UN PROBLEMA controverso: LO SPIRITO
Cos’è lo spirito? Lo spirito è l’essenza della vita e come tale non è patrimonio esclusivo di alcun credo. Non appartiene a nessuna fede, semmai, indistintamente, a tutte le religioni. Lo spirito è il nucleo della coscienza, che è consapevolezza assoluta. Lo spirito coincide con il centro della ruota, che è cavo, cioè….. vuoto.
Avere un confronto, un chiarimento su un concetto così profondo come quello dello Spirito e dei suoi significati sembra impresa ardua che i filosofi e gli ingegneri della mente da secoli si arrovellano per circoscriverne i confini e delinearne le peculiarità: le parole ..non bastano a ..”dirlo”….Lo spirito…..che è nella sillaba stessa. Come si spiega un significato che è insito nel termine stesso, che vive, se vive, nel collant che unisce le sillabe per spiegarlo……
Lo spirito è l’essenza, per sua natura indefinibile, intangibile, ma non per questo meno reale. Lo percepisci quando si è particolarmente concentrati con la disponibilità della mente e dell’anima a lasciare andare i sensi e a vivere emozioni e sentimenti, attraverso altri flussi energetici non più controllabili fisicamente: affinché si possa percepire la benché minima parvenza dello spirito bisogna entrare in sintonia con le peculiarità dell’universo sovrasensibile. Il modus operandi è quello della supercoscienza …o Es freudiano.
Se dovessimo attribuire un volto all’amore come lo raffigureremmo? Forse con le sembianze di una divinità?
C’è confusione tra Spirito, Amore, Coscienza e Verità, è tale la confusione anche lessicale, che a volte sembrano coincidere. Ma evidentemente così non è, secondo il mio parere, pur se mi riferisco a parole e a significati alti, i termini in questione possono avere un patrimonio comune, un unico istinto, ma sono differenti nel nucleo che li costituisce (fatica immensa dover accettare l’idea di un nucleo anche in campi umanistici come questo, per chi è votato alla sola discriminante matematica…!!!). L’amore, quello ineludibile, è un propellente potentissimo che consente di ingrandire la coscienza (asse ascendente-discendente, quindi piano dell’ orizzonte dell’osservatore in astrologia), campo delle esperienze vissute e da vivere che amplificano a loro volta l’afflato sublime spirituale che per definizione è indefinibile. Tutto ciò, detto in modo povero e obbligatoriamente ristretto, ci fa chiedere quale sia la Verità assoluta che è Spirito (o Es) e chi la rappresenta semmai c’è.
Ma dov’è la Verità quindi? E’ dovunque. Puoi rinvenirla in un fiore, come al centro del tuo essere. Quindi non localizzarla in un punto o in un pensiero specifico. Essa è dietro le apparenze, in quella sorta di vuoto che si crea quando mediti. Il vuoto in questione è uno stato libero dai consueti processi mentali, quindi chiaro, essenziale, indistinto, silenzioso, ricettivo. Lo riconosci, ne divieni consapevole, quando sei sintonizzato col tuo centro interiore.
Taluni si riferiscono allo spirito come non-mente. Tal’altri preferiscono pensarlo come anima suprema. In realtà non è né l’uno né l’altro, eppure entrambi, non è gioco di parole a effetto: è una sinfonia in sintonia continua. Così è tanto immanente, quanto trascendente. nel mentre ti seduce – osserva quello splendido occhio nel centro dei lobi – ti traduce senza inganno della mente, che non entra…. nel senza tempo e nel senza spazio. E vedi le barriere cadere, le distanze annullarsi, ogni sorta di distinzione sparire… QUELLI CHE NOI CHIAMIAMO MIRACOLI.
Sicché diventi ciò che senti, quel che sei, quanto vedi e oltre te e le tue stesse cose (l’indeterminazione di Heisenberg allargata alle reali potenzialità in gioco…Inorridite inorridite uomini di poca fede, credenti di calcoli matematici freddi e chiusi a cotanta comprensione, so che m’ignorate tanto quanto ormai io, ignoro voi….). Perdonate la digressione verso chi crede solo a QUELLO CHE…. “VEDE” non capendo quanto è cieco..!!!! Finché la saetta dell’intuizione non irrompe nel cielo ingombro della fantasia per mostrare una pioggia di stelle, che si riversano nel piccolo scorcio individuale, che finora si sentiva angusto, finchè quella saetta sagittariana non innesca…. la meraviglia del sovrasensibile, per mostrare la sapienza dell’arte degli iniziati o degli sciamani: che l’angusto (la particella…ndr) rivela nel suo microcosmo inaridito, in un battibaleno,…….la grandezza dell’infinità medesima.
