“…a te Scorpione, affido il compito di purificare ed eliminare gli ostacoli. Dovrai rimuovere e far morire tutto ciò che impedisce la realizzazione del mio piano, affinchè sia dato spazio a tutto ciò che è puro e nobile. Così comincerai da te stesso: imparerai a morire e rinascere dalle tue ceneri; poi insegnerai all’uomo a fare altrettanto. Affinché tu possa assolvere il tuo compito, ti dono i talenti della volontà, dell’intuizione e della rinascita. Usali con amore e non dimenticare che intolleranza, eccessivo individualismo e passioni incontrollate saranno grandi ostacoli lungo il tuo viaggio.”
Lo Scorpione è una costellazione associata alla morte apparente del Sole durante i mesi invernali, lo Scorpione simboleggia il ritorno allo stato primordiale attraverso un percorso di sofferenza e lacerazione interiore. Si tratta di un regresso della dimensione del caos originario in attesa della rinascita primaverile: non a caso, i riti in onore dei defunti cadono proprio in questo periodo dell’anno. Astrologicamente questo segno è posto sotto l’influsso notturno di Marte e di Plutone. La corrispondenza con il dio degli Inferi è sottolineata anche dalla posizione di Antares, la sua stella più luminosa (nota come “Cuore dello Scorpione” e soprattutto “Stella degli Spiriti”), alle estremità meridionali della Via Lattea, proprio sopra l’eclittica. Astrologicamente è l’ ottavo segno dello zodiaco, segno dell’ autunno, simbolo di fermentazione e di morte, ed è cogovernato da Marte. E’ legato al caos, all’ attesa della vita ed alla putrefazione. Esprime il mondo dell’ oscurità, degli abissi, delle forze misteriose, fino al nulla ed alla morte. Oltre a Marte, il segno è sotto il governo planetario di Plutone, pianeta del mistero e delle forze tenebrose. E’ evidente il suo valore doppio di morte- rinascita, di creazione-distruzione, di redenzione-dannazione, di profondi abissi e di ripide risalite. Sepolto sotto una coltre di terra, fatto che già di per sé richiama il concetto della morte e della sepoltura, il seme (Plutone), apparentemente inerte, attende l’arrivo della Primavera per risorgere a nuova vita. L’aggressività e la spinta vitale (Marte) restano dunque celate per tutta la durata del periodo invernale, pronte a manifestarsi nel momento più opportuno e propizio per garantire il successo dell’impresa (Mercurio). Un lungo tempo di solitudine e rinuncia nelle profondità oscure e fredde della terra (Esilio di Venere e X, caduta di Giove). E’ l’inizio del viaggio interiore, il processo di morte e trasformazione simboleggiato dall’inverno. (foto rapimento di proserpina)
Solo quando avrà vissuto tutto il suo inferno e sarà sopravvissuto a se stesso,il segno di Plutone potrà raccogliere i doni concessi e trasformarsi da serpente ad aquila.. La costellazione dello Scorpione si trova tra la Bilancia ad ovest ed il Sagittario ad est, ed è una delle più brillanti, si individua con facilità perché le stelle sono molto luminose e ricordano la figura di uno scorpione. La sua stella più appariscente è Antares, il cuore dello Scorpione.
E’ visibile, nel nostro emisfero, a partire dal 45° parallelo nord, cioè dalle coste mediterranee, soprattutto da maggio ad agosto. Il suo tramontare, poco dopo il tramonto del sole, indica che l’estate sta finendo.
Con lo Scorpione siamo all’ottavo Segno dello Zodiaco; Fisso, di Acqua, esso va dal 22 ottobre al 22 novembre, con i soliti due giorni di fluttuazione, all’inizio ed alla fine, a seconda degli anni. I Segni Fissi simboleggiano, in Astrologia, la stabilità di idee, la tenacia, la capacità di iniziare e portare a termine, nel migliore dei modi, le cose iniziate. L’Elemento Acqua sta a significare, sempre in Astrologia, la sensibilità, l’intuizione, la fantasia, l’irrazionale; tutto quanto, insomma, la Psicanalisi indica come Inconscio. I tre Segni di Acqua sono il Granchio (Acqua limpida di sorgente), lo Scorpione (Acqua stagnante delle paludi), i Pesci (Acqua senza confini del mare).Acqua stagnante delle paludi, quella Scorpione: Acqua buia dove tutto si macera, si decompone; Acqua apparentemente immobile ma che nasconde un mondo segreto di infiniti turbinii, fremiti, sussurri. Acqua inquietante che, se attraversata dalla luce, si accende di mille scintillii, si compone e si scompone in infinite, magiche ed illusorie forme. Acqua del fiume Lete, che i defunti bevevano al momento del trapasso, per dimenticare gli affanni della vita precedente ed essere così pronti ad una nuova reincarnazione. In antichissime civiltà l’acqua della paludi era considerata sacra ed i sacerdoti vi facevano le loro abluzioni; in Cina, essa simboleggia la prosperità. All’acqua delle paludi si associa anche il liquido seminale, simbolo per eccellenza della fecondazione. Tutto ciò fa dello Scorpione, come vedremo più dettagliatamente poi, Segno di Morte ma anche di Rinascita. Il segno è d’acqua, è l’acqua primordiale nella quale affondano le nostri radici:in natura infatti iniziano le piogge, cadono le foglie, l’acqua ristagna nel suolo e si forma un humus dal quale ripartirà la nuova vita, il nuovo ciclo. Si realizza il lavoro alchemica del “solve et coagula” sciogli e ricomponi. In questo segno risulta forte la sensazione che la Morte è l’altro aspetto della Vita.
Il Sole entra nell’ottavo Segno dello Zodiaco, lo Scorpione appunto, quando superato l’Equinozio di autunno, le ore di buio aumentano notte dopo notte ed ogni giorno è un po’ più corto del precedente; i colori abbaglianti dell’estate si incupiscono, sbiadiscono, così come sbiadisce, e spesso incupisce, l’azzurro del cielo. La pioggia è frequente, le foglie ingialliscono, cadono e marciscono; i primi rami spogli… La Natura, che sotto il Segno Ariete ha iniziato il suo ciclo vitale, sotto lo Scorpione lo conclude; dopo il Regno della Luce arriva il Regno delle Tenebre. Il segno zodiacale più rappresentativo del lavoro interiore che ciascuno di noi deve compiere rispetto alla forza sessuale, la libido, è quello dello Scorpione. Se la Bilancia incarna il periodo in cui il Sole inizia a perdere il proprio splendore a favore dell’oscurità, il segno successivo, è stato scelto come archetipo più adatto per identificare il periodo in cui l’oscurità è sempre maggiore. Questa creatura, lo Scorpione, predilige i luoghi bui e umidi e non per niente lo Scorpione zodiacale rientra tra i segni d’Acqua. Egli sa mettere a frutto tutte le acquisizioni fatte dagli altri segni in materia di consapevolezza interiore, riuscendo a sondare e ad indagare la realtà esterna ed interna, e riesce così a comprendere la vera natura umana, soprattutto l’aspetto legato alla caducità e alla transitorietà, rispecchiate dalla morte apparente che la Natura mette in atto in questo periodo dell’anno. L’emotività che lo Scorpione percepisce ed esprime è inconscia e profonda, oscura e piena di pulsioni. Ne è lui stesso spaventato, ma il suo compito è quello di accettarla, di accettare il lato oscuro di sè e della vita. In questo caso sarà ripagato con la piena consapevolezza di sè e dei propri limiti, creandosi la giusta base per effettuare il salto necessario per superare quegli stessi limiti.
