Astrologia Mito ed Esoterismo

LA LUNA 2^parte

Dalla visione lunare della prima parte, appena pubblicata, può nascere una nuova certezza cosmologica che, al di là dall’Astrologia come la si conosce, possa e debba coltivarsi una autentica e severa scienza degli astri, non necessariamente una nuova Astrologia, ma certamente una Astrologia rinnovata..nei metodi e negli approfondimenti. Auspico un decisivo passaggio dalla ASTRO-MANZIA, oggi imperante, all’ASTRO-LOGIA ancora tutta da conquistare: dagli astro-manti, “pseudomoderni”, per così dire, operatori di una pratica mantica, venduta inopinatamente come astrologia, agli astro-logi, autentici studiosi delle condizioni archetipe del Logos, inespugnabili con la sola presa “egoica”, tipica dell’intelligenza collettivizzata, inefficace evidentemente a comprenderne i significati profondi, da coloro che non hanno ancora inteso, immersi ancora in essa, di quale fattezza sia il vero approccio analitico, confondendo ancora identificazione con identità.., che possono sembrare, ad una lettura superficiale, sinonimi, per chi non ne conosce la profonda differenza, ma che in realtà hanno come rilievo un abisso incolmabile di visione operativa: una tutta ancorata alla funzione collettiva dell’esperienza, tutta addensata al sapere esterno, alle altrui informazioni, imposta dalla tradizione, dalla collettività appunto; l’altra, vera rappresentante dell’Io, aperta al principio di “libertà individuativa” della realtà circostante, senza più sovrastrutture pensanti e condizionanti la nostra presa di coscienza individuale: unica vera essenza dell’Uomo. Per dirla astrologicamente, la prima connessa alla visione fin troppo saturnina; la seconda aleggiante la dinamica uraniana, ancora tutta da apprendere, qualora certi “artisti” mediocri di questa antica arte, i cosiddetti “astromanti” da happy end (mai astrologi..), ne capissero la profonda divisione…!! Discorso lungo e complessso che cercherò di portare avanti nei miei studi nonostante il poco tempo a disposizione..

Quindi una nuova scienza, questa Astrologia parlante autenticamente con il Logos, una scienza severa ma non deprimente che abbia, come ha, per luminari maggiori il Sole, Stella però qualìè e non Pianeta, tramandato dalle lezioni della mitologia fino al governo delle nazioni e dei suoi governanti; la Luna, arma inpropria della psicologia del profondo, archetipo primo della autentica anima mundi, circoscritta com’è alla Terra, autentico pianeta, quest’ultima, sulla cui superficie abitiamo,, in circolo nel sistema solare a cui appartiene, è bene ricordarlo, de facto: una trilogia di forze mai scindibili tra loro essendo ognuna partecipe della realtà dell’altra. Il ciclo di lunazione, dice opportunamente Rudhyar, prevede due luminari (direi due fonti..) uno “stabile” e l’altro costantemente “cangiante”. Il ciclo di lunazione, come tutti i cicli di relazione, è un ciclo che implica due fattori che si muovono a differenti velocità e su piani differenti, la cui relazione produce risultati ben precisi (o “semi”) su un terzo fattore: la Terra. Qualsiasi relazione, conclude Rudhyar, che non ha per scopo il conseguimento di un terzo fattore, non ha alcun significato. Il ciclo di lunaione quindi è partecipe e artefice primario di questa triplice connessione: esso, come si sa, è il ciclo delle fasi della Luna. Queste fasi rappresentano i diversi aspetti che essa periodicamente presenta all’uomo sulla Terra. Fasi che non rappresentano il cambiamento della Luna in se, ma cambiamenti precisi del rapporto angolare tra la Luna e il Sole con riferimento costante al centro della Terra. In questo senso la Luna è un mezzo per raggiungere un fine. Ella è la mediatrice, Madre o Musa, dice Rudhyar,utile a soddisfare i bisogni delle “unità evolventi”. La Luna distribuisce il potenziale solare (cioè il nutrimento e l’energia spirituali) attraverso gli agenti organici e psicologici che ela costruisce per rispondere appunto ai bisogni delle unità materiali evolventi, siano esse cellule o personalità.  In questo iperuranio trilogico va inserito, non più celato, come fonte primaria d’Energia, come motore propulsivo inesauribile, datore di luce e di ombra, di vita e di morte, il Centro della Galassia, la porta universale sovradimensionale, dal cui vorticoso e incessante moto nasce, meglio dire, è nato, ogni sistema molecolare vivente..in chiaro collegamento con le nostre più che probabili origini extraterrestri, che uomini come Sitchin e Tesla, ma anche Leonardo e Dante (tutti connessi non casualmente proprio all’energia inesauribile del Centro Galattico), hanno cercato di trasmetterci tramite la loro estrema genialità intuitiva, grazie alle clamorose interpretazioni e coraggiose, per l’epoca storica, valutazioni, dei loro preziosi lavori tutti anticipatori di realtà impensabili per le epoche in cui questi signori hanno operato. Peraltro lo stesso Tolomeo, astrologo primate nei tempi antichi, seppur per motivi di altro genere, nel secondo capitolo del primo dei quattro libri del Tetrabiblos, indica i limiti e le possibilità dell’Astrologia e della Previsione (non a caso da anni sto cercando tramite lo studio, la sperimentazione e la ricerca, vie differenti e probanti sostanzialmente, da poter utilizzare in questo campo ostico della previsione..), inserendo tra le tante variabili le accertate concause di nascita, di cultura, di educazione, di appartenenza religiosa. Superando la differenza concettuale di base, comunque sono in linea con questo approccio tolemaico, aperto a suo modo alla ricerca: approccio da condividere appieno se si desidera mantenere una prospettiva realistica e soprattutto scientifica in riferimento allo studio di una disciplina tra le più affascinanti e controverse che ha intrappolato nelle sue spire esoterizzanti, personaggi, oltre quelli citati, del calibro dei Newton, dei Galileo, dei Keplero e tantissimi altri ancora che, non a caso, con le loro firme, ne hanno decretato la grandezza nei secoli.

Dall’approfondimento quindi di questo iniziale schema cosmologico, appena abbozzato in queste righe, con esiti e applicazioni possibilmente extra-ordinari, in parte già acquisibili e in parte da conquistarsi in un futuro più o meno lontano, si può pensare, ambiziosamente ma concretamente, ad un grande rinnovamento di tutta l’area riservata alla cosiddetta scienza del “paranormale”, da troppo tempo ormai rientrata nel buio del dimenticatoio scientifico, dopo i fasti, peraltro clamorosi, degli anni 70′ e 80′. Difatti, grazie a questa neodisciplina cosmogonica, si dovrebbe pervenire, prima o poi, ad interpretare con pari acutezza, sia le antiche voci della sapienza tradizionale sia le sfide che la cosmologia contemporanea propone ogni giorno, grazie all’elaborazione di ardite speculazioni fisico-matematiche che ormai stanno consentendo visioni dell’Universo completamente rinnovate rispetto alle conoscenze anche di qualche anno addietro.. Questa è la mia speranza, pur conoscendo le obiettive difficoltà, da qualsiasi parte ci si muova, che tale progetto sa produrre di per se, senza soluzione di continuità.., ma, data la mia ben nota testardaggine per chi mi conosce, nel rispetto del Capricorno, mio segno archetipo, non penso proprio di mollare l’osso, dopo così tanto tempo messo a disposizione dello studio e dellla ricerca sulle nuove verità e nuovi orizzonti in questo campo così impegnativo ma certamente affascinante del sapere umano.

