Sitchin, con il libro “Il dodicesimo Pianeta, Cronache della Terra e Incontri Divini”, piombò improvvisamente sulla massa di scrittori/ricercatori, proponendo che l’origine dell’uomo e le vestigia di un’antica storia planetaria sarebbero state letteralmente nelle stelle e non nel Giardino dell’Eden, nei convenzionali scenari Darwiniani o nelle nebbie dimenticate di una civiltà preistorica avanzata, come propone frequentemente nei suoi scritti. Il “corpus” di lavoro Sitchiniano (sul quale lo studioso ha lavorato per decenni) è completamente dedicato a supportare – e documentare – questa proposta di progenie aliena, sostenuta dal suo considerevole talento come orientalista e traduttore di testi antichi. Altri ancora la pensano come lui. Erich Von Däniken, per esempio, ha fatto probabilmente più di qualunque altro per rendere popolare l’idea di un antico coinvolgimento di esseri extraterrestri nella storia del nostro pianeta. Il suo libro “Chariots of the Gods” ha venduto milioni di copie. Un altro importante “revisionista” è lo studioso statunitense Robert Temple. Il suo libro “Il Mistero di Sirio”, un’opera che tratta vari argomenti e dalla quale si arguisce che gli esseri umani sono incroci fra una scimmia ora estinta e un essere divino/alieno con qualità umane, è stato uno studio d’impatto che ha seguito pari passo il lavoro di Sitchin.
Anche Temple aveva impiegato diversi anni per poter rivelare le “impossibili” conoscenze astronomiche (inerenti specialmente il sistema binario della stella Sirio) della tribù africana dei Dogon, nel Mali, presso i quali aveva soggiornato a lungo; racconta che ne sono in possesso fin da tempi immemorabili. Temple presenta la storia di un intervento extraterrestre e propone che l’uomo sia un ibrido alieno, influenzato anticamente da creature anfibie (i “Nommo”) provenienti dal Sistema di Sirio. Alan Alford raccoglie a sua volta la “torcia” di questa Maratona investigativa, scrivendo “Dei del Nuovo Millennio”, in cui le divinità dell’umanità erano una super-razza in carne e ossa. Alford sembra aver trovato l’anello mancante di Darwin, spiegando l’improvvisa apparizione dell’Homo Sapiens 200.000 anni fa, una creatura con un cervello il 50% più grande del suo antenato precedente. Secondo Alford, gli dèi intervennero mediante l’ingegneria genetica per creare l’uomo “a loro immagine” e come razza di schiavi.
Il considerevole talento di Sitchin, come interprete e traduttore di testi antichi, ha fatto di lui una specie di semidio per i suoi sostenitori, mentre continua ad essere considerato con sufficienza dalla scienza ufficiale (e come ti sbagli…!!!), che lo considera al massimo uno scrittore dotato di molta fantasia, senza tuttavia attaccarlo direttamente..:chissà se questi scienziati d’Elite sono a conoscenza che forse l’inquisizione è superata…? A pensarci bene poi non ne sono proprio sicuro a dire il vero..!!!. È difficile congedare, dopo tutto, un uomo che può leggere le antiche scritture sumere, anche se dice che sono sugli alieni… E così, s’è formato intorno al venerabile studioso un seguito di discepoli, tra cui seguaci come Alford e Neil Freer, autore di “Breaking the Godspell”.
Il considerevole talento di Sitchin, come interprete e traduttore di testi antichi, ha fatto di lui una specie di semidio per i suoi sostenitori, mentre continua ad essere considerato con sufficienza dalla scienza ufficiale (e come ti sbagli…!!!), che lo considera al massimo uno scrittore dotato di molta fantasia, senza tuttavia attaccarlo direttamente..:chissà se questi scienziati d’Elite sono a conoscenza che forse l’inquisizione è superata…? A pensarci bene poi non ne sono proprio sicuro a dire il vero..!!!. È difficile congedare, dopo tutto, un uomo che può leggere le antiche scritture sumere, anche se dice che sono sugli alieni… E così, s’è formato intorno al venerabile studioso un seguito di discepoli, tra cui seguaci come Alford e Neil Freer, autore di “Breaking the Godspell”.
