Stonehenge, un luogo dove forse culti e scienze convergevano in un unico punto, dove non c’era una divisione del “conoscere” ma un’unità del sapere.
E’ interessante vedere come il mondo che ci circonda sia diviso in categorie, in scienze, in numeri, in gruppi, c’è sempre un’esigenza di appartenere a un piccolo pezzo di umanità, perché si possa credere di essere diversi, la verità potrebbe essere che si ha paura di essere tutti uguali.
Da recenti studi
Il sito neolitico di Stonehenge non finisce mai di sorprendere. Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia in grado di scandagliare il terreno sono stati scoperti 17 nuovi monumenti nascosti sotto i sedimenti: in un’area di circa 10 chilometri quadrati, a poca distanza dal famoso cerchio di megaliti, gli studiosi dell’Università di Birmingham e il Ludwig Boltzmann Institute for Archaeological Prospection and Virtual Archaeology hanno trovato e mappato canali, luoghi di sepoltura, fossati, cumuli artificiali, scavi e segni di antiche costruzioni.
Per il progetto Stonehenge Hidden Landscaped Project, iniziato nel 2010, gli archeologi non sono scesi in campo con picconi e vanghe ma hanno utilizzato metodi innovativi per l’archeologia, capaci di “vedere” anche a tre metri di profondità: georadar (GPR, da ground penetrating radar) per esaminare il sottosuolo e magnetometri per rilevare anomalie del campo magnetico terrestre causate dalla presenza di strutture artificiali. Dopo la ricerca sul campo, tutti i dati sono stati interpretati da software e trasformati in una mappa 3D, la più accurata finora realizzata.
Che il sito di Stonehenge, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1986, fosse più articolato del solo monumento circolare e presentasse altre strutture correlate, era noto, ma gli scienziati non si aspettavano una così grande quantità di altre testimonianze antropiche e di approfondimenti su quelle già note. Per esempio, sotto uno dei numerosi tumuli è stata rilevata una costruzione di legno lunga 33 metri e larga 7, vecchia di 6.000 anni, forse usata per i riti di sepoltura. Anche il cursus, una distesa di cumuli e fossati, che a Stonehenge misura 3 chilometri di lunghezza e 100 metri di larghezza, ha riservato novità: è stata infatti trovata un’apertura che, secondo gli archeologi, veniva usata come porta per accedere ai monumenti. E a Durrington Walls, altro luogo appartenente al sito inglese, sono stati individuati 60 buchi, ora coperti, nei quali forse erano inseriti dei megaliti. Ancora una volta Stonehenge rinnova e alimenta il suo fascino.
Approfondimenti Astrologici
Dal punto di osservazione dell’Astrologia si può certamente sostenere che Stonehenge sia stato un antesignano dei moderni computer. Gli anelli di pietre giganti e bastioni (cfr www.astrologicamente.com, www.focus.it ) e i terrapieni artificiali, vennero disposti in modo tale che fosse possibile predire tutti i fenomeni del Sole e della Luna. Gli allineamenti delle pietre di confine artificiali erano orientati verso i due Luminari.
La parte più antica (2000 a.C. circa) consiste di sponde esterne con due terrapieni, la “Avenue”, con numerosi megaliti, e le “buche di Aubrey”.
Partendo dalla posizione di queste “buche”, era possibile rilevare diversi elementi: determinare gli equinozi (giorno e notte di uguale durata) e i solstizi (giorno più lungo e quello più breve), e di conseguenza poteva essere usato come un calendario, inoltre vi era la possibilità di stabilire il giorno esatto e l’ora di ogni eclisse solare e lunare. Solo dopo molto tempo da quella remota epoca si comprese che le eclissi si verificano a intervalli molto irregolari e hanno un ciclo di 18,61 anni (periodo che corrisponde al ciclo dei Nodi Lunari), ma quegli antichi costruttori pur ignorando la linea dei Nodi Lunari, le posizioni variabili della levata eliaca e lunare, e senza sapere che un’eclisse può aver luogo solo quando la Luna sorge nell’orbita solare (l’eclittica), costruirono questo perfetto “astrocomputer megalitico”.
L’anello delle “buche di Aubrey” rappresentavano un vero e proprio “abaco astronomico” e funzionavano proprio come una sorta di moderno computer: la circonferenza contiene 56 buche; se una pietra viene posta come indicatore nella buca 56, e se ogni anno viene spostata di tre buche in senso antiorario, la vedremo raggiungere la buca 54 in diciotto anni, e l’anno seguente inizierà un nuovo ciclo dalla buca 1. Dopo altri diciotto anni la pietra si troverà alla buca 55 e l’anno seguente il terzo ciclo inizierà dalla buca 2. Infine, dopo altri diciotto anni, la pietra si troverà di nuovo nella buca 56, pertanto avrà concluso un “ciclo.
Usando questo accorgimento, i costruttori superarono il problema delle frazioni: tre volte 18,61 anni equivale a 55,83 anni (invece di 56). Il piccolo scarto produceva un’imprecisione che dopo 360 anni doveva essere corretta spostando la pietra di una buca. Pertanto lo spostamento annuale della pietra di tre buche forma un angolo di 19° 17′ 08″ – angolazione molto vicino a quello che è il moto retrogrado naturale del Nodo Lunare in un anno (che è: 19° 20′ 08″).
E così la conoscenza degli antichi “signori” di Stonehenge aveva focalizzato il ciclo dei Nodi Lunari, punti focali che non esistono concretamente, ma che esprimono astrologicamente energie fondamentali.
Ma Stonehenge è stato anche un centro religioso, e questa ipotesi è avvalorata dai risultati di numerosi scavi – in particolare in alcune nelle “buche di Aubrey” – dove sono state rinvenute ceneri e frammenti ossei, evidente indizio di riti funerari.
Esiste un’ipotesi secondo la quale i resti mortali di seguaci del culto di Stonehenge venivano posizionati nella “buca di Aubrey” che marcava il Nodo Ascendente al momento della morte – per facilitare il passaggio dell’anima all’altro mondo.
Il momento astrale in essere al periodo della scoperta prevede una quasi perfetta congiunzione di Marte con Saturno in Scorpione al quinconce di Urano che è tutto un programma: Saturno come antichità, reperto astrologico, Marte come attività, azione incessante in Scorpione cioè sommerso, nascosto in quinconce a Urano, sorpresa improvvisa da definire come significato preciso…L’astrologia, inutile ripeterlo, a saperla interpretare correttamente, dà sempre le sue possibili letture e le migliori spiegazioni grazie anche all’uso del cosiddetto “laser” astrologico del ilNadir, che può entrare nei luoghi anche inaccessibili, sia del tempo che dello spazio, regni questi da sempre incontrastati della ricerca di questa disciplina…sublime.
Oltre a questi miti, a Stonehenge sono legate delle leggende, una di queste racconta che fu costruita dal mago Merlino il quale riuscì a trasportare fin lì i pesanti massi prelevati in Irlanda per mezzo di potenti forze magiche, lo scopo era quello di erigere una sorta di tempio che doveva diventare l’“osservatorio delle sette porte e delle sette finestre”… forse una struttura in cui era possibile comunicare e mettersi in contatto con forze o entità extraterrestri !?!
Redazione IlNadir
Sara del Monte