Astrologia e Politica

ANDREOTTI: LA MORTE DI UN GERARCA…

Le roi est mort, vive le roi..! Erano le parole di rito con le quali l’araldo della vecchia monarchia francese annunciava per tre volte al popolo la morte del sovrano e l’avvento al trono del successore a garanzia, mai interrotta, della casa reale. Formula questa con cui nella monarchia francese, precedente alla rivoluzione, si annunciava al popolo contemporaneamente la morte del re e l’avvento del suo successore, volendosi così affermare la continuità ininterrotta dell’istituto monarchico. La frase è rimasta nell’uso per indicare, talvolta in senso ironico, la continuità di una carica o di una funzione, che nel buon senso popolare si esprime in italiano con la sentenza ampiamente conosciuta “morto un papa, se ne fa un altro”….

Quindi “Il Re è morto. Lunga vita al Re”…!! Quindi E’ MORTO ANDREOTTI. LUNGA VITA AD ANDREOTTI….

 

Tempi diversi da quelli di oggi, quelli sovradescritti in cui l’araldo avvisava il popolo dell’avvenuto decesso, ma solo in parte, vorrei dire..!  Ebbene si, potrebbe sembrare una affermazione demagogica ma non lo è. I sovrani, anche se non formalmente, esistono anche in tempi moderni sparsi nel mondo, e questo si sa, ma anche Roma, dove l’impero è crollato secoli fa e l’ultimo Re,  Umberto II°, detto il “Re di maggio” per il suo brevissimo regno della durata di un mese, se n’è andato nel 1946, sostituito dalla neonata repubblica italiana, ne conosce e ne ha riconosciuti diversi, ma uno su tutti si staglia come unico e irripetibile: Giulio Andreotti.

LA VITA E L’ASTROLOGIA NEL TEMA DI ANDREOTTI

La politica -diceva quella buonanima di Andreotti- è una specie di macchina nella quale se uno entra non può più uscirne… Lui non ci prova nemmeno a uscirne…anzi ne è immerso sin da giovanissimo.., inzuppato da sempre nelle meccaniche diplomatiche come se fosse stato lui l’inventore..delle logiche relazionali.
 
Nel 1944 viene eletto nel consiglio nazionale della Democrazia cristiana. Dopo la cessazione delle ostilità, diviene responsabile dei settori giovanili del partito. Perché, pare incredibile, Andreotti è giovane. Viene candidato, grazie a De Gasperi, alle elezioni del 1946 per l’Assemblea costituente. Diventa suo assistente personale. Su raccomandazione del futuro papa Giovanni Battista Montini, viene nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio a 28 anni…

Da quel momento è presente in quasi tutti i governi della Prima repubblica. Non lo schioda più nessuno. Riesce perfino a coinvolgere il Pci nel governo, prima con la «non sfiducia» poi con la «solidarietà nazionale». E’ il governo che nasce il 16 marzo 1978, giorno del rapimento di Aldo Moro. Andreotti rifiuta ogni trattativa con i terroristi, sposa la linea della fermezza e si attira forti critiche da parte della famiglia di Moro e da parte di Moro stesso, che nel memoriale scritto mentre è prigioniero lo tratta come una pezza da piedi. Dopo la crisi Moro, Andreotti teorizza la «strategia dei due forni», secondo cui la Dc dovrebbe rivolgersi alternativamente a Pci e Psi a seconda di chi dei due «fa il prezzo del pane più basso»….! Craxi se la lega al dito e fa in modo che Andreotti stia per quattro anni lontano da ogni incarico di governo. Per un Dc è come fare lo sciopero della fame. Craxi dice che «la vecchia volpe è  finita in pellicceria». Con Craxi sono continui scontri. Andreotti dice a un giornalista: «Sono stato in Cina con Craxi e i suoi cari…», alludendo a un viaggio ufficiale in Cina in cui Bettino si è  trascinato dietro tutta la sua tribù… Andreotti è  freddo, algido e spiritoso. Dice: «Meglio tirare a campare che tirare le cuoia». Dice anche la famosa frase che tutti ripeteranno per secoli: «A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca». Dice anche un’altra frase talmente ripetuta da far venire il latte, alle ginocchia: «Il potere logora chi non ce l’ha».Andreotti corre il rischio di diventare presidente della Repubblica ma a Palermo uccidono il suo amico Salvo Lima e l’ episodio non viene giudicato un buon viatico per assumere la prima carica dello Stato. Sciolgono la Dc e Andreotti aderisce al Partito popolare italiano di Mino Martinazzoli, prima, e alla Margherita poi.E’ indagato, in seguito alle rivelazioni di alcuni pentiti, per l’ omicidio Pecorelli. Verrà assolto definitivamente dalla Corte di cassazione dieci anni dopo. E’ indagato per aver favorito la mafia. Verrà assolto definitivamente nel 2004 ma la sentenza dirà che Andreotti ha collaborato con la criminalità organizzata fino al 1980. Dicono i giudici della Corte d’appello che è accertata «un’autentica, stabile e amichevole disponibilità dell’imputato verso i mafiosi fino alla primavera del 1980». Chissa che cosa è  successo nella primavera del 1980. Ormai Andreotti è senatore a vita e non si capisce più se stia a destra o a sinistra. Non lo sa nemmeno lui. Prima cerca inutilmente di diventare presidente del Senato con i voti della destra, poi vota la fiducia al governo Prodi. La politica dei due Forni ad personam….!! (cfr.C.Sabelli Fioretti).A buon intenditor..!!Andreotti viene piano piano accusato di tutto. Rapporti con la P2, con Cosa nostra, con la Chiesa, con Michele Sindona che definisce «salvatore della lira». Il giornalista e docente universitario Sergio Turone ipotizza che Andreotti abbia «aiutato» Michele Sindona a suicidarsi inconsapevolmente. Qualcuno sostiene che Andreotti è il presidente di garanzia scelto dagli americani nel caso in cui il golpe Borghese abbia successo. Andreotti supera con gelida tranquillità ogni situazione difficoltosa. «Una cara zia – dice – mi ha insegnato a guardare alle vicende con un po’ di distacco.» A forza di vedere le rose della vita con distacco Andreotti diventa anche «Balì di Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta» e cittadino onorario di Cassino e di Maddaloni. L’Ordine di Malta si dovrebbe sapere cosa sia, e cosa rappresenti soprattutto, senza che ne riferisca per l’ennesima volta il suo significato. Andreotti legge romanzi gialli, è  tifoso della Roma, frequenta le corse dei cavalli, gioca a carte, colleziona campanelli, viaggia a Montecarlo e nella vicina Beaulieu, porticciolo straordinariamente affascinante dove si dice essere il “proprietario” (o presta-nome…!!) di alcuni alberghi, decisamente prestigiosi, ivi ubicati. Non si fa mancare niente.  Scrive Indro Montanelli che «in chiesa, De Gasperi parlava con Dio; Andreotti col prete». Andreotti risponde: «Sì, ma a me il prete risponde».Se Berlusconi è il contrario del suo segno, la Bilancia, Andreotti è il ritratto perfetto del Capricorno. Montanelli lo definisce «cinico, distaccato, freddo, guardingo, a sangue di ghiaccio», involontariamente, forse, descrivendo in pieno l’archetipo capricorniano. Andreotti viene chiamato «Divo Giulio» da Mino Pecorelli, «Zio Giulio» dai mafiosi, «Belzebù» dai craxiani. Ha la gobba e ne ride: io vorrei sostenere che in realtà la gobba gli viene col tempo..tipico contrafforto capricorniano, come peso da portare e sopportare lungamente sulle spalle.. Partecipa a film con il romano de roma Alberto Sordi (altro re morto..), a spot pubblicitari. Ispira il film II divo di Paolo Sorrentino. A zio Giulio il film piace a tal punto che lo definisce «una mascalzonata». Il rapporto con gli altri (la settima casa in Gemelli..) è improntato a una felice complicità, ma può essere anche fonte di pericolosi guai (congiunzione Giove-Plutone in settima in Granchio) e, come si sa, questi due pianeti sono l’emblema massimo del Potere e della sua essenza in ogni circostanza: potere spirituale-Plutone e temporale-Giove in perfetta simbiosi nel tema del leader democristiano posizionati in settima la casa delle relazioni d’affari e matrimoniali.  (aggiunto Grafico di astrolabs)  Quando nasce, a Roma, non immagina che avrà una vita così intensa. Protagonista della politica italiana per tutta la seconda meta del XX secolo, sarà dieci volte deputato, sette volte presidente del Consiglio, ventisei volte ministro e cento volte senatore a vita. Inoltre scriverà dieci tonnellate di libri, visti da vicino e visti da lontano. Con la sua produzione letteraria distrugge mezza Foresta dell’ Amazzonia, scrive, in modo brillantemente sarcastico, il Fioretti. Frequenta il ginnasio al Visconti e il liceo al Tasso. Vorrebbe fare il medico, ma furbescamente si iscrive a Giurisprudenza. Inizia a soffrire di emicrania e si mostra subito cagionevole di salute. Il medico militare del Celio lo visita e lo trova talmente messo male che lo dichiara non idoneo al corso allievi ufficiali. Per risollevargli il morale lo avverte che gli restano solo sei mesi di vita. Forse per questo Andreotti vivrà altri settanta e passa anni e farà addirittura otto volte il ministro della Difesa.Andreotti scopre la politica giovanissimo, all’università, entrando a far parte della Federazione universitaria cattolica italiana, l’unica associazione cattolica riconosciuta nelle università durante il fascismo. Esponente di spicco della politica italiana, è stato sempre presente (dal 1945 in poi) nelle assemblee legislative italiane: membro della Consulta Nazionale, dell’Assemblea Costituente, del Parlamento italiano (come deputato fino al 1991 e in seguito come Senatore a vita). Per sette volte Capo del Governo, come abbiamo già visto, (ma è bene sottolinearlo per far capire quanto questo uomo abbia inevitabilmente influito sul comportamento politico, civile, culturale degli italiani tutti..), è stato anche ministro degli Esteri, del Tesoro, dell’Interno, delle Partecipazioni statali, della Difesa, del Bilancio, dell’Industria, delle Finanze e delle Politiche comunitarie. Ai dati di nascita, contrastanti peraltro, reperibili in rete (nato il 14 gennaio 1919, ore 6:00 o ore 7:00 a Roma) corrisponde nel primo caso l’Ascendente sul 28° del segno del Sagittario e il Medium Coeli sul 22° della Bilancia, in congiunzione con la stella Spica (Alpha Virginis), nel secondo caso l’Ascendente è a 11°46′ Capricorno, al quale non credo, o meglio credo meno, nonostante la “capricornità”, consentitemi il neologismo astrologico, accertata del’uomo, che io penso più aderente alla capacità d’ironia e perchè no di furbizia tutta sagittariana che nel grafico astrologico si affaccia alla settima in Gemelli (la politica dei due forni…, politica che non sarebbe mai potuta appartenere ad un Capricorno doc cioè un Capricorno ascendente Capricorno..) e alla sua volontà di sapere e di