Venere e Marte dal 29 agosto, congiunti in Leone, danno vita, in quanto pianeti focali, alla configurazione planetaria dello YOD (anche detto Dito di Dio…), uno delle figure astrologiche più energizzate tra quelle conosciute in quanto lo Yod o dito di Dio è una figura che propone come interezza visiva un triangolo isoscele, composto dalla base fatta da due o più pianeti in sestile tra loro che si congiungono ognuno con un quinconce ad uno o più pianeti che funge/fungono da vertice alto, detto punto focale. Un po come fosse un parafulmine dove si scarica l’energia “chiusa” circolante all’interno del triangolo isoscele..espulsa dall’interezza del moto universale “creatore”.
Quindi la congiunzione Marte-Venere in Leone, punto focale dello Yod, collegata da un lato al quinconce di Plutone in Capricorno (sempre lui..: presente in questi anni in tutte le manifestazioni astrali che stanno cambiando la realtà del nostro pianeta tra l’altro in quadratura sistematica crescente con Urano) e dall’altro in quinconce alla Luna piena in Pesci, bellissimo luminare nelle notti di quest’ultima estate, congiunta a Nettuno e a Kirone. Quindi abbiamo a che fare con un bel vortice energetico scatenato da ben 6 pianeti tutti interessati da questo Yod particolarmente attivante dato l’ICP in Vergine su Greenwich. Va sottolineato, per far comprendere come l’attivazione energetica sia tutt’altro che trascurabile, che l’influsso della congiunzione Venere/Marte in quinconce a Plutone in Capricorno si protrarrà dal 29 agosto all’12 settembre.
YOD SIMPLEX o UMANO
Secondo l’autrice Tracy Marks, come si trova scritto un po’ ovunque, tale figura richiede un riadattamento o una rigenerazione mentale od emotiva, perchè essendo una figura chiusa, come visto, le potenzialità in esso racchiuse non trovano un corretto sfogo. Il pianeta focale (nel nostro caso sono due i pianeti focali: Venere e Marte), cioè quello al vertice, è indice delle energie da rigenerare, la casa su cui poggia il focus è il settore dove avverrà la trasformazione. Il pianeta focale è molto sensibile alla tensione dei due quinconce e può provocare problemi fisici o psicologici. Le persone che nel loro tema hanno lo yod (ancor più se connesso a questi pianeti o a parte di loro..) sono soggette ad affrontare una crisi e risolverla mediante un processo legato ad un preciso cambiamento di coscienza, vissuto realmente come un cambiamento di vita che ha il sentore dell’avvenimento predestinato, ancor più efficace qualora la sua configurazione sia maggiormente aderente ai valori in campo in questo Yod di fine estate 2015: generalizzando molto mi riferisco ai valori (Sole, Luna, Ascendente, Nadir e Mediocielo) leone di seconda decade. Ma come sempre nei miei approfondimenti ci sono delle sorprese che troverete leggendo l’articolo. Questa trasformazione, dice ancora la Marks, può portare ad un aumento della spiritualità ed al fluire di nuove energie per la costruzione di un centro interiore che faccia esprimere la propria creatività. Quindi tradotto brevemente: il Punto focale mette in luce le energie da rigenerare; il Segno svela il modo in cui le energie devono essere corrette e sperimentate di nuovo; la Casa segnala il settore della vita in cui avverrà la trasformazione…Tradotto in sintesi estrema le energie Marte-Venere in leone congiunte stanno per l’Io marziale e L’altro venereo cioè l’Asse Ariete-Bilancia: al dunque su questo YOD si scaricano l’energie positivo-negative del principio di relazione, di coppia, di società, di cooperazione tra Stati, ma anche la forma personale del proprio Se e le sue aperture-chiusure possibili. Pertanto ognuno di fronte al proprio tema natale dovrà vedere in quali settori sinastrici si configura questo Yod così da comprendere le giuste movenze da compiere. Resta inteso che il Segno sotto maggior pressione energetica nel bene e nel male, come detto, connesso ai pianeti focali, è certamente il Leone di seconda decade, gli Ascendenti leone; le Lune leone; i Nadir Leone; il Medio cielo leone per la precisione i gradi interessati sono quelli dall’11°al 17°, che si riferiscono in linea di massima ai nati nella prima decina di agosto (dal 3 al 10 agosto). Quindi il vortice esteso, qualora si riuscisse ad integrare l’impasse energetico dello Yod, comprende i trigoni dei restanti valori di Fuoco: Ariete e Sagittario; come la sua compressione si abbatterebbe sulle quadrature dell’asse Toro-Scorpione, sempre sulle seconde decadi. Stando alle norme dela tradizione saremmo, diciamo, sufficientemente esatti nel comprendere questi segni come prioritari del vortice in atto. Nello stesso moto vorticoso ci sono i valori capricorno e quelli pescini relativi ai due quinconce attivanti l’energia, convergenti entrambi, anch’essi sulle seconde decadi. Ma, come avete ormai imparato a conoscermi, l’analisi corretta non si risolve in questi termini.
