Fra le molteplici definizioni che si leggono del significato astrologico si può dire che questa disciplina rappresenti lo studio dei moti ciclici dei corpi celesti, in questo senso però si potrebbe legittimamente obiettare che tale studio si riferisce semplicemente ad una branca dell’Astronomia se non implicasse anche una precisa struttura di riferimento (che l’Astronomia tralascia..!) in relazione alla quale questi movimenti ciclici possono avere, e di fatto hanno (come chiarisco nella mia scuola astrologica, definita non a caso QUALISTICA) un adeguato significato che supera il Quantum, solo numerico, per descrivere anche e soprattutto il Qualem, mai scissi però tra loro e sistematicamente interdipendenti l’un l’altro. Mi sto riferendo, per coloro che non lo avessero compreso, all’UOMO: la più importante struttura di riferimento infatti è la PERSONA COME INDIVIDUO. In relazione a questa “struttura” specifica si comprende come lo studio dell’astrologia si debba concentrare con la particolare tendenza di un essere umano a divenire conscio della sua propria individualità o almeno, come ha scritto in più parti Rudhyar, col tentativo di esserlo in relazione con l’ambiente totale che lo circonda. Chiaramente questo ambiente, astrologicamente parlando, come ho potuto dimostrare nell’ambito degli studi sul Centro Galattico, non si riferisce specificatamente al Sistema Solare, ma bensì ma all’intera galassia, la Via Lattea, a cui noi apparteniamo.
L’Ascendente non è altro che la nostra “maschera sociale” rappresenta l’aspetto dell’individuo, il modo in cui le altre persone ci vedono in superficie, la famosa “prima impressione”, l’idea che noi diamo di noi stessi a chi ci guarda in modo superficiale o ci incontra per la prima volta sia a livello estetico sia a livello caratteriale. Viene chiamato “maschera” perché è ritenuto la parte esterna del vero io, quella parte di noi che più facilmente gli altri possono percepire. Questi concetti sulla definizione dell’Ascendente li troverete scritti ovunque e sono assolutamente inadeguati a darne la spiegazione reale come cercherò di farvi comprendere in questo articolo, anche se già ho affrontato questo argomento in altri miei articoli e scritti vari che ne hanno decisamente evidenziato la grande spigolosità valutativa, in quanto risulta complesso sia in chiave astrologica, sia psicologica che astronomica..tradurne il significato e trasportarlo analogicamente sul piano simbolico che poi, a ben vedere, è il vero piano diriferimento cui dare attenzione essendo l’Ascendente il simbolo per eccellenza..! “Un uomo, scrive Rudhyar, vive sia dentro la biosfera Terrestre che dentro la società, cioè in un gruppo di persone, in una comunità e in una nazione che hanno definite caratteristiche razziali, culturali e politico-economiche. Egli è innanzitutto un organismo biologico, ma al contempo rappresenta una persona la cui coscienza, la cui mente, le cui emozioni e il cui comportamento sono stati condizionati e, spesso rigidamente determinati, dai valori COLLETTIVI prevalenti dentro la sua famiglia e la sua società”. In questo senso la nostra esperienza di vita non si può dire che sia “pura”, “vergine” in termini di individualità essenziale della persona. L’uomo in realtà dovrebbe apprendere a vedere, sentire, ad ascoltare, a toccare come se tutte le sue sensazioni stessero raggiungendo la coscienza per la prima volta..e, conseguentemente, come se tutte le sue reazioni fossero spontanee..fresche ed “innocenti” in una parola naturali. Certo si sa che quello che è naturale per una persona può non esserlo per un’altra motivo per il quale la nostra peculiarità specifica è l’individualità che si esprime in un verso, come dire, più fisicamente e fisiologicamente alla natura biologica dell’Uomo e nell’altro, più psichicamente, alle sue emozioni, ai suoi istinti. In questa divisione originaria operano modelli sociali e morali, una moltitudine di comportamenti fuorvianti l’essenza dell’essere, tutti tesi a distorcere, a disorientare l’unica e sostanziale potenzialità umana che deve poter crescere ed esplicarsi sin dal momento della nostra nascita: l’Individualità. In questo senso sarà bene comprendere come l’uso della dinamica astrologica si appalesa al meglio proprio nell’evidenziare questo percorso di crescita verso l’obiettivo primario dell’essere umano che sarà la sua raggiunta coscienza individuale e quindi la coscienza del superamento della pressione del collettivo presente costantemente sin dal momento di nascita: è impensabile infatti che una scienza di tale levatura, una scienza unica che assembla nella sua dottrina fondante la nozione di numero e quella dell’anima, l’immanente e il trascendente, mai separandoli ma unendone la potenzialità per darne un unico e ineguagliabile senso di realtà ascrivibile solo alle regole della disciplina astrologica.., non abbia considerato un preciso riferimento al processo d’Individualità dell’essere nel suo tortuoso, complesso e impegnativo percorso sapienziale, espresso esotericamente ed essotericamente nei secoli, sin dalla nascita di ciò che noi consideriamo essere l’inizio della vita sulla Terra..che la fredda visione della fisica teorica vede nella incompleta e ristretta visione del Big-Bang: quel principio è rappresentato dal momento-seme espresso dal grado, minuto, secondo del Punto Ascendente definito dalla precisa collocazione ad Est del tema Natale. Resta inteso infatti che l’Astrologia Qualistica pone al centro del suo principio motivante la comprensione dello schema universale presente attorno ad ogni persona correlato, in termini simbolici, con la conseguente immagine di ciò di cui l’essere umano ha bisogno per orientarsi adeguatamente in relazione stretta alla sua propria verità individuale e di nessun altro, quello che le filosofie orientali chiamano dharma, da non confondere con l’abusato kharma..! Ogni uomo nasce in un certo tempo, in un certo luogo per affrontare particolari necessità dell’umanità che il moto planetario richiama alla antichità della memoria atavica, quella dell’inconscio collettivo, al contempo a quella della liturgia del primo momento del processo individuale: questa simbiosi al dunque corrisponde al dharma dell’Uomo, alla sua verità essenziale che il Tema Natale rispecchia, come un simbolo potente, come un mandala, di quella verità primaria inalienabile. Verità che non può essere disattesa proprio dalla scienza che unica ne segue e persegue i motivi dominanti: la sintassi astrologica non può dimenticare fra i suoi paradigmi fondanti, proprio per questa liturgia, se mi si consente, di natura “religiosa”, di dare un POSTO PRECISO alla dinamica dell’INDIVIDUALITA’ che invece la natura dell’Ascendente del tema sa definire e definisce ineludibilmente a tradurne e comprenderne a perfezione il significato.
L’atto del primo respiro del neonato sta a definire, fisicamente, il primo momento di un’esistenza individualizzata: al momento del primo respiro, infatti, una valvola del cuore si chiude, il sangue scorre nei polmoni, e i due ritmi vitali fondamentali dell’organismo umano, il ritmo del sangue e il ritmo della respirazione, s’innescano in modo particolare. Ne rimane un altro, il ritmo delle pulsazioni del liquido cerebro-spinale, di cui non sappiamo ancora granchè, nonostante gli studi avanzati di certa scienza ufficiale, ma è correlabile con molto probabilità, alle cosiddette correnti “eteriche”, elettromagnetiche universali. Quindi il primo atto di relativa autonomia umana che compie il neonato si riferisce alla respirazione: questa è la prima affermazione di “essere”.. Ogni uomo, è bene che si sappia se si vuole parlare di astrologia qualistica, cioè di un’astrologia aperta alla ricerca dei dinamismi psicofisici correlati al cambiamento epocale costantemente presente in ogni istante della vita dell’uomo sulla terra, vive allo stesso tempo nella biosfera, nel sistema solare e infine, per quello che ci è dato sapere, anche nell’Universo galattico: come dire che vive a tre livelli diversi ma costantemente connessi tra loro..il problema che si può certamente evidenziare che sono pochi gli uomini che consapevolmente sanno rappresentarsi in questa tipologia cosmologica, come dire, piramidale che considera l’uomo inserito al contempo in questi diversi “ambienti”, uno immesso nell’altro, come fosse una matrioska (come le scatole cinesi che si inseriscono una dentro l’altra), così da alimentarne concretamente il processo d’individualità che appunto è presente al momento della sua nascita, rappresentato dal grado, minuto e secondo che ne definisce l’Ascendente e la cuspide della Prima Casa. Non a caso, direi, che la Prima Casa, definita dall’Ascendente, indica essenzialmente il tipo di esperienza attraverso cui il nativo potrà scoprire meglio chi è come individuo unico. La Prima Casa e con essa l’Ascendente deve essere compresa molto più approfonditamente di come viene solitamente descritta, adagiata superficialmente alla conformazione fisica, financo alla personalità…, erroneamente, essa è la rappresentanza del momento del primo respiro del neonato: ma sappiamo che non si può respirare un respiro veramente profondo e vitalizzante senza prima aver svuotato ben benino i propri polmoni: il che sta a simbolizzare, ad altri livelli di consapevolezza, il saper svuotare il proprio essere psichico e la propria coscienza. Questo eterno ciclo respiratorio che ci battezza al momento della nascita va compreso a dovere relazionandolo in termini di esistenza umana: agli inizi, dice Rudhyar “noi siamo pieni d’INAUTENTICO”, di contenuti cioè non individualizzati, pieni del karma dell’homo sapiens da cui proveniamo, di una razza particolare che ci segna, della cultura, della famiglia, della nazione e della religione….E di noi, individualmente definito, cosa c’è..??