Ci sono ricercatori che hanno cercato da sempre, il “minimo comun denominatore” tra la genesi umana, gli alieni e il trascendente. Senza questo “anello”, infatti, viene a mancare il nesso tra Uomo, Cosmo e Divino, lasciando molto da spiegare sul mistero delle origini umane…che non sono certamente frutto però di quelle teorie “obbligatorie” che ci sono state propinate per anni, e che continuano ad esserlo sin dai primi tempi della scuola fino agli studi superiori e universitari: un incessante martellamento senza alcun costrutto scientifico (spacciato per tale..s’intende..!! Che le cosiddette “teorie fantasiose” di Sitchkin sono assiomi matematici al confronto) da Darwin agli evoluzionisti..dal big bang al brodo primordiale siamo solo e sempre nel campo delle ipotesi… L’agente trascendentale alla base delle Forze responsabili della creazione cosmica, non è una mera casualità materialistica. In mancanza di questo fattore di collegamento armonico, la proposta che gli alieni sarebbero responsabili della genesi umana, rischia di assumere lo stesso peso di altre polverose teorie (l’evoluzione Darwiniana, il Giardino dell’Eden e perfino il cavolo…). Sitchin esclude la possibilità di altre dimensioni e di altri tipi di creature non necessariamente fisiche. In effetti, non l’ha mai espresso esplicitamente, ma ha sempre omesso di scriverne, che poi a pensarci bene è la stessa cosa…!! La Scienza convenzionale, a sua volta, si occupa di ulteriori idee sulle origini extraterrestri, chiedendosi se la Terra non fosse stata “seminata” da microbi giunti dai meteoriti, dando il via al processo evolutivo. Di certo quest’ipotesi è altrettanto credibile quanto quella del lampo che colpisce un improbabile raggruppamento di aminoacidi in un mare primordiale, creando la prima cellula vivente (un ricorrente schema Darwiniano). I nuovi revisionisti dei vecchi modelli, ognuno dal suo punto di vista, continuano da dove si sono fermati i Darwinisti e i creazionisti. a I Darwinisti, per ragioni peculiari a se stessi, congedano completamente lo spirituale in favore del materiale. A loro piace credere che Scienza significhi assolutamente “scienza materialistica”. Non hanno tempo per le rivelazioni dei Nobel per la fisica sul “tempo eterno”, trottola infinita della realtà ed essenza immateriale del nostro Universo, che si avvicina più all’Upanishads (ultima parte dei Veda, i testi sacri dell’Induismo) che a Darwin. Né interessano loro i dati a sostegno delle ESP o le ricerche sulle esperienze di pre-morte, che favoriscono la nostra comprensione della realtà e quindi delle nostre origini. (cfr. D. Bortoluzzi). E la “folla” pro-Giardino dell’Eden, formata da varie “bande” di fondamentalisti religiosi, liquida le prove materiali in favore delle interpretazioni letterali delle Sacre Scritture antiche, non curandosi affatto delle indagini mistiche, esoteriche e investigative. Con Sitchin, un incontro con gli Elohim diviene un “Incontro ravvicinato del terzo tipo”, un evento esclusivamente materiale derivante da un’interpretazione letterale di antichi testi. Yahwé è un potente comandante alieno e gli angeli sono i suoi sottoposti. …”Pur condividendo al 100%, dice la Bortoluzzi, questa teoria, ritengo personalmente che ci siano diversi piani dimensionali, la maggioranza dei quali si trova “oltre” il nostro Universo 3D, e che creature di struttura diversa dalla nostra possano spostarsi attraversando questo multiuniverso. E che esista una Forza eccelsa che li governa tutti, che possiamo chiamare Dio, concetto condiviso anche da Sitchin…”.
