Tecnica Astrologica

L’IMPERO INCONDIZIONATO DI PLUTONE: Anima mundi

esplosione-galattica

Scrive, come sempre egregiamente, M. Pesatori, colui che considero “l’Astrologo” con la A maiuscola.nel nostro ristretto panorama culturale:…  ” Nel linguaggio astrologico un simbolo rimanda più di ogni altro alla voce del corpo più antica e primordiale. Di un corpo che è puro corpo desiderante, senza alcuna mediazione se non il desiderio stesso del corpo in quanto puro corpo, organismo non attraversato ancora da alcun significante se non la voce del desiderio primario stesso. Questo simbolo è Plutone.
Pianeta nascosto, oscuro, fastidioso a tal punto che gli astronomi non vogliono più considerarlo nemmeno come pianeta. Plutone è il più lontano, il più invisibile, il più piccolo, ma è il Primo. Partendo dal fondo del sistema solare. Questa sua posizione oggettiva – di essere “il primo partendo dal fondo” – lo pone come simbolo di profondità abissale, di inconscio archetipico, di luogo dell’indistinzione, del possibile, della potenza e della potenzialità. Dell’atomo, dell’energia atomica, della memoria molecolare, del ricordo che il corpo possiede – da qualche parte, in qualche modo – del suo essere stato forma originaria indistinta, scimmia e mostro, t-rex e pesce, verme primordiale ed elemento, fuoco, acqua, terra, aria. Plutone è il simbolo del profondo più profondo dell’animo umano, che costringe – per essere colto e illuminato – a un percorso di speleologia interiore che è cammino all’indietro nel tempo, tempo della memoria molecolare-ancestrale di cui il corpo è ininterrotto portatore. Plutone è il pianeta del desiderio del corpo, che va oltre la semplice catalogazione nell’ambito dell’umano. Più indietro ancora, Plutone rimanda all’esplosione originaria, al big-bang che ha dato origine alla vita, alla forma, al movimento, alla trasformazione di ciò che è. Più indietro ancora Plutone rappresenta l’ultimo baluardo che ci separa da ciò che c’era prima che tutto esistesse. Plutone è l’ultimo demone guardiano prima del vuoto infinito e senza tempo. Plutone infernale, oscuro, incontrollato, famelico. Di vita, puro e cieco desiderio che frontalmente si contrappone alla morte, al non esserci, sempre dalla morte a un passo. Oppure a un passo da quel volto che è il nostro volto prima della nascita….”. Siamo nell’empireo plutonico, siamo immersi, noi individui, nel suo empireo fin dentro il midollo, proprio perchè i suoi transiti sono determinanti per la creazione evolutva dell’essere umano e dell’Universo.. Transiti che si muovono in sinergia perfetta coi processi evolutivi legati ai principi epocali di trasformazione e rigenerazione: esattamente come fanno le tempeste perfette che solo l’energia plutonica è in grado di scatenare per ottenere i cambiamenti necessari atti a determinare l’evoluzione a qualsiasi livello del sociale, del collettivo e dell’intimo personale… Siamo in realtà, e dovremmo prima o poi capirlo,  sistemati fisicamente sulla bocca di un vulcano in continua ebollizione anche quando, ingenuamente, crediamo di essere pervenuti al massimo punto del nostro livello fenomenico raggiungibile, fosse potere, fosse ricchezza, fosse illusione e inganno, fosse violenza e cattiveria…., dovremmo saperci interrogare nel profondo per capire se veramente stiamo agendo le nostre reali potenzialità o stiamo lentamente soccombendo ai “valori” silenziosamente e, ancor più nascostamente, plutonici…che ci vogliono ora in un modo ora nell’altro, noi, illusoriamente convinti, di determinarli e di condizionarli alle nostre facoltà più propriamente libidiche che frutto di scelte intellettive…     

I principali temi legati a Plutone riguardano la rinascita e la rigenerazione, il ciclo della vita, della morte, della risurrezione e del rinnovamento, i processi vitali di trasformazione e di distruzione. Plutone s’identifica a livello delle emozioni psichiche e nell’immagine che si ha di se, o nel principio primo d’indentità. La morte e la graduale degenerazione fisica vengono accettate come eventi inevitabili; utili però a trasformare il livello personale di coscienza, finora posseduto, dall’interno, disgregandolo, per far nascere una nuova sinapsi eterica che ne riammette il nuovo ciclo evolutivo. Associato all’industria e alle armi nucleari, grazie al plutonio, utilizzato per generare energia. Esso, prima della sua scoperta, avvenuta nel 1930, quando era in Granchio, era celato nell’inconscio dell’Uomo…
PLUTONE è il principio maschile per eccellenza: rappresenta infatti il pene, i testicoli come ricettacolo del seme. E’ il principio eliminativo o rimovente. esprime il grande bisogno di ricominciare, di purificare, di portare alla luce ma rappresenta anche la coazione a ripetere, cioè la costanza di rimettere in scena i propri traumi..Plutone porta ambizione, desiderio d’indipendenza, elevazione spirituale, attitudine alla ricerca e al comando. Dissonante fa il ribelle, alimenta problematiche inconsce e “dolore” psichico…Esso è nascosto, vive sottoterra e tra l’abitudine a nascondere e ad occultare emerge la capacità alta di mentire, d’intrigare e d’ingannare. Il Plutoniano vero è portato a mentire per risolvere le sue questioni: lo Scorpione, che è il plutoniano d’elezione, dire la verità è una specie di fastidio…, ne risulta demoralizzato perchè ama mantenere il nascosto, il segreto (non è un caso che è il detective dello zodiaco…).Mentre Nettuno contesta la verità, Plutone la nasconde…, l’occulta, oppure manovra dietro le quinte. L’autentico plutoniano è un manipolatore, è un istrione, tende a raccontare frottole anche a se stesso, punta alla mitomania. Uno dei suoi ruoli più adeguati è l’attore (o il politico, che poi in realtà …è una forma di recita…almeno in Italia..!!), come se la frustrazione creativa cercasse sfogo nelle manifestazioni narcisitiche. Il plutoniano, frustrato o non, ha bisogno costante di conferme per cui diviene protagonista attraverso il mistero, il nascosto, l’esorcismo diabolico: difatti per un autentico plutoniano il fatto di togliere il velo del mistero, di mettere tutto alla luce del sole viene percepito come una tra le più grandi punizioni da dover subire…!!!      
Plutone ci informa sullo psichismo di una persona, sulle forze a un tempo creatrici e distruttrici, cioè rigeneratrici, che essa ha in sè. E’ il richiamo dell’elemento più inconscio, istintivo, anarchico, caotico, primordiale. esplosione il nadirVive e trasmette l’energia legata al passato, a ciò che è rifiutato, rimosso, che certamente condiziona ogni pensiero e azione, ma nelle sue pieghe c’è l’energia liberatoria e connettente delle forze più pure e elementari dell’uomo, di cui si deve comunque prendere coscienza. Plutone è la forza disgregatrice e fa appello alla nostra capacità di rimettere insieme i pezzi, di creare un nuovo centro. Distrugge e costruisce insieme altre cose nuove, tramite le trasformazioni o crisi, che provoca proprio per eliminare le vecchie tossine ormai inutili alla crescita dell’individuo…E’ l’inconscio e tutto quello che ne deriva e ne nasce, l’attività psichica profonda, la sessualità, e i suoi “contorcimenti” fisici e psichici, certi stati repressi e la violenza che ne deriva. Plutone smuove ‘energia psihica, predispone all’occultismo, al magnetismo, alla manipolazione mentale e fisica, rappresenta la trasformazione e la rigenerazione portando l’ndividuo ad un mutamento lento ma costante. Saranno i segni più immaturi come il Granchio e il Gemelli (nonostante l’esaltazione del pianeta nei gradi centrali del segno dei doppi..) a sopportare maggiormente le rivoluzioni plutoniche: per loro infatti è una disgrazia perchè vogliono essere eternamente uguali al loro primo giorno di nascita (paura di crescere…e d’invecchiare !!!) e vogliono che le cose stesse del mondo rimangano eternamente le stesse come è stato loro insegnato dai genitori (madre su tutti…).  
