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DAVID BOWIE: I DUE VOLTI DELL’ ALIENO

David Bowie, alias David Robert Jones, nato a Brixton nei pressi di Londra nel 1947, era malato da tempo: anche se una volta tanto si era riusciti a non rendere di pubblico dominio qualcosa della sua vita, sotto i riflettori anche volutamente (e spesso pure troppo) sin dal debutto del 1967, con un disco (“David Bowie”) che vagava tra folk e vaudeville ed era ben lontano dalle idee innovative che ne avrebbero attraversato la carriera. Attivo dalla metà degli anni sessanta, Bowie ha attraversato cinque decenni di musica rock, reinventando nel tempo il suo stile e la sua immagine e creando numerosi alter ego, come Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke (noto in Italia come il “Duca Bianco”). Dal folk acustico all’elettronica, passando attraverso il glam rock, il soul e il krautrock, David Bowie ha lasciato tracce che hanno influenzato molti artisti. L’impatto di “Blackstar”, l’ultimo suo capolavoro, fra l’altro lanciato da singoli sparsi fra serie televisive e scalette di musical, ha reso ancora più scioccante, specie per i fan, la notizia della scomparsa di David Bowie, avvenuta nella notte di ieri ed a lungo negata dai social, sino ad essere alfine purtroppo confermata dalla moglie e dal manager… DAVID BOWIE E’ MORTO….!! Crederlo morto poi è un esercizio che lascio ad ognuno di voi singolarmente…!!

E, la cosa in se, può sembrare anche un normale accadimento, come capita, prima o poi, a noi tutti mortali, senza che se ne faccia un’orgia di pubblicità: al dunque, va bene che è morto David Bowie, ma è un uomo come tanti altri…,si potrà dire (anzi lo sto leggendo un po’ ovunque..), non sembra il caso di farne tanto clamore..!! Ci sono, continuano, e lo sappiamo benissimo tutti, altri che, volendo proprio scavare nelle realtà umane, stanno morendo per motivi ben più tragici, ben più drammatici, ancor più duri e pesanti da mandar giù…, per la vita disastrata che hanno condotto, per le ingiustizie delle guerre, che certamente non hanno mai avuto nulla a che vedere con la piena disponibilità al successo, peraltro meritato, di cui ha goduto questo signore del rock…!! Ne capisco e ne condivido da anni i drammi e le situazioni incresciose, a dire poco, di questa gente e ne comprendo anche certi ragionamenti specifici, anzi, come spesso accade, li approfondisco per portarli alla luce della maggior conoscenza, nel mio possibile, ma, mi perdonerete, tutto questo non vale per David Bowie, appunto, un Signore, se non il Signore, del Rock, un uomo che, aldilà del suo inequivocabile modo di fare musica, è stato la quintessenza della piena disponibilità, dell’aiuto amichevole e fraterno (rimanendone, per certi versi, in taluni casi, anche travolto..) a colleghi e a uomini qualsiasi.. A tal proposito vi riporto le dichiarazioni di un suo personalissimo amico di lavoro e di rapporto: l’impresario David Zard, forse il più importante manager musicale al tempo della mia generazione, quella del 68′. David Zard, l’impresario che negli anni Settanta portò David Bowie in Italia, ricorda così l’artista e l’amico…in modo che i facili detrattori possano riflettere sull’autentico valore dell’uomo e non solo del rocker, che è scomparso e che va assolutamente ricordato. Sin dal primo concerto al Flaminio di Roma, con l’attacco degli autonomi a base di lacrimogeni (“poi Bowie mi regalò una maschera antigas”…ricorda Zard) fino all’ultimo incontro a Londra, il racconto di Zard fa emergere, senza ombra di dubbio alcuno ne di ulteriori motivazioni, il ritratto di un uomo molto generoso..(Sole in XII^-cosignificante Pesci ma soprattutto Ascendente Aquario-amicizia e fratellanza). Bowie, racconta piangendo Zard, scrisse per Tina Turner quando era alla fame (sembra incredibile …penserete!!), dissacratore qual’era finse di avere l’Aids per togliersi di torno una fan scriteriata.., perchè Bowie, sarà stato anche una star di prima grandezza, ma non sopportava gli adulatori..!!

