LA MATERIA OSCURA..”PARLA”….
Alcuni eccessi di emissioni di raggi gamma provenienti dal centro della nostra galassia potrebbero essere il segno lanciato dalla cosiddetta misteriosa materia oscura: dalla Materia oscura infatti sembra giungere il suo segnale più forte e chiaro di quello che si segnalava precedentemente. Questo è certamente il senso del bagno “aminotico” di Plutone nel Centro Galattico nel 2007 che ha innervato le energie planetarie di nuova sostanza magmatica e magnetica così da enfatizzare e impregnare maggiormente le coscienze umane per prepararle agli eventi che sono scaturiti in questi anni (e ancora accadono..!!), per certi versi estremamente dolorosi, di cambiamento e di crisi per molta parte dell’umanità colpita nei suoi principi radicali di base dal momento dell’entrata di Plutone, rianimato in Sagittario, nel Capricorno, vero segno del Potere costituito.
La scoperta, racconta la Nasa, è dei ricercatori del Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab), dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e della University of Chicago che hanno analizzato i dati pubblici del Fermi Gamma-ray Space Telescope. Arriva dal centro della nostra Via Lattea e forse è il segno più chiaro lanciato (e captato) della materia oscura, la cosiddetta massa mancante e invisibile dell’Universo,
osservabile solo attraverso gli effetti prodotti dalla sua gravità. Il segno in questione è un forte bagliore di raggi gamma, un eccesso di emissioni non giustificabile con quelle emesse da sorgenti note e riconducibile invece ad alcune forme di materia oscura. Il centro delle galassie è la zona dove gli astronomi si aspettano di trovare grandi densità di materia oscura, ma si tratta anche di una zona ricca di sorgenti gamma (come sistemi binari e pulsar), la forma più energetica di luce. Questi raggi gamma però sono prodotti anche da alcuni meccanismi che interessano le Weakly Interacting Massive Particles (Wimp), particelle candidate dai fisici teorici come tra i possibili costituenti della materia oscura (l’idea è che vengano emessi raggi gamma quando scontrandosi o si annichiliscono l’un l’altra o formano un intermedio che decade rapidamente).
L’ipotesi che i raggi gamma individuati al centro della galassia fosse di origine oscura è stata avanzata dai ricercatori dopo aver analizzato le rivelazioni del telescopio Fermi, e aver osservato che anche tenendo conto di tutte le sorgenti gamma note restavano ancora delle emissioni rimanenti. Per spiegare questo eccesso, che si estende per circa 5 mila anni luce dal centro galattico e che corrisponde ad energie di 1-3 GeV (gigaelettronvolt), gli scienziati hanno proposto un meccanismo di annichilazione tra particelle di materia oscura con una massa compresa tra i 31 e i 40 GeV. Ma che le cose stiano esattamente così non è affatto detto: sarà infatti necessario replicare le osservazioni, sia con altri oggetti astronomici che magari attraverso esperimenti condotti negli acceleratori di particelle, nonché escludere altre interpretazioni non ancora contemplate. Insomma è troppo presto per confermare o smentire che quello visto da Fermi sia il più forte e chiaro segnale lanciato dalla materia oscura.
LETTURA ASTROLOGICA
L’Astrologia funziona per noi addetti ai lavori proprio perchè nei secoli si è andata affermando sempre più consistentemente una regola aurea che è base costante del messaggio astrologico: l’applicazione analogica. Il “come in basso così in alto”, al centro delle dinamiche astrologiche prevede come perno centrale il sistema analogico come spiegazione-filtro delle interrelazioni uomo-pianeta, terra-cielo: l’analogia viene prima di tutte le tecniche che si devono applicare nei calcoli sia metrici che psichici nella diagnosi della disciplina astrologica. L’analogia permette un collegamento diretto alla sincronicità altrimenti impossibile e contattare la sincronicità significa addentrarsi nell’inconscio collettivo (o materia oscura..). Ora vi è più chiaro forse il mio accostamento a questa scoperta che, se verificata, apre ulteriori strade per la comprensione sempre più scientificizzata del metodo astrologico che, come tutti quelli che mi seguono seriamente, sanno essere il mio principale obiettivo da raggiungere cosicchè l’Astrologia possa rientrare a buon titolo e diritto nelle Università dalle quali è stata fatta fuori solo per scelta “organizzata” dalle fraudelenti autorità di potere, temporale e spirituale, alle quali non conveniva e non conviene far conoscere le verità che gli astri e la loro dinamica rilasciano continuamente sulle nostre vite agite subliminalmente… Sono convinto che gli “antichi”, o perlomeno quelli che i libri di storia (con tutto il mio disprezzo per certe informazioni deformanti…:la storia va riscritta è la mia firma..) chiamano tali, avessero già individuato nei loro sistemi di conoscenza il proprio ricongiungimento con il mondo degli dèi, (il subliminale, si potrebe dire..) e per questo mi sento di potere affermare che quanto c’è da dire è già stato ampiamente detto: andava solo compreso con altri “occhi” o megli va compreso anche oggi con altri occhi.. Il mio lavoro di ricercatore e di studioso contemporaneo mi accredita il compito, tramite quello che mi piace diefinire un lavoro di archeologia culturale, una necessaria immersione di ritorno alle origini senza la quale non si può comprendere ne dove siamo ne chi siamo veramente..