LA LUNA NON CORRISPONDE ALLA DONNA

La cantilena antica e insufficiente, utilizzata nei trattati seri e meno seri di astrologia, utile a spiegare, secondo quegli schemi, il senso e il significato della Luna, e quello del Sole, più o meno recita così: come si narra nel mito della creazione nella Genesi, Dio fece 2 luminari: il luminare maggiore che presiede il giorno e il luminare minore per la notte. Il principio femminile presiede la notte e l’inconscio ed è rappresentato dalla Luna, mentre il Sole simbolizza il principio maschile. La luna è un astro notturno che non brilla di luce propria, ma riflette la luce del Sole: affermazione questa che rimanderebbe, come peraltro rimanda, alla ricettività del femminile, che assorbe, trattiene e nutre, magnificando simbolicamente il grembo materno, la dolcezza, l’accoglienza che riscalda ed alimenta. Come ho cercato di spiegare, spero riuscendoci, la luna non può essere concentrata sulla sola visione femminile, questa affermazione non è la risposta esaustivamente valida, in riferimento alla prima parte di questo articolo, in quanto l’archetipo lunare, intriso di luce solare che assimila e diffonde, esprime in contemporanea sia i bisogni emozionali che quelli razionali mai scissi tra loro, presenti sia nel’uomo che nella donna..Specifica divisione invece, che ci viene delineata dallo studio classico, ma anche da quello più moderno (come la famosa Liz Greene dimostra..), della Luna, declinata sostanzialmente al femminile, vista come archetipo della donna e delle sue specifiche manifestazioni; in realtà, come spiegato nel precedente articolo, spero esaustivamente, divisione questa che non sussiste, perchè i due principi fanno parte della stessa medaglia e non di medaglie differenti: non uomo-Sole e donna-Luna ma una persona, un animale, una pianta formata da entrambi le accezioni assolutamente presenti nella sua interezza, all’interno della sua entità. Smettiamola pertanto di dividere ad ogni piè sospinto…, di accettare principi sempre opposti tra loro come le antiche fazioni medioevali..!! Principio Maschile e Principio Femminile sono caratteristiche presenti in ogni essenza umana, animale e vegetale, per non dire dei corpi inanimati..,fuse insieme per consentire la realizzazione dell’entità stessa. Non è un casio che è proprio questa cultura separante che sta distruggendo l’essere umano sia all’esterno che all’interno del suo essere: siamo in balia di forze superiori alla nostra stessa essenza solo perchè viviamo da separati sin dal momento della nascita (taglio del cordone ombelicale: applicazione saturnina). Nonostante le tante belle parole dei rapresentanti l’Elite governativa, politica e religiosa, parole solo di facciata, che incitano, solo divulgativamente,  alla cooperazione, all’aiuto, alla pace tra i popoli, in realtà essi, rappresentano una governance “maledetta” che vuole la guerra, la distruzione dell’uomo e la sua schiavitù per mantenere intatto e duraturo il loro potere secolare. Nessun uomo, neanche l’arietino più acceso dalla vigoria di Marte, vuole la Guerra così tanto per fare la guerra: in realtà gli viene insegnata, gli viene inoculata, con la precisa consapevolezza che un simile uomo diventerà un militare, un guerafondaio…!! Cari amici, questi signori, detti istrionicamente ILLUMINATI (traduzione “anagrammata” di accecati..!!), sono riusciti a far passare incredibilmente la cosiddetta “guerra di Pace”..(Prodi e il suo governo ne fu un emblema per l’Italia..!!) il tutto per non sembrare “sporchi” come in realtà sono…!! Non bisogna scomodare un Gandhy per sapere che non esiste nessuna guerra di Pace..!! Che nessuna Pace si ottiene con la guerra e con la sopraffazione.! Sta a noi comprenderlo e, basta poco, per iniziare a prendere le distanze da questi meccanismi insani e violenti, così facilmente comprensibili, perchè l’uomo non nasce per fare del male, semmai ne viene ..”informato” col crescere..!!. A tal proposito non è un caso che da sempre ho voluto trasformare il nominativo del Segno Zodiacale del Cancro, perchè inappropriato a rendere l’idea del glifo che lo contrassegna: in realtà la corretta nomea è “Granchio”. L’uno richiama la ben nota malattia destrutturante l’uomo; l’altro, la giusta costellazione a cui appartiene il glifo del Segno connesso al mollusco marino così performante l’emblema sia della Luna che del Sole ben inscritti nella sua forma-corazza. Perchè Granchio il mollusco e non Cancro la malattia…? Il motivo è presto dato proprio dalla motivazione astronomico-astrologica solare: il Sole infatti raggiunge, nel corso del suo moto apparente, nella stagione estiva, la masima altezza sull’orizzonte, e da la precisa sensazione di una specie di sosta, sembra cioè quasi “fermarsi e retrocedere”. Da qui, ci viene detto nei libri, che gli antichi caldei, i sumeri, i babilonesi, osservando una “Solis Statio”, una fermata cioè del Sole, trassero il nome di “Solstizio”. Per questo motivo, legato alla sosta e all’incertezza del moto andante in retrocessione, si è applicata l’attribuzione del Segno 

al tipico mollusco marino che in entrambi le sue sfaccettature, gambero e granchio, lunare il primo e solare il secondo, sono usi avanzare..retrocedendo.. come la dinamica archetipa del segno c’insegna. Pertanto affermo che l’utilizzo del termine astrologico, “Cancro” è improprio, direi artefatto: alimenta costantemente infatti, come termine indigesto, un’azione negativa e castrante la psicologia evolutiva dell’Uomo. C’è in esso e nel suo continuo richiamo alla parola in simbiosi col male “eterno”, un mantra oscuro e malvagio.., che richiama alle speranze perdute e alla fine della vita solo traumatica..!! Penso che sia bene per una nuova filosofia di crescita evolutiva, etica ed estetica, sia della morale che della psicologia umana, estirparne quell’alveo infernale, così pienamente radicato, sin dall’utilizzo del nome identificatorio, decisamente funesto.., comunque inadatto a spiegare la costellazione-Segno che lo riguarda..!! Inutile ricordare la sintomatica e delicata, in questo specifico senso, simbologia del Segno, legato alle radici dell’Uomo in particolare e del mondo in generale, alla vita in assoluto, del cui trentesimo zodiacale, proprio la Luna è l’astro governatore: segno che tradizionalmente viene considerato la “Porta dell’Incarnazione”, in quanto effettivamente il neonato passa attraverso un “portale”, l’utero materno, per entrare al battesimo del mondo esterno, non a caso il Segno presiede alla relazione simbolica primaria madre-figlio caratterizzandone contemporaneamente entrambi i componenti. Granchio quindi che avvicina al mare (acqua pura delle origini e vita..delle specie) e alla vita in esso nata e non più Cancro, malattia incurabile e volutamente incurabile connessa alla morte e alla perdizione. Epuriamone il nome e gettiamolo nei letamai del mondo..al quale questo tristo aggettivo secondo si riferisce..!! La sua giusta collocazione è quella relativa al campo squisitamente medico, legato alla disgregazione cellulare: in questa sede appropriata sarà bene ricollocarlo cercadno di controllarne però le pericolose devianze.., non essendo affatto un caso, secondo i miei studi, che esso sia stato messo a “risplendere”, con precisi oscurantismi biologici di processi alchemici artefatti, nelle Costellazioni astrologiche, dove molti convinti “adepti” ancora lo vogliono malauguratamente trattenere…!! 