Tutto il Cosmo gli sarà così debitore.
Ma la Natura non muore; niente muore nell’Universo, tutto si trasforma. Il terreno inaridito dal sole e dai raccolti dell’estate, ha bisogno di essere di nuovo nutrito e reso fertile; soltanto così potrà affrontare di lì a qualche mese, un nuovo ciclo riproduttivo: e tutto ciò che muore e si decompone, si trasforma in humus per una nuova Vita. Anche sul piano strettamente interiore, spirituale, Scorpione è Segno di Morte e di Rinascita; così come la Natura si decompone per autonutrirsi e quindi rinascere, così la creatura umana, se vuole passare ad uno stato evolutivo superiore, deve attraversare la sua Notte interiore. In Astrologia vi sono segni definiti ‘fissi’ in quanto sono concentrati sul pieno di una stagione e sui suoi effetti precisi. Tra questi vi e’ lo Scorpione, che si estende tra fine ottobre e novembre, quando l’autunno e’ nel pieno della sua efficacia, in tutti i sensi. Poiché l’Astrologia e’ una disciplina stagionale, ciascuna persona esprime attraverso la sua natura le caratteristiche peculiari del periodo in cui ha visto la luce. Si possono comprendere così alcune caratteristiche specifiche dello Scorpione: la sua tendenza all’essenziale, la sua percezione costante della fine delle cose, degli eventi imprevisti che possono giungere all’improvviso, di soppiatto, e mutare l’andamento della vita delle persone. Un pessimismo che almeno in parte e’ giustificato dal ciclo agricolo involutivo dell’autunno, pur mitigato dalla semina del grano e da altri lavori stagionali che potranno essere fondamentali per il nuovo ciclo agricolo che va ad iniziare. La speranza e’ interpretata dall’annuncio del Natale e dall’Avvento, periodo di meditazione interiore. Il simbolo grafico dello scorpione, come si può osservare dall’immagine qui riportata, è costituito da una M con tre gambe, di cui le prime due rappresentano le chele dell’animale, e la terza la coda dotata di un aculeo. Lo scorpione in natura è l’unico animale che, di fronte ad un pericolo estremo, si dà la morte con il suo pungiglione.
Azione
IO NASCONDO E RIVELO
Archetipo
Distruttore
Segno di ACQUA, Fisso
Domicilio primario
Plutone
Domicilio Base
Marte
Esaltazione
Mercurio
Esilio
Venere e X
Caduta
Giove
PAROLE CHIAVE
Profondità, trasformazione, potere personale, sessualità, lasciar andare, morte, distruttività, vendetta, rancore, calcolo, ribellione, sadismo, masochismo, perversione, intrigo
Sole come compagno: il bel tenebroso.
Sole come padre: l’uomo del mistero
Lo scopo principale della sua vita: esplorare se stesso, gli altri e i misteri ancora sconosciuti.
Caratteristiche principali: misterioso, torbido, morboso, acuto, estremo, magnetico, fortemente emotivo, intenso, determinato, vendicativo, tormentato, più masochista che sadico, satirico, distruttivo.
Professioni preferite: psichiatra, becchino, criminologo, poliziotto, spia. Tutte quelle in cui possa utilizzare il suo forte intuito e le sue doti medianiche. E’ bandito ogni sentimentalismo, ogni sfumatura dal loro modo di essere e di sentire, che esclude mediazioni tra la ragione e l’istinto: estremisti in tutto, sono portati a soluzioni drastiche, a scelte irreversibili che a volte sono dannose in primo luogo per loro stessi. (Esilio di Venere, Caduta di Giove). Queste difficili personalità hanno però anche notevoli pregi: una forza d’animo eccezionale che li aiuta a superare qualsiasi prova nella vita, una visione intelligente e anticonvenzionale delle cose, ambizione e grande senso di responsabilità nei confronti degli altri.
Nulla rimane com’è e lo Scorpione lo sa perfettamente portando a distruzione tutto quello che incontra per farlo rinascere a “miglior” vita…In nascita ognuno possiede una tipologia di personalità dominante che potremmo chiamare costituzionale (quella che nel tema astrologico si chiama Dominante). Possiamo dire, parafrasando Pirandello, che la vita è una sorta di grande commedia cosmica, in cui le subpersonalità sono gli attori, l’io è il regista e il Sé è l’autore. Nella commedia “Uno, nessuno e centomila” Pirandello affermava appunto che è illusorio pensare di essere personalità immutabili perché ciascuno di noi racchiude in sé tante persone, e d’altronde se davvero ci consideriamo parti di un ologramma universale è facile comprendere come in ciascuno di noi coesistano tutti quei modelli di personalità che possiamo ritrovare all’esteriore. In questo senso ogni individuo è… una vera e propria folla! Il termine “subpersonalità” è stato coniato da Roberto Assagioli (fondatore della Psicosintesi), il quale ha creato delle tecniche specifiche per l’integrazione dei vari aspetti della personalità. La disidentificazione (processo scorpionico per eccellenza) è lo strumento nucleare in questo processo e permettere di raggiungere uno stato di coscienza centrale e superiore (rinascita) da cui osservare gli eterni e mutevoli giochi dell’io: morte e rinascita. Non è un caso che Plutone, maestro governatore dello scorpione, che come abbiamo letto è legato alla ottava casa zodiacale quella della morte, della trasformazione, del cambiamento., è l’archetipo dell’energia primordiale (principio dinamico che sta dietro la creazione cosmica, la forza universale della vita che promuove l’evoluzione, detta in sanscrito Kundalini Shakti),ed anche dell’energia della distruzione (la Dea Madre Divoratrice Kali).
Rappresenta la nostra subpersonalità più profonda ed istintiva, collegata alla sopravvivenza fisica e al processo di trasformazione, morte e rinascita psicospirituale. E’ il mondo delle pulsioni sotterranee e segrete, ed in particolare di quelle sessuali. Il segno zodiacale corrispondente al lavoro spirituale di sublimazione è effettivamente quello dello scorpione…la cui energia può provocare la morte spirituale del “discepolo” in quanto la ricerca del piacere materiale non consente all’uomo di alimentare i centri spirituali che egli possiede realmente. Ricorda Aivanhov ” colui che vive ogni giorno nelle passioni e nella sensualità brucia questa energia” distogliendola dal suo percorso naturale, in altri termini, “mangia il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male” e vive in uno stato di coscienza inferiore, muore, infatti rispetto allo stato di coscienza superiore. Rinnova, in tal modo, la caduta di Adamo e di Eva o la cacciata dal Paradiso ovvero la perdita della coscienza superiore.