Quindi Materia Oscura, Massa mancante, come inconscio collettivo: secondo Jung, la psiche individuale (da lui definita “inconscio personale”) poggia sopra “uno strato più profondo che non deriva da esperienze e acquisizioni personali, ma è innato”. Questo strato, che ha contenuti universali, è il cosiddetto “inconscio collettivo”. Il concetto di archetipo, che è un indispensabile correlato dell’idea di inconscio collettivo, indica l’esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque. L’archetipo a sua volta si manifesta in simboli ovvero in specifiche immagini psichiche, che vengono percepite dalla coscienza e sono diverse per ogni archetipo. Il simbolo acquista ed espleta, in questo modo, la funzione di trait d’union fra coscienza ed inconscio, sia esso individuale o collettivo. Credo che Jung ed altri eminenti studiosi della sua scuola abbiano ampiamente dimostrato che fiabe e miti sono espressione di processi inconsci: la loro reiterata narrazione fa sì che questi processi siano nuovamente ricordati, ravvivati, ristabilendo con ciò il collegamento tra la coscienza e l’inconscio. Prosegue Jung: “In quanto il simbolo proviene sia dalla coscienza sia dall’inconscio, esso può unirli entrambi, riconciliando il loro antagonismo concettuale grazie alla sua forma o il loro antagonismo emotivo grazie alla sua numinosità”. Col termine numinosità definiamo l’azione di essenze e forze esperite dalla coscienza dell’uomo primitivo come fascinanti, terribili, schiaccianti e perciò attribuite ad una fonte transpersonale, indeterminata e divina… Mi sono sempre domandato (e con me immaggino in tanti altri a farsi questa domanda principale..) quando e perché l’uomo abbia iniziato ad attribuire un particolare significato ai corpi celesti, e cioè quando e perché essi da oggetti galleggianti nell’etere spaziale si siano trasformati in immagini simboliche. Sotto un profilo stretamente psicologico, si può ipotizzare che ciò sia avvenuto all’atto della differenziazione della coscienza. Scrive Neumann che con lo sviluppo della coscienza, si delinea una serie di manifestazioni dell’inconscio, che procede dall’assoluta “invisibilità” dell’”archetipo in sé” attraverso il primo affiorare dell’immagine (paradossale, difficilmente distinguibile, perché le immagini sembrano contrastanti e apparentemente si escludono a vicenda), sino al farsi visibile dell’archetipo primordiale.. La capacità d’immaginazione dell’uomo si amplia man mano, nella stessa misura in cui la sua coscienza raggiunge, semmai li raggiunge, “gradi più elevati”. Al pensiero moderno si presenta però in modo pressante una domanda: l’essenza astrologica ha raggiunto la sua efficacia perché l’uomo primitivo ha, per così dire, proiettato le proprie emozioni ed esperienze nel cielo e con ciò “umanizzato” le stelle, oppure – al contrario – per il motivo che scoprì nella loro immagine visibile lo specchio della sua propria natura e ne collegò i mutamenti agli eventi della propria esistenza..? (cfr. Barillà). André Barbault, quando affronta il problema della nascita dell’astrologia, afferma: «La sua origine simbolica si fonde col monumento della mitologia che rappresenta un vero e proprio evangelo astrologico. Nelle più lontane epoche, fino alla civiltà ellenica l’astrologia si identificava con una mitologia e un culto astrale che si presentano, al tempo stesso, come una scienza, una poesia e una religione». La sola spiegazione possibile, o perlomeno quella che a me sembra asolutamente praticabile, è che questa mitologia rappresenta una realtà psicologica: sorta di substrato ancestrale dell’anima collettiva (inconscio collettivo), l’immagine arcaica del mito è stata proiettata sul cosmo sotto l’aspetto di un’entità divinizzata.
