Giove, come ci viene raccontato da tempo immemore, rappresenta la magnanimità, la grandezza morale, la super-valutazione, l’interiorità, la buona sorte, la giustizia, la moralità, gli ideali elevati, la capacità d’attrazione, la parola e la saggezza: presiede all’accumulazione, al cambiamento di stato, alla sublimazione, alle reazioni lente ed espansive. Espansivo-idealista di per se, Giove è la giovialità, l’espansività, la concentrazione, la crescita morale, la prosperità, la benignità, la grandezza (sia fisica che d’immagine), la tenacia e l’ottimismo. Nel suo meccanismo c’è il governo dei rapporti spirituali, di quelli d’accoglimento, di penetrazione e permeazione.., ma al contempo in controtendenza c’è l’indipendenza, la libertà, la dispersione, la pesantezza, l’immobilità che non riesce a controllare adeguatamente. Giove sublima nella sua dinamica astrologica il gonfiore (ogni gonfiore organico: vedi fegato..) e gli accumuli sierosi. Il suo moto lo associa spontaneamente alla profondità, all’introspezione, all’accettazione, all’accoglimento, così che in esso c’è sia la possibile scelta sacerdotale, la vocazione religiosa in senso lato, che le persone e i lavori che si dedicano ai grandi viaggi, ai grandi scopi, ai grandi misteri ed ai grandi ideali. In natura rappresenta i periodi di raccolta e di attesa-risveglio; di fine autunno, di fine inverno: l’accumulo e la paziente-feconda attesa. Le parti del corpo associate al suo governo sono le cosce, i piedi, le ghiandole linfatiche ed i grandi vasi. Giove non disdegna di controllare anche i grandi moti-cambiamenti dell’uomo: la crescita, la maturità, la gravidanza, la menopausa, tutti i cicli cioè di espansione e contrazione.
Giove, ormai lo sappiamo in tantissimi, è in Vergine e il suo significato, standardizzato dal tempo e dalle continue litanie tradizionali, ripetitive all’infinito la sua nomenclatura originaria (comunque da conoscere, s’intenda, solo come primo riferimento determinante per discernerne il significato archetipo), tra le sue principali caratteristiche riconosciute annovera il principio espansivo. Pertanto, divertendomi un po, investendolo di personalità umanoide, egli, su tutti i suoi “colleghi” erranti (i pianeti..), non può accontentarsi, diciamo per indole innata, delle solite esangui prerogative inscrittegli, pedissequamente anno dopo anno, dalla pletora senza fantasia dei numerosi pseudo-astrologi improvvisati, imperversanti le rivistine, i giornalini, le tv e le radio pubbliche e/o private che mnemonicamente ripetono la cantilena ossessiva sulle particolarità di questo Giove “esiliato”, di ogni Giove.., come se fosse un Re immobile senza vita..: morto ancor prima di essere nato..!! Chiunque scriva qualcosa su Giove o, sui pianeti in genere, aldilà delle sue maggiori o minori capacità descrittive, intuitive e conoscitive, non fa che ripetere sempre la stessa solfa ormai, già ampiamente conosciuta, al punto che non ci sono più figure da poter riprendere che non siano già state disegnate…!! Povero Giove, re detronizzato degli dei..!!! Le definizioni che ne definiscono il senso sono innumerevoli e assolutamente identiche nei concetti ripetitivi, nelle parole come nei significati. Leggiamo un po ovunque che è da sempre considerato nell’immaginario popolare un pianeta generoso che elargisce doni e facilitazioni, nella realtà segue con attenzione le nostre vite e ci sprona a migliorarci, ci dice M. Santucci, Non usa metodi drastici come Saturno (quando ce l’abbiamo contro si sente!), ma ugualmente sa essere incisivo quando occorre. Può portare ricchezza, se meritata, ed anche scarsa liquidità se necessario per capire che è arrivato il momento di cambiare. La sua ricchezza spesso è di tipo interiore, perché ci consente di prender coscienza di limiti, autoimposti o subiti, dei quali dovremmo liberarci. Oppure ci aiuta a scoprire malesseri morali o psicologici che ignoravamo così che sia possibile curarli. Ovunque, nei rapporti o nel vivere quotidiano, c’è bisogno di consapevolezza, lui sarà la luce che illumina le menti e le coscienze. Gli argomenti cari alla Vergine sono, oltre la salute e il lavoro, anche l’ecologia, l’alimentazione e i diritti degli uomini, materie queste che saranno in luce durante il transito di questo pianeta e non soltanto nel nostro paese, ricorda ancora la Santucci.
Il compito che si assume Giove è di renderci consapevoli dei nostri errori, per questo potrebbe aiutarci a capire l’importanza che ha per tutti noi il rispetto della natura, senza il quale finiremmo per non avere più le materie prime necessarie per la nostra sopravvivenza. Si occupa anche della Giustizia e quindi, in Vergine, può suggerire leggi che tutelino chi ha contratto malattie professionali, oppure può ispirare l’adozione di mezzi di prevenzione per queste ed altre malattie. Non è quindi da escludere che gli argomenti appena accennati salgano alla ribalta per qualche caso eclatante, anche se la speranza di noi tutti è che vengano prese opportune misure per migliorare la situazione attuale già prima di subirne le conseguenze.
Non dimentichiamo poi che la Vergine subirà per l’intero anno, ed oltre, una quadratura da parte di Saturno, che sarà in transito nel segno del Sagittario dal quale creerà una sinergia con Giove che interesserà buona parte dei segni zodiacali…
LA TRADIZIONE CLASSICA e l’ “Astrologia” Commerciale (o Segno Solare)
Normalmente si legge (o si vede..) sui calchi e rotocalchi mondani (web, riviste, tv, radio, financo giornali: seri o semiseri..), e ne avrete letto o visto, gli appassionati in genere e i Vergine in particolare, fino a sazietà industriale immagino, che Giove è passato ed entrato nel segno della Vergine, appunto, il giorno 11 Agosto 2015 alle 13 e 12 minuti circa (ora italiana): uno dei due transiti più significativi del 2015, oltre a quello più sostanzioso di Saturno in Sagittario, che a breve ripeterà il suo passo nel segno del fuoco filosofico definitivamente. Per questo i miei articoli non sono mai adagiati sulla logica del previsionale tout court, “prestampato” da secoli sempre allo steso modo, essendo spesso pubblicati abbondantemente dopo l’evento zodiacale in oggetto: l’astrologia non deve “indovinare” nulla, DEVE SEMMAI COMPRENDERE e queste tipologie di pressappochismi previsionali, incentrate su tutti motivi generici, non sono certo il non plus ultra della disciplina astrologica che, scienza seria qual’è, dal mio punto di vista, può e deve certamente pre-vedere, essendo una sua prerogativa essenziale, avendo a disposizione però tutte, sottolineo tutte, le condizioni reali sotto mano da poter vagliare e analizzare attentamente, altrimenti siamo nel campo dell’indovino, del saltinbanco, del mago da salotto finto-borghese che, senza offesa per nessuno in particolare, dovrebbero essere distanziati dal procedere serio di questa disciplina, troppo vituperata negli anni da certi personaggi dubbi e incestuosi che ne hanno dato e ne continuano a dare una figura asolutamente meschina e dismessa di un’Arte che è Scienza e di una Scienza che è Arte.. Mi prendo infatti il tempo che serve per comprendere il senso profondo del transito..,anche e soprattutto da altri punti di vista, come vedremo più avanti nell’articolo, non “ripetendone”, come fanno, ormai noiosamente, certi autori, pedissequamente il solito significato, adattato solamente a certi segni piuttosto che ad altri (come se le influenze di un pianeta ridondassero nell’etere a blocchi granitici distinti..: ci manca che mettiamo le frontiere e le barriere anche nel nostro sistema solare e nell’universo in generale, malati come siamo di divisionismo gerarchico..), ogni qual volta un pianeta entra in una nuova sede, ma cercando di coniare, questo è il giusto input, un nuovo modo d’intendere quel transito, come per tutti gli altri, perchè, come si dovrebbe comprendere, nessun transito è mai uguale a se stesso, non foss’altro perchè tocca momenti completamente diversi sia per il passare del “nostro” tempo che di quello planetario, anch’essi mai uguali a se stessi evidentemente… Nessun Giove, come nessun Saturno, come nessun altro