“C’è qualcosa di meraviglioso nel vedere i poveri accettare la propria sorte, sopportandola come se si trattasse della Passione di Cristo. Il mondo ha parecchio da guadagnare dalla loro sofferenza”..M.T.di Calcutta
Cento anni fa nasceva in un villaggio albanese Agnes Gonzha Bojaxhiu, meglio nota come Madre Teresa di Calcutta. Nel giorno del suo centenario voglio finalmente pubblicare, ovvero, ri-pubblicare i miei appunti, costruiti in più di 5 anni di ricerche, dei miei studi sul Tema Natale di questa “religiosa”: Santa o Demone..? Avrete il buon senso di comprendere che si tratta di un lavoro di ricucitura di tanti pezzi, scolati tra loro che dopo anni sto cercando di amalgamare tra loro in cui si potrà capire come molte note di questa cosiddetta “santa” siano stonate financo il fatto che si trattasse di una donna…!!
Madre Teresa di Calcutta, al secolo, Anjeza Gonxhe Bojaxhiu, è stata una religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II.
“ Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza, diceva orgogliosamente. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù”.Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu affidata la missione di proclamare l’amore assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di amore per Lui e con un solo, ardente desiderio: “saziare la Sua sete di amore e per le anime”.
LA VITA e LE OPERE: Luci e Ombre nel percorso religioso di Teresa
Madre Teresa di Calcutta nacque il 26 agosto 1910 a Skopje, in Macedonia, la minore dei 5 figli di Nikola e Drane Bojaxhiu, e fu battezzata coi nomi di Gonxha Agnes.La minuta bambina dai piccoli occhi pensosi e la bocca facile al sorriso trascorre l’adolescenza tra la scuola, la drogheria del babbo e i giochi in compagnia del fratello Lazar e della sorella Aga. Cresce nella parrocchia di Cristo Re dove frequenta il Sodalizio, un gruppo di preghiera e aiuto per le missioni. Lì incontrerà dei padri gesuiti che lavorano nella lontana Calcutta, una città del Bengala. L’esperienza dei missionari la colpirà profondamente, tanto che a 18 anni deciderà di entrare nella Congregazione delle Suore missionarie di Nostra Signora di Loreto, presente anche in India. All’età di 8 anni perse il padre e la famiglia dovette soffrire di gravi difficoltà finanziarie. Nel settembre 1928 partì per l’Irlanda, dove entrò nell’Istituto della Beata Vergine Maria, noto anche col nome di “Suore di Loreto”,ed assunse il nome di suor Mary Teresa, ispiratole da quello di Santa Teresa di Lisieux. Nel dicembre dello stesso anno partì per l’India, sbarcando a Calcutta il 6 gennaio 1929. Nel maggio 1931 fece la professione dei voti temporanei e venne inviata presso la comunità di Loreto a Entally, dove insegnò nella scuola per ragazze St. Mary. Il 24 maggio 1937 fece la Professione dei voti perpetui e da quel momento venne definitivamente chiamata Madre Teresa. Nei venti anni che trascorse a St. Mary svolse attività di insegnante e nel 1944 fu nominata direttrice della scuola. Il 10 settembre 1946 fu il giorno in cui, prese la decisione di lasciare la scuola e di fondare una comunità religiosa che si occupasse dell’assistenza dei poveri.
Costruire la Città della Pace
Molti progetti della Madre si vanno realizzando ma manca forse quello più ambizioso: togliere i lebbrosi, i suoi figli prediletti come li definisce, dagli slum. Va ogni giorno a trovarli e curarli nelle loro misere baracche ma spera di costruire per loro una città. Sa già che la costruirà sul terreno di Asansol donatole dal governo, che dovranno abitarci 400 famiglie di lebbrosi e che la chiamerà «Città della Pace», Chantinabal ma le manca il danaro. Puntualmente però la Provvidenza arriva. E’ il 1964, a Bombay si celebra il Congresso eucaristico alla presenza del Papa. Paolo VI incontra la Madre e constata personalmente il suo enorme e fruttuoso lavoro. Al momento di partire le lascia un ricordo: una stupenda, lunga auto americana, decappotabile, tutta bianca con sedili rosso sgargiante con una dedica: “A Madre Teresa per la sua universale missione d’amore”. Appena la Madre vede la lussuosa vettura s’immagina seduta in quello splendore e scuote il capo dicendo: «Chissà quanta benzina consuma! No, meglio il mio carrettino tirato a mano. La metterò all’asta. Questa è la macchina dei lebbrosi». E infatti con il ricavato costruisce il primo lotto, dei 14 previsti, della «città della pace»; la strada più grande la chiama viale Paolo VI.
Due anni dopo, grazie ad altri aiuti e premi, il villaggio della pace viene terminato: l’antica speranza è diventata realtà. All’interno della città ci sono i negozi, i giardini, l’ufficio postale e le scuole. Ormai il nome di Madre Teresa varca i confini dell’India e cosi la congregazione: viene aperta a Cocorote, in Venezuela, la prima casa delle Missionarie della Carità. E’ il luglio del 1965.
Così da un angolo dei bassifondi di Calcutta comincia ad irradiarsi per il mondo l’amore per Cristo attraverso i sofferenti. La minuta figura di Madre Teresa, secondo alcuni un uomo, il suo fragile fisico piegato dalla stanchezza e dall’abitudine a curvarsi su ogni sofferente, il suo scarno viso solcato da innumerevoli rughe sono ormai conosciuti in tutto il mondo. Scelse come veste per sè e per le consorelle, fra cui molte sue ex allieve,il caratteristico sari bianco bordato di azzurro. Era sua costante abitudine recarsi nei sobborghi più poveri di Calcutta per visitare le famiglie ed assistere gli ammalati. Il 7 ottobre 1950 l’Arcidiocesi di Calcutta riconosceva ufficialmente la nuova Congregazione delle Missionarie della Carità. Ben presto apri una casa anche in Venezuela, a cui se ne aggiunsero presto altre a Roma, in Tanzania e via via in altri paesi di tutti i continenti. Negli anni tra il 1980 ed il 1990, Madre Teresa aprì altre case di missione anche nei paesi comunisti, compresi l’ex Unione Sovietica, l’Albania e Cuba. Madre Teresa fondò, altre congregazioni, fra cui i Fratelli Missionari della Carità, nel 1963, ed i Padri Missionari della Carità, nel 1984, a cui aderirono anche persone di altre confessioni religiose. L’intensa attività svolta cominciò ad attirare sempre più l’attenzione dei mezzi di informazione, numerose onorificenze le furono concesse come, ad esempio, il premio indiano Padmashri nel 1962 ed il Premio Nobel per la Pace nel 1979. Nel 1997 le suore di Madre Teresa erano arrivate al numero di 4.000, suddivise nelle 610 case di missione presenti in ben 123 paesi. Nel marzo 1997 incontrò Papa Giovanni Paolo II per l’ultima volta, prima di rientrare a Calcutta, dove morì 5 settembre 1997.
Il 10 settembre 1946, come sopra già detto, durante il viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per il ritiro annuale, Madre Teresa ricevette l’“ispirazione”, la sua “chiamata nella chiamata”. Quel giorno, in che modo non lo raccontò mai, la sete di Gesù per amore e per le anime si impossessò del suo cuore, e, parole sue, il desiderio ardente di saziare la Sua sete divenne il cardine della sua esistenza. Nel corso delle settimane e dei mesi successivi, per mezzo di locuzioni e visioni interiori, Gesù le rivelò il desiderio del suo Cuore per “vittime d’amore” che avrebbero “irradiato il suo amore sulle anime.” ”Vieni, sii la mia luce”, la pregò. “Non posso andare da solo”. Le rivelò la sua sofferenza nel vedere l’incuria verso i poveri, il suo dolore per non essere co-nosciuto da loro e il suo ardente desiderio per il loro amore. Gesù chiese a Madre Teresa di fondare una comunità religiosa, le Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. Circa due anni di discernimento e verifiche trascorsero prima che Madre Teresa ottenesse il permesso di cominciare la sua nuova missione. Il 17 agosto 1948, indossò prima volta il sari bianco bordato d’azzurro e oltrepassò il cancello del suo amato convento di “Loreto” per entrare nel mondo dei poveri. Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione delle Missionarie della Carità veniva riconosciuta ufficialmente nell’Arcidiocesi di Calcutta. Per rispondere meglio alle necessità dei poveri, sia fisiche, sia spirituali, Madre Teresa fondò nel 1963 i Fratelli Missionari della Carità; nel 1976 il ramo contemplativo delle sorelle, nel 1979 i Fratelli contemplativi, e nel 1984 i Padri Missionari della Carità. Tuttavia la sua ispirazione non si limitò soltanto alle vocazioni religiose. Formò i Collaboratori di Madre Teresa e i Collaboratori Ammalati e Sofferenti, persone di diverse confessioni di fede e nazionalità con cui condivise il suo spirito di preghiera, semplicità, sacrificio e il suo apostolato di umili opere d’amore. Questo spirito successivamente portò alla fondazione dei Missionari della Carità Laici. In risposta alla richiesta di molti sacerdoti, nel 1991 Madre Teresa dette vita anche al Movimento Corpus Christi per Sacerdoti come una “piccola via per la santità” per coloro che desideravano condividere il suo carisma e spirito.