In altri termini resta scorpione, mentre dovrebbe diventare un’aquila…!
La differenza tra stato di coscienza inferiore e superiore non è moralistica ma attiene al fatto che quella inferiore resta limitata al corpo fisico e alle sue regioni limitrofe, quella superiore è vicina alle regioni più elevate alle quali è possibile accedere se si sviluppano gli organi spirituali (chakra) propri di queste regioni. E lo sviluppo di questi organi è collegato ai nostri comportamenti, sentimenti e pensieri e soprattutto alla manifestazione dell’amore spirituale. Lo scorpione, nel suo percorso spirituale, dovrà porsi l’obiettivo di non strisciare per terra (come fa in natura) e dovrà quindi sublimare l’energia sessuale per diventare, simbolicamente parlando, un’aquila che vola nello spazio.
L’astrologia rinascimentale, non a caso, attribuiva il governo degli organi genitali a questo segno. Marte e Plutone dominano il segno come grandi significatori sessuali. Nell’antica Astrologia egiziana, caldea ed ebraica, il mito dello Scorpione era rappresentato dal serpente, animale capace di cambiare periodicamente pelle, considerato immortale e capace di un costante auto-rinnovamento: la distruzione finale, la ricostruzione ed il nuovo inizio.
Nell’Apocalisse, san Giovanni descrive quattro Animali che stanno davanti al trono di Dio e che, giorno e notte, non smettono di cantare: “Santo, Santo, Santo è il Signore Dio Onnipotente…” Il primo di questi animali assomiglia a un leone, il secondo a un toro, il terzo a un uomo, il quarto a un’aquila. Questi quattro animali si ritrovano anche nello zodiaco dove sono rappresentati dalle croci che formano i due assi: Acquario-Leone e Toro-Scorpione. Direte: “Ma uno scorpione tutto sembra tranne che un’aquila!…” È vero, ma la sostituzione dell’aquila con lo scorpione ha un significato. Deve essere compresa come un processo psichico. L’aquila vola molto in alto nel cielo e guarda direttamente il sole, mentre lo scorpione si trascina sulla terra lontano dalla luce. Lo scorpione va interpretato, sotto un certo aspetto, come un’aquila che è caduta. E che cos’è che ha fatto sì che l’aquila si trasformasse in scorpione? Un orientamento sbagliato della forza sessuale che, invece di elevarsi dal basso all’alto, ha preso il cammino opposto. Ora è compito di ogni essere umano far sì che, dentro di sé, l’aquila riprenda il posto dello scorpione.. Il segno scorpionico da sempre connesso alle energie ‘infere’, dell’Inconscio, ed alla loro potenziale sublimazione affinché l’Uomo sia in grado di rinascere, evolversi. Ora, allo Scorpione è dato un dono pericoloso: il potere di scrutare nell’animo umano, facoltà che include automaticamente il rischio di smarrirsi nei tortuosi labirinti subconsci, popolati di creature angeliche o a volte terrificanti. Il tipo Scorpione è destinato a passare attraverso meandri sotterranei, per purificarsi e tornare alla Luce divina. Proprio a fronte di queste constatazioni direi senza tema di smentita che lo Scorpione è decisamente il segno che domina la Divina Commedia. Già solo il fatto di inserire il termine selva oscura e l’espressione uscire a rivedere le stelle, il paragone sembra decisamente calzante. Nell’allegoria si allude chiaramente a ‘belve’ dell’animo umano, e quante fiere incontra Dante, nell’Inferno! Già nella ‘selva oscura’, poi attraverso tutti i canti… Ma se questo tipo di uomo riuscirà a superare tali prove, giungerà allo stato sublime dell’Aquila, l’uccello che si eleva ma riesce a scrutare lontano ed in basso, con la sua vista. Molto attinente a questo cammino iniziatico è il “Libro dei Morti” egizio; in esso viene descritto come, appena intrapreso viaggio oltretomba, il defunto viene assalito da spaventosi mostri che cercano di impedirgli il procedere; e soltanto se il suo spirito riesce a superare la istintiva paura, dominare i Mostri ed andare oltre, si conquisterà una reincarnazione ad uno stadio superiore. E’ insomma al prezzo di una presa di coscienza, del riuscire a confrontarsi con sé stesso senza nulla nascondersi (mostri come confronto tra Conscio ed Inconscio), che l’Uomo può interiormente progredire.
Tornando al simbolismo della Natura, se si rapporta questo Segno inquietante e misterioso al genere umano, si può dire che, dopo aver gustato il Paradiso Terrestre (nell’arco di tempo che va da Ariete e Leone), dopo aver preso coscienza di sé attraverso il Pensiero (Vergine), e dell’Altro attraverso la Comunicazione (Bilancia), Adamo si trova faccia a faccia con la Morte ed il Trascendente. Nel Cerchio Zodiacale i dodici Segni sono nettamente divisi dalla linea dell’orizzonte che, partendo da 0° Ariete, raggiunge lo 0° Bilancia; i Segni sotto tale linea, da Ariete a Leone, sono quelli in cui la Vita terrena nasce e cresce: prevalgono dunque gli impulsi istintivi, carnali: con la Vergine, il Sole comincia a scaldare meno, la Terra ha ormai dato tutto e si prepara per il riposo invernale. Così come l’Equinozio di Primavera ha dato il via all’esplosione della Vita, altrettanto l’Equinozio di Autunno, che cade all’inizio del Segno Bilancia, prepara la Natura al grande sonno invernale. La Natura si addormenta, gli istinti pian piano placano… I Segni sopra la linea dell’Orizzonte sono quindi cerebrali, più portati all’astrazione, alle idee, che non alla soddisfazione degli istinti. Ciò non significa che gli istinti manchino, ma sono più complicati, elaborati, a volte inibiti, che non nei Segni primaverili – estivi.
LO SCORPIONE e IL MITO
Il Mito legato al Segno è quello di Orione, il più bello tra i mortali, figlio di Poseidone e di Euriale, gran cacciatore e uomo dalle passioni dirompenti, dai robustissimi appetiti carnali, che è incapace di dominare. Invaghito di Merope, Orione ottiene dal padre di lei, Enopione, il permesso di sposarla, a patto che prima egli, cacciatore imbattibile quale è, liberi la loro isola (Chio), dalle bestie feroci che l’infestano. Orione sta ai patti, il padre di Merope no; una volta ottenuto il suo scopo, egli nega le nozze. Furibondo, Orione si ubriaca e violenta la fanciulla; per vendetta il mancato suocero lo acceca. Un’altra versione del Mito dice che la donna struprata è addirittura la sua matrigna e che ad accecarlo sia il proprio padre. Comunque stiano le cose, dopo varie vicissitudini, Orione riacquista la vista e torna a Chio per vendicarsi.
