Tecnica Astrologica

QUANDO PLUTONE SI OPPONE A SE STESSO….1^parte

Plutone è il nono pianeta in ordine di distanza dal Sole, per la sua nomenclatura planetaria ha una grande importanza nella vita dei popoli, e quindi di ogni singolo individuo: non è concreta la regola, secondo la mia scuola (la TAVOLA ROTONDA), che lo vedrebbe protagonista, insieme ad Urano e Nettuno, gli altri due pianeti transaturniani, della sola filosofia generazionale, data la sua lentezza nel ciclo zodiacale quindi la conseguente permanenza di molti anni in unico segno, ma in realtà è indubitabile che la sua forza “transcosmologica” risuoni perfettamente anche nelle anime delle singole persone, sopratutto se lo troviamo configurato nei punti chiave del nostro tema: i cosiddetti angoli, Ascendente, Mediocielo, Discendente  e Fondocielo.

Esso percorre una immensa orbita in 248 anni 155 giorni 5 ore e 20 minuti..circa, a voler essere pignoli.  La sua orbita è la più eccentrica, confrontata a quella calcolata per i nostri pianeti, eccezion fatta per gli asteroidi  (valutata e = 0,25: per cui Plutone ha scarti enormi fra il perielio 4.500.000.000 km, in cui si è trovato il 10 ottobre 1989 in Scorpione e l’afelio 7.400.000.000 km, in cui si è trovato nel 1864 e dove tornerà nel 2114). La lontananza media di Plutone dal Sole è di 5 miliardi 920 km. In rapporto al piano dell’Eclittica, l’inclinazione dell’orbita è di 17° 8′ 34″ che ne consente spesso e volentieri la fuoriuscita dalla fascia zodiacale: il problema della latitudine.., calcolo obbligato, aldilà della consueta longitudine, se vogliamo sapere dove è configurato esattamente nella nostra mappa astrologica questo pianeta decisamente anticonvenzionale. La sua esistenza fu stabilita con calcoli matematici grazie al lavoro di Percival Lowell che lavorò a questo compito fino al 1916 data della sua morte. I suoi studi furono portati a termine da suoi collaboratori e nel 1930 Clyde William Tombaugh riuscì a individuarlo e fotografarlo.
Non è un grande pianeta Plutone, ormai raggiunto qualche mese fa da New Orizon la sonda americana, è più piccolo della Luna e visibile solo con potenti telescopi. La sua distanza dal Sole è quasi 40 volte maggiore di quella della Terra. Impiega, come detto, circa 248 anni per descrivere la sua orbita: voglio farvi riflettere su questo periodo temporale lunghissimo, perchè è il motivo centrale di questo articolo. Periodo incalcolabile umanamente che ci dice in sostanza che nessun essere umano potrà mai avere la consapevolezza del ciclo plutonico nella sua interezza durante la sua vita (ma solo di una parte di esso), perchè nessuno di noi vive su questa Terra per tutti quegli anni. Forse per questo lui e i suoi due coetanei, gli altri pianeti lenti, furono considerati agibili astrologicamente solo per i valori generazionali e meno molto meno per quelli individuali, dalla cultura tradizionale. Ora, a fare i calcoli della serva, potremmo legittimamente sostenere inoltre, che nessuno, tranne casi  “miracolosi”, può arrivare a vivere, non solo l’interezza del ciclo, certamente fuori della portata “attuale..”, ma neanche la sua metà: 124/125 anni, cioè la sua opposizione zodiacale (i suoi 180°). Forse sarà anche esistito chi abbia raggiunto quell’età incredibile, di fatto la scienza ci dice che nessuno, oggi, è in grado di  arrivare a quella età straordinaria, anche se siamo alla portata dei 100 anni e qualche spicciolo. Questa constatazione, tutto sommato semplice, voi direte a cosa serve..? Sapere che muoriamo prima dell’intero ciclo di Plutone o del suo emiciclo, non ci toglie e non ci aggiunge nulla..sulla eventuale valutazione di un tema, del nostro tema natale. A che serve quindi questa prefazione..plutonica..? Vi rispondo prontamente. Serve per chiarire il senso profondo di questo nuovo articolo che vuole verificare come questo pianeta influisca anche sugli uomini e non solo sugli eventi generazionali..come sostengo da più anni nella mia Scuola astrologica: mi sto riferendo infatti a coloro che invece nel loro tema stanno vivendo proprio l’opposizione del loro Plutone di nascita al transito attuale di Plutone in Capricorno..cioè i nati in Granchio, gli Ascendenti, i Mediocielo, le Lune e i Nadir in Granchio. All’uopo voglio pubblicare per intero la chiarificazione perfetta, a mio modo di vedere, che ne ha fatto l’amico e collega M. Michelini, morpurghiano doc, con cui spesso mi trovo d’accordo. ..” Uno dei grossi equivoci, afferma molto intuitivamente, in cui cadono molti astrologi è ritenere i cosiddetti pianeti generazionali – Nettuno e Plutone e parzialmente Urano – meno importanti perché comuni a milioni e milioni di persone nate nel decennio o decenni in cui i pianeti transitavano in un dato segno. In realtà poi gli stessi astrologi danno un’importanza estrema all’analisi del pianeta “lento” nei suoi rapporti con gli altri, in particolare i luminari, ma considerano paradossalmente quasi svilente il fatto che abbia dato un’impronta forte a un’intera generazione. Credo al contrario, continua Massimo, che nell’analisi di qualsiasi tema natale Nettuno e Plutone non possano minimamente essere ridimensionati, e anzi rappresentino i desideri profondi e le autentiche motivazioni di ogni singolo individuo. Il soggetto stesso, però, magari avverte di più la propria parte attiva (il Sole), quella emotiva (la Luna), il modo in cui entra in contatto con il mondo (Mercurio), il modo in cui ama (Venere), la sua energia e aggressività (Marte), il modo in cui è ottimista (Giove), il tipo di logica che lo caratterizza (Saturno). Ribaltando le conclusioni di Arroyo che tanta fortuna hanno avuto, i sette pianeti della tradizione astrologica rappresentano una sorta di teatrino esistenziale dentro il quale spesso ci perdiamo, ma lo scopo autentico del nostro essere, nel nostro tema natale e nella storia collettiva, è rappresentato proprio da Nettuno e Plutone, come lo è da X e Y, per quanto questi ultimi non ancora identificati con chiarezza. Sono loro infatti a indicare quello che dobbiamo “produrre”, e che indirizzano perciò nel profondo la nostra intera vita”. Condivido nell’interezza dello scritto il pensiero di Massimo che stimo come astrologo, ma anche come persona di qualità.  

