Editoriale

Nadir l’Essenza

NADIR  l’ ESSENZA

 
Il discorso è interessane e siccome sta prendendo la VERA STRADA DEL NADIR, che tanta fatica mi è costata nella ricerca di uno schema – vivo, non rigido, s’intende- interiore che si potesse spiegare con un proiezione “vera” archetipale, cioè l’asse zenit-nadir, a cui l’uomo facesse riferimento o meglio ci si relazionasse, vorrei fare un po di chiarezza e prendo spunto da un segno che tutti noi conosciamo per capire meglio il senso: IL LEONE. Si può dire che il leone è il segno che più di ogni altro esprime l’ego (egopatico con il capricorno) e l’autocoscienza. E faccio una distinzione, che può aiutare poi, a meglio definire i concetti astratti di cui stiamo verificando i confini, (cosa di per se non semplice….parlando altdi …etere o di etereo i confini sono …”sconfinati”). Il cosiddetto egoismo è un difetto che nasce quando si scambia l’essere con l’apparire o l’avere: nella coscienza comune infatti, noi SIAMO CIO’ CHE APPARIAMO, al punto che non riusciamo a definirci come essenza in se ma rispondiamo istintivamente confrontandoci con ciò che facciamo come lavoro, come vita quotidiana quindi  quando ci si chiede di definirci con il chi siamo noi solitamente rispondiamo: sono…un ingegnere, un avvocato ecc…Questa risposta è allineata a quello che facciamo nella vita, non a chi siamo, pertanto è apparenza..!!!.Correttamente non è un “sono un”, ma in realtà “sembro, appaio un”…  agli occhi altrui, oppure, la risposta aderisce ad uno scalino ancora più basso, cioè, siamo ciò che possediamo (mitico il Mazzarò, con un probabile Nadir in capricorno-vergine, del romanzo “LA ROBA” del Verga). In realtà, come detto, “l’apparenza” di quello che siamo e Il possesso di ciò che abbiamo, NON CI DEFINISCONO per ciò che siamo realmente sia fisicamente che mentalmente; men che meno spiritualmente……!!!!! 
 Il Nadir, cioè CIO’ CHE SIAMO REALMENTE, NON PUO’ ESSERE DESCRITTO A PAROLE, MA SOLO SPERIMENTATO INTERIORMENTE. Ora bisogna capire che noi non siamo abituati a sviluppare il “vero senso dell’io”, ovvero quella parte ETERNA E METAFISICA (NADIR), che non deve essere confusa, come purtroppo spesso accade, con la personalità (Ascendente), la quale ne è solo un rflesso o proiezione. Il nostro corpo (Sole e Luna) è fondamentale per operare sul piano fisico, (e dire che che siamo quello che mangiamo è valido solo a questo livello…non spiega altro!!!). L’interiorità, diciamo l’anima, va ben oltre il corpo: dato fondamentale da recepire e spesso non lo è. Il corpo ci appartiene, ma non posiamo identificarci con esso perchè è riduttivamente bidimensionale, mentre noi siamo come minimo tridimensionali accertati e la …”felicità” sta nel saziare l’intero essere e non una sua parte, come spesso accade, perchè è quella che “vediamo” più facilmente. Un esercizio interessante per salire e “sentire” è provare a pensare i vostri pensieri, ma non ci identifichiamo con essi perchè essi cambiano continuamente. Allora proviamo coi sentimenti e ci accorgeremmo che neanche in essi c’è la nostra essenza: infatti anche loro mutano in continuazione, e proviamo rabbia, paura, gioia, dolore ecc…ma NON SIAMO NESSUNA DI QUESTE COSE.
 
Quindi si può capire ed accettare intelligentemente che, non siamo il nostro corpo, ne i nostri pensieri, ne i nostri sentimenti, tutti fattori cangianti, tutti atomi che cambiano continuamnte. Ma possiamo affermare di avere COSCIENZA di possedere un corpo, di pensare dei pensieri e di provare dei sentimenti (tutte situazioni zodiacalmente riscontrabili sul piano dell’eclittica, il cammino apparente del Sole…). Eccoci al punto questa COSCIENZA E’ LA SOLA PARTE DI NOI IMMUTABILE : questa è la verità del Cristo, fatto uomo, e la fonte di vita francescana, che Massimo ha così bene descritto, è il Graal da ricercare nelle viscere dell’io. La coscienza del Nadir, immutabile, presuppone l’essenza infinita del nostro essere e spiega la vita al livello tridimensionale (inserendo la profondità nel grafico natale). Questa capacità di coscienza ci contatta veramente all’anima, aura dell’io illuminata e visibile, anche graficamente, nel tema esclusivo del Nadir personale, che supera il corpo e contatta la parte sincronica e vibrazionale del nostro vero senso: LA PINEALE o terzo occhio, antenna per i suoni eterici dell’Universo. Questo è il modo unico per l’io superiore di contattare e rafforzare la sua presa sull’anima, derivandone una fonte inesauribile di equilibrio e una possente, indefinibile sicurezza interiore (quella, per intenderci, dei grandi iniziati, mistici, e sciamani…fino ai sensitivi ispirati….). Il Nadir affronta la consevolezza del processo spirituale, il cosiddetto terzo ciclo delo spirito (tesi-corpo/ antitesi-anima/ sintesi-spirito) a cui si dovrebbe accedere, comunque a cui sono gunti appunto, tutti i grandi iniziati che hanno saputo oltrepassare la soglia dei sensi per abbandonarli e vedere oltre e non con gli occhi ma con la Pineale che è il faro del dio interiore che è in ognuno di noi, appunto infilzato in quello spiedino o skewer, che ci portiamo dietro sin dalla nascita e che non ci lascerà mai neanche dopo …….aver lasciato andare la vita…
dr. Claudio Crespina
 
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Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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