SIGNIFICATO SPECIFICO DEI NUMERI
I numeri racchiudono il codice segreto per interpretare l’universo. La valenza simbolica dei numeri è data dal loro valore qualitativo e dalle interazioni con tutti gli altri elementi strutturanti l’universo.Tutte le componenti dell’universo sono caratterizzate da una sequenza numerica che stabilisce il rapporto con tutto ciò che la circonda. Chi si occupa di matematica sa bene qual è il fascino dei numeri. Ogni volta che si entra in contatto con essi, se ne ricava la sensazione di un mondo regolato da leggi che presumiamo di conoscere, ma che in realtà ci sfuggono nei loro significati più profondi. Da qui nasce quel rapporto mistico e simbolico che l’uomo, in tutta la sua storia, ha sempre avuto con i numeri. Le interazioni composte dai numeri vanno al di là di un mero calcolo quantitativo. Infatti da un punto di vista spirituale l’uno rappresenta l’unico, cioè l’unicità della divinità; il due non proviene dal raddoppiamento dell’uno, ma dalla sua divisione. Il due divide e rompe l’armonia dell’uno, e il ritorno all’unità si ha con il tre, cioè con il percorso inverso. Fatto che spiega come il tre, il triangolo, la triade, siano espressioni dell’unità. In tutte le tradizioni antiche i numeri sono sacri, proprio perchè permettono di comprendere l’ordine delle cose e le leggi del cosmo. La Cina da millenni riconosce ai numeri una funzione ordinatrice, energizzante e armonizzante del mondo e della materia vivente. Tutti i numeri partecipano del simbolismo dell’unità, sia per addizione teosofica, che consiste nell’addizionare le cifre tra loro, sia anche per scomposizione. La numerologia è una disciplina mesoterica (mentre la numerologia sacra è invece esoterica) che studia il significato simbolico e vibrazionale dei numeri; la prendiamo in considerazione in quanto offre un utile strumento di indagine della “realtà dietro le apparenze”. Sembra, tra le tante ipotesi storiche disponibili, che la numerologia nasca con i Sumeri oltre 5.000 anni fa (i Sumeri furono i primi ad usare i numeri e diedero anche origine al sistema sessagesimale per il computo di ore, minuti e secondi) ed ancora oggi continua ad appassionare
I N U M E R I
1. Il principio
Il numero uno rappresenta l’unità, il principio originario.
Nell’ uno le visioni tradizionali hanno sintetizzato l’idea dell’unità primordiale, la divinità prima della creazione, comprendente ogni realtà in potenza ed ogni idea che potesse essere pensata. Il concetto dell’uno è a-temporale.
Nello stesso momento, il numero uno evoca l’unità primordiale verso cui ogni cosa tende, è l’alfa e l’omega verso cui ogni cosa creata è destinata a ritornare.
Il numero uno è il principio divino. Ogni cosa nasce dall’uno. L’uno è il tutto, l’Eterno Infinito Essere, che non ha forma e possiede tutte le forme, che non ha nome e possiede tutti i nomi. Essendo indivisibile, indica principalmente l’unità, la sua forza sta nel suo valore qualitativo di unire e di origine, per questo motivo è un numero sacro venerato dall’antichità. Tutte le tradizioni parlano di un origine in cui regnava l’unità, il non-manifesto senza divisione, l’unificazione delle energie e la totalità. Da questa origine sono nate tutte le cose e la manifestazione. Dall’uno scaturiscono due energie uguali e contrarie che formano la materia. L’unione di queste due energie, maschile e femminile, dentro l’uno, creano la nuova vita. L’unità è il principio armonizzante, ma se questa unità si rompe lascia il posto alla molteplicità. Il pantheon della mitologia antica, contemplava una molteplicità di dei come epifania degli elementi naturali, governata da una divinità suprema, ricordo dell’unità fondamentale. Simbolo dell’uno è il cerchio essendo senza inizio e senza fine. L’uno, in quanto simbolo unificante, ha un grande capacità evocatrice, permette di creare legami riunendo gli elementi separati, come la terra e il cielo, il macrocosmo e il microcosmo. L’uno nella simbologia esoterica non è considerato un numero avendo una valenza principiale come unità, da cui si originano e fanno ritorno tutti i numeri.
2. Dio e l’altro da sé
Il numero due è il simbolo della dualità, e in esso è racchiuso il mistero della creazione.