LUNA ASTRONOMICA E CORRELAZIONE SOLARE

Parliamo di Luna e della sua valenza: veniamo cioè più specificatamente a sondare i moti lunari in chiave astronomico-astrologica, in questo senso è bene richiamare qualche nozione sui suoi tre movimenti della Luna: quello di rotazione su se stessa avviene in un periodo di tempo uguale precisamente in 27 giorni, sette ore, 43 minuti primi e 12 secondi. In tale tempo si compie il cosiddetto “giorno lunare”, pertanto per un tempo equivalente alla metà di questo periodo di rotazione una faccia del nostro satellite è illuminato dal Sole e per un periodo equivalente è nella completa oscurità! Il dì lunare dura dunque circa 14 giorni ed altrettanto la notte. Il movimento di rivoluzione della Luna attorno alla Terra avviene invece in 27 giorni, sette ore, 43 minuti primi e 11,5 secondi. In tale tempo si compie il cosiddetto mese siderale, così chiamato in quanto coincide con l’intervallo che passa fra due congiunzioni successive della Luna con una stella sita sullo stesso meridiano. Come si vede la sua durata è praticamente la stessa del giorno lunare, e questa è la ragione per cui dalla Terra si osserva sempre la stessa faccia della Luna e mai quella opposta. Tuttavia, siccome anche la Terra si sposta lungo la sua orbita ellittica intorno al Sole, mentre la Luna compie il suo moto di rivoluzione, questa non si ritrova più allineata con il Sole e la Terra dopo un mese sidereo, ma tale condizione si verifica circa due giorni più tardi. In pratica la Luna deve compiere un terzo movimento, detto di traslazione, per poter seguire il movimento di rivoluzione che la Terra ha compiuto intorno al Sole nel corso di quei 27 giorni. Il valore medio dell’intervallo di tempo che passa fra due congiunzioni successive della Luna con il Sole e la Terra è così di 29 giorni, 12 ore, 44 minuti primi e tre secondi, e tale durata prende il nome di rivoluzione sinodica o mese lunare o lunazione. Il ciclo di 12 mesi sinodici formano un anno lunare, corrispondente all’intervallo di tempo tra due passaggi consecutivi del Sole per uno stesso punto dell’eclittica della Luna, che ha perciò una durata di 354 giorni, nove ore e 48 minuti primi, differendo così dall’anno solare del calendario per 11 giorni circa, se l’anno è comune, o di 12, se invece è bisestile.
Una metà della superficie lunare, sappiamo essere sempre illuminata dal Sole, tuttavia, nel corso del mese, la porzione dell’emisfero illuminato visibile dalla Terra muta progressivamente. Le condizioni di illuminazione variano in conseguenza delle diverse posizioni della Luna rispetto alla Terra ed al Sole e si ripetono periodicamente e con la stessa sequenza in ogni mese lunare. Ad esse si dà il nome di fasi lunari. Un intero ciclo vede alternarsi momenti in cui il disco lunare appare completamente illuminato e momenti in cui è completamente oscurato, con periodi intermedi in cui viene illuminato od oscurato parzialmente. Per convenzione si considerano sostanzialmente solo quattro momenti principali del ciclo che identificano posizioni relative di Luna, Terra e Sole ben definite. Quando la Luna si trova in congiunzione con il Sole e la Terra, cioè allineata ed interposta tra Sole e Terra, si ha il novilunio o Luna nuova, ed in tal caso la Luna ci offre la sua faccia non illuminata. Questa fase è indubbiamente quella più importante in quanto “l’età della Luna” è definita come il numero di giorni trascorsi dall’ultimo novilunio. Quando la Luna si trova in opposizione al Sole, cioè è sempre allineata col Sole e la Terra, ma quest’ultima si trova interposta, si ha il plenilunio o Luna piena: dalla Terra è visibile per intero la faccia della Luna, illuminata dal Sole, che appare quindi come un disco pieno. Le fasi di Luna nuova e di Luna piena sono anche dette sizige. La Luna impiega 14 giorni, 18 ore e 22 minuti primi per passare da una sizige all’altra, ed in questo tempo modifica gradualmente il suo aspetto. Dopo sette giorni, nove ore ed 11 minuti primi il novilunio la Luna ha percorso un quarto della sua orbita e si trova inquadratura con Sole e Terra in quanto l’angolo compreso tra la direzione Terra-Luna e la direzione Terra-Sole è retto. Questa è la posizione di primo quarto e la Luna appare come un disco illuminato a metà. Trascorsi sette giorni, nove ore ed 11 minuti primi dopo il plenilunio la Luna ha compiuto i tre quarti della sua orbita e la situazione di quadratura si ripete. Questa è la posizione di ultimo quarto e vediamo solo metà dell’emisfero illuminato. Più piccolo del Sole, sappiamo, di circa 400 volte ma più vicino dello stesso di circa 400 volte, il disco lunare appare grande più o meno quanto quello solare, a volte un po’ di più, altre volte un po’ di meno, variando tra i 29’20” ed i 33’50”. La Luna, come tutti i corpi del sistema solare, chiaramente è soggetta alle leggi della meccanica celeste. Compie infatti, un moto di rivoluzione attorno alla Terra, descrivendo un’orbita che risulta inclinata rispetto all’eclittica di circa 5 gradi. Le relative intersezioni fra esse saranno dunque chiamate nodi lunari.Durante questo movimento essa presenta una velocità orbitale variabile in maniera inversamente proporzionale alla distanza dal nostro pianeta (il cui valore medio ammonta a 384.400 km). Ragion per cui avremo un minimo ed un massimo a seconda che si trovi rispettivamente all’apogeo (il punto più lontano) od al perigeo (il punto più vicino).
La direzione è da Ovest verso Est, mentre per il suo moto apparente nel cielo, a causa della contemporanea rotazione della Terra nello stesso verso, essa sembrerà come trascinata dalla volta celeste in senso contrario, e perciò da Est verso Ovest. La Luna quindi si sposta verso Est di circa 13° al giorno, ed il suo è un movimento “reale” a differenza del movimento apparente di 1° del Sole. Direi decisiva questa affermazione astronomica tra la realtà del moto lunare e l’apparenza di quello solare, per comprendere come l’archetipo lunare poi al dunque non sia solo il corrispettivo dell’umore istintuale dell’uomo ma anche la sua forma di ragionevolezza, come la mia spiegazione della linea di minor resistenza ha perfettamente evidenziato nella 1^parte dell’articolo. Rispetto al Sole, quindi, la Luna si sposta di 12° ad Est. L’orbita lunare è fortemente influenzata evidentemente dal Sole, che determina strane oscillazioni. Si può dire, a fronte di questa precisa influenza, che l’orbita lunare è inclinata rispetto all’eclittica, il percorso apparente del Sole, di 5°09′ (in realtà oscilla tra 4° 58′ e 5° 19′), che incrocia in due punti detti nodi lunari che ne segnano la perfetta alleanza planetaria mai scindibile. Il nodo è ascendente quando l’orbita lunare passa dall’emisfero Sud a quello Nord rispetto all’eclittica, è discendente quando effettua il passaggio contrario sulla sfera celeste. I punti sono separati da circa 14 giorni. Il discorso sembra molto simile a quello degli equinozi terrestri, ed infatti anche i nodi lunari sono soggetti alla conseguenza della precessione dell’asse polare della Luna. Come per i punti equinoziali, anche i nodi lunari, punti determinanti di questa connessione solilunare, lo sono anche nella valutazione dell’analisi personale, subiscono un processo di retrogradazione. Retrocedendo orbita dopo orbita, i nodi lunari effettuano un giro completo, tornando al punto di partenza, dopo circa 18 anni e mezzo (6793,39 giorni). La conseguenza più vistosa è l’impatto sulla declinazione della Luna: quando il nodo ascendente combacia con il punto Gamma di Ariete, la differenza di declinazione lunare è massima, passando da 28°35’N a 28°35’S, mentre quando il nodo discendente combacia con il punto di Ariete la differenza scende da 18°18’N a 18°18’S. La linea che unisce i due nodi è detta linea dei nodi. I nodi si spostano lungo l’eclittica di 19° ogni anno, impiegando quindi 18,61 anni solari a percorrerla tutta. I moti lunari principali, come abbiamo già visto quindi, sono rotazione intorno al proprio asse, rivoluzione intorno alla Terra e librazione legata all’attrazione gravitazionale terrestre. Ai fini della comprensione della Luna sulla sfera celeste, tuttavia, soltanto la “rivoluzione” ha una sua importanza dal momento che la rotazione (sincrona) incide sul fatto che vediamo sempre la stessa faccia del satellite, mentre la librazione incide sulla percentuale di superficie visibile da Terra. Un veloce sommario “scolastico” della realtà astronomica e astrologica della relazione costante tra i due luminari, mai scissi tra loro, rimanendo in riferimento continuo con la Terra (quella che chiamo profanamente 