Sulle tracce del suo nemico, Orione incontra Artemide di lui follemente innamorata; la dea riesce a distorgliere il giovane dai suoi propositi di vendetta, invitandolo a gareggiare nella caccia. Anche le variazioni sui veri motivi della morte di Orione sono molte; una delle più accreditate narra di come, preda dei suoi irrefrenabili impulsi ed equivocando sulla vera ragione dell’invito, Orione si getti sulla dea, strappandole il peplo. Per questo sacrilegio gli viene aizzato contro, dagli dei infuriati, uno scorpione enorme ed invincibile che lo uccide con il suo mortale veleno. Se le ragioni vere della morte del giovane variano, tutti i racconti concordano sulle modalità della morte stessa; il veleno di uno scorpione. E tutte concordano sulla reazione di Artemide la quale, disperata per la morte dell’amato, lo trasforma in una costellazione tra le più brillanti. Stella che fu il fulcro della religione egizia tanto che gli archeologi moderni ipotizzano, con molte prove alla mano, che tutte e tre le Piramidi della piana di Ghiza siano state costruite tenendo conto proprio della posizione nel cielo, ai tempi della loro progettazione, di Orione e della Costellazione che accoglie la Stella.
Lo scorpione, apparso circa 350 milioni d’anni fa, sembra sfidare le leggi dell’evoluzione dato che la sua forma non ha subito alcun mutamento, come se il suo corpo fosse fin dall’inizio perfetto per il suo stile di vita.
Nella versione notturna incarna lo spirito bellicoso, di umore maligno pronto ad uccidere con il suo pungiglione chi osa sfiorarlo; nella versione diurna è simbolo dell’abnegazione e del sacrificio della madre poichè i suoi piccoli, secondo la leggenda, le scavano i fianchi e le mangiano le viscere prima di nascere. Nel Vecchio e Nuovo Testamento lo scorpione raffigura il nemico, il demonio; nel libro di Ezechiele vengono indicati con il nome di questo animale coloro che sono nemici del profeta e della parola divina. Ade/Plutone è uno dei tre Dei della Mitologia greca che si divisero il comando dell’Universo dopo la vittoria sui Titani. Mentre Zeus/Giove otteneva il Cielo e Poseidone/Nettuno il Mare, egli si vide attribuire il mondo sotterraneo, gli Inferi, o Tartaro, dove regnava sui morti. Il suo nome, che significa “l’Invisibile”, non era di solito pronunciato, poiché si temeva, interpellandolo, di eccitare la sua collera. Così lo si designava con eufemismi, il più ricorrente dei quali era Plutone (il “Ricco”), allusione alla ricchezza inesauribile della terra, tanto della terra coltivata, quanto delle miniere che essa cela. Perciò Plutone è spesso rappresentato mentre tiene un corno dell’abbondanza, simbolo di quella ricchezza. Vicino a lui regna Persefone (la Proserpina romana), rapita dal dio e costretta a restare con lui per tre mesi all’anno, corrispondenti alla durata dell’inverno.
NADIR in Scorpione – Zenit in Toro – Ascendente in Leone
In sanscrito il segno si dice VRISCHIKA,che significa colui che annienta per meglio ricostruire. il segno d’Acqua dello Scorpione introduce un nuovo aspetto della nascita, la morte-rinascita . L’acqua del granchio presiede alla
evoluzine dell’entità, che si individualizza in Leone, si apre all’intelligenza della Vergine e al sentimento-intuizione della Bilancia. Questi quattro segni caratterizzano la fase propriamente “umana” del processo di manifestazione, al quale succede la fase trasformatrice dello Scorpione che tende ad orientare l’uomo verso il suo stato di superuomo o, come dice in modo appropriato Rudhyar: di “più che uomo”. Dal piano inconscio dell’unversale, l’Entità discende al piano individuale dove prende coscienza dell’Io e del Non Io, sentimento questo, prototipo dell’aspetto di opposizione che genera la differenza vitale tra Materia e Spirito. Dal conflitto archetipo degli opposti nasce una certezza di una lbera scelta relativa, e successivamente il desiderio di una maggiore libertà. Nello Scorpione, l’uomo passa attraverso la “prova iniziatica” che tenterà di “liberarlo” (a seconda della riuscita o meno) dal conflitto degli opposti e genererà la coscienza dell’Io universale. L’Uomo ha attraversato le tappe della vita manifestata nella materia densa, e in Scorpione, si accinge a significare una maggiore intensità e completezza della coscienza attraverso l’esperienza della “morte”: il ciclo vita-morte-vita o dramma dell’incarnazione, il mistero della morte-resurrezione, velato e/o svelato, da tutti i libri dei Morti in particolare da quelli Egizi. Scorpione è Osiride,(Plutone dei romani) prima Signore dei viventi, che tramite l’esperienza della morte diviene il Signore dell’Ade, rinascendo al giorno come Horus.
La morte scorpionica significa l’iniziazione ad un’altra vita rispetto a quella alla quale mette fine: morte del corpo che rompe brutalmente i legami dell’entità umana e della sua anima con il piano della materia densa, cioè la dissoluzione dello stato di coscienza,legata al mondo illusorio sensoriale per poter finalmene “vedere” il significato puro. La complementarietà col Toro fà di queste Energie il principio di ricettività creatrice mediante il sacrificio : sono il polo negativo implicante la rinuncia o il sacrificio del processo che genera la vita. Il Toro però, riceve l’Energia positiva involutiva formatrice del’Ariete che lo feconda in funzione delle forme sensibili, lo Scorpione invece, presiede alla dissoluzione di queste forme, condizione necessaria per la fecondazione delle forme “sovrasensibili”, preparando il ritorno dell’Entità allo stato non manifesto. Il carattere fecondante dell’asse toro- scorpione si esprime anche sul piano fisiologico, in quanto asse della generazione sessuale preposta alla fecondazione del seme. Lo Scorpione, ottavo segno, quando si esprime attraverso il sesso, genera la vita fisica che conduce alla morte, la quale dà accesso alla vita dell’al di là, quando, invece, sublima l’energia sessuale, la trasmuta in quella dell’illuminazione in funzione della “Vita eterna”. Psicologicamente, lo Scorpione, presiede l’incarnazione del concetto di crisi: trascorrono periodo più o meno lunghi, in cui sono immersi in uno stato di vuoto che provano senza comprenderne la ragione. Lo Scorpione prova un’istintiva paura per la dissoluzione della sua persona, trovanosi nella, spesso tragica situaione, di essere tormentato da forze che non comprende per cui reagisce diffidando dei fenomeni inesplicabili oppure scettico si burla dei “fantasmi” ai quali finge di non credere, o ancora si avventura nell’irrazionale, spaventandosi dello sctenamento delle energie che egli stsso provoca e non sente di poter affrontare. Tutto ciò diviene crisi : è alla soglia di due mondi quello razionale che conosce e quello sovrarazionale che intuisce, ne constata la dualità senza riuscire a realizzarne la sintesi. Questo stato di cose tutte bloccanti lo fa rotolare nell’abisso. E’ il suo psichismo in continuo fermento che gli provoca lo stato “necessario” di crisi. (cfr. M.Senard)
IL SIMBOLISMO ASTROLOGICO
Si diceva, prima, di Morte e di Rinascita; tutto il simbolismo legato al Segno è su questa dualità. L’Araba Fenice, mitico uccello che risorge sempre dalle proprie ceneri. E lo scorpione stesso il quale, quando viene chiuso in un cerchio di fuoco, si dà la morte; non è un suicidio, come generalmente si pensa, ma un riflesso di massima eccitazione. Anche il serpente (che in greco si dice scorpione), altro simbolismo del Segno, affronta ogni anno la muta che gli fa lasciare la vecchia pelle opaca a favore di una nuova, dai colori brillanti.