conoscere, cose che Andreotti, pur non sbandierandole in faccia a tutti in modi eclatanti e rumorosi, aveva nel suo bagaglio culturale tutt’altro che disprezzabile. Vorrei per ora aggiungere un mio presidio di ricerca specifico, un mio certificato di conoscenza astrologica, dettato dalla insaziabile necessità di ricerca appunto: esso è riferito agli studi sul CENTRO GALATTICO che l’ascendente sagittariano di Andreotti, al 28°, mette in chiaro risalto essendone congiunto proprio con il suo Ascendente Sagittario. Aspetto questo determinante per una visione maggiormente moderna degli studi astrologici che analizzerò più approfonditamente con l’avanzare dell’esame del Tema andreottiano, che comunque rientra nella mia, non ampia ma sodisfaciente, casistica di soggetti che connessi in aspetto (La mia scuola, “la tavola Rotonda” considera tra i principali aspetti anche quelli della serie del 5 cioè i Quintili e i loro derivati, oltre ai trigoni -la serie del 3-, ai quadrati -la serie del 4-, sestili, congiunzioni e opposizioni) con il Centro Galattico (Radiosorgente “Sagittarius A” a 25/26 gradi Sagittario) sentono vivo in loro un forte richiamo al mondo extraterrestre espresso nella moltitudine di forme che ormai conosciamo un po tutti e che megli si rappresenta con i contatti alieni o con le abduction o, come sostengo da qualche anno, con una più che reale progenia aliena dell’umanità intera, dato per certo, ormai anche scientificamente, le numerose scoperte di siti archeologici in cui sempre più spesso vengono alla luce reperti di costruzioni o altra oggettistica che non si potevano realizzare con una tecnica umana a disposizione in quei secoli, impossibilitata cioè a creare simili architetture in quelle epoche così lontane..senza i necessari mezzi di precisione e di sostegno utili ad edificare qualsiasi cosa. LA STORIA VA RISCRITTA è mia precisa convinzione.  Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto.  Parla così un Sole in CapricornoLe parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede :” ma scusate, se sono tutti buoni, dov’è il cimitero dei cattivi..?”  Battuta quest’ultima sagittariana.Frasi del genere, e ne ha dette a bizzeffe, lo fanno maggiormente Sagittario, da non dimenticare però la sua forte libido sistematicamente capricorniana rappresentata dal Sole, tra l’altro in Prima cosignificante dell’Ariete, quindi volitiva e testarda all’inverosimile: un uomo che non si è arreso mai, ma questo è un altro aspetto comportamentale che la sua figura poliedrica presenta e che si dovrà scandagliare più a fondo se vogliamo comprenderne l’anima originaria. Il sole del senatore è posto in prima casa nell’ultima decade del segno, sul confine tolemaico di Marte valore importante anche per la cosignificanza di questa casa, ovvero l’ariete. Il segno dell’Ariete è posto nella terza casa, dove vengono evidentemente espressi i contrasti nell’ambiente quotidiano e della lotta in esso. Tuttavia l’assenza di pianeti in questo settore non è molto indicativo, dice con attenzione il collega A. Lomartire, Marte da parte sua è posto nella prima casa molto amplia (44°) con all’interno Venere e Urano. Marte (la libido secondo i miei valori) è nel segno dell’Aquario co-dominato da Saturno e Urano al governo così ponendo un’importante valenza di totale indipendenza, volontà autonoma e intuizione. Anche Saturno, suo signore, è assolutamente importante anche per la sua posizione nel segno del Leone, il quale “scambia” un’importante reciprocità con il segno solare e rendere il soggetto legato al controllo del potere e del dominio (Capricorno e Leone sono fortemente portati al Potere e al comando pur con differenti metodiche..). Questo Saturno, secondariamente, frena l’impeto creativo sensibile, inteso anche come desiderio libidico, portando il soggetto probabilmente ad una retta sobrietà e ad una fedeltà coniugale. Fino a prova contraria..: stando alla cronaca e alle sue informazioni in questi lunghi anni di governo, peraltro spesso…deformanti…!!Credo maggiormente all’ascendente Sagittario che al Capricorno doc, anche se comunque ha Mercurio in Capricorno (0°54′) in prima casa, congiuntissimo all’ascendente Sagittario, non è sufficente per coprirne da solo la solida valutazione capricorniana, indebolito com’è da una serie di opposizioni potenti: è configurato infatti in aspetto esatto d’opposizione con la Luna Gemelli e, cosa non da poco, opposto, stavolta largamente, comunque opposto però, anche alla congiunzione, che mi piace chiamare “quella del Potere Assoluto” Giove-Plutone che ne condiziona certamente l’esito equilibratore tipico di un Capricorno peraltro, quindi “indebolito” come risulta, non può agire in termini così costantemente ironici e carnascialeschi, tipici della semiotica del senatore Andreotti, se non fosse coadiuvato anche da un ascendente della stessa natura veloce e indiscreta come quella sagittariana: non è un praticante dello sport attivo, pur tifando Roma nel calcio, ma pratica senza alcun dubbio lo sport della mente alta e filosofeggiante tipica dei significati archetipi del Sagittario molto di più che di quelli capricorniani: compresa una vitalità libertina nel raccontare balle…ben addomesticate, ma pur sempre balle.. L’intelligenza è indiscutibile (trigono Mercurio-Saturno), come pure la passione per la politica (ottava casa forte: Saturno e Nettuno presenti nei gradi). L’uomo è simpatico e accattivante (altra conferma per l’ascendente Sagittario) e poco egocentrico, tipico di un Sole isolato come lo è il suo: anche questo aspetto spiega l’indole sagittariana, aldilà dell’isolamento del Sole. Mai sarebbe stato possibile per un Capricorno-Capricorno dismettere la propria egoicità, il proprio egocentrismo, pena uno sfacelo psicofisico di proporzioni inaudite e, data la sua lunga carriera, tutto si può dire tranne che Andreotti abbia subito forti depressioni o sfaceli psichici che ne abbiano compromesso la leadership: è sua infatti la frase storica, ripetuta quasi a cantilena da ogni politico di destra, centro o sinistra, in tutti questi anni, quasi ad esorcizzarne il senso fortemente coinvolgente e gli appartiene più di quanto non si possa comprendere: il Potere logora chi non ce l’ha….!!. GIULIO ANDRETTI è morto alle ore 12:25 del 6 maggio 2013. Significativo nel tema di transito un agglomerato di pianeti di transito in IV^ casa radicale-fine della vita (non solo morte..però) dove troviamo al momento del decesso Sole, Mercurio, Venere e Marte allineati insieme. L’evento del distacco è probabilmente legato agli aspetti di Saturno di Transito che, congiunto tra la fine della IX^ e l’inizio della X^ casa zodiacale, formava aspetti di opposizione con Sole Mercurio Venere Marte di transito in IV^ Casa radicale. Giulio Andreotti è morto. Il senatore a vita Dc aveva 94 anni. E’ stato il politico italiano più blasonato. Sette volte alla guida del governo, innumerevoli volte ministro. In più di mezzo secolo di vita pubblica, più di ogni altro governante, Giulio Andreotti è stato identificato come l’emblema di un potere che nasce e si alimenta nelle zone d’ombra.  Giulio Andreotti è stato un politico, scrittore e giornalista italiano. È stato uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana, protagonista della vita politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo. Ha ricoperto più volte numerosi incarichi di governo: sette volte presidente del Consiglio tra cui il governo di “solidarietà nazionale” durante il rapimento di Aldo Moro (1978-1979), con l’astensione del Partito Comunista Italiano, e il governo della “non-sfiducia” (1976-1977), con la prima donna-ministro, Tina Anselmi, al dicastero del Lavoro; otto volte ministro della Difesa; cinque volte ministro degli Esteri; tre volte ministro delle Partecipazioni Statali; due volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell’Industria; una volta ministro del Tesoro, ministro dell’Interno (il più giovane della storia repubblicana, a soli trentaquattro anni), ministro dei beni culturali (ad interim) e ministro delle Politiche Comunitarie. Dal 1945 al 2013 è sempre stato presente nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all’Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita. È stato presidente della Casa di Dante in Roma. Ne ho volutamente ripetuto le gesta per farvi comprendere che tipo di macchina da guerra fosse quest’uomo che di umano, io credo, avesse poco anche nelle fattezze squisitamente fisiche che spesso hanno divertito i tanti suoi detrattori ma anche i suoi fans nel ritrarlo con somiglianze aliene, o vampiresche che dir si voglia, con le orecchie appuntite estendenti dal volto e il corpo pronunciatamente ingobbito, che ha fatto dire a Grillo la famosa frase sulla eventualità di sapere tutti i segreti politico-istituzionali dell’Italia, una volta morto, grazie all’espianto della scatola nera nascosta proprio nella gobba di Andreotti. Sembra una battuta, anche di cattivo gusto, ma direi che l’Uomo-macchina Andreotti è stato il vero depositario di tutta una realtà di Potere senza precedenti nella storia del nostro paese e di molti altri paesi del mondo. Sotto di lui sono passati governi e governanti di ogni tipo e razza: ne ha visti crescere e morire a centinaia e, quella che i politologi chiamano abilità diplomatica in lui era una visione alta delle faccende anche umane ma sostanzialmente “divine”…, non intendendo con questo termine qualcosa di religioso.., nonostante i suoi numerosi trascorsi ecclesiastico-clericali..che sono lì, i primi, ad insospettirmi..!! C’è in quest’uomo una visione duplice: sia la Chiesa che lo Stato parlano con lui e attraverso di lui…Mi sono sempre chiesto il perché…!! La risposta, non ovvia, non si trova nelle spiegazioni semplici, anche gentili, dell’uomo affidabile e corretto, come persona in primis e come politico poi… Andreotti, in realtà, non lo era affatto: ne affidabile ne corretto o perlomeno lo sembrava anche, ma per apparenza ad personam, come dice di lui molto acutamente la sua stessa legge, coniata quia eius consilium cioè per suo uso e consumo politico, neanche troppo velata, denominata la legge dei due forni…!! Giulio Andreotti, quando si ritrovò a commentare, a distanza di anni, la fase storico-politica degli anni Sessanta,settanta ed oltre, caratterizzata dalla centralità della Dc, scrisse che egli fu artefice dell’idea che in quel momento il suo partito, per acquistare il pane (cioè fare la politica più congeniale ai propri