ECLISSE DI SOLE 2015 O INIZIO DI PRIMAVERA…? 1^Parte
La mente non è preparata a un crollo brutale della luminosità…, questa è la realtà psichica in atto quando si ha a che fare con una Eclissi di Sole o di Luna che fosse, ed anche se educata da migliaia dì fotografie, la memoria non conserva la traccia di un sole “nero” che detronizza il re degli astri… E’ tale la differenza da tutto ciò cui si è abituati che sembra come fare i turisti su un altro pianeta. …!! Aspettando l’arrivo del grande cono d’ombra della luna, quando, parecchi anni fà (agosto 99..:la grande eclissi, per la grande croce fissa), assistii in presenza a quello spettacolo sensazionale, ebbi una precisa sensazione indelebile ai miei ricordi: si sente il peso della Luce. La luce infatti, negli ultimi minuti, scende sensibilmente e dà alle cose un aspetto metallico, le ombre degli oggetti si fanno precise,
compaiono le ombre volanti – bande di interferenza che si muovono a grande velocità- e, con esse, il messaggio della luna che annuncia l’imminente ..”catastrofe”…: il crollo del Re Sole, la fine del Sol invictus..,. reso finalmente vincibile.., oscurato!! Sono scene a ben ricordare che mi allinearono all’idea precisa dell’origine del mondo. L’orizzonte sembrava sgombro, ma in realtà varie quinte di nubi si allineavano a perdita d’occhio, invisibili per il basso contrasto tra la luminosità del vapore acqueo e quella del cielo. Al progredire dell’ombra lunare queste nubi si scurirono e divennero, progressivamente visibili: in pratica create sotto i miei occhi, in serie..! Una creazione, una nuova creazione, che correva verso di me a tremila chilometri l’ora. Quando mi ha quasi raggiunto, la luce è scesa in pochi secondi, come se venisse spenta una lampada alogena girando un variatore e, non dimenticatevi che quella lampada doveva essere appariscente come il sole in una stanza grande come il giro dell’orizzonte, e mi sono ritrovato, senza averne una precisa percezione sensibile, in una notte fredda schiarita dalla stupefacente corona solare, disegnata incredibilmente sul pavimento della terra, di tutta la terra circostante, come fonte testimoniale di un simile spettacolo silentemente illuminante.. in cui le stelle, quasi ancelle invitate al’uopo, per tre brevi minuti hanno danzato intorno a quella fantastica evoluzione cosmologica universale. Resta, è bene sottolinearlo, la difficoltà di comunicare l’imponenza dello spettacolo. Ci sono eclissi di ogni tipo. Eclissi di Sole e di Luna. La luna eclissa i pianeti. Ogniqualvolta un corpo si interpone tra la nostra vista e un altro corpo, il primo eclissa il secondo. Eclissare è nascondere, occludere. Se diamo alla nozione di ‘punto di vista’ un significato generale, non legato alla presenza di un occhio, ogniqualvolta un corpo si interpone tra altri due questi ultimi vengono eclissati a vicenda dal corpo interposto. Di frequente gli oggetti celesti si ritrovano in un qualche allineamento, nella più totale indifferenza reciproca e del resto del cosmo, almeno apparente…!! Ma, ed è questa la “magia”, la presenza di uno sguardo cambia radicalmente le cose, perché in questo sguardo si riassume la memoria del mondo e si mette a fuoco la sorpresa, e la paura, di fronte a un fenomeno per cui non sono state previste difese né nozioni interpretative utili a calmare gli animi del mondo. Certo, non è facile prevedere gli effetti dell’eclisse sulla mente. E tuttavia qualche elemento ci sarebbe. Anche senza scomodare gli archetipi, la letteratura di ogni tempo e di ogni Paese ci ha posto di fronte a un tesoro di descrizioni e impressioni che sembrano convergere su alcuni fatti salienti. Gli uomini interrompono le loro attività, osservano con terrore, alcuni con stupore, l’inaudita configurazione del cielo, reagiscono con grida e scene di panico al calare silente e costante dell’illuminazione circostante. Gli animali scambiano l’ombra dell’eclisse con quella della notte e si apprestano a dormire, se non si addormentano di colpo, cosa che può risultare fatale agli uccelli in volo. Nascono sotto un’eclisse, c’informa la tradizione scolastica astrologica, principi regnanti abitati dal malanimo o pretendenti pieni di invidia che comunque getteranno un’ombra scura sui destini della loro nazione. I manuali latini di retorica giungono a consigliare ai generali delle grandi armate di prepararsi un sermone da usare se nell’eventualità dì un’eclisse totale o parziale, i soldati, terrorizzati dal sole nero, abbandonassero la mischia e si rifiutassero di combattere. Il consiglio, mi viene da dire, ignora il fatto che l’eclisse dura veramente pochissimo…!! I tempi dell’eclisse sono brevi e questo fa sì che manchino studi approfonditi sull’ecologia del fenomeno.. L’eclisse moderna diventa spettacolo, un fatto culturale che gioca, sfidandola, con l’epoca della riproducibilità tecnica. All’impressione del sublime non era estranea l’idea della sorpresa, dell’imprevedibilità. Adesso lo stesso, sublime è associato all’idea opposta, quella di una completa prevedibilità. Ma l’eclisse affascina, al punto da spingere decine di migliaia dì persone ad attraversare gli oceani per non perdere un appuntamento. Persone che vanno a vedere l’eclisse, chi sono, perché sono ossessionate dall’appuntamento, misurano, cercano una conferma che sanno che ci sarà. Sappiamo che cosa aspettarci, quando, e dove. Forse ci fa impressione che cose tanto grandi e indifferenti alle vicende umane rispettino degli appuntamenti così precisi? Forse c’è qualcosa dì strano in un appuntamento che non è sociale? Ma in fondo la luna e il sole sono parte del nostro mondo civile e sociale, oltre che astronomico e astrologico anche se si tratta degli dei dell’Olimpo. Il fatto è che le eclissi interessano sempre di meno gli astronomi; le osservazioni del Sole in condizioni di eclisse non rivelano più nulla di interessante, almeno per le informazioni di fondo che ormai sono a disposizione della comunità scientifica. Ma nel caso dell’eclisse dell’11 (numero questo che si è costantemente ripetuto in eventi assolutamente disastrosi a partire dal fatidico 11 settembre del 2001: il crollo delle Torri Gemelle di New York) agosto 99, quella da cui ho descritto le sensazioni, fu forse la vicinanza con la fine del millennio che sedusse