Pianeta stradominante del Segno è Plutone, come più volte sottolineato e forse mai abbastanza, l’ultimo dei corpi celesti del Sistema Solare finora scoperti; Plutone che gira nel buio e nel gelo dell’Universo perché il calore del Sole non può raggiungerlo. Simbolismo perfetto del Dio che viveva nelle viscere della Terra, nella sua fucina di fabbro ma, anche e soprattutto, del mediatore tra il Regno dei vivi e quello dei Morti. Accanto a Plutone c’è Marte Notturno; Marte che non è quello Arietino, solare, irriflessivo e violento, che prende le cose di petto accecato da desideri e passioni; il Marte dello Scorpione è circospetto, sospettoso, capace di mille strategie raffinatissime per raggiungere il suo scopo. Per essere più chiari, davanti ad un muro da superare, il Marte-Ariete si butta a testa bassa, sicuro di sfondare la barriera e non mettendo affatto in conto che invece può essere lui a spaccarsela, la testa; il Marte – Scorpione osserva, studia, fa i conti e, alla fine, decide di scavare una galleria per passarci sotto, al muro. Marte-Ariete è Orione che osa l’inosabile e viene implacabilmente ucciso dallo scorpione. Orione, che viene prima accecato e poi ucciso per non aver saputo controllare i propri istinti, sottolinea la natura sostanzialmente audace, violenta e vendicativa del tipo scorpionico, la sua tendenza all’attacco, alla distruzione o all’autodistruzione; che gli appartenenti al Segno sappiano poi controllarsi o meno, distruggersi, autodistruggersi o salvarsi, dipende dal grado di intelligenza e, soprattutto, di evoluzione interiore di ogni singolo individuo. Nel Tema di nascita personale l’autocontrollo e la capacità di incanalare in modo costruttivo il vulcano di energie che ogni Scorpione possiede, sono indicate da una forte presenza di pianeti in Segni di Terra o di Aria e del pianeta Saturno; se Saturno è molto forte ma mal messo, vi sarà auterepressione violenta, quasi sempre fonte di nevrosi devastanti; ma troppo peso di Terra – Aria nel Tema natale di uno Scorpione può portare anche ad una disumanizzazione dell’individuo, all’esplodere, senza più controllo né remore, del suo latente sadismo: se un Capricorno può insomma far soffrire il suo prossimo per assoluta insensibilità, uno Scorpione può farlo per il piacere di veder soffrire. Peso eccessivo di pianeti in Segni di Fuoco o di Marte ed Urano, possono invece portare ad una aggressività altrettanto incontrollabile e quasi sempre causa di una vita (e spesso una morte), violenta. Molto peso di Acqua può invece trasferire buona parte delle pulsioni scorpioniche sul piano fantastico, facendo apparire l’individuo assai più calmo e pacioso di quanto in realtà non sia. Lo stesso effetto possono produrre pianeti nel Toro, Segno di Terra, ma troppo pigro per adattarsi in qualche modo alla frenesia del suo Segno opposto. A questa categoria di Scorpioni appartengono di solito gli artisti o gli ottimi artigiani. L’animale che rappresenta il Segno, così come quest’ultimo sceglie l’ombra, tende a nascondersi sotto i sassi, ad annidiarsi tra le fessure delle rocce o dei vecchi muri, negli anfratti inaccessibili, così il tipo Scorpione difende in modo tenacissimo la sua privacy. Proprio questo bisogno di privacy lo rende indifferente alle lusinghe, alla popolarità, a meno di forti controindicazioni nel Tema. Eminenza Grigia per eccellenza, uno Scorpione manovra spesso nell’ombra, cerca di stare alle spalle del prossimo, ma non sopporta di avere qualcuno alle spalle. Ama osservare, ma detesta di essere osservato.
Astrologicamente lo Scorpione rappresenta, come detto, l’ottava casa oroscopica e quindi, oltre alla sessualità, anche il denaro che, secondo l’interpretazione psicoanalitica freudiana, simbolizza col denaro le feci e l’analità che si ritrovano in questo segno. L’affermazione economica corrisponde o sostituisce l’affermazione erotica..! Insomma nell’archetipo, l’opera di rigenerazione si compie attraverso la rigenerazione dell’io, la fenice risorge dalle sue ceneri. Disturbato o scoperto quando non lo desidera, o quando si sente minacciato egli, proprio come lo scorpione, può difendersi attaccando in modo improvviso e violento; e il veleno viene inoculato con freddezza scientifica, là dove il rivale è più sensibile, vulnerabile. Il suo formidabile intuito gli fa infatti scoprire le pieghe più segrete di chi gli passa o gli vive accanto. Preda di passioni violentissime ma capace anche di una capacità di astrazione quasi disumana, gli va a pennello il detto “la vendetta è un piatto che si serve freddo”; il suo gusto più grande è colpire proprio a freddo, nel punto e nel momento in cui il rivale meno se lo aspetta. Spesso gli basta una parola; ma la parola di uno Scorpione, può colpire più sanguinosamente e più a fondo di una pugnalata. L’ideogramma del Segno è, come abbiao visto, così come nella Vergine, una M; con una differenza piccola ma sostanziale. Mentre infatti la M Vergine ha l’ultima zampetta ripiegata all’interno (simbolo dell’autodisciplina e spesso della autorepressione del Segno), la M Scorpione ha la zampetta rivolta all’esterno, chiusa da una punta. Per vivere è necessario morire e trasformare vecchie situazioni, altrimenti si sopravvive con una banalità che lo Scorpione ,dico io per fortuna, non accetta e non consente sopratutto.
Da qui si evince la visceralità, la forte perturbazione tipica di questo archetipo che i nativi, a seconda del loro grado di evoluzione spirituale, possono vivere con enormi conflitti interiori mai risolti e fonti di crudeltà oppure, come sarebbe auspicabile, con grandi trasformazioni dell’anima dopo sofferenze di un certo spessore.