interessi alleandosi con altre forze), dovesse servirsi di uno dei due forni che aveva a disposizione, a seconda delle opportunità: il forno di sinistra (socialisti), il forno di destra (liberali, eventualmente anche i missini). Ecco perchè in Italia, tutti i politicanti (appunto non politici…!!), ormai anche la finta sinistra del PD, si scannano per sembrare dei centristi.. Andreotti quindi non è stato certamente un ingenuo ma neanche un gran furbo nel senso pieno del termine: la sua è un’intelligenza semplice..ma concreta a cui però, voglio dirlo serenamente, non ci vuole poi molto ad arrivarci..: Governare in realtà significare obbligatoriamente fare la politica dei due forni..altrimenti non duri..!! “La cattiveria dei buoni è pericolosissima”, diceva quella volpe di Giulio Andreotti… Diceva Andreotti che “La cattiveria dei buoni è pericolosissima”. E a volte perfino lui aveva ragione, al punto che nella sua carriera ha deciso di sembrare solamente un buono ma non di esserlo altrimenti poi si sarebbe dovuto giudicare come cattivo…Quindi, e non me ne voglia chi legge, in realtà è certamente nel girone infernale dei cattivi: d’altra parte è lui a sostenere che i buoni hanno in se un quid di cattiveria anzi agiscono una dose alta di cattiveria proprio perchè sono buoni (ragionamento sagittariano dal’inizio alla fine..). Nei suoi comportamenti politici “buoni”, per non sembrare cattivi c’è certamente l’appartenenza mafiosa. Sono rimasti tanti buchi neri nella storia della mafia. Penso da sempre infatti che un’organizzazione criminale che opera, ben vitale, in un grande Paese, diciamo democratico, non può durare un secolo e più se non è sorretta da un potere politico complice. Vuol dire che quel potere politico è degradato, che nonostante le lotte (più scritte e parlate pubblicitariamente durante le campagne elettorali, che realmente organizzate..: vedere l’uso delirante della Cassa del Mezzogiorno d’Italia) e i tentativi dell’Italia civile, la mafia è diventata un vero e proprio soggetto della politica e seguita ad agire da anni in quattro regioni italiane del sud (ma ormai è presente in ogni dove e Roma, soprattutto, grazie al malaffare ordito dagli input andreottiani degli anni 70/80, oggi è divenuta campo di sterminio mafioso in qualsiasi senso lo si voglia intendere), dove, nel nome dei propri interessi particolari, impedisce sviluppo e crescita della Nazione. Il problema della mafia, così grave, non sembra neppure esistere nelle ipotetiche agende ministeriali… evidentemente c’è scelta politica..!! Andreotti non può non essere considerato il trait d’union di questa cupola, che unita a quella di San Pietro, lo fa ergere come il vero Ras della capitale d’Italia e dell’Italia intera controllata da lui e dai suoi compagni di merende: D’altronde Giove-potere di luce congiunto a Plutone.potere del buio nel suo tema parlano chiaro: questa congiunzione è in perfetta analogia con il significato mafioso originario: l’omertà…Plutone condiziona peraltro anche Venere che è la governatrice del Mediocielo, quindi condiziona nefastamente, fraudolentamente, subdolamente, gattopardescamente il comportamento del nostro leader (anche sessualmente..!!), connesso illegalmente a Venere come governatrice degli obiettivi vocazionali: Andreotti è il perno-cardine della mafia che gli serve per agire con la Chiesa in primis e per lo Stato dopo…!! La storia non si fa nei palazzi di giustizia è stato lo slogan di un’opinione pubblica insufflata da buona parte di un’informazione corriva: la cosa non è valsa stranamente ugualmente per Silvio berlusconi..Chissà perchè?? Il «divo Giulio» è stato sempre guardato con benevolenza, un simpatico figurante dei film di Alberto Sordi. Era l’uomo delle battute pungenti che uscivano ammiccanti dalle sue labbra sottili: per decenni hanno deliziato mezza Italia e son parse sinistre all’altra mezza Italia…che negli anni 70 non a caso scese in piazza a dimostrarne lo sdegno.. Quando, nel settembre 1995, fu imputato per mafia dal Tribunale di Palermo, (lo stesso che sta agendo contro Napolitano e Mancino..) il senatore a vita seguì seriamente il processo senza intralciare la Corte e senza far approvare «leggi ad personam», anzi facendosi difendere da una avvocatessa, all’epoca sconosciuta, ora divenuta famosissima, alle prime armi anche se appartenente a studi legali importanti: la Buongiorno. C’è da pensare un po alla tirchieria e all’avarizia dei Capricorno…? Ma non scherziamo: noi cerchiamo avocati importanti anche per risolvere questioni di ordine stradale…Nel caso di Andreotti si trattava di “concorso per mafia”: poco veramente molto poco da scherzare..!! Per lui invece era tutto normale…Chissà di che freddezza poteva disporre..? O di cos’altro..mi domando e vi domando? Dopo ogni udienza ritornava in fretta a Roma e frequentava più del solito il Senato che doveva considerare la sua vera guardia del corpo. Appena entrava nell’aula di Palazzo Madama per andare a sedere sempre nello stesso banco, sulla sinistra del corridoietto d’ingresso, cominciava ogni volta una processione di senatori — dai comunisti di Rifondazione all’allora Pds a Forza Italia agli ex-post fascisti di Alleanza nazionale — che andavano in fila indiana a ossequiarlo e a congratularsi caldamente con lui. Chissà perché. L’Italia malata dell’ambiguità.ll famoso bacio non ci fu, ha detto Riina, ma lui, quel 20 settembre 1987, incontrò veramente Andreotti: non rivelò la verità sul bacio, Balduccio Di Maggio — “il Riina salutò con un bacio tutte e tre le persone, Andreotti, Lima e Salvo” — ma la riunione ci fu, eccome: bacio o non bacio, per molto meno anzi per nulla, un gentiluomo come Enzo Tortora è stato fatto morire di cancro per il carcere a cui era stato sottoposto, lui si, ingiustamente…!!  Plutone quinconce a Venere, ci sta come bacio mafioso o bacio incerto..: amore incompiuto o vissuto nascostamente. Plutone è un vertice dello YOD largo che si nasconde nel tema di Andreotti: quindi un’energia esplosiva, corrotta smuove la Venere, non più signora dell’armonia in questa configurazione..o meglio “nasconde” con la finta serenità, con l’aplomb comportamentale il gelo della sua relazionalità: agisce il nefando senza battere ciglio. Plutone opposto a Mercurio, congiunto all’ascendente, trigono a Lilith, la dice lunga sul comportamento illegittimo e truffaldino del senatore: in una parola un comportamento mafioso…checchè se ne voglia pensare: senza tema di smentita. La politica è incompatibile con la verità sulla mafia perché è intrecciata con la mafia. “E lo Stato – diceva Sciascia – non può processare se stesso”.     Certamente non è da semplici persone, barcamenarsi in queste perverse responsabilità: così grandi e intricate riuscendo a vivere senza batter ciglio..Non è Umano secondo me.. Ma anche questo è un altro discorso, forse fuori tema…, ma quella connessione, quasi esatta tra l’altro, dell’Ascendente andreottiano al Centro Galattico, mi risuona nella mente come un campanello d’allarme..: non smette mai di trillare…!! Chissà che la regola da me sviluppata in questi anni riferita agli aspetti al centro Galattico si applichi anche in questo caso..? Allora bisognerebbe parlare di progenia aliena di Andreotti che diventerebbe un trait d’union di altri mondi…!! Immagino già le vostre facce a questa mia dichiarazione..: ora anche alieno vi sento già dire  beffardamente…Chissà..rispondo : le mie ricerche dicono questo e molto altro ancora. L’ascendete è angolo decisivo di ogni tema, quindi ne informa tutto il tessuto, quando è congiunto al CG. c’è sentore di extraterrestre …tecnicamente a legge si direbbe che fa giurisprudenza… Dice M. Michelini, collega stimato, di cui riporto fedelmente il commento, che Andreotti è un personaggio su cui è impossibile dare un giudizio univoco. Anche se non ci sarebbe bisogno di presentazioni, ricordiamo comunque che il divino Giulio ha ricoperto dal secondo dopoguerra agli inizi degli anni Novanta posizioni di altissimo potere nella Repubblica Italiana. Mentre accanto a lui passavano come fugaci meteore centinaia e centinaia di altri politici, grazie all’estrema intelligenza che anche i nemici più acerrimi gli riconoscono egli riusciva a rintuzzare gli assalti avversari e a giostrarsi nei bizantinismi tri-quadri-penta partitici, restando imperterrito ai massimi vertici nazionali… È banale affermare che in politica gli accordi, anche sottobanco, sono all’ordine del giorno come pure i compromessi. Se è storia certa che Andreotti iniziò la carriera all’ombra di De Gasperi e del Vaticano, sono cronaca giudiziaria i processi in cui è stato accusato di collusione con la mafia e di altri misfatti. Per arrivare in alto, molto in alto, quasi sempre si devono nascondere scheletri negli armadi e Andreotti, con quelle case settima e ottava così stimolate, di certo ha stretto accordi di varia natura...Questo è innegabile e inequivocabile per chi, come lui, ha regnato incontrastato per mezzo secolo. La congiunzione determinante del tema di Andreotti è quella tra Giove e Plutone in Granchio (la Casa, la Patria, la nazione, la Famiglia, il Passato e i suoi valori) in settima casa quella delle relazioni, del matrimonio, delle società insomma la casa archetipa dell’Altro: l’Altro dentro di me e l’Altro fuori da me. Congiunzione inoltre configurata anche alla sua Luna Gemelli (così che si può parlare di un “piccolo” Stellium al Discendente, al tramonto..: anche se si tratta di una congiunzione larga..), anch’essa opposta alla congiunzione Ascendente-Mercurio, che dilata la sua grande capacità d’ironia e di risposta, ritenuta dai più limitante perché affrettatamente istintiva ma in realtà assolutamente pensata nel metodo e nell’azione vera  propria del suo linguaggio, utile, direi indispensabile, alle molteplici condizioni sociali e diplomatiche in cui un politico di professione come lui ha dovuto destreggiarsi. Giove e Plutone sono i significatori del Potere Assoluto e quando viaggiano insieme come nel caso di Andreotti agiscono ai massimi livelli delle loro potenzialità nel bene e nel male: a guardare il grafico l’opposizione a Mercurio, probabile dominante del tema, e all’Ascendente sagittario sembra pendere più verso il male che verso il bene.. Come dire non è tutto oro quel che luccica…!! Il potere assoluto parla sia di potere temporale-Giove che di quello Spirituale-Plutone e non vi sembri un errore l’aver domiciliato il grande Giove, Re degli dei tutti, nella posizione più decisamente