Associato ai favolosi tesori e alle ricchezze incredibili, nascosti nelle profondità della Terra, scendendo fin nelle sue viscere, attraverso grotte e cunicoli segreti, lontano dalla luce che illumina la superficie del mondo conosciuto, esso, e non è un caso,  è appunto il Re del regno nascosto e delle procedure dell’inconscio sia individuale che collettivo, in cui l’intrepido “viaggiatore” deve entrare solo per conquistare le segrete conoscenze e e scovare le ricchzze inestimabili, siano esse oggetti preziosi fisicamente visibili o strutture mentali legate ai meandri del sistema nervoso profondo. (cfr.arteka blog)
Questa importante premessa su Plutone è legata agli eventi seriamente determinanti di questi ultimi anni in cui un po tutti gli astrologi, chi prima chi dopo, ne ha valutato la pesantezza relativa al cambiamento obbligato che, come abbiamo visto, il suo archetipo chiede con forza e ineluttabilità…, sopratutto e a maggior ragione, quando il suo transito naviga nelle acque, non proprio serene del Capricorno, come sta avvenendo dalla fine di gennaio del 2008… V’invito a leggere il mio vechio articolo intitolato “LA LOGICA DEI TRANSITI PLANETARI dal 2008 al 2012” (Ecco il link della sezione del mio sito denominata Blog -scorrere articolo per articolo fino a leggere il titolo suscritto- : http://www.ilnadir.com/index.php/news) che inquadrava in anticipo le possibili evoluzioni astrali del periodo 2008/2012 , scritto nel 2007 per “la Voce” un piccolo giornale laziale di politica ed economia, in cui analizzavo i transiti e le configurzioni in atto in questi anni e la loro possibile applicazione futura…
A rileggerlo, tempo fa, sono rimasto sopreso della mia stessa lungimiranza tecnico-astrologica che mi ha permesso di scrivere, come fosse una perfetta visualizzazione della realtà futura, che oggi, senza tema di smentita alcuna, non può che essere confermata…dai tantissimi fatti che quotidianmente stanno accadendo nel mondo e, in Italia in particolare, tutti o quasi colorati dalla frequenza energetica di questo Plutone ridondante in Capricorno…. Ed anche se mi si potrebbe obiettare che la possibile 3^ guerra mondiale non sia scoppiata…di fatto, come al contrario ho trascritto in molte mie previsioni (ancora…! aggiungerei timorosamente allertato dagli ultimi sviluppi in ogni dove nel mondo…!!!), non per aggirare il senso dei miei precedenti scritti allarmastici, non si può non sostenere che siamo già immersi in una ancor più potente e sottile 3^ guerra mondiale esplosa in modo inequivocabile a tutti i livelli delle società civili dell’intero orbe terracqueo (tipica azione plutonica…). Classi di società che ormai sono in piena crisi d’identità, trasformate e impoverite nelle loro nuove indigenze che ne stanno inficiando il sereno svolgimento del sistema di vita, ormai decisamente compromesso sin dalle fondamenta: classi impreparate a questa imminente tragedia che pensavano di non dover più ritornare nella povertà e nell’indigenza dopo i nefasti anni della seconda guera mondiale sopratutto per chi li ha trascorsi ed ancora oggi ne è un testimone vivente.  Quindi previsioni le mie non esatte se le consideriamo alla stregua di una guerra, per così dire “corpo a corpo”, come le precedenti tristemente e violentemente svoltesi nel secolo scorso (sulle quali poi in realtà bisognerebbe comprenderne le VERE VERITA’…che ne hanno causato l’accadimento..!!) ma comunque correttamente adeguate se se ne legge il senso più profondo che il termine “guerra” vuole poter significare del quale, personalmente terrorizzato e spaventato, ne farei decisamente a meno in ogni senso e per qualsiasi motivo, se dipendessero da me le sorti di questo mondo, convinto come sono dell’inutilità e della perniciosità in termini di odio, di violenza, di terrore  che una simile esperienza, che sarebbe bene non ripetere più per nessun motivo al mondo, porta con se.. Per meglio comprendere, e far comprendere a voi, il sottile evolversi dei fatti, diciamo storici, che i politici “moderni”, capi di governo e loro subalterni, traditori delle proprie sovranità, venduti e prezzolati da un Elite oligarchica di dubbia provenienza (i cosiddetti ILLUMINATI…), hanno volutamente e consapevolmente stravolto vergognosamente e subdolamente (PLUTONE IN CAPRICORNO..), coniando termini tipo, GUERRA DI PACE, INTERVENTI BELLICI PER PORTARE LA PACE ecc.., per far ingoiare il rospo alle proprie popolazioni di appartenenza, le quali ingenuamente, obtorto collo, avrebbero comunque dovuto sopportarne sia il peso economico che quello civile: praticamente s’impoveriva il proprio popolo per entrare in guerre vere o meglio “fintamente vere”, organizzate per spendere soldi e per spandere odio che alimenta inevitabilmente altro odio..!! Quindi la guerra non deve essere per forza dichiarata ufficialmente perchè la si comprenda vera e presente…: “una cosa è sentilre il sentiero giusto un’altra è inboccarlo…”, dice Morpheus a Neo nel primo episodio capolavoro del film Matrix….!! Cioè voglio dire che la guerra non ha per forza una sola faccia, non è per forza un atteggiamento armato…. La guerra può esternarsi in moltissime maniere, come ad esempio quella altrettanto atroce e sanguinaria (disperazione e suicidi in massa per moltissime famiglie europee.e americane..) in atto nel mondo, in questi anni di croci cardinali, da un punto di vista strettamente finanziario.  E se la guerra non ha una sola faccia, Plutone, tramite le sue continue variazioni di stili e di approcci, spesso invisibili ai più, sopratutto a coloro che guardano solo, e a mala pena, con gli occhi..ne ha un’infinità….
Plutone è visibile, se è visibile, solo attraverso schemi “controintuitivi” che utilizzano i richiami mentali fuori dai valori conosciuti dell’individuo….: la mente utilizzata al di fuori degli schemi imposti (anche quelli considerati superficialmente “intuitivi”, come valore umano legato alla superiore sensibilità). Plutone come spesso ho detto e scritto è la “MORTE DELLA MORTE….” e, si sa, il colore della morte è invisibile ai cosiddetti vivi, quelli cioè che vivono però come fossero “morti”.., mentre diviene leggibile a chi sa sentire il proprio battito animico, proprio perchè ha lasciato andare il significato solo-fisico della sua anima….: l’anima in quanto corpo e il corpo in quanto anima è la mia lettura del profondo senso animico a cui apparteniamo..Ecco perchè ci sono coloro che nei viaggi astrali sanno sentire l’anima della morte e non la morte fisica che muore con il corpo ed è visibilissima…. Plutone domina il senso del trapasso per la sua stessa resurrezione: altrimenti che dio ctonio sarebbe…??? Vorrei ricordare a chi mi legge, la mirabile interpretazione di questo difficile concetto, sondata da un sempre più convincente regista ex-cawboy, Clint Eastwood, nel suo film-cult HEREAFTER in cui si racconta, con maestria egregia, le storie parallele di tre persone, che in modi differenti hanno avuto a che fare con la morte e il loro essere “sincronicistici” acausalmente, come direbbe Jung, nell’universo fenomenico che li circonda.  George Lonegan (Matt Damon) è un operaio ha una connessione speciale con la vita ultraterrena. Dall’altra parte del mondo, Marie (Cecile de France) è una giornalista francese sopravvissuta ad un’esperienza di vita e morte che ha sconvolto la sua realtà. Quando Marcus (Frankie/George McLaren),uno scolaro di Londra, perde la persona più vicina a lui, il fratello gemello, ha il disperato bisogno di risposte. Ognuno attraversa una strada per scoprire la verità, le loro vite si intrecceranno, e cambierà per sempre quello che pensano che esista – o deve esistere- nell’aldilà. 