Plutone, secondo la sua orbita, è un pianeta che definire eccentrico sembra essere un vezzeggiativo preso da qualche libro per bambini: le orbite infatti spesso sono rappresentate circolari, ma nella realtà sono ellittiche, per cui, come detto, Plutone ha orbite decisamente difformi, presentando gli scarti enormi sopradescritti, ora al perielio, ora all’afelio. L’uomo inevitabilmente ne ha sentito gli effetti straordinari, quando nel 1989, avvicinandosi Plutone al perielio, si è trovato al punto più prossimo alla Terra, cioè ad una distanza di 4294 milioni di kilometri, circa: forse non fu un caso che quell’anno fu l’anno del crollo del muro di Berlino…., e con esso, cominciarono a crollare anche le sovranità popolari dei popoli più “poveri”: oggi davanti gli occhi di tutti..!! Queste variazioni d’influsso hanno un grande peso, e l’uomo ne risente senza alcun dubbio, soprattutto coloro che sono ancorati a Plutone dai propri angoli di nascita o allineato ai luminari (Sole e Luna). Restando sui calcoli della serva, un Plutone di transito, come quello attuale in Capricorno, sul Plutone di nascita in Granchio, quindi opposto (180° d’arco), dovrebbe corrispondere a 124 anni di tempo, essendo il suo ciclo intero formato di 248 anni, come abbiamo visto (quindi nessuna persona vivente potrebbe sperimentarne la funzione astrologica relativa data l’età avanzata dell’eventuale allineamento plutoniano), ma, se facciamo appunto due conti, vediamo che dal 1930, anno della scoperta plutonica (il 18 febbraio: con Plutone a 18°circa Granchio) ad oggi nel 2015 sono passati solo 85 anni e non i prevedibili 124, così si può comprendere come questa distanza temporale sia compatibile con la vita umana che al giorno d’oggi si dilunga ormai anche oltre questi anni. La Spiegazione di questo andamento deriva dagli enormi scarti, al perielio e all’afelio, del ciclo plutonico che appunto subisce delle variazioni profonde del periodo medio relativo ad un transito di un segno: consentendo velocizzazioni del ciclo in un verso e rallentamenti nell’altro così che si hanno segni cosiddetti di corta ascensione e segni di lunga, a prescindere dalla regola uniformemente riconosciuta del moto ascendente dei segni zodiacali. La dinamica ufficiale dello zodiaco tropico, quello su cui lavorano la stragrande maggioranza degli astrologi occidentali, si riferisce ad un cerchio di 360° di longitudine suddiviso in 12 porzioni uguali di 30° ciascuna, i 12 segni zodiacali, costruito in maniera tale da essere indifferente al fenomeno astronomico della precessione degli equinozi (zodiaco siderale), in quanto lo 0° del segno dell’Ariete, detto anche punto vernale o punto gamma, è determinato sempre dall’incontro tra l’eclittica e l’equatore celeste durante l’equinozio di primavera, quando il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale. I 12 segni, con riferimento alla velocità con la quale ciascuno di essi si leva all’orizzonte orientale, rapportato al tempo teorico medio di due ore, sono detti di corta ascensione, dal Capricorno ai Gemelli, in quanto ascendono completamente in meno di due ore, e di lunga ascensione, dal Granchio al Sagittario, in quanto ascendono completamente in più di due ore, sicché, nell’ipotesi di nascite continue e regolari nell’arco del moto diurno, i nati con l’Ascendente in un segno di corta ascensione sarebbero in numero notevolmente inferiore rispetto ai nati con l’Ascendente in un segno di lunga ascensione. Questa sottolineatura è dovuta per far comprendere che il moto del singolo pianeta differisce da quello ascensionale dello zodiaco comunque anch’esso di diversa attuazione temporale.
Plutone è un pianeta nano orbitante nelle regioni periferiche del Sistema Solare, con un’orbita eccentrica che entra ed esce addirittura dall’orbita di Nettuno pertanto i suoi cicli sono tutt’altro che circolarmente regolari. La media normale del suo ciclo prevederebbe un transito medio a segno zodiacale di circa 20 anni e 8 mesi (20×12=240..), ma sappiamo che al perielio il suo percorso è più veloce al punto di transitare in un segno in 13 anni circa, mentre all’afelio, la sua percorrenza può raggiungere i 30 anni. La piena implicazione di un transito di Plutone sulla vita totale è cosi sottile, e nello stesso tempo cosi profonda, che talvolta può non essere facile assimilarne il significato: Plutone transita soltanto in un terzo o al massimo in metà delle case, ma quelle in cui entra, assumono una rilevanza particolare, perché rappresentano quei settori dell’esistenza individuale dove deve avvenire quel cambiamento che permetterà di trasformare il livello personale di coscienza, sacrificando l’apparente stabilità del conosciuto…(cfr. A. Gattai). Queste variabilità importanti d’ampiezza temporale fanno si che in certi casi si possa vivere anche l’aspetto, peraltro proibitivo, dell’opposizione plutonica al proprio Plutone di nascita, aspetto tra i più rappresentativi la nostra Essenza divina (non necessariamente religiosa..) che chiaramente sottende dei significati decisamente importanti, per non dire ancestralmente e karmicamente determinanti. 
Quindi un pianeta lento, il più lento, Plutone ha valenze dichiaratamente umane cioè riscontrabili nel periodo di vita umana, aldilà dei suoi coinvolgimenti con la realtà generazionale dei nati nel periodo di cui ne segna indelebilmente l’animo.. Questo antefatto importante scritto innanzitutto per far comprendere come certe regole poi siano assolutamente generiche e che è bene approfondire la ricerca, proprio per capire se ci possano essere altre valutazioni che ne conferiscono una maggiore spiegazione astrale che usando l’analogia come riferimento può alimentare visioni più efficaci di quelle già esistenti.

