Il cielo dell’anno cambia continuamente, mese per mese, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto proprio per mantenerci vivi aldilà del tempo e dello spazio e in questo 2018, sostanzialmente ..”fermo”, qualcosa ha deciso di muoversi e dare il senso all’intero periodo dell’anno ed anche oltre: mi sto riferendo al primo vagito del prossimo lungo transito di Urano in Toro che si sta accingendo, per ora solo timidamente, al cambio di segno zodiacale lasciando la propulsiva ed esplosiva energia arietina, armata dall’azione marziale, per ammansirsi, si fa per dire, in quella taurina, decisamente più riflessiva animata com’è dal “secondo” governo di Venere, immersa però, sarà bene ricordarlo, nell’energia primaria di quel pianeta X (Eris…?), ancora sconosciuto ufficialmente, che mirabilmente la Morpurgo per prima propose al mondo astrologico nell’ideazione geniale del suo codice zodiacale.
Codice che, a mio avviso, come ho avuto modo di dire in tante altre occasioni, risulta imperfetto nella consecutio ideata dei vari calcoli sui domicili, sugli esili, sulle esaltazioni, sulle cadute delle sedi planetarie: uno su tutti è il riferimento sull’esaltazione di Marte, considerata morpurghianamente in Capricorno, mentre, seguendo il corso corretto delle movenze planetarie si orienta in Sagittario (vedi, tra i tanti esempi possibili, l’estrema necessità bellicoso-marziale degli States che hanno un Sole-Terra in Nona in perfetta analogia col Sagittario ovvero sono ascendente Sagittario secondo molte versioni differenti dalla mia che li assegna allo Scorpione). Ma questo è un altro ragionamento legato alle importanti innovazioni che sto proponendo alla formazione di una nuova didattica astrologica secondo la nuova visione della mia ASTROLOGIA QUALISTICA che, prendendo il poderoso spunto, irreversibile peraltro, della meccanica quantistica, che, inopinatamente per gli stessi suoi autori, scienziati di chiara fama, sta riuscendo, bonta loro, a far collimare l’arida fase del numero probabilistico con quella più elastica dell’anima intuitiva, vuole implementare ed alimentare, giust’appunto nei fatti, l’unione dei differenti paradigmi, MAI DIVISIBILI..IN REALTA’, presenti anche nella scienza astrologica, divisa invece, come sappiamo, scioccamente ed ignorantemente aggiungo, su tutto, creando così uno scompenso mediatico decisivo, inutile alla formazione di una vera SCUOLA DELLA SCIENZA ASTROLOGICA, favorente solamente la proliferazione di indottrinamenti inadeguati, e, peggio ancora, di giullari di corte senza alcuna qualità: i cosiddetti astromanti..!! I paradigmi didattici che sono in lizza si riferiscono, il primo, alla visione tolemaica, antichissimo e imprescindibile studio della tradizione classica, omni-previsionale, il secondo alla produzione moderna, inconsapevolemente psicologizzata..!! Il Primo paradigma didattico, quello della Tradizione, proponente l’ARTE PREVISIONALE come unica via valutativa del sistema astrologico, espressa nell’apologia delle “Direzioni”, sostanzialmente “Primarie” (in realtà poco comprese anche dai cosiddetti professionisti..,in quanto nescessitano di una preparazione matematico-geometrica, la conoscenza del procedimento sferico.., che non è facilmente “digeribile”!!), che esclude ciecamente la visione psicologica. Il Secondo paradigma, al contrario, aderente al primato della dinamica psicoterapica, tutta appoggiata, ingenuamente in realtà, sulla logica della sincronicità junghiana, utilizzata dallo stesso Jung, e mi tolgo anche in questo caso un altro sassolino dalle scarpe, con uno sguardo totalmente sensorializzato (non a caso è un tipico rappresentante del Leone..!) che non aderisce minimamente al significato da lui stesso evocato..per una a-causalità sincronicistica, collimante, se autentica, con la sola espressione intuitiva (mezzo aldilà dei sensi appunto..), destituisce il valore-primato della previsione, interessandosi esclusivamente alla descrizione della MASCHERA-PERSONA in chiave esclusivamente PSICOLOGICA. Sarà bene comprendere, date queste continue battaglie concettuali che NULLA E’ MAI SOLO UNA “COSA”…, MA IL NULLA E’ UN TUTTO IN UN COSMO INDIVISIBILE..!!
La mia intenzione d’astrologia, non a caso Qualistica, percorrendo, appunto, la logica ineludibile dell’indivisibilità della scienza in assoluto e di quella astrologica in particolare, che è, come detto in ogni occasione possibile, in quanto vera Scienza, UNA E UNA SOLA, e, a dirla tutta, in quanto Scienza autentica, deve, o davvero dovrebbe, assolutamente prevedere nei suoi schemi principali la capacità di salire liberamente ed indipendentemente tutti i gradini del sapere, di ogni possibili Sapere, senza frapporre indugio alcuno, aldilà delle concezioni sclerotizzanti qualsiasi forma di ulteriore conoscenza. Concezioni queste lesive per ogni progresso evolutivo dell’Uomo che creano i peggiori ostracismi connessi alla solita arroganza del Potere, sia esso politico, religioso e scientifico che, non si sa perchè (ovvero, in realtà, se ne conoscono bene le precise motivazioni per un immobilismo di maniera tutto preso al mantenimento dello staus quo..!), non ammette per principio, a volte neanche dopo concrete dimostrazioni in ..”laboratorio”, quindi aprioristicamente, l’esistenza di possibili ulteriori concezioni, o aperture più adeguate alle soluzioni dei problemi esistenti, che cambiano, come realtà scientifica propone, col cambiare dei tempi incessantemente, alimentando così solo le tipiche e inequivocabili mancanze di una visione unilateralmente cieca e, senza dubbio, superata (sono passati, ad esempio, ben 2000 anni..dalla realtà tolemaica..!) dai moti inesauribili della scoperta scientifica, che viaggia senza sosta, per chi non lo avesse ancora compreso, con il dinamismo universale in cui l’uomo è immerso..!! Atteggiamento retrivo questo che vale certamente per la Tradizione Classica, troppo arroccata sulle sue arroganze di mestiere connesse a Tolomeo e seguaci, e alla sua ristretta e certamente deviante visione universale, aldilà del merito indiscusso e indiscutibile del suo lavoro straordinario che, badate bene, è passato alla Storia unicamente perchè collimava con la struttura evangelica imposta dalla Chiesa..(a tal proposito ne seppe qualcosa un certo Galilei..!). Ma lo stesso ostracismo, quasi come oca giuliva, è quello proposto dalla visione didattica, cosiddetta “moderna”…, che appunto prendendo spunto dall’avanzare impetuoso della introspezione psicologica, animata dalle numerose scuole emergenti nel secolo scorso dall’opera di Freud e di Jung, si è espressa in varie ramificazioni astrologiche, tutte alimentate dalla qualificante ricerca originaria, anch’essa certamente entusiasmante ed ineludibile, per alcuni studiosi connessa al lavoro di Andre’ Barbault, per altri, come il sottoscritto, a quello di Dane Rudhyar. Capostipiti entrambi di una nouvelle vague del tempo astrologico che risuona perfettamente ancora oggi nelle molteplici scuole nate sulla falsariga di questi due maestri, cosiddetti moderni. Per meglio comprendere il solco insopportabile esistente tra questi due percorsi didattici ci sono, sia da un verso che dall’altro, molti detrattori: uno contro l’altro armati ..!! I seguaci della Tradizione, contrari alla visione dell’astrologia moderna tout court, hanno usato l’argomento secondo il quale i pianeti oltre Saturno, scoperti negli ultimi 3 secoli (Urano nel 1781, Nettuno nel 1846 e Plutone nel 1930), essendo sconosciuti alla tradizione tolemaica, fossero considerati, per questo motivo, di importanza ridotta rispetto ai pianeti conosciuti come personali (quelli fino a Saturno..) o al massimo importanti soltanto a livello generazionale, anche perché giudicati come troppo lontani dalla Terra per esercitare un influsso sulla vita del singolo. Ebbene, stando alla mia personale esperienza di oltre 40 anni e come confermano le osservazioni sperimentali, i pianeti lenti, hanno invece senza ombra di dubbio, non solo una influenza generazionale; ma agiscono altresì anche direttamente sull’individuo in modo molto preciso al punto che spesso li considero Pianeti-Dominanti del Tema senza offendere la ferrea Regola che non consente ad un lento di esserlo…!! Gli adepti della “moderna” al contrario si sono ancorati, per non dire arroccati, sulla visione psicologica, spesso senza capirne minimamente la teminologia professionale, come unica valvola valutativa dell’essere umano escludendo la previsione dagli scopi astrologici, sostituendola così alla grammatica astrologica, alterandone il linguaggio autentico di Scienza: una Scienza valida per se stessa..!
