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LA MORTE ..CANONIZZATA. per statuto.!!!

Venuto solo ieri a conoscenza del grave accadimento nel bergamasco, preso dai miei articoli sui continui moti planetari di questo fine mese di aprile 2014, ho letto in ritardo, per comprenderne le dinamiche, uno dei tanti giornali che hanno parlato del fatto “increscioso” il quale  ha scritto:”..il monumento, per una fatalità assolutamente imprevedibile, è caduto, dopo essersi spezzato, su Marco Gusmini, 21 anni, in gita a Cevo, comune del Bresciano, in piena Val Camonica….Il monumento è caduto per fatalità imprevedibile…..Beh a leggere la cronaca c’è da rabbrividire..veramente, ma sin dal’inizio voglio subito dirvi che non si tratta di fatalità imprevedibile..o perlomeno non è l’unica lettura possibile anzi, e senza alcun dubbio, ci sarebbe stato da riflettere seriamente sul significato complesso dell’accaduto.., tra l’altro gestito decisamente male dalle autorità ecclesiastiche che hanno mantenuto un disdicevole silenzio assenso su un fatto così grave che, secondo il mio parere da ateo convinto (sempre più convinto..!!), avrebbero dovuto rinviare certamente la canonizzazione dei due..”santi”.papi…(rigorosamente in minuscolo..)..Woityla e Giovanni XXIII°..!!!

IL FATTO

Un colpo durissimo, per una comunità intera. Tutta la Valcamonica ancora s’interroga sulla tragedia improvvisa e terribile che ha travolto l’alta valle, e il suo Marco Gusmini di Lovere, morto a 21 anni (di cui non si sa la data di nascita..) schiacciato dalla Croce di Job, intitolata a Giovanni Paolo II. Si chiamava appunto Marco Gusmini, 21enne di Lovere (nel Bergamasco, dove viveva con sua madre e suo padre), il giovane che è morto giovedì 24 aprile nel Bresciano a Cevo. Era in gita. E’ morto schiacciato dalla croce realizzata dall’artista Job per la visita di Giovanni Paolo II. Il manufatto è crollato. I suoi amici si sono salvati scappando nella direzione opposta mentre lui è rimasto schiacciato dalla pesante croce….!!  Stando alle prime ricostruzioni, dopo alcuni scricchiolii, la croce in legno si è spezzata, travolgendo il giovane che non è riuscito ad allontanarsi in tempo. Il giovane inoltre era affetto da una leggera disabilità motoria. L’allarme è scattato intorno alle 14.15. Sul posto sono giunti i mezzi del 118 con un’ambulanza e l’elisoccorso. Per il giovane non c’era più niente da fare. L’opera è una trave curva, larga 72 cm e con profondità variabile dai 2 metri della base fino a 0,60 cm della cima. Raggiunge l’altezza di oltre 30 metri. Secondo quanto riferito dal sindaco di Cevo Silvio Citroni la struttura veniva regolarmente controllata e l’ultima manutenzione era stata eseguita nel luglio scorso…”Una tragedia inspiegabile – ha aggiunto il sindaco Citroni senza nascondere la sua grande commozione – una giovane vita, tante speranze distrutte così”…
Ma le circostanze cosiddette “fortuite” non si fermano all’assurda morte in relazione alla croce intitolata al papa polacco, ma la questione si tinge di incredibile quando nelle cronache dei giornali approfondendo ho letto, li per lì anche distrattamente, i dati del ragazzo che abitava, “iudite, udite…”, in via “Papa Giovanni XXIII” a Lovere, il Pontefice bergamasco che domenica 27 aprile è stato proclamato “Santo” proprio insieme a Wojtyla…Insomma Marco muore sotto una croce intitolata a Wojtyla e la sua casa è situata in via Giovanni XXIII….: se non fosse così violento l’accaduto non ci sarebbe da crederci..!! Si può parlare solo di coincidenze…??

