 3^Parte

L’ASTROLOGIA E’ SCIENZA 

La Seconda Prova: L’Entanglement Quantistico 

….“Benché i piedi dell’uomo non occupino che un piccolo angolo della terra, è grazie a tutto lo spazio che non occupa che l’uomo può camminare sulla terra immensa. Benché l’intelligenza dell’uomo non penetri che una particella della verità totale è grazie a ciò che non penetra che l’uomo può comprendere il cielo”.

                                                                                                                                  Zhuang Zi 

è il paradigma scientifico e il concetto di oggettività che sta cambiando in favore dell’oggettivismo idealistico, della “possibilità oggettiva”.
la fisica quantistica sta rivoluzionando il determinismo portando nuovi concetti come la sincronicità che sembrano avallare tutte quelle materie che finora erano considerate pseudo-scienze!

Attraverso il loro movimento i pianeti sviluppano un certo magnetismo che, propagandosi per l’etere, arriva fino a noi e influisce sulla nostra psiche e sui nostri comportamenti.
Sono stati fatti degli studi sulle macchie solari e sulle emanazioni del Sole e si è riscontrato che esso influenza, tra le varie cose, anche gli apparecchi elettronici.
Nel corpo eterico dell’uomo si trovano dei centri di forza detti chakra, i quali assorbono quel potenziale che ricevono dal cosmo e lo restituiscono all’individuo come forza dinamica.

 

Sono stati in molti nella storia a sostenere che in natura “Tutto è connesso” ed ora ci si mettono anche i fisici quantistici che nel corso di quest ultimo secolo hanno elaborato una teoria piuttosto bizzarra chiamata Entanglement quantistico, che se fosse stata dettata da uno studioso aldifuori delle cerchia prettamente scientifica, sarebbe stato subito deriso e accantonato come un qualsiasi ciarlatano. In realtà questo meccanismo quantistico certamente si può dire essere alla base dell’intero movimento astrologico, che parla di connessione tra uomo-pianeta e universo, che parla di unione continuativa tra microcosmo e macrocosmo sin dagli albori dei maestri Caldei e degli Egiziani per rimanere ai tempi più recenti, ma prima di loro i Sumeri da un verso ne hanno parlato e scritto (come Sitchkin ha ampiamente provato e tradotto financo collimando quel messaggio con la presenza aliena sulla Terra: gli Hanunnaki) e i Veda dall’altro, che hanno aperto le menti di quegli uomini antichissimi, con la loro logica, con la loro filosofia ad una precisa convinzione dei mondi interconnessi tra loro. Pertanto gli studi quantistici avviati nel secolo scorso non hanno fatto altro che rimettere in corsa quelle credenze dandone una nuova versione scientifica difficile da comprendere ancora anche per le menti cattedratiche di molti scienziati non aperti a certi ragioinamenti dal valore fideistico, più che matematico.., come questi ultimi sono abituati a pensare e a ragionarci su.. 

La teoria è stata elaborata per la prima volta dal fisico Erwin Schrödinger nel 1935

In sostanza questo principio afferma che due particelle che hanno condiviso parte della loro storia, se successivamente allontanate rimangono in contatto tra loro al punto tale che se una di loro cambiasse il suo stato quantico immediatamente l’altra si adeguerebbe a tale cambiamento.

E’ interessante evidenziare che questa interazione non ha località, non ha distanza ed il fenomeno avviene contemporaneamente anche a grandi distanze. La scoperta di questo principio ha messo in discussione Einstein e le sue teorie ed è ancora oggi uno dei punti di scontro tra la teoria della relatività di Einstein e la moderna Fisica quantistica.

Come detto quindi, due particelle che hanno avuto un passato insieme, rimangono intrecciate (entangled) tra loro.

Pensate.. c’è un evento che accumuna tutte le particelle del nostro universo ed è il big bang. In quel momento eravamo un unico insieme ed è dunque possibile affermare che tutte le particelle sono connesse tra loro.

Aspettate.. ma anche noi siamo fatti di particelle! Chissà che queste scoperte ci aiutino un giorno a sentirci più uniti, più connessi, anche senza i nostri sempre cari telefonini.

 

…”Il tempo è l’immagine in movimento dell’eternità”…    Platone 

 

 

 

Le ONDE GRAVITAZIONALI

Per quanto possa comprendere che l’argomento che utilizzerò per il mio assunto non sia di facile presa sul grande pubblico, ma il nome che lo sostiene in toto è di quelli che non si possono discutere ne disconoscere: mi avvarrò di un certo Albert Einstein e del suo precognizzato concetto di onda gravitazionale, e vedrete come servirà all’uopo del mio ragionamento dimostrativo la realtà scienitifica del procedimento astrologico così ampiamente bistrattato dalla cosiddetta scienza ufficiale proprio perchè questa non ha le giuste caratteristiche per indagare nello spazio profondo dove non contano più i suoi schedmi rigidamente assestati, ma dove, come la quantistica insegna, è lo stesso atto del pensare, a creare la realtà…: l’osservatore condiziona l’osservato. 