Il neonato è pieno della struttura materna, il bambino che cresce, ogni bambino che cresce, è pieno dei condizionamenti socioculturali del suo ambiente da cui proviene. L’essere umano per definirsi individuo deve emergere da questa matrix socioculturale collettiva e collettivizzante: nell’individualità esprimendo in se la sua divinità. Egli è smosso istintualmente alla ricerca dell’Eden perduto, del Santo Graal e per farlo deve scoprire il TONO INDIVIDUALE del suo essere, il suo proprio mantra, direbbero i Veda, la sua firma divina: egli deve obbligatoriamente emergere da questa matrix socioculturale attanagliante la mente e il corpo per potersi esprimere al meglio, per poter risplendere della sua luce. E’ bene rendersi conto che ciò che oggi è veramente in gioco (e con oggi mi riferisco sin dal secolo scorso..) è la possibile trasformazione della mentalità collettiva imperante nelle attuali società (soprattutto quelle occidentali): il grande evento della seconda metà del secolo scorso, il XX°secolo cioè, non fu, come molti eminenti uomini di scienza e di cultura sostengono, il viaggio sulla Luna (sempre che l’Uomo abbia veramente.. poggiato il suo piede sulla superficie lunare, stando a quello che ci hanno fatto vedere in diretta mondiale..nel luglio del 1969..!!), ma la rivoluzione sul piano della coscienza umana che inevitabilmente richiede una nuova disciplina di pensiero e di sentimento tutti da esprimere in termini olistici (invece che parcellizzati in piccoli pezzetti di anima e di mente, sezionati tra loro, come tristemente ci vengono proposti..dalla cultura comune..!) valorizzando, solo così, i principi dell’Io, animando le nuove relazioni con la logica della reciprocità, della partecipazione, dell’armonia relazionale e personale al contrario dell’imperversare incontrastato della glorificazione egoica, dell’orgoglio, dell’aggressività e dell’avidità dell’Ego occidentalizzato, nonchè dell’isolamento egocentrico dell’uomo, a cui stiamo assistendo, progressivamente ma ineluttabilmente, quasi inerni, con evidente chiarezza d’intenti in questi ultimi 50 anni di storia da parte di una Elite incontrastata (al dunque l’Aristocrazia imperante solo ipoteticamente decaduta con il taglio delle teste nella rivoluzione francese) che vuole controllare i popoli di tutto il mondo..
Ora è bene sapere che l’Astrologia nella pratica corrente si occupa, o davvero dovrebbe, essenzialmente di organismi individualizzati: persone individuali o “persone” sociali (Nazioni, Società d’affari, Matrimoni ecc.), come dice Rudhyar, e lo scopo principale che ne deriva è quello di tradurre dalla simbologia cosmologica planetaria il carattere fondamentale e il destino di queste persone.. Ma un conto è quello di rappresentare un essere collettivizzato e un conto è quello di dirimere le giuste dinamiche di un uomo perfettamente individualizzato o in “corso d’opera”.., mi passerete il senso un po’ brusco se riferito ad un essere umano, ma tant’è.! La mia Astrologia “Qualistica” prende lo spunto da questa forte necessità di liberarsi dal peso della Matrix esistente proprio per dar vita all’Individualità che è in noi, liberando da ogni legami coercitivo la nostra vera essenza (concetto di Nadir…la mia prima scoperta astrologica che mette in moto finalmente l’uso della latitudine, quindi della profondità..della Sfera e non la piattezza del Cerchio..!!). Ciò che ormai è divenuto tragico nella nostra cosiddetta moderna civiltà industriale e industrializzata (peraltro ormai al collasso plutonico..!) , che venera, anche scientificamente, la “Quantità”, le regole, le statistiche è che non sa più riconoscere, semmai lo abbia fatto, che tutti i valori veramente umani sono VALORI INDIVIDUALI per cui ogni cosa è valida, e acquista la giusta valenza, per un essere umano nella misura in cui esso la vede e la affronta in un particolare momento e in un particolare luogo che evidentemente riguarda solo lui. L’Astrologia, a ben vedere, in buona sostanza, tratta di situazioni strettamente individuali, soprattutto uniche: motivo sostanziale questo che la differenzia essenzialmente dalla cosiddetta deriva scientifica, il cui intento primario (decisamente “quantistico”, cioè relativo al quantum…e non alla meccanica quantistica.. come si potrebbe intendere..erroneamente) è quello di stabilire classificazioni che escludono fatti o configurazioni non generalizzabili e leggi postulate come valide in ogni luogo e tempo, per poi regolarmente accorgersi che quelle leggi, così “apertamente chiuse”, (ricorderete in tal senso, immagino, lo straordinario film di Kubrick: “Eyes wide shut”..) in realtà non sono altro che il confine da superare del prossimo principio da elaborare. Sarà bene comprendere, a tal proposito, il profondo significato dei pianeti transaturniani o transpersonali (i tre “lenti”..) che l’Astrologia Classica tende inopinatamente ad ignorarne l’esistenza, limitando il suo excursus valutativo ai 7 fino a Saturno, quelli diciamo visibili ad occhio nudo, non a caso rapprsentanti del dinamismo del conscio, come se tutto fosse consacrabile alla realtà del conscio e l’Inconscio, in appannaggio analogicamente al moto dei lenti, non fosse proponibile come elemento valutativo in quanto elemento inconsistente..o peggio ancora inesistente in quanto “inconscio” cioè inconoscibile..!! Dicevo appunto dell’importanza dei transaturniani proprio in relazione di una feconda collaborazione tra la sintassi astrologica e quella psicologica, seppur agite da linguaggi diversi, ma decisamente complementari nell’evocare una via comune di “guarigione” psicofisica dell’essere. Questi Dei del cambiamento, opportunamente così definiti da H. Sasportas, sono fondamentali in quanto in essi e nel loro moto è inscritta la procedura del processo d’evoluzione della coscienza umana che deve transitare dal piano, riconosciuto e riconoscibile, della tridimensionalità sensoriale correlata alla ristretta ed egoica visione del nostro Ego, per approdare al livello n-dimensionale (n come infinito: livello d’infinite dimensioni possibili, anche in relazione alle più che probabili nuove scoperte planetarie ormai improcrastinabili) correlato con la dinamica del principio intuitivo, agita liberamente, appunto intuitivamente, senza sovrastrutture collettivizzanti, dal nostro Io. In questo senso l’Ascendente è il Punto del Tema orientato all’applicazione dell’intuizione individuale e non, come viene fatto credere, alla logica egoica sensoriale della formazione della “Maschera”, della Persona: in questo senso esso è il simbolo umano in fieri all’interno del Tema, rappresentando in se, al contempo, la reale e concreta informazione per appropriarsi dell’Identità, sciogliendosi da ogni fondamento legato all’Identificazione, differenza non da poco, come ogni buon psicologo comprenderebbe, che ogni buon astrologo dovrebbe assumere se veramente vuole parlare in modo serio e competente di astrologia, anche in termini psicologici, inalienabili a mio modo di vedere dal discorso astrale in chiave umana, tanto quanto l’ineluttabilità del linguaggio specifico astrologico, che rimane, e deve rimanere, un lessico a se stante, badate bene, comprendente inequivocabilmente, unica tra le scienze, la logica della previsione (non della “predizione”, come spiegato in altri articoli), qualora però si sappiano intendere, cioè tradurre, al meglio i significatori che si utilizzano per tale scopo: la potenzialità dell’Analogia nella dialettica simbolica.
