Lo zodiaco è una fascia della volta celeste che si estende all’incirca per 8° da entrambi i lati dell’eclittica (il percorso apparente del Sole nel suo moto annuo) e comprendente anche i percorsi apparenti della luna e dei pianeti. Le stelle dello zodiaco sono state raggruppate in costellazioni, alle quali da tempo immemorabile sono stati assegnati nomi di esseri viventi, reali o fantastici. Ciò spiega l’etimologia del nome, derivato dal greco ζῳδιακός, “zōdiakos”, parola a sua volta composta da ζώον, zòon, “essere vivente” e “òdos”, “percorso”. A causa del moto di rotazione della Terra, infatti, le costellazioni zodiacali sembrano percorrere lo zodiaco (cfr.Wikipedia).
“…salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.” [Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno – Canto XXXIV]
Avete mai provato a riconoscere le costellazioni? Vi siete mai chiesti qual è la vera differenza tra “costellazione” e “segno zodiacale”? Avete cercato di capire cosa cambia tra astronomia e astrologia?
Se la risposta a queste domande è sì, allora non dovete fare altro che proseguire nella lettura e tutte le vostre perplessità svaniranno!
Iniziamo notando che dietro la semplice osservazione del cielo (che ad alcuni potrebbe apparire come un banalissimo hobby da chiromante) si cela un “universo” di studi ed attente osservazioni della sfera celeste. Tuttavia, per rendersi conto di questa complessità, occorre comprendere quali sono gli oggetti di studio dell’astronomia (e, più avanti, dell’astrologia), in altre parole occorre domandarsi: “Cos’è esattamente la sfera celeste e qual è la vera differenza tra costellazione e segno zodiacale?”
Con “sfera celeste” solitamente si indica una sfera di raggio arbitrario, sulla quale sono proiettate tutte le costellazioni (agglomerati di stelle, dai confini ben definiti); al centro di essa si può porre la Terra (da cui “sfera geocentrica”) o il Sole (da cui “sfera eliocentrica”). Per visualizzare meglio quest’idea, pensiamo a un melone e ipotizziamo di trovarci esattamente al suo centro. Ciò che scorgiamo, se ne guardiamo le pareti dall’interno, è una serie di semi “incastonati” nella buccia del frutto (o nella polpa!), che sono fissi rispetto a noi.