l’immaginazione dei popoli più che la spettacolarità dell’evento astronomico. Il grande fascino delle eclissi è che sono innanzitutto appuntamenti. I loro cicli introducono un ritmo strano e misterioso nel susseguirsi delle stagioni. Chi conosce questo ritmo è padrone degli arcani del cosmo. Non sorprende che molte energie siano state dedicate a prevedere le eclissi in un’epoca antica in cui le teorie astronomiche non permettevano – come invece accade oggi – di calcolare i movimenti nel sistema solare con la precisione necessaria. La conoscenza della geometria del sistema solare e della sua dinamica ci consentono oggi di dedurre gli allineamenti futuri della luna e del sole rispetto alla terra. In passato si poteva contare solo su un’osservazione delle eclissi su lunghi periodi, nella speranza di discernere qualche regolarità nel loro ripetersi. L’ultima eclisse totale del millennio, quella del 99, fu trasformata certamente in un grande evento mediatico: certo, un’eclisse di sole è il più imponente spettacolo naturale cui ci sia dato di assistere… Un cono d’ombra che scende dalla luna, incontra la terra e viaggia sulla sua superficie a tremila chilometri all’ora avvicinandosi come un immenso uragano: il sole e la luna, che visti della terra, si incastrano così perfettamente, lasciando impresse le loro orme di luce energetica sul piano terrestre sublimando nei secoli la dinamica Sole, Luna, Terra che più interessa le popolazioni dell’orbe terrcqueo. L’impressione è forte non ci sono dubbi e non è, proprio per questo, sbagliato “preoccuparsi”, come hanno tradotto da sempre i simboli degli antichi astrologi-astronomi, di quanto accade in cielo. Gli antropologi, tanto per dire, descrissero riti o giochi collettivi di popolazioni (non occidentali..) in cui si battono tamburi e si grida al sole (o alla luna) “Guarisci!”…
Capire il meccanismo di un’eclisse non dev’essere stato facile: cosa che sostengo per molti degli eventi astronomici oggi conosciuti più adeguatamente, che all’epoca delle loro scoperte dichiarate sembrava impensabile, senza mezzi, tecnicamente efficaci, poterne comprendere lo svolgimento cosmologico corretto, per quanto le menti eccelse che li studiavano fossero di personaggi poi divenuti illustri nella Storia dell’umanità. Mi riferisco anche allo stesso moto apparente del Sole in relazione alla Terra, che inizialmente era considerata centro dell’universo. Non ci sono testimonianze sufficienti a permetterci di ricostruire com’è avvenuta la scoperta della dinamica dell’eclissi: per i Babilonesi abbiamo soprattutto tavole che registrano eventi celesti. Per i Greci alcune testimonianze letterarie nella norma inaffidabili. Ma si è trattato certo di una conquista intellettuale notevole. Una curiosità non da poco consiste, come noteranno tutti gli spettatori dell’evento dell’11 agosto, nel fatto che non è per nulla chiaro, guardando un’eclisse, che sia la luna a oscurare il sole. La cosmologia della Cina antica ipotizzava che un dragone lo divorasse. L’astrologia araba inserisce tra la terra e il sole un “ottavo pianeta” che serve solo per le eclissi e per il resto è invisibile. Anche le eclissi di luna sono fenomeni senza una spiegazione immediata e quando si è compreso che sono dovute all’ingresso della luna nel cono d’ombra della terra si è anche capito qualcosa di straordinario: che la terra e la luna sono corpi tutto sommato abbastanza simili tra loro e che la terra è sospesa nello spazio come la luna. Una volta capite le eclissi si è cercato di prevederle. Anzitutto un’eclisse di sole può avvenire solo quando la luna è nuova e un’eclisse di luna solo quando la luna è piena. Quindi basta limitare le osservazioni a una piccola parte del mese lunare per investigare se le eclissi ricorrono.
LE ECLISSI: CALENDARI DELLA STORIA
Sappiamo che certamente possiamo calcolare le eclissi future ma nulla ci impedisce di calcolare quelle passate. Basta far girare all’indietro l’orologio del tempo. Nel 1887 Theodor von Oppolzer pubblicò il monumentale Canone delle eclissi che elenca ottomila eclissi solari e cinquemiladuecento eclissi lunari, parziali e totali, dal 1207 a.C. al 2161 d.C. Qual è l’interesse di questo immenso lavoro di calcolo, peraltro manuale? Le eclissi sono appuntamenti fissi che si incrociano inequivocabilmente con la storia umana. In teoria questo dovrebbe aiutare gli storici. Dato che possiamo determinare a ritroso le eclissi di sole e di luna può far comodo utilizzarle come un grande calendario ultrapreciso (che per di più è indifferente “all’arbitrio” dei calendari umani..) per datare gli eventi del passato. Le eclissi entrano a far parte delle cronache antiche perché sono eventi spettacolari. Erodoto racconta come anche il re persiano Serse fu spaventato da un’eclissi di Sole, poco prima di attaccare i Greci alle Termopili nel 480 avanti Cristo. Ma fu rassicurato dai propri sacerdoti. I magi sostennero che la Luna che eclissava le città elleniche fosse un buon presagio per i persiani. Qui è la storia che, finalmente, incontra la scienza. Le parole di Erodoto dimostrano come la spiegazione naturale al fenomeno fosse già conosciuta anche prima delle osservazioni del filosofo greco Anassagora. I riferimenti alle eclissi quindi nella storiografia e nella letteratura antiche sono naturalmente diversi, dall’Antico testamento al poeta greco Archiloco. Anche Omero, nel suo ritorno di Ulisse, ne parla nell’Odissea: il ritorno a Itaca di Ulisse infatti è preceduto proprio dall’oscuramento del Sole. In questo caso la sventura portata dall’eclissi si abbattè sui Proci. Era il 16 aprile 1178 a.C. quando il Sole fu “tolto dal cielo e un’oscurità sinistra invade la terra”. La data è risultato dello studio di questi versi e dei dettagli astronomici presenti nel poema che hanno permesso di collocare, quindi, anche la caduta e la distruzione di Troia con buona precisione, tra il 1192 e il 1184 prima di Cristo. Ma capita che certe storie antiche menzionino un’eclisse solo perché è un evento spettacolare anche se non è affatto avvenuta! Grandi battaglie, morti di re e di regine, nascite di cattivi rampolli che trascineranno le loro famiglie alla rovina sono eventi che devono venir accompagnati da grandi segni cosmici. Se un’eclisse è nelle vicinanze, la avvicinerà