Chiamando in causa per le mie spiegazioni validanti la dinamica astrologica, seppur umilmente agite data la mia nota impreparazione nel campo matematico, proprio la meccanica quantistica che è branca della Scienza riconosciuta (devo dire, anche se a fatica…dalla fisica tradizionale..: dovunque nelle scienze ci sono ostacoli perchè il progresso possa avanzare..!! ) dall’ufficialità. Più scienza di così non si può, quindi, con la speranza che nessun scientista voglia mettere in discussione a priori questo mio tentativo di adire la verità senza per questo voler obbligare nessuno ad accettare le mie conclusioni ma almeno però spererei che ci si riflettesse un po’ su..e, per me già sarebbe un traguardo. Le onde gravitazionali sono “increspature dello spazio-tempo”: potete immaginare lo spazio-tempo come la superficie di un laghetto. Quando ci tirate dentro un sasso, la superficie si increspa formando le onde. La stessa cosa succede con lo spazio-tempo, che è un po’ l’intelaiatura dell’Universo. Le onde gravitazionali, quindi, si possono considerare come increspature, meglio, “deformazioni”, dello spazio-tempo.
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Nella nostra metafora del laghetto, il sasso sono masse (molto grandi) che si scontrano, o che implodono; fin qui avevamo osservato solo onde gravitazionali prodotti dalla fusione – coalescenza, si dice – di buchi neri.

L’incredibile scoperta delle onde gravitazionali, esplicitata a febbraio 2016, può rivoluzionare la scienza…!! Sto parlando di un evento epocale che parla, tra l’altro, addirittura italiano..in quanto nella straordinarietà della scoperta c’è la mano, neanche leggera, dell’INFN o Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Questa scoperta è l’ultimo grande puzzle della relatività di Einstein: così c’informano gli scienziati che lavorano a questo evento epocale per tutta l’umanità. 