la “santissima” Trinità: probabilmente l’unica Trinità “santa” esistente), prevede una conoscenza del Ciclo Solilunare originale: le conosciute Quattro Fasi della Luna. Suddivisione questa da considerare solo come punto di partenza per la reale conoscenza dell’interezza del Ciclo (di cui vedremo, unico a proporla, la totalità dell’ampiezza ergersi fino a 12 stazioni o fasi, nella terza parte di questo mio lavoro sulla Luna), ben più sostanzioso e più efficace, se si sapesse che esso si espleta in ben 28 dimore. Ma inizialmente, per comprendere a grandi linee di cosa stiamo parlando, sarà bene conoscere la base strutturale compresa nelle 4 fasi principali.

LA FASE LUNARE: DA INCONSCIO A CONSCIO 

La ciclicità della Luna corrisponde ad un ciclo di cambiamenti periodici, ma sempre nel’ambito del rapporto soli-lunare e non in relazione tra la posizione della Luna ed una posizione statica come quella di una Stella fissa. Il punto o momento, dice Rudhyar, del ciclo di lunazione preso come “inizio” è la congiunzione dei due luminari: momento questo cioè in cui la distanza in longitudine tra i due è uguale a “0°”. Il momento di massima distanza tra loro, l’opposizione, corrisponde a 180°. La Luna nel suo moto di allontanamento dal Sole tende a crescere simultaneamente d’illuminazione e pienezza. Durante il suo periodo “Crescente”, quello cioè che va dalla Congiunzione all’Opposizione consentendo di aprirsi a nuova vita. Poi decresce allo stesso modo durante il periodo opposto e complementare, denominato “Calante” dalla Opposizione alla congiunzione. Tuttavia è bene comprendere come la luce relativa alla fase crescente, che si definirà nella Luna Piena, è luce solare riflessa dalla Terra sulla Luna: è lo splendore terrestre. La Luna Piena porta alla personalità dell’Uomo, condizionata dalla Terra, una nuova visione, una rivelazione, si potrebbe dire, un senso di completamento, di appartenenza, un nuovo scopo, a condizione che questa intera visione sia stata affrontata consapevolmente. La rivelazione, la nuova via non sono fine a se stesse: sono il culmine di un processo, che, come abbiamo letto prima, è solo un mezzo per raggiungere un fine…, il fine creativo. Detto molto sinteticamente questo processo creativo deve essere il seme archetipo da confrontare costantemente utile a promuovere simbioticamente la perdita della visione egoica delle processioni umane (congetturate ad installare solo questa ridotta e divisa realtà..materiale) a favore della visione spirituale dell’Io indivisibile stratificato nell’Uomo libero e individualizzato: non identificazione appunto ma identità. Spiritualità chiaramente da intendersi non in chiave religiosa, tutt’al più in quella filosofica, dove l’uomo, l’animale, la pianta sa di poter giungere se compie correttamente l’interezza della sua ciclicità: il divino è nell’uomo, non fuori da esso, come ci viene raccontato da false storie religiose..,non a caso la Terra è il centro di questa movimentazione ciclica tra Sole e Luna, riflettendone le motivazioni spirituali, rilasciate alla luna Nuova, e non per questo fruibili direttamente dall’uomo se non saprà aprire il suo cuore-mente a quella precisa illuminazione..: la prima fase è quella cosiddetta inconscia, la seconda, quella calante, deve divenire conscia. Alla Luna Piena, verso la seconda metà della lunazione, l’Uomo deve agire coscientemente quello che la luce solare (spirito) compiva nell’inconscia oscurità della prima fase crescente. Ogni cosa passa da un lato inconscio ad uno conscio se progredisce: così l’ego-materiale inconscio deve divenire l’Io-spirituale conscio. Questa presa di coscienza sarà meglio rappresentata, secondo i miei studi, con la precisa equiparazione dei due cicli in oggetto: quello dei 12 passi solari e quello dei 12 passi lunari entrambi passeggiando sui segni zodiacali. Sappiamo bene dei dodici passi solari ma non si conoscono quelli lunari, tutt’al più rappresentati, dalla pratica astrologica, antica e moderna, con 8 stazioni, frutto primario dell’originaria suddivisione delle quattro fasi canoniche descritte sinteticamente. Orientamento più stringente e più sofisticato della visione lunare che sarà al centro, come detto, della 3^parte di questo articolo, rappresentata non più da Quattro o Otto fasi ma da ben Dodici passaggi, espressi in parallelo con la costituzione degli aspetti nel cerchio. Pertanto, parlando della presa di coscienza, è bene dire che il moto dall’inconscio al conscio rappresenta una antichissima dinamica, una imponente valenza, che impregna ogni moto della meccanica astrologica e di ogni scienza dell’Uomo. A tal proposito, non a caso, parlo nei miei articoli e nei miei corsi di un progressivo disimpegno dai pianeti radicali (radix) di natura inconscia per approdare, consapevolmente, all’utilizzo degli schemi previsti, per quel pianeta o per un altro, non più collettivizzati (come certe “promesse” previsionali recitano, confondendo l’obiettivo..) ma assolutamente individualizzati: parlo cioè di “microchip planetari”. Concetto potente di contaminazione collettiva radicale dal quale, dopo una attenta conoscenza consapevole, un perfetto uso della tastiera planetaria a nostra disposizione, dobbiamo e possiamo sganciarci, utilizzandone i valori in senso compiuto, rivolti al nostro Io individualizzato, finalmente sganciato dall’invasione egoica accecante. Dimentichiamoci quelle pietose raffigurazioni di paurosi drammi e ansimanti problematiche, tutte impregnate da questa contaminazione planetaria di prima fase crescente-inconscia e apriamo la mente alla vera conoscenza del nostro Io autentico, tutto da individuare, presente, come sarebbe, nelle corrette “direzioni” planetarie da dover seguire intelligentemente, per animarsi, finalmente spiritualmente, nel rispetto della propria precisa genia.., non più contaminata, dalle pressioni della cultura, della educazione genitoriale o sociale, dalla politica e dalla religione di appartenenza: domandiamoci, come dico spesso, a cosa servirebbe sapere, essere a conoscenza, di un transito, che so, di un Saturno, di un Marte al nostro Sole o Luna (peggio ancora se al Nadir..), notoriamente descritti come pesantemente violenti e difficili, se non ci fossero vere risposte da poter attuare, in realtà ben presenti all’evoluzione concreta del ciclo della manifestazione: ben definite, per chi ha compreso la valenza straordinaria, sia in chiave interpretativa che previsionale, del senso ciclico dei pianeti e, su tutti, quello ritenuto come ciclo archetipo dalla tradizione classica (con cui finalmente sono in accordo..), appunto il ciclo SOLILUNARE testè descritto, di cui darò una maggiore spiegazione nella terza parte di questo articolo con la rappresentazione, appunto, delle 12 stazioni lunari, non solo Quattro o Otto, come ci viene fatto conoscere dalle origini. 