Sincronicità plutonica…però, che connubio…, di amorosi sensi …!!!  Voglio entrare nel merito più stretto di cosa rappresenta innanzitutto l’archetipo plutonico aldilà di quello che si è scritto in tanti anni d’astrologia e di psicologia astrologica… Plutone è un’ arma invisibile agli occhi di chi lo cerca nel normale… è un grimaldello psichico, non dogmatico, come spesso viene sondato perchè non compreso…Plutone non sa cosa vuole sapendolo benissimo….!!! Vive realmente il tempo e lo spazio senza conoscerne i confini: è “entangled“, usando la gergaità quantistica, aggrovigliato, irretito, intrapolato, da se stesso e dalla sua forza dirompente, che sa distruggere senza soluzione di continuità ma, la sua distruzione è sempre in funzione di una vera evoluzione. Distrugge sempre per ricostruire una nuova immagine: si parlerebbe in psicologia di una tipica “coazione a ripetere”… !!! La coazione a ripetere, è un meccanismo psicologico inconscio a causa del quale un soggetto tende a porsi in situazioni emotivamente penose, senza essere consapevole del fatto che queste riproducono esperienze vissute in precedenza…e Plutone, vi domando, ne è cosciente…o meno? La Morte della Morte sa di creare situazioni sconvolgentemente penose o ne è all’oscuro…? Plutone sa di agire una possibile forza psichica esterna (per esempio un’inevitabile suggestione) o più spesso,   interna e personale, che costringe all’esecuzione di determinati atti e alla loro ripetizione in modo stereotipato e spesso inadeguato alla situazione circostanziata, indipendentemente dalla volontà dell’individuo, anzi spesso in contrasto con essa. Mentre l’esecuzione del gesto coatto genera una temporanea soddisfazione, l’impossibilità di eseguirlo comporta una crisi di ansia….!!! Ansia che l’uomo subisce senza alcuna possibilità di controllo, anche quando ne è completamente avvisato…e Plutone s’ammanta d’invisibilità creativa: sparge ansia e apre la morte delle nostre effimere “realtà”, per ridarne la vita…in altra veste. 
Coazione a ripetere animica, quindi: eterica, inanimata, quella dell’energia plutonica.eppure così potente, che si avvale di una capacità di distruzione superiore a qualsiasi reazione nucleare di cui, peraltro, è il significatore astrologico non casualmente…. Non è Marte che è solo fisicizzato, non è Urano, che è nel mezzo del cammin…, legato un po alla realtà fisica visibile e tangibile, e un po all’astrazione del suo metodo attuativo, non è Nettuno disperso nel “non sense” delle sue forme obnubilanti…ma al dunque reali…anche se indotte da ingestione psichica…, non è Saturno, il rigido e riscontrabile Saturno..vera morte destruturante, solo il fisico però….e mai l’anima, che il pianeta “antico” non conosce nemmeno…e ne, vuole conoscere… Plutone è Plutone, quasi indefinibile, tanto è invisibilmente irreale…, Plutone materico e Plutone energetico: là dove muore superficialmente l’essere umano (credendo erroneamente di perpetrarlo ad altri…), prostituendosi, derubandosi, tradendosi, ingannadosi, nascondendosi, non ci sarà mai Plutone…il Re degli Inferi, c’è invece quel Plutone re delle nefandezze umane,  c’è solo un suo “sosia”, ripetuto all’inverosimile, c’è una Matrix stampata in miliardi di software…, un disco di successo stampato per milioni di fans: c’è il suo elmo mitico, in quei frangenti di umana disgregazione, esso si visibile e tangibile, nelle perversioni degli umani sensi, agli occhi e alle menti completamente bruciate dai pensieri stravolti di potere e di comando degli uomini sugli uomini, i quali, una volta indossatolo, si sentono potenti come dei immortali; immortalati però alla finita imperfezione che quell’Elmo illusorio prevede: droga l’anima per venderla e distruggerla al demoniaco di turno, come il Faust docet…!!!  Plutone fisicamente è invisibile agli umani pensieri…, come quando vediamo un film di fantascienza, in cui tutto sembra essere vero, anche quello che rappresenta, appunto, l’aspetto fantascientifico, che per definizione  non aderisce ai significati reali: si muove solo l’elmo profetico, ma non il suo contenuto…che rimane irrisolto nelle complicanze delle scene inspiegabili alla sola coscienza materica…!!! Ci approfittiamo del nostro prossimo, come del film di fantascienza, non capendo che nella realtà stiamo cannibalizzado noi stessi, nell’opera sporca del guadagno e della fama ad oltranza…mentre nel film, quando i titoli scorrono, ritorniamo alla ….vita, possiamo ancora vivere illudendoci di essere fuori da quelle istanze di morte…!!!  Plutone alla fine uccide tutto questo, perchè annulla le macchine e i robot multietnici, organizzati da menti che di umano, al dunque, non hanno più nulla, se non quello che gli rimane di credere che spesso non è più collimante con l’io formatore: Plutone non crede…, è.., e, sopratutto sa di essere…!!! Non si vede esistere, come noi vorremmo vederlo, perchè vuole un impegno altro, che non ci appartiene, scioccati come siamo, nell’agire da automi, come purtroppo quasi tutti siamo: impregnati dalla pressa della realtà-irrealtà del vivere quotidiano che, come macchina infernale di una catena di montaggio senza fine, ci spinge ad agire da automi senz’anima, convinti financo di non possederla se non come immagine di una possibile-impossibile reincarnazione. Per questo e non per altro, non conosciamo mai …anima, figuriamoci Spirito.. !!!  
capricornLa fisica stessa, per quanto si sforzi, non giustifica più l’immagine di un mondo-macchina. La concezione scientifica della realtà è completamente cambiata: la relatività di Einstein ha mostrato che a livelli sottili di analisi la materia si riduce ad una forma di energia….Plutone materico e Plutone energetico….:la visibilità della distruzione avvenuta (materia) e l’invisibilità della rigenerazione inseminata (energia).
In seguito la meccanica quantistica (o fisica quantistica), sviluppata da Bohr, Heisenberg, Schrödinger ed altri grandi fisici, ha mostrato che tale energia manifesta proprietà ondulatorie, che esiste nelle leggi naturali un margine (e non solo…) per un “libero arbitrio della natura, se mi si consente l’accostamento, (l’indeterminazione)”, e che il sistema osservato si adatta al tipo di osservazione condotta. Questo significa che le proprietà  “oggettive” del sistema non sono definite esattamente prima dell’osservazione ma sono in parte determinate dall’osservatore…. L’energia plutonica si serve di questa indeterminazione: quel pallino-nucleo inscritto nel suo glifo, immerso nella coppa-recipiente, sta ad indicare una forma d’energia altrettanto inesauribile o meglio imprescindibile,, di quella del Sole: egli significherà l’altro Sole del’altra coscienza…., come scrive, in modo estremamente convincente la C. B. Anselmi, nel suo capolavoro “Gli dei dentro di noi” . Questo è un punto cruciale, che assilla molti fisici e astrofisici poiché rende essenziale la presenza dell’osservatore cosciente per l’esistenza stessa del mondo fisico…che non interessa direttamente Plutone e la sua energia inevasa…!!!  Senza la compensione della morte della Morte, Plutone non ha alcun senso in un oroscopo personale, dice ancora, molto opportunamente, la Anselmi e continua sottolinendo un concetto basilare:…”la vita che Plutone afferma, non è riferita più all’altra faccia della medaglia, non è più la controparte di un’antinomia: esso cancella la memoria di una realtà separata, di un IO separato, anzi la restringe, la condensa, tanto da infondere un’energia che schiaccia tempo e spazio…”. E’ una luce che è materia ed energia allo stesso tempo: si tratta a ben vedere di un’impossibilità logica…, inesplicabile alle ristrette leggi newtoniane gravitazionali… Plutone se ne sbatte di queste barriere e le supera per definizione…: entra in questo tempo, ricollegandosi indeterminatamente ad un altro tempo simile; attraversa questo spazio mixandolo con un altro spazio simile: qual’è l’oggi, lo ieri o il domani….??  Dov’è quel luogo mixato…?? E’ quì o là o non è…!!. E’ Storia, sotto il suolo calpestato dall’uomo e dalle forme naturali,  sommerso dalle ere compresse negli strati dei terreni e degli oceani. E’ Religione, è Mito, è Scienza…è Plutone..che si avvale di tutto questo, proprio per non essere.visibile, neanche come onda..vibratoria… E’ l’arma della sincronicità archetipica che sonda la conoscenza senza usarne il vocabolario, anzi scrivendone uno suo….