Riassumendo: il periodo orbitale di Plutone è di 248 anni terrestri. Le sue caratteristiche orbitali sono sostanzialmente diverse da quelle degli altri pianeti del sistema solare, che seguono orbite quasi circolari attorno al Sole, vicino a un piano di riferimento, l’eclittica. Al contrario, l’orbita di Plutone è molto inclinata rispetto all’eclittica (di oltre 17°) e altamente eccentrica. Questa elevata eccentricità è la causa per cui Plutone, per un breve periodo della sua rivoluzione, si trova più vicino al Sole di Nettuno. Il baricentro del sistema Plutone-Caronte è passato al perielio il 5 settembre 1989, ed è rimasto più vicino al Sole rispetto a Nettuno nel periodo compreso tra il 7 febbraio 1979 e l’11 febbraio 1999: 20 anni. Plutone per un breve periodo della sua rivoluzione si trova quindi più vicino al Sole di Nettuno. Tuttavia i due oggetti orbitano in risonanza 2:3 cioè il suo periodo orbitale e’ esattamente una volta e mezzo quello di Nettuno e le orbite non si intersecano mai, anche per la grande inclinazione dell’orbita di Plutone rispetto al piano orbitale del sistema solare. Non è quindi possibile una collisione e non sono possibili incontri ravvicinati tra Nettuno e Plutone tali da perturbare l’orbita di quest’ultimo.

Il significato analogico di questa interposizione fa si che Plutone per un periodo di tempo divenga Nettuno e Nettuno prenda il posto di Plutone..Un po’ come se Plutone si “nettunizzasse”, tradotto in modo più facilmente comprensibile: come se l’istrionico Plutone, il trasformista Plutone, il violento Plutone si vestisse di spiritualità, di ampiezza animica, si sensibilizzasse sui valori della profondità del pensiero filosofico-teologico, quindi religioso che nel suo ciclo normale non gli appartengono essendo di specifica appartenenza nettuniana. Insomma Plutone, l’invisibile agli umani, si materializza, mascherato da Nettuno..Significa inoltre astrologicamente che “universalmente” tutti coloro i quali sono nati dopo il 1950 hanno nella loro Carta natale questo tema fondamentale spiegato col Sestile perdurante tra i due dei del cambiamento: l’eccitazione e la stimolazione reciproca che lega le esperienze plutoniane di ricerca della Verità profonda e nascosta, della trasformazione di sé verso significati transpersonali, con i sogni mistici nettuniani di bisogno di distaccarsi dalla dura realtà terrena per “sparire” in un campo liquido e mistico che non conosce barriere né personalità. Una precisa simbiosi di…”amorosi sensi” si potrebbe sostenere con tranquillità, anche se parlare di amorosi sensi in chiave esclusivamente tenera e amabile non rappresenta questo mutuo scambio, questa atipica mutua ricezione tra due pianeti che hanno nel loro specifico DNA una dinamica piuttosto stravolgente per non dire decisamente potente. Sentirsi svanire –come ego e personalità– in una relazione d’amore, dice sapientemente il collega Rishi G. Gatti, il fondersi con l’altro (o come minimo l’illusione che questo accada), il trasognarsi continuo che ci accade quando guardiamo l’amato profondamente negli occhi.. spesso ci proietta automaticamente in un altro regno, molto più intenso e problematico, quello del doverci spogliare dei nostri difetti, delle nostre paure, di ciò che ci offende e richiama a una profonda autoanalisi e trasformazione di sé per continuare a vivere la relazione e gioirne. Oppure, al contrario, il sentirsi guidati da qualcosa di oscuro a voler conoscersi più a fondo, a voler indagare in noi stessi le emozioni più torbide e nascoste, gli istinti sessuali più repressi, o le paure della morte, abilmente e per tanto tempo rimosse…!! Insomma la sete di Verità che in qualche parte della vita improvvisamente si fa intensa, ineludibile, improcrastinabile, e che ci obbliga a compiere azioni concrete e non banali, coraggiose, profonde, in direzione finalmente di qualche cosa che non sia più la solita minestra riscaldata che la società e i valori comuni ci consigliano..da millenni, molto spesso ci fa giungere a delle realizzazioni nuove sul nostro vivere, come l’aprirsi della coscienza a realtà superiori, a percezioni più grandi, a sensazioni e emozioni comprensive più ampie, senza significato materiale ma infinitamente saporite e gustose, ricche di sfumature immaginarie che ci elevano, ci fanno rinascere, davanti a un’opera d’arte, al canto di un passerotto, al semplice esistere divino di quel sorriso sulle labbra di uno sconosciuto che però “si sa chi è”, non come persona ma come anelito dell’esistenza a manifestarsi in forme spirituali, non mentali ma spontanee e vive…Nella nostra epoca il salto tra questi due regni, il salto tra l’Ombra Plutonica e l’anima Nettuniana, tra ricerca della verità con la V maiuscola e il raggiungimento della Trascendenza verso il dio con la D minuscola, è favorito e incoraggiato da quel sestile permanente che i due Pianeti hanno assunto nello Zodiaco, e quindi in ciascuna Carta natale. I Segni coinvolti lentamente cambiano perché i Pianeti continuano ad evolvere attorno a noi, ma la connessione di base rimane fino al 2033 circa, e quindi anche cambiando modo di operare, le energie sono sempre in collegamento e i due circuiti mentali funzionano in sintonia. Il loro allineamento perdurante dal 50′ col Sestile, serve a farvi comprendere quanta comunione d’intenti e di scambi ci sia nei cicli di questi due pianeti che arrivano addirittura ad incrociare le loro orbite nella loro corsa universale: Plutone si trasforma in Nettuno assumendone le qualità, e Nettuno si plutonizza. Come se la dinamica plutonica, interferendo e scavallando quella nettuniana, di cui abbiamo letto i significati spirituali di base, con gli attraversamenti “pedonali” zodiacali nel ciclo intorno al Sole, in qualche modo si possa trasformare in quella sinuosamente spirituale e filosofeggiante di Nettuno, che a sua volta ne acquisisce i suoi poteri.., plutonizzandosi.