Una vita spezzata di un ragazzo, tra l’altro disabile, che probabilmente la croce la portava sin dalla nascita per il suo deficit motorio e, in una sorta di beffarda nemesi, è stata una croce, quella dedicata a Wojtyla, a ucciderlo.. Quel ragazzo, poi, abitava in via Papa Giovanni XXIII, il Papa buono, l’altro Pontefice che ieri, in una Roma stravolta dai centomila pellegrini, è stato canonizzato insieme all’altro il polacco: uno buono e l’altro non proprio…che, come metodica clericale, tanto per gradire, vi ricordo essere un preciso “esorcismo” per chi come me ha approfondito la questione da anni…!! Coincidenze che rischiano di diventare – studi esoterici a parte – grottesche, irritanti e irriverenti se sottratte al contesto di una tragedia, dice M. Collacciani del Tempo ed io sottoscrivo. Perché non c’è stato nulla da fare per quel giovane che ha avuto probabilmente qualche difficoltà in più a schivare il pericolo, a differenza dei suoi amici dell’oratorio con i quali era in gita. Una morte assurda, un destino crudele che ha “calcolato” anche la concomitanza con la prossima canonizzazione dell’ “amatissimo” Pontefice polacco, «inventore» dei Papaboys. Proprio un giovane, figlio unico, ha pagato un tributo incredibile alla vita terrena… La scultura, alta 30 metri, era stata ideata nel 1998 in occasione della visita a Brescia di Papa Giovanni Paolo II, nel centenario della nascita di Paolo VI. L’autore del progetto era Enrico Job (morto nel 2008) artista e sceneggiatore teatrale, marito di Lina Wertmuller. Il Cristo, alto 6 metri e del peso di altrettanti quintali, era stato invece realizzato da Giovanni Gianese. Nel 2005 l’opera scultorea venne portata sul Dosso dell’Androla a Cevo, noto come il «balcone della Mezza Val Camonica», a 1.200 metri d’altezza divenendo in breve luogo di pellegrinaggio, simbolo di amore e di riflessione.
Così, rispettando le cronache aride, la raccontano in parte i giornali, da cui dissento completamente, in quanto nessuno pensa di scrivere minimamente la cosa più corretta in un caso del genere: io penso infatti, senza ombra di dubbio, che per una morte simile andava fermata inanzitutto tutta la macchina organizzatrice delle canonizzazioni in Vaticano..!! Non fosse altro per il messaggio ineludibilmente profetico che sottende: la croce del Cristo Redentore precipitata a Cevo è una tragedia, ma anche un segno assolutamente premonitore che allude alla dissacrante fine della cristianità che è decisamente in atto a vedere i transiti planetari di questo fine di aprile in cui la Grande Croce Cardinale ha cominciato la sua vera rivoluzione..attivando le sue leve sui crolli che dovranno accadere.. Alcuni studiosi leggono così questo evento: il grande sforzo che sta facendo Papa Francesco sveglia anche le forze contrarie, quelle degli inferi, che vanno combattute con la vera fede. Il Papa venuto dalla fine del mondo deve stare in guardia e innalzare la Croce, perché il vento porterà a breve un evento fatale …!! Ne condivido solo l’esito finale perché penso poi che il gesuita stia dentro l’intera macchinazione che ha promosso volutamente due papi nel vaticano e, non può essere altrimenti, alterando di proposito i diritti canonici..esistenti, per cui molti teologi o avvocati di dirittto canonico, parlano addiritura di elezione irregolare..di Bergoglio..!! Esotericamente, per gli antichi quando le statue parlavano, piangevano o cadevano, era segno che qualcosa stava arrivando. La Croce, è bene ricordarlo, contiene le antitesi, del bene e del male: vedere il mio articolo pubblicato da Sirio-Novembre 2013.  