Ora, sembra un peccato madornale non comprendere che entrambe le versioni siano inequivocabilmente utili allo stesso scopo: quello per cui è necessaria una episteme frequenziale senza limiti impositivi dell’uno verso l’altro e viceversa.., in quanto è del tutto evidente che stiamo parlano di un UNICA SCIENZA COMUNE, aldilà dell’interpretazione privata che se ne possa trarre: qui stiamo parlando, cari signori, dell’ASTROLOGIA con la A MAIUSCOLA, cioè quella che mi piace definire LA SCIENZA DEGLI INIZI, di tutti gli Inizi..ivi compresi, così ci capiamo una volta per tutte su come la penso, anche quelli dell’intera conoscenza scientifica in genere..!! A tal proposito, per i tantissimi che mi hanno chiesto spiegazioni maggiori, alimentato da un autentico principio unificatore, e non senza un percorso faticoso, ho dato seguito alla nascita di una lettura astrologica che comprendendo la summa scientifica delle verità didattiche di entrambi le visioni, così antitetiche tra loro (in realtà mai divisibili..come nulla lo può essere..!!), sapesse aprire i cancelli, ermeticamente chiusi nel passato, della mente indagativa ed evolutiva, alla libera visione della scienza del futuro: una lettura, si potrebbe dire parafrasando la quantistica, “Entangled“, aperta cioè alle nuove strutture del sapere scientifico, mai sazie di conoscenza, di evoluzione, fuse tra loro, indipendentemente dallo scorrere del tempo e dello spazio che, invece di dividersi, come quel Potere cieco ha proposto e continua a proporre nei secoli, sembrano riunirsi istintualmente con costanza inesorabile, nonostante i colpi inferti dalla vecchia conoscenza fisico-matematica, sclerotizzante anch’essa la verità vera da scoprire, nella straordinaria visione della meccanica quantistica. Quindi è nata la mia ASTROLOGIA QUALISTICA.
Detto questo, sperando di aver fatto chiarezza per i molti che chiedevano spiegazioni sulla nascita di questo mio nuovo metodo astrologico, dedichiamoci all’evento planetario del momento che innanzitutto scuote le coscienze dei tanti astromanti (i non astrologi…: coloro che “vendono” artatamente l’astrologia senza lo spessore del Logos.., di cui non conoscono neanche la significanza..!!) ancora inbevute delle solite valutazioni invalidanti, riprese qua e là sui libri ottocenteschi, o medievali, o, peggio ancora, sulle incoscienti ricostruzioni del web che riportano disarmonicamente gli stessi costanti valori dei transiti in relazione al moto di qualsiasi pianeta si tratti…: come dire che l’Urano che sta entrando timidamente in Toro in qeusti giorni, sia lo stesso archetipo che ben 84 anni fa (il tempo della rivoluzione uraniana per chi, tra loro, ancora non la conoscesse..!) attraversò il segno di Eris-X (Proserpina…) e di Venere cioè il Toro. CHIARAMENTE NON E’ COSì e NON PUO’ ESSERE COSI’….sempre se vogliamo capire che i moti planetari hanno un’anima, una veste esattamente come l’abbiamo noi..nel rispetto della prima legge della cosmologia applicata all’astrologia: “così sopra come sotto”…legge alla quale tutti gli astrologi (anche gli astromanti..!) indistintamente e, direi anche incredibilmente, aderiscono collaborativamente, quasi a smentire le mie precedenti critiche legate all’insopportabile necessità di divisione concettuale e programmatica.
Urano, come ogni altro pianeta del sistema solare, è astronomicamente appunto un pianeta, corredato da una sua luce, una sua magnitudiine, una sua velocità, ma astrologicamente è sostanzialmente un simbolo, motivo per il quale i Segni non aderiscono alle Costellazioni pur determinandosi nominalmente allo stesso modo..!! Differenza questa non di poco conto per coloro che si accingessero a studiare l’Astrologia.. Urano, quindi, come qualsiasi altro pianeta, è un simbolo planetario, dice con dovizia di particolari A. Sardelli, e come tale, è bene che si sappia, deve possedere una struttura inconscia, universale, ed una struttura cosciente percepibile. Tradotto significa che questa correlazione aperta all’inconscio consente al simbolo-pianeta una possibilità di “elasticità nel movimento” di universale nel particolare, di trascendente nell’immanenza, che il semplice Segno non possiede, tutto chiuso, limitato nella sua forma esclusivamente immanente: non a caso la psicologia analitica, in riferimento a coloro tra gli astrologi che aderiscono al primato psicoterapico senza capirne veramente la motivazione, distingue fra archetipi non direttamente percepibili ed immagini archetipiche, percepibili dalla coscienza in questo senso le immagini archetipiche sono perfettamente riconducibili ai pianeti-simboli. Lo Zodiaco pertanto può essere letto proprio come l’immagine “costellata” dell’Inconscio collettivo e, continua mirabilmente Sardelli, come tale è un aspetto del Logos solare che contiene in se un dinamismo psichico non immediatamente percebile dalla coscienza ordinaria, che si rivela in immagini archetipiche, ovvero simboli. Pertanto i pianeti, e con essi Urano, non possono essere considerati come formazioni simboliche mummificate, ripetitivamente le stesse nel tempo e nello spazio che le comprende, ma sono realmente le espressioni di menti simboliche, ritmiche, cicliche, mai uguali a se stesse ovvero sono simbologie realmente viventi..che come tali consentono letture sempre diverse della loro funzione simbolica..!! I pianeti ci parlano costantemente in modo diverso, se ci rendessimo conto che il loro linguaggio di luce riflessa è aperto al moto incessantemente universale in cui sono immersi, collegati uno all’altro, costantemente animati da differenti fonti di energia, da moti specifici che producono differenti schemi di frequenza vibrazionale della quale risuona, rispettandone la scala gerargica (l’ottava…), la magica musicalità delle sfere, aderenti costantemente alla psiche dell’uomo cui si riflettono individualmente, non essendo mai nessuno uomo, nessun essere animato e inanimato uguale ad un altro. Pertanto nessun pianeta, in quanto simbolo, è uguale a se stesso nella traduzione dell’emanazione specifica delle sue immagini archetipiche..motivo per cui ne ho cercato di definire l’anima e il corrispettivo animico nella mia scoperta dell’Incipit Cosmologico Planetario o I.C.P. certamente regolandomi, in ossequio alla regola prima di ogni discorso astrologico che si rispetti, al calcolo delle coordinate spazio-temporali che servono per definirne l’esatta collocazione universale sia apertamente conscia, dato l’uso del calcolo, che individualmente inconscia, data la specifica simbologia dell’individuazione animica che esula dalla forma descrittiva usuale.
Quindi leggendo le varie anticipazioni di questo Urano che sta entrando in Toro, si rileggono sostanzialmente le stesse cose che si sono sempre dette, quelle che si conoscono da sempre in quanto queste ridotte valutazioni non sono altro, secondo certa pseudo-conoscenza astrale, che, bene che vada, la summa del significato del pianeta-simbolo Urano con quella del significato del Segno-archetipo Toro. Una visione questa, così suddivisa freddamente che, risulta decisamente essere deprimente la vita intuitiva che invece queste potentissime energie vibrazionali sanno trasmettere alle profondità infinnite dell’Universo e dall’Universo verso di noi..senza soluzione di continuità energetica consentendone una visione amalgamata delle differenti energie in atto. Urano in questo senso più ampio va letto come preciso simbolo della “rivelazione”. Urano nei fatti consente, in quanto lui stesso è, l’accesso istantaneo ad un piano di consapevolezza e di pensiero differente dall’ordinario: piano questo che non può derivare dalla rigida razionalità sensoriale e nemmeno dall’acutezza dell’intelligenza sensoriale (entrambi legittimamente applicabili alla relatività taurina..), ma esprime una precisa forma d’esperienza che può derivare solamente dal coraggio dell’abbandono della “forza di gravità egoica” liberata genericamente dai segni dominanti come il Leone, il Toro, il Granchio, il Capricorno..! Urano, eccone il profondo senso e significato, non a caso prometeicamente coincidente, rappresenta il momento in cui tutti i simboli “parlano”, è il momento della “resurrezione dei morti”, è il punto in cui il mondo è totalmente vivente perchè tramite il suo dinamismo, l’uomo perfetto, ha potuto realmente conseguire il pensiero vivente, quello cioè libero dal vortice incestuoso dei sensi, alla catena collettivizzante, a cui, si sappia, la visione uraniana autentica non partecipa..!! La leggenda racconta che Urano è figlio e coniuge di Gea, ovvero la Madre Terra. Un rapporto dunque incestuoso ma che in realtà conserva in sé un simbolismo molto profondo, ovvero quello della “creatura celeste che diventa figlio della terra, e che viene a fertilizzarla”. In tal senso, in ottica “galattica” Urano rappresenta l’Essere che viene dal Cielo, ovvero la sua identità è legata a ciò che noi terrestri chiamiamo “alieno” ed “extraterrestre”. Urano, traducendone appropriatamente il simbolo in chiave analogica, nella visione fantascientifica rappresenta la civiltà extraterrestre che è scesa sulla Terra liberando l’umanità dalle catene della arretratezza evolutiva, unendosi alla Terra, ovvero fertilizzandola, e donando alla civiltà terrestre nuove conoscenze, che l’avrebbe portata a ciò che siamo oggi (cfr. F. Faraoni). L’unione Urano – Gea è incestuosa perché entrambi sono “figli della notte” quindi fratelli. In realtà questo riferimento mitologico indica esclusivamente che Urano pur appartenendo ad una “civiltà del cielo ovvero non terrestre” è comunque “fratello” della civiltà terrestre, simbolicamente protetta dalla Madre Terra: la mia scuola lo mette in correlazione con l’Ascendente.., intendendo con quel punto decisivo del Tema Natale, come spiegato nel mio articolo, il potere dell’individualità e non della personalità. Urano pertanto rappresenta il potere della “civiltà extraterrestre”, un potere legato cioè alla Legge Intergalattica e non ad una Legge Terrestre che si esprime allorquando Gea, la Madre Terra, Madre di tutte le creature terrestri, inorridita dal violento gesto di Urano (sterminò i ciclopi nel Tartaro..) convinse Saturno-Crono ad evirarlo ovvero a spodestarlo dal suo trono. In questo passaggio legato al dinamismo Urano-Saturno, si possono leggere molte fra le leggende, ovvero molte fra le convinzioni di certi “ufologi” (me compreso..: non a caso parlo di PROGENIA ALIENA..) che sostengono che una civiltà aliena abbia abitato sul nostro pianeta, concedendo agli uomini conoscenze importanti per l’evoluzione delle società, come sostenne il noto ricercatore e traduttore sumerico Zacharia Sitchin. Civiltà, gli Anunnaki, che si sarebbe insediata nelle conoscenze culturali dei Maya, degli Atzechi, degli Egizi o comunque delle primissime civiltà dell’umanità, per poi abbandonarla…! Azione questa che libera la coscienza intergalattica uraniana correlandola all’uomo: ecco il motivo per cui il Centro Galattico è in relazione alla coscienza aliena presente nell’umano come ho potuto dimostrare in questi ultmi 5 anni di ricerca faticosa e appassionata che ha aperto una nuova branca astrologica tutta da approfondire per dare un ulteriore visione della realtà umana, lontana ancora dall’essere considerata conosciuta e soprattutto compresa, aldilà delle molteplici convinzioni, o pseudo tali, della “Storia” che ci sono state imposte da sempre dalle cosiddette fonti ufficiali politico-religiose che ad un occhio attento fanno acqua da tutte le parti..!! Gli alieni lasciando il pianeta Terra, hanno liberato la conoscenza del loro potere, circoscrivendolo all’uomo, al terrestre, liberato appunto dal vincolo intergalattico, quindi si può sostenere che nella simbologia planetaria il potere è passato da Urano a Saturno… Ma, la storia c’insegna che una divinità spodestata prima o poi reclamerà il suo trono…! E la Terra, nel bene o nel male, aspetta ancora oggi il ritorno di Urano….!!