La sua deduzione era talmente connessa alle regole, alle conseguenze della teoria della relatività generale da far risultare quest’ultima invalidata, o fortemente compromessa, nel caso che tracce delle onde non fossero state mai trovate: ma ormai, come è stato proclamato in tutto il mondo, sappiamo che le hanno trovate e quindi quel problema non sussisterebbe più…ovvero, sono state create le condizioni politico-religiose che tale scoperta si avverasse: ma questo è un altro problema che da adito ad un altro articolo..!! O dobbiamo ricrederci sulla validità del metodo scientifico già messo a dura prova, qualche tempo fa, con la questione dei Neutrini del prof. Antonio Ereditato e della sua equipe mondiale di scienziati di tutti i settori della scienza, sbugiardati da clamorosi errori di calcolo….!! Come la penso, tra l’altro, sull’argomento l’ho detto più e più volte…non credendo minimamente alla versione ufficiale dell’errore plateale, ma questo, come detto, è un altro discorso che approfondirò in altra sede. 
Rimanendo all’assunto delle Onde gravitazionali e alla loro scoperta sorge però un forte dubbio da risolvere per quello che mi riguarda che apre varchi emozionanti da risolvere… Ma come, verrebbe da dire, il grande Einstein, il matematico, lo scienziato emerito, avrebbe legato tutta la sua realtà scientifica, la sua consistenza di scopritore e di ricercatore, la sua popolarità immortale, peraltro già acquisita, ad una eventuale scoperta a posteriori, neanche potendone vedere gli effetti, riferita direttamente alla sua progettazione teorica sulla relatività generale, al punto che se non si fosse compreso il concetto di onda gravitazionale, la sua stessa teoria sarebbe stata da considerare invalidata..? A questo punto delle cose, mi viene da dire, come minimo, che come metodo matematico stride decisamente questa conformazione delle cose, data la mancanza di prove necessarie per attestare la grandezza dell’intuizione einsteiniana almeno fino a febbraio di quest’anno: come dire che si fa il santo senza il miracolo..!! Pertanto vorrei sapere se ho capito bene? Le cose stanno così, mio caro astronomo, o sto sbagliando qualcosa..? Quindi, se le cose stanno così, come ci viene fatto sapere proprio dalle fonti scientifiche, anche la Scienza, vive di coscienza…? Badate bene io per primo ne sono di fatto assolutamente consapevole della grande elasticità della scienza (anche se la stessa cosa non si può dire di tutti i suoi rappresentanti o presunti tali..) ma consentitemi un po’di sana ironia verso coloro che, con l’estenuante necessità di spaccare il capello degli altri, non si sono minimamente accorti che stavano tagliuzzando il loro stesso..capello..!! So perfettamente, infatti, come i più alti rappresentanti della cosiddetta Scienza hanno dimostrato, che i suoi paradigmi essenziali NON SONO CONNESSI al mondo delle cause, ma come si può perfettamente comprendere, a quello ben più ampio dell’A-CAUSALITA’: la scienza vive quindi di intuizioni, di deduzioni, di supposizioni e non solo di regole asfissianti la dinamica del cervello stesso.., aperta, proprio come ogni scienza che si rispetti, al mondo dell’immaginifico a cui lo stesso Einstein, non a caso dei Pesci, ha attinto a pieni mani..!! Affermazione questa mia che dà ossigeno e prestigio alla cosiddetta “para-scienza”. Basta leggerne le massime che danno ampio margine di ragione al mio approccio piuttosto che al mondo fatto di chiusura ermetica e insensibile dei comitati scientifici.  Per 100 anni, quindi, la fisica relativistica si è trascinata dietro il dilemma delle onde, senza avere una risposta plausibile comprovata dai fatti (regola prima per essere ritenuti scienza..e scienziati..). La relatività, è bene rendersene conto, ha avuto ed ha, continuamente, controprove della sua validità. Niente del mondo tecnologico di oggi si spiegherebbe, funzionerebbe o esisterebbe se i postulati della relatività non fossero entrati a far parte della nostra esistenza comune e quotidiana. Pensiamo alle telecomunicazioni, ai servizi di localizzazione, all’osservazione astronomica: comunque ci riferiamo a cose non proprio di uso comune.., è bene dirlo, magari fatta eccezione per il telefonino..e suoi derivati, entrati ormai nell’immaginario collettivo..!! Eppure, come ci viene fato sapere, la validità della teoria einsteiniana si portava dietro un’ombra: senza la prova delle onde gravitazionali alla relatività mancava una base definitiva di certezza. Quindi, se rimango alla lezione impartitaci dal nostro astronomo in quel meeting, preso all’uopo come rappresentante di un certo modo di pensare chiuso e arido riferito al campo della scienza, Einstein si è mosso maggiormente come astro-logo più che come astro-fisico..: HA PREVISTO, NON PRE-DETTO badate bene.., SIAMO IN PIENO CAMPO ASTROLOGICO..!! Chiunque s’inorridisca di queste mie sottolineature, che da tempo ormai avrei voluto significare, fa le classiche due fatiche…!! Per un fatto ovvio e, se volete, banale, ma tant’è, prendetene atto voi denigratori tout court..!! La relatività di Einstein di fatto rivoluziona il concetto di gravità. Egli sostiene che la gravità non è una forza (attrattiva) ma una geometria..: è la tesi che lo spazio e il tempo non sono lo sfondo immobile, statico e assoluto in cui avvengono tutti gli eventi che ci riguardano (cfr.U. Minopoli). Ussignur, direbbe esclamando don Abbondio, come disse all’implacabile incalzare dell’innominato: questo matrimonio non s’ha da fare..!! Noi, scienziati con la mente piatta, statica, come facciamo a reperire concetti di così alta plasticità mentale, intuitiva ed esistenziale, come questo che Einstein, il nostro Einstein, l’osannato Einstein ha cercato di dimostrare con l’applicazione del suo concetto di relatività..? Domanda legittima, e direi, obbligatoria, alla quale tutto il mondo scientifico o parte di esso (i Salieri non i Mozart.., mi viene da suggerire, per differenziare le due categorie in esso distinte) dovrebbe al più presto dare una corretta risposta, non fosse altro d’origine prospettica (in psicologia si direbbe proiettiva). La questione è presto spiegata, e per certi menti chiuse, immagino, è stato ed è tuttora un problema farsene una ragione, lo spazio e il tempo sono come qualcosa di plastico, una tela che si deforma quando passano in essa corpi massivi (stelle, pianeti, oggetti cosmici): gli stessi corpi che interessano i nostri studi, guarda un po’. Una tela che viene chiamata gravità. Ma, per Einstein (e per la logica) questa progettualità aveva una precisa implicazione: se un corpo attraversa e si muove entro qualcosa deve, obbligatoriamente, produrre onde. Cioè: vibrazioni, oscillazioni, rumori, sfregolii, attriti… E’ la logica, se volete, che lo dice e l’esperienza del modo di funzionare della natura. Anche per lo spazio-tempo, dedusse Einstein, doveva essere così. Usò, non so quanto consapevolmente, la regola ferrea, questa sì, che smuove tutto l’Universo cosmologico, immessa in esso da Ermete Trismegisto, il più grande scienziato di tutti i tempi, espressa nella sua Tavola Smeragdina. Ermete, ossia il Tre volte grande, personaggio mitico di origine greco-egizia, sebbene molti ancora dubitino della sua esistenza, era il Dio della parola creatrice che scrisse il dettato primario che decide ogni forma astrologica: “come sopra così sotto..e viceversa..per compiere il miracolo della cosa Unica”. Einstein ne prese il senso..non c’è che dire..!! Se esso, lo spazio-tempo, si deforma al passaggio di un corpo, allora, devono vedersi onde e oscillazioni. Ma, per 100 anni, esse non si sono viste. Perché, per loro natura, queste onde, sostiene la fisica relativistica, sono piccolissime. Al di là di ogni misura umana percepibile. Non si sono viste ma c’erano.., mi viene da aggiungere..!!