Se nel numero uno troviamo il principio creatore che comprende ogni aspetto del reale, presente passato e futuro, il due racconta l’atto creativo, il momento in cui la divinità primordiale genera l’altro da sé, dando forma alla materia che non ha ancora preso forma.
Nel due avviene quel processo di scissione necessario per l’origine del creato, ad un livello macro-cosmico. Ad un livello inferiore, micro-cosmico, questa stessa dualità si rispecchia nella contrapposizione degli opposti: caldo e freddo, alto e basso, bene e male, maschio e femmina; la loro opposizione riflette ad un livello materiale la prima grande divisione, una separazione che è tale solo in apparenza. Il numero due deriva dalla divisione dell’unità ed è il simbolo della separazione, perché da un punto di vista sacro, l’unità è per essenza una e unica. Il due, come dìade, è l’espressione della dualità. In una visione dualistica del mondo si ha la separazione del principio materiale dal principio spirituale, e il numero due è l’incarnazione degli opposti: maschile /femminile, giorno/notte, terra/cielo, ecc. Essendo un principio duale, indica sia il contrasto, la polarità, sia il tentativo di conciliazione.
3. La Trinità
Nel numero tre è sintetizzato il completamento stesso della creazione, e l’origine della vita.
L’atto creativo non è infatti completo con la scissione dualistica.
Dopo che il principio si è separato da sé generando il creato, infatti, compare un terzo elemento atto a completare l’opera: si tratta della forza o essenza che mette in collegamento le prime due realtà, il creatore e il creato.
Immaginando il principio primordiale come la realtà che crea, e il creato come la sua opera, il terzo elemento è rappresentato proprio dallo sguardo del creatore, dall’atto di guardare.
Questo è il fondamento di ogni trinità: il creatore, il creato, e ciò che unisce i due. Nella più antica cosmogonia della mitologia greca i tre elementi vengono identificati inCaos, Gea ed Eros. Caos è lo spazio indistinto, l’infinito che tutto contiene (l’uno). Gea (o Gaia) è la materia prima di assumere forma, compresa in Caos (Caos e Gea, la dualità).
Eros è la forza di attrazione che fa convergere la materia e con un atto di amore dà vita ad ogni cosa.
Ciò che unisce, il terzo elemento, è propriamente l’amore. Nello stesso modo la Tradizione cristiana racchiude il mistero del creato nella Sacra Trinità Padre (creatore), Figlio (generato) e Spirito Santo (la forza di unione che lega ogni aspetto del visibile e del non visibile). Il tre è il simbolo del ternario, la combinazione di tre elementi. Il ternario è uno dei simboli maggiori dell’esoterismo. Primo numero dispari, poiché l’uno non è considerato un numero, il tre è profondamente attivo e possiede una grande forza energetica. È il simbolo della conciliazione per il suo valore unificante. Infatti tanto il due separa quanto il tre riunisce. La sua espressione geometrica è il triangolo, simbolo esemplare del ritorno del multiplo all’unità: due punti separati nello spazio, si assemblano e si riuniscono in un terzo punto situato più in alto.
4. Il Mondo
Con il quattro si passa da un livello metafisico ad un livello propriamente terreno: il quattro è infatti il numero per eccellenza della realtà plasmata.
Per questo motivo quattro sono i punti cardinali che delimitano i confini del mondo creato, e quattro sono le stagioni, che scandiscono lo scorrere del tempo.
Il quadrato nel suo significato primordiale è il simbolo della terra, della realtà racchiusa sotto il cielo, come quattro erano i fiumi che sorgevano nel paradiso terrestre e in quattro parti venivano suddivise le città degli uomini (da cui quartiere), per ribadire la loro realtà materiale. Il quattro può anche essere letto come 3+1, e l’unità che si aggiunge è proprio la materia che prende forma, passando dallo stato in potenza a quello in atto. Il Quattro rappresenta il più perfetto tra i numeri, essendo la radice degli altri numeri e di tutte le cose. Esso rappresenta la prima potenza matematica, e la virtù generatrice da cui derivano tutte le combinazioni. È l’emblema del moto e dell’infinito, rappresentando sia il corporeo, il sensibile, sia l’incorporeo. Il quattro è scomponibile in 1 + 3, la monade (l’uno) ed il triangolo, e simboleggia l’Eterno, e l’uomo che porta in sé il principio divino. Il quaternario era il simbolo usato da Pitagora per comunicare ai discepoli l’ineffabile nome di dio, che per esso significava l’origine di tutto ciò che esiste.
5. Il Microcosmo e l’Uomo
Il cinque è il simbolo del microcosmo e dell’essere umano.