Identità ed Identificazione abilitano due distinte condizioni di agire il pensiero: la prima individuale, la seconda egoica. L’egoicità si esprime nell’uso della sensorialità applicata agli eventi quotidiani, correlata astrologicamente alle orbite dei 7 pianeti visibili fino a Saturno; l’Individualità si disegna dall’orbita dei transaturnini, quella cioè a partire oltre il limite di Saturno per estendersi da Urano verso il confine del nostro Sistema Solare conosciuto fino a Plutone, che in se rappresenta, anche storicamente parlando, oltre che astrologicamente, quel principio di libertà, di uguaglianza e di fratellanza che fu marchiato a fuoco indelebile dall’inno della marsigliese evocante la caduta del regime aristocratico imperante in quel secolo: quando, guarda il caso, fu scoperto proprio Urano che non a caso si è vestito come significante astrale di quei valori rivoluzionari, legati all’indipendenza, alla libertà, tipici del processo individuale non più assistito da una forma di regime (in questo caso così aderentemente adatto…), diciamo saturnino, di controllo della coscienza. In questo senso, dice adeguatamente il terapeuta Sardelli, l’Ascendente vede una rivoluzione concettuale determinante: come espressione dell’incarnazione nel divenire (la maschera.., la persona..) rimane circoscritto nella coscienza sensoriale, determinata da Saturno, scissa costantemente in un dualismo irrisolvibile (nascendo cadiamo nella dualità..), oppure, dice Sardelli, esso è, come è, aggiungo, “il Punto del divenire nel quale diviene possibile una reintegrazione cosciente del Se, del logos solare con l’IO”. Nel primo caso rimane ancorato al pianeta maestro dell’ascendente, nel secondo caso, crollando la dualità, crolla il determinismo della visione egoico-sensoriale, in quanto l’Io, ivi presente, diviene nei fatti il “Signore del karma”. Mi rendo conto che sto parlando in termini poco fruibili ma siamo nelle viscere dello schema e qui ci scontriamo con la logica sapienziale dei termini da conoscere e da tradurre per svilupparne il senso e il significato per quanto complesso e intricato possa essere. Nell’Ascendente, ed è questa la vera difficoltà, vive un’anima ambiguamente intraducibile tramite l’uso della metafora spicciola del sistema analogico, vera espressione del pensiero intuitivo, in chiave diretta. In questo senso bisogna comprendere cosa sia la valvola saturnina e quella uraniana per dare un incipit per un libero sfogo all’immaginazione individuale, unica vera fonte di comprensione intuitiva della simbologia del punto ascendente che al dunque rappresenta la decisione di attraversare il Rubicone una volta per tutte e lasciare andare l’imprimatur animico della collettività, dell’appartenenza ad un gruppo per approdare all’individuale coscienza dell’anima con tutto quello che ne consegue..: la forza persuasiva della coscienza di gruppo egoica, limita e condiziona nei fatti la crescita e lo sviluppo della realtà individuale che viene trattenuta dai dubbi e dalle incertezze del credere di dover abbandonare il certo completamente “dualizzato”, per l’incerto..intuitivamente “unificato”..!! E’ fondamentale comprendere la precisa distinzione esistente (che è di fatto sottovalutata in quanto un po’ tutti siamo illusoriamente convinti di possederne il significato), tra questi due mondi, fra coscienza individuale e coscienza collettiva. La coscienza per come la intendiamo culturalmente e psicologicamente comincia con una precisa separazione: può realizzarsi alla fine mediante una forma identificatoria, ma soltanto al termine di un processo reso possibile dal raggiungimento di una corretta e idonea prospettiva personale che ne sottolinei l’obiettivo individuale, non collettivizzato cioè, da raggiungere. Sa chi ha studiato al meglio psicologia che lo sviluppo della coscienza inizia con la consapevolezza della DUALITA’: la totalità a cui il neonato apparteneva alla nascita, racchiuso nell’alveolo protettivo e nutriente del grembo materno, viene divisa (taglio saturniano del cordone ombelicale..).
Il “Cerchio” di totalità inconscia prenatale viene quindi scisso in due metà (ben espresso dalla puntuale e precisa configurazione del Tema Natale seppur distorta bidimensionalmente..!). Questa scissione in due, questa divisione, viene di fatto percepita direttamente, sentita, provata e quindi trasformata in Io e Altro, Io e il mondo: astrologicamente sto parlando nei fatti dell’asse Ascendente-Discendente rappresentata dalla polarità dialettica tra la Prima e Settima Casa. Bisogna dire che nella specializzazione della terapia psicologica si è potuto constatare che questa esperienza della dualità può essere non di facile acchitto, anche se prevista, come detto, dalla natura consapevole dei fatti: il suo significato non è mai pienamente realizzato finchè le tendenze istintuali-emotive della natura fisiologica e di quella socializzante dell’uomo non abbiano qualche primo obiettivo, ovvero, al contrario, non abbiano prodotto una totale rottura del proprio rapporto con la società e la cultura, solitamente imperanti nella prima parte della vita (fino a che, cioè, Urano Radix non si oppone a se stesso: siamo ai nostri 42 anni). Momento questo scioccante che libera la nostra coscienza, o davvero dovrebbe, dalle coercizioni esistenti, dando libero sfogo al processo dell’INDIVIDUALITA’ personale e direi personalizzata, decollettivizzata da ogni legame preesistente: siamo di fronte, astrologicamente parlando, alla traduzione simbolica del Ciclo archetipo per antonomasia, quello di Luna Piena, quando le cose ci appaiono nella loro luce reale illuminate pienamente dalla verità solare che la Luna, organo diretto distributrice dell’energia solare, proietta sulla Terra. L’Asse che rispecchia quel preciso momento di verità e di luce, come detto, è quello che divide in due l’emisfero celeste trasversalmente: l’Asse Ascendente-Discendente o asse della Coscienza che descrive ad Est il punto dell’Alba o Ascendente o cuspide della Prima Casa, dove si definisce, per quello che vi ho descritto, il principio di Individualità dell’essere (non la sua personalità, ne la sua maschera..ma il suo …”incanto”.., nasce il Seme..!!); ad Ovest il punto tramontante o Discendente o cuspide della Settima Casa che da anima al principio di Relazione, ad ogni relazione con l’altro sia esso parte di Se o riferito al di fuori di Se. Nella spiegazione, in chiave di psicologia evolutiva del processo del nascituro c’è ben chiarito il valore simbolico dell’Ascendente-Cuspide della Prima: l’Identità, bisogna sapere, c’è dal momento del concepimento, perché l’essere che si è formato è UNICO, PROPRIO COME UNICO E’ l’ASCENDENTE in questo senso capirete il motivo per cui non è pertinente poterlo definire dal Segno Zodiacale (composto di 30°) ma dal Grado, Minuto e Secondo che ne “unicizza”, ne “individualizza” il significato, come vedremo, adeguato perfettamente alla modificazione continua e incessante dello spettro radiante espresso dalla luce solare nelle 24 ore: dire, come diciamo (e come dico purtroppo anche io…distrattamente.!) che, ad esempio, siamo ascendenti Ariete, o Toro o altro segno zodiacale prevede che in noi si esplicasse l’interezza dei 30 gradi di quel segno, mentre noi siamo definiti solo da un unico grado di quel Segno, il che significa che non siamo quel segno ma solo un trentesimo di quel segno. Quel Grado, e il suo significato parla della dinamica dell’Ascendente, essendo la cuspide della Prima Casa, quindi l’Inizio della Casa che è l’inizio, da vita, alla sequenza delle 12 case, cioè del Ciclo Manifestativo dell’Uomo: l’Ascendente non è rappresentato, ne è rappresentabile dal Segno Zodiacale ma unicamente dal GRADO che NASCE CON LUI..(anzi, come detto, è formato dal Grado, Minuto e Secondo che ne sancisce il momento di nascita all’Universo, cioè dalla sua Frazone: un Grado inizia a 0°00’00” e termina a 0°59’59”, così che un pianeta o punto a 0°15’23” apparterrà al 1° Grado, un altro a 1°00’01” apparterrà al 2° Grado…eccc.ecc.. ). Nel Grado dell’Ascendente c’è la veste unica e irripetibile, direi archetipa, del Punto Gamma, un nuovo equinozio di primavera con citutto ciò che questo Inizio significa: in perfetta analogia con lo 0° Ariete, archetipo che investe della sua forza energetica unicizzata ogni Grado che sia domificato su quella cuspide ascendenziale come fosse un novello battesimo di nascita.
Individualità, capiamolo, differendo clamorosamente, dal concetto d’identificazione (concetto che molti, cosiddetti astrologi, pensano essere descritto dall’Ascendente..!!) che, come spiegato, consiste in quella forma statica di coscienza che si acquisisce tramite il processo di apprendimento acritico, direi ingenuo, della prima infanzia, assimilabile, direi inconsciamente, tramite linguaggi già prestabiliti, che tutt’al più possiamo solo riprodurre (ma non variare..), pena l’incomprensione o peggio ancora, il rifiuto da parte della collettività che ci ospita e di cui facciamo parte. Inevitabilmente noi facciamo nostra questa struttura nel processo della cosiddetta socializzazione, che dovrebbe essere anche un processo di umanizzazione, ma che quasi sempre lo è solo formalmente (cfr.A. Sardelli). Noi siamo ingenuamente convinti di essere il nostro carattere naturale e, la sbandata peggiore dipende dal fatto che siamo convinti che il nostro carattere corrisponda al nostro Io: non ci viene minimamente in testa che quella tipologia caratteriale che crediamo appartenerci non rappresenta altro che il nostro aspetto collettivo, ereditario se si vuole, motivo per cui spesso ci rifugiamo in frasi del tipo: Io sono fatto così, cosa posso farci..se sono fatto così..? Così sarà bene comprendere nei fatti, come ben dice, A. Sardelli, che noi c’identifichiamo con la nostra struttura caratteriologica fino al punto di essere convinti, se si vuole anche in perfetta buona fede, che quella struttura sia la nostra Identità e che questa identità sia “unica”. Ma se così fosse, per la legge valida in ogni assioma filosofico-matematico che si rispetti, non ci sarebbe la possibilità di descrivere, a priori, le linee fondamentali del nostro comportamento, del nostro psichismo, del nostro mondo interiore ed esteriore che la dinamica astrologica, unica tra le scienze umane, è invece così ben in grado di decifrare, di decriptare (informazione questa che è bene che sia conosciuta da qualsiasi psicologo, psicoteraeuta, psichiatra e counselor vari, di professione o meno che siano), come nessuna teoria della personalità è in grado neppur lontanamente di fare, ivi comprese quelle obbligatoriamente studiate nei libri di testo universitari, redatte da psicologi famosi, come Freud, Jung, Adler..ecc..ecc..