Quindi la scienza, nella fattispecie l’astrofisica, agisce, ne più ne meno, come la dinamica astrologica che può promuovere e di fatto promuove, l’intuizione del simbolo come possibile e probabile spiegazione di un evento, sia esso legato ad un individuo (astrologia Genetliaca) o ad un oggetto (astrologia Mundana) da sottoporre alla dimostrazione finale. 
Perchè, mi domando e vi domando, la congettura, rimasta aperta, di Einstein, non dimostrata per un secolo, è collegabile alla matematica scientifica e quella astrologica, non lo può essere, che usa di fatto la stessa metodologia sperimentale..: evoca il simbolo..! Pensate, ci dicono gli esperti, queste onde quanto sono piccole: lo scontro di due buchi neri (la massa cioè di milioni di stelle delle dimensioni del Sole) dovrebbe produrre oscillazioni della lunghezza del diametro di un… protone.. Il diametro di un protone è qualcosa d’infinitamente piccolo, per chi non lo sapesse. Ovvio che è stato difficile trovarle. Ma, alla fine, ci si è riusciti… E, per rimanere alla polemica della politica del nostro paese, bisogna dire che la scoperta parla anche italiano: uno dei due centri mondiali che si sono dedicati alla misura delle onde, interferometri di tecnologia avveniristica, è nella campagna di Pisa: l’INFN.  I fisici italiani dell’Infn, quindi, sono nel cervello operativo di una delle più colossali scoperte della fisica: essi ci hanno detto che finalmente “abbiamo ora percepito le onde. Se impariamo a misurarle e a leggerle, tantissimi dilemmi della cosmologia e della storia dell’Universo saranno svelati”…Straordinario..

Ci credete voi che al dunque ci sveleranno tutti questi misteri..? 