Plutone  è il demone ctonio che serve per sconvolgere la coscienza strutturante dell’Universo fenomenico, scisso, contrapposto e polarizzato…,  disgregandolo dall’interno, rendendo, come pendolo inesauribile, continuamente il miracolo ricevuto alla sua origine: l’UNO…e l’unicità incontestabile nella totalità… Il demone insano della non memoria “ricorda” la sua eterna coazione: e di nuovo riscinde la particella universale, frantumandola in “ennesimi” infinitesimali, come l’atomo e il suo nucleo, incalzandone l’ampiezza e l’espansione. Tutte le galassie si allontanano e la loro velocità è direttamente proporzionale alla loro distanza. Come si spiega questo? La spiegazione più semplice è che l’universo si sta espandendo, sta diventando più grande; e si sta espandendo uniformemente e senza cambiare forma….esattamente come la nostra mente, meglio forse dire come il nostro Spirito: sinapsi dopo sinapsi si giunge ad alimentare verità altre che erano lì ma non vedevamo sia in noi che fuori da noi, oltrepassiamo le fatidiche Colonne d’Ercole del sapere e della consapevolezza, agganciandoci a qualcosa rimasto prima come testimone di altra civiltà. sinapsi dopo sinapsi…appunto. La vita comunica con la vita in forme paradossali. Come per quella signora che, quando litigava col marito, le cadeva l’orologio di cucina. Il mondo e’ sincronico, meglio sincronicistico acasualmente… Se consideriamo che tutto e’ collegato a tutto, risulta chiaro che tutto e’ conosciuto nello stesso tempo, le cose possono partecipare di cio’ che avviene alle persone e possono sottolineare i loro movimenti piu’ grandi di energia con segni analoghi.
Come, se io mi arrabbio, il mio fegato si infiamma, cosi’ nell’universo-mondo cose lontanissime da me, ma dello stesso segno, possono avvenire contemporaneamente. L’uomo e’ un universo infinito calato in un universo infinito. L’infinito e’ dentro di noi e fuori di noi, e i due infiniti si corrispondono.  La nuova fisica chissà, potrebbe essere una nuova Alchimia …!!  Certi fenomeni quantistici pongono forti restrizioni al concetto di “oggettività” dell’Universo e mettono in discussione il concetto stesso di “realtà“. Per esempio, un elettrone appare come una particella se vogliamo rivelarla come particella, o come un’onda se vogliamo rivelarla come un’onda, e non esiste come una entità puramente “oggettiva”. Questa è una caratteristica intrinseca dell’ambito quantistico che è esploso, non casualmente, nella sua concretezza maggiore, proprio agli albori della scoperta di Plutone (1930) così che io penso più appropriato dirigerne il significato verso queste nuove “logiche” quantiche che ristringerlo inappropriatamente nel solo ambito psicoanalitico, pur determinante per le sue dinamiche e per i suoi insight, della coscienza umana del profondo e della sua analisi, (che pure “sente” nelle sue sommosse virulente..ma non come esperienza da consumare.come fine: è solo un mezzo in questo caso…) che preferisco orientare maggiormente sui moti planetari del Nettuno..oceanico. 
PLUTONE QUANTICO
La scienza si propone di comprendere la realtà naturale, e la fisica ne è la strada fondamentale. Oggi, da anni in realtà, i fisici tentano di sviluppare una «teoria unificata» che permetta di dedurre tutte le manifestazioni dell’universo in termini di un’unica entità: il Campo Unificato. Poiché anche la mente umana appartiene alla realtà, è naturale cercare la relazione tra mente e Campo Unificato, e chiedersi come siano nati la Coscienza e lo Spirito nell’Universo.
Di solito gli scienziati sottintendono che la mente sia un fenomeno secondario (rispetto alle entità fondamentali della fisica), riscontrato solo in organismi complessi come gli animali e le persone (spesso tristemente meno dotate degli animali…!!!), e quindi di esclusiva pertinenza delle scienze biologiche. E DIVIDONO..continuamente dividono…quello che invece è UNO…La linea che unisce l’evitabile dall’inevitabile è la stessa…., le linee che esprimono la visibilità dall’invisibilità coincidono… Le attuali conoscenze scientifiche, (la “mimica plutonica“…), però, ci permettono di superare questa visione riduttiva. Oggi risulta evidente che l’attività mentale è prodotta da processi fisici e chimici che avvengono a livello molecolare, atomico, e probabilmente anche subatomico nel sistema nervoso, cioè a livelli sottili vicini al Campo Unificato. A questi livelli, la realtà naturale è governata, come ormai sappiamo, dalla “fisica quantistica” e la materia non ha più il consueto “aspetto solido”, ma rivela la sua reale essenza “immateriale” di campi vibranti di energia, che sono qualcosa di “astratto”, più “mentale” che “materiale”, più animico che materico (in informatica si direbbe più software, programmi, che hardware, apparecchiature…e per dirlo io, che ci capisco veramente poco…chiunque può arrivare a capirne le dinamiche).
Perciò si può supporre che la questione della mente possa trovare un’ovvia spiegazione a questo livello piuttosto che nei tradizionali termini materialistici. Questo implica l’adozione di un nuovo modello concettuale che sostituisca il modello materialistico che ha dominato gli ultimi quattro secoli….Plutone è stato il mezzo utile per capire questa logica illogica perchè i suoi stessi moti sono inpercorribili gradatamente: se ne va su e giù e si allarga nelle orbite estranee senza sentire i confini del suo o dell’altro…Plutone è la vitalità quantica…inspiegabile con la logica solo materiale..