“Gesù è Cristo, ma Cristo non può essere identificato completamente con Gesù.” Così scrive molto opportunamente il teologo R. Panikkar
Di Gesù possiamo conoscere l’Identificazione oggettiva, nacque e morì in tempi e luoghi specifici… ma la sua Identità può, ciò malgrado, sfuggirci.. L’Identità di Cristo non ne è l’Identificazione”…! Identità e identificazione non possono essere separate, ma non sono la stessa cosa. La differenza tra le due è la stessa che corre tra il “Che” oggettivo, fisico, fiscale. di un individuo e il “Chi” di una persona, la sua realtà più profonda che poi è la stessache intercorre tra il significato autentico dell’Ascendente e l’errore di considerarlo una maschera…!! Dire che Gesù è “il simbolo” di Cristo non contraddice l’affermazione dogmatica che Gesù “è il Cristo”, mentre non si può affermare il contrario, “il Cristo è Gesù”, in quanto Cristo non può essere ristretto alla figura storica di Gesù di Nazareth anche se si manifesta in essa: mi sono spiegato..?
L’Ascendente, in questo senso, sa determinare e distinguere perciò tutto ciò che è “identificazione” (decisamente interpretabile) da tutto ciò che è “individualità” (assolutamente non interpretabile): proprio perchè unico. Non a caso la coscienza di un GRADO, la sua natura intima, non è tradcibile descrittivamente o valutativamente interpretabile, ma solamente condivisibile, essendo impressa, come principio d’Individualità docet, direi a sua immagine e somiglianza, da schemi ben precisi dettati sia dalla tradizione, che dall’esoterismo, dalla natura delle Stelle Fisse, che nei secoli sono state sono accompagnate a quel preciso momento nascente (vedi a tal proprosito i Gradi Sabiani, i Gradi Tebaici, ma anche quelli della Tradizione Classica di Albano) colorandolo della loro natura, della loro luce, della loro grandezza alimentandone una precisa imagine archetipica.
Si potrebbe parlare di due anime presenti all’Ascendente, forse vi è più comprensibile cosa s’intende con quel “maestoso” punto esotericamente ed essotericamente decisivo per la traduzione del simbolo-Uomo: quella “Traducibile” interpretativamente parlando e quella “Intraducibile” tramite logica razionale inefficace a comprenderne il senso..e il significato nascosti nell’istintualità del principio d’Individualizzazione. Non interpretabile, si badi bene, anche in chiave valutativa se non si fa lo sforzo di comprendere che l’Ascendente è il padre putativo della cuspide della Prima Casa (si riferisce al moto delle Case) e non anima invece il Segno Zodiacale dal quale viene definito erroneamente, in quanto partecipa solo come forma descrittiva..: noi, sappiatelo bene, “non saremo mai” quel segno che “ascende” all’Est del mondo, come spesso invece sento proclamare anche da coloro che dicono essere docenti di scuole importanti..!! Il clamoroso errore, ancora perseguito da molte scuole astrologiche, evidentemente non preparate ad una conoscenza filosofico-psicologica e filologica fondamentale, è proprio quello di aver cercato di interpretare, in buona o cattiva fede, come dice intelligentemente Sardelli, l’individualità, l’unicità, omologandola così, erroneamente, alla personalità..!! Questo è il vero peccato originale di certa Astrologia, se così si può affermare, comprensibile se riferita agli inizi dell’oroscopia, quando l’Uomo aveva una coscienza decisamente collettivizzata, inaccettabile oggi se impreparati per comprendere certe profondità di linguaggio specialistico riguardante corsi di laurea in astronomia, psicologia, chimica, biologia, medicina, fisica, filosofia ecc.ecc.. di cui, evidentemente, i cosiddetti astrologi nostrani e i numerosissimi, anche tra quelli sparsi in ogni dove dell’orbeterracqueo (compresi i tanto decantati, acriticamente, colleghi orientali e quelli orientaleggianti..come fosse questa l’unica modalità valida per “sapere”..il senso della vita..!! ), sono perfettamente all’oscuro, pur appropriandosi delle metodiche di cui non conoscono la corretta applicazione…!! Dice esaurientemente Sardelli e ne convengo apertamente che ciò che è paradossale è che le critiche “scientiste”, e non certo umaniste, che vengono fatte al messaggio astrologico artatamente, si pongano sul terreno, sostanzialmente, delle scienze naturali senza rendersi minimamente conto di quanto naturalmente oggettiva sia la teoria della personalità astrologica (ma già so che dovrò spiegare anche il senso di questa affermazione straordinaria di Sardelli..agli stessi signori della scienza o “scientisti”..!). La ragione di ciò, continua lo psicoterapeuta, può essere ricercata nell’intellettualismo ideologico privo di un’osservazione e di una sperimentazione diretta: in sintesi, questi soloni del sapere, senza essersi informati, criticano senza aver letto, tantomeno approfondito, l’argomento di cui vorrebbero disquisire.!! Una cultura fatta di erudizione, non corrisponde ad una cultura fatta di idee individuali che sono alla base della nostra capacità di coscienza, anzi di fare coscienza.., ma di pensati collettivi, a qualsiasi personaggio appartenessero.. importante o meno che sia. Rendiamoci conto che noi funzioniamo a schemi, a codici, a paradigmi ai quali aderiamo sostanzialmente per “fede”.., e non per conoscenza diretta: maturare una vera individualità ed indipendenza di pensiero è possibile soltanto nell’ambito di quelle esperienze fatte in prima persona: tutto è il resto è pura e semplice opinione..!! Essere unici significa svuotarci completamente di ogni eterogeneità. In questo senso l’Ascendente è il vero punto di svolta nella pratica astrologica, se si comprende finalmente il suo significato: esso è il simbolo umano per eccellenza, e non, come viene fatto credere erroneamente, il Sole nel segno zodiacale, che, tra l’altro, nel dinamismo astrologico in realtà corrisponde al moto della Terra che è il pianeta che realmente si muove attraverso i segni dello zodiaco. Siamo abituati a studiare il significato Ascendente sostanzialmente in modi che non ne defiscono il preciso valore valutativo anche quando ci si mettono astrologi conosciuti come nella spiegazione ricorrente che dice sostanzialmente che nell’interpretazione astrologica il segno zodiacale nel quale cade l’Ascendente ha un’importanza notevole ed è quello che darà, per tutta la vita, un’impronta indelebile al carattere. Viene detto “maschera”, cioè persona, perché è ritenuto la parte esterna del vero io, quella parte di noi che più facilmente gli altri possono percepire…Ora già è sufficente questa breve parte, completamente fuorviante, per comprendere come siamo lontani dal vero riferimento concettuale del significato Ascendente..!! Per dirla tutta poi, solitamente si legge inoltre un ulteriore approffondimento che vorrebbe imprimere significati esotericamente validanti che in quel punto non esistono assolutamente: mi riferisco alla favoletta che prendendo spunto dal principio che la posizione dell’Ascendente viene stabilita dall’orario in cui avviene la nascita, esso indicherebbe l’istante esatto in cui ..”l’essenza spirituale”..prende possesso
del corpo fisico, ossia di quel veicolo che le consentirà di compiere la sua missione terrena. E’ un’appropriazione indebita: la spiritualità appartiene alla dinamica nettuniana, al governo dei Pesci e al cogoverno sagittariano, non all’Ascendente..!! Come poi, a voler essere pignoli, se ci fosse qualcuno veramnente in grado di comprendere se al momento della nascita si stia esprimendo ed imprimendo una svolta precisa di spiritualità e semmai qualcuno ne sia dotato.., poterne assumere in quel momento tutta l’essenza..!! Insomma una vera e propria appropriazione indebita..che fa leva sull’impressione del principio esoterico-religioso utile ad alimentare significati di altezza valutativa non comprensibili concretamente che quel punto non trasmette a quei livelli non essendone investito..!! La spiritualità non appartiene all’Ascendente.