Va letto come 4+1, ovvero come la realtà materiale in cui trova posto una creatura ad immagine e somiglianza di Dio, che riporta in basso una scheggia dell’unità primordiale celeste.
La stella a cinque punte con la punta rivolta verso l’alto sintetizza graficamente la realtà microcosmica dell’uomo, lo scopo della sua esistenza nel mondo materiale e la sua naturale predisposizione verso il ricongiungimento con il principio creatore. Nello stesso modo sono cinque i sensi per mezzo dei quali l’uomo può entrare in contatto e conoscere il mondo materiale.
Il Cinque è un numero che simboleggia la vita universale, l’individualità umana, la volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e la genialità. Il cinque simboleggia l’evoluzione verticale, il movimento progressivo e ascendente. Essendo il numero dell’uomo, come mediano tra terra e cielo indica la possibile trascendenza verso una condizione superiore. Si tratta di un numero eminentemente umano, e come tale simbolicamente suscettibile di deviazione dall’ordine spirituale che gli conferisce invece valenze positive. Tale deviazione ha luogo allorché l’individualità e la vitalità, deducibili dal riferimento ai cinque sensi ed all’articolazione quinaria dell’essere umano nella raffigurazione leonardesca (uomo vitruviano, stella a cinque punte), pretendono di staccarsi dall’Uno per diventare autocentriche.
6. La Parodia
Il sei è un numero conflittuale.
Nel sei, letto come due volte tre, si ritrova la trinità con un suo doppio, di matrice opposta.
Il sei può essere visto come la parodia della trinità che si contrappone alla creazione primordiale, il rifacimento terreno di ciò che ebbe luogo ad un livello superiore all’inizio dei tempi. Così come tre volte sei, ovvero il compimento dell’inganno, è il numero della bestia secondo l’Apocalisse di Giovanni.
Il numero sei trova perfetta rappresentazione nel cosiddetto sigillo di Salomone, raffigurante due triangoli equilateri dai versi opposti che si intrecciano: sono così raffigurate la forza primordiale della creazione e la sua parodia nella loro contrapposizione terrena, simbolo della lotta che si svolge a livello materiale tra le forze della creazione e quelle della dissoluzione.
Il sei è un numero mistico e ambivalente nel suo significato, in quanto è il numero dell’equilibrio e dell’ordine perfetto, può ben predisporre all’unione con il divino, ma allo stesso tempo può generare confusione, turbamento e illusione. La sua ambivalenza è rappresentata graficamente dalla stella a sei punte (Sigillo di Salomone) che permette di comprendere la contraddizione insita nel numero sei. La stella a sei punte è formata dall’unione di due triangoli: quello con la punta verso il basso, indica la materialità; quello con la punto verso l’alto, invece la spiritualità.
7. L’armonia
Il sette è il numero dell’armonia e del compimento.
Da leggersi come 3+4, porta in sé l’essenza del processo creativo intrinseco nella trinità (il 3) con la sua attuazione terrena (il 4).
Sette di conseguenza sono i giorni necessari a Dio per la creazione, come ancora oggi i giorni in cui è suddivisa la settimana (il piccolo ciclo).
Sette sono le note con le quali si possono comporre le armonie e le melodie in musica, e sette i colori dell’arcobaleno in cui la luce stessa si scompone
Il numero sette rappresenta di conseguenza il raggiungimento supremo dell’armonia nel mondo sensoriale. Così Roma, Costantinopoli e Mosca, le tre Rome, sorgono su sette colli, a ricordare la funzione della polis quale luogo civilizzante in cui l’essere umano ricrea l’armonia della natura rendendola docile alle sue esigenze. Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Gli antichi riconobbero nel sette il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10. Presso i babilonesi erano ritenuti festivi, e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di sette. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa. Il Sette è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.
8. L’Elevazione
Il numero otto rappresenta il superamento dell’armonia terrena e l’ elevazione verso la realtà celeste.
Nella Tradizione cristiana l’otto è associato alla Madonna, la Madre di Dio, tramite tra l’uomo e la realtà divina.
Per lo stesso motivo, nel medioevo europeo i battisteri venivano costruiti su pianta ottagonale, dal momento che per mezzo del battesimo l’uomo rientrava in contatto con il creatore e recuperava la sua ascendenza divina.
L’ottagono, inoltre, era considerato quale la figura geometrica intermedia tra il quadrato (simbolo del mondo materiale) e il cerchio, rappresentante l’universo superiore.