Ha fatto del bene in privato a persone bisognose senza mai farsene pubblicità..umano, altruista e disponibile come una persona qualsiasi. Oltre all’Ascendente in Aquario, istrionicamente attivato nella disponibilità amichevole, un segno inequivocabile del suo altruismo è legato alla sua Venere in Sagittario al Mediocielo, al trigono della Luna e di Saturno (essendo questi due pianeti congiunti) in Leone, che ci dice in sintesi che il soggetto si sente incline di amare tutti perché (e qui subentra l’ingenuità del segno) questo archetipo trova tutti buoni, simpatici e sopratutto bisognosi del suo aiuto didascalico. Un personaggio che non voleva essere riverito..da nessuno. Dice Zard, da appassionato d’astrologia, lui era un vero Capricorno, Gesù Cristo era un Capricorno (vi riporto al pensiero su quello che chiamo “Climax Capricorno” e i gradi natalizi: si verifica anche in questo ulteriore caso). Con questa frase, anche se non proprio corretta nella forma (Gesù non nasce realmente in quel giorno di dicembre), stando alla regola, Zard, appassionato d’astri, vuole sottolineare che la generosità, la disponibilità d’animo del Capricorno Bowie veniva dall’essere come il Capricorno Gesù Cristo..!!! Non bisogna confondere però bontà, disponibilità con superficialità, fragilità o debolezza…: David Bowie non era una persona che si poteva prendere in giro. Era un uomo altamente intelligente, molto risoluto in relazione ai suoi obiettivi e al come realizzarli. Da Capricorno-Aquario non è il tipo a cui si possa comandare qualcosa che a lui non vada bene..: ha sempre saputo esattamente cosa faceva e quello che voleva raggiungere…Sapeva sempre quello che voleva e non si faceva influenzare dai manager, dalle compagnie discografiche o da chiunque lui pensava non avesse una genuina conoscenza o abilità musicale. Peraltro questa è la tipica personalità spiccata di un Capricorno-Aquario. Un gentiluomo fermo e disponibile non in vendita:
il Duca Bianco…e sottolinerei bianco..!! Due persona in una, una persona in due: un alieno, non folle, come fu per certi versi apostrofato troppo superficialmente data la sua esuberanza psichica, alieno consapevole di esserlo…In Bowie il lato oscuro-ombra sembra finalmente emergere dal profondo, dove la cultura psicologica dei tempi lo pone, quasi a simbolizzare la fine dell’epopea freudiano-junghiana del processo del rimosso: quell’iceberg, metaforica-ombra, semi-immerso negli oceani della mente e dell’anima, glifo rappresentativo dell’inconscio che David Bowie con la sua musicalità stratificata fa a pezzi, ostentando al contempo una visibilità ambigua ed una realtà trasparente..Non folle ma alieno…!! In una sua intervista, David Bowie disse: “Sul palco ero un robot. Fuori dal palco provavo emozioni. È probabilmente per questo che preferivo vestirmi come Ziggy piuttosto che essere David“. Fortunatamente, dicevano affrettatamente alcuni media, pur mantenendosi spesso in bilico tra il sottile confine tra sanità e malattia mentale, il cantante non ha mai oltrepassato la soglia della pazzia…!! Questa sentenza, illecita, dal mio punto di vista astrologico, è la sintesi ignorante di chi non sa cosa sia innanzitutto la follia.. Per la cronaca non bisogna mai dimenticare che molti autori, molti conoscenti del leader musicale, della sua epoca, ne riferivano come di un folle in preda a manie depressive e schizofreniche senza chiaramente comprendere la differenza abissale tra le due malattie psichiatriche. Bowie certamente toccò con mano la follia, non solo interpretandola sulle scene dei suoi tantissimi personaggi musicali e filmici, ma anche perchè ne ebbe coscienza diretta in vari casi familiari. Cosa c’era dietro questa continua ricerca di nuove identità? Alla base di tutto, per molti studiosi c’era l’incontro con la malattia mentale, in particolare con la schizofrenia. La zia di Bowie, Una, soffriva di depressione e schizofrenia, fu sottoposta alla terapia con l’elettroshock e morì prima dei 40 anni. Un’altra zia, Vivienne, ebbe un attacco schizofrenico, mentre una terza zia, Nora, fu lobotomizzata come rimedio alle sue “crisi di nervi”. Ma l’esperienza di Bowie con i parenti colpiti da malattie mentali non finì qui. Al fratellastro maggiore del cantante, Terry, fu diagnosticata la schizofrenia quando quest’ultimo era ventenne. Passò la maggior parte della sua vita negli istituti psichiatrici e nel 1985, all’età di 47 anni, scappò via dalla clinica e si suicidò sotto i binari del treno. David Bowie era molto legato al fratello, nel quale, diceva, di rivedere se stesso. Di lui dirà, dopo la sua morte: “Mio fratello Terry ha avuto una grandissima influenza sulla mia vita.!! Eravamo molto simili e guardando lui temevo per me stesso.”..Nel 1993 dedicò al fratello la canzone “Jump, they say“, nel quale fa riferimento alle voci che il fratello sentiva. E, nel corso della sua carriera, molte sono le canzoni nelle quali viene citata la malattia mentale, in maniera più o meno velata. (cfr. psicoteca.it)
Le maschere di Bowie, a questo punto, divennero, per questi soloni della psichiatria, il simbolo della pazzia che poteva essere espressa in maniera salutare e consona per evitare a David, la sua vera personalità, di impazzire. Tramite la musica il cantante ha trovato un modo, dissero i più “intelligenti”, per sublimare la paura della follia ed incanalarla in comportamenti approvati dalla società…, senza rendersi conto che semmai, proprio quel tipo di esperienze sarebbero state dilaganti nella mente di chiunque e soprattutto di chi è abituato a “dividersi” dal suo personaggio principale: persona e maschera non coincidendo spesso in chi fa l’artista di mestiere.