Lo Yod, intanto, come per la quasi totalità delle configurazioni esistenti e per l’ulteriore molteplicità delle formazioni astrologiche, non è una jattura, non è una crocefissione, come certa letteratura astrologica terrifica vuol necessariamente far credere, anzi in certi casi, la storia ce lo chiarisce, è un segno di estremo successo nella vita: “un segno di dio”, inteso non in chiave religiosa, ma in chiave terrena: sta a noi ad interpretarne il valore intrinseco. Ci ricorda infatti, parlando del dinamismo dello Yod, molto opportunamente G. Gatti, che..” quando due pianeti in stimolazione insistono su un terzo pianeta che si trova ad essi “opposto”, all’apice, tale terzo pianeta si carica di una grossa responsabilità, imponendo al nativo che lo incarna la necessità di reagire, esprimendone l’energia, e così facendo, gli consente di “passare alla Storia”, o di superare la sua “storia”, aggiungo io, non meno importante, nel bene o nel male”… È per questo che troviamo la configurazione a Yod molto diffusa nelle Carte natali delle persone che sono divenute famose (soprattutto se applicano quell’energia in modo virtualmente corretto..: comunque va applicata non mantenuta ferma, ristagnante pronta ad im-plodere e non ad es-plodere come dovrebbe..) Esempi: Leonardo da Vinci e Isacco Newton, entrambi con Nettuno all’apice; Federico Nietzsche e Carlo Gustavo Jung, Marte all’apice… Anche Silvio Berlusconi, per parlare di persone meno immortali, dispone di uno yod nel suo Tema di nascita, con Mercurio all’apice… Nomi eclatanti che hanno fatto parlare il loro Yod di nascita..e non lo hanno trattenuto nelle chiuse stanze della propria mente, alimentando la paura di esprimersi, come molti invece, castrati dalla forza centripeta dello strapotere energetico del loro Yod, chiuso sul proprio se, non riescono ad agirlo compiutamente all’infuori, verso l’altro, qualsiasi altro.. e lo vivono magmaticamente su di se, implodendone tutta l’energia al di dentro, scatenando reazioni a catena che animano problematiche psicofisiche non proprio semplici da controbattere, ne da guarire..: depressi cronici, alcolisti, drogati e schizofrenici conclamati sono spesso la diagnosi di questa implosione planetaria, determinata soprattutto, badate bene, dalla lucida constatazione dell’impossibilità di conseguire il proprio divino e sottolineo proprio…che contrassegna la vera via dell’uomo che dovrà realizzarsi nella sua individuazione che proprio quel dito di dio vorrebbe indicare nel cielo. Soprattutto quando c’è la coppia Marte-Venere sul focale: la dinamica relazionale, l’io e l’altro..,la coppia e tutto quello che vuole esprimere questo YOD, smosso, tra l’altro, da un lato dallo strapotere plutonico e dall’altro da una luna piena in Pesci connessa a Nettuno e a kirone (non solo guaritore ferito ma possibile “alterego devotale” della mia nuova attuale ricerca didattica, ancora in pectore, sull’azione incontrollabile dell’Ombra, troppo presente nelle menti degli umani..!), quindi altamente ribollente: ma non è tutto come vedremo..!! Pianeti come Nettuno e kirone che in se sembrano addolcire i termini, ma non proprio se ne vediamo la complessità dell’insieme, anche perchè è la Luna piena ad essere maggiormente investita dal quinconce. Lo Yod, Simplex o Umano, come detto, è formato da due quinconce (angolo di 150°) e da un sestile su cui poggia (60°), quindi contiene una fortissima carica energetica anche perchè è circolante su se stessa e quindi premonitrice di tensioni interne che non si sa, o meglio non si saprebbe, come possono manifestarsi: la comprensione e risoluzione dello Yod e la liberazione delle energie intrappolate possono segnare, come spesso accade, un nuovo corso della propria vita. Il punto focale