Come troviamo quindi Plutone nell’umano..? Come si umanizza nel suo ciclo eternamente lungo, questo Plutone nettuniano? 

Dopo questa espressione filosofico-astronomico-astrologica di Plutone e dei suoi cicli, entriamo nel vivo del mio ragionamento per comprendere come un pianeta ai confini dell’universo, per giunta “nano”, possa relazionarsi con l’Uomo singolo pur smuovendo le forze generazionali d’intere epoche. Plutone si riflette su se stesso in tempi umani e lo fa nei temi di personaggi illustri a noi certamente conosciuti.  

IL DALAI LAMA CONTRO BERGOGLIO: “PROFUGHI NON POSSONO VENIRE TUTTI IN EUROPA”

Ho letto questa affermazione di strettissima attualità, dato il momento delicato che l’intera comunità europea, ma anche l’intera comunità occidentale da una parte e quella orientale dall’altra, stanno attraversando, ieri mattina ed ho voluto approfondirne il senso, chiaramente aldilà della visione solo giornalistica, sparata a quattro colonne per far discutere e per polemizzare: scopo precipuo di ogni giornalista che si rispetti badate bene, anche se poi il rispetto dovrebbe derivare dalle sue capacità d’ingegno e di orientamento dei propri lettori tramite la serietà delle varie questioni che affronta. Ma questa sarebbe etica professionale che i giornalisti attuali, i più affermati, penso abbiano “s-venduto” al migliore offerente (non che quelli del passato scherzassero…!!) .