No, Bowie, non era uno schizofrenico, ma era un…”alieno”, come i tanti che sono toccati da questa “sindrome” galattica che ho potuto scandagliare in questi anni..: la connessione al C.G. ne denuncia l’ipotetica follia, per chi non sa di astrologia extraterrestre. In realtà questa connessione è un imprimatur preciso di visione altra della realtà, di altro linguaggio non curabile di certo con l’elettrochoc, ne con le pillole: il duca la esternò con la sua arte, riuscendo a tramutare, quelli che si consideravano “i suoi fattori di rischio” (che invece, stando al mio approccio astrologico, erano il frutto della sua alienità interiore espressa astrologicamente dalla libido, energia vitale, del suo Sole e del suo Marte in XII^Casa) in un altissimo potenziale artistico, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti e di cui si sentirà parlare per molto ancora. Per far comprendere a coloro che negano la validità del messaggio astrologico tout court, come sia troppo facile dare del matto a qualcuno, senza capirne i confini e i limiti, vi riporto il concetto astrologico di quel Marte inscritto in molte definizioni di vocabolari astrologici:…“Marte in XII^, dice molto adeguatamente Marcello the Fenix (che condivido chiaramente), rappresenta il Cavaliere del Graal…!! La grande capacità d’imporsi, la volontà di conquista e il dinamismo, tipici consanguinei marziali, vengono notevolmente influenzati da poteri spirituali ed inconsci. Si espleta al meglio con esercizi intellettuali-spirituali (per esempio Tai Chi, Aikido, tiro con l’arco nello spirito dello Zen) con i quali viene sviluppata la massima efficienza. Questo è il Marte che alimenta la disponibilità ad aiutare gli altri con il massimo impegno. E’ il protettore e difensore dei “senza diritto” (Robin Hood…). Nella sua dinamica, intrisa dell’aura pescina ci sono le alte, ma anche “altre..”, aspirazioni intellettuali….Mi sembra molto efficace come spiegazione dell’animo del cantante…senza dover scomodare le tinte fosche della malattia mentale..che, comunque, annida in dodicesima soprattutto quando in essa sono configurati il Sole e Marte. Basterebbe questo ragionamento per farvi comprendere la vera potenzialità dell’arte astrologica come mappa precisa d’indagine della nostra personalità esteriore ma anche e soprattutto di quella interiore.