ancora di più alla data che sta a cuore allo storico. E se non c’è proprio un’eclisse nei dintorni, con buona probabilità se ne inventerà una a bella posta (cfr.R. Casati). Una cronaca delle gesta dei vescovi di Liegi parla di come Eraclio (morto nel 971 d.C.) riuscì a placare i soldati terrorizzati dall’eclisse di sole durante una battaglia in Calabria. L’eclisse dovrebbe essere quella del 22 dicembre 968. Ma secondo la cronaca sarebbe avvenuta durante un plenilunio – il che è impossibile. Quindi la cronaca non è del tutto affidabile. Sappiamo inoltre che la faccenda del saggio che rassicura le armate durante la scomparsa del sole sia un vero e proprio luogo comune letterario che ha antecedenti illustri in Quintiliano, Plinio e Tito Livio. Nonostante questi limiti narrativi, le eclissi costituiscono di fato uno dei pochi metodi di datazione certa degli avvenimenti, che ad esse sono collegati; anzi, in molti casi la datazione delle eclissi ha anche permesso di ricostruire lo schema del calendario di antiche civiltà, rivelandosi preziosissima per gli storici. Le eclissi dunque sono fenomeni astronomici ma non bisogna sottovalutarne l’impatto sulle cose umane in quanto intervengono come orologi nella storia e sono eventi memorabili dell’esistenza di chi le osserva: nell’antica Mesopotamia, in ogni città di particolare importanza vi era un astrologo o un collegio di astrologi che studiavano la frequenza e periodicità delle eclissi al fine, soprattutto, di ricavarne presagi (il mese, il giorno e l’ora delle eclissi, il loro aspetto particolare, lo stato del cielo e la posizione dei pianeti venivano interpretati secondo regole ben determinate) a favore o contrari per il popolo ma soprattutto per il Re o la Regina al comando dello stesso. Le genti delle remote civiltà, abbiamo visto, osservavano con estrema inquietudine il fenomeno delle eclissi a cui attribuivano il significato di intervento divino sulla terra, sia come ammonimento, sia come presagio di cambiamenti. Il timore suscitato favorì la costante osservazione del cielo permettendo ai sacerdoti-astrologi di scoprire che l’oscuramento dei Luminari avviene con regolarità e le eclissi tornano a ripetersi negli stessi segni ogni 18 anni e mezzo (cicli di Saros).
Il giorno che si tinge di nero. Le tenebre che divorano la luce. Le stelle a mezzogiorno. Le eclissi solari hanno accompagnato tutto il corso della storia umana. E per millenni sono state un fenomeno che ha terrorizzato gente comune e sovrani, eserciti e generali: un funesto presagio perché rovesciamento del quotidiano e del senso comune. Tutti i popoli hanno avuto modo di osservarne il succedersi e il ripetersi nella loro periodicità. Col passare dei secoli e col progredire degli studi di fisica e astronomia, i misteri del “sole nero” sono stati svelati. E con essi è scomparso anche il terrore per un fenomeno “soprannaturale” finalmente spiegabile dalla teoria copernicana e, successivamente, con formule matematiche molto dettagliate. Astronomi e fisici capirono che il transito della Luna di fronte al Sole poteva fornire ulteriori indizi sulla nostra stella ma non solo. Le osservazioni portarono alla scoperta e alla conferma di alcuni “mattoni” che tengono insieme l’universo stesso. come avvenne per la teoria di Einstein. Quello scampolo di notte che piomba nel bel mezzo del giorno ha fornito anche una conferma alla legge della Relatività generale di Einstein. In particolare la teoria che un campo gravitazionale può deflettere anche la luce. Il 29 maggio 1919 le due spedizioni organizzate da sir Arthur S. Eddington in Brasile e nella Guinea Spagnola avevano l’obiettivo di fotografare l’eclissi e le stelle più luminose che apparivano nella stessa regione del disco oscurato del Sole. Il confronto delle lastre con la posizione che avrebbero dovuto occupare in condizioni di osservazioni normali diede la prova che la luce delle stelle era stata deviata dal campo gravitazionale del Sole. Einstein ci aveva visto giusto. Di eclissi solari, infatti, se ne verificano almeno un paio ogni anno. Quella del prossimo 20 marzo sarà uno spettacolo da non perdere: anche se non potremmo vedere un’eclissi totale (visibile solo dalle isole Faer Oer) il disco del sole sarà oscurato per circa il 70 per cento a Milano e il 60 a Roma. Il loro scorrimento lungo lo Zodiaco costituisce il percorso dei Nodi Lunari. La forza dell’idea scientifica però non è riuscita a sconfiggere completamente il simbolismo esoterico e analogico, non tanto nel “cieco” occidente quanto nel trascendente oriente. Le eclissi solari, infatti, non hanno smesso del tutto di influenzare la cultura popolare e di alimentare timori soprattutto in Oriente più pronto a comprendere la parte animica dell’essere. Fino al XIX secolo, pochi anni fa, la Marina militare cinese ha continuato la tradizione di “sparare” a salve contro il drago che voleva ingoiare il Sole. Accadeva solo 150 anni fa. Sei anni fa, invece, il 22 luglio 2009, le autorità cinesi hanno allertato le forze di polizia lungo tutto il corso dello Yangze per evitare scene di panico durante l’eclissi prevista per quel giorno. E a Chongqing il sindaco vietò l’uso dei telefonini durante l’oscuramento del Sole. Insomma, nonostante il fenomeno sia stato ormai spiegato ampiamente, ritrovarsi ad ammirare le stelle a mezzogiorno non ha mai smesso di inquietare o meglio di spiegare la certa connessione umana con la dinamica dell’Universo che lo contiene. Non c’è dubbio su questo ultimo punto, aldilà dei soliti osservatori scientifici che pregiudizievolmente ne condannano la dinamica: è certa astrologicamente infatti la relazione con possibili significanze psicofisiche sull’uomo, facilmente dimostrabili, solo a liberare per un attimo la mente dai blocchi psicologici che questi onest’uomini di scienza continuano a perpetrare ignobilmente, dimentichi delle tante, ormai troppe, prove analogico-sincronicistiche ricevute, non adeguabili però, questa è la colpa.., alla legge di causa-effetto tanto cara alla loro mente matematica. Legge si, ma inefficace per comprendere certe connessioni diversamente collegate alle dinamiche dei mondi sottili che la fisica quantistica sta aprendo a nuovi orizzonti multidimensionali, per ora nel mondo dell’infinitamente piccolo, e domani ….?