Cos’è dunque lo spirito? Egli è il NON-NATO, la voce dell’increato, ciò che precede, ma nel contempo segue … Quando la tua attenzione converge spontanea sino a concentrarsi tutta sul soggetto che lì per lì ti attrae, ecco schiudersi l’ambito che non speravi, che forse non immaginavi nemmeno. Lo spirito è tutto ciò che non si può nemmeno cercare …C’E’.
Torno, perchè so che sono “andato via”, senza alcun espediente se non la mia “aria”, che pervade ormai la mia mente e la coscienza da anni: traduciamo, credetemi, in immagini le problematiche psichico-fisiche altrui in pochi attimi -io lo faccio con buon successo- se impariamo controintuitivamente a “dipingere” senza tele, e a suonare “senza strumenti”; so che qualcuno di voi… SENTE oltre… queste mie parole scritte, che essendo povere sillabe incollate, cercano di espandersi con tutta la loro esigua forza, su significati che ineluttabilmente le escludono. Quindi torno, dicevo, coi piedi per terra e descrivendo un semplice esercizio di consapevolezza, vi invito a riflettere sul come un tema natale (nobile esercizio di consapevolezza nostra e altrui all’unisono…) sia Vivo e vegeto, anche se la sua visione rilascia sensazioni di forme poco sensoriali e decisamente astratte e fredde di righe e compassi senz’anima…..Provate a immedesimarvi a volte succede, quello che vi descriverò, nella nostra mente (ne parlo al singolare): sei quasi fermo, affaccendato, poco importa. Ti senti particolarmente attratto da un oggetto, sicché ti fissi su un dettaglio. Non v’è nulla di predeterminato, accade per puro caso, ovviamente.
Ti scopri, in realtà sei, senza pensieri, finché l’ambiente non muta d’improvviso. Ora ne intravedi la luce intrinseca. Una sorta di luminosità implicita, sempre presente, ma che in genere percepisci solo di riflesso…(avete presente di certo un dejà vu…?). Il tema natale…svelato, l’opera è compiuta, Lazzaro… risorge: la ferita davanti gli occhi, come in una sala operatoria, sai dove mettere le mani e soprattutto sai quello che è meglio fare….”leggi” senza grafico, l’anima sofferente che saprai curare perchè…essa è in te.
Come favorire l’attuarsi di questo fenomeno…?
E’ adottato da più tradizioni. Aiutati con il respiro, seguine il ritmo. L’aria fresca satura vieppiù la mente sino a sentirti ancora più lucido. Entriamo in un processo meditativo vero e proprio e capiamone “al rallenty” i passaggi che lo determinano: osserva un determinato oggetto – ad esempio un fiore – sin nei minimi dettagli. Tenta d’avvertirne un po’ la sottile fragranza. La levità della sua discreta presenza, ammiralo. Poi chiudi gli occhi, ma continua a sentirlo. Se dapprima il fiore fisico ammiccava, ora comincia a salire quello eterico, che sorride.
Si, ma chi è che ammicca, che sorride, cos’è che stai vedendo, il fiore, l’oggetto in sé, o una sua rappresentazione mentale, cioè il suo pensiero?
Lascia cadere quel pensiero, non portartelo dentro. Se cade quel fiore-pensiero, c’è silenzio…. e il silenzio è l’ambiente idoneo in cui accade la vibrazione meditativa quel contatto con il reale che ha lasciato la Matrix…..Parole, parole parole cantava Mina anni fa.
Non dimentichiamoci il grafico oroscopico come punto focale della visione d’insieme che poi è prima il Se, poi…dopo quei contatti eterei… l’Es.
Un altro esempio per capirne il contatto animico.
Sei particolarmente arrabbiato. Ci sono dei periodi in cui ti capita spesso. Ma la rabbia in sé non esiste. Non è un oggetto che si possa toccare.
Risali, dunque, al motivo della rabbia.
L’hai individuato? Chiudi gli occhi, ma la rabbia t’insegue.
Cos’è che hai portato dentro, la rabbia…….
l’oggetto che ti provoca la rabbia, o il suo pensiero…?
Ovviamente è il solo pensiero. Non di più di quel semplice, unico pensiero.
Lascialo perdere. Non ti appartiene. Sei tu a trascinarlo dentro, mollalo.
Attieniti sempre al presente.