o di azione (Marte-Venere) della configurazione è chiamato il “dito di Dio”, ed è un punto molto attivo su cui si scarica una forte tensione. Ovviamente il quinconce plutonico indica un fastidio, un blocco di queste energie, quindi vuol dire un conflitto che sottolinea queste due parti e che non tende ad armonizzarle, bensì ad accrescere il limite e il blocco. Il Quinconce lunare alimenta le formazioni affettive e sensibili come principi da risolvere, rinchiuse come sono nelle loro insicurezze d’anaffetività bulemico-anoressica di un Io mai risolto, invischiato nei meccanismi di difesa della propria coscienza indebolita. Questo sistema di interpretazione è valido sempre se non ci si muove secondo il senso di questo Yod, come per ogni cosa in astrologia, che dobbiamo saper interpretare correttamente.
Oltre allo YOD Simplex, è bene sapere che esiste un’altra configurazione planetaria più “appariscente”, più eclatante di cui non c’è grande menzione didattica financo nei libri dei cosiddetti grandi astrologi del passato nelle sue soluzioni: lo YOD AURIFERO o DIVINO chiamato così perchè rivaluta, data la configurazione geometrica applicata, decisamente più armonizzante, consentendo nella sua configurazione planetaria valori di sintesi tra la coscienza umana e quella divina (un pò come se fossero “entangled”, per dirla quantisticamente), la sintassi astrologica dei Quintili (gli aspetti che richiamano il concetto di “sintesi”..connessi alla legge del numero 5), da cui è formato. Relativo alla configurazione dello Yod, anche se molto meno disarmonico e notato più raramente, esiste appunto quella definita: lo Yod Aurifero o Divino. Questa si verifica quando uno dei pianeti, punto focale, forma due Biquintili (144° aspetto), invece dei quinconce, verso gli altri due separati da un Quintile (72° aspetto) invece del Sestile. Poichè questi aspetti del 5, trascurati dalla tradizione perchè considerati erroneamente minori, rappresentando, secondo le mie ricerche, invece la traduzione del principium vitae ciclico riguardante la trilogia di ogni monade primaria, formata da una Tesi connessa ai trigoni (logica del 3), da una Antitesi connessa ai quadrati (logica del 4), finalizzata nell’ampiezza logica di una “necessaria” sintesi connessa alla dinamica del cinque (i Quintili). Pertanto la mia scuola astrologica de’ ilNadir, fortemente innovativa, leggendoli come “sintesi finale” di ogni processo manifestativo ed evolutivo, li spiega e li applica, tutt’altro che minoritari, come sintesi, benefica o meno, ma necessaria, quindi, oltre ad essere equiparati agli aspetti maggiori, sono visti come partecipativi la corretta soluzione degli eventi psicofisici a cui siamo sottoposti continuamente, nulla essendo solo Tesi o solo Antitesi od entrambe senza una logica Sintesi, che nella sua istanza filosofica non prevede la negatività risolutiva, essendo un processo obbligato da consumare è sempre e comunque “positivo” anche quando rappresenta una forte negatività come soluzione finale del processo: la loro energia, quella dei Quintili, è alla base dell’armonia terrestre, nel bene e nel male, di tutti gli accadimenti umani. Lo Yod d’Oro pertanto va giudicato assolutamente come configurazione altamente energetica utile a risolvere le questioni opprimenti: ne benefica, ne malefica ma evoluta armonicamente alla soluzione del problema in quanto, tra l’altro, spesso si è potuto dimostrare che, nella sua movenza energetica, come se riflettesse caratteristiche acquisite dalla persona che lo contiene nel suo grafico natale, apre soluzioni alla grandezza del proprio Io altrimenti inconscie alle capacità della persona che lo detiene: insomma spinge al successo anche se noi non ci rendiamo conto di poterlo ottenere.