Per la prima volta, ci hanno fatto sapere a febbraio, gli scienziati hanno osservato in modo diretto le onde gravitazionali: increspature nel “tessuto” dello spaziotempo, perturbazioni del campo gravitazionale, arrivate sulla Terra dopo essere state prodotte da un cataclisma astrofisico avvenuto nell’universo profondo. Proprio dove nasce l’astrologia, mi venne da pensare, e la sua fonte primaria: lì proprio nell’universo profondo e il parallelo non è indecoroso.., tutt’altro. E alla misura delle onde gravitazionali si accompagneranno, è sicuro, nuove tecnologie che schiuderanno le porte alla scienza e alle applicazioni del Terzo Millennio…!! Tra l’altro, per capire come l’Astrologia sottende ogni avvenimento, questa straordinaria scoperta delle Onde è avvenuta proprio un anno fa: sono state infatti rivelate il ​​14 settembre 2015, alle 10:50:45 ora italiana (09:50:45 UTC, 05:50:45 am EDT), da entrambi gli strumenti gemelli Laser Interferometer Gravitational-wave Observatory (LIGO), negli Stati Uniti, a Livingston, in Louisiana, e a Hanford, nello stato di Washington. Gli osservatori LIGO, finanziati dalla National Science Foundation (NSF) e operati da Caltech e MIT, hanno registrato l’arrivo delle onde gravitazionali entro una finestra temporale di coincidenza di 10 millisecondi: qualcosa d’inimmaginabilmente piccolo…!! Tutti gli astrologi, anche qualche astromante, sanno chi sia il segno zodiacale significatore dell’infinitamente piccolo: la Vergine. La data della loro scoperta, tutt’altro che casuale, è appunto altamente significativa perchè legata proprio all’archetipo vergineo: il 15 settembre 2015. Quindi astrologicamente le onde gravitazionali appartengono alla Vergine e aggiungo, date le caratteristiche dichiarate dagli scopritori, non potrebbe essere diversamente, rappresentando, come detto, quel segno zodiacale, tra l’altro, l’archetipo precipuo dell’infinitamente piccolo..! L’Astrologia, aldilà delle chiacchiere, si dimostra con la dimostrazione degli eventi. Inoltre, non solo come semplice curiosità, ma la scoperta è stata annunciata dalle collaborazioni LIGO e VIRGO nel corso di due conferenze simultanee, negli Stati Uniti a Washington, e in Italia a Cascina (Pisa), nella sede di EGO, il laboratorio nel quale si trova l’interferometro VIRGO, progetto ideato, realizzato e condotto dall’INFN e dal CNRS. VIRGO, è bene sottolinearlo, è stato, infatti, il primo rivelatore al mondo capace di scendere alle basse frequenze, cui ha fatto seguito il progetto americano Advanced LIGO”. Ora gli acronimi “Ego e Virgo” si capisce facilmente anche come siano derivati da certa filosofia psicoastrologica..e per questo ne aggiungono un senso più a-casuale, sincronico se vogliamo, alla scoperta del secolo. Interferometro VIRGO è decisamente legato alla simbologia verginea..La sede di EGO sembra meno connesso, ma sempre sospetto di concessioni psicologiche non tanto complesse da comprendere. E’ facile credere che con questa scoperta delle onde gravitazionali si apriranno di fatto le porte di una nuova fisica, della quale, sappiatelo sin d’ora, parlavano da millenni i Veda.. In questro senso dovete sapere che all’ingresso dell’osservatorio LIGO è collocata una statua del dio Shiva mentre esegue una danza. Ecco tutto è connesso..Un astronomo inconsapevole dell’inseparabilità dell’Universo (peraltro preconizzata da Bohm..) direbbe ingenuamente ma cosa c’entra Shiva..con la fisica..? Shiva, sarà bene sapere, è anche chiamato il “Signore della Danza”, perché esegue una danza cosmica, detta “Tandava” attraverso la quale l’universo vive, cambia e si manifesta. La danza è dunque l’eterno mutamento, qualcosa che porta nascita, morte, evoluzione. Il dio, mentre danza, agita il tessuto (ovvero la materia) del quale è composto l’universo. E proprio la teoria della Relatività di Einstein, ha dimostrato che la materia altro non è che una forma di energia composta da onde vibranti che si muovono grazie a un tessuto che pervade ogni cosa. L’universo è la manifestazione di un “campo” d’intelligenza universale, in grado di dare origine, di far scaturire ogni forma della realtà. Shiva è l’inizio, colui che con la sua danza dà vita all’universo: capite ora il perchè è tutto connesso..e nulla è casuale..? ll processo di fusione dei due buchi neri responsabile delle onde gravitazionali rivelate è un evento accaduto a 410 megaparsec da noi, e risale quindi a quasi un miliardo e mezzo di anni fa, quando sulla Terra facevano la loro comparsa le prime cellule evolute in grado di utilizzare l’ossigeno. Osservare il cosmo attraverso le onde gravitazionali – dicono i ricercatori del’INFN – cambia radicalmente le nostre possibilità di studiarlo: fino ad ora è come se lo avessimo guardato attraverso delle radiografie, mentre adesso siamo in grado di fare l’ecografia del nostro universo”…Una frase che bisogna saper intendere ed estendere dico io..!! L’11 febbraio 2016 alle 16:30, in pieno segno zodiacale dell’Aquario, c’è stato l’annuncio del secolo: l’annuncio in diretta televisiva mondiale. L’appuntamento, atteso da cent’anni, si è consumato alle 16:30 a Washington. Dopo questo annuncio, si disse a chiare lettere, che forse per sempre sarebbe cambiata la nostra concezione del mondo. Io rimasi a vedere la conferenza e credetemi, invece di gioire, mi è venuto un groppo in gola che ancora non so spiegarmi completamente: non a caso non ne avevo mai parlato prima, fatto salvo per il breve articolo sul Tema Natale della scoperta delle Onde, analizzato dalla mia scuola all’indomani della notizia, quasi freddamente. In realtà, voglio dire la mia verità; dubito della consistenza delle teorie di Einstein che nel loro paradigma fondamentale condizionano (relativizzano…!!) tutta la realtà universale al preciso limite della velocità della luce, che invece, secondo mie specifiche analisi astrologiche dei Cieli di Nascita dei molti personaggi interessati (vedi Maiorana, Tesla, Callegari, Ereditato e tanti altri..), non solo non sussiste ma è già stato ampiamente superato: chiaramente questa mia sollecitazione astrologica sottolinea la sfiducia di fondo su certe dichiarazioni della scienza ufficiale che chiaramente privilegia, come da contratto..mi viene da dire, solo attestazioni della relatività einsteiniana, molto contestata da questi scienziati, diciamo indipendenti: la luce non è il limite dei nostri confini del sapere. L’uomo, statene certi, si potrà muovere istantaneamente, nello spazio intergalattico, proprio come interagiscono tra loro le micro particelle in entanglement, se, come è mia ferma convinzione, certamente intuitiva, e quindi senza prove concrete dimostrabili, il Centro Galattico è in perfetta risonanza con la Pineale dell’Uomo, così da ricordarne la centrale originaria di stampo aliena, come la reale matrice della nostra razza, che non avrebbe alcun motivo di pensare extraterrestre, se l’extraterrestre non le fosse appartenuto..!! Chissà che la dimostrazione dell’esistenza di queste connessioni misteriose, che collegano i corpi sparsi nell’universo, non possa forse aiutarci a spiegare anche l’influenza che i nostri pianeti avrebbero su di noi, teoria fondante sulla quale la nostra materia, l’astrologia, si basa. Anche se poi, al dunque, la realtà di questa forza esiste di fatto e nessuno può contestarla, proprio come ha fatto Einstein attendendo, così ci è stato detto, una scoperta anche impossibile, come sembrava a lui stesso, da risolvere in tempi brevi. E la dimostrazione che è presente viene ancorata alla visione simbolica di Urano, il pianeta estremo della tecnologia. Dice M. Pesatori nel suo “cerimonia del tè” che “Urano si lega al progressismo, alla pratica, al lavoro, all’azione concreta, alla necessità assillante di ottenere risultati, alla tecnica e alla tecnologia, alla trasformazione ininterrotta del mondo e della natura. Urano, da simbolo del fare felice, è diventato un demone che rende tutto meccanico, freddo, inesorabile, ineluttabile”. Urano è l’Uomo, aggiungerei con Pablo, alle prese con le Macchine, Tutto ciò che è biologico tende a meccanizzarsi, e tutto ciò che è ordigno, macchina, metallo, ingranaggio mostra gli squarci, le ferite e la morte dell’uomo in quanto essere naturale. Urano imprevedibile genio della tecnologia futura: non ci possono essere dubbi sul fatto che oggi si sta andando verso la “Galassia dei Robot”, un nuovo mondo dove l’elemento umano, in quanto debole, inaffidabile, emotivo, verrà sostituito definitivamente dai computer e dalle macchine: azione uraniana per eccellenza. La cultura tecnologica è la vera magia dell’uomo di oggi, che ha sostituito la Magia Antica: Urano al posto della Luna. In astrologia, l’energia di Urano è elettrica e ricca di cambiamenti. Urano è lungimirante. Rifiuta sia la Tradizione che la Storia, in quanto se ne distacca ogni giorno e ne vuole creare una nuova. Si celebra l’originalità e individualità. Quando consapevole, l’energia di Urano è associata con l’illuminazione, la progressività, l’obiettività, la novità e l’ingegnosità, il fulmineo scoprire dell’evento atteso: più aderente non si può mi viene da dire come archetipo dell’occasione.

