Gli sviluppi delle scienza del secolo scorso, sono molteplici. Tra i più significativi ricordiamo il passaggio tra la meccanica classica alla quantistica. Quest’ultima in relazione alla osservabilità del microcosmo e’ stata costretta, sulla base delle relazioni di indeterminazione di W. Heisemberg, a mettere in crisi la distinzione tradizionale dello spazio dal tempo, la quale permetteva una rigorosa separazione del mondo in soggetto conoscente ed oggetto conosciuto e di conseguenza di realizzare una formulazione apparentemente quantitativamente esatta delle leggi causali della fisica classica.

Nelle trasformazioni tra energia e materia si evolvono forme variamente complesse di interazione tra onde elettromagnetiche, generando strutture caotiche. In seguito il caos emergente in seguito a interazioni coerenti di risonanza , va ad assumere nell’ ambito di selezionati valori critici, un nuovo ordine superiore di simmetrie spaziali e di sincronia temporale generato dalla comunicazione di sistemi di informazione coerente. Pertanto per assurgere ad una maggiore completezza ed unitarietà del sapere, diviene oggi necessario capire la
formazione di sinergie spazio temporali tra mondo fenomenico e mondo del pensiero cosi da poter realizzare una visione olistica delle scienza , la quale non potrà fare più riferimento alla base concettuale della scienza meccanica classica, quella che cioè considera lo spazio ed il tempo come entità separate ed relativamente incommensurabili , come se esse pre-esistessero alle interazioni tra energia e materia ed informazione. Sulla base di una tale premessa divengono concepibili nuovi orizzonti generativi delle scienza nel nuovo paradigma della informazione , proprio in quanto il soggetto e la sua capacita evolutiva di elaborazione del sapere vengono inclusi entro nuovo modello cognitivo, corrispondente a mettere in evidenza l’ articolazione sinergica del sistema globale di interazioni tra “Energia Materia ed Informazione” Il cervello infatti attua la complementarietà tra la realtà del mondo esterno e la propria realtà , producendo onde elettromagnetiche (rilevabili dall’’Elettro Encefalo Gramma) , che si pongono in risonanza con quelle provenienti dalla ricezione sensoriale dell’ osservabile. Le sinergie di interazione tra questi due tipologie di provenienza delle onde elettromagnetiche permettono successivamente di indirizzare le attività biochimiche di decodificazione e ri-codificazione della informazione nelle varie aree cerebrali, specializzatesi per attuare funzionalità biologiche complementari di elaborazione significativa della informazione. Il risultato complessivo delle l’attività delle singole aree cerebrali viene infine “sincronizzato” secondo schemi spazio – temporali coerenti con la formazione mentale ed interpretativa, culturale e scientifica storicamente acquisita (cfr. P. Manzelli). Pertanto per attuare il necessario cambiamento generativo della scienza contemporanea ,
suggerisco a quanti si accingano oggi a re-interpretare il mondo fenomenico, di evitare di pensarlo sulla base concettuale che ammetteva un netto distacco tra soggetto osservante ed oggetto osservato: olismo interpretativo che si legge nel Tema Natale come concentrato di soggetto osservante ed oggetto osservato che ancora oggi, alcuni colleghi non riescono a comprendere dividendo il tema in singole parti e non capendo che il Tema, non orientato bidimensionalmente, ma tridimenzionalmente, affonda le radici nei significati del continuum spazio-temporale (per cui anche la domificazione deve seguire queste regole e non può essere divisa in sezioni temporali o sezioni spaziali…..) tramite il processo della RISONANZA planetaria.
Niels Bohr (1885- 1962) sulla base del principio di complementarieta’ tra osservabile ed osservatore, considero’ come il principio di indeterminazione poneva la necessita di una riflessione attenta sulle concezioni delle relativita’ spazio temporale introdotte da Einstein. Cio’ in quanto il limite costante delle velocità di trasmissione e trasferimento della informazione, non permetteva di concepire la simultaneità di eventi, quali ad es. quello di vedere con semplice sguardo verso il cielo, le stelle di fatto situare a considerevole distanza dall’ osservatore. La riflessione critica sulla costanza della velocità delle onde elettromagnetiche relativamente al vuoto, divenne pertanto un elemento necessario per capire che, nell’ ambito della corrispondenza biunivoca tra osservato osservatore , l’ osservabile non puo’ essere considerata assolutamente oggettivo
dato che la realtà conoscibile e’ solo quella percepibile relativamente alla struttura biologica e cognitiva dell’ osservatore. 