Mentre in Occidente è il simbolo della vittoria sul male, in Oriente la Croce indica invece il Maligno.. Muore sul colpo travolto dalla scultura dedicata a Wojtyla in occasione della sua visita a Brescia (settembre 1998) e poi spostata a Cevo nel 2005. È giovedì 24 aprile, sul prato del dosso è già stato allestito il maxischermo che domenica avrebbero trasmesso le cerimonie di canonizzazione di papa Roncalli e di Giovanni Paolo II…E’ facile comprendere che una Croce spezzata, con il Cristo cadente, parla, senza tema di smentita, dell’imminente crollo della chiesa, come peraltro ho ampiamente ripetuto in questi anni, in tantissimi miei articoli..: in considerazione anche del clamoroso ultimo passaggio planetario dei quattro pianeti, della rivoluzione e dello stravolgimento, in asse tra loro esatti al 13° grado dei segni cardinali..con tutto quello che ne consegue di cui ho approfondito sul mio magazine ALCHIMIE pubblicato sul sito per i soli abbonati. Inutile aggiungere altro data la numerosa informativa sull’argomento che si può attingere sul web o sul mio sito astrologico www.ilnadir.com   

ESOTERISMO E MECCANICA QUANTISTICA

Oggi c’è solo da piangere la morte di un ragazzo sotto la croce di Giovanni Paolo II. Ma un tempo, (in quei tempi lontani in cui i “segni” erano importanti più dei fatti), il tempo in cui si credeva ai segni del cielo, in molti avrebbero pensato a un dubbio divino: Giovanni XXIIIesimo, il papa buono, passi.., (anche se c’è una denuncia del suo stretto collaboratore che dichiara che sua eminenza parlò in un incontro privato con gli alieni…!!) “Ma Dio, per rimanere in ambito ecclesiastico, Wojtyla lo voleva veramente santo..? ne siamo sicuri..?”. Ieri, a nove anni dalla morte, papa Wojtyla è stato canonizzato. Un tempo la Chiesa ci metteva decenni, se non addirittura secoli, prima di proclamare qualcuno santo. Ma la gente (e non solo i cattolici) voleva Wojtyla “santo subito”, e così è stato…: ANCHE SE LA GENTE NON NE CAPISCE NE IL SENSO NE IL SIGNIFICATO..!! Un motivo però c’è di sicuro: lo stesso motivo, se vogliamo, per cui si fece santa un’altra “finta” religiosa: suor Teresa di Calcutta.., di cui ho scritto un articolo memorabile sulla sua falsità evangelica..(questo è il link del mio articolo http://www.ilnadir.com/home/archivio-nadir/47-astrerel/111-una-verginesanta.html?showall= &limitstart=). Quasi dimenticavo che, per chi non lo sapesse ancora, che quando quel nome, Teresa, si aggancia ad una persona ecclesiasticamente importante, si può interpretare etimologicamente come “ter-esa”: cioè tre sei, 6.6.6..e tutti sanno il senso di questo numero mefistofelico. “Io credo che, dice M. Fini, ed io condivido perfettamente, Giovanni Paolo II passerà alla storia come il papa che ha rischiato di distruggere ciò che resta della Chiesa cattolica e del senso del sacro in Occidente. E questo è doppiamente paradossale. Perché mentre la popolarità di Wojtyla è cresciuta fino all’apoteosi della sua esibita agonia e della sua morte, nello stesso tempo sono crollate le vocazioni (crisi del sacerdozio e degli ordini monacali) e la fede, almeno in Occidente, si è intiepidita fino a ridursi, in molti casi, a vuota forma”…  A rompere per primo il coro delle celebrazioni per la canonizzazione di Giovanni Paolo II è stato il New York Times (proprio il 22 aprile: giorno della Croce Cardinale), con un editoriale della nota columnist Maureen Dowd dal titolo «Non era un santo» («A saint, he ain’t»). La Dowd attribuisce a Wojtyla il grave torto di aver chiuso gli occhi sul fenomeno della pedofilia: «La Chiesa sta dando il premio più alto alla persona che avrebbe potuto fermare questa macchia e non fece nulla. Giovanni Paolo II può essere considerato una figura rivoluzionaria nella storia, ma un uomo che fece finta di non vedere la crisi morale non può essere descritto come un santo. Quando la Chiesa lo eleva, è come se facesse l’occhiolino all’inferno che causò a numerosissimi bambini e ragazzi» Due giorni dopo, il 24, ha mosso critiche simili anche l’inglese Independent: «Wojtyla e i suoi consiglieri non hanno compreso la gravità del problema fino al suo 26esimo anno di papato, sebbene i vescovi americani avessero fatto istanza alla Santa Sede sin dalla fine degli anni Ottanta, chiedendo di trovare un modo rapido per sospendere i preti pedofili. Cosa che neanche Ratzinger e tanto meno il “grande” Bergoglio sono riusciti a ricomporre correttamente..

