La LATITUDINE questa sconosciuta 2^parte
Da quanto finora detto, appare dunque già manifesto che l’astrologo non può calcolare la posizione dei pianeti in un tema natale “a occhio”:il controllo solo visivo è fallace perchè non vede dentro il movimento tridimensionalmente, ma bidimensionalmente.
I sistemi di coordinate
Per la costruzione del tema astrologico, è necessario conoscere le reali posizioni degli astri: spesso accade che l’interpretazione prenda il via da dati incompleti, che possono falsare la lettura del tema. Molti studenti alle prime armi (e anche tanti astrologi ‘professionisti’, ahimè) non considerano tutti i dati relativi alla posizione dei pianeti: la maggior parte degli appassionati si fonda esclusivamente sul valore di longitudine planetaria, che – nel caso in cui il pianeta non giaccia sull’eclittica – coincide la sua proiezione sul piano zodiacale. Si lavora quindi con l’ombra del pianeta e non con il pianeta stesso, trascurando le altre informazioni che è possibile ottenere dalle altre coordinate planetarie (altezza e azimuth, ascensione retta e declinazione, longitudine e latitudine). Iniziamo il nostro percorso concentrandoci sulla posizione di Mercurio nel tema costruito per le ore 19.25 del giorno 11 settembre 2009, a Torino.
Osservando il tema a 2 dimensioni con il quale siamo abituati a misurarci, notiamo che mercurio (retrogrado) si trova a 5°8′ nel segno della Bilancia. Con questa rappresentazione (e la stragrande maggioranza dei software astrologici propone mercurio in questa posizione),
pare che l’altezza di mercurio rispetto al piano dell’orizzonte (asse I-VII Casa), sia maggiore rispetto a quella della coppia Sole-Saturno nel segno della Vergine. Ma saremmo in errore, se lo affermassimo. Osservando il tema 3d costruito per lo stesso momento (ma potremmo utilizzare qualsiasi software astronomico, per rendercene conto), scopriremmo che l’altezza di mercurio – a causa della sua latitudine meridionale – è inferiore a quella del sole e di saturno.
Vediamo infatti che mercurio si trova al di sotto del piano equatoriale (linea verde) e di quello eclittico (linea rossa), a causa della sua latitudine negativa.
Facciamo un passo indietro, per guidare verso la corretta comprensione della situazione chi non ha dimestichezza con i sistemi di coordinate, aiutandoci con un ingrandimento della figura 3d.
In questo primo ingrandimento, illustriamo la prima coppia di coordinate, legate al piano dell’orizzonte: l’azimuth e l’altezza. L’azimuth viene misurato partendo da nord (questa è la consuetudine, in astronomia, anche se alcuni misurano l’azimuth da est), in senso orario; si parte quindi da nord (valore pari a 0°), si procede verso est (90°) e quindi a sud (180°) e a ovest (270°). Il valore azimutale dev’essere compreso tra 0° e 360°, mentre quello dell’altezza tra 0° e 90°: vale 0° all’orizzonte e 90° allo zenith. Nella figura notiamo agevolmente come l’altezza sia mercurio sia inferiore a quella di saturno e maggiore di quella del sole. Mercurio si trova al di sotto del piano eclittico, saturno al di sopra (il sole, ovviamente, giace sul piano zodiacale). Conoscere il valore dell’altezza dei pianeti è di importanza fondamentale per conoscerne l’esatta collocazione all’interno delle Case o per capire se siano visibili prima del sorgere del sole o dopo il suo tramonto.