No, non muore un uomo qualsiasi, ne scompare solamente un bravo cantante o interprete, muore con Bowie una modalità intrigante e, se vuoi, contorta di suonare, d’interpretare appunto l’intera asse musicale: una “modalità aliena”, mi viene da dire, anche guardando da vicino quegli occhi di “cristallo” così insinuanti …dubbi e perplessità..: avvelenati o sveleniti al contempo..!! Un doppio, un clone, un calco di se stesso è Bowie che sa di sapere la sua morte a tal punto che la pre-pubblica nel giorno del suo stesso compleanno tramite lo slang tipico del suo linguaggio canoro…Si pubblica la sua morte con grande freddezza. “Lazarus”, uno dei brani paranormali, anima questa ri-nascita…: forse Bowie non è morto..veramente!! Un fatto è certo: non morirà mai…!! L’8 gennaio, due/tre giorni fà, aveva compiuto 69 anni (quindi è un Capricorno di fine seconda decade), nello stesso giorno in cui licenziava nel mondo appunto quest’ultimo suo capolavoro “Blackstar”, rentrée discografica, tra l’altro, dopo tre anni di silenzio dettato dall’accertata consapevolezza del suo male pernicioso e terminale: il cancro. Non il segno zodiacale ma la malattia omicida..: non è un caso se insisto di chiamare correttamente “Granchio” il Cancro zodiacale..!! Come peraltro la clamorosa falcidia di accadimenti dolorosi, tragici, paurosi e ..stravolgenti..che le Grandi Croci Cardinali, imperversanti nevroticamente dal 2011 sul cielo dei segni Cardinali appunto (Ariete, Granchio, Bilancia e Capricorno), transitate, nello specifico, dall’impetuosa orda barbarica della continua ed incessante quadratura crescente tra Plutone ed Urano, hanno potuto testimoniare…: non dimenticatevi all’uopo, il dramma di un altro Capricorno famoso, Michael Shumacker, preso da quel vortice energetico, nato anche lui ad inizio seconda decade il 3 Gennaio, (senza fare la lunga lista..di altri appartenenti ai 4 segni suddetti), non deceduto, ma scomparso alla realtà quotidiana…: in coma per un gravissimo trauma cranico da 2 anni..per una caduta accidentale suglu sci..!! Questo Capricorno londinese, come tanti Capricorno di successo non si accontentava di vivere bene ma voleva raggiungere le vette più alte della notorietà: a ridosso del duemila, a tal proposito, Bowie fu eletto “artista più influente di tutti i tempi” da un ampio sondaggio svoltosi nel Regno Unito; e ancora nella cartella stampa di quello che rimarrà il suo ultimo album campeggia un commento della rivista “Rolling Stone” che paragona il Duca Bianco a Miles Davis, tratteggiando un parallelo fra l’inesausta capacità di Miles di rinnovare il jazz a costo di attirarsi addosso strali di ogni genere, dalla critica medesima in primis, e il periodico saper rimescolare le carte del pop-rock che ha contraddistinto la carriera di Bowie: ennesima dimostrazione della sua capacità di stravolgere gli stereotipi del far canzoni per trasfigurare il pop traghettandolo su altri lidi, in questo caso un inatteso free jazz contaminato di non poche eco d’avanguardia…Non posso dirmi uno dei più grandi fan di Bowie sul pianeta, anzi di non esserlo proprio, ne di Bowie ne di qualcunaltro (fatto salvo il John Lennon d’Imagine  ..a cui devo la mia gratitudine di aver interpretato la mia stessa facoltà di pace mondiale..interpretandole con quella musica e quelle parole senza spazio e senza tempo..!!) a dire tutta la verità, d’altra parte sono Capricorno anche io, perché i suoi dischi li ho ascoltati di fatto per tanti anni senza neanche accorgermene: infatti l’emozione che ne derivava, brillava come se fosse stata ovvia..,estratta in conseguenza della grande capacità di espanderla tramite la ritmica esclusiva della musica di Bowie: insomma non come una elaborazione ragionata ma come fosse una sensazione scontata, automatica.. Insomma la mia espressività creativa non dipendeva da me, ma certamente dalla sapiente sonorità, peraltro intrigante, di Bowie: anima algida e passionale al contempo; aliena e alienante…!!

Forse per questo non sonon mai stato in grado di dirmi quale fu la mia prima volta che mi accorsi del fenomeno Bowie: io sapevo che c’era senza che me ne rendessi conto…di fatto.!! Ziggy Stardust o Heroes o Rebel Rebel e via discorrendo, erano già lì…Quello che tutti vogliono dalle rockstar, io credo, è che rimangano uguali a sé stessi per sempre, fino alla fine. Scolpite nella Storia senza un cambiamento né una mutazione. David Bowie non era così, e non poteva esserlo: ambivalente e ambiguo qual’era.. Molti giovani d’oggi sono stati iniziati a David Bowie dai loro genitori, ma sono sicuro che avrebbe fatto irruzione comunque nella vita degli attuali giovani d’oggi, proprio perché capace di non essere mai uguale al sé stesso di prima, per quella sua capacità di imporsi nella musica decennio dopo decennio..: il cambiamento nel cambiamento che solo un aquario doc sa incarnare appieno.. Bowie l’ho scoperto, o almeno l’ho identificato in modo chiaro, semmai possa definire un momento preciso, quando uscì il video di China Girl e ne vidi la doppiezza dal vivo: l’umano alieno e l’alieno umano. La sensazione fu quella di un ragazzo alle prime armi..anche se già avevo qualche anno sulle spalle: quel video e quel volto, l’ambiguità, la sessualità di quel pezzo, anche brutale, in cui l’uomo mi sembrava anche una donna e la donna sembrava un uomo, entrambi imperfetti, diabolici e incredibilmente affascinanti, hanno ri-plasmato la mia primordiale idea di amore e sessualità e credo non fosse capitato solo a me in quegli anni..ruggenti e trasgressivi, nel bene e nel male, un po per tutti i sessantottini cresciuti in quel 77…La sua voce capace di soul e rock, di teatralità e violenza espressiva, soprattutto ha letto e denunciato l’uomo sul ciglio di un burrone: quello di una modernità ahinoi disumanizzata, e sempre più priva di valori di qualsivoglia stampo. Questo, in fondo, le provocazioni di Bowie provavano a mettere a fuoco: e l’hanno fatto, credetemi, sino all’ultimo, regalandoci una sorta di esperanto musicale, fra passato e presente delle sonorità del pop-rock, che sapeva guardare al futuro e si auspica qualcuno, un giorno, sappia riprendere e portare avanti uscendo dalle logiche dello show-business per le quali l’immagine non è maschera, ma purtroppo volto. Per David Bowie, invece, e l’ha cantato sino all’ultimo anche con autoironia, l’icona era solo il rimando estetico di un’arte di contenuto, e serviva nella misura in cui aiutava col suo impatto – fra le righe, a volte, ma meno spesso di quanto sia apparso – a squarciare il velo dell’indifferenza sulla decadenza dell’uomo e del mondo.