Questo segno è molto soggetto al libero arbitrio (o meglio a quello che chiamiamo un po frettolosamente libero arbitrio…), può vivere nella palude come scorpione e quindi uccidere o volare in cielo come aquila, con il prezioso dono di una visione più allargata e consapevole dell’esistenza: ma è mia precisa convinzione che non si tratti di una libera scelta…!!! Nella Ruota dello Zodiaco fronteggia il Toro, Segno primaverile per eccellenza, durante il quale tutto fiorisce, tutto sboccia, tutto nasce: il Segno Toro simboleggia la Terra grassa, gonfia di humus, pronta ad esplodere alla Vita. Simboleggia, anche, la femmina fecondata dal maschio Ariete. Toro è placido, tranquillo, inserito pacificamente nel disegno della Natura, ne segue e ne gode le regole semplicemente vivendo, senza farsi troppe domande. Toro ingoia per vivere ed al Segno sono infatti associate la bocca e la gola. Scorpione viene improvvisamente a scoprire che tutto il bello ed il buono ha una fine; intravvede, al di là dell’apparenza, forme inquietanti che irresistibilmente lo attirano ma, in egual modo, lo terrorizzano. Quel che il Toro ha ingoiato lo Scorpione espelle, dopo averlo elaborato; a questo ultimo Segno è infatti associato l’ano e tutto quanto simboleggia l’espulsione, l’estroflessione (ancora l’ultima zampetta della M girata all’esterno e puntuta!). Segno di Luce il Toro, Segno delle Tenebre, degli abissi, lo Scorpione; la psicologia di ogni appartenente al Segno è quindi incentrata sul nero, sul misterioso, sul nascosto. Toro vive e non si fa domande, inserito in un Ordine che non gli interessa conoscere ma del quale adora le positività; Scorpione vive con una sorta di brivido interiore, di repressa ma fortissima esaltazione, tutto quanto è Nascosto, è Dramma, è Abisso. Interesse primario del Toro è che tutto rimanga sempre identico a sé stesso. Al contrario, uno Scorpione è sempre pronto a provocare, ad affacciarsi (anzi a sporgersi) sull’orlo del burrone, a camminare sul filo del rasoio. Più una cosa è pericolosa, insidiosa, difficile, più uno Scorpione se ne sente attirato, affascinato; ammaliato, si dovrebbe dire. Niente per lui è eccessivo, niente ha un limite; ogni paletto di demarcazione può essere, il suo punto di partenza per un’altra esplorazione. Morte e Mistero, attrazioni fatali: cimitero come luogo di fatale attrazione o di affascinato terrore.
Tanto il Toro adora la calma, il dolce tran tran quotidiano, altrettanto lo Scorpione è il tipo delle Emergenze, delle situazioni ad altissima tensione, colui che, quando tutti crollano stroncati dallo smarrimento o dal senso di impotenza, rimane lucidissimo e capace di affrontare le difficoltà nel modo più adatto. Più una situazione è complicata, apparentemente irresolvibile, più egli tira fuori il meglio di sé. La Sfida è la sua carica, il Pericolo il suo carburante, la Morte la rivale che lo atterrisce, ma, che spesso tende a provocare, beato di riuscire a fermarsi sempre un attimo prima di valicare il limite del non ritorno: non sempre è lui che vince, naturalmente! Forti valori scorpionici hanno, spesso, le persone che abbracciano mestieri molto pericolosi, quelli che affrontano imprese al limite del sovrumano; rimettendoci, ogni tanto, la pelle.Combattente nato, a meno che non abbia nel proprio Tema troppi pianeti in Segni di Acqua (specie Granchio) che ne indeboliscono la volontà, uno Scorpione mai cede, le armi, mai si arrende, finchè non ha raggiunto i suoi scopi. E non sempre è frenato da scrupoli morali, se si è posto degli obiettivi che lo interessano molto: in più, l’intuito gli fa vedere spesso “oltre” e gli permette quindi di prevenire le mosse dell’avversario; o arrivare per primo in posizione strategica. Per questo può essere concorrente temibilissimo, assai difficile da battere. Come Segno Fisso, altra caratteristica scorpionica (questa divisa con il suo dirimpettaio Toro), è la testardaggine.
Ma così come sa essere avversario spietato, egualmente uno Scorpione può comportarsi da compagno ed amico eccezionale, al quale spesso non serve raccontare o chiedere, per essere compresi e, se possibile, aiutati. Nonostante ciò, i suoi rapporti con il prossimo sono comunque spesso difficili; sostanzialmente egli si sente un “diverso” e spesso lo è, perché riesce e vedere cose che gli altri neppure sospettano. La sua aggressività (anche se spesso abilmente mascherata) la diffidenza, la strenua difesa della privacy ed il suo gusto per la sfida, sono altri elementi che gli rendono difficile il legare con i suoi simili. Ma se riesce a superare queste barriere ed a gettare un ponte tra sé ed il suo prossimo, nell’amicizia uno Scorpione può dare il meglio di sé. I suoi amici sono sempre pochi e scelti con cura; uno Scorpione preferisce star solo piuttosto che avere attorno gente che non lo stimola. Se ha da dire qualcosa, a volte lo fa senza troppa diplomazia; ma se deve fustigare un amico lo fa in privato; in pubblico lo difende sempre a spada tratta, contro tutti e tutto. Disposto, sia pur con fatica e reticenza, ad avvicinarsi agli altri, uno Scorpione non ama essere troppo avvicinato; raramente si apre, si confida, chiede aiuto o consiglio. Più o meno coscientemente, tende ad erigere barriere tra sé ed il mondo esterno. Una delle cose che più eccita il tipo Scorpione è avere una parte di vita che nessuno, nemmeno i più intimi conoscono. Questo senso del mistero e dell’esclusione (che quasi sempre è autoesclusione), il tipo Scorpione inizia ad avvertirlo sin da piccolissimo. E’ raro vedere un bimbo Scorpione cinguettare, sorridere beato, come sarebbe normale a certe età; nei piccoli del Segno si nota sempre qualcosa di accigliato, di pensieroso. Infatti dentro di sé uno Scorpione avverte, percepisce sin da piccolissimo, di essere sull’orlo di un buco nero dal quale, si è già detto, si sente irresistibilmente attratto, ma anche terrorizzato. Periodicamente, ogni Scorpione volente o no, è risucchiato da questo “buco nero” ed in quei momenti è difficilissimo vivergli accanto perché nessuna angoscia, nessun terrore sono paragonabili a quelli di uno Scorpione che “valica la Soglia”: dopo un precipitare sempre più angoscioso e terrificante, egli viene risospinto verso l’alto, restituito alla Vita, rigenerato; una specie di ricorrente iniziazione della quale però, solo i più evoluti sanno fare tesoro.