pianeta quindi è mai uguale a se stesso: sarà ora di capirlo una volta per tutte, intervenendo nella sua valutazione un’infinità di variabili che certa astrologia vignettistica, da salotto, si guarda bene dal vivisezionare ex-novo, essendo molto più comodo ripetere la stessa pappa, bella e pronta, come molti autori segnosolari, senza il ben che minimo scrupolo, propinano ai loro incoscienti adepti (clienti o scolaretti..che siano). Appassionati questi, più o meno addentro all’astrologia, ingenui e impreparati, che ingoiano ogni sciocchezza che gli viene proposta scriteriatamente (a volte, se non spesso, anche per una fantozziana nemesi..!!), da questi “santoni” del commerciale; senza alcuna possibilità di comprendere le clamorose differenze, perchè tenuti all’oscuro dai loro “professoroni”, che nulla rimane com’è nel tempo e nello spazio: ammesso e non concesso, tra l’altro, che i “professoroni” se ne rendano conto o ne sappiano la corretta validazione: cosa questa tutta da appurare…, limitato e circoscritto com’è il loro contenuto culturale. In poche parole basta rileggere una rivista, rivedere un video, la tv o i post dei siti astrologici del 2003, per stare al ciclo precedente in cui Giove era ancora in Vergine, e incredibilmente ritrovarsi di fronte le stesse parole e le stesse immagini: come nulla fosse successo nel frattempo…!!! La mia scuola, la TAVOLA ROTONDA (la scuola astrologica del ilNadir) crede che c’è grande differenza, tanta differenza: Giove o qualsiasi altro pianeta, soprattutto tra i lenti, suona uno spartito completamente diverso ogni qualvolta rientra in un segno zodiacale, ogni dodici anni circa, e se nel 2003 usava, per rimanere in campo musicale, un “Do” di fondo, può ben accadere che nel 2015, dodici anni dopo, rientrando comunque in Vergine, la sua tonalità sia un “Re”.., come qualsiasi altra delle note possibili e delle loro infinite sfumature vibrazionali…!! Tutto sta a rendersene conto..: in realtà non è complesso, basta, appunto, rendersene conto….!!! E forse questo è il problema vero: certi astrologi, o cosiddetti tali, anche di vecchia data, probabilmente non si rendono conto di questa semplice realtà, abituati a risolvere la questione in modo fumettistico, anno dopo anno, ossequiosi certamente di più all’editore che li paga piuttosto che eseguire una corretta spiegazione, poco incline, secondo principi obsoleti, ad una vendita di massa, come avviene sistematicamente per i prodotti astrologici presentati al grande pubblico frettolosamente dai media..tramite i loro punti vendita: web, giornalai, trasmissioni radio e tv…!! Rete di comunicazioni queste in cui chiunque può comprendere il bassissimo livello culturale e informativo di quei servizi, senza scienza e, peggio ancora, senza anima, in cui si evidenzia con chiarezza, non la scienza astrologica nella sua ampiezza e nella sua sensibilità universale, ma un certo malvezzo deformante (“adagiarsi” per pochi spiccioli..o tanti che siano, al miglior editore offerente..) di certi astrologi-giornalisti, che al dunque, come qualsiasi nota stonata, non sono ne l’uno ne l’altro..!! Fermo restando il concetto, come dico sempre, che la dinamica originaria della lettura astrologica tradizionale (compresi obbligatoriamente i fondamenti della scuola astronomica di base: imprescindibili) sia un punto determinante e imprescindibile su cui lavorare ed apprendere i fondamenti della lezione astrale e i suoi significati principali, vorrei dire archetipi, pochi ed esclusivi sono, a mio insindacabile giudizio, i veri e autentici riferimenti culturali di qualità, in questo senso specifico connesso alle leggi della tradizione, che sanno orientare sapientemente, sia scientificamente che culturalmente. Tra questi ci sono: “Almugea”, una scuola di alto livello astrologico, l’ “Associazione Cielo e Terra” con l’amico astrologo Fabrizio Corrias (uno dei più preparati in Italia), Renzo Baldini e il suo sito (renzobaldini.it) e “Astrolabs” con l’ “Associazione Medio Cielo” che, appunto rappresentano quanto di meglio ci possa essere in Italia in campo tradizionale e non solo. La mia visione, e la mia scuola ne è un nobile esempio, partendo da queste basi imprescindibili di conoscenza coniuga la necessità di ricerca scientifica con l’abilitazione nella prassi indagativa ma anche in quella previsionale e descrittiva che molti discutono più per la paura di doversi cimentare con l’errore eventuale di valutazione, che per la reale incongruenza astrologica che viene chiamata a scusante della loro specifica inadempienza strutturale. In realtà, uno dei compiti essenziali, non l’unico s’intende, della sintassi astrologica sta proprio nel saper prevedere gli eventi. Togliamoci così un altro sassolino dalle scarpe dei tanti che ancora martorizzano i miei piedi da secoli..ahahah!! Una cosa è prevedere, un’altra è predire: c’è clamorosa differenza tra i due termini che vengono spesso confusi ed agiti come se fossero simili se non addirittura uguali. L’astrologia, chiariamolo, non è predizione, ma previsione: “Predire” riguarda l’annunciare eventi futuri e il fare profezie: vedi come esempio, esotericamente proverbiale, l’Oracolo di Delfi. “Prevedere” riguarda il fare ipotesi e supposizioni, a partire dai dati disponibili, su quanto potrebbe accadere in futuro. La discriminante vera è il presupposto su cui si fonda ciascuna delle due pratiche: la prima presume che il futuro sia nelle mani di una divinità. La seconda presume che il futuro sia governato (più o meno consapevolmente) dagli uomini, dalle conseguenze (non sempre evidenti) di atti o eventi pregressi, attribuiti erroneamente al caso, che l’astrologia con i suoi mezzi consente di orientare, fato salvo il principio che l’astrologo sia in grado di analizzarne i processi. Gli studi sul futuro, è bene sapere, integrano discipline eterogenee, non riguardano solo la tanto vituperata astrologia, ma certamente la psicologia, la sociologia, la matematica, la statistica, la meteorologia…ecc ecc..Hanno cominciato a svilupparsi a metà del secolo scorso. Chi se ne occupa cerca di individuare schemi ricorrenti, se ce ne sono, e ragiona in termini di scenari: possibili, probabili, preferibili o da evitare, con l’obiettivo di aiutare società e individui a compiere scelte sagge avendo un po’ più chiare le opzioni disponibili e le loro conseguenze possibili. Esattamente quello che dovrebbe, meglio deve, porsi come obiettivo prioritario una buona e corretta previsione astrologica..Va specificato, per non cadere in errore nei termini usati, che queste scienze non considerano però studi sul futuro le ipotesi a breve termine (per esempio: il comportamento della Borsa nei prossimi tre mesi), ma solo quelle che prendono in esame eventi a medio e lungo termine. L’astrologia al contrario le ingloba tutte. Predire e prevedere quindi sono differenti visioni che hanno, come dire, prospettive diverse. E, in questo senso, la “Prospettiva” è, ed ha, in sé una significanza straordinaria, che unisce il senso dello spazio e quello del tempo, per questo sembra facile utilizzarla ma è complesso capirne lo schema originario: saper cambiare prospettiva è una questione di creatività, essa aiuta a vedere le soluzioni nascoste dietro gli angoli se uno ne ammette, nella propria capacità di “fare pensiero”, la disponibilità creativa ad agire liberamente. Gli oroscopi generici non hanno una prospettiva, in quanto gli stessi autori, evidentemente, ne sono privi..: questo è uno dei mali peggiori che si evincono da simili letture insulse e insignificanti. Mancanza di prospettiva quindi che condiziona anche e soprattutto la capacità di visione previsionale, cecità che certi astrologi segnosolari portano con se, distribuendola sia ai propri adepti che ai propri lettori, inconsapevoli di questa menomazione, essendo tutt’al più capaci di confezionare, ad evento accaduto, cioè a posteriori, le condizioni planetarie ideali per spiegare ciò che è di fatto già avvenuto: a volte sbagliando, ed è il colmo, anche la traduzione dei contenuti astrologici chiamati in causa per spiegare l’evento o forzandone spudoratamente il significato.