L’asse Leone-Aquario si può definire legittimamente come asse uraniana quando l’uomo che la sperimentasse, nell’umiltà della sua “terrestrità..” sappia aprirsi indipendentemente e liberamente all’illuminante corrente del Logos solare attraverso la sua individuale capacità di fare pensiero: sappia aprirsi cioè all’angelo “necessario” che “risorge” esclusivamente dal Centro di questo Asse, dal centro di ogni Asse.(cfr. A. Sardelli). Peratanto il legame transitorio di Urano nel Toro, segno fisso dei sensi per antonomasia, ne sradica dal di dentro molto della sua potenzialità animica, intralciandone il libero ed indipendente sviluppo, per ostacolarne quella costante colorazione d’irriverenza programmatica che ne fa il Signore della libertà, di ogni libertà rivelata e rivolozionata, siano esse conscie e/o inconscie..! Non a caso nel mio articolo sulla descrizione primaria del significato dell’Ascendente, l’ho correlato direttamente al moto uraniano, in quanto il risveglio dell’avvento del Punto Ascendente, con la conseguente apparizione nella carta del cielo, fulminea rivelazione, come vera cometa per i veri magi, è stato un preciso segno della coscienza uraniana che di fatto ha comportato l’uscita dalla “casa del padre”, cioè l’uscita da ogni scolastica didascalica che presupponga una conoscenza da acquisire portata da altri (casa del padre..appunto..!) alla quale noi, senza un vero costrutto, senza l’acume di una nostra genia, concediamo un valore prioritario di verità. rimanendo così dipendenti da una pseudo sicurezza che rappresenta il nome di quel “padre” e non il nostro…per la quale rimarremo vincolati a vita, se non aderiremo alla conoscenza consapevole individualizzata, non più collettiva, che si esterna, astrologicamente parlando, nel nostro grado, minuto e secondo costantemente relativo al fulmine espresso uranianamente al momento della nascita: il nostro irripetibile, uranianamente, cioè individualmente, valore ascendenziale..!! Questa è una valida spiegazione, seppur incompleta, che ci aiuta a comprendere il motivo per il quale l’astrologia, come detto in precedenza, da duemila anni parla sempre sistematicamente la stessa lingua in nome di Tolomeo, rimanendo così, come fosse una religione, un codice morto di fronte l’infinita creatività del pensiero: una grandiosa teoria quella tolomaica che consentirebbe la conoscenza dell’Uomo naturale, intesa collettivamente, ricevuta come sempre avviene per le tradizioni passate, per interposta persona, che pretenderebbe d’interpretare inconcepibilmente con gli stessi criiteri agiti collettivamente, l’individualità dello stesso. Urano ne crea le prorompenti difformità: distacca il passato dal presente per alimentare il futuro..!!
“La sua nuda vita che si spegne è un pezzo di intelligenza collettiva che perdiamo, una parte di cervello sociale radicale che si sconnette.” Wu Ming
Urano in Toro, però, frena l’impeto destrutturante, stringe al collo-Toro la libertà individuale per riproporre il piacere colettivizzante della lezione da apprendere, quella stigmatizzata dal tempo e collocata, stando al ritmo taurino, nel giusto spazio.., dove nulla o poco cambierebbe nei secoli se la cosa in se, di cui se ne appropria, foss’anche una persona, gli portasse quel piacere edonico di cui è bramoso ogano ricevente…!! Quindi quale dicotomia si possa pensare più distante tra questo pianeta, Urano, governatore assoluto dell’Aquario in comproprietà, si badi bene, a Saturno, e questo Segno, il Toro,..dove Eris-Proserpina e Venere la fanno da padroni..!! Pertanto prima di parlare, come leggo ovunque, di Venere, pianeta del co-Governo in Toro sarebbe opportuno chiarire quale archetipo assume il pianeta al Primo Domicilio del Toro, per capirne al meglio la psicologia archetipica fondante da applicarwe e la conseguente valutazione previsionale. Il Pianeta che la Morpurgo con grandissima intuizione propose come X, non conoscendone la scienza stessa ancora l’esistenza ne quindi il nome reale da poter inserire nel suo codice zodiacale (che vuole come principio per ogni segno un pianeta: quindi ai 12 segni devono corrispondere 12 pianeti..) ai 10 conosciuti (ivi compresi i luminari..!!), proponendone la possibile, se non certa, esistenza, oggi, date le numerose presenze “incasellate” dagli astrofisici all’interno e ai confini del sistema solare, può essere Eris-Proserpina (per non parlare del sumero e misterioso pianeta Nibiru, il pianeta dell’attraversamento..di cui preferisco tralasciare l’approfondimento in questa sede..!), di cui già molti astrologi usano le significanze mitologiche per comprenderne i significati essendo posizionato cosmologicamente lungo le orbite della legge di Bode. Peraltro X, così genericamente denominato, è il pianeta che la Morpurgo, nel rispetto del suo schema, seppur errato nel calcolo delle corrette posizioni, come ho spiegato qualche anno fa in un mio articolo che alzò non poco polverone pulviscolare nelle menti “ferme” di coloro che comunque non vogliono vedere oltre, come penso di aver spiegato all’inizio di questo articolo, ha riferito correttamente al concetto di Spazio-Terra, così come Y-Eolo, l’eventuale dodicesimo pianeta, al Tempo-Universo..