La mia affermazione sostanziale è che se capiamo Plutone una volta per tutte, se ne capiamo la sua natura, che implica appunto un nuovo modello concettuale, (e si capirebbe che utilizzando finalmente  nuovo modello) esso darebbe un quadro più chiaro e completo dell’universo e della vita dell’essere umano….essendone, in quanto Plutone, il guardiano unico, sistemato non casualmente, ai confini del nostro sistema solare..primo contatto, primo ponte per superare le “altre” Colonne d’Ercole dello scibile. I suoi metodi,  senza tempo e senza luogo, estranei alle logiche matematiche, se correttamente orientati ci insegneranno a vivere l’istantaneità della realtà, del quì e ora…di cui tanto si parla e poco si capisce…!!! L’indefinibilità plutonica è una definizione…: so che parlo difficile ma non esiste energia-plutonicaun modo semplice per chiarire l’incomprensibile.., bisogna contattare la realtà quantica che Plutone, secondo i miei studi, rappresenta.., anche elaborando il significato (determinante per un’analisi completa) del suo glifo “esoterico”. La sua “paranormalità”, si direbbe, parafrasando vecchi ambiti angusti e universitari.., rendendone però il vero senso del termine ad una giusta e corretta dimensione autorevole, non dispregiativa, consiste nell’idea cioè che ogni cosa in natura sia costituita di un’unica essenza che, quindi, si trova in cielo, in terra, in ogni luogo… La fisica quantistica è aperta al fenomeno cosiddetto paranormale, al contrario, com’è noto, della fisica newtoniana, materialista e meccanicista, erroneamente basata sull’oggettivazione e sulla riduzione (se non sulla totale negazione) dell’elemento coscienza….!!!  È opportuno sottolineare, quindi, come l’ostilità manifestata da certi scienziati e da certi astrologi (che neanche vogliono prendere in considerazione la lettura di Plutone nei temi…) nei confronti di chi sostiene l’esistenza di fenomeni “paranormali” sia del tutto ingiustificata e riveli quanto siano ancora forti e radicati i pregiudizi meccanicistici, entro la cui cornice, peraltro, i fenomeni paranormali, effettivamente, non avrebbero grandi possibilità di esistere.. Gli scienziati hanno da sempre dedicato molto del loro tempo a compiere le ricerche sulla natura e il funzionamento dei processi vitali profondi (come ad esempio gli approfondimenti sulla ghiandola Pituitaria e su la ghiandola Pineale, ancora più “complessa”..) e tutto, come si sa, senza alcun risultato valido, riscontrabile cioè scientificamente in laboratorio…, in quanto come dice con tanta ironia Mefistofele al giovane uomo che aspira a studiare la scienza con il dr.Faust:
….” Chi vuole studiare qualunque cosa vivente,
Cerca sempre, innanzitutto, di cacciarne lo spirito;
Alora la sua mano resta colma di frammenti inerti,
Poichè vi manca, ahimè!!, il soffio della vita”….   
Nessuno in realtà può osservare realmente le funzioni fisiologiche di un qualsiasi organo su un tavolo di vivisezione, nelle condizioni offerte da un laboratorio (perlomeno nelle condizioni relative alla ricerca oggi condivisa dai cosiddetti scienziati). Per giungere ad una adeguata comprensione della cosa, si devono analizzare questi organi nell’esercizio delle loro funzioni fisiologiche, nel “corpo vivente”, e ciò non può essere effettuato che per mezzo della “vista spirituale”…!!! Vista questa, che appartiene alle dinamiche plutoniche che dovremmo introitare per poter agganciare il divino in noi e le sue spettacolari “in-formazioni” di cui, e dovremmo cominciare a saperlo oltre che a capirlo, disponiamo tutti e, che solo in pochi, i cosiddetti “illuminati”, sono stati in grado di orientare nel loro percorso speciale vita verso i percorsi alti e subliminali degli istinti umani.    Consideriamo per errore, “paranormali”, questi fenomeni finchè non siano giunti alla soglia della…normalità conoscitiva…., come avviene per qualiasi evento fuori dall’ordinario che l’uomo chiama “miracolo” solo perchè ha dato (gli è stata imposta…in realtà) “coscienza fisica” alla fede..che fisica certamente non è….!!!  
Questo nuovo modello, da me prefigurato sulle dinamiche plutoniche sincronicisticamente quantizzate, darebbe un quadro più chiaro e completo dell’universo e della vita dell’essere umano. In esso la mente e il pensiero derivante, intesa non più come organismo obbediente a stimoli prefissati, ma vero e proprio motore in fieri di potenzialità enormi non ancora attivate dal collegamento mente-coscienza, rivestirebbe un ruolo di importanza cruciale, poiché sarebbe una manifestazione diretta del Campo Unificato, entità fondamentale della realtà naturale che rappresenta lo sfondo in cui le quattro forze note (elettromagnetismo, interazione nucleare forte, interazione nucleare debole, gravitazione) ritrovano un comune denominatore. Il campo unificato é la teoria per cui l’intero universo é l’espressione delle stesse onde-particelle che tutto formano e pervadono e che proprio l’energia di Plutone, secondo il mio approccio, riesce a rappresentare simultaneamente senza differenziarsi nel compimento della “sua” particolare realtà fenomenica, pronto com’è a sbriciolarla e a rigenerarla senza alcun nesso materialistico, intellegibile o visibile ai nostri sensi, non allineati su quella specifica lunghezza d‘onda: ecco la grandezza della lettura “scientifica” astrologica (quello che chiamo “il Laser astrale…”), mai affrontata seriamente…ovvero ricusata come ascientifica dai soloni di ogni ipotetica scienza, quale usurpatrice di chissà quali dogmi… tutti peraltro ascritti e ascrivibili alle scienze cosiddette esatte… Proprio questa affermazione di “esattezza” è il nocciuolo della matassa da districare: presunzione di postulato mai dimostrato in realtà e, se mai tra le righe ci fosse qualcosa di scientifico ho paura che cozzerebbe comunque con l’esatto, tante sono e saranno poi le variabili al’ipotetico tema discusso che, l’origine considerata tale (scienza esatta…), regolarmente si scopre e si è scoperto poi non esserlo affatto:… Mi sembra inutile, a tal proposito dover ricordare la rivoluzione copernicana come uno degli esempi più clamorosi di siffatto postulato.. 
Le conseguenze filosofiche inoltre sarebbero enormi: la coscienza riacquisterebbe un ruolo di primaria importanza nell’universo, il che darebbe un supporto di natura scientifica alle concezioni basate sullo “spirito” e, quindi, anche alle religioni, ricollocandole sull’uomo e non fuori da lui, come oggi avviene perversamente: il divino è in noi e non aldilà dell’inquietante trascendente., posizione la quale è certamente scatenante le pegiori pure e le inevitabili ansie in cui l’uomo moderno è inserito senza via di scampo, religioso o ateo che sia….   
Molti scienziati, come ho detto, contrastano apertamente tale approccio. Ma è facile dimostrare che il loro rifiuto deriva da un giudizio superficiale e da pregiudizi materialistici, legati ad una fisica ottocentesca, che sopravvivono ancora nonostante i progressi della ricerca in genere, (spesso collocata in aree di “confine”, frettolosamente considerate ascientifiche, solo perchè non “ufficiali”), e della fisica in particolare, verso stadi più evoluti… in cui è bene ricollocare adeguatamente la scienza astrologica in quanto vera unica disciplina capace a leggere e a tradurre le due anime (corrispondenti ai due emisferi cerebrali: il destro animico e il sinistro materico), in contrasto altrimenti, della realtà fenomenica che ci circonda, senza mai separarle, come invece erroneamente certa scienza accreditata ha fatto e continua a fare da secoli, perpetrandone la polarità dei concetti (la dialettica degli opposti) e non la fusione (la coniunctio, l’integrazione nell’unità), aderendo ad una completa mancanza di visione unificatrice, separata com’è nelle competenze di base e nelle aule universitarie..