Il numero Otto è il simbolo dell’infinito, il riflesso dello spirito nel mondo creato, dell’incommensurabile e dell’indefinibile. Indica l’incognito che segue alla perfezione simboleggiata dal numero sette. Incita alla ricerca e alla scoperta della trascendenza. Essendo un numero pari è formato dall’energia femminile e passiva. È il numero che simboleggia la morte, in termini di transizione, di passaggio.
9. Tre volte Tre
Il numero nove si ottiene moltiplicando per tre volte il tre, risulta quindi rappresentazione di una perfezione superiore, posta ad un livello maggiore rispetto a quello secolare.
Inteso come 8+1 indica il passo successivo all’elevazione terrena, verso uno stato dell’essere inconoscibile per l’uomo ancorato nell’universo sensoriale.
Il numero Nove è il numero della generazione e della reincarnazione. Numero dispari è dinamico e attivo nella sua natura e nei suoi effetti. Indica il periodo della gestazione, nove mesi per la nascita di una nuova vita. Il nove seguendo all’otto, che indica uno stato limite, è il superamento nella creazione. Il nove ha come proprietà la permanenza. Infatti il numero nove torna sempre al suo stato antecedente e non si trasforma mai veramente, conservando uno stato fisso e immutabile. Questa caratteristica lo accomuna al numero uno, diventando una sua manifestazione, nella sua funzione di unicità. Il simbolo grafico del nove è il cerchio, come per il numero 1. Anche secondo Pitagora è un numero che si riproduce continuamente, in ogni moltiplicazione, e simboleggia pertanto la materia che si scompone e si ricompone continuamente. Composto da tre volte il numero tre (la perfezione al quadrato), con l’aggiunta di un quarto tre genera il dodici, simbolo della Perfezione assoluta. Il nove serve da dissolvente per tutti i numeri, senza che mai si associ a qualcuno, né per somma né per moltiplicazione. E’ l’ultimo numero delle cifre essenziali che rappresentano il cammino evolutivo dell’uomo. E’ dunque il simbolo della realizzazione.
10. Tetraktys
Il numero dieci è composto dalla somma dei primi quattro numeri (1+2+3+4), e deve la sua importanza prevalentemente all’uso del sistema di numerazione decimale.
In tale sistema, il dieci rappresenta la conclusione della prima decade, (essendo lo zero non contemplato), l’ultimo gradino di una scala posta al primo livello della serie numerica.
Occorre però ricordare che la valenza e il simbolismo dei numeri è in parte indipendente dal sistema numerale in uso: come si vedrà, la conclusione del ciclo in numerologia è più propriamente rappresentata dal numero dodici.
Il Numero Dieci simboleggiante la perfezione, come anche l’annullamento di tutte le cose. 10 = 1+0 = 1 illustra l’eterno ricominciare. Il dieci è il totale dei primi quattro numeri e perciò contiene la globalità dei principi universali. Corrisponde alla Tetraktys pitagorica, che insieme al sette lo considerava il numero più importante, in quanto è formato dalla somma delle prime quattro cifre (1+2+3+4=10), esprime la totalità, il compimento, la realizzazione finale. Esso è divino poiché perfetto, in quanto riunisce in una nuova unità tutti i principi espressi nei numeri dall’uno al nove. Per questo motivo il numero dieci è anche denominato Cielo, ad indicare sia la perfezione che il dissolvimento di tutte le cose, per il fatto che contiene tutte le possibili relazioni numeriche. La comparazione della simbologia numerica e geometrica fa scoprire un’analogia tra il dieci ed il punto entro il cerchio: nella tradizione esoterica il valore numerico di un centro o punto è uno, mentre quello di una circonferenza è nove, numero che moltiplicato per qualsiasi altro dà, per addizione delle cifre costituenti il risultato, sempre e soltanto sé stesso, esattamente come una circonferenza perpetuamente ritornante sul proprio tracciato. Tale simbologia suggerisce l’ipotesi che la decade rappresenti la perfezione relativa allo spazio-tempo circolare, ovvero la divina immanenza. Il dieci indica il cambiamento che permette all’iniziato di evolvere, di crescere e di elevarsi spiritualmente.
11. Il Doppio
Il numero undici ha una doppia valenza.
Visto in ottica del sistema di numerazione decimale rappresenta il primo passo compiuto a seguito della conclusione di un primo ciclo, e quindi sinteticamente evoca un nuovo inizio.
Considerato però il numero dodici quale più appropriato per la definizione di un ciclo ultimato, il numero undici assume la valenza dell’opera incompleta, la perfezione non ancora raggiunta.