L’attrazione per la Morte porta molti Scorpione ad abbracciare professioni legate alla stessa; dal notaio, al medico legale, all’impresario di pompe funebri, al marmista che fa lapidi e monumenti funebri e via di seguito. Quella per il Mistero può produrre dei Maigret; la cronaca nera è infatti un altro settore che attira irresistibilmente gli Scorpioni; più il delitto è truce e misterioso, più aumenta l’interesse, più accende le emozioni, le passioni, la spinta alla ricerca, alla soluzione. Lo Scorpione è un segno molto magnetico, sospettoso, esclusivista, possessivo, rende i nativi o chi ne ha forti valori nel tema adatti ad essere ottimi chirurghi, psicologi, investigatori privati o abilissimi investitori dell’altrui denaro, in quanto la corrispondente casa ottava rappresenta anche il denaro ricevuto per eredità o tramite gli altri. Anatomicamente rappresenta non a caso l’utero, la vescica urinaria per le donne, il retto, la prostata per l’uomo. Sono legate a questo segno infezioni, ferite, fenomeni fermentativi e problemi abortivi per il femminile. L’intuito a volte paranormale, come si è già detto, fa arrivare spesso a risoluzioni geniali di casi i più intricati. Stesso discorso per gli investigatori e per gli agenti segreti… Valori Scorpione hanno anche molti politici visto che in questo settore, volenti o no, molti giuochi si decidono dietro le quinte e parecchi sono gli intrighi. Intuito e passione per i meandri più segreti dell’animo, porta molti Scorpione verso la psicologia o la Psichiatria: parecchi anche gli Operatori dell’Occulto, dai cartomanti, ai maghi, agli stregoni, agli adoratori di Satana… Molti anche i semplici ma appassionati studiosi di tali discipline. La tendenza a “scavare”, scoprire, porta il tipo Scorpione anche verso l’archeologia, mentre la sua passione per quanto è nascosto e buio può trasformarlo in speleologo. Il pizzico di sadomasochismo che quasi sempre alberga in ogni Scorpione, anche il più angelico, può essere usato in vari modi; o tormentare sé stessi, o rendere difficile la vita al prossimo, fino ad arrivare ai casi limite dei torturatori, dei violenti da manuale criminale: se invece nel Tema personale vi sono forti valori oblativi (in special modo Vergine o Pesci), esso può essere sublimato, messo al servizio di giuste cause; ed ecco i chirurghi, i dentisti e quanti altri navigano tranquilli tra squarci, sangue, budella rivoltate; mano fermissima anche davanti alle più inenarrabili, ma inevitabili, lamentele di chi ha necessità di finire sotto le loro grinfie!
Se non ha strumenti intellettuali o forza morale bastanti per comprendere, dominare ed incanalare nei giusti binari i propri meccanismi “infernali”, o se si è di fronte a nevrosi troppo grandi per essere imbrigliate, il tipo Scorpione può, nel migliore dei casi, rendersi estremamente sgradito al prossimo; nel peggiore, finire in cronaca nera. Quasi sempre le persone coinvolte in feroci fatti di sangue, specie se a sfondo sessuale, hanno valori Scorpione troppo forti e negativi nel proprio Tema; lo stesso si può dire delle loro vittime; spesso, più o meno inconsciamente, vittima e carnefice si cercano e si incontrano finendo, come l’animale chiuso nel cerchio di fuoco, con il morire del loro stesso veleno. Sul piano sentimentale, anche in questo tal quale al Toro, sconosciuti gli amori platonici o idealizzati; il sesso è infatti il perno su cui ruota la personalità degli Scorpione così come, anche se in maniera più misurata, è per i Toro. Ma mentre per Toro, Segno sotto l’Orizzonte, la sessualità è naturale, carnale, lineare, per lo Scorpione, Segno al disopra dell’Orizzonte e quindi cerebrale, anche la sessualità deve passare attraverso il cervello, essere elaborata, “rivisitata”, per esplodere e coinvolgere. E’ quindi più corretto, quando si parla di uno Scorpione, accennare non al sesso ma a all’erotismo; le pulsioni scorpioniche non sono insomma fisiologiche ma vengono filtrate, elaborate dal cervello. Ne viene fuori una sessualità sempre molto esigente, complicata, a volte contorta, che si nutre delle sue stesse fantasie ed è quindi incontentabile, insaziabile, alla ricerca di riti sempre più complessi, di giuochi sempre più arditi, di situazioni al limite e, a volte, anche oltre il rischio.Se l’individuo ha molto autocontrollo o è fortemente represso, tali riti e “giuochi” avvengono attraverso la fantasia; se la repressione è grave, la carica libidica sfocia nelle perversioni, a volte le più aberranti. In particolare in un uomo, ma anche nelle donne del Segno, la parte del corpo più eccitante è… il fondoschiena.. Per gli appartenenti al Segno non è importante la bellezza ma la capacità del candidato partner a suscitare emozioni singolari, ad intrigare, ad accendere la fantasia; e tanto più la conquista si rivela complicata, impegnativa, tanto più il desiderio si accende. Solo chi sa fuggire, e nascondersi, e tenere sempre segreta una parte di sé, può aspirare alla conquista duratura di uno Scorpione. Il quale Scorpione, tanto è lineare e sincero con gli amici, altrettanto è sfuggente e contorto con il partner d’amore con il quale instaura sempre un rapporto di difesa ed apparente distacco, di sotterranea sfida. Anche se mai lo confesserà, nemmeno a sé stesso, l’amore è l’unico terreno su cui lo Scorpione si sente spiazzato e, per questo, gli fa veramente paura; paura perché sa benissimo di quanto intense e divoranti possono diventare le sue passioni, come e quanto, una volta “preso”, egli può rimanerne travolto, schiavizzato. Per questo motivo, quando si sente quasi raggiunto nel suo covo più profondo e segreto, lo Scorpione (maschio o femmina che sia), spesso si ritira in modo brusco, fugge, sparisce; oppure attacca con il suo pungiglione velenoso. Per parlar chiaro, più uno Scorpione ama o si sente attratto, più dure sono le prove cui sottopone l’amato. Poi torna, blandisce, incanta come solo gli Scorpioni sanno incantare, sperando in cuor suo che l’altro lo ami tanto da affrontare tutte le prove, spesso durissime, cui egli lo sottopone. Solo chi è fatto della stessa pasta può tenergli testa e, alla fine, obbligarlo a cedere; resa che, comunque, mai sarà totale. Tutto ci si può aspettare da un amore con uno Scorpione, tranne che la noia..! Geloso e possessivo, pretende per sé quella libertà che non vuole concedere al partner; anche lo Scorpione maschio più acculturato e civilizzato, nasconde nel più profondo di sé un residuo del maschio con la clava. Egli vorrebbe possedere non solo il corpo ma anche l’anima della sua femmina: tra tutti gli uomini dello Zodiaco è, assieme all’Ariete, forse il più maschilista, anche se cerca di non darlo a vedere. La donna Scorpione, da parte sua, se non è tanto repressa da votarsi masochisticamente al martirio (del quale poi si vendica abbondantemente in vari modi), è fiera, indipendente, “allumese”, corteggiatissima anche quando non è bella, perché conosce istintivamente alla perfezione i modi più sottili ed irresistibili per toccare le corde più profonde dell’animo e dei sensi dei maschi: quasi sempre non brava casalinga, ma ottima padrona di casa che mai farà sfigurare il proprio compagno. Può essere anche una brava madre, ma cerca di rendere i figli il più presto possibile indipendenti perché rimane sempre e comunque più che mamma, amante e compagna per il proprio uomo: assolutamente impermeabile al giudizio del prossimo, (a meno di forti valori Bilancia o Sagittario nel Tema personale), se il partner non stimola più e la vita a due comincia a scivolare nel tran-tran quotidiano, non necessariamente si divide (così come lo Scorpione maschio), ma inizia una vita parallela fuori di casa.