Dopo questa, spero interessante sottolineatura, la dinamica di quello che è senza dubbio un rigurgito energetico ostico può essere sfruttata a nostro favore agendone appieno il significato, interpretandone correttamente il raggio d’azione che investe inequivocabilmente uno dei vostri settori del tema radicale dove, abbiamo visto, cadono i segni del Leone, del Capricorno, dei Pesci e poi vedremo il perchè, anche altri segni saranno motivati e motivanti questa energia liberata a cavallo sostanzialmente delle seconde decadi: su questo spazio bisogna imparare ad “accelerare”, anche, e direi soprattutto, chi tra voi vive in se la paura di …correre…!! Chi nella propria vita non sa osare, non sa aprirsi al nuovo (e, a dirla tutta, per i Leone, segno fisso per eccellenza, non è proprio una passeggiata di salute..abituati alla metodicità del loro vivere possibilmente al centro delle attenzioni degli altri..di cui poi non ne hanno una grande attenzione di converso), non sa accettare i cambiamenti imposti da questo Yod di fine agosto, dovrà fare i conti con un vortice violento che immette, senza soluzione di continuità, dentro un surplus di azione energetica tale da creare “esplosioni” magmatiche non indifferenti nell’ambito delle relazioni, essendo interessata al livello del singolo la coppia e del collettivo, la società, la nazione significate dalla congiunzione Marte-Venere (Io-l’Altro: Ariete-Bilancia).
Su questo Yod insiste il quinconce di Plutone da un verso. Plutone è un’energia che manda al collasso le cose, è un simbolo che cerca di far morire ciò che non serve più. Non taglia, non rinnova, ma fa morire quello che non ha più importanza… Plutone in Capricorno rappresenta il potere espresso in assoluto o quello occulto, che si oppone ai cambiamenti e che blocca l’energia del nuovo. Non va dimenticato inoltre che Urano, di cui più in la capiremo l’estrema importanza in questa configurazione, dio degli avvenimenti improvvisi, non appartenente allo Yod, è in quadratura crescente, anche se “larga” da un po di mesi, con Plutone, dio degli inferi, dal 2009: quadratura, che divenendo in molte occasioni, anche Grande Croce Cardinale, ha creato lo sconquasso di questi anni, terribilmente bui, per la quasi totalità dell’orbe terracqueo. Urano rappresenta, il nuovo, il futuro, le parti nuove che hanno bisogno di cambiamenti, cioè quelle che non vogliono più stagnare e rimanere fagocitate dentro i condizionamenti. Plutone e Urano sono due forze che spingono ad andare verso la verità della realtà circostante: non necessariamente la verità assoluta..Sia in campo individuale che collettivo la crisi di valori quindi è profonda perché Urano vuole liberarci da vecchi schemi che sono morti, cerca di farci vedere cosa non funziona e che cosa non è più accettabile. Plutone va a verificare quali sono i nostri principi anche dal punto di vista morale e ci chiede di trasformarci profondamente facendo crollare tutto quello che non è più vivo, portando alla luce quello che non è “pulito”. Il problema è nella quadratura perché la revisione di questi argomenti non è semplice e non lascia spazio ai cambiamenti in maniera indolore. La carenza di risorse sta mettendo in circolo la rabbia e le emozioni meno nobili che si devono confrontare con l’ideale che Urano ci richiama. Plutone porta alla luce ciò che non è vero, ciò che non è corretto, quello che rimane nell’ombra e dal Capricorno ci chiede di esaminare le nostre responsabilità, sia come persone che come Nazioni, di prendere consapevolezza di quanto l’immoralità e la mancanza di etica sia insita nella nostra società, partendo da ognuno di noi, dal basso. Ci chiede di assumerci le responsabilità in maniera diversa e da li può partire il cambiamento. Plutone deve andare a risanare