La nascita, per tutti noi, avviene quando inaliamo la prima porzione d’aria, quando respiriamo per la prima volta. Con questa iniziale inspirazione assorbiamo l’influenza astrale del momento: quel Cielo di nascita ferma sulla carta quel “magico” istante. Si legge inoltre inopportunamente che quella definizione erronea dell’Ascendente ci consentirebbe di comprendere, almeno in parte, perché due persone nate approssimativamente alla stessa ora (come i parti gemellari..) siano diverse nei caratteri: perché spostandosi, anche di poco, le lancette dell’orologio, si può avere una diversa composizione planetaria che ne spiega il cambiamento caratteriale e comportamentale conseguente. Errore questo in cui spesso sono caduto anche io.., devo confessare obiettivamente.., per dare una spiegazione veloce alla domanda che solitamente viene fatta dai neofiti..o da chi critica l’astrologia a priori. Non è la giusta spiegazione, ovvero non è corretta in parte..: con pochi minuti di differenza (tra i 10 e i 20 minuti intendo: senza che ci siano contraccolpi alla nascita..s’intende) per quanto cambi il cielo, si ottengono spostamenti planetari di poco conto che non potrebbero dare impronte significative (neanche la Luna, il “pianeta” astrologico più veloce.., in quel breve tempo cambia la sua posizione) a meno che non ci si trovi a ragionare, sulle cuspidi di case e segni..: ovvero può essere accettabile il concetto suddetto solo in parte, quando cioè stiamo agendo planetariamente sulla cuspide di un segno o casa dove, proprio in quel mentre, l’oggetto celeste si sta apprestando ad entrare..!!! Quello che cambia veramente in quel breve tempo e dà un significato diverso, sostanzialmente decisivo, è il valore del Grado dell’Ascendente (l’Ascendente si sposta di un Grado ogni 4 minuti..) che in 20 minuti può cambiare di ben 5° e spostare anche conseguentemente le cuspidi delle Case contribuendo al cambiamento sostanziale della valutazione analitica del Tema: ma non è detto che cambia il Segno se appunto non si tratta di un Grado d’inizio o fine segno zodiacale. Non a caso i coniugi Gauquelin hanno definito con il loro straordinario lavoro di ricerca sul valore di Marte (pianeta genericamente preso in considerazione come preciso e puntuale significatore di militarizzazione, di sport, di forza e aggressività..) che le zone d’interesse primario relativo all’Ascendente-Prima Casa e al Medicielo-Decima Casa si estendono ben oltre l’orbita consentita a quei punti “speciali” del Cielo di nascita, invadendo chiramente sia la Nona che la Dodicisima Casa, le Case limitrofe, che quindi sono parte integrante del significato dei punti cui si riferiscono.., divenendo importanti come le già citate I^ e X^Casa, quelle considerate storicamente come Angoli principali del tema. Nella ricerca statistica la valutazione di questi Angoli primari del Tema si estese oltre i confini prestabiliti dalla conoscenza storica quando i coniugi valutarono i risultati delle loro ricerche, aprendo la significanza marziale anche alle porzioni della IX^ e della XII^Casa, come il grafico pubblicato mette in evidenza. Quindi si deve comprendere, mutatis mutandis, che quelle orbite sono più alte dei 10/20 minuti di differenza tra la possibile nascita di gemelli neonati, pertanto il cielo planetario non cambia di peso per quel tempo breve..: CAMBIA INVECE IL GRADO ASCENDENTE..!! Inoltre, e non è motivazione di poco conto, non può cambiare perchè, come spiegato anche in altre sedi, in quel punto non c’è la rappresentazione del nostro carattere, di per se descrivibile, ma in quel punto ascendente c’è l’indescrivibile, almeno con i consueti mezzi dell’Ego sensoriale, Principio d’Unicità, d’Individualità..,espressi solamente tramite il dinamismo dell’ Io, quindi tramite i meccanismi intuitivi non agganciati ne agganciabili alle caratteristiche dell’Ego sensoriale: differenziazione questa non di poco conto, appunto, che purtroppo gli inesperti di lessico psicoterapico non sanno interpretare coerentamente..!! Per approfondire al meglio ciò che sto spiegando in relazione alla variabilità del Grado Ascendente vediamo di capire anche il significato astronomico di questo importantissimo elemento zodiacale così da applicarne la dinamica analogica come è giusto che sia… In virtù del moto di rotazione della Terra su se stessa (in 24 ore fa un giro completo), la fascia zodiacale sembra ruotare incessantemente intorno a noi, e ogni due ore circa, un nuovo segno “ascende”, cioè compare, sale ad Est sulla linea dell’orizzonte: l’Ascendente, si dice essere, appunto ancora approssimativamente, il segno che si trova in questa posizione al momento della nostra nascita. Ogni giorno, quindi, tutti i dodici segni si alternano in quella posizione e dunque per ogni segno zodiacale solare (che dura circa un mese) vi sarebbero ben dodici combinazioni possibili con l’Ascendente: quindi la tradizione astrologica parla ufficialmente di una composizione caratteriale che comprenderebbe 144 (12×12) tipologie ascendenziali..!! Un po’ pochine per definire le molteplici sfumature riferentesi all’infinita gamma d’Individualità umana. L’Ascendente non è presente..nell’interezza del Segno zodiacale ovvero l’estensione generica del Segno non rappresenta lo scintillio del momento che è presente invece nel Grado, Minuto e Secondo della nascita all’Universo, sia dell’individuo come dell’oggetto sociale, dando il là all’infinita potenzialità individuale dell’essere umano..!! L’Ascendente, quindi, non è presente in quel Segno ma è rappresentato, come detto, perfettamente nel Grado che lo definisce (e non solo ma anche dai suoi sottomultipli: i minuti e i secondi.., cioè la sua frazione), motivo per cui le combinazioni possibili diventano molteplici (non solo Dodici..matrici, bensì 30 Gradi per 12 Segni, per rimanere solamente alla relazione Segni-Grado, cioè 360 Punti differenti tra loro, non fosse che per una visione numerologica che non è arte da lasciare nel dimenticatoio.. come poi vedremo..!!). Sono inevitabilmente molteplici come molteplici sono gli esseri umani certamente non descrivibili nella ristrettezza psicofisica di 12 posizioni per 12 Soli zodiacali..!!!
IL GRADO QUESTO SCONOSCIUTO e LA COMPONENTE NUMEROLOGICA
Un Grado Zodiacale, in sintesi, è la trentesima parte di un Segno Zodiacale, e ciascun Segno è la dodicesima parte dell’intera Eclittica, il percorso apparente del Sole intorno alla terra (la Terra in realtà gira intorno al Sole: quindi è la Terra che attraversa le costellazioni-Segni zodiacali e non il Sole come si continua a credere irragionevolmente nel discorso astrologico creando una confusione non indifferente non solo sulla composizione della struttura psico-fisica dell’individuo alterandone i principali presupposti -EGO, IO, SE- ma anche in quella sovrastante universale e cosmologica che crea difformità analogica traduttiva inserendo il Sole, stella primaria d’illuminazione e di Vita, come un qualsiasi pianeta all’interno del circuito zodiacale, dove in realtà c’è la Terra). Il Grado zodiacale, può sembrare astrattamente insignificante come la rappresentazione del Numero a cui appartiene, se inteso, come la sintassi astrologica non approfondisce, solo freddamente come prodotto numerico, ma sappiamo, o dovremmo davvero sapere, che ogni numero ha una sua “anima” precisa che ne da una spiegazione, direi una luce, sovra-sensibile, al di là della definizione algebrico-numerica, insufficente a tradurne pienamente il simbolo: il Grado, capiamolo, è una realtà definita, pulsante e viva… I 30 gradi di un Segno sono le 30 Vibrazioni attraverso cui il Segno è e si esprime nel suo insieme. Non è “indifferente” sapere di avere un Ascendente a 14°28’38” Leone o a 15°32’14” dello stesso segno, in quanto nel primo caso l’Ascendente occuperà il 15esimo grado Leone, nel secondo caso occuperà il 16esimo grado dello stesso segno. Quindi dobbiamo comprendere che un qialsiasi Pianeta o un Punto Fittizio del Tema (Angoli, Parti Arabe..ecc.ecc.) dal momento che occupa un certo grado specifico sta a significare che partecipa a quella particolare vibrazione illuminante che gli appartiene intimamente che conseguentemente proprio tramite quel Grado rappresenta ed esprime. Intendendo per vibrazione del Grado una autentica metafisica delle frequenze: nel Grado sussiste ed insiste un concreto ritorno alla natura come visione cosmica fluttuante che trasmette vibrazioni relazionali dove la materia è in continuo movimento e forse lo spazio e il tempo, per come lo concepiamo, non esistono. Esso è al dunque, oggi si direbbe, la forza unificante di un corpo sottile e dei campi energetici: in questo senso, significando la dinamica ascendenziale, comprensiva della vibrazionalità del Grado, come associata indissolubilmente al moto del giorno nelle 24 ore, quindi alla vita umana sulla Terra, sarà bene pensare, a mio modo di vedere, che il tempo va rivoluzionato, a cominciare dal calendario gregoriano (anch’essa decisione convenzionata, come tutte le realtà umane noi riguardanti, presenti nella contemporaneità della vita), per riproporlo coerentemente alle esigenze di una materialità umana tutta da rivedere sin dai suoi principali fondamenti. Il denaro ad esempio? Panacea di tutti i mali conosciuti ormai anch’esso alla fine della sua esistenza per come è stato concepito in relazione stretta al ciclo plutonico: vera gioia artificiale, il grande inganno contemporaneo sempre più evidente nonostante la cecità che ci circonda..!! La crisi politico-sociale del sistema capitalista globalizzato..? Beh sarà bene prendere l’autobus che passa perchè questa sarà l’occasione per svelare l’invisibile e riconnettere l’Uomo con l’Universo, ingresso autentico alla nuova Era di Consapevolezza se mai ci sarà concesso.. Perché la felicità non è materia, ma spirito…e, come tutte le cose semplici da assimilare e conoscere, diviene invece complessa da apprendere date le distorsioni speculative che ogni religione ne ha impresso. L’uomo è una creatura perfetta che potrebbe essere andato fuori strada a causa di uno stile di vita imposto da un sistema di valori che in realtà non gli appartiene: che ne dite di questa mia opinione personale..? Quindi nel Grado sussiste una precisa complessità simbolica che sviluppa una determinata tendenza energetica, un carattere, un destino, mi viene da dire, entangled cioè quantizzata per stare alle moderne visioni della fisica quantistica che, come scienza, è la prima disciplina, dopo quella astrologica, s’intende, ad aprire le porte alla visione animica considerando operazioni precedentemente impensabili per le le ferree logiche della matamatica, matrice prima di tutta la scienza. In questo senso i significati simbolici attribuiti a ciascun grado zodiacale sembrano talvolta derivare, come detto, dalla natura delle Stelle Fisse che si trovano nei fatti sullo sfondo del Grado medesimo, ma la correlazione Grado-Simbolo, dice coerentemente e ne convengo, A. Guzzi, è qualcosa di occulto che è stata investigata anche da veggenti che non avevano alcuna conoscenza della posizione delle Stelle fisse in longitudine eclittica: a tal proposito basterà citare lo studio di Mark E. Jones che con l’ausilio di una veggente riuscì a compilare l’intera sequenza simbolica dei 360 gradi, riportati in vita dalla interessante re-interpretazione del grande astrologo e pensatore D. Rudhyar. Autori che si sono dedicati a questa sezione “misteriosa” dell’Astrologia sono Alan Leo, Sepharial, Charubel, L’Eclair, Kozminsky, Jones, Rudhyar, Janduz, Koppejan, Wemyss ed altri, e tutti hanno dovuto far in qualche modo riferimento alla tradizione antica, o riportata in vita tramite ricerche bibliologiche o attraverso contatti psichici. In Italia la questione è stata del tutto trascurata in tempi moderni, eccezion fatta per Andrè L’Eclair. Per una giusta informazione sia Tolomeo che Manilio si erano occupati dei simboli dei gradi. Questa produzione conosciuta e consultabile riguarda le immagini o i simboli dei gradi zodiacali, che sorgono dall’anima profonda del veggente da una memoria ancestrale o da un contatto particolare (channeling) di cui parla Jones, che per la serie dei suoi gradi utilizza la medium Elsie Wheeler (cfr. A. Guzzi). Diverso è ciò che bisognerebbe comprendere sulla loro interpretazione, ovvero sulla decifrazione della componente numerica, come sostenevo, aldilà della scena, degli oggetti e delle figure descritte nell’elencazione dei Gradi, dalla quale si dovrebbe desumere per analogia, e direi solo per analogia, la giusta correlazione simbolica, l’intuizione valutativa coerente associato alla luce del momento in essi rappresentata: significati particolari, cioè individuali, per la vita ed il destino di un soggetto Questo è un compito che può essere svolto a diversi livelli a seconda del grado di ispirazione dell’interprete: saper attingere alla profondità del simbolo è impresa non da poco ed è in questo senso che la Numerologia, e la sua fiilosofia applicativa, può esserci d’aiuto concreto, essendo una branca costante della disciplina astrologica.