Quello che tutti cercano, per approfondire le significative parole della Bortoluzzi, per comprendere quale sia il minimo comun denominatore che possa spiegare la liaison, il rapporto stretto, il fattore comune tra la genesi umana e gli alieni, “inesistenti ” ai più ancor oggi che scrivo, l’ho isolato “casualmente” (a forza di pensarci..in realtà) agli inizi di questo nuovo secolo proprio nel 2001, (che coincidenza….!!) guardando e riguardando per l’ennesima volta, proprio quel mirabile film di Kubrick, del plutonico Kubrick, “2001 Odissea nello Spazio”..: un film uscito in America nel 1968..nei tempi burrascosi della guerra del Vietnam che ancora oggi a rivederlo lascia segni d’incontaminata incomprensione.. Forse è troppo pensare di averne capito la genesi relazionale tout court ma credo che almeno come punto di partenza del ragionamento Alieno-Uomo sia di fondamentale riferimento per chi mi seguirà..in queste ricerche nelle prossime generazioni…magari con un avenuto rinnovamento e riconoscimento della considerazione astrologica come scienza universitaria…: un sogno irrealizzabile a queste latitudini ..!!! Quel capolavoro d’intuizione e di sensibilità ultradimensionale, il film più autenticamente significativo della visione meta-umana, ultraterrena dell’uomo, è un viaggio in realtà che avrà termine solo quando l’uomo sarà pronto a superare l’ultima frontiera, quella dello spazio, e lì si compirà il suo destino: quando cadranno mie famose Colonne d’Ercole… “2001 Odissea nello spazio”, per chi non lo avesse ancora visto (gravissima lacuna, sia cinematograficamente che antropologicamente parlando), è la storia di questo viaggio: dall’alba dell’uomo ai viaggi interplanetari; essa ci conduce alla scoperta del grande mistero dell’universo e come la sorgente del sapere ci rivela il segreto destino dell’uomo.. anticipandone profondamente gli eventi futuri che poi si sono realizzatri sotto i nostrri occhi…, per chi li sa usare non solo per vedere mecanicamente quello che gli accade intorno…!!! Diversi e complessi sono i temi presenti nel film, ma uno li comprende tutti: il viaggio nello spazio, la lunga odissea, dai primordi dell’umanità ai confini dell’universo, (ripreso dal’ultimo “Prometheus” di R. Scott..: di cui si possono leggere nel sito i miei due articoli) dentro questa parabola si compie il destino dell’uomo. La natura dell’evoluzione è il secondo tema del film, l’uomo secondo Kubrick progredisce attraverso la violenza e il monolito è la vigile sentinella guida, che accompagna ogni tappa del suo progredire. Il terzo tema è lo scontro con la tecnica, Hal 9000 è un nuovo Golia contro il quale dovrà battersi il David umano in una lotta per la sopravivenza. Perché sulla soglia dell’infinito questa lotta mortale? Hal 9000 è l’ultimo ostacolo che si sovrappone al destino dell’uomo: la conoscenza assoluta, ma è anche la sua creatura più perfetta e come tale non può che appropriarsi della sua logica, fino al punto di ribellarsi al suo creatore e uccidere per compiere da solo l’impresa. Vi sono inoltre due temi minori, ma altrettanto importanti, anche perchè decisamente attuali e perfetamente presenti ormai nel nostrro quotidiano: quello del futuro superelettronico e tecnologico che per Kubrick dissolve i rapporti umani e rende l’uomo un essere sempre più in comunicazione col mondo artificiale, con la sua scienza, e l’altro il terrore dell’infinito, che sovrasta e domina l’uomo avviato alla conoscenza…(c’è chiaramente il pesante condizionamento delle religioni in questa paura…: di tutte le religioni di qualsivoglia matrice..!!!). Alla fine del viaggio, il messaggio profondo del film, si ritorna a casa, come Odisseo/Ulisse ad Itaca, in una dimora terrestre soggetta alle antiche leggi della gravità: un bicchiere cade e si rompe, un corpo invecchia e muore; ma non è stato inutile, la nuova conoscenza conquistata a prezzo di prove terribili pone l’uomo oltre il tempo e lo spazio, oltre la vita e la morte, fornendogli un corpo nuovo, che è il corpo stesso dell’universo…!!