La tradizione classica, encomiabile come studio astrologico preparatore e di base, diviene una palla al piede quando non consente, con la sua metodologia d’altri tempi, il “salto quantico” della mente uraniana (non a caso l’astrologia si chiama anche “Arte di Urania”): in realtà, non è la tradizione in se a bloccare l’evoluzione, ma chi se ne fa portatore, chi si sente artefice-mandatario del suo antico Verbo. Chi crede di essere l’unico, scuola o persona che sia, ad aver compreso come il tutto funziona (cioè l’universo..!!), per delle regole, tanto importanti, quanto in parte superate, come fosse il potestà superiore di una Setta, di una lobby di potere occulto: una nuova “santa” Inquisizione astrologica; un neo ku klux klan ghettizzante che ammette, e annette a se, solo chi si adegua alle sue ristrettissime regole..comportamentali e di conoscenza. Gli altri, i non allineati, non sono colleghi con cui discutere, anche animatamente (spesso la seria polemica scientifica è stata, ed è ancora, il giusto propellente del pensiero..e delle sue possibili evoluzioni), ma unicamente nemici da sconfiggere.., da combattere, senza neanche porsi legittimi e necessari interrogativi sull’operato altrui. Questo aspetto involuto dell’astrologia italiana, oggi più che mai (ma anche negli anni trascorsi..!!), è il vero perno della discordia, è il “muro”, apparentemente invalicabile, da superare, perchè questo atteggiamento distruttivo tende a dividere e non ad unire come scienza umana docet, altrimenti non esisterà mai alcun principio evolutivo, alcun nuovo seme che possa espanderne la coscienza e la conoscenza (funzione gioviana..: dato il transito in oggetto..): mai nulla in questo senso cambierà…, statene certi..!! Tutto il cosmo e la sua geografia universale ha ineludibilmente in se il seme del movimento, il seme della creazione, mai uguale a se stesso (lo dovrebbe sapere come principio primo, chi si professa astrologo, non credete..?) mai fermo, mai incontaminabile, quindi, intraducibile sempre alla stessa maniera, proprio come avviene per ogni nascita, sempre diversa da un’altra, seppur simile nello svolgimento: motivo per cui gli oroscopi segnosolari e i loro autori sono frutto di una calcificazione cerebrale che ne condiziona profondamente la possibile traduzione corretta, abituati a copiare e a copiarsi da sempre (proprio come fanno indecentemente alcuni speaker radiotelevisivi..), per non essere in grado di produrre elementi nuovi che il loro acume, se acume c’è, non è in grado di esprimere liberamente, abituato e condizionato com’è, senza la luce della prospettiva, a ripetere la lezioncina scritta da sempre e per sempre dai loro predecessori, almeno quest’ultimi informati da qualche idea generativa di base. Così che, proprio per comprendere il danno increscioso che viene perpetuato, basta porre una leggera attenzione alle noiosissime litanie di ogni mattina, in onda nell’etere laziale, ma anche, ed è peggio, in quello nazionale, trasmesse da alcuni conduttori radio-tv, pochi affini alla logica astrologica (speaker radiofonici e televisivi, anche famosi..!), i quali spesso leggono, in modo incolore, quegli scritti segnosolari, quegli oroscopi di bassissimo livello, prendendone pezzi casuali qualsiasi, sui vari giornaletti o rivistine, usate all’uopo, “scaffalizzati” e impolverati nei ripostigli delle postproduzioni o nelle sale d’aspetto, riferentesi a volte a pubblicazioni addiritura di anni passati: chi ascolta, crede che siano attuali…e, questo è il danno peggiore, che li riguardino personalmente…!! Nulla in realtà hanno a che vedere con la loro identità personale e non solo perchè sono diramati casualmente da speaker ignoranti e furbacchioni, ma perchè, chi comunque li abbia confezionati, se astrologo, “non poteva non sapere”…, della loro superficialità e del loro pressapochismo indecente..!! Mi pare si dica così.., “non poteva non sapere”, quando la responsabilità è accertata, aldilà delle prove…? Questa è la reale situazione perpetrata da questi signori dell’astrologia commerciale!! Almeno, come chiedo da anni, questi pseudo-astrologi si sforzassero di convincere i loro ascoltatori, i loro adepti, di approfondire maggiormente l’Ascendente, più idoneo certamente a “sentire” la realtà della persona che non il SegnoSolare (come ho detto, fatto e scritto per anni, dal 90′ almeno: inascoltato, e contrastato, anche in radio importanti della capitale!!). Appello questo, peraltro, a dire il vero, che vedo con piacere, ogni tanto finalmente, ripetersi su qualche scritto o sito-web “astrologico”, da qualche mese a questa parte, anche da chi non si è mai preso la briga di sottolinearne la clamorosa differenza, che negli anni precedenti evidentemente non vedeva o non sapeva: beh si vede che la coscienza compromessa comincia a fare effetto…!! Meglio tardi che mai…!!