ASTRO-LOGIA COME DISCORSO DEL LOGOS 

Il tema Natale, capiamolo, di cui disponiamo è solo la porta d’accesso alla comprensione del reale, ma non è la comprensione stessa. Ecco uno dei clamorosi appoggi, su cui, secondo il mio giudizio, in un prossimo futuro dovrà e potrà nascere quella nuova disciplina che parli di fatto di Astri e di Logos (l’Astrologia appunto..), dismettendo quella mercimoniante pratica mantica o astro-manzia, ritenuta, inopportunamente, adeguata all’originale scienza astrale, con chiari intenti fraudolenti e miscredenti..!! Astro-logia dunque, vera scienza e non astro-manzia: dicotomia pesante che sarà bene far conoscere anche al grande pubblico così che possa saper distinguere il sacro discorso dell’una dal profano chiacchiericcio dell’altra, oggi abilmente mischiati dagli operatori di settori, svenduti alla comunicazione radiotelevisiva e giornalistica fagocitante la realtà alta per la vendita di un prodotto di basso livello culturale da dare in pasto alla massa resa ancor più ignorante sulla verità del valore sapienziale di questa nostra straordinaria disciplina. Non tutto il mercato è marcio s’intenda: va mantenuta in piedi, dico da sempre, tutta la struttura docente che comprenda nei suoi corsi l’obbiettivo serio (presente solo in alcune Scuole in essere) e corretto del principio primario dell’anima astrologica, unico utile a saper trasmettere le basi del simbolo e la traduzione del linguaggio dell’attuale Astrologia, direi contemporanea (per differirla dalla cosiddeta “scuola moderna”, evasiva ed eversiva del suo stesso significato), così consentendo, allo studente, al neofita, all’appassionato, e perchè no, anche all’astro-mante (magari ri-nsavito..), di potersi orientare adeguatamente nella non semplice impresa di riuscire a capire chi siano i giusti operatori e le giuste scuole di settore utili all’interpretazione del proprio Tema Natale. C’è modo e modo di presentare la disciplina astrologica, che se vogliamo prestarla al gioco e al passatempo (nulla vieta..), dobiamo obbligatoriamente però distinguerne il senso, e soprattutto, dobbiamo farlo presente a chi ne usufruisce, magari convinto di trovare in quei giochetti da happy end, una vera soluzione ai propri mali e ai propri problemi: in quelle riviste, come in quei messaggi radio-tv, mettiamocelo bene in testa, non c’è alcuna astrologia se non una sottomarca di un prodotto pessimo perchè fuorviante la realtà che fa credere di sotintendere…Si può, e aggiungo molto volentieri, si deve poter giocare con questa disciplina ma, va chiarito con estrema correttezza il target da raggiungere: infatti ci sono chiari esempi di cultura e di qualità anche nei messaggi di certa astrologia segno-solare che fa comprendere, con cultura, con etica, con sapienza, anche giocosa, e con discernimento, la validità del discorso proprio perchè ne sottolinea l’inadeguatezza scientifica sin dall’inizio: di nomi in Italia di astrologi di quialità, che conosco personalmente, ce ne sono abbastanza, ed anche se dentro al sistema editoriale, sono stati ben attenti a non diffamare questa materia così affascinante, rendendola al loro pubblico, gratificante e più tollerabile, data l’accertata complessità dell’argomento. L’unico referente essenziale del discorso astrologico è il Tema Natale personale: primo passo obbligato per la vera conoscenza di noi stessi e della materia. Passo decisivo utile per possederne inoltre i migliori strumenti per una traduzione, possibilmente oggettiva dello stesso: vero dramma, questo della mancanza di oggettività, già aperto nella scuola psicologica, rappresentato dal limite interpretativo di tutte le sue teorie della personalità, base strutturale della moderna psicologia, della psicanalisi, della terapia psicologica, connesse unicamente, ed è un fatto incontestabile, alla soggettività dell’ideatore, fosse Freud, fosse Jung, o Adler…, quindi non oggettiva..!! L’Astro-Logia di cui parlo è l’unica teoria della personalità esistente (quella conessa ai 12 archetipi zodiacali o Segni) che non fa perno su nessun autore primario, che non si richiama a questo o a quell’astrologo fondante la base terorica, di cui, a tutt’oggi, non se ne conosce l’attore e l’autore principale, aldilà delle solite e generiche informazioni sulla nascita di questa antica, antichissima, forse è più corretto, disciplina sulla quale ancora molto si deve sapere e sopratutto si dovrà scoprire..per chi, come me, non si accontenta delle pseudo-verità raccontateci dai libri, per quanto ascritti a personalità d’indiscusso valore storico e culturale. Per la disciplina degli astri, quindi, rimanendo su un piano di semplicità valutativa, la personalita’ umana (e non solo) e’ il risultato della collaborazione fra Sole e Luna, dove nessuno dei due luminari in se possiede le caratteristiche per definire l’eventuale sessualità di riferimento, uomo-donna, spesso richiamata invece dalla tradizione che specifica la Luna alla Donna e il Sole all’uomo. Dice bene Pavesi che per avere piena consapevolezza di quello che si è e di come si potrà divenire, bisognerà certamente provare ad essere il nostro Sole di nascita, scandagliandone i precisi simboli del segno, ma non bisogna mai dimenticare che siamo anche la nostra luna..! La nostra vita astrologica non e’ definita dalla sola posizione del Sole, che rappresenta il nostro segno zodiacale, ma anche dalla posizione astrologica della luna e soprattutto dalla sua specifica fase lunare. Per chiarire meglio, soprattutto per coloro che si affacciano da poco tempo sullo studio degli astri, e, forse non conoscono ancora che oltre ad essere nati in un preciso momento del percorso del Sole, osservato della terra (che coincide con un segno zodiacale) sono nati anche durante un ciclo di lunazione ovvero, i 29 giorni circa nei quali la luna nuova cresce e diventa piena, poi calante e ancora nuova, come ho descritto finora. Pertanto al momento della nostra nascita la Luna possiede una fase specifica che ciascun essere umano, animale, vegetale, ma anche inanimato, porta nel suo profondo, quasi fosse un marchio, dice ancora correttamente, pur limitandosi, come tantissimi altri, a sole 8 stazioni, M.Pavesi, rappresentante le caratteristiche astrologiche di questo fenomeno astronomico. Quindi la fase specifica lunare è una precisa signatura dell’indole umana che non può essere elusa nelle analisi del Tema, rappresentando comunque, come abbiamo visto, la chiara condivisione del principio di Luce (il Fotone..in chiave quantica..) espresso nell’universo a noi circostante dalla costante dinamica solilunare. Parlare di Luna quindi significa innanzitutto parlare del suo rapporto costante con il Sole.. 