IL FATTO. Il Dalai Lama, Tenzin Gyatso , riconosciuto come la reincarnazione del precedente Dalai Lama, quindi guida spirituale del buddhismo, in viaggio in Gran Bretagna, ha sorpreso un po’ tutti dimostrandosi molto più pragmatico di tanti politici a proposito della questione immigrazione. Ecco le sue semplici parole: “Penso che Germania e Austria abbiano avuto una buona risposta alle migrazioni, ma bisogna riflettere: è impossibile che tutti possano venire in Europa”. L’uso della parola “impossibile” fa molto riflettere, perché esprime un giudizio piuttosto tranchant sulla questione migranti. Il Dalai Lama elogia dunque i Paesi europei che hanno aperto le loro frontiere e hanno accolto così tanti profughi, ma poi molto realisticamente invita ad una riflessione sul fatto che questa ondata migratoria non può essere infinita e deve per forza di cose essere gestita e regolamentata in qualche modo. Il monaco tibetano ha poi aggiunto: “Bisogna interessarsi dei migranti ma in piccoli numeri” e comunque facendo sempre riferimento alla capacità di accoglienza di ogni determinato Paese per evitare che i profughi siano in numero eccessivo rispetto allo spazio disponibile o rispetto ai cittadini di un determinato luogo. Secondo il Dalai Lama bisognerebbe impegnarsi di più nella risoluzione dei problemi alla radice, andando a pacificare le zone di guerra e aiutando queste popolazioni prima che siano costrette ad intraprendere i viaggi della speranza verso l’Europa.. Un Europa peraltro che ha di per se i suoi disperati, mi domando come potrebbe aiutare gli altri…se non è in grado di salvaguardare i suoi figli: il dramma Greco è buon testimone di questa  realtà indiscutibile, ed ora toccherà a noi..e a tutti i paesi più a sud in Europa che sono notoriamente i più poveri. Le affermazioni di buon senso del Dalai Lama sono la vera soluzione da attuare nei confronti degli immigrati e, credetemi, lo sanno anche i sassi che è l’unico modo degno e rispettoso di aiutare il prossimo, se veramente lo si vuole aiutare: vanno aiutati nel luogo natio e non ammassati come bestie in lager semifatiscenti, che tra l’altro hanno comunque un costo importante per i chi li ospita pesando sugli aumenti delle tasse che i governanti applicano senza ritegno sulle famiglie che spesso non ce la fanno ad andare avanti per risolvere le loro problematiche. Questo è  quello che penso assolutamente giusto e corretto, consentitemi una valutazione critica personale, senza essere un dalai lama o chissà chi..: sono anni che dico queste semplici cose sull’argomento immigrazione che per risolverlo non serve un premio Nobel, ma semplicemente un po di buona e sana volontà, senza la necessità, nascosta dietro l’aiuto, di sfruttare chi ha bisogno..!! Se veramente volessimo aiutare queste popolazioni dovremmo insegnare loro a produrre e a sfruttare i loro benefici naturali, a casa loro, e non a schiavizzarli nei paesi degli altri, con la scusa di “aiutarli” con la compiacenza di governanti corrotti: i profughi veri sono coloro che scappano dalle guerre. “Se si chiamano rifugiati, disse molto opportunamente il Dalai Lama, vuol dire che fuggono da qualcosa, ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore”..Non fa una grinza…! Bergoglio però non la vede così..: e a ben vedere sono entrambi due Santità…evidentemente “illuminate” da luci diverse.!! Quelli che entrano nei nostri confini, dal 90 ad oggi, fanno parte di un malaffare politicizzato che nulla ha a che vedere con l’aiuto al “povero profugo”.  E’ una vera e propria tratta degli schiavi: ne più e ne meno a quello che accadeva all’epoca romana e preromana In realtà, rendiamocene conto, sono considerati come merce..!!  Si, cari lettori, questi profughi,  sono considerati in realtà proprio come  merce e il quadro e davanti ai nostri occhi bello e pronto…!! Papa Bergoglio, a differenza del Dalai Lama, chiede alle popolazioni di ospitarli senza se e senza ma (intervenendo, comunque tardivamente rispetto al dramma in atto, di fronte agli occhi di tutti da qualche annetto: al dunque se n’è accorto anche lui.., comunque dopo l’apertura all’ospitalità della Merkel..!!), senza limiti, e senza controlli, al punto che, per passare dalle parole ai fatti e dare il “buon esempio”, con un colpo di teatro, da buon Sagittario qual’è, ha ordinato di agire l’ospitalità a tutte le diocesi cattolico-cristiane, che in realtà, già si occupano da sempre di queste problematiche con l’aiuto dei volontari, cittadini e famiglie di privati, e non con immissione di mezzi economici propri…, come sarebbe giusto e doveroso data l’enorme e sconfinata ricchezza di cui dispone il Vaticano nel mondo..!! La sceneggiatura del film è bella e pronta: siamo in una fiction tv delle più realistiche.. Ci sono tutti gli ingredienti per avere un ascolto tra i più importanti dei palinsesti nazionali e internazionali. Suvvia, non vi fanno pena i bambini che vengono da noi strappati alla loro terra d’origine e non restituiti..? Non vorrete mica ri-mandare quei poveri minori dai loro brutti e cattivi genitori o parenti? L’immigrazione e l’accoglienza dei rifugiati politici è un tema che sta facendo molto discutere in questo periodo, sia in Italia che nel mondo. La questione tocca diversi aspetti, oltre che economici principalmente morali e etici, nonché religiosi, perlomeno in Italia, dove il Vaticano e le associazioni legate ad esso (Caritas e così via ) sono (dovrebbero essere..) in prima linea, sia in teoria che in pratica, nel sostenere le migrazioni e l’accoglienza dei profughi, e sembra che finalmente si siano accorti che anche loro potrebbero aiutare praticamente date le enormi quantità di ricchezze di cui dispongono, senza dover attingere all’aiuto dei cosiddetti fedeli..
Ogni giorno, ormai, al telegiornale e sulle trasmissioni organizzate ad hoc, propongono “l’acquisto” di migliaia di migranti da parte del governo italiano (e da poco anche da parte di tutti i governi europei, Germania e Inghilterra su tutti, prima decisamente restii..). “Acquisto” che a sentire i nostri squallidi politicanti, non si può rifiutare, pena la giusta punizione divina, quindi più che una proposta è un’imposizione. Sono presentati come fossero dei prodotti da vendere, proprio come degli elettrodomestici o automobili da pubblicizzare, per venderne il prodotto al miglior offerente: un mercato, il peggior mercato. Di questo si tratta. Qualora infatti non foste interessati all’acquisto di certi migranti, vi parleranno sempre e continuamente dell’acquisto di migranti di altri paesi, disprezzando i brutti e cattivi paesi che “osano” non “acquistare” migranti….(vedere attacco alle trincee ungheresi di questi giorni..): comunque sarete obbligati ad acquistare migranti. Lo squallido commercio, volutamente esentasse, avviene tramite affidabili canali ben selezionati di criminali di prim’ordine sostenuti e appoggiati ufficialmente dalla nostra marina militare che interviene quando la “merce” (i poveri derelitti tra cui moltissimi bambini..) rischia di arrivare in ritardo o di “smarrirsi” durante il percorso (affogati o gettati, senza alcuna pietà, dai quei barconi fatiscenti, direttamente in mare.., quando stracolmi di “merce” non è garantito il galleggiamento). Tutte le consegne avvengono con regolare puntualità negli appositi luoghi di transito selezionati e in caso la “merce” richieda una revisione o una lunga sosta, vengono utilizzati i magazzini di stoccaggio detti carinamente “centri di accoglienza”. V’invito a cogliere l’occasione per ringraziare tutte le forze politiche, italiane ed europee in generale, che con encomiabile tenacia continuano a sostenere e propagandare l’accoglienza di persone che non dichiarano neanche la propria identità al fine di raggiungere la meta economicamente più desiderata: questi “sbandati”, statene certi, non sono rifugiati politici o di guerra. In questo modo, senza alcun documento di riconoscimento autentico, possono girare sereni e indisturbati nelle nostre città derubando e distruggendo quel che gli capita.., ma vanno capiti poveretti con quello che hanno subito nei loro paesi cosa volete che sia qualche baruffa o qualche uccisione: sono sotto stress emotivo e cerchiamo di comprenderne il loro dolore….Non giudicatemi male ma non se ne può più di questa nefandezza indescrivibile, peraltro organizzata proprio da chi vorrebbe salvare questi poveretti  (parte profughi, ma parte tutt’altro..), dalle armi, dalle guerre che loro stessi hanno portato. Chi non vede è solo perchè NON VUOLE VEDERE … !! Lo hanno detto tutti, solo un 10% dell’invasione attualerisultano essere autentici fuggitivi da guerre, il resto è il migrante economico, che viene qui per alimentare le sue possibilità di ricchezza (dando il voto al PD che lo ha promosso..), ponendo problemi in un paese allo sfascio economico:  dove si contano i morti affogati sulle coste africane, come se noi fossimo gli artefici e non si contano i suicidi degli italiani dove l’artefice è il governo, distratto sui morti suoi e contabile pietoso sui morti degli altri… Come sempre, l’onda mediatica è rivolta oggi con livore contro l’Ungheria, per l’uso dei lacrimogeni, di questi giorni. Tutti però abbiamo visto nei giorni scorsi l’uso di lacrimogeni contro i migranti anche nelle isole greche, nella massima indifferenza. Ovvio: i lacrimogeni greci sono di un governo di sinistra, e allora vanno bene! Se invece sono di un governo di destra, tutti gridano allo “shock”!! E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI..!!! Questa mia non è una idea o appartenenza politica contro o a favore di qualcuno, sia ben chiaro., pur sapendo che sarà strumentalizzata a dovere..come sempre…La verità vera è questa, senza bisogno di agire alcuna sovrastruttura politica di parte, che poi è stata la scusa dei potenti dal 68 in poi: hanno creato solo dei finti stereotipi per far abboccare tutti i pesciolini che credevano, come me, alla proprio ideologia di una democrazia drogata proprio da chi non è democratico…vestito però da democratico..Il gioco ancora continua evidentemente funziona..!!! Per strare poi allo schema astrologico di cui m’interesso, la verità assoluta sulla migrazione è un problema plutonico..