PLUTONE PSICOANALITICO
Mi piace allora immaginare che il Plutone così ancestralizzato, di cui sto parlando, nella sua sistematica poliiedricità alluda, nonostante la sua freud-e-mostri-alieniincorporeità, al tema della coniunctio, della unione degli opposti, come dicevo, che rappresenta il cardine della riflessione junghiana sulla nevrosi e sul significato stesso dell’esistenza. “La terapia -egli scrive- mette i contrari a confronto e mira a una loro durevole riunificazione” …  Plutone, nella sua pur esplicita violenza distruttiva (a volte fin troppo…) non assemblante solo superficialmente, diviene  in realtà il collant della riunificazione (dell’io-anima disgregato) , non materica, o meglio non solo materica, ad un altro livello di coscienza dove trova la sua nuova “soluzione” , per un eterno ritorno del principio evolutivo che solo tramite questa modalità crea le condizioni-ponte per l’infinito e gli “stargate” universali attraverso i quali gli esseri, (umani e non…), potranno evolvere sia fisicamente, sia psichicamente, sia spiritualmente…   Il simbolo, analizzato profondamente (come l’importante lavoro della Boccherini-Anselmi insegna..), esprime appunto questo significativo paradosso..paradigmatico: Plutone agisce nella verità con la finzione e nella menzogna con la verità… elementi entrambi di un mondo ora illuminato ora oscuro..senza soluzione di contiuità. Potrei riferirmi per meglio spiegarmi, facendo sfoggio di cultura, alle dinamiche teatrali  Brechtiane, e dunque alla tecnica dello “straniamento”. Questa è una tecnica teatrale, la più difficile da realizzare. Brecht si chiedeva come produrre timore e compassione sostituendo l’immedesimazione aristotelica con lo straniamento. Straniamento vuol dire, per l’attore, fingere di non stare recitando, mostrandolo allo spettatore. Durante la rappresentazione – diceva Brecht – vi possono essere dei momenti particolari in cui è molto importante che l’attore faccia capire al pubblico che non sta recitando, anche se di fatto continua a farlo….(Plutone sposta le ere fisicamente, sembra, in realtà alimenta l’anima ad evolvere da dove viene per dove dovrà andare…). Lo spettatore dev’essere indotto a credere che ciò che vede è più importante di una recitazione (che è sempre, per sua natura, una finzione scenica): recitare per scuotere i sensi è una cosa, farlo per scuotere le coscienze e indurre a riflettere su di sé è tutt’un’altra….
Si può legittimamente parlare inoltre dell’incontro di due opposti, un incontro che avviene in teatro così come nello studio analitico: quello tra immediatezza vitale e riflessione, distanziamento e riappropriazione…, che altro non è che l’abito dell’action-movies plutonica.., per rimanere in termini psicoanalitico- spettacolari..(tecniche di regia, di teatro e/o di cinema..).
Del resto, in termini generali, sia il teatro che l’analisi sono artificio e si svolgono all’interno di una ritualità che li estrania dalla mondanità quotidiana per isolarli in uno spazio-tempo diversamente intenzionato….: le forze dirompenti plutoniche trascendono le dinamiche vitali quotidiane, trasformandole, cioè sintonizzandole, ai propri altissimi valori energetici, altrimenti invisibili. Continuando il parallelismo, anche in analisi lo spettacolo comincia a ora fissa, e il setting è la ritualità che lo governa…  Fermo restando che -come accade spesso nel teatro contemporaneo, per esempio in Pirandello- quelle regole possono a volte essere infrante (Plutone, re degli inferi, non subisce imposizioni..): gli attori si “confondono” con gli spettatori, e tuttavia non per questo lo spettacolo cessa di essere tale….
Quale la funzione dell’artificio teatrale? Penso che l’essenziale di ogni spettacolo che non sia di pura evasione sta nell’additare un significato. Il teatro (l’analisi) non è la vita; è un compendio, una sintesi della vita. Nel relativamente breve concatenarsi degli eventi viene indicato un senso -per indicare il suo carattere trascendente, si potrebbe dire un destino-, altrimenti disperso nel pulviscolo degli eventi. Una rappresentazione teatrale dura generalmente due-tre ore, poiché un autore-demiurgo organizza per noi il racconto. L’analisi dura 200, o 2000 ore, perché il racconto si fa tra i due attori, e molte sono le esitazioni, i tentativi abbandonati, il gioco delle varianti possibili. Ma alla fine (una fine provvisoria, naturalmente) noi avremo visto un mito in azione, giacché mito e senso sono la stessa cosa. Ci saremo riconosciuti in una figura, in un racconto, che forse non ci piacciono, ma sono i nostri. Non c’è in questo niente di trionfalistico. Jung lo sapeva bene quando scriveva: “…il paziente diventerà quello che è realmente. Nel peggiore dei casi, si assumerà la propria nevrosi, avendone compreso il significato” . E’ la presenza del mito nelle nostre storie che mi porta a riaffermare che le immagini archetipiche non sono quelle “superfluità” che qualcuno ritiene. Esse sono invece fattori di esperienza, figure vive attraverso le quali noi incontriamo noi stessi e la nostra collocazione nel mondo e Plutone, se non lo si fosse capito, è il signore degli archetipi: racchiude, non a caso, nella sua larghissima e “illegittima” orbita, l’intero nostro sistema solare determinandone le attività e sconvolgendone la normalità.
Limite e apertura nello stesso tempo: entro Plutone le mentite spoglie, oltre Plutone…la vita oltre la morte… 
Unione degli opposti, teatralizzazione dell’esperienza e rimitizzazione sono il fondamento dell’analisi junghiana. Si potrebbe dire che l’unione dei contrari, sempre perseguita e mai definitivamente raggiunta, ne rappresenta lo scopo e il coronamento, mentre la teatralizzazione e la rimitizzazione ne sono lo strumento. Va anche aggiunto però che lo scopo non è pensabile senza il mezzo per raggiungerlo. Noi sappiamo che l’unione degli opposti significa propriamente la loro messa in tensione, il loro contraddittorio coesistere, che è la garanzia di una buona convivenza tra conscio e inconscio. Ciò comporta una relativizzazione dell’Io e delle sue certezze e la creazione di una sorta di spazio intermedio, nel quale i contrari si fronteggiano: il vero teatro saturnino in cui Plutone ne è il deus ex machina..  Ne consegue ovviamente una destabilizzazione degli assetti costituiti, ma soprattutto viene escluso che un qualunque assetto possa essere considerato come definitivo. sole e luna oppostiE’ il sacrificio dell’univocità: a ogni atteggiamento ne corrisponde uno di segno opposto e l’arte sta nel tenerli insieme, essendo consapevoli di dover pagare un prezzo tutte le volte che decidiamo di far pendere la bilancia da una delle due parti. Naturalmente, la dimensione temporale assume qui un rilievo fondamentale, in quanto il confronto tra le parti avviene nel tempo e nel tempo trova le sue alternanze e le sue compensazioni, che sono in definitiva il contenuto della storia della nostra vita… Mi sono domandato, (come dice un serio psicoanalista quale A.Romano da cui prendo spunti notevoli per questa dissertazione plutonica..) anche per non essere troppo estraneo alla contemporaneità del mio tempo,  se un’antropologia come questa (ogni psicologia, come sappiamo, rinvia a una antropologia che la giustifica) sia rispecchiata oggi dallo “spirito del tempo”. Nutro molti dubbi, insieme a Romano, in proposito. A prima vista, si potrebbe sostenere che l’antropologia proposta da Jung sia in sintonia con lo spirito della post-modernità, che è disponibilità alla giustapposizione e alla commistione. In realtà, secondo la mia visione, le cose non stanno così: la messa in tensione degli opposti presuppone una sorta di ingenua “serietà”, un atteggiamento cioè che vorrebbe discriminare ma viene messo dolorosamente in scacco dal riconoscimento delle ragioni che ogni parte rivendica. L’antropologia junghiana è coerente, da questo punto di vista, piuttosto con lo spirito della modernità, con l’immagine dell’uomo che, avendo perso il fondamento di ogni certezza, esplora dentro e fuori di sé le possibilità contraddittorie dell’esistenza. Mi sembra invece che l’uomo post-moderno, educato dai mezzi di comunicazione di massa, partecipe del “collettivo sognante” , aspiri per sua natura all’assenza di tensione, alla messa tra parentesi della storia; nel caso migliore, tende alla estetizzazione dell’esistenza, al passaggio indolore, ludico, da un atteggiamento all’altro, alla gestualità irriflessa: non vuole in realtà impegnarsi seriamente non capendo che libera così le istanze irriflesse del suo Plutone che lo obbligherà inevitabilmente ad agire …  La dimensione etica latita. Niente di più contrario alla posizione di Jung, che vede nel conflitto il motore della vita. Basti leggere una frase come questa: “Spesso dietro la nevrosi si nasconde tutto il dolore naturale e necessario che non siamo disposti a tollerare” . O anche: “Il terapeuta deve raccomandargli (al nevrotico) anzitutto di accettare una buona volta il conflitto, con tutte le sofferenze che inevitabilmente comporta…” . E ancora, col suo caratteristico sarcasmo: “Secondo il mito, Cadmo e Armonia vennero pietrificati (evidentemente, in seguito a un embarras de richesse, imbarazzo della scelta: se l’armonia è perfetta, non succede più nulla!)” . E’ per questo che gli autori New Age  che “fingono” di richiamarsi a Jung, o mistificano o si illudono… 