In questi anni di rapida espansione della sua missione, il mondo cominciò a rivolgere l’attenzione verso Madre Teresa e l’opera che aveva avviato. Numerose onorificenze, a cominciare dal Premio indiano Padmashri nel 1962 e dal rilevante Premio Nobel per la Pace nel 1979, dettero onore alla sua opera, mentre i media cominciarono a seguire le sue attività con interesse sempre più crescente. Tutto ricevette, sia i riconoscimenti sia le attenzioni, “per la gloria di Dio e in nome dei poveri”.
L’intera vita e l’opera di Madre Teresa offrirono testimonianza della gioia di amare, della grandezza e della dignità di ogni essere umano, del valore delle piccole cose (La Vergine e il Sole in Vergine) fatte fedelmente e con amore, e dell’incomparabile valore dell’amicizia con Dio.
Nel 1997 le suore di Madre Teresa erano circa 4.000, presenti nelle 610 case di missione sparse in 123 paesi del mondo. Nel marzo 1997 benedisse la neo-eletta nuova Superiora Generale delle Missionarie della Carità e fece ancora un viaggio all’estero. Dopo avere incontrato il Papa Giovanni Paolo II per l’ultima volta, rientrò a Calcutta e trascorse le ultime settimane di vita ricevendo visitatori e istruendo le consorelle. Il 5 settembre 1997 la vita terrena di Madre Teresa giunse al termine. Le fu dato l’onore dei funerali di Stato da parte del Governo indiano e il suo corpo fu seppellito del Governo indiano e il suo corpo fu seppellito nella Casa Madre delle Missionarie della Carità. La sua tomba divenne ben presto luogo di pellegrinaggi e di preghiera per gente di ogni credo, poveri e ricchi, senza distinzione alcuna. Madre Teresa ci lascia un testamento di fede incrollabile, speranza invincibile e straordinaria carità. La sua risposta alla richiesta di Gesù: “Vieni, sii la mia luce”, la rese Missionaria della Carità, “Madre per i poveri”, simbolo di compassione per il mondo e testimone vivente dell’amore “assetato” di Dio
Questo è uno dei tanti resoconti della vita e delle opere di questa donna, perchè non bisogna dimenticare che era una donna.., se non si vuole dar credito alle voci che la segnalavano come un uomo..(peraltro la contorsione scorpionica nel tema lo potrebbe prevedere..!!) e che solo successivamente si è donata…completamente a Dio. Successivamente a cosa?, che cosa scosse da dentro la piccola Agnes, poi Teresa? La morte del Padre avvenuta, come detto, nel 1918, con un Urano che a 25°aquario si opponeva sia al Sole Vergine che al Saturno in Leone e quadrava le posizioni della coscienza del tema radix di Teresa, cioè l’Ascendente “scorpionico”, con una non trascurabile Lilith, assolutamente congiunta in 1^casa ad esso, e Il Saturno In 6^ (che grande simbolo, per la vita dedita e sofferta di Teresa…!!) con la Luna in 7^ in Toro. Inoltre, come se già non fosse sufficiente, Marte in transito in 12^ in Scorpione opposto esatto al Saturno taurino del radix applica inesorabilmente il significato di morte e siccome, come suddetto, Urano transitava al fondocielo opponendosi al Sole e a Saturno in Mediocielo leonino, a lei piccola gli venne meno il sostentamento minimo per vivere ovvero ebbe l’idea di cambiare sesso…e trasformarsi nella suora santa: peraltro non si può proprio dire che abbia moinimamente lineamenti femminili..!!
Fatto questo che per chiunque è certamente un deficit ma per un Sole in Vergine, Ascendente Scorpione, Luna Toro, Nadir in Aquario e Mediocielo in Leone si capisce che si è trattato di uno stravolgimento psicofisico dalle proprorzioni inaudite: nella mente della piccola Agnes (….”:Io sono come una piccola matita nelle Sue mani, diceva Madre Teresa, nient’altro. E’ Lui che pensa. E’ Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata“….a buon intenditor…!!!.) che comunque albanese, era abituata non certo alla ricchezza, ma aveva una vita dignitosa, si ruppe certamente qualcosa che all’improvviso (opposizione Urano-Sole/Saturno) se da un verso le procurò un immenso dolore ed una immensa solitudine interiore, dall’altro gli aprì le porte …dei cieli: non si trattò di certo solo della morte del padre.., ma quell’opposizione così esatta ha dato il là al principio trasformativo che avrebbe agito negli anni di certo non come un santa ma come una persona indegna…!! Rimanendo sui fatti però questa frattura paterna, non potè non pesare nel piccolo alveolo cerebrale di una bambina ancora nel cuore dell’infanzia e negli anni in cui (7-14), la figura paterna prende il sopravvento, soprattutto per una bambina, su quella materna che deve lasciare la presa fino a quel momento esercitata, stando alle dinamiche psicologiche comportamentali.
La madre di Agnes, cioè di Teresa, non appare nelle biografie (anche questo è un sospetto di non poco conto..!) e il tema radix che descrive la sua quarta casa vuota a fine Aquario, ne è testimone puntuale (io considero la simbologia dell’eredità materna in 4^casa e il padre in X^ per le donne e il contrario per i maschi, anche se poi sono convinto che si debba, come sempre, parlare di asse genitoriale 4^-10^ indistintamente…: proprio come professo nella mia giovane scuola) anche in chiave sulla dubbia conoscenza del genere maschile o femminile di nascita.
L’ALTRA FACCIA DI TERESA
Ora entriamo però nella vicenda incresciosa o perlomeno INTUITIVAMENTE INCRESCIOSA che riguarda uno degli aspetti più controversi e più incredibili, se vogliamo, di Madre Teresa che, comunque ha subito alcuni attacchi da parte di giornalisti i quali l’hanno accusata di varie “oscenità” di natura sociale ed economica. Linda Polman giornalista olandese, nel suo libro inchiesta “L’industria della solidarietà”, denuncia molte Onlus cattoliche che usano il ricatto religioso: cibo in cambio di abiura di proprie convinzioni e conversione. Fra questi “aiuti umanitari” spicca il caso della cosiddetta Madre Teresa di Calcutta. Scrive la Polman: “Ero a Calcutta quando era ancora viva e gestiva un ospedale. Circondato da mura altissime, era il terrore per i bambini che si sentivano dire: guarda che se non stai buono viene Madre Teresa e ti porta via. Di fatto, denuncia la giornalista, varcate quelle mura la gente moriva senza cure mediche e medicine. (…) I finanziamenti che riceveva in cifre ingenti non li spendeva per l’ospedale ma li accumulava sul proprio conto”. Oltre alla Polman altri giornalisti hanno denunciato questa ennesima bufala vaticana: Cristopher Hitchens.Ormai è noto a tutti coloro che hanno capacità e volontà critica nei confronti dei media, e che quindi pensano anziché, supinamente, credere che troppo spesso l’aggettivo umanitario viene ormai usato per nascondere nefandezze e disumanità. In verità, seguendo la logica ferrea della ragione, Madre Teresa non ha fatto altro che aderire all’assunto dottrinario cristiano: la Chiesa cattolica predica da circa 1600 anni, Agostino da Ippona docet, che tutto è inscritto da sempre in mente dei, e quindi cercare di curare è un atto di insubordinazione a ciò che il dio cristiano ha già deciso nella notte dei tempi. E dato che, sempre secondo la dottrina cristiana, la vita transeunte è morte e la morte è la vera vita eterna, aiutare a morire i bambini indiani facendogli iniezioni con aghi infetti, fa parte dell’amore cristiano… che non è di certo l’amore verso gli esseri umani….,come si vorrebbe far credere invece, considerando l’operato di Teresa così altamente dedita alla “povertà” umana. MI SONO SEMPRE DOMANDATO IL PERCHE’ UNA PERSONA SCELGA QUESTO O QUEL MODO PER “DONARSI” A UN DIO RELIGIOSO (specifica religiosa obbligatoria, perchè di dei ce ne sono tanti e ognuno di noi in qualche modo ne segue qualcuno…). L’unica risposta plausibile, certamente non banale, aldilà di quella convenzionalmente organizzata, cioè la vocazione e l’illuminazione, proviene come sempre dalla LOGICA ASTROLOGICA: il tema natale è parlante molto più di tanti articoli e di tante storie vere o presunte….a saperlo leggere come si deve leggere, il dubbio, l’unico vero dubbio, che però conferma la regola, è legato alla precisione dell’ora di nascita, come tutti sanno; e nella fattispecie, per quanto riguarda la nascita di Teresa, c’è un possibile altro orario che indica le 13 ca. come ora di nascita. Orario questo che evidenzia l’Ascendente Sagittario, il quale ne rispetta molto la versione ufficiale religiosa…con l’aggiunta del marchio indelebile di un Nadir pescino…… !!!! Resto aderente sulla prima versione (ascendente Scorpione) proprio perchè sono convinto che alla base della logica astrale il principio Vergine in assoluto, sottolineo in assoluto, delimita il concetto di “disturbo” cioè affronta, sia in zodiaco che in mundo, lo tsunami del passaggio dall’io all’altro, dall’introversione all’estroversione, dalla 6^ ala 7^casa, quindi mette il dito proprio nel processo della ferita atavica che l’asse Vergine-Pesci “analizza”-vergine, a fondo-pesci, in tutte le sue sfumature. Il rapporto tra l’uno e l’altro termine della polarità è, secondo me, nel magnifico verso di Dante (Ulisse Inf. XXVI) : …”ma misi rne per l’alto mare aperto dove la miseria della persona, cosciente del proprio limite e della propria pochezza, è insieme aggravata e nobilitata dall’infinito mare, detto «aperto». cioè senza “limiti” quindi ne fisici ne mentali. I suoi figli ne sono spesso i rappresentanti silenziosi, quando molti valori del tema confluiscono su questi due segni in analogia con il concetto di CRISI, dal greco, CAMBIAMENTO, che è la parola chiave del sistema logico e biologico della Vergine.