La domanda da porsi seriamente è: “Abbiamo ancora bisogno di santi..? Tra i cattolici stessi ci sono quelli che pensano che il processo di canonizzazione sia disperatamente arcano, che il “culto dei santi” sia superato, che credere nei miracoli sia assurdo e, in questo caso, che la canonizzazione sia “una cattiva idea”..!! Io risponderei molto sinteticamente che non è la Chiesa che può creare i santi, ma Dio, la Chiesa soltanto li può riconoscere. Naturalmente il processo di canonizzazione così come è incentrato è imperfetto. D’altronde tra le religioni monoteiste è solo il cristianesimo a conoscere il fenomeno della santità, che invece rimane del tutto sconosciuto all’ebraismo e all’islam.. La canonizzazione da parte del papato di propri esponenti rientra alla perfezione in una prospettiva dalla forte connotazione politica: degli otto pontefici del ’900 ormai ben tre (Pio X, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II) sono diventati santi e tre sono sulla via per diventarlo (Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo I). Il pontificato di Giovanni Paolo II ha esasperato la mondanizzazione della Chiesa. Wojtyla si è occupato troppo di politica e del sociale. È nato come papa “politico” con la sua lotta al comunismo. E sono infinite le occasioni in cui Wojtyla è entrato a piedi uniti in questioni interne dello Stato italiano…: chissà chi c’è dietro a questa lotta…?? Tra le accuse che gli vengono rivolte dal mondo laico, risaltano quelle di aver coperto, oltre la pedofilia, anche il riciclaggio del denaro di Cosa Nostra nel sistema Ior-Ambrosiano e di aver finanziato con quei soldi le minoranze dissidenti nei paesi comunisti mentre poi tollerava certe dittature fasciste sud americane. Perché di politica Giovanni Paolo II ne ha fatta tanta. E la battaglia contro i regimi comunisti era perfettamente in sintonia con la tenace campagna in difesa del cristianesimo. Per questo contribuì a finanziare un sindacato polacco, Solidarność, nato nel settembre 1980 in seguito agli scioperi nei cantieri navali di Danzica, che si imporrà negli anni come il movimento di matrice cattolica e anticomunista fortemente avverso al governo centrale polacco. E come veniva finanziato il movimento? Tra i principali sponsor c’era lo Ior, la banca vaticana diretta all’epoca dal vescovo americano P. Marcinkus. E incrociare Marcinkus è come avviare un film che racconta un pezzo della storia criminale d’Italia: Sindona, Calvi, Licio Gelli e la P2, Umberto Ortolani, la mafia e Pippo Calò, Flavio Carboni, cardinali senza scrupoli, esponenti di spicco dell’Opus Dei e lotte di potere interne al Vaticano. Per non parlare della banda della Magliana e del caso Emanuela Orlandi. Altra accusa mossa a Giovanni Paolo II: l’aver sostenuto, sempre col fine di opporsi al comunismo, sistemi politici o vere e proprie dittature di destra. In particolare i suoi rapporti col dittatore cileno Augusto Pinochet verso cui dimostrò più di una volta solidarietà. Siamo poi certi che la caduta dell’Urss, a cui Giovanni Paolo II ha dato un contributo decisivo, sia stata un gran bene per l’umanità? Le vie del Signore sono misteriose, ma la fine del sistema bipolare, con l’apparente vittoria del capitalismo sul comunismo, ci consegna, 25 anni dopo, un pianeta sull’orlo della Terza Guerra Mondiale (questione ucraina), con un Islam assassino scatenato e imperversante, e un mondo devastato da una crisi finanziaria e morale senza precedenti. Wojtyla, in tutto questo, ci ha messo del suo e Francesco, ardente di fede, lo ha fatto ciononostante santo. Dio sarà d’accordo…?