MOTO LUNARE COME PRESA DI COSCIENZA INDIVIDUALE: la crescita consapevole e la linea di minor resistenza

O graziosa luna, io mi rammento 
Che, or volge l’anno, sovra questo colle 
Io venia pien d’angoscia a rimirarti: 
E tu pendevi allor su quella selva 
Siccome or fai, che tutta la rischiari. 
Ma nebuloso e tremulo dal pianto 
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci 
Il tuo volto apparia, che travagliosa 
Era mia vita: ed è, né cangia stile, 
0 mia diletta luna. E pur mi giova 
La ricordanza, e il noverar l’etate 
Del mio dolore. Oh come grato occorre 
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo 
La speme e breve ha la memoria il corso, 
Il rimembrar delle passate cose, 
Ancor che triste, e che l’affanno duri!                 “Alla Luna” di G.Leopardi

La Luna, di cui ora conosciamo abbastanza bene l’aspetto astroniomico, elemento poetico per eccellenza espresso da tantissimi autori, è stata disegnata da sempre sia al maschile che al femminile: il grande Leopardi, un Granchio che più Granchio non si può, in più opere e in questa in particolare, descrivendola e dipingendola da par suo, ne consegna, forse involontariamente, una visione perfettamente astrologica sia del luminare che del Segno d’appartenenza. Ne diviene prova provata del simbolo e dell’archetipo espresso nelle regole astrologiche. Lirica poetica, questo capolavoro, che pur agendo la Luna come referente sentimentale, ne parla, non come donna, che è l’immagine proiettata, ma, tema tipicamente leopardiano, come principio primo della “rimembranza” (che tra l’altro è anche il titolo originario della poesia): ricordare il passato, anche se doloroso, è fonte di “piacere”, perché se ne rievocano le illusioni. Questa in estrema sintesi è la dinamica poetica di Leopardi che inequivocabilmente sottolinea, con estrema precisione peraltro, la visione cancerina e del suo luminare primario, la Luna, a tal punto che la sostanza astrologica ne prende spunto proprio per comprenderne la sua forza orientativa e valutativa,oltre che previsionale. Detto questo così per ricordare la particolare possanza del dettato astrale anche a coloro che si sentono fortemente scettici sull’argomento, ci riimmergiamo nel discorso lunare. riproponendo la linea della mia argomentazione: la Luna non rappresenta la donna, proprio come il Sole non ha a che fare con l’Uomo o meglio con il maschio. La Luna e il suo moto, continuamente connesso al Sole da un verso e alla Terra dall’altro, consente di descrivere l’essere e l’essenza dell’essere, la sua entità, presente sia nell’uomo che nella donna indifferentemente: essa ne descrive la precisa evoluzione della coscienza, della consapevolezza di coscienza raggiunta, ma anche quela eventualmente da raggiungere. Luna non donna quindi. Moto d’insieme mai diviso, quello solilunare, che mi è piaciuto descriverlo, parafrasando Jung, incrociandone le sorti: “anima dell’animus e animus dell’anima”: la Luna dimostra le sue complesse sfaccettature assimilabili, sia nell’uomo che nella donna, alle loro capacità di risposta, diciamo impropriamente istintuale, meglio sarebbe sincronicistica, alle vicende della quotidianeità riflesse istantaneamente in perfetta correlazione col Sole. La Donna, come l’Uomo d’altronde, ha in se una complessità che il moto lunare per l’una e quello solare per l’altro, non sanno spiegare esaustivamente, come invece molti professionisti del settore dell’aiuto, astrologi, psicanalisti, analisti, assistenti e altri operatori, credono erroneamente, rifacendosi alle immagini neuronali inviate da questi archetipi come preciso riferimento dei sessi a cui apparterrebbero..!! Quindi sarà bene uscire da questa convinzione in quanto la Luna, e il suo moto, si riferisce ad entrambi i sessi che ne hanno, ognuno segnato per la specifica angolazione della propria luna personale, una signatura identificatoria correlata alla posizione relativa nel tema di nascita: così definita dal Segno, dalla Casa, dal grado, minuto e secondo di appartenenza. La Luna, a tal proposito, agisce sincronicisticamente, più che istintualmente, mi viene da dire, indifferentemente maschilmente tanto quanto femminilmente, in quanto principi sessuali che negli esseri umani coesistono, senza confini prestabiliti, per alimentarne la presa di coscienza, collimata alla visione della linea di minor resistenza (come abbiamo spiegato nella 1^parte). Sia la parte femminile che quella maschile, infatti, si esprimono liberamente e indipendentemente dalla genitura sessuale di nascita, animando tramite i loro ormoni specifici entrambi i sessi.. La correlazione Luna-Sole, mai divisibile, è spiegata anche astronomicamente dal moto simile che i due luminari percorrono lungo lo Zodiaco che la Luna compie in circa 28/29 giorni. Si tratta infatti dello stesso percorso che fa anche il Sole, con la differenza che quest’ultimo impiega un intero anno, creando una equazione mese-anno inscindibile. La loro pefetta condivisione è spiegata anche dall’emissione coesa della luce. La luce del Sole cresce dal Solstizio d’Inverno  (Capricorno) sino al Solstizio d’Estate (Granchio) in cui raggiunge il suo massimo. Viceversa la sua luce decresce dal Solstizio d’Estate a quello d’Inverno. Le stesse considerazioni sono valide anche per la Luna: infatti la sua Luce, come quella del Sole, cresce dal segno del Capricorno a quello del Granchio (Luna Ascendente), e decresce dal segno del Granchio a quello del Capricorno (Luna discendente). Una sintonia luminosa che non può passare inosservata da qualsiasi lavoro si ritenga serio, soprattutto se alla base della propria scienza sussiste la potenzialità della fase luminosa: l‘astrologia, come la fotografia, dico da sempre, scrive con la luce, essendo espressione diretta dei moti universali che sono informati proprio dalla potenza luminosa che li riguarda come qualsiasi stella è lì a dimostrarne la precisa potenzialità. Luna e Sole vanno a braccetto quindi firmando l’essere umano nel suo complesso e le sue risposte utili ad acquisire coscienza secondo la consapevolezza dello studio sulla linea di minor resistenza che dovrà essere costantemente presa a riferimento energetico, positivo o negativo che sia.  Nel loro preciso dinamismo di luce e ombra è inscritta la capacità evolutiva della coscienza umana e di tutte le altre creature presenti nell’universo sovrastante. L’evoluzione del ciclo solilunare corrisponde, pertanto, all’evoluzione della coscienza dell’Uomo, a partire dalla fase neonatale fino alla fine della vita. A grandi linee, chi sa di psicologia, conosce questa evoluzione che è stata suddivisa in 4 grandi fasi in campo psicologico che corrispondono mirabilmente con le 4 principali “Stazioni” del moto lunare di cui sopra: Luna Nuova-nascita; Primo Quarto-adolescenza; Luna Piena-maturità; Secondo Quarto-vecchiaia..Ciclo archetipo principale sul quale ogni cosa, animata o inanimata, relativa alle molteplici vicende universali, siano esse terrestri o extraterrestri, può essere descritta. La mancata abitudine per i non addetti ai lavori (ma anche per i professionisti: astrologi, astrofili ma anche astrofisici..e astronomi..) a prestare attenzione al cielo, soprattutto ai cieli di città, induce facilmente a pensare che la Luna sia sempre presente nel cielo, ogni notte. Tutti conoscono, più o meno, l’esistenza delle fasi lunari, ma non arrivano a pensare che la Luna non c’è tutte le sere (anche per la fortuna di quei seri professionisti che invece stanno appiccicati ai loro cannocchiali o telescopi, più o meno grandi, quasi costantemente). Parlare di movimento della Luna sulla sfera celeste equivale pertanto a capire come appare ogni sera e perché: quando sorge, quando tramonta e che fase di illuminazione assume. Risposta che consente una corretta signatura correlata concretamente alla persona o all’evento a cui si riferisce. Questo discorso non è affatto banale: la Luna influenza molto le osservazioni notturne perché il suo bagliore fa sparire dai cieli gli oggetti più deboli (le osservazioni del cielo profondo, quindi, sono relegate alle sere di Luna assente o di sottile falce). 