Un ‘altra testimonianza incresciosa, sui “crimini” scorpionico-verginei di Teresa, la rese un fotoreporter italiano (C. Barnabè) che andò in India, a Calcutta, nell”ospedale” della Madre e vide e documentò cose terribili: l’ospedale è un hangar con lettini messi in fila sui quali giacciono larve umane in attesa di morire, senza cure, senza assistenza, nella totale indifferenza, le suore a volte passano per fare iniezioni e usano la stessa siringa per diverse persone, i pochi servizi igienici sono latrine sporche. Madre Teresa diceva che il dolore unisce a Dio, come la “logica cristiana impone”….., però quando stava male si curava in un lussuoso ospedale americano e i fondi che ragranellava durante i suoi viaggi promozionali servivano per fondare conventi per le sue suore che si occupavano solo di convertire al cristianesimo e non di assistere ammalati e bambini come invece è stato continuamente propagandato negli scopi umanitari della Madre, supportata dagli intenti vaticanensi….
Il giornalista britannico Christopher Hitchens ha lungamente seguito criticamente le attività di Madre Teresa, su cui ha scritto un libro dal titolo The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice (“La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa”). Interrogato nel giugno del 2001 nel corso del processo di beatificazione di Madre Teresa, Hitchens ha dichiarato:
« […] ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un’amica dei poveri quanto un’amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall’alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia. Era adamantinamente contraria alla sola politica che abbia mai alleviato la povertà in tutte le nazioni – e cioè dare potere alle donne ed estendere il loro controllo sulla propria fertilità. La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti (quando fu lei ad ammalarsi, volò in prima classe alla volta di una clinica privata in California). Le grandi somme di denaro raccolte venivano spese per la maggior parte nella costruzione di conventi in suo onore (mediocielo in Leone). Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings & Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettando da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato “rubato” ai poveri… » (C. Hitchens, La posizione della missionaria, pp. 125-126.).
Altre accuse si susseguirono con puntualità disarmante. Charles Keating è un affarista condannato a dieci anni per truffa, racket e cospirazione. Prima della condanna fece una donazione di 1.250.000 dollari a Madre Teresa. Quando Keating fu sottoposto a processo per le sue attività criminose, Madre Teresa inviò una lettera alla corte in cui affermava di non essere a conoscenza degli affari di Keating, ma che chiedeva comunque la clemenza della corte in quanto Keating era stato sempre «gentile e generoso con i poveri di Dio». I pubblici ministeri le risposero informandola che questi affari consistevano nella truffa di risparmiatori, e che quindi anche il denaro da lei ricevuto avrebbe avuto quella provenienza, quindi se ella avesse voluto fare qualcosa anche per questi bisognosi, avrebbe potuto restituire tutto quel denaro. Madre Teresa non rispose alla lettera, né restituì la somma ricevuta. Anche Michaël Parenti, figura conosciuta del movimento progressista nordamericano, ha criticato le sue relazioni con alcuni personaggi quali Keating o “Baby doc”, il dittatore haitiano Jean-Claude Duvalier. Secondo lui madre Teresa avrebbe usato soprattutto per se stessa le donazioni raccolte. Inoltre ha accusato Madre Teresa di avere avuto la tendenza a mentire riguardo la lotta alla miseria in India. Sanal Edamaruku, Segretario Generale dell’Associazione Razionalista Indiana, ritiene che l’ordine di madre Teresa sia molto poco attivo nella lotta contro la miseria indiana. Secondo lui, Madre Teresa avrebbe imbrogliato un grande numero di donatori benintenzionati nascondendo le sue relazioni con i dittatori così come si distingueva nella scarsa visibilità alla destinazione dei fondi raccolti. Madre Teresa è stata oggetto di inchieste giornalistiche da parte della stampa e della televisione. Il Guardian nel 1996, in una sua inchiesta, denunciò le condizioni dei bambini orfani (che vivevano nelle strutture di Madre Teresa) oggetto di abbandono e di sevizie fisiche e psicologiche. Il metodo di lavoro e le condizioni dei suoi assistiti vennero criticati da un documentario televisivo inglese del 1997 dal titolo “Mother Teresa: Time for Change?”. Nel 1998 il settimanale tedesco Stern pubblicò un articolo fortemente critico su Madre Teresa, dal titolo “Madre Teresa, dove sono i tuoi milioni?” frutto di una inchiesta durata un anno che spaziava su tre continenti. La conclusione finale diceva che il suo ordine era sicuramente di carattere religioso, ma non aveva nulla a che fare con la carità.