Sono passati solamente 9 anni da quel 3 ottobre del 2004 quando, il Papa polacco, per certi il più grande “canonizzatore” della storia della chiesa, elevò agli onori degli altari Anna Katharina Emmerick, monaca agostiniana tedesca vissuta tra il 1774 e il 1824, proclamandola beata: che giochi d’intrecci mistico-esoterici.!!! Giochi che, bisogna capirlo, sono efettuati non solo per la necessità religiosa di creare santità, come l’occhio inesperto crederebbe, e dare un senso di trascendenza a tutto un apparato che con la trascendenza non ha proprio nulla…a che spartire..ma anche per esorcizzarne le dinamiche non proprio trascendenti…che certa chiesa scellerata ha messo in atto nei secoli… Come ho scritto tra le righe del poderoso articolo sul Concilio di Nicea (sarà pubblicato a breve per gli abbonati) per rispondere a questa domanda metaforica “se Dio sarà o meno d’accordo…”, ho risvegliato alle coscienze di chi mi legge nientepopodimeno che la beata Emmerick e le sue significative profezie di circa due secoli fa. Uno, tra i tanti discorsi profetici effettuati poi è tra i più efficaci e si riferisce alla profezia sulla “protestantizzazione” della chiesa cattolica: “Poi vidi, recitò la beata, che tutto ciò che riguardava il protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre” (1820). E ancora, sempre sulla “chiesa grande”: “Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la chiesa. Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante”. Ma questa profezia non si ferma qui, preannuncia anche la dottrina che, dagli anni postconciliari, guida gran parte della pastorale ecclesiastica, quella dell’ecumenismo e della libertà religiosa: “Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti e avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova chiesa… Ma Dio aveva altri progetti” (22 aprile 1823). Ora vi faccio notare la data che ripete lo stesso giorno della Grande Croce Cardinale insediatasi in cielo proprio il 22 aprile di qualche giorno fà.  “Ma Dio aveva altri progetti” afferma la Emmerick.. Progetti dei quali, naturalmente, ognuno di noi è o sarebbe all’oscuro: nessuno, infatti, è in grado di dire se, come e quanto le profezie della beata Emmerick siano attuali o, addirittura, si stiano avverando direbbeil il credente benpensante..Io no. Io dico che sono molto vere ed hanno una sola parola che non riguarda la visione di un dio esterno ma si spiega con la lettura dei transiti planetari per chi come me non crede all’astrologia, ma la studia profondamente come scienza unica in grado di speigarci dal di dentro certe dinamiche che inequivocabilmente non prevedono necessariamente un Dio, men che meno quello fintamente vaticanense..che di religioso e di trascendente non ha proprio assolutamente nulla… Per certo, però, nelle parole della beata, neanche il benpensante non potrebbe non stupirsi sulla precisa, e direi inequivocabile, consonanza con molti aspetti, più o meno oscuri, della chiesa di oggi.