C’è modo e modo di fare certi oroscopi ..”fermi”: nulla è vietato a priori, ne per pregiudizio, secondo il mio personale modo di vedere sempre aperto allo scambio di vedute nel rispetto delle libere opinioni altrui. Questo mio impeto discorsivo, anche acceso, viene da lontano: ha un padre e una madre come si suol dire. Viene da anni di studio, di confronti e di ricerca che premono incessantemente sulla necessità di vedere ricontemplata, con tutte le onoreficenze del caso, nell’ambito degli studi e dei corsi universitari ufficiali questa disciplina del sublime e del profondo. La libertà di pensiero, d’immagine, di vita è il primo e insindacabile fondamento di un uomo a cui sono aquarianamente affezionato, che pensa con la sua testa: nel bene e nel male, ma tant’è. Nessuno vieta, men che meno io, di fare certi oroscopi commerciali o segnosolari che dir si voglia, per quanto inutili allo scopo del sapere astrale: ma, come detto e scritto ormai migliaia di volte, c’è modo e modo di proporli alla pubblica attenzione. C’è infatti in certuni la grande capacità di rappresentarne l’arte, l’etica, l’estetica, la bellezza, la cultura in una parola, anche in queste versioni commerciali, che io ammiro, e non contrasto, perchè ne vedo la mirabile intenzione di produrre “Opere Prime”..mai uguali a se stesse. Come alcuni, pochi per la verità, di mia personale conoscenza che, pur aderendo, in parte peraltro, a certa astrologia, la nobilitano ugualmente perchè ne danno una personale visione immaginifica di alta qualità, anche interpretativa, mai uguale a se stessa, interpretando e reinterpre tando i segni alla loro maniera come fossero poeti o pittori: insomma prendono bellezza e rilasciano cultura. Trasmutano l’universo zodiacale e lo trasformano in libri, in articoli di autentico valore culturale anche se rappresentano come base i segni zodiacali: non sono più, i loro, oroscopi segno-solari inespressivi, come quelli stampati anno dopo anno allo stesso modo. Con i loro ingegni intuitivi, questi astrologi, loro si, sono profeti di una loro personale pittura astrologica che sanno esprimere ogni volta con colori diversi, con qualità formali e sostanziali eterogenee, consentendone, a chi li assimila, una lettura variopinta e intelligente, oltre che colta e informativa, mai ingannatoria perchè aperta all’anima pensante della gente a cui si riferiscono. In questo senso un Marco Pesatori, una Susanna Schimperna, una Franca Mazzei, per rimanere in Italia, secondo il mio modo di vedere, sanno interpretare al meglio la filosofia descrittiva di quel particolare dialogo astrologico. Essi, e pochi altri ancora di cui riconosco il valore, sono al massimo di quei bagliori astrali, che sanno rappresentare adeguatamente, anche nel discorso fuorviante di un oroscopo segno-solare, rendendo, in quel modo specifico, un servigio e un prestigio comunque alto alla disciplina astrologica, principio primo ineludibile dal mio afflato astrale: capaci, come sono, con i loro straordinari mezzi letterari, di alimentarne il senso e il significato, come mi piace dire, creando valore aggiunto alla dinamica, peraltro ancora insondata, di quest’arte del tempo e dello spazio infiniti, che prova nelle sue pieghe a raccontarci il battito universale. Come, con grande capacità e tecnica, fece, molto più scientificamente però, per altra sponda, una Morpurgo (e i morpurghiani come M. Michelini), “forse” morta prematuramente al mondo astrologico in evoluzione..: lei che, come il mio istinto da ricercatore, tanto ha dato all’incipit dell’invenzione, dell’intuizione tecnologica, con la creazione ex-novo di un nuovo codice zodiacale che, come sempre accade, fu contrastato da certa scuola classico-tolemaica che non ammetteva allora (anni 75’/80′), come oggi, ed è questa una precisa e seria limitazione, alcuna intrusione ai diktat secolari delle regole imposte, alcune determinanti come detto, qualche millennio fa e mai confutate.., dai tempi di Tolomeo appunto. Così per farmi meglio comprendere da chi legge: non butto via il bambino con l’acqua sporca ….Siatene certi. …”Non c’è nulla di meglio di un astro che sorge o che culmina, e addirittura, in seconda battuta, che tramonta o passa al meridiano inferiore, per assegnargli un valore essenziale: questo dato, dice A. Barbault, lo serbiamo dallo stesso Tolomeo..”. Dopo di lui, questo concetto fondamentale e determinante riportato dalla scuola tradizionale, si è potuto ampiamente riscontrare dall’esperienza e dagli studi di tantissimi astrologi che, come A. Barbault, ne constatarono la validazione astrale, senza se e senza ma, da potersi correttamente definire la regola d’oro dell’angolarità dalla quale non si può prescindere… Mi sono spiegato..?
All’uopo, e per rilassarsi un po’, è bene vedere, e soprattutto comprendere, questo spettacolare video intitolato: “Giorno e notte”. Nulla è mai divisibile, anche se spesso la volontà delle persone crea queste dicotomie incresciose che consentono all’uomo di deteriorarsi e di ammalarsi, impedendo una crescita normale della sua consapevolezza che solo uno studio alto, libero, aperto, collaborativo, epistemologico direi, dell’astrologia conprende e consente. {youtube}gXh8t6iqKhc{/youtube}
GIOVE IN VERGINE: la nomenclatura consolidata e la nuova via…
Con Giove in Vergine, regno secondariamente mercuriale, si sottolinea una nostra possibile capacità di essere prudenti, una rimarchevole facoltà di distinguere la verità dalla bugia e di trasporre tutto, o quasi, sul piano fisico: i nati con questa dinamica astrale sono in grado di percepire, in tutti i loro dettagli, i meccanismi più complicati di una proposizione, di una ricerca da effettuare, di una questione da delucidare, e arrivano a liberarne i tratti essenziali attraverso mezzi logici e pratici tipici del sondaggio vergineo. Giove, Re degli dei, rappresentante della cornucopia, simbolo espanso della dea Fortuna, è anche, e direi soprattutto, il pianeta della benevolenza, dell’idealismo e dei pensieri elevati, che in Vergine, trasmette queste qualità al Mercurio “secondario” (non quello del primario gemellino) decisamente più concreto di Giove.., che in questa fusione s’inebria, altrimenti privo, di praticità, riservatezza e spirito analitico: fonti precipue dell’intermediazione della sezione zodiacale della Vergine. Tuttavia non si deve dimenticare che Giove è in esilio nella Vergine, così dice un certo modo di “sentire astrologia”, connesso alle ferree regole appunto della tradizione scolastica, pertanto questa posizione provoca “sempre..” una certa debolezza nelle persone influenzate dal segno della Vergine: esagerazione della coscienza, irregolarità segrete, depressione, spirito materialista e sistematicamente incredulo. Quando Giove è afflitto nella Vergine (che è altra cosa dell’esilio..) la persona è cinica, critica, brontolona e diffidente, può essere detestata dai suoi dipendenti o dai suoi subordinati i cui servigi non le apportano che pochi vantaggi o soltanto delle noie e delle perdite. La sua posizione non saprebbe essere florida poiché la persona è abbandonata da coloro che dovrebbero concorrere al suo successo. La sua situazione rimane modesta, qualunque sia il suo ambito non saprebbe riuscire negli affari; nel caso in cui fosse disoccupata potrebbe solo con difficoltà procurarsi un posto stabile. Grazie alla meravigliosa armonia che si incontra ovunque nella natura, si legge su “Astrologia 33”, i migliori servitori saranno attratti da “Giove-Vergine”, così come “Giove-Vergine” farà istintivamente la sua scelta tra i più devoti tra di loro. Ogni benèficio ritorna a colui che ne ha la promessa alla nascita. Per riassumere sinteticamente: Giove è il pianeta dell’abbondanza e della fortuna, la Vergine è un segno concreto governato da un Mercurio “secondo”, pratico e pudico. Quando Giove transita in Vergine entra in un segno che è agli antipodi delle sue tipiche caratteristiche: la sua impulsività dovrà fare i conti con lo spirito analitico di questo segno mercuriale e i suoi slanci saranno in parte bloccati…!! Assumerà, quindi, delle caratteristiche più contenute e razionali raggiungendo così la giusta misura delle cose. Sarà più discreto e non amerà le esagerazioni. Niente più slanci eccessivi con esagerazioni nei sentimenti e nella vita quotidiana senza mai raggiungere, però, la riservatezza saturniana. Giove in Vergine vuole sentirsi utile alla società e, inoltre, questa posizione astrale è simbolo di una grande produttività professionale. Porrà l’accento sulla riuscita degli affari personali ma anche quelli a livello mondiale e sulla crescita degli stessi incoraggiato dal governatore della Vergine, un Mercurio razionale e prudente che lo favorirà nel far fruttare soldi e investimenti. Giove in Vergine non lesina il lavoro e l’impegno che si espleteranno senza grilli per la testa e senza amore per la futilità e la superficialità. Proietta verso il mondo esteriore un’immagine fiduciosa e predisposta alla gestione delle imprese finanziarie ed amministrative connesse più che altro al tema del lavoro dipendente e/o alle logiche sindacali che sono specificatamente “significate” in questo segno di Terra mobile. Chi ha Giove in questo segno nel proprio Tema Natale è sicuramente un prezioso collaboratore o perlomeno lo può diventare. Ragione e calcolo condizionano le azioni e le decisioni, i sentimenti e la bontà. C’è scarso calore umano, c’è ordine e precisione, c’è tenacia e capacità di organizzazione. Questo Giove, incredibilmente, sa godere delle piccole cose, possiede il senso della misura e soprattutto un più che valido senso pratico …: così c’insegna “genericamente” la tradizione e tutti, astrologi, seguaci, studiosi, o semplici curiosi, lo ripetono all’unisono, cambiando qua e là qualche parola, ma il senso è quello da secoli, spesso dimenticandosi di dire (o non comprendendolo affatto..!!) che questi principi originari, comunque efficaci s’intende, equivalgono la funzionalità poliedrica dei “tasti di un pianoforte”…, come sottolineo in tutte le stesure dei miei lavori astrologici (analisi del Tema Natale su tutti) che si armonizzano a diverse lunghezze d’onda l’uno dall’altro pur essendo formati alla base da un suono semplice e riconoscibile in tutte le lingue del mondo. Il tasto del piano, ogni tasto del piano, suona, o meglio, può suonare, può vibrare, come si sa però, a più livelli, la sua melodia..: non è un caso che propongo questo accostamento al linguaggio astrologico concependolo vivo e mai “fermo”, stagnante nelle sue astiose definizioni, come spesso viene presentato nelle sue leggi fondanti, da certa tradizione che non si sposta dalle sue principali fonti, che, pur essendo principi primi da non sottovalutare, come abbiamo potuto leggere prima, ne da non approfondire, bisogna cercare però, questo è il mio pensiero, di aprirsi a “letture” più ampie, certamente non dilettantesche, ne superficiali, ma rappresentanti una dimensione che è assolutamente insita nelle pieghe del discorso astrologico, che si può intendere come si vuole, ma certamente non può essere chiuso da regolamenti ferrei in dogmatismi di principio che ne tarpano le ali, connesse ad una profondità di linguaggio ancora in gran parte da decifrare..: un Do, è sempre un Do, nel tasto che lo rappresenta, ma può risuonare in una molteplicità di vibrazione sonora quasi infinita, pur essendo originariamente “solamente” un Do….!!