PROVIAMO A COMPRENDERNE LA SOTTILE ANALOGIA DA COLLEGARE ALLA SINTASSI ASTROLOGICA…!!!

La risposta non è complessa in quanto l’essere umano, certamente privo nella stragrande maggioranza, di vera conoscenza consapevole e della necessità ad acquisirne ulteriori aperture, al contrario, ignorantemente e superficialmente, crede comunque di possederla. Convinzione questa sia che fosse connessa alla proverbiale conoscenza popolare, sia che fosse un’acculturazione improvvisata o millantata, persiste proprio come persiste la precisa convinzione silente della presenza costante della Luna in cielo: ma, come sappiamo, la luna non è presente in tutte le notti…, nonostante noi non ce ne avvorgiamo. Quindi, tradotto psichicamente, questo processo ci immerge nella più completa illusione del processo della realtà..: la luna e il suo moto tende a distruggere la “debolezza”.., cioè la superficialità, l’inadeguatezza.., l’ignoranza, il pressapochismo, dell’uomo inconsapevole spingendo sulla sua necessità di crescita..: la luna ha bisogno d’illuminare la dove c’è realmente bisogno.., e lo fa anche quando non sembra essere presente nei cieli notturni. Pertanto è bene comprendere l’analogia di questa precisa tendenza: la profondità della mente si apre alla logica del sapere, alla necessità della propria conoscenza, maggiormente impegnata, proprio nelle fasi di luna calante o in quelle di Luna Nuova, le fasi cioè di luna assente o di sottile falce..quando i deboli, altrimenti sconfitti, sono maggiormente ..visibili..!!

Correlazione questa della crescita della coscienza in linea con le fasi della Luna, e con la sua presenza nella mente umana aldilà della presenza reale nel cielo, si spiega nella dinamica evolutiva della coscienza in chiave psicologica che, come la Luna, deve partire inevitabilmente dal più “debole”: il Neonato non a caso “significato” astrologicamente proprio dal principio lunare. La nascita della coscienza nel bambino sarebbe legata al processo di riconoscimento dell’oggetto. L’atto del conoscere e del ri-conoscere, implica il riorganizzare la nuova percezione con quelle già esistenti di modo che, la conoscenza implica l’introduzione di nuovi contenuti psichici, che si collegano e riorganizzano quelli preesistenti. Ne consegue, che il neonato, passa da una prima fase in cui non esiste né oggetto, né relazione oggettuale (il cosiddetto “stadio della non differenziazione”), alla creazione delle prime relazioni oggettuali che costituiscono, secondo Jung, i primi “isolotti di coscienza, analoghi a rare luci o a oggetti illuminati in una notte profonda”. Parole espresse da Jung. Questi primi ricordi racchiudono anche i contenuti che si riferiscono al soggetto che si rappresenta cosicchè si comincia a chiamare con il pronome “Io”. L’evoluzione della coscienza, progredisce quindi velocemente, con la voracità con la quale il bambino introietta le esperienze del mondo (dinamica lunare), grazie alla riorganizzandole in un processo di continuità della memoria che agevola la strutturazione dell’Io nel bambino. Il bambino inizia quindi a parlare di se stesso in prima persona. Scrive Jung: “A questo stadio comincia la continuità della memoria. Essa non sarebbe in ultima analisi che una continuità di ricordi dell’Io”…Costituitasi una coscienza, la psiche del bambino evolve, staccandosi progressivamente dalla dipendenza con i genitori: in realtà questo ultimo processo è decisamente ostacolato, come abbiamo visto, dalla dinamica del Potere, dalla governance mondiale che mantine il più possibile la sua pressione sulla libertà individuale o individualizzata come del neonato così dell’uomo.      

LUNA E COSCIENZA: L’ANALOGIA DELLE QUATTRO FASI 

Dalla Luna Nuova al Primo Quarto. Una prima fase che và dalla nascita alla pubertà. In questo stadio c’è una forte dipendenza fisica e psicologica dai genitori che provvedono alle necessità del figlio. Lo sviluppo della coscienza avviene in modo esplorativo ed esperienziale senza che ci sia autocoscienza sulla unicità della propria persona e quindi sulle pulsioni che ci indirizzano verso delle esperienze ben precise. La Luna si muove dal buio della coscienza alla prima illuminazione crescente..: essa crea le condizioni per adire il bisogno istintuale ma anche iniziare a ragionarci su..