LA SIMBOLOGIA DI X-ERIS il pianeta in Domicilio del Toro
Prima di parlare di Eris sarà bene sgombrare il campo da certe verità non dette e mai approfondite seriamente sempre in riferimento a coloro che hanno vissuto con la paura di pensare con la propria testa…!! La Morpurgo, non a caso Toro-Leone, immagine palcoscenico, prima donna…, fu attaccata duramente dall’emerito M. Zoli, personalmente l’astrologo italiano più rappresentativo del nuovo periodo astrologico (quello dopo il 68′), di cui ricordo un brevissimo incontro che per me fu illuminante in quanto m’incitò alla ricerca senza sosta perchè disse: “l’Astrologia, sappi, ha ancora molto da dire e da dirci”…! Zoli sostenne che la Morpurgo copiò per intero la versione del duo-astrologico francese L. Lasson e Pollet sulla ideazione dei pianeti X e Y relazionandosi soprattutto al libro del 1937 del Lasson “A la recherche des planetes transplutoniennes”. Questa è la verità vera pertanto anche se la Morpurgo non fece mai riferimento a questo episodio sarà bene che si sappia la verità, aldilà che la famosa astrologa ne abbia preso lo spunto o meno, come invece ha potuto sostenere, anche fervidamente, Mario Zoli: motivo per il quale iniziai a cercare se fosse tutto ora quel che luccicava anche nel codice coniato della Morpurgo studiandolo al meglio (aldilà della visione anticipata del Lasson, la ricostruzione dei domicili e delle esaltazioni certamente spetta alla astrologa milanese…!) e, al dunque, pur rispettando le sue condizioni il suo dinamismo planetario così costruito si spezza non seguendo più una corretta linearità d’intenti: c’è una forzatura nel sistema ..come ho spiegato vari anni orsono..!! Pertanto in considerazione delle nuove posizioni planetarie e dei conseguenti nuovi domicili, esaltazioni, ed esili da me redatti, nello specifico in relazione alle formazioni planetarie consolidate erroneamente dal codice morpurghiano, vorrei far presente, per correttezza deontologica, che nella mia nuova versione delle posizioni planetarie in relazione ai domicili, esili ecc..ecc. ho fatto preciso riferimento sull’interessatissimo lavoro di P. Foglia, il quale, una decina e passa di anni fa, molto acutamente, partendo appunto dall’osservazione che la Morpurgo calcolò un po’ troppo alla “carlona”, non proprio coerentemente cioè, stando ai suoi stessi codici numerici di base, alcune delle sue intuizioni (posizioni pianeta-domicilio primario, esaltazione, domicilio base), peraltro straordinarie nel merito, relativamente al suo codice zodiacale. Foglia, conoscendo evidentemente il significato corretto del concetto archetipo, sia esso conscio e inconscio, lo ha applicato alla sua neo-cosmogonia, riveduta e corretta sulla falsariga della base morpurghiana, ha potuto lavorare, seguendo coerentemente la sequeza numerica, con una certa soddisfazione per i risultati raggiunti non solo in ambito geometrico-zodiacale ma anche in quello valutativo dei simboli, in quanto quelli applicati dalla formazione morpurghiana, per quanto geniali nel merito, non risultavano aderenti nei fatti.. astronomico-zodiacali. Riprendendo quei calcoli capii anche io che c’era una vistosa discrepanza che sarà bene prima o poi dover colmare correggendone le sfasature, altrimenti si persegue nell’errore dichiaratamente evidenziato dal Foglia e ripreso anche dalla mia scuola, perlomeno perciò che riguarda la fissazione del campo astrologico nell’ambito del confine plutoniano (cosa questa che in realtà sto rivedendo proprio in questi ultimi 5 anni a favore della maggior visione galattica: il vero motore della nostra galassia). P. Foglia, non so se psicologo di professione, capì comunque infatti che i Segni hanno due versanti, uno diurno-conscio e uno notturno-inconscio, proprio come il modello sinusoidale che li descrive graficamente, proponendo la cresta e il cavo dell’onda sinusoidale come la parte diurna e quella notturna. Pertanto Foglia molto correttamente, a mio avviso, giunse alla determinazione che le posizioni planetarie da considerare non fossero solo 6 diurne e 6 notturne ma bensi 12 e 12: tante quanti sono i segni..nella versione diurna e notturna ben espressi nel diagramma sinusoidale..che li descrive nell’interezza del loro ciclo zodiacale, collegato indissolubilmente al minimo comun denominatore astrologico ineludibile: il Giorno. Come ho precedentemente spiegato i pianeti, in quanto simboli archetipici, hanno un significato conscio percepibile, ed uno inconscio universale, così Foglia comprese che anche i Segni zodiacali possono avere, e nei fatti hanno, due precise facce che lui definì come diurne e notturne, seguendo in qualche modo la Tradizione, mentre personalmente, dato che si tratta di Segni zodiacali fissi nello scenario cosmologico e non di pianeti in moto continuo, mi è piaciuto inoltre descriverli con le caratteristiche che li distinguono ancor più archetipamente in “energetici-estroversi-diurni e magneici-introversi-notturni”, non divisibili, come la Tradizione propone sterilmente, in femminili e maschili. Disione questa che non ne spiega il senso, essendo, maschile e femminile, la base generica di entrambi i generi presenti all’interno della costituzione di un qualsiasi Segno, mai divisi in esso, tantomeno divisibili tra loro..! Certamente non riferiti, si badi bene, alla conosciuta didattica astrale correlata alla posizione al di sopra o al di sotto dell’Orizzonte: ogni segno aldilà della sua posizione aldisopra o aldisotto l’Orizzonte, è, o davvero può essere, estroverso ed introverso sia chiaro.., correlati tra loro al significato caratteriologico di derivazione psicologica. I 12 Segni dello Zodiaco, sostengo, possiedono ciascuno in se, come loro natura originaria descrive, sia la faccia magnetica-introversa-notturna-oscura, sia quella energetica-estroversa-diurna-illuminata, aldilà dell’appartenenza emisferica, che in questo senso non viene considerata: nello specifico, sintetizando, posso dire, per meglio farvi comprendere, che “Energetico-Diurno-Estroverso”, ovverosia solare, può essere considerato, aggettivizzandone il significato, sinonimo di concreto, pratico, finalizzato, mentre “Magnetico-Notturno-Introverso”, cioè lunare, si traduce col sinonimo di astratto, immaginario ed anche sottilmente …”gratuito”…!
X-ERIS
Primo Domicilio: Toro
Secondo Domicilio: Bilancia
Esaltazione: Gemelli
Primo Esilio: Scorpione
Secondo Esilio: Ariete
Caduta: Sagittario
X-Eris , aldilà che lo sia o meno (ne capiremo a breve la verità stando all’evoluzione costante delle ricerche scientifiche ..!), nel domicilio del segno del Toro, indica il principio della Grande Madre (da non confondere con la madre, il ruolo di madre di ognuno di noi, istinto quello regnante nel Granchio..) indica grembo fecondo della Terra e tutti i suoi frutti, la procreazione e la capacità della ri-generazione naturale. E’ la logica della terra feconda (terra che verrà fecondata dal seme-testicoli Plutonico espresso e presente all’opposizione scorpionica). Di natura completamente femminile, si potrebbe parlare appunto di “Eterno Femminino“, parafrasando la felice ispirazione del significato alto espresso nel Faust di Goethe, che si riferisce alle qualità femminili “non contingenti” ma connaturate nel concetto stesso di femminilità, agito indistintamente sia nell’animus che nell’anima. X-Eris rappresenta l’utero e la capacità di procreare ed anche quella conseguente di elargire simbolicamente i suoi frutti: siano questi le foreste, i frutti degli alberi, i fiori delle piante o le vere e proprie nascite: non è un caso che nel femminile non esiste il problema della calvizie in quanto i capelli possono essere intesi in analogia figurativa con le foreste di alberi, di piante che ricoprono la superficie della Grande Madre Terra. Questo principio si esprime chiaramente con una grande forma di generosità e di fertilità da intendere in senso lato in relazione ai significati di questo pianeta X che collabora ad infondere un temperamento avvolgente, protettivo, quindi appunto generoso, rappresentando la Grande Madre. Ma a volte è bene considerare che quella protezione può trasformarsi in possesso, in paura dell’abbandono, provocante evitamento al punto di sentirsi “divorati”, psichicamente e fisicamente, dalle enormi fauci dilatate di questo archetipo controverso.., come tutti gli archetipi formato da un lato conscio percepibile e da un lato inconscio universale. Pertanto l’aria bucolicheggiante descritta della natura di X, in se non deve però mettere in inganno colui che ne valuta il senso e il significato della vera dinamica della sua natura in quanto, a ben vedere, esso è il pianeta, aldilà di chi lo rappresenta nei fatti, che si oppone a Plutone e al contempo governa il sistema matriarcale, opposto decisamente a quello patriarcale ancor oggi dominante (ma non per molto…stando alle valutazioni morpurghiane sul prossimo dominio nelle ere future della Luna..). Eris, l’attuale pretendente al podio di X, quindi può essere considerata una dea generosa e avvolgente senza dubbio, ma non debole e, soprattutto non priva di potenzialità impegnative che ne fanno un centro di energia straordinaria soprattutto per tutto quello che consiste la consistenza dell’anima della donna, del principio femminile cioè, ivi compresa anche la parte femminile negli uomini, che dovranno collaborare, socialmente e civilmente, nell’accettarne l’ascesa, proprio come indubitamente sta avvenendo sin dagli anni 70, in pieno periodo sessantottino, dove il mondo ed ogni sua componente ebbe uno scossone straordinario senza eguali nel tempo, animato dalla ormai famosa congiunzione dei due pianeti, dinamitardi per eccellenza, energizzati in Vergine: Urano e Plutone. Il pianeta X, Eris o non Eris, qualora fosse definitivamente scoperto, secondo quello che sto dicendo, andrebbe quindi a completare la triade dei pianeti femminili, affiancandosi a Luna e Venere. In particolare, dice, molto attentamente, Clara Tozzi, andrebbe a rappresentare proprio il simbolo del ‘tutto che contiene e che nutre’ legato all’utero, quella parte addetta a proteggere ed avvolgere che Venere e Luna non soddisfano pienamente…! Come è intuibile si tratterebbe di un pianeta molto potente, strettamente legato alla capacità – simbolicamente femminile – di consentire la vita. Quindi, continua la Tozzi, “X-Toro si andrebbe a porre, come detto, in opposizione a Plutone-Scorpione, ed ecco che appena appare alla nostra coscienza l’esistenza, ovvero la possibile esistenza di X-Eris, si è parlato del “declassamento di Plutone”….quasi a ribadire l’ancestrale battaglia tra potere maschile e potere femminile. Peraltro Lisa Morpurgo si riferiva a X come a Proserpina, mitologica figlia di Demetra rapita e portata nel mondo infero da Plutone; diventò poi la sovrana dell’Oltretomba, anche se la madre, Cerere, aveva ottenuto il permesso di averla con sé per sei mesi l’anno. .