Ma Giove, cari signori, lungi dall’aver abdicato, tediato all’inverosimile da queste consumate litanie, data innanzitutto la sua natura espansa e irrequieta di Re indiscusso degli Dei, chiede con forza ancora delle nuove, diciamo, “supposizioni”, delle nuove perlustrazioni linfatiche sulla sua natura eterogenea (e con lui tutti gli altri pianeti..), chiede delle nuove e più profonde aperture della mente ricercatrice (queste si pane primo di un’astrologia rinnovatrice ed entusiasmante le innumerevoli pieghe del suo linguaggio ancora insondate..), chiede, mai contento, re espanso com’è, chiacchierone com’è, un maggior impegno conoscitivo la vera valenza del suo cammino.., mai ripetitivo e mai uniformemente identico a se stesso, come invece viene descritto inopinatamente da “secoli”…, nei soliti disegni segno-solari, così che si possano rinverdire concetti ormai obsoleti e consumati, e crearne di altri ex novo se, come sembra accertato, la decifrazione del logos astrologico è da considerarsi tutt’altro che risolta. Giove non può essere reso insignificante, incolore (Charles Spencer Chaplin, detto Charlot, un Re del “primo” cinema: la vita è troppo bella per essere insignificante..), minimizzato da simili congetture ripetitive che non ne danno il vero valore e non consentono, e questo è il maggior danno, vere analisi indagative ne previsionalmente adeguate. Giove e con lui tutti gli altri pianeti, chiede che si applichi il verbo astrologico nel suo pieno fervore esplicativo: l’astrologia funziona, dicono tutti gli astrologi, stranamente in accordo (dato il disaccardo di fondo), analogicamente o per legge analogica…ed è proprio questo lo schema su cui bisogna fondare la ricerca astrale per avere delle risposte corrette anche scientificamente su cui poter lavorare seriamente.
PARLIAMO UN PO DI ANALOGIA.
L’ANALOGIA, non va mai dimenticato questo PRINCIPIO PRIMO del discorso astrologico; è la base principe su cui si fonda l’intera speculazione astrologica. Per capire cosa intendo partiamo dai collegamenti più facili, più diretti, per arrivare poi ai nessi più sofisticati degli schemi più impegnativi che lo studio astrologico presenta in più parti, molte delle quali ancora tutte da indagare..
Il significato di pianeta in astrologia è diverso da quello astronomico, lo si sa, poiché oltre alle sue caratteristiche fisiche e matematiche, come l’orbita e altre proprietà calcolabili, di esso viene considerato anche l’aspetto qualitativo e il significato simbolico: è l’anima che da vita all’intera speculazione astrologica. E’ il ritmo del suono del pianoforte che sottende l’intera Opera.. Ad ogni pianeta, si sa, vengono associate alcune caratteristiche peculiari (analogia mitologico-psicologica..), con diverse sfumature secondo le varie scuole astrologiche. Ad esempio il Sole rappresenta la parte maschile, la ragione e la vitalità, mentre la Luna rappresenta la parte femminile, la ricettività e la capacità di adattamento. Gli altri pianeti, almeno nell’astrologia occidentale, derivano il loro significato dalle corrispettive divinità greco-romane da cui hanno preso il nome: almeno così ci vien..detto!! Così Mercurio, il cui dio governava la parola e i commerci, attiene a quella dimensione della vita fatta di relazioni e comunicazioni. Venere è legata alla sfera dell’amore e della pace, mentre Marte a quella della guerra e dell’aggressività. Giove è simbolo di favore, benevolenza, prosperità, mentre Saturno di ostacoli, difficoltà e gravosità. Ogni pianeta rappresenta in tal modo quello che Jung chiamava “archetipo”, a cui di volta in volta è associabile un particolare aspetto o elemento della realtà, che diventa così interpretabile oggettivamente in base alla legge dell’analogia, mediante cioè un legame qualitativo e non di tipo causale (“La sincronicità come principio di nessi acausali”). Un’eredità di questa attribuzione analogica, suggerisce intuitivamente E. De Caro, la si può ritrovare nell’odierna denominazione dei giorni della settimana, in ognuno dei quali si esprime una diversa qualità temporale conoscibile in base al nome del pianeta associato. Vi ricordo che la scienza astrologica dei pianeti continuò ad essere esercitata in Occidente adottando simili schemi, e dopo un periodo in cui cadde in disuso nell’alto Medioevo, tornò a prosperare nel Rinascimento, dove grande importanza fu ridata allo studio delle analogie. Mentre infatti il pensiero logico coglieva i rapporti matematici e quantitativi dei pianeti, quello analogico ne coglieva gli aspetti qualitativi ed essenziali (da Essenza..), unificandoli con i contenuti di altre discipline come l’alchimia, l’astrologia appunto, la numerologia. Il criterio dell’analogia divenne particolarmente in voga presso i filosofi del Rinascimento, che in essa vedevano la chiave per interpretare unitariamente i fenomeni della natura. Allo studio dell’analogia si associò la ripresa di concezioni ermetiche, su cui prosperarono l’alchimia e l’astrologia appunto, basate sull’occulta corrispondenza di macrocosmo e microcosmo: come sopra così sotto..; inscindibili mondi della psiche divina. La nascita della scienza galileiana, che rinunciava a indagare l’essenza qualitativa degli enti della natura, limitandosi allo studio dei aspetti matematici e quantitativi, porterà in seguito ad un abbandono del criterio dell’analogia. Anche se in realtà, l’analogia continuerà costantemente ad essere utilizzata da quanti, opponendosi alla visione solo scientifica galileiana e newtoniana, seguitavano a vedere filosofia e scienza come un tutt’uno, in particolare durante l’epoca romantica del suo primo rilancio. Schelling ad esempio vedeva nell’analogia uno dei principi fondamentali della natura. Ippolito Nievo ironizzerà sul fatto che gli scienziati, pur affermando pubblicamente di utilizzare il metodo scientifico, continuavano a ricorrere in segreto all’analogia, “eterna e sempre giovane erede di Platone”: « Essa (la scienza delle analogie) somiglia a quelle donne, nate per regnare nei balli e nei teatri, di cui ognuno contesta la bellezza, salvo poi a caderne innamorati alla prima occasione.» (Ippolito Nievo, Storia filosofica dei secoli futuri). Nel Novecento, in ambito psicoanalitico C. G. Jung, come detto, ha riabilitato vieppiù la via analogica, tipica del pensiero intuitivo, che ricorrendo a simboli e metafore riesce ad accedere agli archetipi universali del mondo, sconosciuti al pensiero logico-scientifico. Grazie all’analogia, infatti, è possibile scoprire quei legami di sincronicità tra fatti ed eventi che non sono di tipo causale e lineare, ma hanno ciò nonostante una loro verità oggettiva, perché consistono in una corrispondenza qualitativa su cui, ad esempio, le dottrine orientali poggiano ancora oggi le loro concezioni organiche e armoniche dell’universo. Grazie all’Analogia, secondo Jung, viene così reso possibile l’apprendimento e l’acquisizione di nuove conoscenze: “Noi cerchiamo sempre di concepire il futuro in conformità all’immagine dell’esperienza del passato. L’inconscio si raggruppa, come la coscienza, attorno ai compiti biologici e cerca di concepire la soluzione attraverso l’analogia del passato. Quando noi vogliamo assimilare