Secondo Robert Amadou la dottrina astrologica si basa sulla unità del cosmo e sull’interdipendenza di tutte le componenti di questo immenso complesso, concepite e percepibili attraverso l’analogia. Tale dottrina giustifica e forma l’astrologia. Dice da sempre Barbault, e chi fa astrologia seria non può non confermare, che questa dottrina del cosmo astrologico configura l’uomo come un piccolo mondo (microcosmo) paragonabile al grande mondo dell’universo (macrocosmo). Il cosmo è un immenso essere di cui tutte le parti sono in connessione, soggiacciono alle stesse leggi e funzionano in modo analogo. L’energia che anima i corpi celesti è della stessa natura di quella che anima gli uomini: siamo fatti della stessa sostanza delle stelle.. Un principio unico governa le divinità planetarie e gli elettroni, le passioni di Giove e gli amori incestuosi. La stessa corrente vitale circola dall’uno all’altro, dal microcosmo al macrocosmo: e poiché l’uomo è fatto ad immagine del mondo, possiamo conoscerli ambedue facendo un unico studio. Esiste un sincronismo perfetto fra questi due mondi ed è per questo che le cose si svolgono parallelamente in cielo e in terra. Il linguaggio astrologico è strutturato sul rapporto fra il cielo e l’uomo, dove il cielo è il significante e l’uomo il significato. Quindi il cielo, al momento esatto di una nascita, con la sua particolarissima configurazione astrale è il significante dell’individuo che nasce e costui, mediante la lettura del proprio grafico oroscopico, è condotto a prendere contatto con il proprio firmamento interiore archetipico. Tali simboli operano quindi sulla base scientifica astronomica (in quanto i pianeti in cielo sono una realtà!) e sul principio di sincronicità e analogia come è espresso senza tema di smentita da Carl Gustav Jung. I simboli astrologici non sono affatto casuali e deterministici. Anzi, è bene, dal mio punto di vista almeno, categoricamente precisare che nel discorso astrologico non esiste assolutamente un rapporto causa ed effetto. Esiste invece la realtà che ogni uomo, al momento di nascere, è inquadrato in una determinata configurazione astrale e questa configurazione è come fotografata nella psiche inconscia sotto forma di messaggio o memoria archetipica (cfr. Barillà). L’astrologia, che costituiva un “desiderio inconscio e collettivo” di prevedere il futuro e di agire sugli accadimenti della vita e degli eventi degli uomini, fu definita da Jung “non semplicemente una superstizione ma (una disciplina che)contiene certi dati di fatto psicologici”… Egli la chiama in realtà “psicologia proiettata”. Bisogna ben rendersi conto che l‘astrologia, dunque, non è una scienza fondata sulla causa ma sulla sincronicità, corrispondenza tra eventi interiori ed esteriori: ecco perchè io sono distante dalla procedura filosofica del karma (quindi inevitabilmente anche da quella che inopinatamente viene chiamata astrologia karmica.., che annovera in se tanti seguaci..) che vuole fermamente la sua legge applicativa sulla dinamica, irrisolvibile in realtà, del moto incessante di causa-effeto. Quindi l’Analogia è il moto esplicatore delle azioni cielo-terra. Il concetto di inconscio è uno dei più complessi ed affascinanti della teoria psicoanalitica; a ragione esso può essere considerato uno dei punti cardine di tutto l’impianto psicoanalitico. L’Inconscio, provando a volerne dare una traduzione digeribile ai più, come sistema personale è costituito da tutti quei desideri infantili ai quali, in alcune fasi della vita, era consentito arrivare ad una scarica sensibile e al relativo soddisfacimento, ma che a causa della censura non possono più, in fasi successive, trovare una via diretta al soddisfacimento. Tali desideri hanno una loro sede nell’inconscio perché sono incompatibili con la vita adulta e la loro espressione diretta creerebbe un conflitto e il conseguente emergere di ansia o angoscia e dunque di sentimenti spiacevoli. Giove e Saturno rappresentano il dominio esercitato dall’Inconscio Personale legato alla coscienza umana. L’inconscio collettivo però si colloca al di là degli individui e dell’esperienza personale, come abiamo letto sopra: una dimensione a-personale che sembra godere di una propria autonomia rispetto ai soggetti attraverso i quali si manifesta. Gli archetipi, secondo Jung sono in genere latenti e inconsci ma si rivelano alla coscienza attraverso immagini archetipiche nei sogni, nelle fantasie, ma anche nei miti. Essi sono anche centri di energia psichica, in possesso di una qualità “numinosa” vitale e compaiono in occasioni di particolari momenti della vita e dell’evoluzione psichica individuale. L’inconscio collettivo, quindi, per analogia si può legittimamente pensare dominato dai transaturniani, cioè dai