“Santo subito”, gridava lo striscione a caratteri cubitali al quadrato che emergeva sulle teste della folla, il giorno del funerale di papa Giovanni Paolo II, il 5 aprile del 2005. “È morto un santo” disse la folla di credenti, non credenti e agnostici che gremivano piazza san Pietro il 3 giugno del 1963 alla morte di papa Giovanni XXIII. La differenza tra i due sta tutta qua: il polacco deve essere dichiarato “santo”, il bergamasco lo è sempre stato senza bisogno di dimostrarlo. Chi ha avuto l’idea di abbinare nello stesso giorno i due papi per la proclamazione della santità ufficiale, è stato un genio del maligno: risponde alla logica della profetica domenica di marzo dell’Angelus, quella del corvo nero e della colomba.., risponde al 13° grado planetario della Grande Croce che si è spezzata di fatto due giorni dopo (il 24 aprile) il suo configurarsi in cielo sulle povere membra di quel ragazzo innocente: il demone vuole sempre il suo sacrificio..!!! Mettere insieme il papa del concilio Vaticano II e quello che scientemente e scientificamente l’ha abolito, svuotandolo di ogni residuo di vita, è il massimo del sadismo religioso, una nuova forma di tortura teologica. La curia romana della Chiesa cattolica (Opus Dei: Cardinale Bertone….un delinquente..) che Francesco non ha ancora scalfito, se non in minima parte, è riuscita ancora nel suo intento, imponendo al nuovo papa un calendario e una manifestazione politica che è più importante di qualsiasi altro gesto o dichiarazione ufficiale. La vendetta curiale è servita sempre fredda….!! Il Vaticano sotto il papa polacco si trasformò in «santificio» fuori di ogni controllo e contro ogni decenza: più di mille santi e beati sono stati dichiarati da Giovanni Paolo II, superando da solo la somma di tutti i papi del II millennio. Un’orgia di santi e beati che annoverano figure dubbie o equivoche come Escrivá de Balaguer, padre Pio, Madre Teresa, per limitarci solo a tre nomi conosciuti e che ne escludono altre come il vescovo Ó. Romero, lasciato solo e isolato, offerto allo squadrone della morte del governo del Salvador che lo ammazzò senza problema. Papa Giovanni si trova accomunato con un papa agli antipodi dei suoi metodi e del suo pensiero, con Giovanni Paolo II, re di Polonia, Imperatore della Chiesa cattolica, idolo dei reazionari dichiarati e di quelli travestiti da innovatori. Wojtyła fu “Giano bifronte” nel bene e nel male. Nel bene, fu un papa con un carisma umano eccezionale perché aveva un rapporto con le persone che oserei definire “carnale” da Toro verace quale era; non era finto. Come papa e quindi come guida della teologia ufficiale, come modello di pensiero e di prassi teologica fu un disastro, forse il papa peggiore dell’intero secondo millennio. Mise la Chiesa nelle mani delle nuove sètte che s’impadronirono di essa e la trasformarono in un campo di battaglie per bande. Gli scandali, scoppiati nel pontificato di Benedetto XVI, il papa insussistente, ebbero tutti origine nel lungo pontificato di Giovanni Paolo II: per sé il papa scelse, come detto,la geopolitica, fu padre e promotore di Solidarność, il sindacato polacco che scardinò il sistema sovietico e che Wojtyla finanziò sottobanco, facendo alleanze, moralmente illecite: Comunione e Liberazione, l’Opus Dei e i Legionari di Cristo (e tanti altri) furono tra i principali finanziatori e sostenitori della politica papale, in cambio ebbero riconoscimento, santi propri e anche condoni morali come il fondatore dei Legionari, padre Marcial Maciel Degollado, stupratore, drogato, donnaiolo, puttaniere, sulle cui malefatte il papa non solo passò sopra, ma arrivò persino a proporre questo ignobile figuro di depravazione “modello per i giovani”…. Papa Wojtyła ha esaltato lo spirito militare e militarista, vanificando l’enciclica “Pacem in Terris” di papa Roncalli: che ironia per giovanni 23° essere santo con questo demone.. Con