Qualcuno di voi direbbe ma che c’azzecca..sto Urano mo’…? Beh non ci crederete ma Urano è al contempo il governatore dell’Aquario, cioè il segno zodiacale relativo al giorno dell’avvenuto annuncio della scoperta ed è in esaltazione nella Vergine cioè il giorno che è stato tracciato di fatto l’evento delle onde gravitazionali: nel Tema Natale, inoltre, redatto al momento preciso della avvenimento della rilevazione dell’Onda l’ascendente è ancora Vergine. Quindi Urano superstar. E’ il significatore principale di questo evento epocale e non ditemi che anche questo fatto sia casuale perchè ormai troppe sono le casualità, le coincidenze che si stanno formando e, come si dice: una coincidenza è una coincidenza; due coincidenze sono un indizio; tre coincidenze rassomigliano ad una prova…!! A tutti gli scettici e razionali di questo mondo, non posso che ricordare una frase epica di Einstein, proprio di colui, cioè, che intuì l’esistenza di queste onde (e sottolineo intuì..) già molto tempo fa: la logica, affermò Einstein, ti può portare da A a B. L’immaginazione invece ti può portare ovunque. Albert Einstein, astrologicamente un nettuniano dei Pesci.., prima di essere un valoroso matematico o scienziato che dir si voglia…, rendiamocene conto. Le onde gravitazionali si producono ogni volta che due oggetti, che ruotano uno attorno all’altro, accelerano la loro rotazione avvicinandosi, fino a scontrarsi. Anche due persone che dovessero mettersi a girare velocemente una attorno all’altra provocherebbero delle increspature nel tessuto spazio-tempo. Queste però sarebbe talmente piccole da essere impercettibili. Siccome la gravità è una forza  molto debole occorrono oggetti molto massicci, come stelle a neutroni o buchi neri, che ruotino molto velocemente l’uno attorno all’altro, per produrre increspature grandi a sufficienza da essere rilevate: potremmo dire che oggi le rilevazioni sono formate da strumenti che leggono queste onde a malapena ma è facile 