Come per molte altre figure mitologiche esistono due immagini di questa dea, il lato ombra è quello che affianca il fratello Marte nel piacere della guerra, il lato luce è raccontato invece da Esiodo, che la descrive come dea della nobile gara, ispiratrice del positivo spirito di emulazione, quel tipo di competizione che può spingere a dare il meglio di sé in termini di impegno. Mitologicamente, che non significa astrologicamente badate bene, ora ragioniamo su quello che abbiamo: Eris. Mitologica sorella di Ares/Marte, dea della discordia, Eris passa alla storia della mitologia per aver lasciato cadere il pomo d’oro con scritto sopra ‘alla più bella’ in mezzo a Era, Afrodite e Atena, dando origine alla guerra di Troia. Niente male però..come attività…!! “Eris-zizzania” quindi e Graves a tal proposito sottolineò: “Suscita sempre nuove guerre, spargendo voci malvagie e alimentando gelosie”. !! Una discordia insomma tutta al femminile come spesso accade sentire nei giudizi tra donne: capita infatti non di rado di sentire pessimi giudizi tra le componenti del sesso femminile che mal si sopportano tra loro diffidando l’una dell’altra. Chiaramente si tratta di osservazione generica in cui un archetipo come Eris sembra essere vincente e con-vincente..! Comunque è stato dato un nome femminile a Eris, ci dice la Tozzi, fin dalla scelta di Xena, ed il nome è stato associato a qualcosa di marziale: vera guerriera come Xena, sorella gemella del guerriero Marte come Eris, anche se nella seconda veste, diviene zizzania: preferisce indurre gli altri alla lotta o al confronto che nasce dal desiderio della supremazia piuttosto che combattere lei stessa. Ed anche il dibattito che c’è stato, come vedremo, dopo la sua scoperta è stato pertinente al simbolo: chi ha diritto di chiamarsi pianeta? Chi è il ‘più pianeta’ di tutti? Si è scatenata al dunque una vera diatriba tra gli astronomi, che hanno raggiunto un verdetto per nulla condiviso. Nel mito infatti Eris ‘provoca, direi marzialmente, una grandissima lite tra le tre dee più belle dell’Olimpo, che evidentemente erano così insicure da aver bisogno di un riconoscimento esterno (maschile) che andasse a confermare il proprio potere personale. Da un’altra angolazione potremmo anche vedere come Eris (sempre mitologicamente, non come funzione astrologica!) possa rappresentare il lato oscuro di un femminile separato, che si è diviso, perdendo grande parte della sua forza e del suo potere. Infatti originariamente c’era un’unica e potentissima dea, la Grande Madre, che l’avvento del patriarcato ha scisso in molte parti (diventando così Era, Afrodite, Atena…), frammentando un potere che sicuramente era sentito terrificante. Seguendo questo filo di pensiero, potremmo anche supporre che ‘scoprire Eris’ significhi per il femminile poter prendere coscienza che c’è qualcosa che deve essere riunito e portato in grado di contattare la fonte di quell’enorme energia femminile simboleggiata dalla Grande Madre, che è stata lungamente inconscia e che è la sede primaria del Toro , dove si sta accingendo ad entrare Urano in compagnia della quadratura marziana dall’Aquario. Comunque, prosegue con precisione la Tozzi, che in questi tempi sia molto stimolato lo spirito di competizione femminile mi pare fuori discussione. Tra le incredibili trasformazioni che vi sono state negli ultimi decenni, il cui ritmo è assolutamente accelerato, abbiamo visto in molti paesi le donne cominciare ad appropriarsi della possibilità di affiancarsi all’uomo nella gestione del potere politico ed anche – in qualche misura – economico. Se concentriamo l’attenzione sugli ultimi 10 anni, poi, vediamo che non si è solo molto parlato di quote rose (come in Italia), ma che in molti paesi si è fatto molto di più che parlare. Attualmente -e solo per citare i casi più vicini a noi- abbiamo un capo di stato femminile in Germania (Angela Merkel) peraltro pessimo esempio del femmminile ma molto vicino al concetto, per certi versi, sconvolgente di Grande Madre.. In Inghilterra, da sempre gestita da una Regina, il suo Primo Ministro attuale è Theresa May. Metà del parlamento in Spagna è composto da donne e ci sono figure femminili che stanno collezionando ampi consensi sia in Francia con la LePen che negli Stati Uniti con Hillary Clinton. Ma il mondo si sta aprendo ormai, anche nella parte orentale così chiusa ancora alla liberalizzazione della donna, dell’avanzata del femminile, ai governi dei paesi. Dato che sto evidenziando la natura di Eris, sarà bene considerarne anche la sua confgurazione di “nascita” (cioè la sua venuta alla luce dellla conoscenza umana..: il suo momento seme) e in questo senso non si può non notare che tutto questo avanzare del pensiero femminile è cominciato proprio in coincidenza con la sua scoperta, che la vedeva girare intorno ai 21° di Ariete, con Plutone che la sosteneva con un trigono dal Sagittario e Saturno con un trigono dal Leone. Niente male quanto a conferme..planetarie..!! Se andiamo a vedere le effemeridi di Eris ci accorgiamo che all’inizio degli anni ’20 è entrata in Ariete, segno che simboleggia il principio di ogni cosa, il primo di tutto, ogni nascita quindi ed ogni nuova ricerca di affermazione della propria identità. In effetti, a tal proposito, referendomi espressamente all’archetipo del femminino, il mondo femminile ha cominciato a guadagnare spazi e diritti combattendo e discutendo animatamente nelle piazze, proprio dall’inizio del Novecento,..E,intorno al 1920 le donne hanno ottenuto il diritto di voto in parecchi stati, dall’Europa agli Stati Uniti, sotto la pesante pressione della quadratura di Plutone dal Granchio. Ma il seme era stato piantato…alimentandosi con il trigono di Plutone in Leone negli anni 50-60.!! Negli anni ’70 troviamo una nuova fase, in cui il movimento di liberazione femminile ha ripreso vigore un po’ ovunque nel mondo, combattendo soprattutto per una parità dei diritti sul lavoro ed in famiglia (con Plutone prima in quinconce in Vergine e poi in opposizione dalla Bilancia). E, con il trigono calante di Plutone in Sagittario, ci sono state le prime forme di promozione ai posti alti dei governi del mondo e nei posti di responsabilità manageriale delle grosse aziende pubbliche e private. Per tutto questo è più che probabile che Eris avrebbe una particolare connessione con la fase in cui è stata scoperta (motivo dominante di tutte le scoperte planetarie..) una fase in cui il femminile ha sperimentato la rabbia, la competizione, la voglia di prevaricare tipica di ogni inizio e di ogni battaglia per la conquista della propria identità. Una fase che vedrebbe la fine dal 2044, con l’ingresso di Eris, come l’attuale Urano, nell’Xsiano segno del Toro, prima ancora che venereo come troppo superficialmente viene descritto questo Primo segno di Terra. La scoperta di Eris risulta importante però anche per un altro motivo che non bisogna perdere di vista: la correlazione plutonica. Inizialmente chiamato Xena come visto, entra nella conoscenza astronomica praticamente nel momento del declassamento di Plutone a pianetino…!! Per gli astronomi infatti Plutone è un…”pianetino”…!!! Contenti loro che capiscono di scienza…!!! Due eventi incredibilmente sincronici dal punto di vista simbolico: uno entra in scena e l’altro, Plutone, si farebbe in disparte…! Il collegamento in effetti c’è anche dal punto di vista astronomico, perché la scoperta di Eris, nel gennaio del 2005, ha coinciso con la presa di coscienza di una altissima probabilità di esistenza di molti altri ‘pianeti’ nella zona della fascia di Kuiper, cosicchè gli astronomi hanno sentito il bisogno di ridefinire, limitandolo, il termine pianeta. Quindi la scoperta di Eris-Xena è collimata con la ridefinizione di Pianeta e della sua valutazione in relazione alla grandezza minima accettabile in chiave astronomica..!! Anche se, ad onor del vero, è bene ricordare che nell’occasione del voto uffciale sul declassamento di Plutone, la maggioranza presente alla conferenza era relativa a poche centinaia di astronomi (si disse 200-300..!!) in confronto delle molte migliaia assenti che non votarono..!! Da allora sia Plutone declassato che Eris sono diventati pianeti nani: categoria questa che segnalò Eris come il rappresentante di maggiori dimensioni. Però penso che questo ‘declassamento’, per quanto temporaneo, ci informi di qualcosa di specifico che sta avvenendo nella psiche collettiva, qualcosa che probabilmente ha a che fare con l’inizio di un nuovo stadio dello sviluppo dell’umanità, come ogni volta che un pianeta è venuto alla coscienza dell’Uomo. In effetti se Eris avesse una qualche corrispondenza con X potremmo finalmente pensare che le due forze in gioco, ora che sono entrambe emerse dall’inconscio, possano ricercare e trovare un equilibrio che certamente ancora l’essere umano non possiede e chissà se mai possederà..!