lo sconosciuto, questo avviene secondo l’analogia.” (C.G. Jung, Allgemeine Aspekte der Psychologie). Non mancano studiosi, al giorno d’oggi, che sostengono come il nostro modo di conoscere si basi quasi interamente sull’analogia, da intendere quindi come vero e proprio strumento razionale che tuttavia non usa la logica lineare, ma la circolarità della similitudine (cfr. E. Melandri: la linea e il circolo). L’analogia famosa tra energia yin ed energia yang si esprime in definitiva nel concetto di polarità, in virtù della quale le due energie si escludono a vicenda ma al tempo stesso non possono esistere l’una senza l’altra: nel “nero” dello yin è comunque presente il puntino “bianco” dello yang…e viceversa. Nulla esiste senza il suo opposto-complementare: nota principe del dettato astrologico. Nessun Segno zodiacale, Casa, Pianeta, Aspetto ecc.. è definibile in se, ma deve confrontarsi col suo opposto polare con cui, volente o nolente, interagisce, direi, obbligatoriamente.. Da qualsiasi punto di vista si decida quale possa essere la parte negativa o positiva, l’essenziale consiste nell’individuare la positiva e incrementarla, invece di cogliere la negativa e distruggerla..Ecco questo è il vero problema che vorrei porre all’attenzione: nulla si esplica senza la sua controparte perchè essa stessa è parte integrante dell’essenza. La scienza, così com’è fondata, divide..(divide et impera..dicevano i romani..!!), separa, non cogliendo, non potendo cogliere appunto, l’integrità del significato, la sua interezza. L’anima non è mai solo quantitativa o solo qualitativa: è l’unione di queste polarità..;è sia yin e sia yang e, se fate attenzione, l’unica disciplina che sa vestirsi di queste ambivalenti doti, è senza alcun dubbio l’Astrologia, che esprime, senza soluzione di continuità, dati matematici insieme a significati filosofici.., gli uni bisognosi degli altri..per miracol mostrare..!! Se vogliamo approfondire possiamo dire che la scienza alchemica, figlia e madre dell’astrologia, ne era già impressa: la pietra filosofale, poi al dunque, aldilà dei rinvigorenti significati antropologico-filosofici, non è altro che la constatazione di questa verità assoluta. Verità tutta ricollegabile al principio analogico dal quale sono partito che è il riferimento principale per convalidare la sintassi astrale: il microcosmo nel macrocosmo e viceversa ripetuto all’infinito. Per restare sul sistema analogico per spiegare l’azione astrologica, ho inizialmente accennato alla logica del suono, dei tasti del pianoforte nello specifico, proprio per far comprendere la grande ampiezza della variabilità degli afflati musicali che hanno in se sia l’unicità del riconoscimento del loro timbro originario che la l’elasticità, quasi infinita, della loro possibile estensione musicale e sonora. Come detto un Do è sempre un Do, un La è sempre un La, ma possono esprimersi con varie, direi infinite, tonalità e sonorità, analogamente all’infinita risonanza planetaria che si esprime certamente con enfasi sempre diverse grazie alle infinite variabili su cui è poggiata la loro movenza nel cosmo: vi è chiaro il riferimento alla disuguale presenza di Giove in Vergine in questo 2015.., rispetto a qualsiasi altro Giove in genere e ai tantissimi Giove verginei della storia (stando al ciclo dodicennale del pianeta, la sua velocità di crociera)?
Parlare di “Tasti di un pianoforte” cosa potrebbe significare…? Siamo nel campo dell’analogia tra suono musicale e suoni delle alte sfere universali: come sopra così sotto.
I tasti dei pianoforte sono quasi sempre 88 (proprio come le Costellazioni conosciute..: niente male come prima analogia): 52 bianchi e 36 neri. La disposizione dei tasti è di sette ottave più due note iniziali (un intervallo di terza, dal si al primo do): così dicono gli esperti. In pratica, da sinistra, i tasti bianchi indicano: la, si, do, re, mi, fa, sol, la, si, alle quali segue per altre 6 volte la scala maggiore, più il do finale. I tasti neri sono alterazioni (bello come concetto, che voglio sottolineare, da espandere alle infinite “alterazioni” dei moti astrologici), cioè i bemolle o i diesis, e producono un suono più alto o più basso di mezzo tono rispetto ai tasti bianchi vicini. Alcuni modelli di pianoforte, i “gran coda” per esempio, contano invece 9 tasti in più, che si trovano dalla parte dei bassi, cioè a sinistra. Arrivano, quindi, a otto ottave complete. Le tastiere elettroniche, al contrario, possono avere anche un numero di tasti inferiore a quello del pianoforte acustico. Quindi possiamo comprendere ciò che intendo per tasti o tastiera di un piano quando mi riferisco alla dinamica astrologica. Si parte certamente da un suono di fondo fondamentale che non pensa, e non può pensare, data la natura del riflesso, del riverbero delle infinite combinazioni e variabili a cui è sottoposto, minimamente di rimanere tale perchè sa in se di poter esprimere appunto infinite sfumature, e così a sua volta, un moto planetario non ha un unico suono, non può essere ridotto ad un’unica visione stereotipata, perchè anch’esso riflette risonanze molteplici che ne cambiano, anche nel profondo, le usanze di base: risonanze molteplici e infinite connesse ad un sistema importante di variabili che ne alimentano il limite o lo ampliano a dismisura. Scrivere le solite litanie sul significato di un Giove in Vergine, come di qualsiasi altro pianeta peraltro, fatto salva, come voglio ripetere fino alla noia, per non essere frainteso.., la fondamentale conoscenza dei concetti informatori principali (i cosiddetti “Significatori”..), non consente di comprendere il corretto significato di QUESTO GIOVE IN VERGINE SPECIFICO.. : quello cioè di questo Giove in Vergine dell’agosto 2015. L’abito che veste è certamente connesso, come la regola insegna, agli aspetti che forma e formerà con gli altri pianeti (e coi nostri angoli personali) durante il suo tragitto annuale circa (tredici mesi in questa circostanza..) che si aprono ai moti di quadratura di Saturno in Sagittario e a quelli di opposizione Nettuno in Pesci, per dire i più importanti del 2015/16, senza però disdegnare il bel trigono con Plutone in Capricorno, per parlare dei pianeti più rappresentativi: i più lenti, non escluso lo stesso Urano, con cui si confronta con un quinconce. Come dire che gli dei del cambiamento, i transaturniani, dalla felice intuizione del Sasportas, sono tutti in relazione efficace di scambio con il Giove vergineo che produrrà i suoi suoni su diverse gamme d’onda di risonanza, proprio come fa un pianoforte quando usa tutte le sue possibili sfumature per esprimere il suo dialogo musicale e trasportarlo nella mente e nel pensiero di chi ascolta. Questa primaria angolazione aspettuale ne da un particolare abito applicabile alla filosofia storica di Giove, ma non ne da l’anima intima, non ne da il mantello psicologico, che si dovrà di volta in volta applicare a quella filosofia: se non vi scandalizzate troppo nel leggere questo riferimento psichico verso un pianeta, agito, voi pensereste, come se fosse un essere umano, in realtà, agito come vivo e pulsante, proprio come tutto l’universo in cui siamo immersi, insegna..:uni-verso, verso-uno.