IL DISEGNO ASTROLOGICO DEL DIVO INGLESE

Astrologicamente questo sua genialità-creativa, espressiva e irrinunciabile, si esplica inequivocabilmente nel suo Ascendente in Aquario (non Bilancia, come si legge in qualche altro sito: la Bilancia è l’estetica, l’arte, la relazione, il dubbio..che l’Aquario non conosce). Urano, governatore dell’Aquario, è in Gemelli, armonicamente congiunto al Nodo Nord, congiunto a sua volta al Fondocielo (configurazione certa questa della congiunzione del Nodo Nord agli angoli dei temi, significante, stando alle mie ricerche, la notorietà o comunque un ruolo importante nella società: lo troviamo, statisticamente motivato, agli angoli nei temi dei campioni, dei personaggi..ecc..ecc..) e trigono all’Ascendente e a Nettuno, ma disarmonicamente opposto al Centro Galattico. L’Ascendente Aquario non vive proprio una serena esistenza con l’opposizione forte del piccolo, ma significativamente energetico, stellium leonino, piazzato esatto al discendente, formato dalla Luna, Saturno e Plutone. Difficoltà che quel Grande Trigono d’Aria (Ascendente, Urano e Nettuno) recupera funzionalmente e potenzialmente concedendo le migliori opportunità di estroversione, poetica-Nettuno e creativa-insubordinata-Urano, all’Ascendente Aquario-Io (non Ego-capricorniano..) di David. La poetica estetica di Bowie, la sua bellezza androgina, eliaca direi, la sua disponibilità eroica per l’aiuto all’altro fuori da se (Marte in XII^Casa), si accampa interamente sulla diagnosi di quella Venere sagittariana, congiunta al Mediocielo, veleggiante al trigono della congiunzione Luna-Saturno in Leone. La Venere dell’esterofilo..che al mediocielo dona la bellezza estetica e direi quella relazionale. L’affettività venusiana sembra compensare con grandi slanci di calore umano una certa instabilità di fondo. La dilatazione impressa da Giove, sommata all’idealismo nettuniano, suggerisce una tendenza all’amore universale, pronto a tingersi di fervore missionario. In parecchi casi, come detto: questo è l’archetipo che anima l’inclinazione ad amare tutti (e qui subentra l’ingenuità del segno). L’Aquario ascendente vede rafforzata con questa Venere, la sua disponibilità nettuniana in campo affettivo, assorbendo la generosità, ingenua e infantile, del Sagittario che pone limiti all’opportunismo egoico dell’obbligo aquariano..Questa, data l’esuberanza gioviana del segno, è la Venere che non ascolta nessuno: infatti non sa ascoltare…!! Venere inoltre sappiamo essere la governatrice in primis della Bilancia ma è anche la co-governatrice del Toro: conseguentemente alle note inclinazioni ad attività artistiche, di impronta più bilancina, in Toro si specializza sul classico talento musicale e le sue molteplici sfaccettature sulla vocalità o sul timbro di voce..Congiunta così al mediocielo può essere, com’è in questo caso, segnale preciso di realizzazione canora, realizzazione nel campo musicale. Quindi il Toro diviene centrale come archetipo nella personalità di Bowie e lo è a maggior ragione in quanto in questo segno di Terra c’è il Nadir del cantante, appunto configurato in Toro. In sanscrito il segno del Toro ha il nome di VRISHAM, che significa potenza. Termine che va inteso non solo nel senso di forza, ma anche di potenzialità infinita legata alla dimensione sonora e vibrazionale della Terra-Madre o materia-sostanza rappresentata dalla fecondità divina. Potenza dell’attrazione indifferenziata, magnetismo cosmico, plasticità, fecondità, prevalenza dell’istinto e del desiderio. Queste sono facoltà subconscie del Nadir taurino. Guidato dalla spinta primordiale cosmica che emana dal subcosciente, il Nadir in Toro, rappresenta la natura impegnata in un’opera da cui poi nascerà la “mens” (gemelli), ma dalla quale possono scaturire le manifestazioni dei più brutali appetiti.