A questo rilevante approfondimento del pianeta X, il Principio dela “Grande Madre”, al Governo del Primo Domicilio del Toro, sia esso Eris o meno, bisognerà correlarsi adeguatamente, se vorremo davvero comprendere in quale risonanza energetica sta entrando Urano..nei prossimi 7 anni, che sono la dodicesima parte del suo ciclo annuale di 84 anni che al dunque corrisponde all’incirca alle aspettative di vita raggiunte oggi dall’essere umano. Senza questa necessaria rivisitazione si rischia di impantanarci nella solita routine oroscopale sulla Venere taurina, seppur pianeta presenta nei trentesimi del Toro, che è stata descritta in tutte le salse in questi millenni dagli astromanti presenti ad ogni longitudine e latitudine terrestri, che, senza acume ne ricerca, in quanto tali, non si sono mai preoccupati di capire come in natura tutto cambia e nulla rimane com’è…, neanche la dinamica e la sostanza di un pianeta che acqisisce, è bene rendersene conto, una sua propria valenza energetica ogni qual vota siaccinge ad entrare in un nuovo Segno. Valenza che la mia funzionale scoperta dell’Incipit Cosmologico Planetario o I.C.P. ha saputo estrapolare evidenziandone la natura adeguata, correlata alla fase in Zodiaco (il Segno zodiacale) e la collocazione specifica legata alla fase in mundo (la Casa o Settore nella sfera locale), ogni volta che un pianeta, qualsiasi pianeta, entra in un dato Segno Zodiacale, come a breve vedremo in riferimento all’analisi del moto uraniano. Ogni cosa esistente nell’Universo vibra e cosi tutto interagisce mediante risonanza (lat. Resonare= sonare-di nuovo). La rotazione della Terra su se stessa provoca, ad esempio, il nostro ritmo sonno-veglia o la rivoluzione della Terra attorno al Sole i cicli di crescita della natura. Per il benessere della nostra esistenza, non a caso, è raccomandabile accordare anche le vibrazioni artificiali e artistiche ai ritmi naturali.
IL PRIMO ASSAGGIO DI URANO IN TORO: la traduzione del simbolo astrologico analogicamente connesso alle molteplici “circostanze” dedotte dalla conoscenza astronimica della sorprendente realtà planetaria di Urano.
Urano è il primo dei pianeti invisibili ad occhio nudo. La sua rotazione dura circa 84 anni, la sua oscillazione alla 39^ ottava superiore è pari a 207,36 Hz. Il suo colore sembra essere l’arancio con una lunghezza d’onda di circa 560 nm. Urano è generalmente associato all’Aquario. Fù scoperto nel 1781. E’ associato al principio di caduta e risalita. Quindi è il pianeta della sorpresa e del rinnovamento. Si dice, tra le altre caratteristiche maggiormente conosciute, che abbia anche un forte effetto erotico. Con i pianeti generazionali o transaturniani (Urano, Nettuno e Plutone) si entra nel campo delle ottave superiori, ossia dell’innalzamento dell’energia ad un piano più elevato. In questa chiave si dice che Urano è l’ottava superiore di Mercurio, Nettuno l’ottava superiore di Venere, e Plutone quella superiore di Marte. Per memorizzare queste accoppiate alcune scuole affermano infatti che, Urano è colui che detta a Mercurio il suo scrivano, mentre Nettuno insegna agli uomini l’amore senza reciprocità (l’amore oblativo, per il divino), là dove Venere spiega l’amore nel rapporto di coppia. E Plutone, il re degli inferi, rappresenta invece la libido, ovvero energia biologica profonda, e Marte si incarica di rilanciarla attivamente fuori.
Urano ha come parola chiave l’imprevedibilità. Osservando l’orbita eccentrica di Urano, gli studiosi si accorsero che veniva frequentemente portato fuori orbita dalla forza di attrazione di qualche altro corpo celeste, e indagando alla ricerca di quest’ultimo scoprirono Nettuno. Urano rappresenta tutto ciò che è forza di decisione, e determina il ritmo della nostra energia. Infatti ogni 7 anni l’uomo subisce una profonda trasformazione sul piano fisico e psicologico e questa caratteristica avviene sotto il segno di Urano. E’ il pianeta che capta fantastici modelli di civiltà in utopici futuri (e che pretende di realizzarli ora, subito, adesso..!), in cui le genialità di ognuno siano messe a disposizione di tutti, in cui la partecipazione e la sperimentazione di nuove forme di convivenza siano il potere, in cui il sapere venga dal basso, spalmato e condiviso in orizzontale affinchè si espanda sempre di più, col contributo incessante di intelligenze nuove che costruiscano strutture via via modificabili, al ritmo dell’innovazione e del cambiamento. Sì, proprio quello, il piccolo rivoluzionario, quel preciso “guastafeste”, direbbe una mia amica particolare, con le antenne protese in altre galassie che si ciba di idee, progetti e soluzioni per un mondo che è solo e unicamente collettivo, in cui il bene comune è il bene del singolo e che vola in astratto in dimensioni che sembrano solo sue…, lo scienziato pazzo che sembra non aver bisogno di terra, emozioni e materia ma solo di grandi ed elevatissimi ideali: : il mio ritratto preciso..!! Urano corrisponde al collaudato grimaldello di quel maldestro personaggio che col corpo e la praticità ha ben poco a che fare, il teorico insurrezionalista che briga per un futuro migliore, scardinando i lenti e parassitari pachidermi di sistema e svegliando le menti con cosiddetti gesti di rottura, che mettano a tappeto il conosciuto per aprir squarci di appassionante ignoto…(cfr.V.L.Russi). Questo governatore dell’Aquario, il più elettrico, eclettico, ribelle, contestatario e rivoluzionario pianeta interno di cui siamo provvisti apre l’anima del Segno alla condizionedell’assoluto preveggente. L’Aquario è infatti il terzo ed ultimo segno d’Aria dello zodiaco, elemento che anche in natura rimanda all’astrazione, al collegamento, alla connessione…: attraverso l’etere ci si scambia pensieri, idee, con la giusta distanza che favorisce obiettività e il distacco per non farsi travolgere da pulsioni e sentimenti che annebbierebbero il fine. L’aria è comunicazione, e se il Gemelli ne è l’emblema primario, la coppia Aquario-Urano ne anima e moltiplica esponenzialmente la carica connettiva, basata su progetti e interessi comuni e sulla forma più libera e autentica di relazione che ci possa essere: l’amicizia, uno dei capisaldi della valenza Aquariana. Lo sguardo è perennemente in avanti (ma non, come spiegherò, ottusamente costantemente in avanti..: Urano conosce l’intelligenza e la genialità dell’interpretazione della realtà..!) perché, come ci suggerisce il glifo di Urano, le sue antennine paraboliche laterali captaita il futuro. Il rischio di mandar tutto all’aria è forte così come quello di risultare totalmente svitati ai più…che non ne capiscono il ritmo provocatorio. Ma la bellezza, l’utopia, l’acume, l’intelligenza avvenieristica dell’archetipo, se esso nel tempo riesce a ben integrarsi con la parte più concreta e strutturale di noi, sono insuperabili. Urano è il risveglio. Un risveglio dopo il letargo di paura e inerzia, una chiamata dall’alto a sperimentare, ribellarsi, deviare dal proprio sicuro e triste tracciato, condividendo la lotta, interessi e prospettive. Urano è dunque impulso al cambiamento radicale che può avvenire anche da un momento all’altro. Gli uraniani (persone con Urano sul Medio Cielo, sull’Ascendente, o con molti aspetti Luna Sole e Mercurio) sono individui con caratteristiche di instabilità ma dotati a volte anche di spiccata genialità. Quasi sempre sono persone sensibili ed intelligenti, e con un innato senso della libertà personale, ma sono spesso portati a bruciare tutto in brevissimo tempo (cfr.astrologiaesotericablog). Ma non solo gli uraniani possiedono il dinamismo ancestrale di Urano. Tutti infatti possiedono nel proprio tema un Urano posizionato in una data casa astrologica, in un dato segno, probabilmente facente aspetti con dati altri pianeti, ciò significa che ciascuno è abilitato da una parte di sé, piccola o grande che sia, a manifestare con vivacità i pensieri per il rinnovamento, il cambiamento, l’azione, la libertà, una propria autentica originalità…Anche se, non tutti, saranno politici militanti, attivisti di Greenpeace, associazionisti, esponenti di avanguardie artistiche o scrittori di fantascienza, ognuno a suo modo risentirà, a meno che non lo si metta comodamente a tacere, di un naturale e sano richiamo alla ciclica modifica di ciò che si è nel tempo consolidato, iniettando nella struttura formatasi con pazienza, spesso con fatica e costanza (governo con Saturno), una freschissima dose di nuovo. Con prurito e insofferenza Urano irromperà nel quotidiano per segnalare che è ora di muoversi, perché la propria parte più autentica è ancora da scoprire… e per essere liberi, cosa che ad Urano interessa più di ogni altra, bisogna affrancarsi da tutto ciò che imprigiona la propria essenza più vera. Urano è l’antischema per eccellenza, ed il più delle volte le persone con caratteristiche uraniane non amano l’inserimento nel gruppo, nell’abitudine, nel quotidiano. Questa è la forza di decisione e di indipendenza intrinseca ad urano. Urano era mitologicamente Uranos, cioè l’universo stellato; coloro che hanno dominanti di Urano (ad esempio congiunto o opposto alla luna) sono persone portate all’astrologia, perchè l’astrologia si occupa appunto dello studio dell’ universo stellato, di avvenimenti terrestri collegati ad un piano più alto, quello celeste. Urano è legato all’energia nervosa, per cui i suoi transiti sono come una bomba che esplode nella vita dell’individuo. danno grandi trasformazioni ma anche un’alternanza di momenti di eccitazione e totale depressione. Proprio per la sua caratteristica di precorrere i tempi, Urano (Primo governatore dell’Aquario, quindi in analogia anche gli aquariani), è sicuramente predominante nel tema natale delle persone geniali o degli scopritori, di tutti coloro che sono considerati, dal contesto sociale “normale”, dei pazzi, dei folli, antesignani e ribelli, di coloro che sanno intuire le dinamiche degli avventi proiettati nel futuro, proprio perchè vivono già lanciati nel domani…: non a caso l’Astrologia è definita l’Arte di Urania..!