Tra le innumerevoli variabili da mettere in gioco che ci possono far capire come questo Giove in Vergine abbia valori, sia fisici che animici, del tutto specifici che lo differenziano sensibilmente dagli altri suoi epigoni planetari (che danno senso, tra l’altro, ad una migliore grandeur del processo analogico), tutte utili a completare esaustivamente l’orientamento valutativo di questo transito gioviano, la prima in ordine d’importanza valutativa e indagativa, come ormai credo siate abituati a conoscere, conferendone il preciso e unico “abito mentale”.. essendo presente all’istante della nascita del transito: quello che io ho chiamato, come mia scoperta precisa, I.C.P. o Incipit Cosmogonico Planetario. L’ICP di questo Giove vergineo nella fattispecie è in Bilancia, a fine Bilancia (26°21′: come potete vedere nello splendido grafico edito da A. Furmiglieri), domificato su Greenwich in X^Casa cosignificante il Capricorno. Pertanto si dovrà parlare di un Giove di Terra verginea, di per se diversa da quella taurina così come da quella capricorniana, animata dall’aria bilancina..: ed ecco che il campo previsionale e indagativo si stringe (nel senso che si hanno dei riferimenti maggiori per i segni più o meno armonicizzati a questo Giove) e il suono, la risonanza inevitabilmente si amplia in sfumature più delicate che se fosse solo quel Giove in Vergine di Terra. Quindi un Giove di Terra animato dall’Aria bilancina dove, però, ad ulteriore sintesi dell’elemento Terra, oltre alla realtà verginea, c’è l’esaltazione di Saturno, governatore del Capricorno, ulteriore segno di Terra, cosigniifcante della Decima, la casa-libido di riferimento dell’Incipit per tutto il periodo di residenza verginea. Un Giove questo quindi che, data la variabile in Bilancia, estratta dalla mia visione speculativa, di ricerca e di studio dello schema universale, mai uguale a se stesso, come abbiamo ampiamente dimostrato in questa prima parte, si veste della bellezza e della diplomazia della Venere bilancina a detrimento della fredda dinamica mentale del Mercurio vergineo che così perde qualcosa del suo incedere razionalizzato. Spirito d’eleganza che però dovrà essere costantemente ancorato alla forza-libido della casa decima e dei suoi significati originari, connessi alla vocazione, alla riuscita in società e nelle motivazioni personali. Non a caso definita la Casa dello Status Sociale. La “libido” della decima Casa riguarda il luogo che abbiamo raggiunto nel nostro gruppo sociale (lavoro/carriera) e nella società nel complesso, dice competentemente Oroscopo.it. Essa pensa allo status, all’autorità che esso conferisce, e conseguentemente, il ruolo che assumiamo nella nostra comunità. Quale ruolo sceglieremo e come meglio lo ricopriremo? Quanto vogliamo raggiungere? La carriera, gli obiettivi professionali, l’ambizione e la motivazione, tutto entra in gioco. In un contesto più pratico, qui trovano rifugio i datori di lavoro e le loro regole, come ogni altra organizzazione (specificatamente il governo) che abbia l’abilità di governarci. Insieme al nostro lavoro della vita c’è la sfida a governare gli altri, sebbene ci sarà sempre qualcuno a governare noi…!! Utilizzeremo la nostra forza per aiutare realmente la società, o saremo ostinati e sprezzanti? Non tutti sono tagliati per il raggiungimento di un grande successo sociale o equipaggiati per aiutare significativamente la società..(cfr. Oroscopo.it). Riassumendo, oltre alla libido della X^Casa testè spiegata, entrano in gioco in questa mia specifica valutazione i valori bilancia che molti autori, leggendo qua e la, sulla rete, come sulle riviste, gli oroscopi inevitabilmente generici, hanno frettolosamente escluso come inutili e insignificanti (la Bilancia non avrebbe contatti con questo Giove, secondo le logiche di certa metodologia astrologica asfittica: anzi i lettori bilancini sono stati rinviati ad avere una miglior pazienza, dato che a metà del prossimo anno circa, Giove entrerà nel loro segno), per questo preciso transito gioviano che, a sentir loro, come antica cantilena vuole, apre le porte positivamente ai segni di terra in trigono e ai due sestili: Scorpione e Granchio. Negativamente all’opposizione per i Pesci e alle quadrature dell’asse Gemelli-Sagittario. Et voilà le jeux sont fait..!! Tutto molto semplice, molto chiaro non vi sembra..? Questo modo di fare analisi astrologica è assolutamente riduttivo e insufficente, bisognerà che ce ne rendiamo conto una volta per tutte. Informazione quest’ultima, infatti, assolutamente generica e approssimativa, insita alle regole della scuola tradizionale, che considera fissamente armonici i trigoni e i sestili e disarmonici le opposizioni e i quadrati: nonostante gli sforzi di alcuni, più o meno veri, di leggerne diversamente i significati, tradotti meno duramente del binomio forzoso negativo-positivo, solo diplomaticamente, ma di fatto agiti e tradotti in quel modo..: positivo o negativo…! Inutile e sterile tentativo di cambiamento se poi di fatto il senso che si da di armonico equivale a positivo e disarmonico a negativo..!! In realtà nulla è solamente positivo o negativo, armonico o disarmonico, come nulla è giusto o sbagliato, bello o brutto, in quanto ogni affiliazione è frutto, come sappiamo, di una visione relativa, in primis, a chi la osserva e successivamente alla necessaria indivisibilità della realtà (yin e yang..sempre connessi tra loro). Visione, che se applichiamo tra l’altro alla dinamica degli aspetti planetari, va riorientata ulteriormente sulla realtà della totalità ciclica, in formazione continua, di cui quegli aspetti sono solo una parte, un momento: un quadrato crescente viene sempre da un sestile e precede un trigono, aspetti dai quali non può essere disconnesso, se ne vogliamo dare una visione corretta, come quello calante deriva da un trigono e precede un sestile, come per qualsiasi altro aspetto: la visione ciclica è obbligatoria per comprenderne il senso e il significato. L’investigazione deve essere allargata obbligatoriamente all’interezza della dinamica ciclica originaria, per comprenderne la vera natura..,che si esprime, si libera spontaneamente (sincronicisticamente..) al momento “magico” di ogni congiunzione.. planetaria: unico e vero riferimento del sentito planetario e della sua significanza specifica, non è un caso infatti che una definizione tra le più idonee dell’astrologia la chiama pertinentemente LA SCIENZA DEGLI INIZI. Quindi, come grafico docet, questo transito di Giove in Vergine di agosto 2015 apre per un principio cosmogonico alle sonorità bilancine e ai moti pratici della decima casa (cosignificante Capricorno..,altra Terra): vesti che sia Giove porterà con se per l’intero anno e chi nascerà in questo periodo indosserà su di se per tutta la sua vita, inscritte a lettere di fuoco nella sua essenza personale: un microchip planetario originario, in analogia ai valori archetipi di Giove. Il neonato in questo anno avrà nel suo radix, non solo un Giove in Vergine, come molto parzialmente si sente dire nelle generiche e veloci consultazioni di certi astrologi di scarso livello conoscitivo, ma un Giove in Vergine che ha in se, domificato su Greenvich, una natura di X^Casa con l’ICP in Bilancia (valori terra-aria che saranno i suoi distintivi: non solo terra quindi) per tutta la sua vita. Quindi non solo un Giove in Vergine, come viene tradizionalmente detto, insufficiente a spiegarne i precisi valori e intendimenti: soprattutto inidoneo a dare le corrette prerogative utili ad agire al meglio la relazione analogica tra valenza planetaria gioviana e realtà psicofisica del soggetto-neonato, sbilanciato, è proprio il caso di dirlo, solo sull’informativa della componente di Terra.