Per meglio capire chi era Teresa bisogna ricollegarsi anche alle sue profonde crisi mistico religiose, che hanno lasciato segni indelebili nel inconsco prima e nel conscio poi della personalità controversa e spigolosa della donna innanzitutto e poi, certamente molto più profondamente coinvolgendo il senso del sacro con i significari del profano: sembra impossibile, eppure c’è stato un momento nel percorso di Madre Teresa in cui la suora ebbe una crisi religiosa profonda. Crisi che è stata motivo di turbamento per i suoi devoti, dice il Reverendo sacerdote tedesco leo Maasburg – che gli è stato vicino per tutta la vita- e dalla loro formazione spirituale. La ‘notte dell’anima’, come è chiamato il fenomeno che ha subito Madre Teresa, è maestosamente descritta nelle opere di San Giovanni della Croce, che l’ha sperimentata in prima persona”. Padre Maasburg, che ha accompagnato Madre Teresa nei suoi viaggi e ha avuto “il privilegio di collaborare alla installazione della prima Radio Maria in Russia”, si sente ancora oggi “apostolo” della suora dei poveri ed è buon testimone dei momenti tormentati di Teresa, rilevati puntualmente nei suoi scritti. Ma ci sono altri testimoni, oltre le precise ammissioni della suora stessa, Il libro-rivelazione `Mother Teresa: Come Be My Light`, che è uscito nel settembre del 2007, proprio alla vigilia dell`anniversario della morte della religiosa, per la prima volta pubblica la corrispondenza tra la missionaria ed i suoi confidenti e confessori: una corrispondenza durata 66 anni che rivela il `vuoto spirituale` in una ricerca di Dio che per mezzo secolo la tormentò e la rese infelice. In una lettera del settembre 1979, pochi mesi prima la consegna del Premio Nobel per la Pace, inviata all`allora confidente spirituale, il reverendo Michael Van Der Peet, Madre Teresa accenna al “silenzio ed il vuoto intenso dentro di se” del suo “cercare e non trovare Cristo” e del suo “ascoltare senza udire”. La lettera è stata anticipata dal settimanale Time, che ha pubblicato sul suo sito online estratti del volume messo assieme dal reverendo Brian Kolodiejchuk, un anziano sacerdote che appartiene allo stesso ordine di Madre Teresa, in cui la crisi di fede della missionaria viene raccontata per mostrare alla comunità cattolica quanto essa, nonostante il silenzio spirituale che sentiva dentro di sé, avesse …”comunque” continuato a professare e fare del bene in nome di Dio. Kolodiejchuck è dalla parte di Madre Teresa: è il responsabile della raccolta del materiale necessario al processo di santificazione. Il suo libro dà di Madre Teresa un`immagine agli antipodi rispetto a quella comunemente accettata e ha provocato controversie e diverse interpretazioni negli Usa. Per chi crede, dice Kolodiejchuck, le crisi di fede fanno parte di un normale cammino di crescita spirituale, come avvenne a San Paolo della Croce, il mistico del 18/o secolo fondatore dell`ordine dei Passionisti che venne lacerato per 45 anni dalla ricerca di Dio. Gli ambienti atei statunitensi hanno però subito alzato la voce. Per loro infatti sarebbe assurdo giustificare le gesta della beata in nome di un Dio assente nella sua vita spirituale. Questi a seguire, sono alcuni stralci delle lettere di Madre Teresa di Calcutta, raccolte nel libro intitolato «Come be my light» che evidenziano senza tema di smentita lo stato come minimo confusionale della Madre per ciò che riguarda da vicino la sua consistenza religiosa:
IL TORMENTO
«Io non ho niente»
Per che cosa mi tormento? Se non c’è alcun Dio non c’è neppure l’anima, e allora anche tu, Gesù, non sei vero… Io non ho alcuna Fede. Nessuna Fede, nessun amore, nessuno zelo. La salvezza delle anime non mi attrae, il Paradiso non significa nulla… Io non ho niente, neppure la realtà della presenza di Dio
(all’arcivescovo di Calcutta Ferdinand Périer, 1956)
L’AGONIA
«Una pena sconosciuta»
Signore, mio Dio, perché mi hai abbandonato? Io ero la figlia del Tuo amore, divenuta ora la più odiata, quella che Tu hai respinto, che hai gettato via come non voluta e non amata. Io chiamo, io mi aggrappo, io voglio, ma non c’è Alcuno che risponda. Nessuno, nessuno. Sola… Dov’è la mia Fede? Perfino quaggiù nel profondo, null’altro che vuoto e oscurità. Mio Dio, come fa male questa pena sconosciuta… Io non ho Fede. Non oso esprimere le parole e i pensieri che si affollano nel mio cuore e mi fanno soffrire un’agonia indicibile. Ho dentro di me così tante domande senza risposta che temo di rivelarle per paura di dire una bestemmia: se ciò accadrà, mio Dio, Ti prego perdonami, quando cerco di elevare il mio pensiero al cielo, è così schiacciante il vuoto, che quegli stessi pensieri ritornano come pugnali acuminati e feriscono la mia anima. Mi vien detto che Dio mi ama. E tuttavia la realtà dell’oscurità, e del freddo e del vuoto, è così grande, che nulla tocca la mia anima. Che abbia fatto un errore, nell’arrendermi così ciecamente alla Chiamata del Sacro Cuore?
(rivolta a Gesù su consiglio di un confessore, senza data)
LA DOMANDA
«Non farai questo per Me?»
Gesù: Rifiuterai di fare questo per Me? Sei diventata la Mia sposa per amor Mio, sei andata in India per Me. la tua sete di anime ti ha portato così lontano. Adesso hai paura di fare ancora un altro passo per Me — per il tuo sposo, per le tue anime? La tua generosità si è così raffreddata? Non sono più il Primo per te? Teresa: Gesù mio, io sono solo Tua. Non so cosa dire ma Tu fai di me ciò che vorrai, se e per quanto lo vorrai. Maperché non posso essere una perfetta suora qui, perché non posso essere come tutti gli altri? Gesù: Io voglio suore indiane, Missionarie della carità, che siano il fuoco del mio amore tra i poveri, i malati, e i bambini. Tu, lo so, sei la persona più incapace, debole e peccatrice ma proprio per questo voglio usare te per la Mia gloria. Potrai rifiutarti?
(da un dialogo-preghiera raccontato all’arcivescovo di Calcutta Ferdinand Périer, gennaio 1947)
LA RESA
«Accetto tutto fino alla fine»
Se questo Ti dà gloria, se porta a Te le anime, io accetto tutto con gioia fino alla fine della mia vita
(a Gesù, senza data)
IL SILENZIO
«Ascolto, ma non sento»
Il silenzio e il vuoto sono così grandi che guardo ma non vedo, ascolto ma non sento
(al reverendo Michael Van der Peet, suo padre spirituale, settembre 1979)
LA RICHIESTA
«Distruggi ogni cosa»
Per favore distruggi tutte le lettere e ogni cosa che ho scritto
(al cardinale Lawrence T. Picachy, suo confessore, aprile 1959)
“E` la riprova che la religione è una invenzione umana”, ha commentato Christopher Hitchens, autore di `The Missionary Position`. Un libro sarcastico e polemico sulla suora dei poveri del mondo, e di “God is not Great“, un pamphlet in difesa dell`ateismo (cfr.dal sito Corriere.it). Ad onor del vero e per essere obiettivamente corretto, cito anche l’ulteriore difesa che l’ amico padre Piero Gheddo, uno dei missionari italiani più famosi in tutto il mondo, per la sua instancabile attività di missionario-giornalista e per le sue coraggiose prese di posizione contro la guerra in Vietnam, contro i no-global, per arrivare all’attuale proposta di boicottare le Olimpiadi in Cina del 2008 per liberare il Myanmar, ha perorato a favore di Teresa, comprensibilmente reagendo all’ articolo del Corriere della Sera, in cui erano raccolte diverse opinioni su Madre Teresa di Calcutta, che era stata duramente criticata dalla scrittrice Germane Greer. Padre Gheddo replica agli attacchi lanciati da alcuni giornali contro la celebre missionaria con un articolo intitolato “Non calunniate madre Teresa di Calcutta”, dove racconta dei suoi commoventi incontri, in diverse parti del mondo, con la suora albanese e le sue opere. L’ obbiettivita’, risponde acutamente l’articolista del “corsera”, e’ sempre difficile, per tutti: Gheddo estrae dal Corriere alcune frasi per mostrare “a quale punto di bassezza si puo’ giungere nel giornalismo”. Se avesse voluto, avrebbe potuto citare, dallo stesso articolo, altri passi per sostenere l’ opposto: le parole di padre Sorge, che paragona Madre Teresa a Gesu’ , quelle di Baget Bozzo e di Gina Lagorio che condannano senza mezzi termini la posizione della Greer. Per quanto mi riguarda personalmente, vorrei spiegare brevemente, per evitare malintesi che possono nascere da falsi preconcetti: io non cerco fantasmi a tutti i costi; io studio l’animo umano da un punto di vista astrologico che significa assolutamente immergersi nell’intimo, inviolabile altrimenti, di chicchessia e capirne gli schemi mentali e non (resta inteso che dipende dalla qualità e dalla capacità sensibile di chi si immerge..!!!!). Lo stesso Gheddo scrive che Madre Teresa “maneggia miliardi (di dollari)”. Trovo questo in singolare contrasto con l’ immagine che dell’ anziana religiosa viene proposta, non solo nella Chiesa ma in tutti i mass media che se la contendono. E’ fatale che un impegno caritativo, allargandosi, finisca oggi per assumere il carattere di un’ impresa organizzativa e amministrativa simile a quelle che hanno scopi economici (cfr.fonte corsera). Ma non mi e’ facile far coincidere l’ immagine della grande imprenditrice su scala planetaria (mediocielo in Leone.Luna in Toro.) con quella della vecchia donna scalza, curva, debole che soccorre con le sue mani malati e morenti (Sole in Vergine, Ascend Scorpione). Il problema serio è che si vive sempre il confronto-scontro, spesso tutto italiano, dei Guelfi e dei Ghibellini, dei montecchi e Capuleti, perche’ siamo sempre fermi alla sterile polemica fra “laici” e cattolici. Padre Gheddo dice cose che non dubito vere sulla carita’ della suora, ma evita di prendere in considerazione le critiche che le si muovono, e che e’ lecito muoverle perche’ , come dice il Vangelo, “Dio solo e’ buono” e gli uomini, anche i santi, hanno tutti le loro miserie. Non ripeto qui quelle che possono apparire tali nella religiosa di Calcutta. Personalmente, non sono andato oltre a cio’ che alcuni sacerdoti indiani hanno sempre confermato: la regola molto aspra data alle sue consorelle, il suo autoritarismo, la questione degli enormi finanziamenti che riceve. Quando ci fu il disastro di Bhopal accorse per soccorrere i morenti, e dichiaro’ di amare nei loro volti il volto di Cristo, ma, interpellata, rifiuto’ di accennare alla responsabilita’ di chi gestisce nel Terzo Mondo impianti industriali stravecchi che causano, come appunto a Bhopal, migliaia di vittime. Non insinuo che Madre Teresa taccia per avere finanziamenti, ma mi sembra ragionevole pensare che la sua carita’ , cosi’ distante da certi attuali problemi sociali, automaticamente glieli ottenga. L’ultimo appello al suo confessore il cardinale Lawrence T. Picachy «per favore, distruggi tutti quei testi» «La salvezza delle anime non mi attrae, il Paradiso non significa nulla…» resta agli atti come una resa incondizionata alla comprensione di Dio: Teresa non riuscì ad unirsi ai significati religiosi profondi che invece predcava giusti per gli altri perchè non aderì mai per vera vocazione alla cosddetta “chiamata”, bensì ne sentì la necessità per gli istinti innati della fusione controversa e per alcuni versi “diabolica” dei segni della Vergine (M chiusa) e dello Scorpione (M aperta) battezzati da una spiritualità (nadir) in Aquario estremamente libera e senza regole da dover seguire perchè limitanti, aldilà del significato profondo di Essenza spirituale che il saggio portatore d’acqua elargisce agli esseri che ancora non hanno trovato la luce della sapienza…..