La complementarietà con lo Scorpione, (entrambi segni Fissi, quindi realizzatori della Materia) gli consente di dissolvere la capacità energetica fine a se stessa, tipica del Toro, e quindi di realizzare, tramite la dissoluzione scorpionica, la riserva inesauribile della potenzialità della forma. E’ condotto da ciò che lo possiede, sia una passione dissolvente, una irresistibile inclinazione per certi vizi, foss’anche il desiderio di maternità, l’influenza di qualche controllo psichico (guida del medium), la magia dei suoni (musica) e quella dei lampi (luce e fotografia), l’attaccamento “malato” a certi esseri di cui diviene lo schiavo soddisfatto, e inoltre l’amore sviscerato per la terra e la natura con l’impegno lavorativo che essa esiige. E’ attrverso il suo sacrificio che il Toro scopre fialmente il dio che nasconde…!! (N.B. per approfondire il vostro Nadir leggete l’apposita sezione nel sito: se non lo conoscete potete richiedere la vostra configurazione a info @ilnadir.com http://www.ilnadir.com/corsi/scuola-d-astrologia.html). Il Sole Capricorniano e la sua complessa valutazione, l’ho lasciato volutamente in questo angolo dell’articolo perchè croce e delizia dell’arte e della vita irrequieta, come artista doc di razza richiede, forma un piccolo Stellium con il Sole, Marte in XII^…, e Mercurio in XI^ pertanto un piccolo Stellium a cavallo della cuspide delle due case. Un Sole in Capricorno in dodicesima, cosignificante i Pesci, apre alla doppiezza: Giano, il bifronte, governa il solstizio capricorniano o porta degli dei, domina Gennaio, il mese, e la cosignificanza in Pesci alimenta quel senso del doppio che il segno d’acqua porta costantemente con se: uno dei pesci andando verso oriente, l’altro guardando l’occidente. La XII^Casa, la Casa del Sole capricorniano di Bowie, ultima nel cerchio dello zodiaco e simbolicamente associata al segno dei Pesci, è molto complessa. Indica la fine di un ciclo, il punto di arrivo del percorso evolutivo di quell’ego individuale che, attraversando undici settori dello zodiaco, si è destrutturato completamente e ora desidera soltanto dissolversi per poter ..“tornare a casa” e ritrovare quel senso di unicità e di appartenenza alla matrice universale che l’ha generato. Sebbene la prospettiva di ritornare a una tale sublime condizione sia meravigliosamente attraente e rassicurante, qualcos’altro al nostro interno –il timore di dissolvere la nostra individualità e la nostra unità– lotta disperatamente contro questo desiderio ed è proprio in dodicesima casa che avviene la rappresentazione di tale antinomia esistenziale tra due attrazioni così contrastanti: ecco spiegata la coesistenza dello spirito androgino e dell’anima passionale dell’opera ostentata di Bowie. Del resto i suoi governatori naturali sono Nettuno e Giove, pianeti che tendono a farci sentire in profonda armonia ad un livello mistico: mistico anche artificiale.. Il raggiungimento di un senso di trascendenza e l’attaccamento alla vita spesso genera, in alcune persone che hanno pianeti importanti in questa casa, un forte disorientamento, una sensazione di essere sopraffatti da pulsioni inconsce di una tale intensità emotiva che la loro poca gestibilità li spinge a proiettarsi in un mondo di solitudine, di abbandono, di separazione dagli altri, una diversità che spesso si risolve in una fuga da tutto ciò che viene comunemente definito “normalità”..e il nostro David l’ha proiettato in tutta la sua vita financo a qualche giorno prima della morte rappresentandolo nell’ultimo suo capolavoro..  Qui non c’è spazio per l’ego che può funzionare solo nella realtà “spazio-tempo”, in dodicesima fuggiamo dalla separatezza perché vogliamo fonderci e identificarci in qualcosa molto più grande di noi stessi. In questa casa, sovvertendo tutti i canoni di “mediocrità” espressi dalla casa VI^ che, come si sa, tende soprattutto a mantenere a tutti i costi stabilità, ordine e status quo, è possibile entrare in contatto con quell’oceano di simboli e immagini psichiche, universali e mitiche definite da Jung “inconscio collettivo” e alla cui fonte hanno attinto parecchi “geni” di tutte le epoche, persone che hanno visto o sentito qualcosa prima di tutti gli altri e hanno lasciato tracce della loro potente creatività attraverso capolavori che hanno toccato ogni ambito artistico, musicale, religioso, politico, scientifico e letterario: David Bowie è certamente uno di loro..