Se molli il pensiero e – anche se per pochi istanti – ti attieni al presente, stai creando le condizioni di silenzio favorevoli al sopraggiungere dell’atto riflessivo, meditativo che consente il distacco dal cosiddetto reale, per entrare in pieno nel……reale quello per cui i grandi iniziati della storia hanno tracciato il solco su cui noi camminiamo. Il problema è che viviamo bendati, ma l’utilizzo adeguato, nel controintuitivo dello schema astrologico consente di recuperare, con l’impegno provocato alla nascita, dalla quadratura secca all’ascendente del Nadir, che deve emergere e lo fa tramite gli eventi, duri e/o indigesti, per completare l’assetto d’insieme dell’Es che come Spirito-Essenza deve avere la sua parte dopo tanta…… fisicità. Il Nadir che io chiamo Spiedino (inglese Skewer, Francese Brochette, Spagnolo Brocheta) dall’illumnante figura di Ridhyar, che vede l’osservatore passato dall’alto in basso dallo zenit-Nadir, (che non sono il mediocielo e il fondocielo….) ovunque esso vada nel mondo sarà infilzato a “questo spiedino” che allo zenit punta creandola una stella dell’universo in continua espansione e al nadir si conficca al centro della terra creandone la base delle memorie collettive e generazionali su cui formare lo spirito della persona prima e di un popolo poi.
Chiudo con un mio pensiero molto, molto pratico non so se condivisibile, questo lo direte voi.
Non lasciatevi abbindolare dalle prediche. Siamo sicuri che i riti di qualsivoglia religione o politica od altro ci danno conforto? Seguiamoli, se non possiamo farne a meno, ma rammentatevi che sono solo “parodie” dello Spirito. Astuti escamotage ideati per intrappolarci in un labirinto irrazionale che non ammette eccezioni: abbiamo in noi il nostro tabernacolo, in cui risiede la divinità “perduta”, il giardino dell’Eden scomparso, l’ostia della vera purificazione senza peccati originali da dover scontare .
Rispetta invece la logica, la ragione, il buon senso senza farli diventare… dei a qualsiali livelo sono proposti.
Diffida sempre di chi ti promette alcunché non sia palesemente riscontrabile ed attieniti, all’evidenza che qualsiasi religione non può provare richiamando a se il concetto di fede solo quando serve.
Siamo già in possesso della “magia” più fenomenale che esista e ce la lasciamo sfuggire di continuo, proprio perchè siamo “impostati” da coloro i quali ne usufruiscono maggiormente (Chiesa, potere politico e tradizioni).
Coloro che sono attratti dal miracoloso e dall’inspiegabile tout court, volendo vedere a tutti i costi il miracolo, come ad esempio succede sia a Fatima che a Civitavecchia, basta che ci sia una madonna di cera, di terra o di altro materiale, che piange, sempre e solo sangue, come quello che si scioglie di san Gennaro, (il tutto sempre cruento e doloroso…..mai un alone di serenità o di felicità….che nelle parole bibliche di Gesù l’esseno, invece, rischiarano l’aria di continuo) senza magari neanche andarci o comunque senza capire la propria necessità di fondo (che magari vuole proprio quel ….miracolo!!!) sono solo dei fanatici, un po come quelli amanti dello sport o della musica, che deliranti per i loro idoli, perdono di vista le loro qualità, transferendole all’altro fuori da se, che è magari un vero leader, sia sportivo che musicale o altro, ma è comunque espressione coercitiva di una libertà tra-n-s-ferita. Aggiungo per amor di obiettività che, a differenza di certe gesta “miracoliste”, gli artisti o gli sportivi, corretti (oggi è d’obbligo questa sottolineatura..!!!.) comunque, immettono nell’aria che li circonda, emozioni positive, rinvigorenti l’anima e il corpo, non posso dire altrettanto sull’ evoluzioni di esorcismi, o di equilibrismi fideisti come i cilici o i carboni ardenti che delirando il divino, lo disprezzano, evidenziandone solo una privata necessità masochista, che di per se non sarebbe male in se (se si gode nel soffrire…..), lo è perchè spacciata per assolvere al bene altrui…..fustigandosi! E’ UNA VERGOGNA in realtà, come qualunque sacrificio che umilia e trafigga l’animo e il corpo umano, in qualunque religione risieda.
Perché la vita è già tutta un miracolo. Così come il contadino semina il grano per trarne un raccolto, tu semina amore e ne otterrai gratitudine….(e ti sembrerà miracolo solo perchè non siamo abituati a farlo o a vederlo fare) sul piano umano, me il tuo divino, spirto che vive in te, crescerà a dismisura consentendoti …l’incredibile.
Roma,17/7/10 dr.Claudio Crespina