pianeti relativi all’adimensionalità dell’uomo e cioè Urano, Nettuno e Plutone che rappresentano le radici arcaiche (o passato dell’umanità) di tutti i processi storici e le ere che ne delimitano, senza veri confini, l’ampiezza dimensionale..: i transiti di questi pianeti, Plutone su tutti, sono in analogia con il significato specifico della materia oscura in oggetto. L’inconscio collettivo, rappresentato astrologicamente da questi moti planetari dei transaturniani, pertanto è in perfeta analogia della “materia oscura” o “massa mancante” esternandosi come transiti esplicativi la nostra realtà: ecco l’analogia con il sistema astrologico. La dimensione mancante che si esplica nel transito planetario, anche se non è coscientemente visibile…, consente di realizzare anche vere e proprie “sanatorie” della psiche che altrimenti nessuna analisi o psicoterapia, per quanto efficaci possano sembrare, potrebbero realizzare nonostante insigni professori siano pronti a firmarne, come in effetti firmano, un’eventuale avvenuta guarigione. In effetti l’Inconscio è la parte della psiche che controlla la maggior parte delle nostre percezioni e anche delle nostre emozioni, e a titolo di metafora possiamo dunque dire che è il “vero padrone”, quello che comanda il comportamento e le reazioni di fronte agli avvenimenti, agli altri e alla vita. Questa constatazione sarebbe terribile se l’Inconscio non avesse sempre un’intenzione positiva. Sembrerebbe paradossale quando si evoca qualcosa di sgradevole come le angosce, le paure o, nel migliore dei casi, la timidezza! Eppure… La sola debolezza dell’Inconscio è esattamente ciò che costituisce la sua forza: è veloce. Non si prende il tempo di analizzare tranquillamente le situazioni, di giudicarle, valutarle e trarne delle conclusioni ragionate (d’altronde non è il suo ruolo, fare questo è compito del Conscio). No: esso registra una situazione, la interpreta istantaneamente e ne trae una “verità” in cui si barrica come se fosse una certezza assoluta. Naturalmente però a volte si sbaglia, e possono allora manifestarsi delle convinzioni/credenze estremamente limitanti. Dato che l’Inconscio ha sempre un’intenzione positiva, sceglierà sistematicamente ciò che (a torto o a ragione: ricordiamo che esso non analizza ma reagisce istintivamente) considera la cosa migliore. Applica, se così si può dire, il principio del male minore, ma a volte questo male minore è molto sgradevole da vivere! Per lui la spiacevole reazione fobica è un male minore in rapporto alle ferite che potrebbe infliggere un qualsiasi evento..inaccetabile. Contemporaneamente il Conscio, dal canto suo, sa benissimo che non tutti gli eventi sono pericolosi, ma solo qualche raro evento disastroso lo può essere, e vorrebbe davvero sfuggire alla fobia, ma con tutta evidenza non ha alcun reale potere per ostacolare la reazione di paura. Dato che la massa mancante o materia oscura è in analogia con l’Inconscio collettivo conviene assimilare bene il fatto che l’Inconscio ha sempre un’intenzione positiva, (fatto questo ancora non ben compreso neanche dagli psicologi..) che è lui che dirige molte delle cose in un essere umano e che è meglio allearsi con lui piuttosto che combatterlo frontalmente (il che sarebbe comunque stupido, visto che l’Inconscio è un aspetto della psiche, che è una parte del “Sé”, e che combattere se stessi è tanto nocivo quanto sterile). D’altra parte, proprio perché l’Inconscio ha sempre un’intenzione positiva, rimane sempre suscettibile di cambiare convinzioni/credenze per assicurare ancora meglio la protezione e l’aiuto che vuole apportare. Infatti, lungi dall’essere fisso ed ermetico, è sempre a caccia di qualsiasi informazione che possa migliorare i suoi mezzi operativi permettendogli di compiere la grande finalità a cui mira: assicurare la miglior vita possibile, la più piacevole, la più ricca, la più soddisfacente.
Quindi, non soltanto l’Inconscio non è un nemico, così come non lo è la Materia Oscura che libererà certamente positività una volta che diverrà “chiara” alla mente del’umanità (bloccata peraltro da forze contrastanti la realizazione vera della propria consapevolezza…:Chiesa, Stato, religioni e istituzioni..) ma ha davvero un’azione tutelare, protettiva. Detiene il potere di far cambiare, di far passare da una personalità debole ad una personalità che ha impatto, da una salute fragile ad una resistenza ben migliore, da una qualità di vita mediocre ad una in pieno sviluppo…questa è la guarigione a cui vorrei che v’ispiraste e la vera medicina è inscritta da secoli nelle regole astrologiche dei moti planetari di cui siamo partecipi inconsapevoli almeno chi ancora non ha capito che siamo sotto il loro continuo influsso.
Roma 03.06.2014 Claudio Crespina ilNadir