Il corpo stesso dell’universo quindi..!!! Idea affascinante e attaente talmente che l’idea di questo connubio mi trasmise in entanglement, potrei dire, un’identificazione con l’infinito senza precedenti e, per quanto sia avvezzo a certi programmi della mente, mi sentii proiettato istantaneamente, credetemi, come quel Monolito ai confini del sistema solare, nel pieno del Centro della nostra galassia, la Via Lattea,..come agli inizi di questo 21esimo secolo era riconosciuto.. Rimasi a guardare la meraviglia e…mi tornò immediatamente alla memoria un’amica addotta del Sagittario che anni prima mi confessò tutta la sua vicenda con gli alieni mentre si discuteva l’analisi del suo Tema Natale: la sua storia sembrava una ripetizione di “Incontri Ravvicinati del…” con Dreyfuss (praticamente il primo film che aprì la mente umana all’oservazione aliena..). Quel flash fu talmente chiaro che mi resi conto in un attimo del suo significato..euristico, del suo spingermi oltre la mia conoscenza: come se mi sentissi una vocina che mi diceva di andare a vedere: va a vedere, va a vedere mi ripeteva come cantilena soporifera…ed io cercai. L’universo nell’uomo fa riflettere…non trovate..? Pertanto dissi a me stesso, cosa potesse essere questa fusione uomo-universo, come si potesse rappresentare in modo intelleggibile, semmai ci fosse uno schema, anche per i profani.., o meglio, anche per coloro completamente disinteressati alle vicende meta-psichiche od uiltraterrene..che dir si voglia..? La mia risposta istintuale, d’altronde inevitabile per uno come me, non poteva non essere che il CORPO ASTROLOGICO e la sua UNICA e SPECIFICA dimensione sovraumana di collegamento, a saperne ben iinterpretare i complicati contenuti, spesso nascosti nell’analogia risonante tra le viscere dell’astronomia (troppo arida in se, “matematicizzata” com’è..: senza anima..!! Come se il Sole, che da la vita a tutte le creature, direi a tutte le Entità, animate e non, si potesse “raccontare” solo come un’immensa palla di fuoco di neutrini…) e gli intricati psichismi psicologici: era ed è, senza alcun dubbio, il vero riferimento “linguistico” applicabile a siffatto problema Uomo-Universo che Kubrick in quel paradisiaco film suscitò nella mia fantasia liberando in un sol colpo dubbi e incertezze..:quel Monolito in un attimo divenne la panacea di tutti i mali.., mi si aprirono i cieli della mente. L’Astrologia e i suoi meccanismi si rivelarono come non li avevo mai letti, come visione onirica, per completare quel vuoto altrimenti sconosciuto: scoprii il “minimo comun denominatore” senza mezzi termini. Perlomeno è quello che credo fermamente oggi dopo centinaia di prove “tecniche” (forse poche in se, ma schiaccianti statisticamente..). “Quel” minimo comun denominatore uomo-alieno.. si doveva rintracciare con una struttura valida di riferimento, sia sperimentalmente che psicololgicamente adeguata, altrimenti sarebbe rimasta una teoria leggibile solo nei film o nelle menti ispirate di chi capisce che c’è qualcosa ma che non sa cos’è…!! Il massaggio del film è chiaro: l’uomo si è evoluto grazie alla sua maggior crudeltà (forse meglio crudezza…).Ogni atto di conoscenza è per Kubrick sopraffazione, volontà, violenza e solo alla fine del viaggio, rigenerato dallo spazio, l’uomo sarà veramente libero perché non avrà bisogno più di nuova conoscenza… Questa fu l’intenzione di Kubrick che rimase però aldiquà del fiume…con la sua fervente analisi, che comunque certamente non credo si ponesse l’obbligo di capire quel nesso.., di cui certamente ne ha posto però le basi..!! Questo transito universale, secondo il mio modo di vedere, fu in estrema sintesi il significato profondo del vero testamento di un regista geniale tra i più progrediti del cinema mondiale che non a caso visse la sua filmografia, tutta firmata come il più classico dei “bastian contrari” fra i registi, plutonicamente ispirato come è sempre stato in tutti i suoi capolavori, mai partecipe del “carrozzone” holllywoodiano, rintanato nel suo castelllo irlandese su un’isola quasi irrangiungibile. Carozzone che comunque lo rese famoso e lui di