materiale dello Spazio-Tempo legata al Potere temporale e Plutone nel trascendente anello spirituale. Giove, anche se governatore del filosofo Sagittario e cogovernatore dell’irrealismo pescino, (segni entrambi di sostanza religiosa in senso lato), infatti agisce il suo potere più propriamente sulle cose umane senza un grande bisogno di aprirsi al trascendente, tuttalpiù filosofeggia, Plutone invece, non a caso re degli Inferi, del sotterraneo e del nascosto, vola nelle alte praterie dei cieli senza confini e senza limiti, sospeso tra la morte e la vita in un mondo indefinibile quindi trascendente e Spirituale. Gli dei del Potere Assoluto che ne definiscono l’interezza dell’essenza: Potere dello Stato-Giove e Potere della Chiesa-Plutone e non è un caso quest’ultimo binomio, a prima vista forzato per i credenti di una Chiesa beatificata e beatificante, in quanto Plutone è considerato pianeta in qualche modo demoniaco, stia funzionando a perfezione da quando, entrato in Capricorno, fine 2008,  transitando su e giù nei primi 10 gradi del segno, su quelli cioè che ho chiamato i GRADI NATALIZI con riferimento preciso alla nascita di Cristo-Chiesa, ha stravolto tutte le congetture ecclesiastiche facendo emergere scandali e sozzure pedofile di ogni genere, fino alle incredibili dimissioni di Ratzinger di febbraio scorso e l’elezione subitanea a marzo (anche troppo…!!) di Francesco, Papa Bergoglio, primo gesuita alla soglia di Pietro (Vedi i miei articoli: IL CROLLO DEL POTERE ECCLESIASTICO — http://www.ilnadir.com/blog/142-crollo-del-potere-ecclesiastico.html- e la CROCE DI FERRO.. ). Se non si è trattata di una rivoluzione di cos’altro si può parlare? Solo Plutone è in grado di destrutturare dalle fondamenta il nostro vissuto considerato obsoleto e stanco nei suoi pilastri fondamentali ormai in distruzione.. e la Chiesa-Vaticano certamente è in queste condizioni da troppo tempo. Ora che ricordo, poi mi domando, se fu un caso che ai primi di novembre di quell’anno 2008, il presidente Andreotti ebbe quel malore “agghiacciante”, un blocco momentaneo di presenza, un’assenza mentale, in diretta Tv a canale5, intervistato dalla Perego…? (http://video.corriere.it/senatore-vita-ospite-paola-perego-canale-5/2ac6bd1e-a973-11dd-bcaf-00144f02aabc). Plutone aveva iniziato il suo ballo funereo nel segno del grande politico romano, avendone toccato e ritoccato quel Mercurio-mente, sistema limbico, pensiero, così congiunto all’Ascendente a 0°24’ Capricorno, quindi nei “gradi natalizi”: aveva la non più giovane età di 89 anni, al dunque i malori possono essere più che “normali”,  ma l’evento in se fu particolarmente straordinario in quanto ci fu un blocco improvviso nella capacità di risposta (Plutone transitava opposto anche alla Luna..) e di comprensione alla semplice domanda della Perego, disegnando sul volto una smorfia indimenticabile.. Come mitologia vuole, l’esegesi plutonica prevede si la morte ma anche la rinascita e così passata una decina di minuti, se non ricordo male, il senatore Andreotti si ripresentò al cospetto del pubblico-Luna, più vispo che mai, a dire due battute delle sue, per congedarsi però in fretta e furia…: in pratica ha fatto vedere che non era successo l’irreparabile a chi di dovere (famiglia compresa s’intende..). Quindi Giove-Plutone un’accoppiata vincente, rappresentante (in astrologia significatori..) il Potere Assoluto quando viaggiano congiunti, comprendendo in essi sia quello dello Stato che quello della Chiesa e non è un caso pertanto che il politico più rappresentativo del nostro parlamento negli ultimi 50 anni, senza ombra di dubbio Andreotti, fosse magistralmente definito un…”Cardinale Esterno”…!! Il “Cardinale esterno” che dava financo consigli ai Papi…!! Non solamente un politico cattolico quindi, ma un vero e proprio «cardinale esterno», senza tonaca, ma con tutto il resto assolutamente “assemblato” per gestire anche la curia oltre al governo dello Stato. Ecco perchè lo storico Andrea Riccardi ha dato di Giulio Andreotti questa illuminante definizione che ne coglie in un attimo il senso profondo dell’uomo, egli disse: «è un cattolico romano, prima di essere un italiano. Ed è un politico che ha usato l’internazionale della Chiesa cattolica come una risorsa; e ne è stato usato». In effetti nel caso del romanissimo Divo Giulio, più che di un «amico» dei preti, si dovrebbe parlare di qualcuno che con il mondo ovattato della curia, quello ecclesiastico, è vissuto in perfetta osmosi. Da bambino, scrive storicamente A. Tornielli, cresceva in via dei Prefetti ascoltando i racconti della zia Mariannina, che aveva vissuto la presa di Roma del 1870 e gli raccontava di come «alcuni romani, che fino a quel giorno erano stati ostili al Papa, quando venne meno il potere temporale ne divennero apertamente nostalgici». È ancora un bambino, quando riesce a intrufolarsi nei sacri palazzi e mischiandosi a un gruppo di pellegrini in udienza si ritrova a tu per tu con Pio XI…(ad essere sincero non riesco ad immaginare Andreotti come un bambino, men che meno come un bambino che abbia la voglia “d’intrufolarsi” nei sacri palazzi per vedere un Papa…: ma è solo una mia opinione..). Il primo Papa che frequenta assiduamente è Pacelli. Nella sua anticamera scrive quasi tutta la tesi di laurea: le attese erano lunghe perché Pio XII lo riceveva per ultimo, alla fine delle udienze, per potergli dedicare più tempo. Con l’austero e ieratico Pontefice il giovane politico ha un rapporto schietto e diretto, un esempio per molti colleghi devoti di ieri e di oggi, sempre pronti alle genuflessioni in cambio di una foto ricordo. Tra le libertà che Andeotti si sarebbe preso con Papa Pacelli, una volta diventato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, nell’ottobre 1958, durante la sede vacante, incontra il patriarca di Venezia Angelo Roncalli, che gli parla senza giri di parole. Andreotti esce dall’udienza con la certezza che il porporato, fiero delle sue origini bergamasche e contadine, sarà il successore di Papa Pacelli. Così manda un’unica fotografia per la copertina della rivista «Concretezza», chiusa in tipografia prima del conclave, ma pubblicata dopo l’elezione. E con Roncalli, c’azzecca. Ancora…È sempre ad Andreotti, ricevuto in udienza con la famiglia, che il «Papa buono» confida l’intenzione di convocare il Concilio, tre giorni prima dell’annuncio ufficiale. Insomma un politico astrologo o indovino che sia, certamente dotato di visioni future che regolarmente si sono avverate nei fatti e questo del 58’ è solo un esempio dei tanti che accaddero nella sua più che movimentata vita al punto che scrisse un libricino profetico  intitolato il “1 gennaio del 2015…: un giorno del prossimo futuro. Con l’avvento di Paolo VI, nel 1963, diventa Papa colui che aveva formato la generazione di democristiani che governano l’Italia nel dopoguerra. Andreotti cerca di interpretare dagli scranni del governo l’«Ostpolitik» montiniana verso i Paesi della Cortina di ferro: come dire, mi scuserete la gergalità romanesca, (ma stiamo parlando pur sempre di un romano de roma), pappa e ciccia con la Chiesa e i suoi rappresentanti…Perché? Come mai questo attaccamento: la congiunzione Giove-Plutone in VII^Casa è l’ineludibile risposta o c’è di piu’ come spesso dico io.??  Ma andiamo avanti. Riceve sofferti biglietti autografi del Pontefice bresciano che si lamenta per la legge sul divorzio. È sempre lui a tenere i contatti con il Vaticano durante i giorni drammatici del sequestro Moro, ricevendo assiduamente la visita di don Pasquale Macchi, il segretario particolare di Montini. Molti anni dopo Andreotti confiderà che il Papa era pronto a pagare dieci miliardi per salvare la vita del presidente della Dc: «Il tramite con cui cercavano di arrivare ai brigatisti era un cappellano delle carceri. Era Paolo VI che si muoveva, io non frapposi alcuna difficoltà». Nel 1978, al momento dell’elezione del «giovane» cardinale Wojtyla, Giulio racconta di essere rimasto molto colpito. Per la prima volta il Papa eletto «aveva meno anni di me». Tantissime sono le occasioni di contatto e collaborazione, come pure i legami consolidati, ad esempio con monsignor Donato De Bonis, prelato dello Ior. L’inchiesta che lo vede coinvolto con l’accusa di mafia non gli fa venir meno il sostegno dei sacri palazzi. Rimane impresso nella memoria di tutti il gesto pubblico di stima e amicizia dimostrato da Giovanni Paolo II, Wojtyla, che al termine della cerimonia di beatificazione di Padre Pio, nel 1998, in piazza San Pietro, saluta e incoraggia in mondovisione l’imputato Giulio Andreotti, in quel momento ancora nel pieno della bufera giudiziaria che lo aveva coinvolto e che lo vedrà successivamente assolto. Anche con Joseph Ratzinger ci sono stati rapporti e scambi epistolari. Dal 1993 fino al luglio 2012, Andreotti ha infatti diretto la rivista internazionale «30Giorni», dedicata alla Chiesa nel mondo, che ha più volte ospitato testi e anteprime del futuro Pontefice. Quanto alla capacità “profetica” del Divo Giulio, già dimostrata nel 1958, come abbiamo visto, vorrei dilungarmi un po di più in quanto non si deve dimenticare che nel 2000, come dettovi, Andreotti scrisse un libricino fuori commercio regalato agli amici. Un racconto intitolato «1° gennaio 2015», nel quale indovinava il nome del futuro Papa – Benedetto XVI – e si sbilanciava su alcune caratteristiche del nuovo pontificato con cinque anni d’anticipo: «Il latino tornerà ad essere lingua veicolare della chiesa». E non va nemmeno dimenticato che proprio durante gli anni bui dei processi, aveva scritto un altro piccolo libro, «I Quattro del Gesù», prendendo le difese della corrente modernista che all’inizio del secolo scorso era stata condannata. «Cardinale esterno» sì, ma senza alcuna nostalgia per l’Inquisizione…Questo particolare non è indifferente nella personalità complessa del Presidente DC: va bene la Chiesa ma non tutti i suoi metodi o almeno non quelli sfacciatamente cruenti come quelli della “Santa” Inquisizione. Infatti il titolo per intero recita: I quattro del Gesù – Storia di una eresia. In questo libro Giulio Andreotti scrive la storia, tuttora misconosciuta, del modernismo italiano, quella corrente di rinnovamento teologico ed ecclesiale che fiorì tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e incorse nella condanna (fino alla scomunica per alcuni personaggi di spicco) da parte del Papato. Le figure dei protagonisti – sacerdoti scomodi come Ernesto