le vere motivazioni, Urano lavora chiedendoci di essere autentici e di far crollare strutture obsolete. Urano dall’ariete spinge in maniera più forte di quanto non abbia fatto negli anni scorsi dai pesci, perché l’energia è di fuoco e cerca di farci rompere con gli schemi e le regole che bloccano la nostra individualità. Ma la revisione e i cambiamenti sul piano collettivo, che tendono a modificare la struttura portante della società, dei suoi valori e dei suoi singoli, sono bloccati (cfr. le stelle dentro.it). La fase di stallo fa che si protraggano comportamenti alimentati dalla paura del futuro e attaccamenti alle sicurezze del passato, in questo momento il cambiamento non si può attuare se prima non muoiono gli attaccamenti e non si lascia spazio alla nuova visione. Gli attaccamenti sono quelli che ci danno l’illusione di sicurezza, ma che alla stesso tempo non ci rendono liberi. Ci stiamo rendendo lentamente conto che la società che abbiamo costruito (discorso che nell’individuale vale anche per la coppia..) alimenta la parte oscura dell’essere umano, barattando la sicurezza con l’illusione di garanzie che non esistono realmente e sulle quali vengono creati veri e propri meccanismi parassitari. Il Quinconce di Plutone dal Capricorno mette in luce la nostra ombra, vuole portare alla superficie le incongruenze e soprattutto le collusioni che ci sono tra noi stessi e i tempi che viviamo da un verso e col sestile alla Luna richiama all’ordine anche quell’ormai vago senso di famiglia in fase destrutturante, perlomeno per come s’intendeva una volta.: dobbiamo comprendere che noi e il nostro atteggiamento crea la nostra realtà circostante anche se non ce ne rendiamo perfettamente conto. Ma lo Yod in questione sta richiamando certi valori alle risposte decisive.
L’altro braccio dello Yod è rappresentato dalla congiunzione Marte-Venere in Leone in quinconce alla Luna piena in Pesci (congiunta a Nettuno e a kirone fuori dall’orbita dello Yod: quindi disattivati..). Qui il limite, la struttura, si confrontano con una forte mancanza di autocontrollo nell’espressione dei sentimenti. Un processo d’anaffettività bulemico-anoressica si potrebbe dire dato il collegamento ai forti valori leone. Il quinconce di Luna Piena alimenta l’insicurezza a saper giudicare le persone o i fatti, anche perchè ce ne rendiamo conto in modo eclatante: non possiamo più nasconderci dietro le nostre afflizioni psichiche (si stringono relazioni, anche societarie, con persone che finiscono sempre coll’approfittarsi della buona fede messa a disposizione nella relazione; e quando ciò avviene, non si alza un dito per difendersi..!!) spiazzando così la visione che si ha dell’altro.. C’è un sentimento d’impotenza ad opporsi alle pretese degli altri, conseguente all’incapacità di non farsi sfruttare, anche se con tanta amarezza e disappunto: una specie di sindrome fantozziana..!! Il problema che si deve affrontare è di risolvere lo stato di conflittualità che esiste in loro fra il desiderio di rendersi utili e il bisogno di difendersi dalle pesanti pretese degli altri: per capire la necessaria forza equilibratrice di questa forma depressiva bisogna agire la propria coscienza attivandone i principi più veri che sono nascosti nelle pieghe del nostro Io che quella luna piena, sta illuminando, un po confusamente (Pesci..) direi, comunque spietatamente. Le coppie coinvolte dovranno imparare a fare una valutazione molto accurata della necessità o meno di lasciarsi coinvolgere dagli altri, aprendo a una visione di maggior serenità, prendendosela un po’ meno per le loro questioni, imparando a lasciar correre..qualche volta. La Luna inoltre ha il significato di massa, di popolo congiunta a Nettuno alimenta un’illusione, ma anche una possibile perversione (droga e alcool su tutti..: ormai dilaganti ad ogni livello della società cosiddette civili..) che la saggezza chironica può controllare..,se ben attivata: imparare a sacrificare i propri bisogni solo esteriori per riappropiarsi del proprio malato..Insomma i popoli dovranno cominciare a rendersi conto che la loro vita, così com’è impostata, è solo estremamente illusoria se vorranno realizzare l’energia del punto focale rappresentato dal dinamismo di Marte e Venere in Leone, cioè la dinamica relazionale di coppia nel campo della singolarità, mentre in quello della collettività si riferisce alla diplomazia o meno tra nazioni, tra società. Non c’è più spazio per le furbizie mercuriali ne per le attese scorpioniche..Qui c’è in atto un Plutone capricorniano quindi risolutivo da un lato e dall’altro la Luna piena iluminante la scena da cambiare, da stravolgere senza pietà..
L’I.C.P. in VERGINE
In questo moto eruttivo la “regia” di questo Yod di fine estate, spetta al segno della Vergine (ICP a 26°56′:vedi grafico) che spinge l’analisi in lidi ancor più complessi se ce ne fosse bisogno.., ma diventa garanzia di chiarezza e soprattutto di precisione per l’ottenimento o meno dell’obiettivo da raggiungere, fatto fermo il concetto che bisognerà lasciare andare qualcosa del nostro modus vivendi ampolloso (yod in leone) e renderlo più efficacemente vergineo. La Vergine all’Incipit dello Yod, infatti ne limita lo strapotere del’infuocato leone conferendogli, probabilmente un maggior stato d’ansietà, ma certamente una chiara costruzione dei limiti che bisognerò imparare ad accettare come necessari.La natura tenace e infuocata del energia Leone potrebbe essere smussata, anzi lo è di certo, dalla razionalità di questo Incipit. La Vergine regala ponderazione, riflessione, senso pratico e concretezza..La ricetta che serve per poter guardare meglio dentro le nostre ferite..senza ulteriori forme illusorie e/o compensatorie. La Vergine sarà assillante ma è la vera soluzione dello Yod e ve ne spiegherò il perchè grazie all’ausilio dell’astrologia ebraica e alle sue leggi specifiche decisamente interessanti oltre che iluminanti. Il consiglio quindi è imparare a vestirsi in modo vergineo..e rispondere alla forma leonina-eclatante con l’umiltà verginea.
L’ausilio per comprenderne significati più profondi ci viene dalla scienza astrologica ebraica. Dovete sapere che in astrologia ebraica alla Vergine è collegato il dinamismo dell’ “AGIRE”, sia fisico che mentale. Anzi infarcito da entrambi senza distinzione d’importanza, anche se la Vergine è un segno di terra che certamente sembra prediligere, a prima vista, l’azione pratica che gli garantisce di usare la sua grande capacità fisica di muoversi, appunto, tramite le sue possibilità pratiche (utilizzo e cura spasmodica delle mani..: il bricolage è della Vergine), piccole o grandi che siano. Ma poi sappiamo che Mercurio-pensiero è in seconda istanza il perno delle sue elugubrazioni principali: quindi agisce praticamente e fisicamente ma sempre con ragionamento e razionalità..a volte esasperate. S’industria, donna o uomo che sia, a risolvere le piccole questioni domestiche e di lavoro usando appunto le sue mani. Segno non privo di assoluta volontà e di grande organizzazione, anche esagerata. La Vergine fa e disfa i suoi investimenti psichici e quelli fisici fino a che non sente di essere al punto giusto: si anima fino a che il suo obiettivo non sia stato raggiunto e migliorato, rispetto allo stato precedente. Pensa ed agisce: è concreta e decisa, al punto che si chiude in cervellotici convincimenti inalienabili che, riportati sui rapporti relazionali, ne bloccano il normale scorrimento della libido, intesa generalmente come forza propulsiva dell’io, fosse uomo, fosse universo.