converso ne rirese l’encomio: il cinema tutto, …non va dimenticato…, che senza queste vette di genialità espressiva sarebbe poca cosa come espressione della cosiddetta “settima arte”… In me lasciò un segno indelebile (tutta la sua filmografia..tra l’altro) utile per comprendere che il nesso, il minimo comun denominatore, tra uomo e alieno non bisognasse cercarlo qui.., tra le mura di Ercole, ma bensì oltre, seguendo proprio l’incessante roteare del MONOLITO kubrichiano, lanciato sideralmente nello spazio infinito, là dove i confini astronomici, nel mio caso anche astrologici, mi stavano portando, come fosse un viaggio astrale, oltre la morte della morte plutoniana.., dove, come scritto, a prezzo di prove terribili, l’uomo “esorbita” oltre il tempo e lo spazio, oltre la vita e la morte, acquisendo un corpo nuovo, che è il corpo stesso dell’universo…
Questo unico collegamento è la vera chiave della scienza astrologica, a mio modo di vedere, altrimenti inutile, insignificante utilizzata solo come espediente previsionale, tra l’altro in malo modo, per le serate sciocche e prive di magia interpretativa ad alti livelli: quelli che nomi altisonanti nei secoli l’hanno incensata arte tra le arti. Io oggi dico SCIENZA TRA LE SCIENZE. Quel collegamento, la struttura astrologica e i suoi meccanismi, come struttura unica e imprescindibile di riferimento, utile a comprendere quel nesso, vibratoriamente storico, lasciato aperto dall’archeologia, dall’antropologia, da molte filosofie religiose, dalla filolsofia, dalla Teologia, dalla matematica, dalla fisica, dall’astronomia, dall’esobiologia, come dalla psicologia, come dall’ufologia moderne è rappresentato dalla scienza astrologica tramite la stretta connessione del sistema solare con il CENTRO GALATTICO...: la prova sta nel Centro Galattico..!! La radiosorgente vibrante energia estrema denominata Sagittarius A configurata per questa era intorno ai 26°Sagittario. In relazione a questo grado, chiaramente in moto perpetuo anch’esso, come il Monolito di Kubrick, (segue il moto precessionale..) ho potuto evidenziare le distonie emergenti dei tanti “contattati”, dei tanti addotti, di chi in realtà si sente in continua connessione con l’alieno e con il suo mondo, aldilà dell’essere, fin troppo sbrigativamente, dichiarato inabile psichicamente nella migliore delle ipotesi, altrimenti schizofrenico con grave sdoppiamento della personalità..nella peggiore, come la clinica psichiatrica erroneamente sentenzia senza conoscere, o meglio riconoscere invece, questi rilievi astrologici determinanti per comprendere a fondo certe dinamiche psichiche che, catalogate come disturbi violenti della personalità, rientrano invece nel richiamo della costante aliena in essere nell’umano..Questo è dimostrabile oltre che dalle mie esperienze dirette: oltre il 70% (statistica impressionante per validare il cocetto..) dei temi natali di “personalità aliene” è in chiaro contatto con il Centro Galattico del loro grafico natale nei vari aspetti che l’astrologia considera “maggiori” (la congiunzione, l’opposizione, le quadrature e i trigoni..). Prove inconfutabili poi si trovano nelle personalità storicamente accertate. Un esempio tra i tanti a mia disposizione, fiu il grandissimo Beethoven, con il suo Sole di nascita congiunto a 25°35′ Sagittario, cioè in pieno Centro Galattico..era un compositore musicale di rilievo assoluto completamente sordo..!!! Alldilà della genia riconosciuta come poteva comporre con la sordità accertata..? Casi nella storia di questo rilievo sono tantissimi e spesso collegati tutti a personalità di rilievo che hanno lasciato il segno nei tempi.. Lo stesso Einstein, di cui, e credo non si sappia, che si studiò il cervello, sezionato fin nei minimi particolari dopo la sua morte, in quanto rimase sempre incredibile come lo scienziato, iniziatore della filosofia quantistica, risolse le problematiche della relatività dell’universo in un solo anno il 1905..: anno in cui scrisse e descrisse avveniristicamente tecniche ancor oggi poco chiare ai più…Il suo tema natale lo pone in contatto diretto con il Centro Galattico..