Buonaiuti e lo stesso Angelo Roncalli, il futuro papa Giovanni XXIII, i due “nemici”, entrambi poi beatificati, papa Pio X e il cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, casa Savoia – diventano le pedine di un intrigo in cui eresie, processi e condanne portano alla ribalta il conflitto tra tradizione e modernità che ha segnato la storia della Chiesa del Novecento. Sottolineatura non di poco conto questa trascritta cripticamente dal non ingenuo Andreotti che certamente voleva segnare qualcosa di preciso a chi avrebbe dovuto comprenderne il senso compiuto aldilà della storia, anche avvincente, dei due nemici… e del modernismo di facciata.., lui che definire “moderno” sembrava una forzatura: Andreotti in realtà era “elastico” mentalmente, in realtà non allineato nonostante la sua estrema fedeltà alla DC, che più che un partito, era un porto centrale, ne di quà ne di la, di aurea mediocritas dove si poteva continuare a galleggiare anche in pena mareggiata. Elasticità mentale dimostrata dal suo Grande Trigono d’Aria (Congiunzione Urano-Marte in II^in Aquario in trigono alla Luna in VI^ nei Gemelli, entrambi in trigono al Mediocielo e Lilith in Bilancia, chiaramente in X^Casa) scaricato in pieno sul suo MedioCielo a 22° in Bilancia che lo rende permeabile a qualsivoglia cambiamento per non cambiare mai nulla in realtà…!! Frase cristallina e subdola al contempo questa che viene impreziosita di cultura legata com’è alla spiegazione della sicilianità espressa con solenne compiacimento dal principe di Salina (nella versione cinematografica Burt Lancaster), protagonista del capolavoro, mai troppo compreso, di Tommasi de Lampedusa “Il Gattopardo”, che, conversando con l’emissario del nuovo governo in formazione nell’italia post garibaldina, dice, con spirito appunto “gattopardesco”, tanto caro alle maniere di Andreotti politico e religioso, :”Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi“: ecco l’esplosione di elasticità contrattuale della mente di Andreotti, dela sua enorme capacirtà di “fare pensiero”, non a caso infervorato nel suo essere da una libido sostanzialmente aquariana: Marte in Aquario, congiunto ad Urano ma anche decisionista con il suo Sole in Prima-Ariete. Grande Trigono d’Aria, quindi grande capacità comunicativa e dialogativa, senza essere mai troppo intriso dai sentimentalismi del cuore o dell’anima, vorrei dire assenti nei suoi giudizi, che poteva controllare molto facilmente anche perchè la configurazione del Grande Trigono si espleta nella estrema concretezza delle Case di Terra: la Seconda, la Sesta e la Decima che ne consentono una giusta e “facile” realizzazione, come uomo e come politico, quindi sia economicamente che diplomaticamente, ottenendo tutto quello che si può ottenere in onorificenze, in onori, in cavalierati, in cariche istituzionali di primissimo piano, ricevute a piene mani, come abbiamo letto nella sua biografia, che ogni uomo vorrebbe poter raccontare ai propri figli, se ne fosse capace…: anche se l’abilità di Andreotti non era quella dell’uomo competente o dell’uomo scienziato, ma la sua era figlia di un asservimento educativo al malaffare checchè se ne pensi.. Quindi la freddezza calcolata di una mente informata con la logica e dalla logica dell’ottenimento degli obiettivi concreti da raggiungere quasi ad ogni costo (Mercurio in Capricorno..docet!!), fa di questo uomo un robot del potere.., un anima robottizzata, piena di bizantinismi ironici, tutta tesa a raggiungere gli equilibri di maniera (Mediocielo bilancino) sia in se stesso che nel mondo della cosa pubblica di cui è artefice principe e incontrastato per oltre mezzo secolo. L’altro aspetto forte, teso a dimostrare questa spaccatura è quello dell’opposizione tra Urano e Saturno (asse Leone-Aquario) uno riformatore e ribelle, l’altro “restringente” e autoritario. Due tendenze storiche molto forti che duellano fortemente per una risultane che non ammette compromessi, almeno quelli che solitamente si chiamano compromessi…e che Andreotti ha chiamato…”permessi”..chiaramente riferiti esclusivamente ai suoi obiettivi..!!! Quest’uomo scherzando scherzando diceva sistematicamente la sua verità: bisognava capirlo nel suo vocabolario criptico che lo ha condoto a comandare nel silenzio delle verità su meza italie e nella chiesa (anch’essa per metà…: i Gesuiti, e la parte di Chiesa che li sostiene dal di dentro le mura vaticane, da sempre al controllo superiore e silenzioso degli affari ecclesiastici, non credo siano mai stati proprio in accordo con le commistioni del buon Andreotti ne con chi ne tesseva i rapporti nella Chiesa…: vedrete che cambuierà tutto ora che è stato eletto, non a caso, un papa gesuita..Bergoglio. Anche per Roma Capitale cambieranno i sistemi e le prebende di chi ha mangiato in questi lunghi anni di quelle commistioni: verranno ristrette se non abolite. Scoppieranno scandali insanabili e/o omicidi di personaggi collusi..ma questo è un altro discorso. Statene certi però che se ne vedranno delle belle con l’azione plutonica in Capricorno non ci sono scappatoie il marcio uscirà all’aperto con tuto il suo fetore nauseabondo..e Roma finalmente aprirà le sue tombe..e i suoi segreti..ancestrali !!)Non a caso in quel punto della nostra realizzazione vocazionale che è il MedioCielo, nel grafico andreottiano, dall’alto del suo scranno bilancino, silenziosamente subdola, siede a fine segno, cuspide scorpionica, quasi a voler tutto controllare, Lilith: il suo simbolismo “demoniaco” è ampiamente conosciuto e riconosciuto proprio nell’attivismo vocazionale di Andreotti, sia politico, sia religioso, così immerso nell’anima dei due mondi, peraltro opposti culturalmente e sopratutto storicamente. In lui essi si fondono ed è forse, ma direi con certezza, quel suo MedioCielo bilancino a rendergli quella grande capacità di mediatore per ambo le parti e per la sua geopolitica da renderlo il politico più accattivante, non solo italiano, da mezzo secolo in avanti.. In questo semso certamente per ritrovarne un altro di questa levatura dovranno passare secoli , non anni.., che sappia fondere lo spirito del politico istituzionale con quello del religioso, badate bene, politico anch’esso e di quale raffinatezza inoltre..!! D’altra parte astrologicamente parlando il suo Nodo Nord in dodicesima in Sagittario dice tutto della sua “abitudine” ecclesiale da raggiungere a tutti i costi, obiettivo principe di quel Nodo così religiosamente invischiato: tra l’altro e non per caso in trigono di fuoco quasi perfetto con Nettuno in leone, il dio degli oceani spirituali, che ne plasma di energia infuocata l’anima religiosa e partecipe del mondo di Chiesa (e non della Chiesa che è altra cosa…) come neanche un prete di vocazione potrebbe vantare.. IL MEDIOCIELO ANGOLO PRIMO NEL TEMA ANDREOTTIANO: SPICA LA STELLA DELLA FORTUNA Andreotti da Capricorno pieno qual è, incarna quindi il talento politico per eccellenza, ne sublima direi il significato trasportandolo oltre la consueta accezione del termine: il senatore sa giocare coi ruoli (Luna in Gemelli opposta esatta a Mercurio) che tra l’altro ha ricoperto in abbondanza.. Non occorre qui specificare spero che il Regno (gli “Onori”) quindi ogni Presidenza, e la presidenza del Consiglio o della Repubblica sono certamente associati al MedioCielo e alla X^Casa.In Astrologia Mondiale o Politica troviamo infatti la corrispondenza della X^ casa a questi significati o valori: Il Presidente o il Capo Esecutivo; il partito politico al governo; i personaggi pubblici; la condizione nazionale di fronte alle altre nazioni; il potere nazionale; la legge e l’ordine; le restrizioni che colpiscono una nazione; la sicurezza nazionale; le decisioni esecutive e le leggi concernenti i pensionati e gli anziani. Negli Enti: il successo professionale, il fallimento. La sua Fortuna, se di fortuna si possa parlare, è scritta astrologicamente senza alcun dubbio data l’esatta congiunzione di nascita del suo MedioCieolo (obiettivo vocazionale..) a 22°Bilancia, alla culminante SPICA (Vedi Grafico..), Stella Fissa di prima grandezza, 8 volte più grande del nostro Sole) e, nello zodiaco, si trova attualmente a circa 23 gradi della Bilancia. Si tratta di una stella davvero molto fortunata per la tradizione classica dell’astrologia che ha approfondito analogicamente gli schemi non solo dei pianeti ma anche e, in qualche modo, sopratutto, ha classificato tutte le Stelle, cosiddette Fisse (sembrano tali, inamovibili, ma in realtà il loro moto esiste ma è lentissimo, spostandosi di un grado ogni 72 anni..). I termini usati dall’iconografia astrologica si riferiscono sempre ad aggettivazioni antiche riferentisi a malefici, benefici, fortunati, gloriosi ecc…che in realtà è bene rivedere nell’ambito di una nuova visione, più scientifica, del cielo che io propongo da anni ormai.. Rimanendo però su tale terminologia antica Spica, la Stella Fissa di prima grandezza porta grande fortuna, successo, ricchezza, amore per le arti e capacità creative ed artistiche: e Andreotti era certamente un “artista” della politica in senso assoluto. Spica si chiama così perché situata nel braccio della Vergine in corrispondenza della Spiga che regge la donna: ricordiamo che la Vergine, anticamente, era legata al periodo del raccolto. Nella tradizione cristiana è associata alla Stella Maris, (cfr.Astrologando.it) protettrice dei marinai in balia dell’acqua (acqua intesa come desiderio, eventi che non controlliamo) dunque Spica è una stella che offre protezione contro le avversità della vita. Non dimentichiamo che la Vergine Maria porta in braccio Cristo: ciò che la figura mitologica della Vergine porta in mano ha sempre una valenza di bellezza, fortuna, grandezza.. Questa raffigurazione della Vergine Maria che porta in braccio il Cristo, sembra aderente e perfettamente riferita alla vita di Andreotti e al suo legame indissolubile con la cristianità religiosa (ogni mattina alle 7 il senatore andava alla Santa Messa….). La stessa Vergine, sa chi studia astrologia, con la sua mente acuta e profonda, porta in frutto idee, soluzioni. Chi di voi avesse un pianeta o una cuspide a tra 20 e 24 gradi di Bilancia potrà godere di questa favolosa benedizione, che nel tema di Andreotti tocca uno degli angoli nevralgici di ogni Tema Natale: il MedioCielo. Il Medio Cielo è uno dei punti focali del tema natale, ed è praticamente il grado dello zodiaco che è in alto nel cielo al momento e nel luogo della nostra nascita. Il segno in cui