Sempre che non vi siano forti valori Bilancia o Vergine nel Quadro personale, lo Scorpione tiene assai poco alle apparenze e più che vestirsi, si copre; se non educato da piccolissimo, ama poco anche acqua e sapone. Anche la casa è vissuta più come tana che come luogo per apparire e ricevere; ragion per cui, scarsa cura per l’arredamento e la manutenzione: non sempre una casa scorpionica brilla per ordine e pulizia perché, come già detto, una donna Scorpione non è gran che come casalinga ed un uomo del Segno rarissimamente si “abbassa” a tale ruolo. Per uno Scorpione il luogo più amato della casa è il bagno dove, se potesse, trasferirebbe anche il letto; ed il divano, per accogliere gli amici! Così come il Toro è ossessionato dall’accumulo, altrettanto nello Scorpione quasi sempre è assente l’interesse per il denaro; il Fare stimola uno Scorpione assai più che l’Avere. Di conseguenza, all’esatto contrario del Toro ossessionato dalla spinta a crearsi una sicurezza economica per il futuro, tendenza a spendere senza molto preoccuparsi del domani e, come appena detto, possibilità di abbandonare senza tanto pensarci sopra, situazioni economicamente brillanti ma che non lo stimolano più. Sempre il brivido del rischio può portare lo Scorpione ad azzardare più di quanto possa permettersi o a rovinarsi con il giuoco, o a procurarsi denaro in modo al limite della Legge ed anche oltre. Nella maggioranza dei casi però, l’intuito e la resistenza psico-fisica, fanno dello Scorpione una Araba Fenice in grado, se incappa in disastri finanziari, di risorgere dalle proprie ceneri: indubbio, comunque che, come in tutti gli altri settori della vita, anche quello economico subisca nella maggioranza dei casi alti e bassi notevoli. Il lato avventuriero dello Scorpione, nel lavoro come sul piano finanziario, può essere frenato da peso forte di pianeti in Segni di Terra nel suo Tema; in tal caso, egli si accontenterà spesso di sognare quel che mai avrà il coraggio di fare.
Lo Scorpione psicoanaliticamente è ossessionato dalla ricerca della Verità, ma il limite è che vuole che questa sia la sua Verità..(cfr.A. Sardelli). La sua è una rcerca di verità “oltre” il mondo dei sensi con una coscienza all’interno del mondo dei sensi: per questo motivo non riesce ad uscire dall’occultisno magnetico in cui si rinchiude, che confonde con l’esoterismo, predicando il silenzio sul Nulla. Esso simbolizza in se il dramma dello spirito incarnato: così felicemente inserito, sensorialmente nel “pagano” Toro che rimuove fobicamente l’angoscia di morte e invece così lucidamente cosciente in lui, incapace di rimozione, quasi acquisisse forza, asceticamente, dal dolore, dalle passioni ossessionanti, dall’eterno confronto con l’enigma della Vita e della Morte.
25/10/2013 © tutti i diritti riservati Claudio Crespina
Grandi Scorpione celebri
Come sempre non vi e’ che l’imbarazzo della scelta… balzano subito alla mente i coniugi francesi di origine polacca, Pierre e Marie Curie, grandi ricercatori in medicina, Martin Lutero, fondatore della chiesa protestante, il dott. Jonas Salk, scopritore del vaccino per la poliomielite, Alfred Nobel, che ha dato il nome al premio omonimo, Konrad Lorenz, osservatore impareggiabile degli animali, oltre a due first lady americane: Mamie Eisenhower e Hillary Clinton. Dal punto di vista letterario Robert Louis Stevenson e’ autore del famoso ‘Quindici uomini, quindici uomini sulla cassa del morto e una bottiglia di rhum…’, leit motif del suo capolavoro, ‘L’Isola del tesoro’. Tutte le opere letterarie scritte da autori Scorpione sono inquietanti…. dai Demoni di Fjodor Dostojiewskji alle fatiche di Sisifo descritte da Albert Camus, alle osservazioni psicoanalitiche di Melanie Klein, al sommo dissacratore, Voltaire, al discusso poeta Ezra Pound. Nell’arte si devono ricordare Benvenuto Cellini, genio e sregolatezza, Auguste Rodin e le sue tormentate sculture, il compositore Vincenzo Bellini, Johann Strauss, Carl Maria von Weber, Georges Bizet, la cui Carmen ha accenti e colori molto scorpionici. Le esecuzioni di Paganini furono piu’ volte definite ‘diaboliche’. Rimarchevole la voce lirica di Joan Sutherland. Vanno inoltre ricordati la fortunata regina Maria Antonietta, ghigliottinata, Grace Kelly, principessa di Monaco, che ideava ogni anno grandiose feste in onore dello Scorpione, la miliardaria dagli 8 mariti, Barbara Hutton, Robert Kennedy, assassinato, il leggendario corridore Tazio Nuvolari, Erasmo da Rotterdam, David Maria Turoldo, il gesuita poeta, Cesare Lombroso, osservatore della fisiognomica degli assassini, Indira Gandhi, la sfortunata Malfalda di Savoia; Sonia, vedova di Rajiv Gandhi, Sylvia Plath, Salvatore Giuliano, il delizioso Topolino, Umberto Agnelli. Nello spettacolo vanno ricordati Roberto Benigni,Annie Girardot, Bud Spencer, Burt Lancaster, Luchino Visconti, Eros Ramazzotti, Tatum O’ Neal, Vivien Leigh, Virna Lisi, James Ivory, Alain Delon, Rossella Falk, Demi Moore, Valeria Moriconi, Mario Soldati. Ma le citazioni potrebbero essere ancora moltissime! (cfr. G.Mirti)
BIBLIOGRAFIA: Un ringraziamento speciale alla notevole professionalità dei colleghi sottoelencati.
M. Senard
G. Celaia (gabriellla.it)
G. Mirti
A. Sardelli