Alle caratteristiche specifiche di Giove in Vergine conosciute, per il quale il pianeta dominante è Mercurio (coniugato all’Y-Eolo morpurghiano), quello esaltato è Urano, l’elemento è la terra e la qualità è mutevole; vanno aggiunte nel pedegree riconoscitivo per questo anno di transito (solo per questo anno di transito s’intenda..) anche le valenze bilancine di cui, il pianeta dominante è Venere, quello esaltato è Saturno, l’elemento è l’aria e la qualità è cardinale. Siamo di fronte pertanto a diversità formative da aggiungere e da prendere seriamente in considerazione nella valutazione corretta di questo Giove aldilà di cosa ne dica la tradizione. La parentela in Vergine di questo Giove deve fare i conti con Urano, qui esaltato, e adattarsi al suo irrefrenabile bisogno di concretezza: non è un caso che il pianeta governa tutte le simbologie legate al lavoro, partendo dalla parte del corpo indispensabile a tale funzione, le mani che Giove in Vergine salvaguarderà opportunamente, così come le istanze connesse al lavoro. Un interessante approfondimento di M. Michelini dice che questo Urano dona ai nativi una praticità eccezionale, che può sfociare in una laboriosità instancabile, un’ottima capacità di adattamento alle circostanze e, a volte, un deciso opportunismo. Urano dà inoltre una grande importanza al presente, facendo trascurare quasi sempre il passato e il futuro. Per la sua influenza, i nativi sono grandissimi lavoratori anche se, amando poco esibirsi e per uno spesso radicato complesso di inferiorità, si limitano sovente a svolgere mestieri poco gloriosi ma essenziali. E aggiunge mirabilmente che se fosse possibile compiere un massiccio studio statistico sulle attività lavorative e altre caratteristiche umane, si scoprirebbe senza ombra di dubbio che la Vergine, e ancor più la casa sesta sua cosignificante, influenzano fortemente la stragrande maggioranza dei dipendenti di ministeri o posti lavorativi con un gran numero di persone (personalmente ne conosco una decina che se non sono della Vergine, sono ascendente vergine o hanno la luna nel segno). La Vergine ama la massa, anche perché la rappresenta astrologicamente: per la bilancia elitaria la massa è insopportabile. Nella massa ci si può infatti mimetizzare e trovare sicurezza, perché se non ci si distacca dalla norma e si rispettano scrupolosamente le sue regole nessuno ti potrà mai incolpare di alcunché. Ciò che teme la Vergine non è però in primo luogo l’infrazione alla legge, ossia ai diritti degli altri, governati dalla Bilancia, ma l’errore inteso in senso pratico. In virtù dei condizionamenti zodiacali la Vergine infatti vede piccolo e soffre di più per uno sbaglio trascurabile o per pochi granelli di polvere lasciati sulla libreria che per un “peccato” capitale. Gli altri possono ridere di quelle che sembrano manie, ma per i nativi l’ordine è un imperativo categorico e per raggiungere l’auspicata perfezione i nativi sacrificano spontaneamente l’emotività, governata dalla Luna, che viene spesso negata o relegata nel dimenticatoio, a meno che nell’oroscopo del singolo sia presente una bellissima Venere (che l’incipit in Bilancia di questo Giove richiama..) o, ancor più, una Luna spettacolosa (cfr.M. Michelini). Il segno della Bilancia, così per rinfrescarci le meningi, da aggiungere in questa prima valutazione, ricerca l’equilibrio sopra ogni cosa. Agisce nel modo migliore possibile nei rapporti sociali, nonostante la quasi spasmodica ricerca del bello, dell’elegante, dello charme al dunque la Bilancia risulta essere estremamente pratico, disinvolto e senza pregiudizi. I Bilancia sono strateghi nati e possono rivelarsi completamente impersonali; pertanto risultano ottimi mediatori in grado di affrontare delicate trattative. Tengono sempre sotto controllo i propri sentimenti e amano vincere, mantenendo fermo il principio dell’eleganza strutturale e di comportamento. Il segno della Bilancia, in chiaro contrasto con quello della Vergine, è un po’ pigro e svogliato, ama i complimenti, gli piacciono il lusso e le comodità, ama circondarsi di oggetti costosi e di tutto ciò che è raffinato. La sua morale è spesso elastica, infatti, al segno appartengono anche persone tendenzialmente portate a qualche vizio. La volontà è relativa, spesso ama prendersi dei periodi di svago e riposo con o senza meriti. Cede facilmente alla pigrizia, ed evita di prendere iniziative di qualsivoglia genere. Il segno dell’indecisione, dello scompenso è dotato però di capacità analitiche, questo aspetto ne fortifica la congiunzione alla Vergine, che ama mettere a disposizione degli altri dando suggerimenti o consigli.
La correlazione Vergine-Bilancia, Terra-Aria, Mobile-Cardinale per questo Giove, è da considerarsi, nonostante le differenze importanti, una simbiosi positiva in quanto questo Incipit bilancino tende a smussare gli spigoli troppo acuminati del carattere tipico della Vergine, consentendo così un dinamismo più eclettico a questo Giove altrimenti chiuso nei limiti psicologici della Vergine (volontà di espansione limitata che tende ad esprimersi su obiettivi limitati, circoscritti e precisi; gusto per le piccole cose, per i risultati solo quotidiani; edonismo limitato; gestione oculata delle risorse). Simbiosi positiva quindi che ne alimenta la dolcezza, la sensìbilità, la diplomazia, l’amore per l’arte e per il bello. L’intelligenza analitica ed ipercritica, il potere decisionale, il senso pratico e le capacità strategiche sono qui esaltate dalla ricerca dell’azione diplomatica (intesa genericamente), tipica della bilancia (sempre alla ricerca dell’anima gemella non solo in campo sentimentale.), al punto che ne consente flirts, anche innocenti, ma sempre flirts, psicologici o veri che siano, utili a svelenire l’incorruttibile stato vergineo, sempre troppo attento ai particolari e soprattutto a non lasciarsi troppo andare. Un Giove insomma che riprende vita nel suo intimo e non è poco allargando la visuale ai moti dell’anima, ai saliscendi del dubbio che in Vergine sono tendenzialmente abortiti. Così l’esilio del Giove in Vergine, sottolineato da tutti gli esperti e non, viene meno con questa armatura bilancina che ne apre le visioni all’eleganza e al bello, quindi anche al dispendio economico meno attento..che in Vergine, senza questa assistenza bilancina, non verrebbe consentito: un esilio assistito, quindi, un po come quello di un Napoleone e la sua corte. Immaginate se fosse rimasto solo, all’Elba prima e a Sant’Elena poi, in esilio coatto com’era stato condanato, senza la numerosa pletora dei suoi fedelissimi (ma anche di qualche traditore.., più o meno velato, come peraltro accade sempre anche nelle migliori famiglie..: neanche Cristo riuscì a farne a meno) a fargli doverosa, ma anche allietante compagnia..: Giove in Vergine bilancino come quel Napoleone: imperatore ferito ma assistito..
03.09.2015 Claudio Crespina ilNadir
Segue a breve la seconda parte dell’articolo dove saranno analizzati, secondo principi più ampi e innovativi, i segni che entrano maggiormente in gioco in questo transito gioviano.
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA: Si ringraziano i seguenti siti e i loro autori oltre a quelli citati direttamente in questa prima parte dell’articolo, alcuni dei quali saranno presenti con loro personali citazioni anche nella seconda parte.
–M.Michelini
-Maria Santucci;
-Astrogeomanzia.org;
-Astrologia 33;
-Valérie Darmandy (chioma di berenice);
-Pantakleos.com;
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