A N A L I S I A S T R O – P S I C O L O G I C A
Quest’ultimo ragionamento mi aiuta ad entrare direttamente nella disamina astrologica, che come ho già sottolineato, è la vera dimostrazione delle complicate “vicende” psichiche e mentali che Teresa ha sopportato e supportato dopo la morte prematura del padre, avvenuta ai suoi 8 anni e che ceratamente hanno deciso in modo incisivo il prosieguo della vita della piccola Agnes (poi Madre Teresa di Calcutta). Prima di addentrarmi nella disamina precisa del Tema oroscopico di Teresa voglio sottolineare la questione dell’orario di nascita che risulta essere comunque incerto. L’orario maggiormente riconosciuto di riferimento astrologico è quello che si trova pubblicato nel database di astrodienst che la fa nascere il 26 Agosto 1910 alle 15:25 producendo un Ascendente a 23°38′ Sagittario che certamente ne da una maggiore connotazione religiosa. A questo punto devo dirvi la mia fonte. Sto parlando di un prete che ha conosciuto la madre di Calcutta con cui sono sempre stato in contatto sin da piccolo, frequentando la mia casa, data la fervida fede di mia madre (altra nata in Vergine), che a mia specifica richiesta mi fece sapere che l’orario era quello che leggerete più sotto sul tema: nata alle 11 e 15 per un ascendente a 15°52′ dello Scorpione, meno religioso certamente. In questa disamina spiegherò innanzitutto questa seconda ipotesi, facendo presente sin d’ora che anche la prima, quella in Sagittario, poi al dunque risulterà essere altrettanto significativa non tanto come anima religiosa quanto come anima problematica data la perfetta congiunzione dell’Ascendente al Centro Galattico a 25°36′ alla nascita di Teresa. Ma sarà argomento preciso di un secondo approfondimento in relazione ai miei studi e ricerche, iniziate da qualche anno, proprio sulla conoscenza del CG a cui sto dando un valore finora sconosciuto ai più.
ASCENDENTE IN SCORPIONE
Voglio parlare del Sole in Vergine, non come un sole malato in se e per se, che non significherebbe nulla: chi fa e pensa astrologia da un po, sa che, in ognuno di noi c’è comunque un dodicesimo di ogni segno astrale, ma del significato simbolico archetipo ineludibile che tale segno rappresenta collimandolo al percorso incessante dell’Essenza (Nadir) che segna indelebilmente ogni passo come UNICO e IRRIPETIBILE nel raggiungimento dell’obiettivo del ciclo della manifestazione al quale non può sottrarsi.
Resta inteso che la mia puntualizzazione sul Segno, non vuole essere una ripetizione tout court dei significati verginei, che sicuramente sono conosciuti dagli amanti dell’astrologia, ma una analisi approfondita e mitologica degli schemi mentali che ne derivano…..grazie anche alla profonda descrizione che ne fa Gabriella Poliziani., astrologa di qualità e serietà indiscusse e sopratutto al mai troppo compianto Mario ZOLI** Uno dei pochi astrologi italiani di grandezza e visioni autentiche che si possa riconoscere tale perchè innanzitutto aperto alla ricerca.
Vergine è il sesto Segno dello Zodiaco; Mobile, di Terra, va dal 22 agosto al 22 settembre, con variazioni di un giorno o due all’inizio ed alla fine, a seconda degli anni: Mobili sono, in Astrologia, i Segni che chiudono le stagioni ( Gemelli-Vergine-Sagittario-Pesci ); anelli di congiunzione tra un ciclo che finisce ed uno che comincia tali Segni danno, come tocco psicologico di base, versatilità e duttilità molto più accentuate di chi è nato in Segni Cardinali o Fissi: l’elemento Terra simboleggia, a sua volta, sempre sul piano psicologico, solidità, concretezza, tenacia, capacità di concentrazione. A settembre calura e luce sono ormai in parabola discendente; agli ultimi tepori si alternano le prime brezze autunnali: giorno dopo giorno si affievolisce anche la luce. Infatti, dopo l’apoteosi del Solstizio d’estate, che ha visto le ore diurne trionfare su quelle notturne, si è di nuovo vicini all’Equinozio di autunno (avverrà sotto il contiguo Segno Bilancia), che rivedrà il sorpasso delle tenebre sulla luce… Il Segno Vergine simboleggia, insomma, l’anello finale, la conclusione del grande ciclo riproduttivo della Natura iniziato con Ariete. La Terra grassa, ricca di umori, che abbiamo incontrato nel Segno Toro, è ormai polvere inaridita, disseccatasi per dare nutrimento a piante, fiori e frutti che hanno offerto il meglio nei mesi precedenti. Dopo la grande fatica di nascere, vivere e riprodursi, tutto sembra ora sospeso, ripiegato su sé stesso, in attesa di qualcosa di nuovo ed imponderabile. Percezione che la festa è finita. Terminati l’abbondanza, lo spreco, la goduria. Non si può più arraffare a volontà, perché tutto si sta disseccando (e tra poco marcirà)… Dopo la cicala arriva insomma il tempo della formica che, vista la situazione, pensa sia ora di ammucchiare, chicco dopo chicco, le provviste per un tempo che si preannuncia gramo. Uscendo di metafora, l’uomo, comincia insomma a comprendere che deve fare i conti con un futuro che non conosce, ma comunque intuisce più difficile e che lo spaventa; egli si ingegna quindi a regolamentarlo, perché non gliene sfugga il controllo e non lo esponga al trovarsi solo, senza risorse, nel buio e nel gelo che avverte imminenti..