In conclusione, Jung e la sua psicologia sono, a mio avviso, un felice anacronismo… dice Romano. Non è detto però che gli anacronismi non servano, dico io… A parte ogni altra considerazione, in ogni anacronismo è conservato il richiamo dell’utopia, il contraltare dialettico di ciò che appare stabile ma è insidiato a sua volta dal tarlo della precarietà. ..in cui, Plutone affoga la sua anima mortale, per divenire immortale solo ai nostri occhi, essendo lui, la sostanza e la forma…in sintesi alchemica perfetta..:un’immagine e la sua controfigura.  Un fatto immaginario non è un fatto inesistente, ma un fatto di ordine diverso… Non c’è una sola cosa che non sia prima esistita nell’immaginazione, nella fantasia… Gli istinti o le pulsioni si possono certamente formulare in termini fisiologici o biologici… ma sono al tempo stesso entità psichiche, che in quanto tali si manifestano in un mondo della fantasia loro specifico;… ad ogni istinto è per così dire accoppiata una corrispondente immagine della situazione. La luce che gradualmente si fa strada nella mente del “paziente” consiste proprio nel fatto che egli intende le sue fantasie come un processo psichico reale, che è capitato a lui personalmente. E in ultimo e non ultimo: lo scopo del trattamento analitico consiste nell’assimilazione delle immagini viste nel proprio teatro interno…, o no?? L’inconscio parla attraverso le immagini, e l’immagine permette l’umanizzazione di ciò che altrimenti non potrebbe essere detto. In altri termini, possiamo liberare la libido dall’inconscio solo andando a scovare le immagini che le corrispondono…., solo comprendendone, traducendone  i significati “alieni” , ancestralmente “ricoverati” nella nostra coscienza antica e primitiva, raccontata malamente e distortamente dalla storia umana, (ormai è cosa ovvia addirittura..), spesso scritta falsamente da un’unica fonte, e per questo non oggettiva, quella dei cosidetti “vincitori…”…!!!  A tal proposito vorrei sottolineare qui un fatto che mi sembra essenziale. L’immagine, a differenza della parola definitoria, non si presta al gioco del potere. L’immagine ci viene proposta dall’Altro, dall’inconscio, che ci utilizza come un deposito di materiali in cui pescare, ma noi non possiamo impossessarcene.: Plutone gioca il ruolo di tra-duttore.. Nel momento in cui diciamo: questa immagine, questa storia, significa questo, noi rompiamo il patto di non prevaricazione che abbiamo stretto con l’inconscio, e ci trasferiamo su di un piano diverso. L’immagine diventa allora oggetto di indagine. Non che questo non sia legittimo, ma Jung, vorrei ricordare, consiglia di restare il più possibile nel mondo delle immagini e tende a rinviare questa operazione a una fase conclusiva, quando -per così dire- …il lavoro è già stato fatto, si è fatto da sé…!!!  Va aggiunto che, nella concezione junghiana, le immagini hanno uno statuto particolare. Non bisogna infatti dimenticare che gli archetipi sono degli organizzatori dell’immaginazione; più precisamente, sono disposizioni inconsce a produrre rappresentazioni organizzate intorno a un particolare nucleo di significato: così dovremmo intendere le logiche planetarie in chiave psicanalitica… Entrando in relazione con le immagini che l’inconscio ci propone, noi riscriviamo a quattro mani il racconto della nostra sofferenza e ci è dato intravedere quale è la sua direzione, quali i suoi possibili esiti, quale il nucleo tematico “in temporale” da cui è attivata: le progressioni e le direzioni nel campo d’indagine sui grafici astrologici…  Il significato qui non è dato per via interpretativa ma per via esperienzale; è piuttosto una soluzione, uno scioglimento, un raccontare e un essere raccontati. Questo è il punto di intersezione tra analisi, trasformazione e racconto. Che la nostra sia una civiltà dell’immagine è un luogo comune. Siamo assediati dalle immagini, ma di quali immagini si tratta? Immagini che altri hanno disegnato per noi, che ci vengono imposte come un sogno monotono pur nella apparente varietà. Una nebbia colorata che avvolge l’uomo contemporaneo e lo accompagna, per citare Walter Benjamin, sulla “strada sensuale del commercio” , sulle cui pareti “la merce prolifera come una flora immemoriale”… In alternativa alle seduzioni della merce, sempre più essenziale appare l’esercizio di una fantasia che liberi dentro di noi quelle immagini potenti, nelle quali sia possibile riconoscere il senso della nostra vita: è il passaggio dai miti preconfezionati alla costruzione di un mito personale… E’ la vera motivazione plutonica, questo passaggio che arma il cambiamento… tra la nozione del tempo in genere e la nostra nozione di tempo… L’apertura di un canale tra storia personale e universo mitico non è un espediente per ridurre la sofferenza ma è piuttosto una sorta di messa in forma, che a quella sofferenza fornisce un orizzonte, e che può promuovere, se me è in grado, una trasformazione. I concetti junghiani di Persona, Ombra, Anima e così via appaiono, in questa prospettiva, poco più che una stenografia, o una inevitabile astrazione. Si tratta di figure mitologiche che continuamente hanno bisogno di essere nutrite dagli incontri “reali” che facciamo nei sogni e nelle fantasie, come anche, in quei verificabili racconti di abduction alieni…. E’ questo un modo perché non venga perso il contatto con quell’Aldilà da cui il discorso ha origine, con quell’inconscio che mai si arrende a noi definitivamente ma che, nondimeno, continuamente ci invia messaggi. Il mondo che Plutone rappresenta, esterno e interno, è equivoco e non bisogna prenderlo alla lettera. Se per inerzia, timore o colpevole ingenuità ci lasciamo sfuggire l’occasione di entrare, non vi è più rimedio…la morte della Morte giocherà le sue carte e noi, inconsapevolemente consapevoli, penseremo di darle come principali attori, senza renderci minimamente conto di essere a mala pena delle comparse, per rimanere in ambito teatrale.  Sembra che, come noi riluttiamo all’inconscio, così l’inconscio si neghi a noi. Ma anche, così sistema solarecome noi tendiamo alla redenzione, anche l’inconscio desidera essere redento, e quasi forzato. La redenzione avviene nell’incontro. Vi è un passo in cui Jung parla dello “struggente desiderio dell’inconscio che aspira a diventare coscienza”… Il punto essenziale è, per lo psicologo svizzero, cogliere le voci di dentro e intrecciare con loro un dialogo. La forza dell’Io sta nella sua capacità di autolimitarsi o, meglio, nel suo farsi poroso, permeabile all’altra parte. L’antinomia plutonica sostanziale che anima i processi di cambiamento è quella che possiamo rivedere nel conflitto, tutto umano, tra vita e autocoscienza. Jung, come ti sbagli, ha tematizzato questo conflitto, sostenendo le ragioni di entrambe le parti. Infatti, se da un lato egli ribadisce l’importanza del “fare coscienza”, cioè di allargare lo spazio di libertà dell’Io attraverso la dissoluzione delle proiezioni, dall’altro osserva che una enfatizzazione della conoscenza contiene in sé il proprio limite. Ecco l’anima vera di Plutone, direi impropriamente il suo Nadir (che poi proprio inappropriato non è….se si cominciasse a ragionare in termini di una astrologia extraterrestre, a cui prima o poi dovremo assolutamente riferirci..). Se è vero, come egli scrive, che “tutte le persone incontrate nella vita che hanno un potere di fascinazione su di noi, sono in realtà parti scisse di noi stessi che abbiamo rimosso e che ci sono riportate indietro” , è altrettanto vero che in assenza di proiezioni il mondo diventa grigio e la vita si arresta…..giustamente.  Il rapporto, così inteso, tra vita e coscienza viene ricondotto all’interno della dinamica degli opposti. La vita senza consapevolezza è cieca, ma la consapevolezza che esclude la vita arresta il moto libidico. L’uomo è pur sempre un essere limitato, che non può fare a meno delle proiezioni, ma la cui dignità sta anche nell’accettare il rischio della vita, nell’attingere al fondo delle proprie passioni per alimentare le illusioni nelle quali la vita consiste. Sapendo, e insieme non sapendo, che di illusioni si tratta. L’accettazione di questa contraddizione permette uno scambio, un passaggio più agevole tra analisi e vita…. Dire tutto al paziente… anticiperebbe la sua analisi, spogliandola così di quella qualità emotiva senza la quale il processo non ha alcun valore” … Ecco, questo è un metodo efficace per “sentire” il dominio plutonico nelle viscere del nostro animo, altrimenti disperso nei meandri bui e insoluti dei …labirinti delle famose Chiese gotiche….da dove prima o poi dovremmo cercare di uscire a riveder le ..dantesche stelle… !!! Oltre l’orbita di Plutone entriamo nella fascia di Kuiper, il disco o fascia (ce lo possiamo immaginare come una ciambella),contenente migliaia di asteroidi, che si estende per centinaia di UA, fino a congiungersi con la nube di Oort, la grande sfera contenente miliardi di nuclei cometari, che racchiude Sole pianeti ed asteroidi e che si estende, come detto, per circa centomila UA..L’estensione esatta della fascia di Kuiper, che comincia come abbiamo appena visto dall’ orbita di Plutone, non è ancora conosciuta e definita con precisione.