Il numero Undici, insieme al 22 è un numero maestro e rappresenta la potenza, la giustizia e il potere acquisito per meriti e valori in senso positivo e la paura e la decadenza morale, in senso negativo. Considerato come la via della maturità spirituale e della conoscenza oltre il limite della comprensione umana, è associato a una forte intuizione e una grande apertura mentale. Idealismo e visione d’insieme sono aggettivi propri del numero Undici che è armonizzato con i ritmi del suo numero base, cioè il 2 (11 = 1+1=2). In questo modo si fondono sia la geniale ispirazione propria dell’11 che le forti capacità intuitive tipiche del numero 2. Questa combinazione erge il numero 11 a simbolo visionario e profetico. Caratterizzato dalla uguale presenza sia di proprietà maschili che femminili è sovente associato a segreti, legami e vincoli. E’ il numero degli amori clandestini, degli affari loschi e dei segreti personali. Il numero Undici è numero primo ed è palindromo di se stesso. Nell’alfabeto ebraico la 11esima lettera è la kaf (la lettera K, C dell’alfabeto latino), con valore numerico di 20 e rappresenta la corona e la realizzazione.
12. Il Ciclo
Il numero dodici rappresenta propriamente il ciclo compiuto.
Per tale motivo in antichità l’anello del cielo che circonda la terra venne diviso in dodici settori, giunti ai nostri giorni all’interno della ruota dello Zodiaco.
Il dodici era il numero che sommava l’armonia del creato (il 7) con il microcosmo dell’uomo (il 5), e veniva inoltre ottenuto moltiplicando il numero della materia e del mondo (il 4) con la perfezione della creazione (il 3).
Così 12 erano gli Apostoli di Cristo, e dodici sono ancora oggi i mesi di un anno (il ciclo maggiore di base, quello intorno al Sole).
Il Numero Dodici viene considerato il più sacro tra i numeri, insieme al tre e al sette. Il dodici è in stretta relazione con il tre, poiché la sua riduzione equivale a questo numero (12 = 1 + 2 = 3) e poiché è dato dalla moltiplicazione di 3 per 4. Il dodici indica la ricomposizione della totalità originaria, la discesa in terra di un modello cosmico di pienezza e di armonia. Infatti indica la conclusione di un ciclo compiuto. Il dodici è il simbolo della prova iniziatica fondamentale, che permette di passare da un piano ordinario ad un piano superiore, sacro. Il dodici possiede un significato esoterico molto marcato in quanto è associato alle prove fisiche e mistiche che deve compire l’iniziato. Superate le prove induce ad una trasformazione, in quanto il passaggio si compie su prove difficili, le uniche che portano ad una vera crescita. In molte culture i riti iniziatici si compiono all’età di dodici anni, dopo di che si entra in un’età adulta.
13. La rottura dell’ordine
Il numero 13 va letto quale 12+1, ed evoca l’uscita dal ciclo, la rottura del compimentoe l’inizio di un processo nuovo ed ignoto.
Per tale motivo ricorre spesso nel simbolismo delle società iniziatiche che si prepongono una ristrutturazione dell’ordine esistente, volendo esse in tale modo ribadire la loro volontà di dare inizio ad un nuovo ciclo che superi e rimodelli il ciclo precedente.
Il Numero Tredici indica la rottura dell’armonia, incarnando il disordine. Infatti, è il numero che con l’aggiunta di una unita al dodici, interrompe la ciclicità, obbligando ad una trasformazione radicale. Il significato del tredici è negativo, infatti è detto aritmico, rompendo la legge dell’equilibrio e della continuità. L’unità, aggiunta al dodici, costituisce causa di destabilizzazione all’armonia ottenuta. Dalla riduzione del tredici (13 = 1 + 3 = 4) si ottiene il quattro, che indica stabilità, solidità e certezza, mentre il tredici al contrario indica l’instabilità e l’incertezza.
I NUMERI MAESTRI
L’Undici, il Ventidue e il Trentatre sono chiamati Numeri Maestri, o Numeri della prova, perché rappresentano uno versione molto intensificata della loro riduzione a una sola cifra. I numeri maestri indicano la capacità potenziale di apprendere e integrare una notevole quantità di informazioni spirituali. Questo apprendimento però spesso si raggiunge in situazioni probanti e non rappresenta qualcosa che dobbiamo cercare come un particolare segno di successo. Se i vostri pensieri e le vostre azioni sono tendenzialmente centrare sui concetti universali, lo studio filosofico o i principi metafisici, state operando a livelli dei numeri maestri. Se invece scegliete di agire nel mondo tangibile, concentrando la vostra energia sugli impulsi dell’ego, lavorerete con i parametri del numero ridotto derivato dal totale.