Lavorando sempre sullo stesso ingrandimento, questa volta portiamo la nostra attenzione sul piano equatoriale (linea verde): mercurio se ne trova al di sotto, il che equivale a dire che la sua declinazione è negativa. L’ampiezza della declinazione è direttamente proporzionale al tempo che un astro passa sopra il piano dell’orizzonte: se il valore di declinazione è pari a 0°, l’astro passerà 12 ore sopra l’orizzonte e 12 sotto, essendo il piano equatoriale quello su cui giacciono i punti equinoziali (0° Ariete e 0° Bilancia). Aumentando il valore della declinazione, aumenteranno le ore trascorse dall’astro sopra l’orizzonte. Il valore massimo di declinazione del sole è pari a 23°27′ (valore raggiunto in occasione del solstizio estivo); quello degli altri pianeti di discosta di pochi gradi, ma in generale si può dire considerare il valore massimo teorico di declinazione di un punto, pari a 90°. L’ascensione retta viene misurata partendo dal punto gamma fino alla proiezione dell’astro sul piano equatoriale.
Spostando la nostra attenzione sul piano zodiacale, vediamo che TUTTI gli astri (eccetto il sole e gli eventuali punti a latitudine 0°), nel loro moto si portano al di sopra e al di sotto del piano zodiacale, secondo un moto sinusoidale. Nel nostro esempio, mercurio si trova al di sotto del piano zodiacale (gli estremi toccati dai pianeti varia a seconda dell’inclinazione della loro orbita attorno al sole), mentre saturno ne è al di sopra. Quel che è importante notare, è che la posizione degli astri non coincide con la loro proiezione se non nel caso in cui la latitudine sia pari a 0°. Se alla latitudine dell’astro aggiungiamo il sorgere di segni a corta ascensione, ecco che le correzioni da apportare diventano sensibili.
Nella figura, vediamo le due possibili proiezioni di mercurio sul piano dell’eclittica: la proiezione zodiacale e il grado di passaggio. La prima, è indipendente dal luogo di osservazione, mentre la seconda varia a seconda del luogo e dell’ora in cui avviene la misurazione. il grado di passaggio è infatti quel grado dello zodiaco che si trova alla medesima distanza oraria (rapporto tra distanza retta e ore temporali) dell’astro oggetto di studio e la distanza oraria varia a seconda della distanza dell’astro in ascensione retta dal meridiano. In questo esempio, vediamo che il grado zodiacale che si trova alla stessa distanza oraria di mercurio dalla cuspide della Casa VII, è il 26° della Vergine.
Il fatto che un pianeta o una stella non giaccia sull’eclittica, dà origine a eventi astrologicamente interessanti: la stella Sirio, per esempio (la cui proiezione zodiacale cade sul 14° Cancro), a causa della sua grande latitudine meridionale, sorge con il 14° del segno del Leone e tramonta col 4° dei Gemelli. Se noi considerassimo la proiezione zodiacale degli astri come quella corrispondente alla loro effettiva posizione, andremmo incontro a situazioni imbarazzanti: nel nostro caso, potremmo considerare infatti ancora in VII Casa un astro già tramontato (è il caso di mercurio nel tema d’esempio). Col passare del tempo, mercurio in casa VII, in virtù del moto
diurno, arriverà infatti a tagliare l’orizzonte, mentre la sua proiezione sullo zodiaco si troverà ancora decisamente in Casa VII; qualche minuto più tardi, gli effetti della latitudine di mercurio sulla sua reale posizione all’interno delle Case, risulterà ancora più
evidente: ad un mercurio già decisamente in Casa 6°, corrisponderà una sua proiezione sulla cuspide della Casa VII, con conseguenze dirette molto forti sul piano dell’interpretazione (a meno che non si voglia considerare come equivalente la posizione di un astro in Casa 6° con una in Casa VII!)**.
*N.B. ringrazio anticipatamente Lucia BELLIZIA per gli scritti esaurientemente indicativi le logiche della latitudine da cui ho tratto spunti significativi per spiegare il senso tecnico del problema che lei ha saputo approfondire aeguatamente
** N.B. Devo ringraziare inoltre il sito ASTROLABS, da cui ho estratto queste esaurienti spiegazioni e figure, complimentandomi con la direzione per la rara puntualità, la precisione e la competenza astrologiche dimostrate nel loro sito.
IL NADIR