Per comprendere come sia determinante l’accostamento all’ICP Vergineo, e tutto quello che ne segue, per questo Yod formatosi sull’asse Aquario-Leone (V^-XI^Casa), l’astrologia ebraica, nella sua nomenclatura specifica, assegna le sue dodici tribù ad ogni segni zodiacale. La TRIBU’ delle 12 che la rappresenta la Vergine è quella di “GAD”: una tribù cioè fondata da “agricoltori”.. Non per niente la Vergine è rappresentata con una spiga di grano nella mano, che le conferisce la ben nota simbologia di un segno sano, legato cioè alla salute del corpo e della mente, ma anche “spartano”, proprio com’è la dura vita nei campi di chi fa l’agricoltore. La Vergine nell’astrologia delle nostre latitudini, per fare un parallelo adeguato, è il segno che chiude l’estate, la stagione è ancora calda e rassicurante da una parte, ma si cominciano ad avvertire i primi freddi, occorre prudenza e previdenza. La terra grassa, fertile e primaverile del Toro, è arrivata alla fine del suo ciclo, svuotata dei nutrienti, seccata dal calore estivo, prosciugata dalle piante ormai grandi e dai frutti maturati. E se il Leone è la stagione dei frutti nella loro pienezza, da cogliere direttamente dalla pianta, nella stagione successiva, quella della Vergine, si fa la raccolta dei frutti prima che marciscano: l’esigenza non è più quella di vantarsi o di nutrirsi, ma di conservare in vista della cattiva stagione che sta per cominciare. I frutti raccolti vanno conservati nel tempo, e per fare questo vanno sterilizzati, preservati dagli agenti contaminanti, protetti dai predatori. Il tema della Vergine infatti è fondamentalmente il controllo: di fronte a un futuro incerto, ma preoccupante visti i segnali di decadimento delle energie naturali, occorre comprendere e studiare a fondo la realtà, trovare uno schema di riferimento, un pattern da seguire con metodica precisione (cfr. U.Carmignani). Una fondamentale sottolineatura che sarà bene finalmente esporre (di cui leggerete a breve ulteriori significanze sul prossimo poderoso articolo di Giove in Vergine in via di compimento) è quella riferita all’erroneo concetto vergineo (segno zodiacale della Vergine) inteso, tradotto erroneamente e coercitivamente solo come blocco della disponibilità sessuale…!! La vergine zodiacale non ha nulla a che vedere con il processo di verginità femminile. Dice con molta acutezza il Carmignani, e ne convengo ampiamente, che è bene fare attenzione al fatto che la Vergine nel suo significato etimologico originario, non è collegata alla purezza, alla castità e biologicamente dipendente dallo stato di integrità dell’imene: la “virgo” latina infatti era la donna autonoma, libera e autosufficiente, semplicemente non sposata (volgarmente col tempo si è anche tradotto con “zitella”). Per la fanciulla illibata si usava un altro termine, “virgo intacta”. “Vir“e “virgo” sono quindi le due forme maschile e femminile dell’adulto libero, forte, autonomo, indipendente economicamente, e la “verginità” è il corrispettivo femminile della “virilità”: non di costipazione dell’azione sessuale, ne del mantenimento dell’integrità-imene che appartengono alla virgo-intacta. Le dee madri quindi, considerate “vergini”, vanno intese invece in tutta la loro libertà sessuale, nella pienezza della loro forza ed uguaglianza rispetto al maschile. E, seguita intelligentemente il Carmignani, per far ben comprendere lo schema, affermando che graficamente, il segno della Vergine si rifà a una donna seduta di profilo, ma pare che con l’avvento del cristianesimo, il glifo si trasforma in una M con l’asta finale ripiegata all’interno a simboleggiare Maria e la sua Verginità, o la fredda lucidità della Ragione che inizia ad imbrigliare istinti e passioni (che però sono forti e spesso fortemente repressi e trattenuti).