Probabilmente si estende per qualche migliaio di unità astronomiche, fino a confondersi con la nube di Oort. In questa ultima zona sferica, che a sua volta si estende per centinaia di migliaia di UA, troviamo miliardi di nuclei cometari:nuclei, solidi, delle comete…A queste distanze l’azione gravitazionale del Sole, che pure è importantissima, assieme alla radiazione, perde praticamente tutta la sua efficacia e questi nuclei  cometari, una sorta di “sassi” ricoperti di ghiacci di una decina di chilometri di dimensione (quello della famosa cometa di Halley, osservato da vicino dal satellite Giotto), restano nelle loro orbite assai lontane dal centro del Sistema Solare. Alcuni di questi nuclei possono avere orbite che li portano vicini ai limiti della fascia di Kuiper, o che comunque puntano verso il centro del Sistema Solare. Plutone, la sua orbita cioè, è cerniera divisoria tra la mente conoscibile (non conosciuta…badate!!) e lo sconfinamento dei limiti dello spazio intergalattico appena descritto…: contiene il mondo e contemporaneamente lo espande…, non dice tutto al paziente (l’individuo, che ha radice etimologica, non dimentichiamolo, per indivisibile…) per non anticiparne l’autoanalisi ..anzi lo “inganna” creando gli schemi della morte, senza far vedere lo spiraglio “lontanissimo”, -come abiiamo visto dall’ampiezza sconfinata dell’oltre il sistema solare-, della vita..  Ecco dimostrata la sua vera natura quantistica che è come onda e particella insieme..senza distinguerne il momento (principio d’indeterminazione..) della frantumazione dell’una per la promozione dell’altra…. Cerneira o ponte che sia, parliamo di un mezzo e non di un fine, come spero di aver chiarito anche in ambito psicoanalitico…E’ l’astronave intergalattica su cui prima o poi dovremmo salire per poter parlare come veri esseri umani-divinizzati quali in realtà siamo..Non è morte che appartiene alle sinergie di Marte e Saturno, non è sesso che appartiene alle combinazioni Marte e Venere, Sole e Luna….
Plutone  ..”.E’ “…, come psicoanaliticamente ho spiegato, con dovizia di particolari, essenza del finito ed essenza dell’infinito… Ambito, la psicoanalisi, in cui del resto, sappiamo tutti che non di rado le interpretazioni, soprattutto quelle che pretendono di essere esaustive, soddisfano la vanità dell’interprete ma vengono messe dal paziente in un cassetto etichettato e lì dimenticate. La trascrizione nel linguaggio diurno toglie spesso ogni efficacia trasformativa ai messaggi notturni…: equivalente immagine, questa, dei moti planetari diurni e notturni in cui si agitano le ansie archetipe dei nostri mostri, divenuti tali nell’ombra oscura dell’incognita, circoscritte al pianeta di turno che sta transitando nel nostro cielo interiore chiedendo una giusta attenzione all’io pervaso da sensi mirati o meglio creduti tali… Non credo ci sia molto altro da commentare sull’illogicità di Plutone e delle sue congetture disarticolate, “stranezze” queste, solo però per certi..”orecchi”: le teorie alla fine, senza un suffragio pratico, a qualissi livello si compia, poi contano poco o nulla e, come il suono, che è il mezzo tra i più vicini alla timbrica della voce umana, rinvia alla musica, cioè all’indicibile, che essa stessa riesce però a esprimere senza sottrarlo, il suono, al proprio segreto, così Plutone anima l’indicibile utilizzandone le sinfonie universali senza seguirne le orbite precostituite..  La teoria romantica della musica che si fonda su questo paradosso, che C. Lévi-Strauss ha spiegato assai bene, quando ha osservato che… “fra tutti i linguaggi, solo la musica riunisce i caratteri contraddittori di essere a un tempo intelligibile e intraducibile”…, mi sembra essere un corretto parallelismo al moto e al dominio incondizionato di Plutone, maestro “unico” d’orchestra, assente e presente instantaneamente di fronte ai suoi orchestrali, come dipinti nel celebre quadro di Degas, le cui sapienti concertazioni, pur espresse a diverse lunghezze d’onda, hanno in se sia la logica del Tempo e dello Spazio indeterminabili, che l’illogicità del suo “jazzismo” Spirituale, determinabile….Apparente incongruenza questa, che noi, suoi orchestrali umanizzati, spesso occasionali, dovremmo intendere e tradurre come suoni comprensibili, non fintamente comprensibili… per ciascuno al suo livello, (legato come è e come sarà, alla sintonia della sua lunghezza d’onda, che inevitabilmente cambierà con l’agire relazionato al fattore età, sia fisico che mentale),  rimanendo materica e sfumata per certi occhi inariditi dalla logica senz’anima, ma trasformata e rigenerata, per quegl’altri, che sono già aderenti al nuovo impulso immateriale, vivo anch’esso ma d’altra vita…., unici soli, quest’ultimi, a poterne sentire la melodia…trasformatrice. Così è un po’ il nostro lavoro (la nostra vita), quando funziona: nutrito di immaginazione e di sentimento, sempre prossimo a un mistero incomprensibile con i soli occhi della logica, che dobbiamo rispettare non foss’altro perché più grande di noi…. Sempre passiamo accanto al silenzio, alla confusione, alla morte e, talvolta, alla rinascita, e questo ci insegna ad aspettare, a non avere certezze, ad essere anche noi confusi….

Roma, 18,aprile 2013

dr. Claudio Crespina © tutti i diritti riservati

Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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