Albert Einstein (1879- 1955) fu contrario all’ idea che in sostanza fosse l’ osservatore quello che determina il conoscibile, come emergeva dall’ accettazione completa del principio di complementerieta’ di N.Bohr. Infatti Einstein non credeva alla possibilità di caratteristiche fisiche “non-oggettive”, ma riteneva che i valori delle osservabili esistessero oggettivamente nello spazio tempo, anche prima che se ne eseguisse la misura Lo spazio ed il tempo, se pur relativi nelle loro misurazioni in riferimento alla posizione variabile dell’ osservatore, per Einstein esistevano oggettivamente, indipendentemente dal fatto che venissero misurati o meno. Quindi per un criterio di realismo, Einstein sostanzialmente considero’ la “meccanica quantistica” una concezione sostanzialmente incompatibile con ogni ragionevole oggettivita’ dell’universo.
L’ Olismo – dal greco
olos: il tutto, l’intero – è indice del superamento del dualismo tra mente soggettiva e realta’ oggettiva e quindi corrisponde all’idea che le proprietà di un sistema integrato non possono essere determinate o spiegate esclusivamente come somma riduttiva delle sue componenti; quindi la scienza non avrebbe potuto progredire sulla base dalla arbitraria separazione tra il soggetto e l’ oggetto della osservazione. La visione olistica pertanto è il frutto dell’esperienza unitaria di sé stessi nell’ universo.
Un nuovo modo di pensare della scienza sta quindi emergendo agli inizi del secolo XXI , nel quadro del passaggio tra l’ epoca industriale basata sulla interpretazione meccanica della fisica e la società post industriale della economia della conoscenza. (2012)
La spiegazione dei fenomeni fisici ormai implica anche la conoscenza del funzionamento biochimico del cervello. Iin tal senso diviene necessario riflettere, nell’ ambito di una teoria evoluzionistica del sapere , come sia stata storicamente possibile l’ attuazione di una connessione risonante tra percezione sensoriale ed apprendimento cerebrale vista in relazione alla tradizionale interpretazione di eventi fenomenici rappresentabili come eventi indipendenti succedutisi nel mondo esterno. Pertanto oggigiorno si sente l’ esigenza di definire una rappresentazione creativa dei diversi livelli di una realtà Fisico e Biologico , integrando le relazioni bio-fisiche, tra soggetto percettivo e l’ oggetto percepito. In questa prospettiva futura della Scienza pertanto non vediamo ne significhiamo più gli oggetti e gli eventi per come oggettivamente sono, ma ne interpreteremo solamente determinati aspetti della “Informazione Attiva “ , che possono essere attivati in sincronia di fase tra gli eventi fisici e le onde cerebrali.
Comunque bisogna ammettere che se tutto fosse risonante e coerentemente in fase, nell’ ambito delle interazioni tra eventi fisici e attività cerebrali, espressi in un ambito completamente olistico , sarebbe possibile una piena conoscenza , e quindi diverrebbe possibile coscientemente il predire il futuro cosi’ come il conoscere univocamente il passato. Invece il conseguimento di un preciso grado di sincronizzazione cerebrale ( “binding resonance function” ), con le diverse popolazioni di neuroni cerebrali , costituisce una sorta di efficiente sistema di riconoscimento specifico sensorial, sulla base del quale diviene possibile sviluppare la successiva riflessione capace di creare un rinnovato sviluppo cognitivo. L’Universo Olistico , cosi descritto , comprendente pertanto sia il soggetto che l’ oggetto, procederà nel prossimo futuro nel superare anche l’ ultimo dualismo tra l’ onda e la particella; infatti quest’ultimo mantenendo separati gli aspetti fenomenici di tipo ondulatorio e corpuscolare, ancora si interpone a realizzare una rappresentazione complessivamente Olistica della stessa essenza unitaria dell’ Universo.
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