IL SINTOMO “ALIENO”

Come ormai ampiamente dimostrato dalle mie ricerche e dai numerosi casi studiati anche questo Tema di Bowie da ampie garanzie sul collegamento del Centro Galattico (C.G.) e quindi sulle chiare connessioni a quell’iperuranio superiore che regola ben diversamente i suoi migliori adepti. Come scrivo ormai da anni sarebbe bene che gli astrologi si orientassero nelle loro indagini come fonte originale di energia non tanto sul Sole, come tradizione vuole, quanto sulla potente sorgente Sagittarius “A*”, cioè il nome astronomico del nostro Centro Galattico o centro della galassia: la via lattea. Visto da Terra, il centro della nostra Galassia, cioe’ il punto attorno al quale ruotano tutti i corpi che la compongono, si trova all’interno della costellazione del Sagittario per questo l’attuale riferimento è il segno del Sagittario..al grado 26/27. Inoltre, dal punto di vista prettamente astronomico, al centro della nostra Galassia c’e’ un “buco nero” super massivo detto appunto Sagittarius “A*”. Di questo particolare punto si è detto molto non solo sul piano strettamente astronomico, ma anche e soprattutto, per ciò che riguarda da vicino maggiormente i miei studi, sul lato più esoterico, più para-normale: gli autori dei “cerchi nel grano”, gli extraterrestri, stanno dimostrando la loro esistenza..ormai richiamata a più riprese da varie fonti..: gli incontri o gli avvistamenti stano aumentando d’intensità quasi quotidianamente.. Si sto parlando degli ALIENI..ai quali, in qualche modo siamo connessi proprio in considerazione della vibrazione galattica di Sagittarius A*, Hunab-ku dei Maya già informati dei fatti…!! Come avrebbero potuto..al loro secolo..senza alcun mezzo tecnologico..? La connessione è sotenibile proprio dalle mie ricerche che comprovano la complementarietà della relazione uomo-centro galattico e la sua necessità obbligata di risposta aliena sia agita direttamente che subita passivamente..:necessità che fa scrivere, disegnare, produrre, lavorare, sognare, descrivere, fotografare queste forme, appunto aliene, a certe persone, non a tutte s’intende, guarda il caso (e sappiamo tutti che il caso non esiste..) un buon 70% di queste sono connesse in aspetto al C.G., come si dice in astrologia. Connessioni queste che riguardano anche David Bowie.
Così tanto per dire: il Sole entrò nell’equatore galattico durante il solstizio invernale del 1980, ed avrebbe oltrepassato completamente il centro galattico entro il solstizio invernale del 2016: il prossimo di fine anno a venire.. Gli anni fra 1980 e 2016 sono chiamati Zona di Allineamento Galattico. Ora se proviamo ad eliminare i nostri paraocchi mentali e mettiamo da parte le varie credenze, possiamo chiaramente vedere che qualcosa di straordinario sta succedendo intorno a noi: non fosse altro per la stravolgente fase immigratoria, incontrollata ormai dalle forze governative, che sta incombendo sulle popolazioni del mondo. Siamo alla “fase della fusione di razze umane” che non sono per nulla simili tra loro. Tradotto si stanno progettando nuove razze umane…e questo è il minimo..del “racconto”…