Come è avvenuto sotto il Segno Gemelli, pulsioni ed emozioni vanno sottotono a favore del Pensiero; ma mentre nel terzo Segno Zodiacale esso non può separarsi dalla Materia (le due aste parallele unite), sotto il Segno Vergine le cose vanno diversamente. L’ambiente, come appena visto, non è più quello pregno di odori, sapori ed umori della primavera inoltrata; senza le tentazioni e le distrazioni della Materia, l’uomo comincia ad intravvedere altri orizzonti, altre mete al di fuori ed al di sopra di quelle prettamente materiali. Sorgono i primi interrogativi, i primi tentativi di interpretazione di quel che può nascondersi dietro il mondo del visibile… Sotto il Segno Vergine continua, insomma, l’evoluzione dell’Io iniziata con il Leone; a Dioniso si sostituisce pian piano Apollo. Prende il via il grande sorpasso dall’Immanente al Trascendente; sorpasso che continuerà sotto il Segno Bilancia, per poi avere l’impatto più drammatico nel Segno Scorpione che, come vedremo, sarà l’interlocutore dell’anima dubbia e impervia di Madre Teresa in quanto è il suo Ascendente. Sul piano materiale il Segno Vergine simboleggia quindi, dopo la goduria e lo scialo anarchico del Leone, tutto quello che è elencazione, catalogazione, regolamento; la burocrazia, i lavori impiegatizi, le cernite ed i censimenti… Il risparmio, anche; l’autocontrollo e la parsimonia… Poiché i primi freddi non aiutano più il benessere fisico, questo Segno simboleggia anche la salute e tutto il mondo che con la salute ha a che fare; dal medico all’inserviente. Dopo la regalità leonina, Vergine è anche modestia, ritrosia, ipercritica con tendenza a svalutarsi; per tal motivo, questo Segno zodiacale è anche simbolo dei lavori umili, a cominciare da quelli della pulizia della casa. Di conseguenza, esso rappresenta anche il personale dipendente e quello di servizio. E mentre il Toro raggruppa i grandi animali da allevamento, Vergine è il Segno degli animali domestici; il cane, il gatto, il criceto, e via dicendo. Non a caso si è accennato, prima, ad una analogia tra i Segni Gemelli e Vergine… Pianeta dominante per ambedue è infatti Mercurio. Ma con una grande differenza; Il Mercurio della Vergine non è più Messaggero degli Dei, il “puer” veloce, astuto ed un po’ imbroglione, con in mano il bastone di pastore. Il Mito narra di come, dopo un furto di bestiame, il dio birichino viene portato al cospetto di Giove il quale gli ingiunge di cambiare vita. E per ricordargli questo impegno, gli sostituisce il rozzo bastone di pastore con il Caduceo, verga d’oro ornata di nastri bianchi, simbolo del rispetto che, da quel momento, tutti avrebbero dovuto portargli. Con il Caduceo Giove dà a Mercurio, diventato Hermes, l’incarico di presiedere alla stipula dei contratti, di proteggere i viandanti, di favorire il commercio. Ade, da parte sua, lo incarica di accompagnare i morenti al momento del trapasso, appoggiando il Caduceo sui loro occhi. Ermes comporrà l’alfabeto, inventerà l’astronomia e la scala musicale, la bilancia e la coltivazione razionale dell’olivo. Anche la Lira, con il suo suono melodioso, è attribuita ad Hermes. Proprio il Caduceo porta a qualche confusione di identità; e Mercurio viene quindi spesso raffigurato con i calzari alati (o con un copricapo ornato di ali), mentre impugna un bastone con avvolti due serpenti (Istinto e Ragione); in realtà il Caduceo con i serpenti, appartiene ad Esculapio, dio della Salute, anch’esso legato al Segno Vergine. Al contrario del giovane Mercurio, Esculapio, figlio di Apollo, è raffigurato come vecchio dalla bianca barba, talmente bravo nel curare le malattie, da spingere Ade, dio degli Inferi, a lamentarsi con Giove perché muore poca gente.
Ma il Mito centrale del Segno Vergine è quello di Demetra e Persefone (Cerere e Proserpina per i Romani). Demetra è incaricata di proteggere la Natura, (in particolare le piante); Natura che, sotto il suo sguardo amorevole, cresce ricca e rigogliosa. Ma sua figlia Persefone viene rapita da Ade e portata nel suo regno sotterranee. Non trovando più la fanciulla, Demetra si veste a lutto e gira per il mondo urlando la sua disperazione; abbandonata a sé stessa, la Natura deperisce e muore. Preoccupato, Giove propone un compromesso; Persefone vivrà sei mesi sulla terra con sua madre e sei mesi sotto terra con il suo sposo del quale si è, nel frattempo, innamorata. Quando la fanciulla torna sulla Terra, Demetra è piena di gioia e la Natura gioisce con lei… Sono i mesi di primavera-estate: quando Persefone ridiscende dallo sposo, la madre indossa di nuovo il lutto; e sono i mesi di autunno, inverno.
Stranamente, a simboleggiare il Segno Vergine, che voglio sottolineare riferirsi all’ARCHETIPO e non ALL’ESSERE UMANO (come purtroppo si legge troppo spesso in quelle rivistine da strapazzo che parlano di oroscopetti maleodoranti..!), vi è insomma una Madre (e che Madre mi viene di aggiungere..), che, per quello che mi riguarda molto da vicino, poi strano non è affatto:.la dinamica della Vergine tocca da vicino ” l’asset materno” nel senso psicologico, intacca direi non tanto il conceto di Madre reale quanto, e molto più profondamennte, quello di madre archetipa a cui il simbolo si riferisce al punto tale che, se leso nell’intimo (processo di deflorazione: come violazione della verginità perduta e intenso senso di ribrezzo per l’attività sessuale e più specificamente carnale…), crea impervi e tortuosi cammini della mente, sovraccaricata di sensi di colpa ineludubili, al punto che c’è frattura tra la realtà vissuta e quella cerebrale (bipolarismo..) spesso insanabile e pericolosa a tal punto che il “fastidio” della avvenuta deflorazione può essere “lavato” ,-tipica fissazione verginea-, solo con la “cancellazione” del frutto della colpa: cioè la mente “bipolarizzata” di una Vergine-Madre ossessionata, organizza o meglio, può organizzare l’infanticidio dei possibili figli, nati dal rapporto d’amore o di sesso, è ininfluente, che loro considerano comunque, “sporco” e “incestuoso”.
Il Fenomeno è sinistramente conosciuto con l’epiteto di ” MADRI ASSASSINE” e in Italia, sono ricoverate in quello che un tempo si chiamava manicomio criminale, che ora è l’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere a Mantova, 14 di queste madri, di cui il 70% hanno a che fare con il segno della Vergine, nei punti chiavi del Tema: come Sole, Ascendente, Luna e Nadir (percentuale altissima, statisticamente parlando, per considerarla solamente casuale, se a questo poi, si aggiungono i casi famosi di Cognes -la franzoni è della Vergine per poche ore-, e Rosa Bazzi, altra Vergine, che ha trucidato il povero bambino che “faceva rumore….” nella strage di Erba, credo che la casualità debba essere messa da parte anche dai peggiori detrattori del concetto astrologico). Assistite, queste Madri, con estrema superficialità professionale (da me constatata personalmente), da pseudo-psichiatri operanti nel settore, che erroneamente chiamano la loro sindrome come la “follia mostruosa della normalità” chiaramente insufficiente a rendere invece il blocco profondo che in realtà esse vivono, proprio come automi, rispondendo in silenzio automatico, alla chiamata fredda dell’archetipo virgeneo che in loro è leso e tormentato: chiaramente non in tutti nati in questo segno che in realtà non hanno a che fare con l’archetipo, che, badate bene, è presente, come trentesimo zodiacale, a tutti gli essri umani.. Credo inutile sottolineare, quindi, che mi sto evidentemente riferendo non a tutte le persone nate nella Vergine, che come descrivo, è segno di grandezza interiore mirabile e medico di grande qualità e precisione, bensì a quello specifico settore del tema che evidenzia l’archetipo in questione, non a caso teso nella direzione con i Pesci ad indicare l’asse del processo malato e la sua guarigione..Dinamica che sembra, e sottolineo sembra, più evidente nell’animo femmile, che maggiormente vive la dinamica mentale della “verginità”. Momento estremamente delicato questo che spesso il tema ci sottolinea con precise lesioni, dandone una visione evidentemente tormentata, non serena, nella realtà relazionale della persona, in quanto certamente leso nel tema natale da altri fattori concomitanti che minano, sin dalle sue fondamenta, la possibile realizzazione “normale” dell’essere. Voglio ancora ricordare il principio di questo Archetipo di Terra così delicato nella sua comprensione psicofisica: esso rappresenta il momento dopo la festa, alla sera, quando l’abbondanza e il divertimento sono finiti (dopo la cicala arriva il tempo della formica), bisogna sistemare le cose e ritornare a una regolare quotidianità. I frutti raccolti vanno conservati nel tempo, e per fare questo vanno sterilizzati, preservati dagli agenti “contaminanti”, protetti dai predatori….Conviene con me, U.Carmignani, inoltre, nel sostenere che per chiarire interamente l’archetipo da alcuni antichi pregiudizi, bisogna comprendere che Vergine non è la simultanea traduzione del simbolo della “verginità” come spesso si crede, anche se gli appartiene, diciamo, lo Status simbolico: la Vergine infatti nel suo significato etimologico originario, non è collegata alla purezza, alla castità (biologicamente dipendente dallo stato di integrità dell’imene). La “virgo” latina infatti era la donna libera, autonoma e autosufficiente, quella cioè semplicemente non sposata. Per la fanciulla illibata si usava un altro termine, “virgo intacta”. “Vir“e “virgo” sono quindi le due forme maschile e femminile dell’adulto libero, forte, autonomo, indipendente economicamente, e la “verginità” è il corrispettivo femminile della “virilità”. Le dee madri quindi, considerate “vergini”, vanno intese invece in tutta la loro libertà sessuale, nella pienezza della loro forza ed uguaglianza rispetto al maschile. Ricordiamo questo preciso significato del termine così da non confonderlo ancora. Sindrome distruttiva e depressiva che si può evidenziare con parecchie sfumature e con differenti paranoie che si realizzano a scale sempre pià gravi di manifestazioni alterate, che solo in minima parte, si espleta con la sindrome schizofrenica che porta alla necessità dell’infanticidio assolutamente visibile astrologicamente, quando il tema radix lo illumina, configurando schemi collegati a profondi aspetti disarmonici tra pianeti domnanti e angoli del tema e senza che ci sia un possibile riscatto. Madre Teresa certamente ha vissuto interiormente questa sindrome diabolica, anche per la sua struttura scorpionica, e il suo Nadir aquariano che come si vedrà, risulterà essere decisamente illuminante, , e “la fortuna”, se così si può dire, è che il suo tema prevede una forma di riscatto perchè attiva la possibile bipolarizzazione nella dimensione comunque positiva dell’aiuto ai poveri,ai lebbrosi, ai derelitti, per motivi cristiano-religiosi profondi e contemporaneamente ne vive i solleciti tormentati (cura e ferita…..l’archetipo “diviso – unito” di Kirone). Questa dicotomia la salva dal frastuono della mente archetipa e la rende più “misurata”, consentendole attimi di riposo interiore, così da poter realizzare i suoi grandissimi risultati (Nobel per la PACE nel 79, e “Beata” nel 2003….ancora non santa…!!!!), che anche se assolutamente non cristianamente corretti, ne socialmente accettabili, secondo il mio modesto parere, non sono quelli comunque di una assassina……..o…!!!!!!!