IL NUMERO UNDICI. 11
Con il numero maestro Undici abbiamo la rappresentazione suprema dell’illuminazione e dell’ottica visionaria. Il suo vedere, quindi, va oltre l’apparenza e si spinge fino a raggiungere il vero assoluto. In quest prospettiva il numero Undici accresce e valorizza il significato del numero Due, dato che ne evidenzia sia le azioni catalizzatrici che prettamente spirituali. Possiamo definire l’Undici come il numero della responsabilità: la sua azione vibrazionale, infatti, non è né negativa né positiva, ma necessita di un maturo impegno da parte dell’individuo.
Se, chi vive sotto l’infuenza dell’Undici, non riuscisse o non fosse più all’altezza di governare questa potente vibrazione, la persona, involontariamente, seguirà inconsciamente quella del numero Due. Vivere sotto l’infuenza del numero Undici richiede un costante impegno di energia sia a livello nervoso che psichico. Le persone, dotate di un grande intuito e di poteri extrasensoriali, sono in grado di percepire situazioni e stati d’animo precluse alle altre. Ma, proprio perché provviste di una coscienza più elevata e di un’abilità a leggere oltre ciò che appare, le persone definite dal numero Undici si troveranno, nel corso della loro esistenza, a sostenere e a superare sempre dure prove. Dagli altri membri della società la persona dell’Undici è considerata “diversa” ma, nonostante ciò, proprio per queste sue innate capacità, le loro opinioni e le loro parole vengono spesso richieste e ricercate. Come il Due, anche l’Undici ha una forte dentenza a relazionarsi con gli altri ma, in questo caso, avvine a livelli molto più elevati.
IL NUMERO VENTIDUE. 22
Il numero maestro Ventidue rappresenta la facoltà di applicare la somma consapevolezza ai problemi di ordine pratico, esaltando e accrescendo il significato del numero Quattro. Infatti, tutto ciò che viene sentito dal Quattro a livello soggettivo viene esternato a livello universale dalla vibrazione del Ventidue. Questa vibrazione fa in modo che si sviluppi, nelle persone influenzate da questo numero, un’intensa passione per le tematiche metafisiche.
L’innata capacità di costruire, pianificare ed eseguire del numero Quattro è amplificata nel Ventidue dalla doppia cifra. Per tale motivo, quindi, la potente energia emanata da questo numero porta l’individuo al conseguimento di grandi obiettivi e ambiziosi progetti. Anche se questo potere non si manifesta in tutte le persone allo stesso modo tendono comunque ad agire pensando in grande. Questa attitudine porterà le persone del Ventidue a fondare grandi organizzazioni mondiali per migliorare la vita dell’intera umanità.
IL NUMERO TRENTATRE. 33
Il numero maestro Trentatre raffigura l’amore profondo e incondizionato. Simbolo di impegno totale il Trentatre tende a conservare le tradizioni, soprattutto quelle che riguardano il nucleo familiare. Ha cura del benessere delle altre persone addossandosi spesso grandi responsabilità. Da tempo considerato il numero di Cristo, il possiede un’innata capacità di amare in maniera assoluta e senza riserve.
La potente energia del numero Trentatre, se non viene compresa e indirizzata, corre il fondato rischio di trasformarsi in forza esplosiva: questo può avvenire perché la naturale capacità si espande nei casi della doppia cifra e la persona agisce seguendo l’ispirazione di una fonte superiore. Quindi, per utilizzare al meglio questo genere di energia, le persone sotto l’influenza del numero maestro Trentatre dovrebbero seguire tutti i principi di una corretta vita all’insegna dell’elevazione spirituale.
N.B. Tratto liberamente dai siti Santaruina.it e Mitiemisteri.it
Bibliografia utile di base:- Biedermann Hans, Enciclopedia dei simboli, Garzanti, 1999
– Beigbeder Olivier, Lessico dei simboli medievali, Jaca Book, Milano, 1997
– Guénon René, Simboli della Scienza Sacra, Adelphi, Milano, 2000
– Schwaller de Lubicz Rene, Il Tempio dell’Uomo, Edizioni Mediterranee, 2000
– Tresoldi R, La Qabbalah, De Vecchi Editore, 2002