Questo archetipo aquariano, aldilà delle sue specifiche caratteristiche simboloche, diviene decisamente importante, in quanto si deve considerare (non so quanto consapevolmente..!), e comunque davvero si dovrebbe, soprattutto nella sua qualità di primo pianeta transpersonale (cioè oltre quelli definiti “personali”..dai moderni..); un pianeta cioè che ci consente con la sua vivida energia elettromagnetica di iniziare quella speciale attivazione che consiste nel connetterci all’inconscio, un inconscio più personale, non ancora aperto alla collettevità come quello di Nettuno, ricongiungendoci, questo è il vero segreto del dinamismo irrequieto di Urano, ad ogni suo passaggio sul nostro tema natale, alle nostre parti animiche, sinora sepolte, relegate dalla coscienza al di fuori dei confini dell’Ego (mai rivolti ancora all’Io però..) perché considerate una minaccia alla sua sicurezza e stabilità. Se il buon Saturno è il guardiano della soglia, che veglia a sentinella lungo le mura dell’Ego affinchè contenuti troppo destabilizzanti non lo facciano crollare, Urano è per l’appunto il suo primo interlocutore, o “miglior nemico”, quella forza connettiva che stimolando e cercando di corrompere la guardia per entrare, allentando la forza egoica, prova a risvegliare nell’IO, quelle parti sopite, risorse non ancora utilizzate, che non appena attivate, quando Saturno darà il suo austero e indiscutibile via libera, apriranno sconfinate e impensate vie di scorrimento ai sovraeccitati flussi di energia, arricchendoci di quella naturale forza che è l’Intuito, connesso al moto del risveglio uraniano Urano sollecita al disvelamento delle proprie possibilità, alla sperimentazione di nuovi percorsi di vita, aprendo porte sinora chiuse dalle rigide resistenze della paura, a difesa e mantenimento del conosciuto, ritenuto aprioristicamente, e soprattutto ingenuamente, terreno tranquillo e sicuro..! Urano, astronomicamente, è il settimo pianeta del Sistema solare, in ordine di distanza dal Sole, il quarto per massa e il terzo, dopo Giove e Saturno, come dimensioni; il suo diametro è circa 4 volte più grande di quello della Terra. Urano, come Giove, Saturno e Nettuno, è un pianeta gassoso o gioviano. Ha 15 satelliti principali e due sistemi di anelli.
A differenza degli altri pianeti del Sistema solare, il cui asse di rotazione risulta quasi perpendicolare al piano dell’orbita, Urano (come in parte Plutone) ha un asse di rotazione pressoché parallelo al piano orbitale. Nel moto del pianeta attorno al Sole, dunque, ciascuno dei due poli resta esposto alla luce solare per un tempo pari alla metà del periodo di rivoluzione (come detto ha una durata di circa 84 anni). Come per Plutone, l’inclinazione dell’asse oltre i 90° determina inoltre nel pianeta un moto retrogrado, ossia viaggia in senso contrario a quello degli altri pianeti ed eccone spiegata la sua valutazione d’eccentricità simbolica portata alle estreme conseguenze anche in chiave psicoterapica dove è al governo delle nevrosi non casualmente..!! Alcune curiosità astronomiche ne spiegano appunto l’irradiazione simbolica aperta a più versioni a seconda della configurazione planetaria in cui si presenta: motivo per cui Urano non a caso è di fatto il pianeta della rivoluzione, di tutte le rivoluzioni. Da un punto di vista fisico, infatti, Urano può essere indifferentemente descritto come un pianeta con moto di rotazione diretto e asse di rotazione inclinato di 98° rispetto al piano orbitale, oppure come un pianeta con moto di rotazione retrogrado e asse di rotazione inclinato di 82°. La descrizione scelta è importante però per quella che risulta essere la definizione del polo Nord e del polo Sud del pianeta, in quanto le due diverse interpretazioni determinano un’opposta assegnazione dei nomi dei due poli. Il campo magnetico di Urano (come quello di Nettuno), presenta la singolare caratteristica di non essere centrato nel nucleo del pianeta e di risultare inclinato (di almeno 60°) rispetto all’asse di rotazione. Il campo è generato probabilmente dai movimenti che avvengono nella regione interna del pianeta e produce una magnetosfera attorcigliata dalla rotazione del pianeta in una spirale retrostante il pianeta stesso. Condizioni astronomiche aldifuori del consueto queste, che ne hanno esplicitato la traduzione del simbolo colorandolo di valori aldifuori della normale consuetidine di giudizio, motivo per il quale Urano è connesso all’archetipo del ribelle, dell’indipendente, di colui che sa cambiare rotta senza una vera motivazione se non la sua necessità istintuale di cambiamento. Urano insomma, è un Pianeta che merita decisamente di essere studiato e analizzato in considerazione del significato analogico da dover dedurre dalla traduzione della sua particolare simbologia se è vero come è vero che la dinamica analogica è alla base di tutto il ragionamento del messaggio astrologico. Urano annovera, come abbiamo visto, un’asse orbitale sui generis tutta da interpretare astrologicamente, correlandola analogicamente, al miglior significato psicofisicamente deducibile, infatti è quasi parallela rispetto a quella degli altri pianeti, che ce l’hanno perpendicolare. Urano è quasi parallelo all’Orizzonte.. Questo implica che Urano ha un movimento che lo fa sembrare una sorta di trottola girata su un solo fianco. In questo modo mostra il medesimo lato al Sole per un periodo pari alla metà del percorso intorno alla stella. La temperatura è decisamente gelida: 220 gradi sotto zero, con vortici e tempeste pari alla terra. Il vento può raggiungere i 900 chilometri orari (per la precisione, spostamenti giganteschi di elio, idrogeno e metano). Di conseguenza l‘estate, cioè la luce, su questo pianeta dura ben 42 anni. In questo periodo, metà del pianeta ha un luce perenne mentre dall’altro lato annovera il buio assoluto e analogicamente questa caratteristica ambivalente ispira una traduzione fondamentale del simbolo uraniano tralasciata dai più..!! Inoltre, sappiamo che il pianeta “ruota al contrario”, proprio come Venere…!!
L’altra caratteristica, analogicamente interessante, oltre che astronomicamente, s’intende, come detto riguarda il campo magnetico, che oltre ad essere 50 volte più potente di quello terrestre, è generato all’equatore e non ai poli. Ciò è dovuto all’idrogeno liquido (reso tale a causa della pressione), che gira vorticosamente attorno al nucleo centrale ad altissime velocità. Molti di questi dati su Urano, è bene sapere che li dobbiamo, oltre che al telescopio spaziale Hubble, alla sonda Voyager 2, che arrivò nei pressi di Urano il 24 gennaio del 1986 (come dire in Aquario…!) e in sole sei ore di osservazione ad una distanza media di 81.500 Km riuscì a trarre più dati di 200 anni di osservazione dalla Terra, proprio come l’Aquario vuole, teso com’è alla conoscenza tecnologicamente futuribile. Planetologi della School of Earth and Atmospheric Science presso il Georgia Institute of Technology (Stati Uniti), per rimanere nel fruttuoso campo delle informazioni astronomiche da tradurre analogicamente, hanno dimostrato che la magnetosfera di Urano, il settimo pianeta del Sistema solare, si apre e si chiude ogni giorno, consentendo o bloccando il passaggio del vento solare. Gli studiosi autori della scoperta, i professori Xin Cao e Carol Paty, lo hanno determinato grazie a modelli informatici basati su dati raccolti ben 30 anni fa, quando giunse, appunto, nell’area la sonda Voyager 2 della NASA. Voyager 2 effettuò un flyby su Urano nel 1986, durante il quale scattò diverse foto iconiche del pianeta: moltissimi degli studi condotti su Urano sono legati proprio a quello storico passaggio. Sfruttando quei vecchi dati, in associazione con alcune osservazioni visive di Hubble, gli studiosi americani hanno svelato l’unicità della magnetosfera di Urano: il peculiare sistema di apertura e chiusura, presente anche sul campo magnetico terrestre ma in una modalità completamente distinta, per gli scienziati si deve alle caratteristiche del pianeta, definito un vero e proprio “incubo geometrico” relativo, come ormai abbiamo capito, alla posizione praticamente coricata sull’orizzonte. La magnetosfera del pianeta si apre e si chiude, per poi riaprirsi nel giro di poche ore”, ha sottolineato il coautore dello studio Carol Paty: quando si apre permette il passaggio del vento solare, e a causa dei fenomeni di riconnessione magnetica sull’atmosfera si originano spettacolari aurore, delle quali tuttavia si hanno ancora scarse informazioni Direi che motivi per comprendere la logica uraniana, tradotta astrologicamente nelle due sedi di governo, siano ben chiari anche da quest’ultimo riferimento astronomica, che ne sottolinea la differente dinamica archetipa espressa energeticamente nella “apertura” della sede aquariana e magneticamente nella “chiusura” della sede capricorniana per dare le soluzioni di menti straordinarie inafferrabili dalle comuni visioni del reale.