IL SIMBOLO
Dal punto di vista simbolico, il fatto che la luce diurna solare possa essere oscurata è spesso stato un fenomeno temuto, come abbiamo letto, e talvolta considerato di cattivo auspicio, specialmente per i potenti di turno. Come abbiamo potuto comprendere in molte culture antiche si pensava che un mostro cosmico divorasse il Sole per far precipitare l’umanità in un buio innaturale e nefasto, per cui c’era un gran surlavoro per i sacerdoti che erano chiamati ad officiare cerimonie propiziatorie, preghiere e rituali volti a scongiurare la morte dell’astro (esorcismi veri e propri..) che porta luce e vita al nostro pianeta. La memoria più antica di un’eclissi ha viaggiato fino a noi sul filo della leggenda. Siamo in Cina, più di 4mila anni fa. In previsione di un’eclissi, tamburi e arcieri reali dovevano essere pronti per spaventare e combattere il drago che divorava il Sole. La sua scomparsa, seppure per pochi minuti, era infatti un pessimo presagio per la sorte dello stesso re, legittimato dal volere celeste. I cinesi, dunque, erano in grado di fare previsioni già 2mila anni prima di Cristo. La storia narra che Hsi e Ho, i due astronomi di corte, mancarono però la previsione, non per imperizia, ma perché erano ubriachi. Non si riuscì a mettere mano in tempo alle mazze e agli archi, ponendo così a rischio la vita dell’imperatore. Per punizione, Ho e Hsi furono giustiziati, ma la loro vicenda ci ha consegnato forse la testimonianza più remota di un’eclissi nella storia della civiltà: quella del 22 ottobre 2137 avanti Cristo. Il primo documento scritto relativo a un’eclissi di Sole è invece quello rappresentato dalla tavoletta ritrovata nel 1948 a Ugarit, nell’attuale Siria, incisa in scrittura cuneiforme. Riporta la descrizione dell’oscuramento e la comparsa di Marte in pieno giorno. Gli studiosi, proprio sulla base della posizione di Marte e della datazione della tavoletta, hanno ipotizzato che si tratti del fenomeno accaduto il 5 marzo 1223 avanti Cristo. Quasi come un macabro carnevale, le eclissi hanno avuto il potere di ribaltare i ruoli e trasformare re in contadini e prigionieri in re, da sacrificare però per salvare i primi. Accadeva nel regno assiro: denominata la cerimonia dello “Sar puhi”. Sotto i regni di Esarhaddon e poi di Assurbanipal (dal 681 al 631 a.C. circa), all’approssimarsi di un’eclissi di luna o di sole sul trono veniva posto un “parafulmine” umano: al posto di re e regina salivano un criminale, un prigioniero di guerra oppure una persona qualsiasi assieme alla provvisoria consorte. I nuovi incoronati venivano così segnati, secondo la credenza, con le maledizioni che l’infausto evento portava con sé. Il sovrano nel frattempo si rifugiava in campagna e diventava un “fattore” sotto mentite spoglie. Al termine del regno dello sar puhi, cioè del “re sostituto”, che durava un centinaio di giorni, i due finti reali venivano giustiziati e sepolti con una cerimonia funebre regale, per essere sicuri che l’inganno giocato alle divinità fosse credibile.
La parola eclissi o eclisse deriva dal termine greco ekleipein, che significa lasciare, abbandonare, ma anche, facciamo attenzione, “fallire”. Non è un caso che infatti si dica “eclissare qualcuno” volendo intendere la precisavolontà di umiliarlo o di farlo vistosamente sfigurare. Eclissarsi sta per scomparire, svanire nel nulla. Minore è la paura suscitata dall’eclissi di Luna in quanto la luce notturna non ha la stessa valenza, la stessa forza, di quella solare al punto di passare spesso inosservata. Alchemicamente l’Eclissi consiste in una perfetta simbiosi (congiunzione..astrologica) di Sole e Luna e quindi una fusione dei principi maschile e femminile: l’unione degli opposti, l’unione del potere maschile fecondante del Sole con l’energia femminile lunare, quella che l’esoterismo, e non solo, chiama la coniunctio oppositorum. Quando ciò avviene esso rappresenta una nuova nascita, una nascita simbolica è all’orizzonte, un nuovo ciclo sta iniziando e, come sempre accade, la nascita è sempre correlata alla morte, a qualcosa che deve terminare. Il forte segnale simbolico di questa eclisse, di per se molto significante, sottolinea la fase di ulteriori grandi cambiamenti che già si stanno vivendo (vedi azioni terrifiche di ISIS..vere o presunte..!!) e consolidando su molti piani dell’esistenza: il climatico, l’economico, il sociale, il politico, l’ambientale, il finanziario, il culturale. Cambiamenti che avverranno ed avvengono nei singoli individui, ognuno secondo il proprio tema Natale, ma anche nell’intera collettività internazionale. Ad onor del vero, e non per sdrammatizzare quello che non rappresenta per forza qualcosa di drammatico, bisogna dire che le eclissi sono un fenomeno usuale, conosciuto e riconosciuto storicamente, come abbiamo visto, quindi non significano necessariamente catastrofi o distruzioni totalizzanti senza via di scampo altrimenti ci sarebbe un diluvio universale ogni 4 mesi circa… All’improvviso il buio: un evento ciclico che, nel corso dei millenni, ha terrorizzato gente comune, imperatori e condottieri. E che ha trovato spazio anche nella letteratura. Dalla prima memoria del fenomeno ai riti antichi per scacciare la sfortuna, ecco gli aneddoti più curiosi legati alla notte in pieno giorno.