si trova ci dice verso cosa tende una persona nella propria vita, le caratteristiche del segno al MC saranno ammirate e si tenderà a identificarsi con le sue qualità più importanti: nel caso della Bilancia di Andreotti, come questo segno vuole, esso si è espreso sistematicamente tendendo sempre all’armonia e alla tranquillità per raggiungere i più complessi equilibri: è difficile trovare un’azione scompostamente irritata o volgare da poter riferire a quest’uomo che pure ne deve aver viste di tutti i colori. L’ MC  o Mediocielo è la cuspide -ossia l’inizio- della X^ casa, ci dicono tutti i libri di scuola astrologica (seguite la Scuola del ilnadir prossimamente online), che rappresenta le aspirazioni, le ambizioni, la carriera, il successo, l’autonomia, la responsabilità, il senso del dovere del nativo. Essendo un punto importante del Tema Natale, subito a ridosso dell’Ascendente come valenza indagativa e di analisi, se si ha un pianeta congiunto al MC, questo acquista maggior influenza aldilà del fatto che bisogna comunque contestualizzarlo all’interno dell’intero tema natale. Per un ulteriore precisione d’analisi va aggiunto che il pianeta che domina il segno del Mezzo Cielo e la sua posizione per segno, casa e aspetto, gettano una luce sulla carriera e vocazione della persona. La X^ casa inoltre denota, anche, il genere di energia che manifestiamo o incontriamo nel seguire detta vocazione: integrazione dell’ego nella società.. Ora il segno al Mediocielo di Andreotti, abbiamo ampiamento detto essere la Bilancia che è governata archetipamente da Venere e, non è un caso, dove si “esalta” Saturno il governatore assoluto del Capricorno: tutto torna.. La Venere aquariana, governatrice della Bilancia, a 5°Aquario in II^, opposta esattamente a Nettuno in leone in VIII^, quindi una Venere “fredda”, sciolta da legami particolarmente sentimentalistici, è al Semiquintile, (36°) gradi, dell’Ascendente. Ecco che si dimostra la mia annosa sottolineatura a che si intromettano, in fretta e furia, tra gli aspetti maggiori anche gli aspetti derivanti dalla dinamica del 5 cioè i Quintili che sono formati, e non è cosa da poco, dai gradi riferiti all’Universo: il 36° o seiquintile, il 72° o Quintile, il 144°o Biquintile. Del Semiquintile in questione peraltro se ne può intuire l’importanza anche senza una grande esperienza in quanto si riferisce direttamente alla dinamica del Cerchio e della sua circonferenza (360°) essendo la decima parte di essa quindi un suo minimo comun denominatore se mi si consente l’accostamento matematico. La serie dei Quintili, non si presenta spesso nei grafici, (anche perchè i software in commercio non li calcolano nei loro algoritmi) ma quando esistono fra due pianeti tali distanze angolari o, come nel caso del Tema di Andreotti, tra un pianeta (Venere, governatore del Mediocielo) e l’Ascendente (primo angolo determinante la valutazione di qualsiasi tema) indicano invariabilmente talento innato che può essere sfruttato con successo nella vita se c’è sintonia nell’intera configurazione celeste e sopratutto se i pianeti o angoli in oggetti non vivonolesioni profonde che dovranno essere sanate per realizzare quel talento originario. Le carateristiche specifiche, poco conosciute peraltro, di questi aspetti del 5 o Quintili (La stella a Cinque Punte: la stella di David) si possono riassumere brevemente nella grande originalità creativa, nella veloce logica matematica espressa tramite l’abilità a risolvere problemi mentali complicati e ad applicare i risultati ottenuti in modo pratico e concreto: volete ancora che vi spiego come e perchè il senatore a vita Andreotti sia riuscito a realizzare nel migliore dei modi possibile la sua vita..o vi possono bastare queste precise definizioni astrologiche..?   La serie dei Quintili si espleta in maggior armonia con la decima casa o mediocielo (è disarmonica con la terza…) dove può esprimere tutta la sua genialità realizzativa e nel tema di Andreotti è proprio la dinamica con il mediocielo che interessa la Venere, priva di sentimento (opposta esatta a Nettuno e quinconce esatta a Plutone..:altro discorso delicato..quest’ultimo apparso sistematicamente nella vita di Andreotti con le tante accuse di morte provocata o indotta di alcuni personaggi che hanno provato ad infangarne, a deteriorarne la figura di uomo e di politico: caso Pecorelli docet..ma ce ne sono tanti altri, a favore o contro, come Gelli, Sindona ecc.., per dirne solo alcuni di quelli venuti alle luce delle cronache), sua governatrice, al Semiquintile con il suo Ascendente Sagittario. L’energia armonica che s’instaura con la X^, influendo sulla X^Casa, farà evidenziare la meticolosa preparazione di progetti a lunga scadenza che vengono elaborati per ambizioni professionali e per l’accrescimento d’immagine e di carriera. Il fallimento o l’utilizzazione di questo specifico talento spesso si manifesta a ridosso dei 36 anni di vita, connesso evidentemente al 36° d’aspetto nel cerchio (in analogia dialettica per progressione: un anno=un grado) com’è il Semiquintile e se vediamo cosa accadde nel 54/55 nella vita di Andreotti potremo cominciare a smettere di credere al caso..e a capire quanto sia tutto scritto a saper leggere attentamente e sapientemente i grafici astrali: ad inizio 1954 Andreotti che compie i suoi 35 anni, è per la prima volta ministro, guidando gli Interni nel brevissimo primo governo Fanfani. Successivamente nel 55, a luglio per l’esattezza, diventa ministro delle Finanze….e siamo ai suoi 36 anni precisi. La determinate dinamica dei Quintili, legata indissolubilmente al processo di Sintesi del Ciclo della manifestazione in genere e del Semiquintile in particolare, apre e chiude il discorso sulle nostre eventuali capacità di realizzazione creativa o meno di un individuo. Il Semiquintile (voglio colgliere l’occasione importante per approfondirne l’argomento e farne conoscere maggiormente le modalità) è un aspetto preparatorio del Quintile aureo che è l’aspetto del 72°, è un pre­lu­dio alla capacità di me­ta­mor­fo­si, alla capacità di cam­bia­men­to re­pen­ti­no utile poi a compiere o meno la cosa dovuta…: è un mezzo pro­get­to, non il progetto finale, si lega all’insorgere di un’idea innovativa, pro­ba­bil­mente sti­mo­la­ta da una pro­spet­ti­va di adat­ta­men­to ancora com­ple­ta, in­suf­fi­cien­te o non ri­sol­ta, addiritura abor­ti­ta, in di­pen­den­za di fat­to­ri con­co­mi­tan­ti che ne hanno causato o provocato l’insorgenza subitanea. Un Semiquintile compromesso nel tema (e non è il caso di Andreotti.. evidentemente) ci parla inesorabilmente, al peggio, di un man­ca­to buon fine o in via più leggera, di una certa pro­mes­sa di cam­bia­men­to che non sarà però quello che ci saremmo aspettati..Nasce una corrente d’ in­si­cu­rez­za e di approssimazione..: le pro­ba­bi­li­tà di con­cre­tiz­zare il voluto sono ri­dot­te, ma non impossibili; questo dipenderà sempre dall’interezza del Tema e dagli aspetti a cui il semiquintile, come qualsiasi altro aspetto, si lega.A leggere tutto questo tema sembra di parlare comunque di un personaggio al di sopra di ogni sospetto, una personalità complessa, ma tutto sommato correttamente indirizzata, che ha realizzato il suo volere , ma come sempre accade c’è u sospetto, c’è un chiarimento da comprendere ed è un chiarimento non da poco altrimenti dovremmo parlare di un Santo benefattore che, per quanto bene si possa pensare di Andreotti, certamente chi rappresenta quel ruolo per tanti anni (quasi mezzo secolo..), non può non avere degli scheletri nell’armadio.. !! Badate bene però nel non confondere le mie parole: non sto dicendo che lo assolverei, come le tante litanie ipocrite ascoltate in diretta televisiva nel giorno della sua morte, un mesetto fa, espresse dai suoi tanti “amici” ma anche da coloro che lo hanno denigrato in vita,  dato che chiunque avesse governato per tutto quel tempo avrebbe avuto obbligatoriamente dei problemi anzi, dico che i problemi li ha risolti, se li ha risolti, certamente agendo una forte negatività presente nel tema e mi riferisco precisamente al suo Sole a 22°59’ in Capricorno decisamente isolato, senza un vera possibilità di riscatto, quadrato secco al suo punto nevralgico: il Mediocielo, che come abbiamo ampiamente compreso, corrisponde analogicamente alla realtà realizzativa e vocazionale dell’individuo, quindi questo aspetto duro ci dice che non è tutto oro quel che luccica…e non dite con la solita superficialità indagativa lo sapevamo; perché un conto è dire le cose senza un vero costrutto, abitudine e sport quasi nazionale, un conto è cercare una valida e corretta dimostrazione, aldilà delle parole generiche lette qua e là che hanno solo il valore episodico del solito saputello che dice di sapere cose che non sa neanche dove sono di casa…come dicono a Roma..!! insomma Andreotti non solo non è uno stinco di santo ma certamente è stato l’uomo che è maggiormente coinvolto nei loschi affari italiani, morto o meno che sia: l’uomo che certamente ha fatto da trait d’union con la mafia e con le massonerie episcopali per garantire potere e garantirsi potere. Quel suo Sole senza riscatto dice appunto che non c’è linearità energetica, non c’è armonia, tra i suoi obiettivi realizzativi e la diagnostica solare che deve portare l’uomo ad un suo preciso compito: realizzare il suo Se aldilà del bene e del male. Realizzare il Se solare è il vero obiettivo degli umani, ostacolati in questo dalle difficoltà numerose che incontrano nella loro vita.. Andreotti certamente su questo fronte è stato fallimentare perché ha mantenuto in essere quella quadratura, rimanendo fino alla fine certamente l’uomo simbolo del Potere assoluto Stato-Chiesa, basato anch’esso sulla frode e sul raggiro delle verità e non è un caso, per chi come me “cerca risposte”, non solo ovvie, che, solo qualche mese prima della sua morte, il papa in auge Ratzinger ha dato le più che clamorose dimissioni dal trono di Pietro: era l’11 febbraio del 2013 con la chiusura del suo mandato anticipata alla fine del mese di febbraio. E non è un caso, ancora, neanche che il neo papa Francesco, l’argentino Bergoglio, l’uomo venuto dal sud del mondo, eletto in un batter d’occhio il 13 marzo 2013 (una quindicina di giorni dopo la fine del papato di Ratzinger…!!) sia il primo Gesuita salito alla soglia di Pietro.. Come dire che ormai per una parte di quel potere, che lui stesso comunque aveva contribuito a mantenersi e ad espandersi, anche se contrario a quella parte della Chiesa che lui frequentava era giunto il momento di “prendersi le rivincite” : la morte di Andreotti, cari signori, non solo ha lasciato il segno nello Stato italiano dove ormai da qualche anno non aveva più gran voce in capitolo e già se ne erano cominciate a vedere le conseguenze con l’avvento di Monti…garantito da quel voltagabbana di Napolitano, ma anche nella sua sede principale, dove era, come abbiamo letto,  un vero e proprio “Cardinale Esterno”: la sede ecclesiastica. Andreotti era l’uomo “CIA”del Vaticano, di quella parte cioè del Vaticano legato alla CEI e ai movimenti dei giovani democratici cristiani, i ciellini di “comunione e liberazione” fondato da Giussani, serbatoio inesauribile di giovani militanti democristiani. Andreotti era stato di certo l’anello conclamato con gli Stati Uniti e con la loro influenza sulle cose di casa nostra per tramite dello Stato Vaticano prima che di quello Italiano che lui come primo ministro o altro doveva rappresentare. Uomo vaticanense quindi nel senso più pieno e significativo del termine, escludendone però la vocazione religiosa (aldilà che se ne andava a messa tutte le mattine alle 7 e per giunta a piedi…, sembra..: forse era una forma d’esorcismo, un mantra per espiare i suoi debiti.. ) che con i suoi compiti non entrava minimamente..  