Se non abbiamo, finora, mai trovato prove di vita aliena nello spazio nè della presenza di eventuali civiltà extraterrestri, tutto ciò dipende dal fatto che i visitatori di altri mondi sono giunti qui da noi quando noi ancora non esistevamo- quindi in ere geologiche lontanissime oppure agli albori della specie umana..e noi continuiamo a far finta di non vedere anche la storia che ci rappresenta…:quel monolito kubrickiano continua a roteare incessantemente…, ma prima o poi si fermerà…!!
eccovi un link di un mio recente articolo sull’argomento:http://www.ilnadir.com/blog/270-prove-di-vita-aliena-e-i-maya.html
LE PROVE PROVATE …In Valcamonica, in Lombardia, non molto lontano da noi…, sono stati ritrovati dipinti rupestri datati intorno al 10.000 a.C., che rappresentano divinità o figure mitologiche dei culti dell’epoca. Nei dipinti si nota con chiarezza disarmante che questi personaggi hanno attorno alla loro testa un oggetto di forma ovale, simile ad un casco oppure ad una sorgente luminosa o energetica. Pitture rupestri dello stesso genere o comunque molto simili possono essere rinvenute a Kivik, in Svezia, a Fuencaliente in Spagna, a Santa Barbara e presso Inyo County, in California (USA). Nell’altopiano del Tassili, sito nel deserto del Sahara in Africa, troviamo pitture rupestri di migliaia di anni raffiguranti esseri scafandrati con strane maschere (talora sono raffigurati con tubi sulle terga e che escono dalla bocca) oltre a figure umane assieme a sagome di umanoidi accerchiati da sfere di luce…Vengono sempre rappresentati “presunti” astronauti (con casco e tuta spaziale) circondati da sfere energetiche di luce o strani oggetti simili ad astronavi aliene. Una delle pitture rupestri più importanti di questa zona è quella del ”dio di Sefar”. Si tratta di un’incisione alta 3,20 m che rappresenta un soggetto con una strana maschera. Nel 1934 il professore Alberto Tulli (al tempo direttore del Museo Egizio Vaticano) trova in un negozio di antiquariato un antico papiro egizio “Il Papiro di Tulli“. Nel papiro ci sono alcune parti cancellate, come se fossero appositamente state occultate, ma il resto mostra degli strani oggetti di forma circolare, di diametro all’incirca sui 50 metri, muoversi nel cielo e provocare una pioggia di volatili e pesci. In molti altri luoghi del pianeta sono invece state ritrovate statuette raffiguranti presunti astronauti, un esempio è la statuetta “Dogu” ritrovata in Giappone. Costruita in argilla e datata al periodo Jomon Finale (1000-400 a.C.), essa sembra indossare una tuta spaziale, una visiera e un elmetto… Non si tratta di credere ma di capire…Che ne dite…,forse potrebbero raffigurare esseri venuti da un altro mondo…?
Roma, 02/02/2014
Dr. Claudio Crespina