Per migliaia di anni l’uomo ha guardato all’eclissi come ad un fenomeno astrale di grande fascino ma che incuteva timore perché si riteneva fosse segno di guerre, catastrofi naturali e morte di re e personaggi importanti. Indubbiamente nella storia moderna si registrano strane circostanze sia al positivo sia al negativo delle eclissi. Per dimostrarne alcune documentate che hanno influito su personaggi che hanno cambiato il mondo, quali il mahatma Gandhi, Osama bin Laden, Adolf Hitler (fece giustiziare il suo astrologo personale Ernst Kraft perché gli aveva predetto la fine del 3° reich). Lo stesso papa Karl Wojtyla, nacque il 20 maggio del 1920 con una eclissi di sole e si è spento l’8 aprile 2005, sempre in occasione di una eclissi di sole e con lui Ranieri di Monaco: un altro Re. Altre concomitanze riscontrabili invece con le credenze antiche sono legate come anzidetto al calendario Maja che descrive, tra l’altro, con precisione la realtà delle eclissi addirittura configurandone, con precisione al giorno, il drammatico evento sismico dell’Emilia del maggio 2012, consentendomi, con l’aggiunta dei calcoli bendandiani, una previsione quasi scontata. Pura coincidenza o verità? Oggi, uomini di scienza come il dr James Forster della Nasa, stanno tentando statistiche su eventi del passato per collegare le eclissi a terremoti ed eruzioni vulcaniche e, dai primi risultati, questa teoria sembra dare assensi importanti alla sua veridicità, ma ancora, come sempre peraltro, non c’è stata nessuna divulgazione scientifica.
LA LOGICA ASTRONOMICA
Un’eclisse, tra le tante utilità, offre la possibilità di misurare il diametro, o una “corda” ben precisa del disco solare, attraverso il tempo che il disco lunare impiega per passargli davanti. Nel caso di un’eclisse parziale occorre misurare esattamente gli istanti del primo e dell’ultimo contatto. Il Sole ha un suo diametro ben preciso, nonostante sia una sfera gassosa, e attorno a questo fatto ci sono molti scienziati che si prodigano nel misurarne le minime variazioni. Le implicazioni climatiche sono importantissime, visto che l’umanità in un anno rilascia l’energia che il Sole ci somministra in un’ora. La conoscenza del diametro della stella deve perciò essere migliore di una parte su 10 mila (cioè pressappoco, per dare un’idea, quante ore ci sono in un anno), in modo da poter escludere che il riscaldamento globale, se c’è realmente, sia di origine solare.. Le eclissi totali di Sole sono rappresentabili sulle carte geografiche come una fascia notevolmente stretta (poco più di 200 km al massimo) e la zona di totalità si sposta da ovest verso est; la durata massima è di 8 minuti all’equatore e di circa 6 alle nostre latitudini. Se il piano dell’orbita lunare non fosse inclinato rispetto all’eclittica, si verificherebbe un’eclisse di Sole a ogni congiunzione (novilunio); in pratica le eclissi di Sole sono più frequenti di quelle lunari, ma non superano mai le cinque in un anno e inoltre risultano osservabili soltanto da una regione terrestre relativamente ridotta (non da tutto un emisfero, come quelle lunari). Considerando le dimensioni e le distanze relative dei tre astri interessati al fenomeno (Terra, Sole e Luna), si vede che il vertice a del cono d’ombra, proiettato dalla Luna in direzione opposta al Sole, viene a cadere molto vicino alla superficie terrestre, talvolta un po’ sopra, talaltra un po’ sotto. Nel primo caso, gli osservatori compresi nella zona percorsa dall’ombra vedranno un’eclisse anulare; nel secondo caso, un’eclisse totale di durata variabile. Dalle regioni comprese nel cono di penombra si vedrà un’eclisse parziale. In uno stesso punto della Terra, le eclissi appaiono osservabili soltanto a larghissimi intervalli di tempo; tuttavia, dal punto di vista astronomico (e non geografico), si riproducono periodicamente secondo un ciclo ben definito. Il piano dell’orbita lunare non conserva una stessa giacitura nello spazio e la linea dei nodi si sposta con moto retrogrado sull’eclittica: 19 rivoluzioni sinodiche del nodo equivalgono a 6.585,78 giorni, mentre 223 rivoluzioni sinodiche della Luna richiedono 6.585,32 giorni. Ne segue che dopo 223 lunazioni (periodo di 18 anni e 11 giorni, che già i Caldei conoscevano e indicavano col nome di Saros) si riproduce la medesima serie di 70 eclissi e cioè, in generale, se ne hanno 29 di Luna e 41 di Sole. In un anno possono verificarsi al massimo 7 eclissi (5 o 4 di Sole e 2 o 3 di Luna) e al minimo 2 (entrambe di Sole). Un’eclissi solare, è bene sapere astronomicamente, è un noto fenomeno ottico di oscuramento di tutto o di una parte del disco solare da parte della Luna visto dalla Terra che si verifica durante il novilunio. Si tratta di un evento piuttosto raro: Sole, Luna e Terra devono essere perfettamente allineati in quest’ordine; ciò è possibile solo quando la Luna, la cui orbita è inclinata di cinque gradi rispetto all’eclittica, interseca quest’ultima in un punto detto nodo. Quando il nodo si trova tra la Terra e il Sole, l’ombra della Luna passa in alcuni punti della superficie terrestre e si assiste a un’eclissi solare. Se invece il nodo si trova dalla parte opposta, si ha un’eclissi lunare. Una curiosità non da poco è relativa al ciclo della ripetizione dell’eclissi totali in quanto nel web circola voce che la prossima visibile anche in Italia si avrà solo nel 2081: è una notizia errata. La prossima eclissi visibile come totale dal territorio italiano avverrà nell’anno 2027: quindi non proprio lontanissima, anche se dovranno passare altri dodici anni circa. È possibile rinvenire, infatti, affermazioni piuttosto diffuse sia sul Web e sia in lavori a stampa, le quali indicano come anno della prossima eclissi, visibile come totale dall’Italia, immediatamente successiva a quella del 1961, il lontano 2081 (oltre 65 anni). Si tratta di informazioni rivelatesi assolutamente errate e incomplete perché basate su calcoli che non tengono conto delle corrette equazioni da svolgere. L’errore trae