E’ certo che CL (Giussani) e Andreotti avevano una comune origine firmata CIA; ma riflettendoci bene fra i due soggetti c’era anche qualcosa in più. Un comune modo di sentire potrei dire. Anzi: è possibile DIREI PROBABILE che l’uno (Andreotti) abbia anche fatto da maestro a Giussani e ai suoi. In cosa? Semplice: in quello stile inconfondibile di utilizzare ogni possibile alleanza, ogni contatto, ogni canale (la parola d’ordine era: incontriamo l’umano) per raggiungere i propri obiettivi. Al di là delle barricate di facciata esisteva una corrente di pensiero dentro CL (molto andreottiana, per l’appunto) che non disdegnava la trattativa con chiunque: basta che fosse utile a garantire visibilità o a raggiungere qualche obiettivo. Per lo più economico ma non solo. Aiutati che Dio t’aiuta e Andreotti pure. E il divo Giulio mi sa che il progetto di Giussani l’ha aiutato molto. La Conferenza Episcopale Italiana (CEI), per chi non lo sapesse,  è l’assemblea permanente dei vescovi italiani. Dal 2007 è presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo metropolita di Genova. E, tra i suoi tre compiti specifici, c’è quello di mantenere i rapporti con le pubbliche autorità dello Stato italiano…e, per chi non sa o è debole di memoria, la CEI gestisce l’otto per mille, cioè un enormità di denaro, versato dagli italiani e destinato alla Chiesa cattolica.. Andreotti ne era da sempre il trait d’union. “Andreotti, è stato un grande statista da tutti riconosciuto come tale, un protagonista di un grande periodo nella nostra storia italiana”., questa la dichiarazione del presidente della CEI e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, commentando la morte di Giulio Andreotti a margine di una messa per gli studenti universitari celebrata nel capoluogo ligure. “Spero -ha aggiunto- che tutti noi, ripensando alla sua storia, possiamo prendere opportuni insegnamenti nel considerare il bene per l’Italia” perché ” lo statista -ha concluso il presidente della Cei- è colui che, come è noto, non guarda solamente al domani ma guarda molto più lontano e quindi cerca di affrontare i problemi particolari in un’ottica, in un orizzonte, non di giorni, di mesi ma di anni”…  Giulio Andreotti, uomo del dialogo “capace di parlare con tutti”. È il ricordo del cardinale Camillo Ruini, presidente emerito della Cei. “È un ricordo molto antico – dice il porporato alla Radio Vaticana – perchè io ho conosciuto personalmente Andreotti nell’86, quando sono venuto qui, a Roma, come segretario della Conferenza episcopale e lui aveva già un notevole ruolo politico”. “Sono sempre rimasto colpito dalla sua saggezza, dal suo senso dell’umorismo e anche dalla sua maniera discreta ma tenace di tenersi agganciato ai valori cristiani. Andreotti non nascondeva la sua fede, non nascondeva il suo credo. Era una persona che sapeva contemperare bene il ruolo istituzionale con le sue convinzioni di credente”, osserva ancora. “Andreotti parlava con tutti: era capace di tenere rapporti a 360°”, conclude Ruini. A buon intenditor poche parole dovrebbero bastare…o no? Per i titubanti voglio far conoscere le cronache dell’epoca che si riferivano alla cosiddetta “montatura mafiosa” contro Andreotti: “Andreotteide”, come l’Eneide o altro poema dell’epoca classica, fu chiamata dall’Opus dei la crociata a favore dello statista italiano.  Ovvero precisazioni, distinguo, solidarieta’ , rivelazioni e nuovi misteri suscitati dalla richiesta di autorizzazione a procedere, stilata contro il senatore a vita dalla Procura romana. L’ Opus Dei scese in campo per difendere “a spada tratta” Giulio Andreotti.  Definendo “calunnie” le accuse che alcuni pentiti rivolgevano all’ ex presidente del consiglio: anche  la prelatura rompe il silenzio. “Qualsiasi cittadino italiano dovrebbe preoccuparsi per come in questo momento Andreotti viene trattato .”Sono solo calunnie, Andreotti e’ un bravo cristiano , aggiunge don Luigi Tirelli, sacerdote storico della prelatura e parroco di Sant’ Eugenio: ho scritto personalmente al senatore per manifestargli la mia immutata amicizia”. “Sono convinto che sia una congiura ordita dalla mafia internazionale e dalla massoneria , rincara monsignor Francesco Angelicchio, sacerdote primate dell’ Opus Dei …!! Andreotti del resto e’ il simbolo della presenza cattolica in politica …Spero che possa bastare per convincervi che questo uomo era un vero e proprio ponte tra la Chiesa e lo Stato ampiamente dimostrato da quella congiunzione ineludibile di Giove-Plutone del suo tema.  Andreotti quindi era l’uomo del Vaticano e pertanto ne conosceva intrecci, scheletri e segreti anche perché a buon bisogno era lui che li organizzava (quadratura Sole-Mediocielo) parlandone più o meno segretamente con il trait d’union vaticanense per la Santa sede, il suo mentore all’interno dello Stato Vaticano: il Cardinale Fiorenzo Angelini. L’UNICO PORPORATO, ROMANO DE ROMA, “er monsignore» dei sette papi..” fu descritto dall’osservatore Romano. A guerra finita dice, raccontando la sua storia, in un’intervista, lo storico porporato della cordata di Giulio Andreotti nella Democrazia Cristiana,  il Papa mi affidò la pastorale dei malati e sofferenti nella Capitale. «Effettivamente nessuno aveva mai pensato prima che, in una città come Roma, i malati e le famiglie dei malati costituivano una diocesi nella diocesi» ricorda Angelini. «Pio XII capì la necessità di offrire a costoro un servizio pastorale privilegiato e specifico e mi affidò l’incarico. Fui ordinato vescovo il 28 giugno 1956 e da quel giorno iniziai a occuparmi dei malati ininterrottamente, si può dire sino ad oggi. Per questo suo grande interesse per i malati era stato soprannominato il “Richelieu delle medicine” e “Sua Sanità” per i suoi rapporti con dottori e case farmaceutiche, ma soprattutto per essere stato il primo “ministro della Sanità” della Santa Sede. Incarico che mantenne per più di 11 anni, dal 1985 al 1996. Fondatore dell’Associazione dei medici cattolici italiani, sono tantissimi i soprannomi attribuiti al porporato tra cui, quello forse più irriverente: “Monsignor due stanze”. Con Angelini “amico”, difficile non trovare posto in una clinica. Nel film “Il divo” sulla vita di Andreotti, scritto e diretto dal regista napoletano Paolo Sorrentino, sottolineo film, è l’attore Achille Brugnini a far rivivere sul grande schermo “Sua Sanità” il cardinale Angelini. Quando Karol Wojtyla chiese al porporato, a cui lui stesso aveva imposto la berretta rossa nel 1991, perché avessero bruciato la corsa di Andreotti al Quirinale dopo Francesco Cossiga, Angelini, preso alla sprovvista, rispose: “Padre Santo, penso che tutto questo gli accada per tre ragioni. Per la sua posizione convinta e forte per l’unità europea che non tutti vogliono. Per la sua politica filoaraba, che poi è anche la posizione della Santa Sede. E la terza ragione è perché si vuole la fine del partito della Democrazia Cristiana, della quale Andreotti, oggi in particolare, è il cardine”. Dell’amicizia che lo legava al politico Dc, sette volte presidente del Consiglio, Angelini ne è sempre stato molto “fiero”. Quando con Tangentopoli crollò la Dc e con essa la corrente legata ad Andreotti, quella di Paolo Cirino Pomicino, Giuseppe Ciarrapico, Salvo Lima, Franco Evangelisti, mentre Vittorio Sbardella detto “lo squalo” si era già sfilato dai fedelissimi, “Sua Sanità” Angelini, non esitò a confessare ai pochi e fidati amici di essere “molto, ma molto amareggiato” per quanto stava avvenendo. Duilio Poggiolini, che fu direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del ministero della Sanità, coinvolto nell’inchiesta “Mani pulite” e additato come membro della loggia massonica “P2”, citò il porporato con i giudici: “Tutti avevano paura di monsignor Angelini, del suo potere immenso. Raccomandava i suoi, segnalava certi imprenditori farmaceutici, pretendeva per loro un trattamento di riguardo, condizionava, dettava legge, lo faceva attraverso i suoi referenti, nella Cuf, la Commissione unica del farmaco, e nel Cip farmaci”. Accuse pesantissime anche da alcuni “industriali pentiti”: “Facevamo offerte ad Angelini per i suoi congressi, per l’attività del Pontificio Consiglio, pagavamo per paura di rimaner tagliati fuori, per paura di ritorsioni”. “Oboli, soltanto oboli”, ribatteva indignato l’allora portavoce vaticano,Joaquín Navarro-Valls. Accuse alle quali Angelini ha sempre risposto con il silenzio: “Io sono solo un prete, vivo da semplice prete. Ricevo chiunque abbia bisogno, dalla donnetta con la borsa della spesa al professore della clinica universitaria”. Racconta Luigi Bisignani, per anni uomo di fiducia di Andreotti, il ricordo sul Cardinale: «Erano amici inseparabili, creò il mito elettorale del senatore». Il nome di Angelini era indissolubilmente legato a quello del «divo Giulio». «Si conobbero subito dopo la guerra (tra l’altro Angelini, giovane sacerdote, era accanto a Pio XII quando il Pontefice si recò a San Lorenzo dopo il bombardamento),  e diventarono grandi amici. Andreotti era delegato della Fuci, Angelini assistente della sezione uomini dell’Azione Cattolica e fece da pontiere tra le due associazioni. Era