Tutte le fonti di altri giornali o siti, dichiarano che sono sempre “nuovi” i studi che riguardano alcuni saperi, a mio parere queste ricerche “non sono una novità”, perchè se già in passato, e più precisamente durante il regno dell’imperatore Adriano (dal 117 al 138 d.C.) il forte romano di Hardknott situato ai bordi dell’impero romano, nel nord dell’Inghilterra, fu allineato seguendo i solstizi d’estate e d’inverno, è chiaro che o ci nascondono verità, o siamo dei completi “preistorici” in confronto.
Il forte di Hardknott aveva quattro porte, durante il solstizio d’estate, il Sole sarebbe sorto allineato con le porte nordorientale e sudoccidentale, e sarebbe tramontato in allineamento alle porte nordoccidentali e sudorientali.
Durante il solstizio d’inverno, il Sole sarebbe invece sorto allineato alle porte sudorientali e nordoccidentali, e tramontato con le porte sudoccidentali e nordorientali.
“Inoltre, le quattro torri di guardia sembrano allineate con i punti cardinali”, scrive Amelia Carolina Sparavigna, docente di fisica al Politecnico di Torino, sulla rivista Philica (cfr. il fatto storico).
Sembrerebbe che Hardknott contenesse un omaggio simbolico al Sole, Il dio potrebbe essere Sol, l’antico dio romano del Sole, che si evolvette nel “Sol Invictus”. Un altro collegamento potrebbe essere con Mitra, un dio collegato al Sole. Il culto di Mitra si originò in Persia, ma diventò popolare in tutto l’impero romano.
Le origini del culto mitraico nell’impero romano non sono del tutto chiare e sarebbero state influenzate significativamente dalla scoperta della precessione degli equinozi da parte di Ipparco di Nicea. Mitra, appunto, sarebbe la potenza celeste capace di causare il fenomeno. Il culto si sviluppò forse a Pergamo nel II secolo a.C..
“Le stelle erano influenti circa gli avvenimenti terreni”. Il Fato stellare condizionava gli uomini, così Mithra, essendo un dio con un potere capace di far ruotare tutto l’universo, spostando il punto equinoziale di primavera dalla costellazione del Toro, a quella dell’Ariete, non poteva che avere un dominio totale sugli influssi negativi stellari.
Ma un Astronomo “del tempo”, come appunto Ipparco, come ha fatto ha capire la precessione degli equinozi, senza la tecnologia che noi oggi abbiamo?
Ci dobbiamo rendere conto che le cose che “oggi noi definiamo spaventose”, meravigliose, eclatanti, in realtà già erano conosciute come determinanti “ieri”. La cosa interessante è che ancora tutti pensano che l’Astrologia è “un mito”, che in qualche modo possa essere un artificio da “cartomanti, da maghi, da strapazzo”, in verità io dico che forse dovremmo iniziare ad aprire gli occhi, non più guardando, ma vedendo con gli occhi della mente, cercando di “districarsi” da quei nodi che hanno creato nella nostra mente per non farci pensare.
Non penso che questi uomini “del passato”, abbiano costruito questi monumenti, “a caso”, delineandone punti e altezze con squadre e righelli, io penso ci sia un progetto più grande, “QUELLO CHE E’ IN CIELO, E’ ANCHE IN TERRA”, c’è una “logica simmetrica”, non si può dividere ancora, cercando di evitare queste verità che si appendono proprio davanti ai nostri occhi. Perchè secondo voi esistono associazioni segrete? Credete che il sapere non ci debba appartenere? Oppure pensate di non saperlo contenere? Non ci appartiene questo mondo? O siamo solo pedine di un gioco troppo potente che non vogliamo e non abbiamo la forza di cambiare?
Quindi il forte di Hardknott in relazione alla precessione degli equinozi risulta essere un’altro degli esempi clamorosi dal punto di vista cosmico, i pianeti, le stelle, le galassie, influenzano i nostri processi mentali, come quelli fisici, e non si parla di favolette, qui si parla di scienza, “una scienza che parte dagli inizi”, noi dipendiamo da essa, ne siamo immersi come la sabbia è smossa da mille tempeste d’acqua, non decide del suo fato, ne è decisa.
La Redazione IlNadir
Sara Del Monte