Perdonatemi il fuori tema d’ordine sociale ma sono troppo scosso da questa enorme ed epocale invasione per non dirne proprio nulla. Invasione, che prevede un processo assolutamente plutonico date le proporzioni di distruzione e di trasformazione che sta producendo..da qualche anno a questa parte, raggiungendo oggi un culmine difficilmente superabile anche se la quadratura Urano-Plutone, oggi leggermente allargata, a breve riprenderà vigore e saranno gli ultimi fuochi di una fine annunciata sin dal 2007 col bagno incestuoso di Plutone nel Centro Galattico: vero momento motore del processo universale in atto..per chi vuole finalmente comprendere che la serietà degli studi astrologici, se ben attivati, da la matematica possibilità di pre-vedere certe configurazioni universali, lo si creda o meno.

LA QUESTIONE RELIGIOSA..: le sue implicanze politiche

Torniamo al DALAI LAMA e alla sua intelligente e previdente dichiarazione che si è scontrata apertamente con quelle del 

“cristiano” Bergoglio, il Papa gesuita, eletto nel marzo 2013 alla soglia di Pietro. Per la questione, Papa Francesco, come detto, ha affermato al contrario che accogliere i migranti è prima di tutto un dovere, dichiarando che “anche Gesù fu un profugo”, e bisogna tenere presente che ciò rientra nella mentalità cristiana/cattolica, dove le questioni morali e/o umanitarie, perlomeno in teoria, sono considerate più importanti di quelle economiche e/o materiali..!! Bergoglio dice di voler aiutare i poveri, i derelitti, i profughi del mondo senza un limite o un confine da considerare come possibile rinascita. Insomma dovremo cercare di comprendere che ci saranno sempre i profughi, i derelitti, i diseredati nel mondo, soprattutto in questo mondo di delinquenti e di prepotenti pronti a vendersi i figli propri, figuriamoci se pensano di aiutare i figli degli altri..con onestà intellettuale. E, se un Papa, l’uomo più importante e prestigioso del mondo, non ha ancora compreso queste cose, di cosa volete che parliamo..: lui sa, eccome se sa..!! D’altra parte è o non è il rappresentante di Cristo Gesù in Terra, quindi vede e sa tutto..no..? “Respingere gli immigrati è un atto di guerra”. Papa Francesco ha rinnovato il suo forte appello a favore dell’accoglienza degli immigranti condannando duramente coloro che, invece, li respingono. Bergoglio, ai primi di agosto, ricevendo nell’Aula Paolo VI in Vaticano 1500 ragazzi del Movimento eucaristico giovanile, ha fatto l’esempio dei migranti Rohingya popolazione musulmana in fuga dal Myanmar nell’Oceano Indiano respinta da diversi Paesi dell’area circostante, Birmania, Malesia, Thailandia e Indonesia. “Pensiamo – ha spiegato il Papa – a quei nostri fratelli Rohingya che sono stati cacciati via da un Paese, da un altro, da un altro. Vanno sul mare, quando arrivano a un porto, a una spiaggia, gli danno un po’ d’acqua, un po’ da mangiare e li cacciano via. Questo è un conflitto non risolto, questa è guerra, questo si chiama violenza, si chiama uccidere”. Peccato che in questo suo accorato appello per i fratelli Rohingya si è dimenticato degli altri fratelli del Tibet, vessati dalla violenza cinese, che sono profughi da 50anni (quindi sono divenuti profughi nell’anima), compreso il Dalai Lama, residente coatto in India. Sarà stata una comprensibile dimenticanza…, proprio come quella che praticò l’anno scorso alla riunione dei premi Nobel per la pace, dove evitò accuratamente d’incontrare il Dalai Lama per non urtare la congrega cinese. La nuova guerra della reincarnazione minacciata da Pechino che da sempre vuole il potere di nominare il suo erede, non concendendolo al Tibet. Per i leader cinesi il Dalai Lama resta “un lupo travestito da agnello”. Francesco, che scelse Lampedusa come meta significativa del suo primo viaggio proprio per mettere al centro del suo pontificato l’accoglienza agli immigrati, chiese “perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita”. Appello che gli aveva attirato le pesanti critiche del leader della Lega Matteo Salvini. Nell’elenco dei perdonabili però evidentemente non compresi tra quelli, i potentati cinesi, dato che ne rispettò le decisioni evitando l’incontro con il Dalai Lama per non urtarne la suscettibilità. Quindi riassumendo gli eventi di questi giorni il Dalai Lama ha dichiarato sul problema dei profughi: ‘Penso che Germania e Austria hanno avuto una risposta molto buona. Ma dobbiamo riflettere. E’ impossibile per tutti venire in Europa”. “In definitiva, e questo è il passo determinante da comprendere,  dobbiamo pensare a come ridurre le guerre nei loro paesi. E dobbiamo ridurre l’uso della forza. L’uso della forza non ha mai risolto questi problemi ‘. Secondo il Dalai Lama, “prendendo poche migliaia di profughi è meraviglioso, ma, nel frattempo, dobbiamo pensare a una soluzione a lungo termine, anche attraverso lo sviluppo e l’educazione in questi paesi musulmani.” E la soluzione, ha proseguito, non è andare a bombardare: “Dopo l’11/9, ha aggiunto, ho scritto una lettera al presidente Bush in cui ho espresso le mie condoglianze e gli ho detto che il modo per risolvere questo problema non era attraverso la violenza. So che le sue motivazioni erano buone, ma lui ha usato la forza e creato conseguenze inattese”. Ingenuità quest’ultima, mi permetterà il Dalai Lama, le conseguenze erano probabilmente attese..!! Tutti concetti che Bergoglio si è “dimenticato” di sottolineare nei suoi moltepolici interventi, in queste specifiche occasioni in relazione dei profughi, pur richiamando i leader mondiali al dovere di aiutare i profughi del mondo. Tenzin Gyatso, il buddista reincarnato, (si dice, per sua stessa ammissione, sarà l’ultimo Dalai Lama o Oceano di Saggezza il quattordicesimo leader spirituale del buddhismo tibetano) ha anticipato in un’intervista che manterrà il ruolo fino al compimento dei 90 anni (ne ha 80) e non avrà successori, anche due anni fa espresse il suo eminente parere in Italia a Pomaia in provincia di Pisa, dove nei prossimi anni sarà costruito un complesso monastico buddista: il leader spirituale dei tibetani parlò già in quella occasione di «emergenza sbarchi» e immigrazione. Con un chiaro riferimento alla drammatica situazione italiana, non si uniformò all’ipocrita buonismo generale sugli sbarchi: «Il buon cuore non basta – disse – bisogna avere il coraggio di dire basta, quando sono troppi e intervenire nei loro paesi».Cosa che la Chiesa di Bergoglio non si è mai sognato di dire…!!! Secondo voi perchè…? “Gli italiani e i siciliani soprattutto, continuò a dire, stanno dimostrando un gran cuore ma per risolvere il problema dei profughi è necessario intervenire in quei Paesi, impegnarsi per superare le guerre, spesso a sfondo religioso, che provocano gli esodi e superare anche il grande divario tra ricchi e poveri per costruire una società migliore. Serve quindi un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace”. L’importante è non assuefarsi, ma denunciare. “La corruzione non è presente solo in Italia ma purtroppo c’è anche in molte altre parti del mondo, l’importante è non assuefarsi ad essa e denunciarla, soprattutto da parte dei mass media”. Ha detto poi il Dalai Lama commentando i recenti scandali italiani. “Nel mondo siamo 7 miliardi di fratelli e sorelle e ciascuno deve aiutare l’altro per raggiungere il benessere qualunque sia la religione o la nazione di appartenenza ma siccome i problemi dell’umanità sono creati dagli uomini non ho molta fiducia nelle vecchie generazioni, ma nei giovani che sono nati nel ventunesimo secolo e che ragionano senza i vecchi schemi. Il giorno dopo queste altisonanti dichiarazioni, che la Chiesa di Bergoglio non ha mai minimamente proferito, sua “Santità” (non è blasfemia..: è corretto) Tenzin Ghiatso si trasferì a Livorno dove per mano del sindaco ricevette la cittadinanza onoraria e le chiavi della città.  Non è un caso che dalai lama significa oceano di saggezza…