presupporre, o meglio intuire, che tra non molti anni la tecnologia ci consentirà di sondare ancora meglio questo rapporto e così potremmo comprendere il motivo astrofisico che sussiste tra i moti planetari e l’Uomo sistematicamente interconnesso a quel cielo a cui appartiene indissolubilmente, rappresentandone l’inizio. Così anche io, come Einstein, aspetterò che questa mia ipotesi venga suffragata dalla scienza e non so per quale motivo, grazie alla mia ipotesi in attesa, non potrò essere considerato come uno scienziato solo perchè il mio riferimento è verso l’Universo astrologico, considerato aprioristicamente al di fuori degli schemi della scienza, quando ognuno può capire che si avvale delle stesse metodiche previsionali che hanno consentito ad Einstein di proporre le sue conclusioni: aldilà della conferma o meno del risultato finale. In realtà, sappiatelo, voi che continuate ad usare metodi ciechi per vedere la dove non c’è una luce leggibile con quei metodi superati ed obsoleti, con l’avvento delle onde gravitazionali le vostre ridotte menti da pseudoscienziati saranno chiamate a smuovere l’encefalo verso il lato destro, quello istintuale, riequilibrandone l’uso, decisamente ridotto strutturalmente, a favore di quello sinistro-razionale troppo invaso. Non a caso il sinistro affronta un input alla volta, mentre il destro nelle sua elaborazione riesce ad integrarne diversi input contemporaneamente..Il sinistro compie operazioni in modo sequienziale, il destro consente la diagnostica dei sogni. Nel sinistro c’è la lingua, le parole (parlare, leggere, scrivere), nel destro prendono vita il disegno, la musica, il canto, l’arte, la danza..Questa netta separazione, che ci costringe tutti a prendere una via per un’altra, dovrà essere riequilibrata: I due emisferi, normalmente, elaborano le informazioni in maniera indipendente e, tuttavia, funzionano in modo complementare. Sono specializzati, ma condividono ed integrano le informazioni, comunicando attraverso un grande fascio di fibre nervose: il “corpo calloso”. A seconda del nostro lavoro, sappiatelo, abbiamo sviluppato più un emisfero che un altro. Chi è abituato ad usare molto parole e numeri (scrittori, matematici, etc.) è di sicuro “un emisfero sinistro”, mentre artisti, artigiani o musicisti, abituati a lavorare con le immagini e con l’intuizione, sono “emisferi destri”. Chiaramente queste valutazioni sono espresse a grandi linee. Sarete obbligati a comprendere che non potrete più usare lo stesso metodo che non consente, cieco com’è, una lettura adeguata dei nuovi simboli che in realtà poi sono sempre stati dove oggi, grazie alle nuove misurazioni, li hanno trovati: la quantistica vi sta obbligando ad esercizi di pensiero a cui non siete mai stati abituati, come invece da millenni insegnavano i sacerdoti Veda e i loro successori alle poro popolazioni pronte a VEDERE oltre il muro, costruito nei secoli, della rigida logica razionale, chiaramente insufficiente a spiegare una realtà così variegata e creativamente irregolare da non poter essere inquadrata in circuiti di ragionamenti sterili. Uno degli aspetti di questa straordinaria scoperta delle “Onde Gravitazionali”che può essere interessante per lo sviluppo della conoscenza astrologica sia in fase tecnologica che di ricerca delle origini si riferisce appunto alla loro consistenza praticamente invisibile anche agli strumenti più sofisticati. Poiché fenomeni violenti nella nostra galassia e nell’Universo sono frequenti, i fisici “ipotizzano” che siamo sempre immersi in un mare di onde gravitazionali. Il problema del loro rilevamento sta nell’avere a disposizione strumenti molto precisi. Un’onda gravitazionale che dovesse passare attraverso il nostro corpo lo allungherebbe o lo accorcerebbe di una distanza inferiore al diametro di un protone che corrisponde a 0,000000000000001 metri. E come le increspature di un sasso che cade in un stagno si indeboliscono con la distanza questo succede anche alle onde gravitazionali. L’aspetto maggiore che rende utile questa scoperta per la sintassi astrologica e la sua comprensione, apre strade completamente nuove per lo studio del moto planetario e del suo specifico riflesso sulle tendenze umane. La portata di tale verità è incommensurabile perché spiega, fra le altre cose , come può Plutone avere la stessa valenza, da un punto di vista astrologico, della Luna, di Marte, di Giove, come si sa, pianeti più vicini alla Terra (la Luna in astrologia è considerato come fosse un pianeta). Come da sempre ho potuto sostenere, in riferimento agli studi profondi di Maiorana e dei suoi collaboratori (studi come al solito boicottati…perchè probabilmente aderenti a verità oltremodo “scomode”..da raccontare al mondo) che sostenevano, tra le tante affermazioni innovative, che quando due corpi nello spazio sono in risonanza (le loro energie s’intende) l’impedenza (nella trasmissione tra le due energie..) è pari a zero e ciò vuol dire che la distanza non ha più valore…!! Ed ecco una più che valida spiegazione al’annosa questione che certa scienza ripropone ogni volta quando affronta il discorso astrologico. Oggi le onde ne danno una prova provata…! Rispetto alla radiazione elettromagnetica, infatti, che fino ad oggi è stata di gran lunga il principale mezzo di osservazione astronomica, le onde gravitazionali hanno una natura totalmente diversa, essendo generate proprio dal moto dei corpi celesti e riuscendo a trasportare intatta l’informazione sul fenomeno che le ha originate: esse portano con se tutta l’informazione sul fenomeno che le ha generate.. Secondo la relatività generale di Einstein, le lenti gravitazionali si formano perché le galassie e gli ammassi di galassie deformano notevolmente lo spazio-tempo. Se una galassia si trova tra la Terra e qualche oggetto distante, allora quella galassia si comporta come una lente, curvando lo spazio-tempo e ingrandendo la luce di quell’oggetto vista dalla Terra. Anche le onde gravitazionali devono seguire lo spazio-tempo curvo, e possono essere ingrandite dalle lenti gravitazionali. Inoltre, quanto maggiore è la distanza di un oggetto dalla Terra, tanto più elevata è la possibilità che la sua luce, o le sue onde gravitazionali, siano  gravitazionalmente deflesse da una galassia interposta. Queste onde spiegano proprio il senso di quello che nella mia ricerca ho chiamato S.T.C. o Satus Tempus Cosmogonico: il momento seme inscritto nell’universo e trasmesso all’impronta genetliaca del neonato o dell’oggetto che stiamo considerando, al momento della sua nascita. Momento unico e irripetibile che ne veicolerà ogni ripetizione, entangled, simile a quel momento primario.  Saranno così svelati aspetti dell’universo finora inaccessibili: i processi più drammatici del cosmo, dicono gli esperti, sono sorgente di onde gravitazionali, e l’osservazione di tali onde ci consente di ottenere informazioni sulle masse e sui meccanismi coinvolti nell’emissione. Inoltre, contrariamente ai telescopi che possono osservare solo una piccola porzione del cielo alla volta, i rivelatori di onde gravitazionali sono per loro natura non direzionali e sono quindi in ascolto di un grande volume di universo, il cui raggio è ovviamente determinato dalla sensibilità dei rivelatori. Inoltre, la misura del fondo stocastico gravitazionale, che può essere originato da sorgenti cosmologiche oltreché astrofisiche, porterà informazioni sull’universo primordiale a un tempo molto prossimo al momento del Big Bang, di qualsivoglia  Big Bang si tratti (ammesso che ce lo lascino veramente esplorare…mi viene da aggiungere..: inutile che ne spieghi il motivo, ma state pur certi che insorgeranno problemi a confondere le acque..!!). 