verosimilmente origine da un opuscoletto redatto dal professore Ettore Leonida Martin, matematico, ed ex direttore dell’Osservatorio astronomico di Trieste. Col trascorrere del tempo le successive generazioni di astronomi, incorsero in un verosimile errore di valutazione e cioè, anteposto il prestigio dell’autore, ritennero tacitamente che non fosse più né necessario e né conveniente ritornare sui calcoli del matematico Martin, oltre tutto così faticosi a eseguirsi in un’epoca che non conosceva i computer ma solo Canoni ed enormi tavole dei logaritmi a 9 e più decimali. Con queste premesse gli astronomi ritennero che i risultati dei calcoli fossero privi di apprezzabili errori mentre invece avrebbero dovuto essere ripetuti: infatti, nel frattempo, erano progressivamente migliorate le teorie dei movimenti lunari e solari e di conseguenza quei calcoli errati. Quindi una informazione che era ritenuta valida attorno all’anno 1960 (tale è la data del citato lavoro del prof. Martin), venne riproposta tale e quale, cioè acriticamente, dagli astronomi e divulgatori italiani ai vari mezzi d’informazione: radio, tv, riviste, giornali e Web che hanno perpetrato l’errore come è riscontrabile a tutt’oggi su molti siti web anche specializzati..: questo per dire che non sempre i matematici poi sono senza ombre.., tanto per restare nel tema dell’eclissi..!
L’ECLISSI TOTALE DI SOLE del 20 marzo 2015 (in Europa parziale)
L’eclissi solare di domani 20 marzo 2015, riconoscibile anche come eclissi dell’equinozio, è un evento astronomico che avrà luogo il suddetto giorno dalle 7:40 UTC alle 11:50 UTC, con il massimo intorno alle ore 9:46 UTC. Questa è la nona eclisse totale del ventunesimo secolo e complessivamente l’undicesimo passaggio dell’ombra della Luna sulla Terra (in questo secolo).La precedente eclissi solare totale visibile in Europa fu quella dell’11 agosto 1999, mentre la prossima avverrà il 12 agosto 2026. L’eclissi maggiore della durata totale di 2 minuti e 46,9 secondi sarà visibile alle coordinate 64°25’54″N, 6°38’48″W, nel mare del Nord a nord delle isole Fær Øer, alle ore 9:46:47 UTC. Sulla terra ferma sarà visibile altresì nelle Isole Svalbard (Norvegia). L’evento terminerà al Polo Nord alle ore 11:50:12, dove il sole sarà a livello dell’orizzonte dal momento che l’evento avviene nel giorno dell’equinozio di primavera. L’ombra parziale sarà invece visibile in tutta Europa, oltre che nell’Africa occidentale e del nord, in Medioriente, in Russia e Kazakistan. Sono passati ormai quattro anni dall’ultima eclissi di Sole visibile dal nostro Paese. Meglio non perdersi quindi questa di domani, anche perché bisognerà aspettare altri 5 anni prima di poter assistere nuovamente ad un simile spettacolo. Tutti pronti dunque tra le 9:00 e le 11:45, per godersi il Sole oscurato quasi al 50% dal passaggio della Luna: l’intensità dell’eclissi infatti dipenderà dal punto di osservazione. Sarà massima al Nord (ad Aosta sarà coperto il 67,2% del disco solare, a Milano quasi il 65%), diminuendo via via che si scende lungo al penisola (Roma 53,8%, a Napoli solo 39,7%, mentre a Siracusa non supererà il 39,7%).
In questo straordinario evento astronomico, di sicura portata mondiale, non solo per coloro, come me, professionalmente attratti alla comprensione delle manovre planetarie (ognuno secondo la sua cultura.) ma anche per i neofiti o semplici curiosi di questi eventi, comunque eccezionali, anche se ormai ampiamente conosciuti dall’uomo, però si stanno espandendo a macchia d’olio nell’informazione giornaliera vere e proprie condizioni ansiogene per alcuni preavvisi di quotidiani importanti su possibili pericoli in relazione a seri abbassamenti energetici oltre che improvvisi. Un evento raro e affascinante che però nasconde alcuni rischi da non sottovalutare, e l’Europa si allerta: l’eclissi solare, dicono alcune fonti giornalistiche, potrebbe mettere a dura prova il sistema elettrico europeo. “Il rischio di un incidente non può essere completamente escluso”, ha fatto sapere l’Entso-E, la Rete europea dei Gestori di rete dei sistemi di trasmissione di energia elettrica, poichè oggi l’energia generata con il sole è 100 volte quella generata nel 1999, quando si verificò l’ultima eclissi solare di una certa rilevanza. “Con l’aumento della produzione di energia fotovoltaica installata, senza contromisure adeguate i rischi di incidente possono essere gravi”, ha spiegato l’associazione dei gestori europei aggiungendo che “per la prima volta questo potrebbe avere un impatto rilevante sul funzionamento sicuro del sistema elettrico europeo”. Insomma esiste un problema ufficialmente rilevante a stare alle dichiarazioni, in certe casi anche governative, di queste fonti mediatiche. Se la mattina del 20 marzo – prima che l’eclissi nasconda il sole – l’Europa, dalla Finlandia al Portogallo, sarà molto soleggiata, l’improvviso calo di produzione potrebbe raggiungere una grandezza di 34.000 megawatt, l’equivalente di 80 centrali convenzionali di medie dimensioni, affermano con un certo allarme queste fonti. Il calo di produzione di energia generata dal sole potrebbe arrivare al 75%. I gestori di rete hanno messo in atto piani di emergenza per compensare la probabile perdita improvvisa di energia da fonte solare ed hanno hanno coordinato i loro piani “per più di un anno, con la creazione di una task force specifica” per esaminare il problema, ha detto Konstantin Staschus, segretario generale di Entso-E, in quello che appare come un test “senza precedenti” per la rete..e vorrei aggiungere, da ricercatore di verità quale sono, se questa è la vera motivazione..o il solito campanello per le allodole..Come leggo parole come “task-force”, sarò prevenuto, ma mi si accendo le antennine interiori che spesso hanno compreso, grazie alla loro acuta sensibilità, verità altrimenti illeggibili: il tema ci dirà…!! Per quello che mi riguarda vi darò la mia risposta da astrologo quando analizzerò il tema dell’eclisse con il mio specifico Laser astrologico.