In poche parole, il discorso del Dalai Lama è che l’accoglienza va bene, ma ci vuole anche una certa responsabilità e buon senso nel gestire la situazione, e ciò ovviamente non ha nulla a che vedere con un discorso “xenofobo” o “razzista” ma semplicemente è una modesta e moderata critica al “buonismo” italiano e europeo (anche quello vaticanense..), che considera l’aprire le frontiere come un’obbligo politico e morale, senza fare niente per risolvere globalmente la situazione e pensare alle conseguenze. Per capire meglio il pensiero del Dalai Lama, bisogna tenere presente che il buddhismo di per sé è tendenzialmente pragmatico e poco idealista, e che non bisogna dimenticare che al di là del discorso fatto in Italia, per la cultura orientale in generale (e anche per lo stesso Dalai Lama, si pensi ai suoi proclami per il popolo tibetano..) l’identità ha comunque un suo valore, e si ricerca l’armonia tra i popoli non solamente con una “via universalista”, ma anche attraverso un’armoniosa valorizzazione delle loro diversità. Queste due posizioni, per certi versi distanti ma non per questo opposte, sono indubbiamente interessanti e da prendere in considerazione per una visione più ampia del problema, visto che l’accoglienza verso i rifugiati è un dovere morale in quanto si tratta di esseri umani come noi che hanno bisogno (e qui sta la sostanza del discorso di Papa Francesco..se ne cogliamo il messaggio cristiano senza null’altro aggiungere..) ma bisogna fare anche in modo che le cause che provocano “esodi di massa” vengano meno, agendo anche nei paesi interessati, non attraverso “guerre imperialiste” fatte per interessi di gruppi di potere (si pensi a cosa è stato fatto in Libia nel 2011) che peggiorano la situazione, ma attraverso programmi di aiuto e contrasto a guerre, tribalismi,sottosviluppo,mafie e avanzate di gruppi terroristici che sono tra le cause degli esodi e in tal modo evitare anche i pesanti disagi sociali che si creano nei paesi ospitanti, e qui sta la sostanza del discorso del Dalai Lama che, a parer mio, è ben più oculato e significativo della visione solo troppo leggermente pastorale..per quanto politically correct.

Voi direte, anche legittimamente, cosa centra tutta questa dissertazione sul problema profughi e la dinamica plutonica: qual’è la connessione tra queste dichiarazioni dei due leader religiosi e Plutone..?