un prete ante litteram, straordinario organizzatore di eventi e di movimenti». Diede una grossa mano ad Andreotti organizzando incontri con 600, 700 persone alla volta, soprattutto giovani. Con il tempo arrivò a controllare un bacino di voti eccezionale, ha contribuito a costruire il mito elettorale di Andreotti». L’amicizia con Andreotti fu incrollabile. «Ricordo, dice Bisignani che il senatore andava in vacanza per pochissimi giorni in Costa Azzurra e un paio di volte monsignor Angelini si recava al santuario di Nostra Signora di Laghet per celebrare la Messa di Ferragosto. Ha anche sposato tre figli di Andreotti e ha battezzato tutti i nipoti. E poi condividevano la passione per la Roma e per il calcio in generale, giocavano la schedina insieme. Era senza dubbio il cardinale a cui era più legato, insieme a Ottaviani e Felici, che accompagnava a passeggiare a Villa Borghese negli ultimi anni di vita del porporato. Anche per questo Angelini era inviso a cardinali come Casaroli e Benelli, che erano contrari alla linea di Andreotti». Basterà per comprendere come Andreotti era un uomo vaticano ed anche un uomo cia che poi è quasi la stesa cosa..I rapporti con la mafia c’erano eccome: i quinconce “larghi”di Venere a Saturno e a Plutone (soprattuto questo) a formare uno Yod leggermente più allargato ma sempre YOD, in cui la Venere fa da riferimento ai due pianeti del dolore…e della distruzione mentale e corporale.. Venere pianeta simbolo del tema, governatrice del Medio Cielo,  insieme a Mercurio congiunto esatto all’ascendente, agisce questo aspetto di quinconce a Plutone, quasi esatto (2 gradi d’orbita..), e ne conferisce un sistematico bisogno di accordo-Venere  sotterraneo, nascosto-Plutone.  Leggo e riporto molto felicemente un commento di M. Travaglio, di cui non ho una gran stima per le critiche ostili e di parte scatenate insieme al suo “amico” di merende Santoro, contro Berlusconi, mantenute per osteggiarne la leadership e non  per far emergere verità istituzionali. Ma tant’è.. Ecco l’editoriale di Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano di martedì 7 maggio: “Uno straniero atterrato ieri in Italia da un paese lontano durante la lunga veglia funebre per Andreotti a reti unificate, vedendo le lacrime e ascoltando le lodi dei politici democristiani e comunisti, berlusconiani e socialisti, ma anche dei giornalisti e degli intellettuali da riporto di tutte le tendenze e parrocchie, non può non pensare che l’Italia abbia perso un grande statista, il miglior politico di tutti i tempi, un padre della Patria che ha garantito al Paese buongoverno e prosperità, e ciononostante fu perseguitato con accuse false da un pugno di magistrati politicizzati, ma alla fine fu riconosciuto innocente e riabilitato agli occhi di tutti nell’ottica di una finalmente ritrovata pacificazione nazionale. La verità, naturalmente, è esattamente quella opposta. Non solo giudiziaria. Ma anche storica e politica. È raro trovare un politico che ha occupato tante cariche  (7 volte premier, 33 volte ministro, da 13 anni senatore a vita) e ha fatto così poco per l’Italia ”.  “Il primo responsabile, per longevità politica, dello sfascio dei conti pubblici che ancora paghiamo salato. Un politico buono a nulla, ma pronto a tutto e capace di tutto. Il principe del trasformismo, che l’aveva portato con la stessa nonchalance a rappresentare la destra, la sinistra e il centro della Dc, a presiedere governi di destra ma anche di compromesso storico, a essere l’uomo degli Usa ma anche degli arabi. Un politico convinto dell’irredimibilità della corruzione e delle collusioni, che usò a piene mani senza mai provare a combatterle, perchè – come diceva Giolitti e come gli suggeriva la natura – “un sarto che deve tagliare un abito per un gobbo, deve fare la gobba anche all’abito”. Ne condivido parola per parola anche se lo scrive un giornalista come Travaglio, che se volesse pensare un po di più con la sua testa e meno con quella degli editori che lo pagano probabilmente sarebbe uno dei pochi giornalisti politici seri che sono rimasti in Italia.. Detto questo, il motivo  della mia condivisione alle parole di Travaglio non è determinato per odio o per parte politica avversa a quella di Andreotti, ma come tutti avete potuto leggere, e spero, comprendere, essa è determinata correttamente e unicamente grazie  ai miei studi altamente professionali legati indistintamente all’analisi dei grafici astrologici che, per quello che mi riguarda, equivalgono i cosiddetti fatti…cioè quella ipotesi di certezza che i miscredenti chiamano ogni volta a testimone di accertamento di realtà: i fatti incontestabili. Per la mia cultura astrologica di fondo cio’ che conta è la prova dell’analisi astrologica del Tema Natale e non le parole, quand’anche proferite da persone considerate degne di rispetto, ma sempre inevitabilmente sotto la spinta del loro personale e soggettivo giudizio quindi inattendibili per una visione al disopra delle parti che ne consenta un giudizio sereno. L’analisi astrologica garantisce invece la “freddezza” interpretativa che ad esempio quel suo Sole isolato e leso nessuno può leggere diversamente, a meno che sia volutamente di parte o peggio ancora, sia un completo incompetente di tecnica astrologica.  Andreotti con quel tema ne esce vincente come uomo realizzato sia per i suoi scopi e per gli obiettivi da raggiungere che per gli intrighi che ha saputo superare (Saturno trigono all’Ascendente che lo rende anche “eterno”: difatti è morto a 94 anni nonostante le tante vicissitudini che il suo lavoro gli ha posto di fronte in tantissimi anni di carriera.. ).  Un uomo  per tutte le stagioni, adatto a tutti e per tutti, conciliante anche per finta anzi sostanzialmente per finta: mai vero decisionista…con quella Luna Gemelli mendace opposta esatta a Mercurio e all’Ascendente, nonostante le altissime posizioni di prestigio che ha svolto come politico delle Istituzioni Repubblicane. Per questi motivi ne esce perdente in assoluto per non essere mai stato un politico vero e men che meno un nostro autentico rappresentante, consegnando l’Italia e gli italiani in mano al pubblico ludibrio delle nazioni, europee e non, con cui da sempre collaboriamo: colpa sua e colpa nostra s’intende, ma l’Andreotti robottizzato, colluso con la mafia e con la chiesa, non si può certo assolvere da questo tribunale astrologico che parla una sola lingua, quella dei simboli astrali per decodificarli correttamente senza alcuna manipolazione e ascolta un solo cuore che ne legge il ritmo autentico dei battiti e quindi  non è in vendita per nessuna deformazione della realtà. Un uomo, Andreotti,  pertanto che non può essere annoverato tra i leader di un qualsiasi paese del mondo, grande o piccolo che sia, nonostante la nostra storia lo farà (ma lo ha fatto per molti altri personaggi che non hanno mai avuto valore e non è un caso che io sostengo che la Storia vada riscritta per intero..!!): Andreotti, aldilà del giudizio sulle sue azioni scorrete, non  ha la stoffa del vero leader, ed anche se sento già le voci di sottofondo bisbigliare ironicamente sulla mia sentenza (figuriamoci se Andreotti non era un leader…). Infatti in realtà Andreotti poteva essere considerato leader solo di questa Italia provinciale, ignorante, arretrata, derelitta e analfabeta sia di politica che di civiltà culturale, valori questi che s’inculcano nei popoli solo se ci sono le condizioni autentiche nei propri governanti, che nati tutti, i suoi successori, con l’insegnamento furbesco e millantatorio della politica andreottiana, comunque scimmiottata a piene mani, ne hanno preso peraltro solo gli aspetti più deteriori costringendo in ambiti sempre più angusti i propri cittadini, ormai stremati, dalla completa inefficienza di questi sostanziali traditori della Patria, tutti figli di Andreotti e della sua sottocultura, sempre più corrotti e coinvolti in azioni spregievoli che stanno affossando l’Italia tra i paesi non più del terzo ma del quarto mondo…dove la povertà e la precarietà sono all’ordine del giorno. So che in molti non condividerete il mio assunto ma tant’è: Andreotti, e non il popolo, come molte persone sostengono, coinvolte dalle lusinghe fuorvianti della pubblicità subliminale dei giornali e delle televisioni (ogni popolo ha il governo che si merita, si sente dire spudoratamente da questi signori comandanti del vapore, come se fosse il figlio a determinare il padre e non il contrario..!!), è il vero colpevole di questa orrenda situazione d’ignoranza e di basso costume culturale.  Realtà questa che ha trasformato drasticamente anche i nostri valori economici in veri e propri disastri finanziari che hanno coinvolto nel fallimento  tutto un ceto sociale che lentamente ma inesorabilmente sta scomparendo: la borghesia. Realtà impoveratisi violentemente  anche perché, grazie alle politiche disgraziate dei capi di stato come Andreotti,  gli uomini di autentico valore sono espatriati dal nostro paese non vedendo riconosciuto, nel nostro corrotto governo, il loro impegno e il loro reale apporto per una società illuminata e aperta alla cultura del suo popolo. Siamo in mano alla delinquenza più truce e più violenta che ci sia mai stata, grazie a quest’uomo, che in mezzo secolo di potere, avendo ricoperto ogni carica di governo possibile, non può non essere considerato il responsabile primo e autentico dello sfascio e del discredito in cui ormai siamo annegati, riconsegnandoci ai tempi del dopoguerra in quanto a realtà economica e a quelli della guerra vera e propria ,in quanto a delinquenza da sfruttamento, da cui difficilmente, con queste basi completamente alterate, incapaci  e insufficienti a reggere l’urto per una ripresa di un popolo compromesso al ribasso, riusciremo a risorgere. Un uomo furbo tutt’al più, anche un bonaccione, si direbbe a Roma, ma un vero incompetente, proprio di potere autentico, (primo però in quello truffaldino e manipolatorio..), vittima, se si vuole,  prima del papato, di cui è stato onesto e fedele servo e poi degli uomini che ne erano collegati..Un traditore in realtà della Patria proprio per la presenza di quel Plutone nella sua settima casa quelle delle relazioni sociali in Granchio-Patria asservita all’esigenze di un altro stato: il Vaticano.

Roma 03. 06. 2013                                        

Dr. Claudio Crespina IlNadir

Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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