Ricordate pertanto come da sempre, tra le tantissime definizioni possibili,  mi è piaciuto definire l’ASTROLOGIA come LA SCIENZA DEGLI INIZI, di tutti gli Inizi e queste ultime innovazioni scientifiche mi stanno dando ragione sul voler comprendere innanzitutto l’asset iniziale di qualsiasi cosa, come ho ormai imposto nell’analisi di ogni tema natale…come riferimento per concepirne un’analisi corretta del simbolo che il Tema in se rappresenta. Se le onde gravitazionali si propagano da miliardi di anni attraverso l’universo, come ci dice la validazione della teoria che nonostante il nobel ricevuto, vedrete che sarà messa in discussione (proprio come quella dei Neutrini di Ereditato) in quanto apre le porte della ormai flebile testimonianza religiosa che dovrebbe abdicare alle forme della regia quantica dell’universo, anche il pensiero che è formato di onde si propaga attraverso le menti universali in ricezione diretta delle specificità planetarie irrorate dalla potenzialità solare così da comprendere come le distanze straordinarie tra noi e le stelle fisse, o i pianeti, o altri oggetti celesti, problema alimentato da anni dagli scientisti per invalidare la fisica potenziale dell’astrologia, grazie all’ideazione einsteiniana, non sono più un problema da risolvere: l’astrologia è scienza quantica ne più ne meno che la fisica o l’astronomia..se ne facciano una ragione…

Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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