Al tipo uraniano, l’aquariano di base, di cui Urano è il principio ispiratore dunque è congeniale la vita attiva, in continuo fermento psicofisico: non a caso la corrispondenza di questo pianeta con le mani fa si che la sua simbologia si esprima nella gioia di lavorare e di produrre in analogia con la sua sede in esaltazione della Vergine. E’ bene ricordare la valenza determinante delle mani e dell’uso che se ne fa..: infatti le mani (assieme alla facoltà di parola) sono le uniche caratteristiche accertabili, grazie al cui sviluppo, l’uomo si distingue dagli altri animali…Per capire ulteriormente il senso di questo pianeta tutt’altro che facilmente definibile va correlato, come ogni altro pianeta, con le solite tre differenti tipologie ulteriori che corrispondono alle tre diverse sedi (i due domicili: Aquario e Capricorno e l’esaltazione in Vergine) del pianeta. In tal senso va assolutamente chiarita una “piccola”, eufemisticamente parlando, sfumatora della traduzione del simbolo uraniano che, data la necessità di azione, di energia fulminea che si sprigionea da questo archetipo spesso non viene rilevata o tutt’al più fraintesa: non è affatto vero, infatti, che Urano sia da considerare un aitante “progressista”, come troppo spesso si sente ripetere, ingannati dalla sua irruenza, spesso irriflessa, nellla sua necessità spasmodica di agire. In realtà la vera natura di Urano sta nel saper cogliere le buone occasioni, e nell’essere in grado di valutare con prontezza l’evolversi delle situazioni. Se queste si sviluppano in direzione progressista Urano sarà progressista, se invece si sviluppano in direzione reazionaria, Urano sarà reazionario. Ecco perchè l‘aquariano è considerato un opportunista e, inoltre, il significato di questa tendenza va valutato correttamente nel senso che non necessariamente deve essere vista come azione negativa. Infatti l’opportunismo che guida l’azione dell’uraniano sintetizza al volo la sua estrema genialità di saper tradurre al meglio le opportunità che gli capitano, siano esse in campo lavorativo, o anche quelle relazionali. Questa parola -“opportunismo”- è spesso infatti usata con disprezzo, e nei fatti ingiustamente: non è detto appunto che l’opportunista sia sempre e soltanto una persona che sfrutta gli altri..! In realtà sarebbe meglio definirlo invece un grande realista (collegamento con Saturno) uno che sa gestire, a volte molto bene, se stesso e le proprie possibilità. A ben vedere in fondo l’opportunismo non è altro che una felicissima scelta dei tempi per sgusciare tra le circostanze avverse e approfittare di quelle favorevoli: cosa tutt’altro che semplice anche per gli stessi aquariani..!! Non saranno rivoluzionari e progressisti nemmeno tutti coloro che abbiano nel loro tema forti valori Aquario sommati a una buona posizione di Urano, perché nella maggioranza dei casi le spinte idealistiche rimangono in sottordine e tende a prevalere l’opportunismo in quanto non va mai dimenticata la commistione in domicilio da un verso con il Saturno del Capricorno, amico-nemico di Urano, e in esaltazione dall’altro con il Mercurio vergineo. Un uraniano-Aquario di solito non perde tempo illudendosi di diventare un pittore, un poeta o un capo di Stato quando invece le circostanze della vita gli propongono di poter far fortuna come agente di cambio, come ideatore progettuale architettonico, e nel piccolo, come gestore di una piccola industria o anche come ben ricompensato capoufficio. Questo archetipo misura le proprie ambizioni sul metro delle proprie capacità reali, e, a ben riflettere, questa realtà è da considerare un dono raro al giorno d’oggi.
E’ ovvio che non ci si può attendere che una tale dimensione archetipa, immessa nelle valenze caratteriali e comportamentali di un qualsiasi individuo, gli consenta gesti di grande generosità così come non ce li si può attendere, tout court, nemmeno dai nativi dell’Aquario, idealmente collegati al senso di partecipazione amichevole..ma non per questo amici di tutti..!! Il loro sano realismo, la loro lucida percezione dell’utile e dell’inutile sono un forte deterrente degli slanci gratuiti, caratteristici invece del Leone che anima la sua generosità, la sua magnanimità comunque per potersi circondare del suo pubblico riverente la sua regalità. In questo senso corre in aiuto Saturno, che, come dico sempre, non è quel pianeta “malefico” che la tradizione ci tramanda: infatti sarà bene comprendere come l’appoggio di un buon Saturno nel tema è di solito indispensabile per riequilibrare la situazione, aquarianamente compromessa, sotto il peso della razionalità funzionale e comportamentale. In mancanza di tale appoggio, l’uraniano può a volte rivelarsi stranamente velleitario, un propulsore di idee irrealizzabili a getto continuo, il che è in contraddizione con la natura del Capricorno stesso, e dunque fonte di frustrazioni psicofisiche. La tipologia più illuminante per una corretta analisi astrologica è quella dell’uraniano-Vergineo.
Urano “esaltato” in Vergine, come detto, simboleggia le mani, e in questo senso specifico trova un perfetto terreno di espressione nella Vergine che simboleggia appunto il lavoro manuale in particolare, e le attitudini al lavoro di qualsiasi tipo in generale. Nonché quella manifestazione puramente uraniana che è la tecnica con i suoi prodotti, ovvero le invenzioni, frutto dell’ingegno misto all’attenzione pratica, entrambi doti tipiche del pianeta. La notissima pignoleria della Vergine è il prodotto dell’associazione tra Urano e Mercurio, mentre la tendenza a conservare tutto quanto è stato prodotto in precedenza, nasce dall’associazione tra Urano e il pianeta Y-Eolo (12° ed ultimo pianeta del nostro sistema solare, ipotizzato da Lisa Morpurgo, ancora da scoprire), considerato, dalla sua iniziatrice, il Signore del tempo lento, da cui dipendono anche le tendenze oltremodo reazionarie della Vergine stessa (cfr. A. Sessa Astrovet.it). L’uraniano vergineo è tendenzialmente un lavoratore instancabile e tale comportamento sarà dettato sia dalla presenza di Urano in Vergine (come si verificò nei nati degli anni ’60/’70 in cui il pianeta si avvalse del fortissimo appoggio di Plutone), sia dalla presenza di Urano in Casa sesta, sia da forti valori Vergine nel tema natale. E’ proprio con questa specifica traduzione del simbolo di Urano che l’ipotesi progressista viene a cadere, poiché Urano tende a concretizzare praticamente tutto ciò che il segno gli propone e non esita a passare dai tipici atteggiamenti ribelli dell’Aquario a quelli conservatori o nettamente reazionari della Vergine, quando si rende conto, se, se ne rende conto…, che la sua linea comportamentale lo porta fuori dalle forze naturali di sopravvivenza che, al di là di ogni pregiudizio ideologico, insito nella dinamica esistenziale di questi tipi umani, certamente attivi, concreti, e opportunisti; ma anche efficientissimi e dunque indispensabili per realizzare quanto è tecnicamente necessario alla vita e al loro specifico benessere. Quale migliore significanza espressiva, tratta dalla configurazione del tema natale di Einstein, un Pesci Ascendente Granchio, può spiegare meglio l’inconsueta forza energetica di questo archetipo uraniano così rivoluzionariamente complesso, anche astronomicamente come abbiamo visto, configurato, nel caso di Einstein, quasi inevitabilmente, direi, in Vergine in III^Casa, comgiunto al Fondocielo, per cui il grande matematico si espresse al mondo con questa riflessione che risuona, e risuonerà vibrantemente, nei secoli, aldilà dei suoi prezioni “consigli” sulla relatività del tempo e dello spazio: ” Non pretendiamo, scrisse Einstein, che le cose cambino se facciamo sempre le stesse cose. La crisi è la migliore benedizione che possa arrivare a persone e Paesi, perchè la crisi porta progressi.la creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. E’ dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisci alla crisi i propri insuccessi e i disagi, inibisce il proprio talento ed ha così più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. La convenienza delle persone e dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d’uscita..Senza crisi non ci sono meriti. E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno, poichè senza crisi ogni vento è una carezza. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla, vuol dire esaltare il conformismo. Invece di fare ciò, bisogna lavorare duro Terminiamo definitivamente con l’unica vera crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla”.
Sappiate: un transito di Urano lascia sempre un segno….!!
Fine Prima Parte.
Roma 20.05.2018 Claudio Crespina
Sitografia e bibliografia
-Astrologiaesotericablog
-Focus.it
-L. Morpurgo. Convitato di Pietra
-ashtalan.blogspot.it
-Viola L. Russi
-Clara Tozzi
-P. Foglia
-Planetware.de
-Astrovetblogspot.