Quindi per conoscere il proprio Ascendente, sappiamo tutti, occorre la data di nascita completa dell’ora e del luogo in cui si è nati: latitudine e longitudine concorrono a formare il Grado, minuto e secondo esatto del Punto ascendente. Infatti questo punto sorgente è soggetto alle coordinate geografiche o spaziali e a quelle temporali che, unite da calcoli matematici, daranno la sua posizione esatta nel tema di nascita. Per capire, e soprattutto spiegare, le diverse molteplicità individuali correlate a quel punto, si sa che movimenti di rotazione della Terra attorno al suo asse determinano corrispondenti variazioni nell’elettricità e nelle più eteree correnti vitali dell’atmosfera, le quali esercitano reali influenze sull’organismo e sulla psiche umana aldilà di cosa ne pensano gli scientisti obbligati per i loro freddi e austeri protocolli a credere solo a quello che “vedono”…: io direi a credere a quello che si limitano a “guardare”.., tutt’al più..! Sono questi movimenti di rotazione che definiscono la durata del giorno e della notte, l’ora in cui sorge il Sole e l’ora in cui tramonta, e stabiliscono perciò la durata della luce e delle tenebre: Irradiazione dell’illuminazione continuamente cangiante, iridescente questa, come vera fonte ispiratrice dell’anima individuale presente all’Ascendente, inspiegabile con la grossolanità generica del solo Segno zodiacale che è chiaramente insufficiente a definirne il significato non essendo connesso ..nella sua interezza al “momento” che è il primo principio che definisce l’Ascendente. Peraltro è chiaramente comprensibile come le condizioni di un individuo al sorgere del Sole, siano del tutto diverse da quelle in cui si trova a mezzogiorno, al tramonto, o al sopraggiungere della notte, quando si è immersi nelle tenebre (le 4 posizioni intercettate dalla Croce inscritta nel Cerchio bidimensionale del Tema: 6 in quella tridimensionale). Questo graduale trasformarsi delle condizioni di un individuo in forza delle posizioni del Sole (la scintilla di luce irradiante, l’iridescenza), leggibile costantemente nei confronti della Terra, tocca le maggiori differenze energetiche, i picchi, appunto, come segnalato dalla ricerca dei Gauquelin, nei quattro punti cardinali: Est, Sud, Ovest, Nord, corrispondenti ai 4 Angoli del Tema (Ascendente-I^Casa, Discendente-VII^Casa, Mediocielo-X^Casa e Fondocielo-IV^Casa) se ci riferiamo alla visione bidimensionale, mentre si deve aggiungere, come d’obbligo, il “sopra e il sotto” (lo Zenit e il Nadir) per quella reale cioè quella sferica o tridimensionale: il che serve a testimoniare ulteriormente come sia determinante la considerazione della molteplicità delle caratteristiche in atto in quel punto così cangiante. Stando a questa realtà incontestabile, inoltre, per la sua definizione, l’Ascendente assume un dato fondamentale che ne segna una particolare importanza: oltre il mese e il giorno di nascita di un individuo, vuole anche l’ora esatta (realmente comprensiva di minuti e secondi, che nessun astrologo nei fatti ha mai a disposizione nei suoi calcoli, ma tant’è..!). Lo sanno tutti gli astrologi questo..procedimento, ma bisogna comprenderne il senso così che aiuti a definire il vero significato dell’Ascendente..che ne è il prodotto finale.. Nella definizione esatta dell’ora si ha un particolare aspetto del cielo, aspetto che, oltre ad indicare il generico Segno zodiacale sotto l’influenza del quale è nato l’individuo (e non la persona, come spesso sbagliando si dice..disorientando gli studiosi..!), sottolinea una multiforme caleidoscopica signatura celeste connessa alle innummerevoli sfaccettature delle particolari colorazioni dello spettro d’illuminazione radiante giornaliera nelle 24 ore: incalcolabili loro come sono indefinibili quelle ascendenziali per la molteplicità infinita che si specchia in quel punto senza mai esser lo stesso. Ore, che come sappiamo sono formate da 60 minuti e minuti che a loro volta sono formati da 60 secondi: inutile dirvi e darvi il conto esatto ma ad ogni secondo del giorno si dispone di un momento illuminatorio differente, relativo ad una diversa componente energetica radiante che segnala nei fatti una precisa fonte d’individualità nascente mai uguale a se stessa. A questo vortice in continua mutazione della fase temporale composta dall’Ora, Minuto, Secondo corrisponde in perfetta sincronia il cambiamento simultaneo del Grado, Minuto e Secondo del momento Ascendente, alimentando differenti colorazioni di luce che influenzano direttamente, sincronicamente appunto, una miriade di Individualità, diciamo, “istintuali” chiaramente ognuna diversa dall’altra, foss’anche per qualche piccola sfumatura di luce anche non percepibile all’occhio umano, ma inevitabilmente esistente.. Illuminazioni svariate quindi che si susseguono durante la giornata, rincorrendosi, così mi viene, momento per momento una sull’altra..per definire al meglio quell’attimo, quell’istante, lui si veramente irripetibile…, come nessun Segno Zodiacale nella sua estrema genercità potrà mai significare..in nessun caso, che solo il GRADO E LA SUA FRAZIONE potranno saper definire esaurientemente proprio quel Principio d’Individualità che emerge da quel momento unico, individuale appunto, come si evince con estrema chiarezza da questa descrizione energetica perfettamente adeguata alla giusta visione d’illuminazione presente irripetibilmente in quel preciso istante e mai più.!! ECCE HOMO…!! Questo era il senso probabile di quella esclamazione..!! Ecco quindi cosa cambia veramente in quei pochi minuti di differenza della nascita gemellare che dipingono differenti colorazioni e illuminazioni del cielo sopra di noi, ben più consistenti della signatura del segno zodiacale che solo genericamente ci definisce in quell’area di zodiaco, ma non ci individualizza, ne ci “unicizza”, se mi consente il termine, come invece fa il Grado legato inesorabilmente al momento energetico celeste espresso da quella colorazione particolare, unica e irripetibile, in cui si sta espimendo il nostro primo respiro al contempo impresso dal cielo presente in quel momento preciso: motivo per cui due gemelli appena nati non si distinguono per le differenze planetarie in atto, dato che aldilà della Luna (che in 20 minuti comunque cambia tutt’al più la porzione di grado..!), nessun pianeta può cambiare radicalmente posizione in un tempo così breve (entro i 10′..), ma dal loro Grado ascendente..che ne definisce due differenti forme d’illuminazione solare radiante. In quel punto non ci sono 144 tipologie caratteriali, come ci viene detto dalle incomplete e insufficienti informazioni tolomaiche, ma bensì 131.400 Gradi (senza considerare tutti gli elementi nelle frazioni di grado che chiaramente diventerebbero pressochè infinite..!!) prodotti dalla moltiplicazione dei 360 gradi presenti nel giorno per i 365 giorni di un anno (senza voler specificare i sottotoni fotonici relativi ai sottomultipli suddetti: i minuti e i secondi componenti il Grado): parafrasando un titolo di un film famoso, per quanto insignificante, che sta andando per la maggiore in questi ultimi tempi, parlerei di centotruntonomila sfumature d’illuminazione radiante..! La Numerologia ci viene in aiuto nei fatti quando consideriamo il valore numerico del Grado ascendente correlandolo al suo specifico significato numerologico contenuto nella sequenza da 0° a 29° (Trenta gradi in tutto che definiscono il Segno Zodiacale), certamente superando l’incompleta definizione della Tradizione storica sui valori dedicati ai gradi come funesti, malefici, benefici, onorifici ecc.ecc..senza una logica realmente matematico-numerica che si può desumere a partire sin dalle antiche conoscenze pitagoriche ed anche in quelle esotericamente singificative della kabbala: in questo senso invito i lettori ad approfondire i significati del Numero presenti in una apposita sezione del mio sito astrologico (www.ilnadir.com) di cui vi do il link:http://www.ilnadir.com/kaballah/numerologia-astrologica/241-significato-dei-numeri.html
Ecco cosa insiste veramente nel calcolo dell’Ascendente..!