Beh tra non molto capirete che esiste una traccia, una liaison tra le due sintassi della profonda conoscenza umana: una religiosa l’altra astrologica, solo apparentemente distanti. Per comprendere il mio discorso bisognerà analizzare attentamente i Temi Natali di Papa Francesco e del Dalai Lama e vedrete che emergono dati interessanti, collegati a Plutone chiaramente. In realtà potremmo dire, per avere miglior chiarezza, che alcune problematiche di chiara diplomazia politica (la religione centra poco..) divergenti tra i due leader religiosi erano già in essere sin da qualche anno. Infatti nell’occasione del 14esimo Summit mondiale dei Premi Nobel per la Pace a Roma nel 2014 (evento straordinario, c’è da credere, per tutti gli uomini di pace aldilà del premio che li riuniva, in cui un Papa, emerito o meno, non credo stoni mai: per di più a Roma), accadde l’increscioso evento del mancato incontro tra il Dalai Lama e il papa Francesco…!! Il Dalai Lama rispose così ai giornalisti, durante la conferenza stampa di chiusura, a proposito del mancato incontro con Papa Francesco:  “incontro tante persone, sono positivo e gioviale ma per qualcuno posso essere fonte di guai. È comprensibile, non c’è problema, mi è capitato tante volte”….!! Smussando le chiare complicanze diplomatiche, “Mi è capitato altre volte di incontrare un Papa -ha scherzato la guida spirituale tibetana, in conferenza stampa- quindi non c’è problema. Prima di lasciare il Campidoglio, il Dalai Lama ha donato al sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha ospitato il Summit dei Nobel per la Pace, la caratteristica sciarpa bianca tibetana .
Così tanto per far chiarezza almeno sui fatti in realtà le cronache del momento riferirono che Papa Bergoglio “non volle”–diverso, molto diverso da “non potè”– ricevere, in udienza privata, il Dalai Lama tibetano, il signor Tenzin Gyatso, presente a Roma in occasione dell’incontro mondiale dei Nobel per la Pace. Per entrare ancor più nel merito dell’accaduto, vorrei ricordarvi che le stesse cronache, e la mia memoria, ci permettono di ricordare che, invece, l’attuale emerito papa J. Ratzinger, già Benedetto XVI° -correva il 12 ottobre 2006- concesse, da Papa in auge, pubblica e solenne “accoglienza” –si dice così?- per “un incontro di contenuti religiosi”al DalaiLama. Due mezzi due misure…ci sarebbe da dire…!! L’udienza concessa, allora, da Benedetto XVI°, fu salutata come un encomiabile esempio di dialogo interreligioso, come coraggiosa capacità della “nuova” Chiesa conciliare di aprirsi anche ai non cristiani. Un evento che il mondo laico, stampa e financo la massoneria salutarono con soddisfazione. Evidentemente per i Gesuiti, questo evento di apertura ricorda una frase storica dei “Promessi sposi” il matrimonio di Renzo e Lucia: questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai..!! La mancata udienza, invece, come così ha voluto (e non potuto: sia chiaro..!!) Papa Bergoglio, avrebbe, per logica di contrapposizione dialettica, dovuto suscitare un fermento critico col contorno di accuse a una Chiesa retriva, reazionaria, claustrale e antidialogica, nonostante la fervente disponibilità del neo Papa al cambiamento in tutte le direzioni, soprattutto ravvivando la figura del Cristo come pastore umile di anime, ispirandosi, per suo stesso dire, alla filosofia di San Francesco, il poverello di Assisi, che mai usò due mezzi e due misure…Eppure nonostante quel rifiuto mi meravigliai come tutto filò secondo i piani del “principe di questo mondo”(come spesso dico: l’uomo più importante del mondo. Voglio sottolineare Uomo). Anzi invece delle probabili critiche, quella decisione, opposta a quella di Ratzinger, diede la stura ad un universale e corale elogio alla “prudenza” (politica e null’altro..: diplomazia politica che non dovrebbe mai riguardare le scelte di un Papa ancorchè francescano..) di Francesco il quale, con schietta sincerità successivamente fece sapere che, il concedere un’udienza in quel momento in cui la Santa Sede stava tessendo, di ricamo, rapporti con la Cina comunista, avrebbe provocato o pregiudicato intanto i delicati equilibrî  con il governo cinese e messo in moto eventuali rappresaglie in termini di persecuzione anticristiana. Il classico “Quieta non movere” (Platone: Leggi, 11,913b). Beh giustificazione più oziosa non poteva esserci, se viene da quel pulpito: Ratzinger, papa anch’esso, come aveva ragionato..? La Cina nel 2006 (non nel 3000 avanti Cristo) era ed è una nazione in grande espansione e comunque “comunista”: sul termine vorrei peraltro discutere…!! La più parte dei massmedia sottolinearono, con enfasi e compiacimento, quella particolare e coraggiosa “realpolitik” del gesuita. Prudenza, scrivono, di un Papa che si sta dimostrando anche un fine politico…(ma come, lui appena eletto disse di non essere un politico: chiese la benedizione al mondo intero in diretta mondiale..per vivere da essere illuminato dal Signore ricorderete..?). Ci sarebbe stato da esultare se Papa Bergoglio, coerentemente alla sua mission, avesse motivato il rifiuto in quanto indecoroso ed offensivo ricevere, nella sede di san Pietro, l’esponente di una filosofìa – spacciata per religione – di natura atea e “satanica”…: come spesso vengono definiti da millenni i non cristiani, vissuti solamente come avversari religiosi da certa chiesa. Plutone, il trasformista, il distruttore, ma anche il creatore, presente assolutamente in queste forti motivazioni pseudo-religiose, solo apparentemente religiose, in realtà dichiaratamente politiche a tutti gli effetti (si tratta al dunque di due leader rivali che esercitano i loro distinti poteri nei confronti dei loro “assistiti”: i cosiddetti fedeli..Più ne hanno più sono importanti, anche economicamente!!!) è il governatore assoluto di queste dinamiche, altamente contorte, dove emerge chiaramente l’Ombra e non la luce, a maggior ragione quando si parla di leaders religiosi che dovrebbere escludere, per default, nel loro mandato, qualsiasi logica compromissoria di Potere che invece rapresenta il pane quotidiano di Plutone e ne capiremo il motivo..profondo con la lettura della seconda parte di questo articolo impegnativo  

 

Roma 16.09.2015                        Claudio Crespina                      1^parte

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:

Le fonti giornalistiche o del Web saranno elencate alla fine della 2^ parte dell’articolo.

Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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