IL DISEGNO ASTROLOGICO
Intanto diciamo subito del significato: le eclissi, secondo le teorie più avanzate dell’astrologia e dello studio dell’influsso degli astri sul di noi, sono un segno di sottrazione di energia..Non si può approfondire, quindi neanche discutere, sulla logica dell’eclisse, senza aver chiarito le complesse dinamiche della conoscenza della sintassi Classica. La Tradizione Classica, nel novero dei suoi più esperti rappresentanti, maestri insigni del fondamento della scienza astrologica, insegna a considerare sostanzialmente come funesto il fenomeno dell’eclisse in quanto appunto espressione diretta della mancanza della luce del Sole che era costantemente abbinato alla figura del regnante di turno, fosse esso Re, Imperatore, Faraone o personaggio Religioso, di qualsiasi appartenenza religiosa. La figura che è alla base di questa cultura e conoscenza astrologica antica è, ancora oggi, Claudio Tolomeo che fu il primo, matematico, astrologo, astronomo, nonchè geografo, a mettere ordine alle “cose astrali” così da evitarne la distruzione completa e la mercificazione del dettato mirabile, inscritto nelle sue pagine più gloriose dai tanti studiosi dell’antichità che ne hanno significato la straordinaria forma sapienziale e culturale. In estrema sintesi, che spero mi verrà concessa dai severi legiferatori classici, provo a proporre un riassunto chiarificatore. Tolomeo riprende le teorie cosmologiche di Aristotele (Vedi l’ “Almagesto”) e fa tesoro dei dati raccolti dagli astronomi che lo hanno preceduto, come il greco Ipparco; descrive la Terra, di forma sferica, fissa al centro dell’Universo mentre attorno a essa orbitano, su traiettorie circolari, gli altri corpi del Sistema Solare conosciuti. Sfere e circonferenze sono per Tolomeo forme perfette e l’astronomo giustifica le traiettorie, in alcuni casi molto irregolari, dei pianeti e i cambiamenti delle loro dimensioni apparenti e della luminosità, facendo ricorso a numerosi artifici matematici. Nel suo trattato Tolomeo non si limita a esporre le teorie astronomiche, ma presenta anche strategie di calcolo per determinare la posizione dei corpi celesti. Le tavole astronomiche così ottenute sono rimaste in vigore per secoli, fino a che l’epoca delle esplorazioni geografiche non ha reso necessari dati più precisi. A partire dal modello aristotelico, che a mio modo di vedere lo indusse nell’errore principale, errore, badate bene, in cui caddero tutti gli …”scienziati” a seguire, nati e accreditatisi in quei secoli, anche perchè “pressati” dal vitale controllo ecclesiale, pena la morte per eresia…!!! Tolomeo elabora, con l’accettazione della Chiesa, una sua specifica teoria geocentrica e antropocentrica del cosmo in cui la Terra è il centro dell’universo e ogni cosa vi gira intorno. Non ci sono spiegazioni assolute sulla funzionalità del modello e sulla sua resistenza nel tempo se non andiamo a prenderle aldi fuori della logica scientifica. Pur essendo incontestabilmente, infatti, una teoria errata, per oltre mille anni la teoria astronomica di Tolomeo è l’unica spiegazione possibile del cosmo. I motivi del suo successo, se così si possono definire sono essenzialmente due (cfr. Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura o BEIC).
- Il sistema tolemaico prevede con discreta precisione il moto degli astri sulla volta celeste ed è confermata dall’osservazione reale del cielo notturno da parte dell’uomo.
- Il modello tolemaico viene adottato come teoria ufficiale da parte della Chiesa cattolica, la cui politica repressiva impedisce per molti secoli qualsiasi critica scientifica in Europa. Chiunque la confuti può essere accusato di eresia e condannato a morte.