In realtà si può dire che la Martix sta cambiando, siamo influenzati da energie nuove provenienti dal centro galattico…o perlomeno lo sono coloro che sono maggiormente influenzati e influenzabili da questi input galattici..La prova é visibile ovunque ed è inutile che mi soffermi a dimostrarvela: basta che ascoltiate i tg o leggiate i giornali per non parlare del web…In realtà siamo alla fine dell’analogico per il digitale ma ne comprendiamo il significato profondo.. Possiamo estendere la nostra comprensione delle dinamiche dell’universo, cercando di comprendere che ci dovrebbe essere al dunque una sorta di stargate, un’apertura di un Portale Eterico che produrrà una forma sconosciuta di energia che riorienterà la relatività einsteiniana..Tutto questo sumovimento che vi ho appena descritto, anche superficialmente, sta scritto nei libri illeggibili della tecnica astrologica segreta: proviamo a comprendere che c’è statistica seria sulla connessione C.G.-Essere umano-Sostanza Extraterrestre al punto che è facilmente dimostrabile proprio dall’analisi dei grafici dei temi astrologici, date le evidenti esibizioni delle caratteristiche speciali delle vite di questi personaggi, proprio come david Bowie. Urano, configurato in Gemelli, nel tema di Bowie, governatore del suo ascendente aquariano, congiunto al Nodo Nord, come detto, congiunto al Fondocielo (quindi congiunti entrambi al Fondocielo) è chiaramente Opposto al C.G. sagittariano, che è congiunto alla Lilith di demoniaca stirpe.. Centro Galattico quindi attivatissimo, quello di Bowie anche dal potente sesquiquadrato allo Stellium leonino formato da Plutone, Saturno e dalla Luna…Pertanto dire che il nostro eroe musicale non poteva non essere come lo vediamo nelle sue performance è il minimo che si possa sostenere: un alieno dentro e fuori che certamente ha saputo molto di più di quello che ci ha detto tramite la sua musica e i suoi brani avveniristici tutti aperti alle stigmate del cambiamento sia del ritmo che dell’immagine.. Due occhi diversi: uno umano, uno alieno, due anime diverse: una umana una aliena questo è David Bowie che con Lazarus ci ha, se ancora non bastasse, lasciato una ulteriore testimonianza della sua eternità galattica, che, stando un po più attenti, ci espresse direttamente nel suo film del lontano 76′: “l’uomo che cadde sulla Terra”..!! Più chiaro di così…!!! Film che vide il Duca Bianco protagonista al cinema nel ’76, appunto, cantare le “cicatrici dell’anima” dell’uomo che muore e risorge (Plutone congiunto a Saturno e Luna) dentro l’incedere complesso e cupo di una realtà sempre più avvilente. Lungi comunque dal fermarsi a specchiarsi nella propria icona (Plutone-Saturno-Luna congiunti in leone..), pur se abilissimo a sfruttarne l’aura persistente nei decenni, Bowie è passato attraverso una lettura originalissima del soul (“Young americans”), pop sperimentale mescolato a surrealismo e voglia di riscattare il mondo dalle oscurità della civiltà punk-industriale (la celeberrima trilogia berlinese, “Low”, “Heroes”, “Lodger”), e passando anche per Broadway e il grande schermo è arrivato poi a “Let’s dance”, il disco più venduto della sua carriera, pop-dance adulta che sbanca le classifiche del mondo usando il linguaggio più facile per continuare però a riflettere sui pericoli della realtà…David Bowie, credetemi, andrà col tempo, rivalutato per i contenuti di pensiero e le idee sonore da chi oggi lo condanna: e andrà rivalutato ben più di quanto quella sua immagine, certo in buona parte scelta, spesso sfacciata ma alfine pure subita, abbia permesso di fare nel corso della sua carriera. Doppia faccia: face to face, la sua vita esilarantemente altera e sostanzialmente normale..: un occhio normale un occhio di ..vetro..!! Passi da gigante in un mondo di nani…: c’è chi ancora lo critica per le sue visioni allucinate o borderline, drogate e sfacciate, senza averne capito la dinamica..Nessuna ripulitura di coscienza aliena, questa mia operazione analitica, nessuna apertura gratuita delle gabbie galeotte: Bowie è un alieno senza tempo e senza spazio, e senza che il mio pensiero ne accresca alcunchè che lui non abbia espresso.. E’ un diamante grezzo che ancora, nonostante lo si “veda” morto, deve esprimere per intero le sue sfavillanti sfaccettature acuminate e poliedriche, che il Grande Trigono d’Aria, vero scrigno di potenzialità creativo-comunicativa, freccia d’intelligenza immortale, poggiato sull’Ascendente.., ancora non ha smesso di trasmetterci..tramite le droghe energetiche dei suoi trigoni nettuniani all’incrocio di Urano nel suo cielo..!!

Non lo ha fatto nemmeno quando, consapevole di “andarsene” da questa dimensione, maestro di comunicazione ai massimi livelli, col suo Nodo Nord in Gemelli, transitato disarmonicamente in opposizione spirituale, proprio in questi giorni fatidici, dal Saturno sagittariano (primo sintomo di recrudescenza senile..), che chiedendone il resoconto umano.., ha dato via libera agli urli delle piaghe e ai vagiti psichedelici, esplosioni sonore dall’oltretomba plutoniana, in quel potente “Lazarus”…(secondo sintomo..di ri-nascita tombale)!! Una sciarada da risolvere, un labirinto da sverginare..: il transito di Plutone sulla sua nascita Capricorniana ne da il tempo immortale.., trascendendo la location terrena, aprendo le immagini alle generazioni future, dove le onde in diapason ridonadanti, ne sentiranno i versi in eterno… Ancora un doppio quindi: partito un pesci in Oriente, tornato l’altro in Occidente..!! Occasum Soli. Morto o risorto.., urla quel grido plutonico..? Si scioglie le bende quel Lazarus infingardo, insolente la morte..: Anima o demone, vivo o morto…, Plutone, dio degli inferi tutti, strappa la falce a Saturno e la infilza nel “ludibrium finem” nel cuore-Sole, al comando imperiale dello Stellium capricorniano natio (Sole, Marte, Mercurio) transitandoli anch’essi in questi giorni..e mesi ultimi..dell’anima di David..!!

..”Look up here, I’m in heaven. I’ve got scars that can’t be seen”..,dice ansimando quel Plutone straziante di un Lazarus..,parole che mi hanno fatto inevitabilmente pensare a quello che è successo lì..dentro.., in quel profondo recesso dell’anima bowiana..,in quell’ammasso di genialità intrauterina.: e dedico questo mio “Ad un artista capace di incarnare l’arte, e di portarla avanti fino alla fine, nonostante tutto”…

Guarda quassù, Sono in paradiso . Ho cicatrici che non si possono vedere….!!

Roma 11.01.2016                                         Claudio Crespina

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

-Scuola di astrologia.it

-Andrea Pedrinelli


Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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