Gli stessi studi psicologici sono caduti e continuano a cadere in questo errore valutativo, trascurando la valenza del principio d’Individualità, pur prendendone atto nel vari contesti ufficiali dei libri di testo obbligatori per affrontarne esami universitari decisivi all’ammissione nel mondo della cura della mente. In questo senso dice molto opportunamente J. Hillman nel suo, forse più famoso scritto, “Il Codice dell’Anima”, pur con tutta la sua riluttanza ad accogliere nel proprio campo di studio il destino individuale, la psicologia ammette che ciascuno di noi ha una propria costituzione, che ciascuno di noi, a dispetto a volte di tutto e di tutti, è un individuo unico e irripetibile. Quando però si tratta di dare conto di questa scintilla di unicità e della vocazione che ci mantiene fedeli ad essa, la psicologia sembra non saper bene come muoversi. I suoi metodi di analisi frammentano quel puzzle, proprio come fa certa astrologia di maniera (inavvertitamente, spero, disconnettendosi con l’interezza dell’essere umano in esso rappresentato), che è l’individuo in fattori e tratti di personalità, in tipologie, in complessi e temperamenti, nel tentativo di rintracciare il segreto dell’individualità nei substrati della materia cerebrale e in geni egocentrici. E, in modo decisamente duro e senza ipocrisie, Hilmann prosegue, affermando che le scuole di psicologia più rigorose espellono addirittura il problema dai loro laboratori, scaricandolo sulla parapsicologia: che studi pure i casi di “vocazioni” paranormali…!! Oppure lo spediscono in qualche avamposto della ricerca nelle remote colonie della magia, della religioni, e della follia. Al massimo – cioè al minimo – la psicologia spiega l’unicità di ciascuno ipotizzando una distribuzione statistica delle probabilità…Beh che caratterino questo psicologo tra i più celebrati: non le manda a dire di certo il signor Hilmann..a chi di dovere ..!! L’individualità. egli afferma, nonostante ciò, rimane di diritto argomento della psicologia, di una psicologia però memore del suo prefisso, la psiche, e della sua premessa, l’anima, cosicché la mente può sposare la propria fede al di fuori della Religione istituzionalizzata e praticare la puntuale osservazione dei fenomeni al di fuori della Scienza istituzionalizzata: ecco come si dovrebbero risolvere le questioni in ambito accademico, in questo senso sarà bene prendere una iniziativa corretta utile a far comprendere certe realtà indagative altrimenti quello che oggi è un buco nel terreno domani sarà una voragine senza fine…!! L’individualità quindi c’è sempre. E’ dappertutto. Qualunque cosa che abbia vita è un’individualità – un cane, una pianta, ogni essere vivente – ma naturalmente è ben lungi dall’esserne conscia. Probabilmente un cane ha un’idea estremamente limitata di sé stesso rispetto alla sua individualità globale. Poiché la maggior parte delle persone, non importa quanto siano in grado di pensare sé stesse, sono degli Io, nello stesso tempo sono degli individui, quasi come se fossero “individuati”. In un certo senso, infatti, sono già individuati, anche se non ne sono consci, fin dai primordi della loro vita.
…”L’individuazione avviene soltanto se se ne è consci, ma l’Individualità c’è sempre, dall’inizio dell’esistenza” dice Jung.
Nell’Ascendente, cioè nel momento-seme, grado, minuto e secondo in cui si nasce, si presenta imprescindibilmente la sua precisa capacità di accedere alla dimensione dell’Individualità, dell’Identità: la liberazione quindi da ogni credenza identificatoria che in quel Grado-Ascendente non esiste, come invece viene fatto credere erroneamente, considerandolo “maschera-persona”, dalla cultura astrologica, utilizzando gli schemi descrittivi liberati alla coscienza dalla collettivizzazione del sapere culturale. Ogni individuo è sostanzialmente diverso, ma nello stesso tempo è formato da un insieme di elementi psichici e fisici simili a quelli appartenenti a tutti gli altri individui, anche se questi elementi sono tuttavia distribuiti in modo clamorosamente differente in ciascuno di noi. Parafrasando A.T. Mann, paradossalmente si potrebbe dire che il principio identificativo agito con tutti gli altri individui porta, o davvero dovrebbe portare, alla comprensione della propria Individualità non disponendo delle stesse condizioni di crescita. L’Ascendente, capiamolo bene, può essere inteso come un mediatore tra i due emisferi nati proprio dall’Asse trasversale che taglia in due il cerchio: l’Orizzonte. Esso diviene l’elemento che sintetizza e unisce l’emisfero Superiore conscio e oggettivo con quello Inferiore, inconscio e soggettivo: in questo è pertinente sstenere che l’Ascendente sia il meccanismo tramite il quale i contenuti dell’Inconscio possano emergere nella Coscienza. L’Ascendente inteso in questo modo diviene una precisa signatura dell’essere, in quanto è il CENTRO DEL CAMPO DELLA PSICHE INDIVIDUALE, costituita dai contenuti consci e inconsci, che porta con se, appunto, tutti i contenuti del DNA genetico dell’essere umano, che dovranno segnarne la sua precisa individualità, mai uguale a quella di qualsiasi altro individuo, appunto per questo inidentificabile in alcun modo.. Dal momento che i contenuti consci e inconsci della psiche si possono suddividere in componenti sia individuali sia collettive, l’unificazione psichica derivante è il centro da dover risolvere, integrandone al meglio le diversi componenti. Dice Jung che l’individuo dovrà essere in grado di differenziarsi dal collettivo senza tagliarsene fuori completamente: “con l’Individualità non ci si chiude fuori dal mondo, ma si riunisce il mondo a noi stessi”..Questo è il senso più profondo dell’Ascendente del Tema che il Sole non possiede ne può possedere. Nella pratica corrente quindi, sarebbe bene che ci si abitui in realtà a non definire l’Ascendente solo uniformandolo al Segno Zodiacale di appartenenza, ma sarà opportuno innanzitutto, come abbiamo visto, appropriarsi del significato numerologico del Grado specifico espresso al momento della nascita compreso nella sequenza da 0°a 29° per ogni Segno zodiacale sorgente ad Est al momento della nascita dell’essere. Una volta assorbito il significato del Numero che ci rappresenta, bisogna agganciare sistematicamente, il pianeta governatore e il cogovernatore del segno sorgente, per analogia, al dinamismo della Prima Casa che sappiamo essere associata analogicamente all’Ariete-Marte-Plutone, cioè al momento “magico” di ogni inizio: lo 0°Ariete o Equinozio di Primavera. Momento arietino che non a caso si esprime come fonte primaria del significato della nostra libido conscia (attività marziale) e di quella inconscia (attività plutonica): va considerata cioè la configurazione planetaria che si presenta in quel momento e valutarne il significato immergendolo con l’input numerico che si estende dal generale (il riferimento del Grado) al particolare (il riferimento della riduzione in cifra unica dei 131mila gradi possibili). Pertanto un Ascendente che erroneamente definiamo convenzionalmente col segno zodiacale, ad esempio, 12°Toro (cioè il 43esimo grado sui 360 gradi dell’intera sequenza: quindi la riduzione è 7), il cui governatore è X-Proserpina e il cogovernatore è Venere, va sempre analogicamente correlato al significato della Prima Casa, rappresentandone il PRINCIPIO, il momento-seme del moto universale immerso nell’individuo nascente, quindi nei fatti si dovrà correlare al dinamismo marziale-plutonico. Si esaminano pertanto gli aspetti tra questi pianeti, e il Grado ascendente che è sorto al momento della nascita per evidenziare la nostra originaria Libido o istinto creativo o forza generatrice presente in quella correlazione. A questa valutazione di base astrologica, non bisogna però dimenticare, come detto, la segnalazione numerologica del Grado che è alla base della logica individuale (12 e 3, 43 e 7: voglio però dirvi che si tratta solo di un esempio veloce che non darà lumi per comprendere al meglio come regolarsi..tecnicamente nel computo ma voglio sottolineare per ora l’uso importante della dinamica del Numero nella valutazione dell’Ascendente. Quindi a voler essere meticolosi, infatti, andrebbe calcolata la correlazione con il valore annuale, cioè sui 131.400 battiti: quindi valutare il calcolo dell’Equazione tra 43 e 131.400; il risultato del quale -3,056, cioè 14=5- ci darebbe come primo risultato il 5 come primo valore per un Numero esatto di riferimento dell’Ascendente, il cui significato numerologico potrete approfondire nella sezione apposita presente nel mio sito astrologico -Vedi Link pubblicato-), ricordandovi, come detto in precedenza, che sto preparando un preciso compendio numerologico relativo al calcolo del significato del Grado-Ascendente che spero di pubblicare al più presto..