Proprio come aveva fatto nell’Almagesto, Tolomeo nei quattro libri della Tetrabiblos passò ordinatamente in rassegna e discusse le principali dottrine astrologiche antiche, offrendo una sistematizzazione della dottrina astrologica destinata a diventare canonica e a influenzare profondamente il pensiero europeo fino alla fine del Rinascimento, come dimostra anche il commento che proprio alla Tetrabiblos dedicò il filosofo Gerolamo Cardano. TOLOMEO, DI CUI NON SI POSSONO NON TESSERE ELOGI PROFONDI, aldilà della legittimità di non condividerne i pensieri, le regole, le filosofie, non eludeva quindi il problema fondamentale dell’astrologia, ossia la sua stessa legittimità, ma affrontava i suoi avversari con il linguaggio e la tecnica argomentativa propri della grande tradizione logico-scientifica greca. Se, sostiene Tolomeo, l’influsso del Sole che dà luce e calore agli organismi viventi è percepibile da chiunque; se la Luna, in una maniera meno evidente, ma comunque certa, determina il flusso delle maree, è altrettanto probabile, secondo la legge dell’ANALOGIA, che gli astri influiscano sulla vita dell’uomo. Il Sole e la Luna..quindi, siamo di nuovo giunti a parlare di eclissi..che Tolomeo e i suoi seguaci, come abbiamo visto, traducevano solo in chiave altamente nefasta, riferendo il fenomeno alla mancanza della luce solare quindi alla perdita della vita, della forza vitale, nella sostanza delle loro elucubrazioni astrologiche, riferendole, come si sa, sistematicamente alle personalità regnanti, ai leader politici e religiosi e non all’individuo, al semplice cittadino: era, ed è chiamata, astrologia mondana. Considerazione limitata e fuorviante, a mio modo di vedere, ma essenziale della cultura astrologica classica era la fissazione nominativa degli eventi, così come dei pianeti e delle Stelle Fisse in “benefici” e “malefici” che i moderni, seguaci “accecati” della filosofia psicologizzante di Barbault (anche di quella morpurghiana), tradussero, direi più validamente, in armonici e disarmonici, senza mai applicarne di fatto una vera forma di distacco lessicale aldilà della diversa terminologia. Per quale motivo Tolomeo e i Classici parlavano di Malefico e di Benefico..? Avevano una casistica statistica a cui riferirsi? Fra i vari modi per diagnosticare la natura di un pianeta in relazione alla sua elezione benefica o malefica, essa si calcolava relazionandolo rispetto ai LUMINARI: il Sole e la Luna. Il Calcolo era quello che si fondava sulla distanza tra le orbite planetarie che consisteva sostanzialmente nel correlare tra loro orbite e aspetti: Sestile-tre, Quadrato-Quattro, Trigono-Cinque e Opposizione-Sette. Insomma non sto qui a dilungarmi su questa antica spiegazione che apre alla conosciuta sintassi del Sestile e del Trigono come aspetti benefici e quella del Quadrato e dell’Opposizione come malefici, ma in breve potete comprendere come questo fu il metodo di base da cui si derivarono le antiche aggettivazioni malefico-benefico che provenivano da questi ragionamenti orbitali poi espressi ovunque ci fosse da descrivere una natura di un qualsiasi evento: fosse Pianeta, fosse Stella, fosse Eclisse..Certamente la mia didattica astrologica si è clamorosamente distanziata da queste iniziali visioni classicheggianti la tradizione antica, non fosse altro motivato dal fatto incontestabile che tutta la matematica astrologica di Tolomeo fu stata considerata errata dalla rivoluzione Copernicana che ne ha sancito la fine in campo culturale e scientifico, quindi anche in quello astrologico.
Il Sole è vita, sappiamo che la medicina ha ormai accertato l’effetto del sole sulla salute umana, per esempio l’effetto benefico sul rafforzamento delle nostre difese immunitarie, sulle allergie, specialmente della pelle, sulla calcificazione delle ossa estremamente importante per lo sviluppo dei bambini. Questa eclisse del 20 marzo 2015 si forma in Italia alle 10.36 ed è importante per diversi motivi, uno di questi è che si pone precisamente a cavallo tra due segni Pesci e
Ariete a 29.27° poco prima dell’equinozio di primavera indicando il passaggio dalla stagione invernale al nuovo germogliare della vita, la fine del ciclo che rinasce in uno nuovo. Sarà particolarmente importante per l’Italia perché avremo la possibilità di vederla con i nostri occhi (anche se non completamente ..), di vivere la trasformazione sulla nostra pelle, di assaporare la sensazione della luce che viene sconfitta dalla tenebre per poi rinascere ancora in forma luminosa e potente segnando per di più, dopo pochi minuti, l’inizio della stagione primaverile. Astrologicamente, la cosa non è di poco conto, scopriamo che in concomitanza dell’eclisse Marte e Venere sono ciascuno nel proprio domicilio, sono quindi astrologicamente forti: hanno appena consumato il loro amplesso durante la congiunzione. Possiamo aspettarci, nei quattordici giorni successivi all’evento astronomico, un aumento del desiderio in tutti i settori, di bramosia, di amore o possiamo sintonizzarci con questi simboli per cercare di amplificarli nella nostra vita. Come le pene di giovani adolescenti il mondo potrà scoprire il piacere di cercare il piacere e mai raggiungerlo, l’amore fine a se stesso, ma anche un grande narcisismo. Venere condanna la Luna a ripensare a i propri errori. Nulla di nuovo, si potrebbe obiettare, sì è vero ma averne la consapevolezza ci può spronare a rileggere le nostre scelte e la nostra vita nel periodo che condurrà la Luna ad allontanarsi dal Sole di 180°…!! Un’eclissi di Sole dispensa energie molto simili a quelle di un potente Novilunio, dobbiamo comprenderne a fondo il preciso simbolismo in atto, energie che ci raggiungono in maniera diversa a seconda che l’eclissi sia totale o parziale, non dimentichiamo infatti… che lo stesso giorno la luna è nuova ed è anche una “super luna”… Nel nostro caso, come scritto, in Italia l’eclissi è parziale quindi avrà un effetto su di noi sempre profondo ma meno impattante rispetto ad esempio ad altre parti della terra dove si vedrà totalmente…(come può essere alle FarOer). Un potente Novilunio ci fa pensare alla rinascita, al rinnovamento, alla purificazione, al ricambio delle energie e tenendo in considerazione che l’eclissi avviene nel segno dei Pesci (anche se proprio a fine segno..) e dunque, poichè si forma durante un segno d’acqua, a livello mondiale gli effetti potrebbero avere a che fare oltre che con un ulteriore profondo step di purificazione dell’umanità anche con maggiore piovosità, inondazioni e pericoli provenienti dall’ innalzamento delle acque (maree). Nello stesso giorno però sia la Luna che il Sole passano nel segno dell’Ariete, e quindi potremmo vedere avvenimenti sulla scena mondiale di portata eccezionale che gli attacchi dell’Isis di queste ore già terrorizzano sufficientemente la scena europea e nordafricana, proprio dove l’eclissi agirà il suo cono d’ombra. Un eclissi solare che saluta l’equinozio primaverile nel segno dei Pesci e vede affacciarsi il segno dell’Ariete nello stesso giorno, risente, come è giusto, dell’energie di entrambi i segni (Pesci e Ariete) e dunque è portatrice di una forza ambivalente e propulsiva che può essere altamente destabilizzante se non affrontata con equilibrio e centratura e con la consapevolezza che la Monade Suprema, nostro preciso riferimento all’Unità, dona sempre respiri che hanno la capacità di controbilanciare gli eventi negativi.
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