E cercando di spiegare l’arcano, si può arrivare alla conclusione che il simbolismo Vergine sta come Purezza dello Spirito che deve attraversare la gestazione per concretarsi. Gestazione come porta indispensabile per arrivare a ciò che agli occhi terreni non è visibile. Molte antiche Religioni avevano questo simbolismo apparentemente strano della Madre Vergine, glorificato, infine, dalla Chiesa Cattolica di cui, superfluo a dirsi, la Vergine Madre Teresa di Calcutta ne fu, ne è e ….”forse” ne sarà, simbolo incancellabile di santità….!!!!!! Vergine-Madre anche come evoluzione della Madre Toro, (ventre riproduttivo), e della Madre Cancro tenera ed amorosa, ma del tutto avulsa dalle necessità del quotidiano… Vergine-Madre perché sa controllare pulsioni e sentimenti, per mettere in moto tutto il senso pratico e la razionalità indispensabili a risolvere le quotidiane necessità materiali del Figlio, così come il Leone – Padre si impegna nella sua educazione. Anche la Madre Toro provvede al materiale, ma del bambino piccolo; la Madre Vergine si occupa invece del figlio adolescente, del giovane uomo che ancora non ha spiccato il volo dal nido. E, accanto al nutrimento del corpo, cerca di provvedere anche all’alimento sia della mente che dello spirito. Lo segue nello studio, imbastisce con lui i primi discorsi astratti… Con tutte le caratteristiche della madre accorta è infatti simboleggiato il Segno Vergine, come abbiamo già visto. Risparmiatore, previdente, attento alla cura del focolare domestico ed alla salvaguardia della salute propria e di chi gli vive accanto, votato all’ accudimento, accoglienza e cura… Non a caso il Segno Vergine è femminile ma arricchito da una qualità tutta ….“maschile”, la Logica a volte arida e inespressiva (questo sì tutto maschile….).
Graficamente, il Segno Vergine era anticamente rappresentato da una donna seduta di profilo da cui è poi derivato il simbolo egizio; con l’avvento del cristianesimo, la sigla si trasforma in una M con l’asta finale ripiegata all’interno a simboleggiare Maria e la sua Verginità. Su un piano psicologico, la zampetta ripiegata simboleggia la fredda lucidità della Ragione che inizia ad imbrigliare si è già detto, Istinti e Passioni. In chiave psicanalitica si possono accomunare le due M dello Zodiaco, Vergine e Scorpione cioè, indicando nella prima M l’Analità Trattenuta, mentre in quella dello Scorpione, con la zampetta finale aperta e puntuta, l’estroflessione della stessa: problematiche assolutamente evidenti nei comportamenti compulsivi e nelle metodiche “assistenziali” conformi all’idea di sacrificio come unico elemento di soddisfazione di Teresa. Il sacrificio di Demetra che accetta, pur piangendo, la lontananza della figlia che sa felice accanto al suo sposo sottolinea come, sotto il Segno Vergine, oltre alle prime avvisaglie del Trascendente, avviene anche un altro passo importante nell’evoluzione umana: il sacrificio appunto per un “bene” superiore o supremo All’Io di tutti i Segni precedenti, per la prima volta si comincia ad intuire il Noi che esploderà in Bilancia. La coscienza prova a comprendere il valore del Collettivo, del Servizio a favore del proprio simile. Sul piano teorico questa presa di coscienza può significare le prime collaborazioni degli individui per un obiettivo, per un beneficio comuni. Nonostante tutti questi affascinanti simbolismi del Segno Vergine (di solito ignorati dal Sacri Testi) gli appartenenti al Segno non godono di buona fama. Considerati rompiscatole, pignoli, monomaniacali, freddini negli appetiti e nei sentimenti, i Vergine sono invece molto più variegati e complessi, a seconda della struttura generale di ciascun Tema di nascita, come d’altronde si evince in ciascun segno zodiacale. Inutile dire che il rapporto con il denaro è, per un Vergine, molto importante! Avari no, parsimoniosi sì. Non c’è in un Vergine l’ossessione per il domani che può tormentare un Toro; ma intensa è la consapevolezza di giorni duri che possono arrivare e, formichina dello Zodiaco, cerca di correre ai ripari…(il suo problema è che corre ai ripari…sempre, anche quando è economicamente solido: la chiusura alle spese equivale quella affettiva intesa come sostanzialmente inutile e superficiale…) Spese oculate, tendenza a far a meno di quanto non è indispensabile… Agli opposti poi, ci può essere il Demetra ossessivamente attaccato al denaro e il Persefone spendaccione specie se ha forti valori Leone nel suo Tema!; ma la maggioranza resta a metà. Spendere con giudizio e tenere da parte un gruzzoletto per gli imprevisti. (cfr Gabriella P. astrologa)
Vi sono due tipi di Vergine (come ho già evidenziato nell’analisi del tema di M. Jackson, vedi il link di riferimento http://www.ilnadir.com/index.php/rivistanadir/48-astredeso/92-michael-jackson-una-vergine); il Demetra ed il Persefone
Il tipo Vergine Demetra ha nel suo Tema Natale la maggioranza dei pianeti in Segni di Terra e/o di Aria con eventuale supremazia di Saturno; ed è questo il Vergine generalmente descritto quando si tratta delle caratteristiche psicologiche del Segno; freddino, cerebrale, puntiglioso, criticone, abitudinario ed autocontrollato al massimo, quando non vero e proprio represso fino alla nevrosi (Teresa era una vergine Demetra…). Individualità abbastanza vicina alla sua confinante Bilancia della quale, tuttavia, non ha la flessibilità né l’eleganza, né la socievolezza e nemmeno l’equilibrio. Il Vergine Persefone, vede invece prevalere, nel suo Quadro Astrale, pianeti in Segni di Fuoco e di Acqua ed una eventuale supremazia di Giove; in questo caso, molta somiglianza con il Leone, anche se l’autocontrollo Vergine imbriglia notevolmente le intemperanze e le “grandeur” leonine. Parecchia più sensibilità, del Vergine-Demetra, in special modo se prevalgono pianeti in Segni di Acqua. Insomma, mentre tra il Vergine Demetra potremo avere tecnici specializzatissimi, scienziati insigni, filosofi illuministi o positivisti e religiosi …”spartani”, (ma sempre e comunque abbastanza aridi ed in difficoltà per tutto quanto riguarda i rapporti umani), il Vergine Persefone può invece veramente essere o il grande Artista o la creatura che tutti accoglie, che si vota al servizio del prossimo: si avranno così il dipendente devoto ad un solo padrone fino alla pensione, il medico o l’infermiere al totale servizio del malato, la “tata” che tratta i bimbi a lei affidati come figli…