(lavoro improbo comunque..come potrete comprendere facilmente..!!). Pertato il calcolo portato ad esempio non è esaustivo dell’interezza del significato, rimandandovi, per ora, alla visione dei Gradi di Rudhyar considerata la migliore opera in questo senso in campo astrologico. In questa specifica correlazione c’è nascosto il nostro percorso verso l’Individualità che l’Ascendente, Punto, direi logaritmico, del Cielo, sottende animandone le potenzialità tutte in fieri..: nulla del nostro essere è presente all’Ascendente di per se..! Bisogna conquistarne il senso per attivare il significato unico del principio d’individualizzazione in esso presente. Principio d’Individualità tutto da costruire decollettivizzandoci dalla configurazione planetaria dei pianeti personali che ci uniforma e deforma all’esigenze solo sensoriali dell’Ego snaturando la nostra reale essenza divina di cui siamo composti se solo ce ne rendessimo conto !! A tal proposito bisogna ben tradurre i significati d’identificazione e d’identità che chiaramente esprimono due qualità ben distinte di pensiero che, come è semplice comprendere, consentono due diverse forme di valutazione ben distinte tra loro, spesso confuse da coloro che non conoscono il ruolo preciso di tale differenziazione in chiave psicologica unificandone ignorantemente il significato: ed ecco il motivo dell’inqualificabile errore, mi verrebbe da dire astro-psico-pedagogico, perseguito negli anni da chi non ha saputo tradurre analogicamente il senso autentico dell’Ascendente (costantemente riferibile all’asse dell’Orizzonte o della presa di Coscienza: I^-VII^Casa) confondendone impropriamente il significato con altro, ovvero caricandolo della luce solare che non gli appartiene. Nel moto “Ascendente” non c’è il nostro Ego, ma l’anima dell’IO..e, come lessi qualche anno fà, nella miglior definizione che ho potuto riscontare nella mia lunga esperienza filosofico-psicologica del concetto di psicoterapia tradotto come una terapia dell’Ego attraverso l’Io (non c’è migliore definizione di questa per spiegare cosa voglia significare veramente “terapia psicologica”..), si dovrà comprendere che l’Astrologia contiene in se questa precisa dinamica e sta a chi la interpreta saperne distinguere i tasti per darne una giusta e corretta visione..I segni zodiacali, di ordine solare, definiscono l’identificazione all’Ego che poi confonde, molto sconvenientemente, con l’identità..:il “male” da curare psicoterapicamente sarà tanto più profondo quanto più oscurata sarà la coscienza di questa identificazione…! Distinzione questa che solo l’analisi astrologica, se ben interpretata, sa dare al meglio delle sua illuminazione: non è un caso che insisto nel dire, attraverso la sintassi della mia “Astrologia Qualistica”, che la verità vera della “terapia astrale” consiste proprio nel principio “disidentificatorio”: la terapia migliore, se così si può dire, cioè, sarà proprio quella che si riferisce alla progressiva DISIDENTIFICAZIONE dal “Marchio Planetario” impresso nel momento-seme della nascita (proprio come si fa con gli animali di proprietà, marchiandone a fuoco l’impronta sulla pelle..) dalla configurazione planetaria che lo schema astrologico ci propone, tra l’altro leggibile solo bidimensionalmente, senza darne l’opportuna visione sferica in cui sono espressi contemporaneamente sia la longitudine che la latitudine degli “oggetti celesti” presenti, dove risulti chiara, inoltre, la differenziazione tra l’asse meridiana del mediocielo-fondocielo con quella dello Zenit-Nadir ancora purtroppo confuse tra loro da certa astrologia mantica come fossero la stessa cosa.. Disidentificarsi quindi è la parola magica da comprendere proprio grazie all’uso corretto del Punto Ascendente, come ho provato a spiegare, e del suo moto incessante che, lontano dall’esssere espresso dalla nostra personalità o peggio ancora dalla nostra maschera-persona, sa darci le giuste connotazioni per poterci esprimere a più livelli di quelli che ci sono stati menzionati: motivo questo per cui l’Ascendente non è orientabile sui Sette pianeti del conscio, quelli cioè riconosciuti dal vocabolario dell’Astrologia Classica, ma si apostrafa correttamente con quelli dell’inconscio e del soprannaturale aderendo al principio primo del cambiamento insito proprio nel moto dei transaturniani Urano, Nettuno e Plutone. Principio fondante, la disidentificazione planetaria, per poter tendere al vero cambiamento individualizzante cui l’essere umano può e deve accedere, da effettuare certamente non autoingannandosi, come la produzione di tanti falsi espedienti di matrice new age propone a piene mani, sviluppando solo la contaminata disponibilità del’Ego e non quella verginea e necessaria dell’IO. A tal proposito, come dice M. Scaligero, va dato il primato al principio fondamentale della nostra capacità mentale di “fare Pensiero”: va posto alla base del processo disidentificatorio l’esercizio costante di Pensiero che consiste nella determinazione di una percezione pura, non veicolata da ricordi antecedenti e scevra da qualsiasi percezione si proponga alla nostra consapevolezza. Bisogna attivare la potenzialità dell’Ascendente che anima, nella nostra espressione conoscitiva, libera da compromessi identificatori, il riappropriarsi progressivo dell’autopercezione dell’IO che diviene l’organo che percepisce elimandone l’Ego costantemente al centro di ogni nostra pseudodecisione, questa si veicolata da tutto tranne che dalla nostra vera coscienza, seppur convinti, ingenuamente, di agirne la consapevolezza nello spazio e nel tempo…a nostra disposizione..!! Nel Tema Natale, capiamolo bene, l’Ascendente e il suo significato ci aiuta a districare, e davvero dovrebbe, questa eterna matassa tra la forza contraente dei sensi e la spinta propulsiva a-sensorialmente individualizzata: esso è il simbolo per eccellenza, vero testimone della partecipazione continua e continuativa tra Uomo e Universo; tra finito e infinito e in ogni simbolo, sappiamo, coesistono una parte conscia percepibile ed una parte inconscia universale. Come attraversare il Rubicone ce lo dice, cari amici, il significato dell’Ascendente e quello che in esso realmente è presente: non è possibile passare dal collettivo all’individuale senza aver sviluppato, quella dinamica intuitiva di cui parlo da sempre, tramite l’uso irretente del linguaggio del “Pensiero pensato” (o visualizzazione istintuale) che anima, crea nuove “sinapsi cerebrali”, consentendo la comunicazione delle cellule del tessuto nervoso tra loro (neuroni) o con altre cellule (cellule muscolari, sensoriali o ghiandole endocrine). Comunicazione sinaptica del tutto innovativa rispetto a quella sensoriale già in essere, a differenza della quale però, la nuova non possiede come base l’intelaiatura imposta dal gruppo cui si appartiene, ma la rete invisibile creata senza alcuna sovrastruttura se non quella del nostro pensiero illuminante intuitivamente (quello che nella mia scuola chiamo “Dialogo”). Se l’Ascendente è il principio primo della nostra individualità, sarà bene comprendere come i Segni zodiacali siano le “Maschere”, loro si, della persona collettiva: ed ecco il motivo per cui noi non siamo definiti, tantomeno definibili, dal Segno Zodiacale ascendente dove insiste, come abbiamo potuto comprendere, il principio d’Individualità e non quello d’Identificazione !!
IO CHI SONO, CHI SONO IO…? Ovvero l’Individualità e l’Identificazione
Tutte le personalità sono assolute maschere, che nascondono la nostra Individualità: motivo per il quale all’Ascendente in quel grado specifico che lo definisce, non è presente qualcosa di vanificante come può essere la maschera del sociale che ognuno di noi usa: la cosiddetta personalità, che non possiede nei fatti nulla di veramente autentico..che invece quel Grado specifico pretende consegnando all’eternità la vostra unica Individualità..!
La più grande avventura che possa accadere all’essere umano è il passaggio tra lo stato di mente a quello di non-mente, dalla personalità all’individualità. Lo stato di non-mente ha un’individualità, la mente invece è uno stato sociale (Osho).
P.S. NVITO A RILEGGERVI QUESTI MIEI RECENTI ARTICOLI SULL’ARGOMENTO. ECCO I LINK
1-http://www.ilnadir.com/…/590-l-i-c-e-l-i-c-p-gli-incipit-co…
2-http://www.ilnadir.com/…/593-le-coordinate-dell-anima-l-asc…
Roma 14.02.2018 Claudio Crespina
SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA
D.Rudhyar. La Pratica dell’Astrologia
D.Rudhyar. Le Case Astrologiche
D.Rudhyar. L’Astrologia centrata sulla Persona
G.Jung. La struttura della psiche
G.Jung. La Psicologia del Kundalini Yoga
J.Hilmann. Il Codice dell’Anima
A.Sardelli. Impulsi per una psicologia astrologica
a.Guzzi. Scritti astrologici
L’individualità quindi c’è sempre. E’ dappertutto. Qualunque cosa che abbia vita è un’individualità – un cane, una pianta, ogni essere vivente – ma naturalmente è ben lungi dall’esserne conscia. Probabilmente un cane ha un’idea estremamente limitata di sé stesso rispetto alla sua individualità globale.