la costituzione pastorale «Spirituali Militum Curae» del 21 aprile 1986 fonda le diocesi militari e i seminari militari e la teologia militare e la formazione di preti militari che devono provvedere con lodevole sollecitudine e in modo proporzionato alle varie esigenze, alla cura spirituale dei militari che costituiscono un determinato ceto sociale per le peculiari condizioni della loro vita. In altre parole la Chiesa assiste spiritualmente chi va in nome della pace ad ammazzare gli altri, con professionalità e in peculiari condizioni, come ha sempre ha fatto destituendo Ario per Costantino e i suoi vescovi corrotti. Passi che fuori dell’accampamento ci sia un prete con indosso la stola viola, pronto a confessare e a convertire alla obiezione di coscienza, ma che addirittura i preti e i vescovi debbano essere soldati tra i soldati, con le stellette sugli abiti liturgici, funzionari del ministero della guerra, è troppo e ne avanza per fare pensare che la canonizzazione per la santità del polacco fosse un abuso perpetrato dalle alte sfere politico-religiose ..della Curia Romana corrotta. Il pontificato di Giovanni Paolo II ha bloccato la Chiesa, l’ha degenerata, l’ha fatta sprofondare in un abisso di desolazione e di guerre fratricide, esasperando il culto della personalità del papa che divenne con lui, idolo pagano e necessario alle folle assetate di religione, ma digiune di fede. La gerarchia e la curia alimentarono codesto culto che più si esaltava più permetteva alle bande vaticane di sbranarsi in vista della divisioni delle vesti di Cristo come bottino di potere, condiviso con corrotti e corruttori, miscredenti e amorali..come peraltro il suo tema natale dice chiaramente..con un probabile ascendente in Scorpione (o come molti affermano a fine Bilancia…), con il suo Sole in ottava (lo Scorpione comunque nell’animo…): soldi e proprietà in primis che diventano tuoi ma sono degli altri (banche, fedeli…). Sole in Toro che è inserito in uno stellium che è punto focale di un quadrato a T con Saturno a inizio Vergine da un verso e Urano in Pesci dall’altro che ne condizionano la realizzazione spirituale..profonda. Lo Stellium in ottava predilige le dinamiche sessuali deviate, con la presenza del Sole, Mercurio e Venere in Toro, la Luna ad inizio Gemelli che ne favoriscono l’ombra scorpionica in seconda legate ai piaceri della tavola (grande bevitore di Vodka..: a vedere dai resoconti della stiva del suo aereo papale nei lunghi viaggi) e della sessualità che quel quadrato a T nell’asse della spiritualità non sconfigge anzi alimenta..Il Marte poi congiunto all’ascendente ne conferisce lo spirito militarista ed anche da guerrafondaio. che ha inserito nelle dinamiche religiose coprendolo di azione vitale ma solo per renderlo utile ai suoi scopi egemonici..di cui sopra. Insomma non è certamente un santo..su questo non ho alcun dubbio. Mi fido certamente più dell’Astrologia che di certa chiesa corrotta e corruttrice…che non a caso combatte questa scienza dell’anima perchè renderebbe noto a tutti le disdicevoli colpe e le ignominie perpetrate da questi personaggi coperti solamente da gloria effimera conquistata sulla pelle della povera gente, i cosiddetti fedeli, che vengono sfruttati e mantenuti nell’indigenza per incutergli la paura di vivere. “Se poniamo un Dio fuori di noi, ci strapperà al nostro Sé, perché il Dio è più forte di noi. Allora il nostro Sé si troverà in grave difficoltà. Se invece il Dio si insedia nel Sé, ci sottrarrà alla sfera di ciò che è fuori di noi..Nessuno ha il mio Dio, ma il mio Dio ha tutti quanti, me compreso…. diceva Jung.     

Francesco secondo voi queste cose le sa o no???

                                               28.04.2014                  Claudio Crespina                                 

Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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