In forma equilibrata o nevrotica, da genio o da comune mortale il Vergine, sia Demetra che Persefone, è, comunque e sempre, un razionale con il culto della Logica, con un fine spirito di osservazione e spiccatissime capacità di analisi, di sintesi. Riservatezza, discrezione, senso della misura, valutazione attenta di persone, situazioni e modi di agire, sono altre sue qualità, che, se esasperate, possono diventare anche difetti insopportabili. Capacità notevolissime di critica (facilmente trasformata in taglienti giudizi), di analisi e di autoanalisi; per questi motivi il Vergine, si è già detto, tende spesso a sottovalutarsi, con più o meno sotterranei complessi di inferiorità. Proprio per sottovalutazione (a meno che non abbia nel proprio Tema forte peso di Leone o Capricorno: che invece risalta in Teresa con il mediocielo e la congiunzione Sole-Marte in X^), assai spesso il Vergine non aspira al primato, al protagonismo; scrupoloso, tenace, fedele e servizievole (servile, nel peggiore dei casi), egli può essere il consigliere occulto, il collaboratore fidato che si tiene nell’ombra. Limitatissimi i conflitti per la supremazia perché il posto in seconda fila si adatta benissimo al suo temperamento schivo. Abbastanza disponibile, egli mai si concede però più di tanto, perché è anche prudente e diffidente. I Vergine non danno particolare importanza all’eleganza nel vestire. Sempre in ordine, inappuntabili, tendono un po’ all’anonimato, con tinte delicate e modelli classici, a meno di forti controindicazioni del Tema. Rare le spese sopra le righe per l’abbigliamento, così come per tutti gli altri settori della vita… (ci si può contentare dei saldi, e se una amico/a regala qualcosa che non mette più, di solito un Vergine non si offende, ma ringrazia e ricicla). Se è un Persefone, il Vergine sarà capace di autentica amicizia, fedele per la vita, pronto a rispettare ed aiutare il prossimo: gli amici saranno comunque pochi e molto selezionati; ammessi nel giro più ristretto a poco a poco, man mano che sapranno conquistarsi il suo rispetto e la sua fiducia. Il Demetra stabilirà invece rapporti formali ed utilitaristici, tal quale al più algido dei Bilancia, al più opportunista degli Acquari: proprio come la Madre riuscì ad intrecciare con i potenti di tutto il mondo politico ed economico senza soluzione di continuità. Caratteristica comune è la precisione; nel tipo Persefone essa è rispetto della parola data, degli impegni presi, degli orari stabiliti: il gusto di fare le cose bene, insomma. Nel tipo Demetra, tutto questo può diventare una prigione di riti ossessivi, di orari da caserma: come spesso si è sentito affermare sia dalle suore che dai malati del suo “ospedale”. Proprio l’esigenza di puntualità e la percezione nettissima del Tempo fanno sì che i Vergini siano spesso affascinati dagli 0rologi, dice acutamente la collega Gabriella, per una vergine Demetra, il rischio grande è di smarrirsi nei dettagli, perdendo di vista l’insieme. Ordine e pulizia, si è visto, sono insopprimibili necessità Vergine; necessità vissute in modo equilibrato o maniacale, a seconda della struttura del Tema. I Vergine Demetra non amano gli animali, o non li vogliono vicino per paura dello sporco o delle malattie al contrario esatto dei Persefone che sono veri e propri animalisti. La vita affettiva di un Vergine, Demetra o Persefone che sia, rimane sempre dominata dalla Ragione, con bisogno di molte verifiche, prima di dare il via ad un sentimento! Se essi sono diffidenti al massimo nell’amicizia, figurarsi nell’amore!! Quasi del tutto esclusi i colpi di fulmine, le passioni travolgenti; solo quando il sentimento è stato approvato dalla Ragione un Vergine dà l’ok! Mai (o raramente), la concessione al partner è totale; rimane sempre quell’angolino di vigilanza e diffidenza che fa trovare poi un Vergine preparato anche agli insuccessi… L’affetto e la devozione di un Vergine conquistato, possono però rimanere immutati veramente per tutta la vita. Anche qui, salvo le dovute eccezioni! Ovviamente non bisogna aspettarsi grandi effusioni affettive da un Vergine in genere. Il Demetra poi, molto spesso, non è proprio in grado di amare, ma capace di vedere solo il lato utilitarista della vita di coppia… Con il Persefone assai più possibilità di romanticismi e slanci, a seconda di quanto pesino, nel suo Tema Natale, Segni di Acqua o di Fuoco. Idem per il sesso, a meno di controindicazioni fortissime… Tra i Demetra, non rari i frigidi totali o le personalità che hanno bisogno di riti complicati per sbloccare una sessualità tiepida o repressa. Gli appartenenti al Segno più temibili, da questo lato, sono i Demetra con forte peso del Segno Scorpione; in tal caso si può arrivare a delle psicopatologie sessuali abbastanza gravi… Come possono infatti convivere il Segno più represso e quello più disinibito dello Zodiaco? Sempre con le dovute eccezioni, in tutti i Vergini aleggiano, comunque, pudore e ritrosia, tendenza a non lasciarsi andare più di tanto, sia nei rapporti sentimentali che in quelli sessuali. Ritrosia ancora più accentuata nelle donne, da millenni abituate a reprimere, a nascondere. Ribadisco e sottolineo la perfetta analisi della collega Gabriella che ha saputo cogliere con esattezza disarmante il nucleo centrale dell’archetipo vergineo, (certamente coadiuvata dalle letture indimenticabili di Sicuteri) meglio di chiunque altro, secondo il mio parere, e che sembra esere cucito addosso alla personalità di Madre Teresa, Vergine ascendente Scorpione, che con l’aggiunta del significato profondo del suo Nadir in Aquario, libera tutti i malcelati dubbi sulla sua poco chiara ..santità!!!!!
Autosufficiente al massimo nella vita pratica (anche se uomo), e controllato sul piano di istinti e sentimenti, egli, uomo o donna, può tranquillamente affrontare la vita da solo. Spesso non si forma una seconda famiglia se la prima, per qualsiasi motivo, si è disgregata; da statistiche serie risulta che il maggior numero di single in circolazione appartiene proprio a questo Segno un po’ riottoso! I Vergine Persefone sono genitori attenti, presenti, anche se spesso un po’ troppo esigenti ed apprensivi. I Demetra sarebbe meglio non mettessero al mondo figli ai quali non sono in grado di dare il calore e la capacità di dedizione cui ogni figlio avrebbe diritto. A questa categoria appartengono i Vergine che dai figli pretendono obbedienza senza discussioni, che li vessano con mille regole trasformando la famiglia in una caserma, in un ….”ospedale” oppure che se ne disinteressano perché tutti presi dal proprio lavoro: anche questa particolarità dei demetra, mette in risalto come e per quale motivo, certamente utilitaristico e pragmatico, Madre Teresa possa aver intessuto rapporti con i suoi piccoli ospiti malati di ..povertà!! Sul piano salute, il Segno Vergine è collegato all’intestino, che raccoglie, seleziona ed elimina tutta quel che il corpo introduce attraverso la bocca; tendenza a tutte le malattie inerenti all’organo, soprattutto la colite e la stipsi… Poiché Mercurio, Signore del Segno, è collegato ai polmoni, non è raro trovare Vergini dalla bronchite, dalla polmonite o dall’asma facili. Previdente ed autodisciplinato, spesso il Vergine cura molto la propria salute e si può arrivare agli eccessi di chi corre da un medico all’altro, perché mai si sente abbastanza tranquillizzato; a questa categoria appartengono soprattutto i Demetra... Delicato anche il sistema nervoso, con tendenza a depressioni e stati di nervosismo accentuati che portano spesso insonnia o sonno disturbato. Potrei continuare per ore, ma questa descrizione assolutamente efficace e aderente al personaggio in questione, mi solleverebbe già di per se, dal fare l’analisi del tema vero e proprio che invece ora analizzerò più appropriatamente perchè scenderò nei particolari assolutamente inequivocabili della madre ingannevole: Santa della povertà o demone della ricchezza….celata….: l’aureola non s’ addice al business ne all’impero assistenziale da lei creato..!!! segue……… 2^Parte
Roma 29.09.2010 Claudio Crespina
2^parte: Approfondimento tecnico del tema astrologico di Madre Teresa e analisi del secondo Tema con l’Ascendente in Sagittario congiunto al Centro Galattico.
BIBLIOGRAFIA è presente alla fine della seconda parte dell’articolo