Dal Primo Quarto alla Luna Piena. Una seconda fase che parte dalla pubertà, e arriva fino a circa la metà della vita biologica dell’uomo e cioè ai 35-40 anni. Con l’emergere della sessualità, il soggetto è prepotentemente spinto verso il mondo, e allo stesso tempo ad allontanarsi dalle figure genitoriali. L’individuo incontra e spesso si scontra con le esigenze della vita, che possono sostenere le pulsioni che vogliono realizzare la sua natura o possono frustrarle in un impatto crudo con il senso di realtà. L’individuo che si dovrà individuare, si trova in uno stato di tensione tra messaggi che arrivano dalla società, esigenze pratiche e realtà della vita, e pulsioni interne che lo vorrebbero auto-realizzare (a seconda del livello di coscienza, quindi di fase lunare..). Essendo la persona, in questo stadio, prevalentemente proiettata all’esterno, frequentemente sono i messaggi sociali quelli che condizionano e impostano le esperienze di vita. Realizzarsi agli occhi degli altri,  a livello di immagine personale, economicamente, come ‘status sociale’, sono spesso gli imperativi seguiti. L’individuo è completamente assorbito dal fare, produrre, dal ‘dimostrare che’….La luce della luna passa dalla forma a D del primo quarto crescente alla piena illuminazione della luna Piena: questo è il mopmento che si dovrebbero sentire gli impulsi della linea di minor resistenza agire verso il nostro preciso imput libidico: quello che veramente desideriamo. Dobbiamo essere il nome che abbiamo per non restare tutta la vita solamente il ..cognome…!! A tal proposito Jung ricorda che: “Si dimentica una cosa essenziale; cioè che non si raggiunge lo scopo sociale, se non a scapito dell’intera personalità. Molta troppa vita che avrebbe anche potuto essere vissuta, è restata forse nel ripostiglio dei ricordi polverosi; spesso sono carboni ardenti sotto la cenere grigia”..Chi vuol comprendere comprenda..questa immagine straordinaria dello psicologo svizzero, analogamente alla fase lunare, ci dice che non tutto è oro quel luccica..e alla Luna Piena quel che si vede dovrà essere assimilibali ad una precisa presa di coscienza consapevole non più amorfa, inconscia o neonatale, ma ormai conscia..e visibile..  

Dalla Luna Piena all’Ultimo Quarto. Una terza fase (la luce calante..) che ha inizio con una probabile crisi esistenziale, più o meno manifesta, che si espleta attorno ai 35-40 anni, nel mezzo della vita. In questa fase, a luci accese, la persona inizia ad interrogarsi su aspetti della propria vita, possono riemergere passioni e tratti giovanili: le cose del mondo, su cui si sono investite tutte le proprie energie vitali, cominciano a perdere di importanza, se giunti ad un livello accettabile di consapevolezza cosciente o al contrario, per una sorta di ‘meccanismo difensivo’, rimanendo nell’alveo inconscio, diventano dogmaticamente fondamentali e indiscutibili. Spesso ci si inizia ad interrogare sul senso della propria esistenza. L’assetto della propria vita può venire messo in discussione e questa fase rappresenta la possibilità di rivedere le proprie priorità nella vita per mettere al centro la realizzazione della propria natura che la qudratura dell’ultimo Quarto mette in chiaro risalto, attivando tutta una serie di problematiche utili ad agire la propria precisa individuazione che l’afflato lunare rappresenterà concretamente nella presentazione di nuovi bisogni da realizzare, intesi ora come primari..se siamo sul binario giusto della nostra consapevolezza, altrimenti rappresentanto solo forme distruttive delle antiche necessità, ora non più appaganti come nel primo quarto crescente..  

Dall’Ultimo Quarto alla Luna Nuova. Infine una quarta fase che corrisponde alla vecchiaia. L’individuo si prepara al tramonto della sua vita, scrive Jung: “Per colui che invecchia il considerare seriamente se stesso rappresenta un dovere e una necessità. Il sole ritira i suoi raggi per illuminare se stesso, dopo aver diffuso la sua luce sul mondo”. In questa fase, ancora calante, la Luna lentamente si spegne per scomparire dal cielo, tramonta come tramonta il Sole e la persona sprofonda lentamente nel buio dell’incoscienza dalla quale è emersa.. Come il Sole che tramonta si ricongiunge al buio dal quale lo stesso Sole è sorto, la Luna, divenuta nera, si annienta completamente nella luce solare: annientamento che può indicare il successo dell’avvenuta consapevolezza..individualizzata o il dramma della “morte” delle emozioni e della ragione in quanto non più idonee a dare forza illuminante alla realtà che ci circonda. Fase estremamente delicata questa che corrisponde alla vecchiaia, in quanto da essa si può ottenere sia il grande bagaglio di saggezza che la nullità, la vacuità del nostro vissuto. Come l’intera filosofia del ciclo spiega, che vedremo più particolareggiato nella terza parte con le 12 stazioni, sta a noi rispondere alla dinamica che lo sottende e cioè quella luce vibrante energia iluminata (ma anche energia negativa) della linea di minor resistenza, agganciata com’è inesorabilmente al nostro essere in entusiasmo perenne e non a quello dell’ansia costitutiva..

Questi Quattro Stadi della vita in analogia alle fasi lunari, possono essere paragonati, per ulteriore analogia, ai quattro stadi della vita prescritti da millenni dalla tradizione vedica dell’Induismo e riscontrabili nella società Indiana. A tal proposito Scrive Osho: “Adesso non è più sufficiente che tu volga lo sguardo verso l’Himalaya, devi metterti in viaggio, devi proprio andarci. La vita volge al termine, la morte si avvicina sempre di più.” Tutti i legami terreni sono sciolti e la persona carica d’anni, si dedica ad incontrare ‘il divino’….se avrà saputo interpretare la sua Luna. Possiamo dedurne quindi che la vita assegna compiti diversi alle sue diverse età, come la Luna smuove i suoi bisogni dalla forza umorale-istintuale degli inizi all’energia della razionalità sincronicistica. Ogni stagione, come ogni fase lunare, dona i suoi frutti e l’arte di vivere richiede il saperli cogliere al momento opportuno. Dopo la realizzazione, nella fase crescente, delle proprie aspirazioni nel mondo, ci viene richiesto di volgere verso noi stessi le energie per dotare di senso l’esistenza (“individuarla” direbbe Jung) che si avvia lentamente al tramonto. L’entrata nell’età della maturità, porta con sé l’annosa domanda biblica: ‘Chi sei ?’. A che punto è la tue esistenza ? L’inquietudine, tradotta dai lampi incerti della luna calante, ci sprona a percorrere il sentiero che abbiamo dentro di noi. Un adulto è un essere umano in cui il tempo ha portato alla crescita e allo sviluppo delle sue componenti biologiche e le funzioni che queste esprimono. Il termine di maturità, include invece delle accezioni più ampie, include il concetto di qualcosa che si è compiuto (o almeno lo si voleva compiere..), che alla fine è giunto, o davvero vorrebbe, alla perfezione.  Si potrebbe dire che “l’adultità” (consentitemi questo neologismo..) semplicemente accade, mentre la maturità è anche il frutto di una ricerca personale che coinvolge l’intero individuo in tutte le sue componenti. Siamo al punto di non ritorno, dove nulla ha pià lo sytesso senso che poteva avere anni prima.. Dobbiamo ormai essere pronti ad accettare la nuova fase della vita, ad accettare che quella Luna sia chiara con la nostra linea di minor resistenza per cui non sarà l’età in se a condannarci, ma saremmo stati noi se non avremo agito il nostro autentico entusiasmo, applicabile ad ogni età, senza agire nostalgici tentativi di far rivivere un passato che non è più, perché: “invecchia nella giusta maniera soltanto chi accetta interiormente di diventare vecchio”, cioè chi avrò saputo interpretare la propria fase lunare negli anni della sua vita. 

fine 2^parte                                                                                          segue  la 3^parte

Roma 05.08.2016                       Claudio Crespina

BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA

-Scoprire e Conscere l’Astrologia: Corso di Astrologia F.lli Melita Editori

-scienze/etaluna.htm

-astronomiamo.it

-R.Guardini, Le età della vita

-J.Campbell, Jung, scritti scelti

-Osho, La maturità

-U.Galimberti, Dizionario di Psicologia

Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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