Ora per tornare al nostro YOD, in chiave ebraica, viene il bello…
Come si sa credere al caso, secondo quello che dico spesso, è un clamoroso errore dell’uomo: il caso non esiste…affermo da millenni.. Sapete infatti qual’è la lettera ebraica collegata alla Vergine? La lettera, non ci crederete, si esprime YOD (tradotto: mano..!!) proprio come la configurazione planetaria… Un concatenarsi di coincidenze direte? Impossibile rispondo. La Vergine all’Incipit è il coacervo zodiacale determinante per rispondere, per comprendere la vera natura intima di questa configurazione energetica, sottostante alla potente esplosione energetica coagulata nei canali del triangolo isoscele che l’astrologia chiama Yod. Ma le coincidenze non finiscono qui: questa, che vedete nel grafico, inoltre è la “lettera più piccola” (il minimalismo vergineo..), della grafia connessa all’alfabeto ebraico e il fatto che sia stata collegata a questo segno non è un caso: la Vergine, che sappiamo essere in prima fila per tutto quello che è considerato “piccolo” inteso in senso lato, quindi non solo letteralmente ma anche intuitivamente..Vive di modestia, anche se è attenta ai “minimi” particolari: mette sempre i “puntini” sulle i…e le mani, che usa spasmodicamente, sono il suo punto corporeo principale di riferimento: nulla è caso quindi. Questa ulteriore connessione, quindi, garantisce l’ICP in Vergine che è il mantello di Terra che sottende questa configurazione planetaria per estendersi alla liberazione del “divino in noi”, vero obiettivo di questo efficace modello planetario.
Yod è molto più di una semplice parola quindi nello schema ebraico. Come ogni lettera dell’alfabeto ebraico è prima di ogni cosa un simbolo ed un numero. Yod è il numero 10. Simbolo cioè di perfezione divina, di chiusura e riapertura, ciclicità della vita e di realizzazione finale. Yod è l’iniziale della parola yad che, come detto, significa “mano”. L’ideogramma primitivo disegna infatti un braccio che si prolunga in una mano; nei secoli si vedrà poi trasformato nell’odierna ypsilon, la nostra i greca. Questa lettera quindi simboleggia la mano creatrice, la potenza creatrice che detiene la conoscenza. Essa lavora, fa e armonizza: il verbo coniugato dalla Vergine. L’importanza della traduzione ebraica da il significato più importante alla configurazione planetaria spiegandone il senso profondo e la giusta dimensione che si dovrà comprendere, assimilare e integrare alla coscienza. Lo Yod infati è il “SEME DIVINO” nascosto nel cuore della creazione fin dal principio dei tempi: sembra di fatto un seme, il suo ideogramma assomiglia alla figura di un seme: contiene l’ultimo frutto dell’albero della conoscenza, esso è la conoscenza in potenza e in continuo vortice energetico che ne alimenta la semina con forza e potenza. Dice la cultura ebraica, quella vera s’intende, non quella sionista-ashkenazita fraudolenta: ogni “io” ha radice nello yod che modula e plasma ognuno di noi nel segreto della propria storia, affinchè ciascuno di noi, evolvendosi nel proprio principio divino, presente nel suo schema genetico, trovi la propria strada e lo porti a frutto e lo generi a sua volta. In questo “piccolo” simbolo si racchiude l’intenzione profonda utile ad agire la dinamica corretta per risolvere l’esplosione energetica che vibra nel chiuso dell’onda di luce che segna il percorso del triangolo isoscele che lo forma geometricamente: il vero desiderio di aiutare il soggetto a conoscersi meglio e a vivere una vita più ricca e in armonia con se stesso e con gli altri..Ecco poi come un piccolo simbolo diventi grande d’intenti e di obiettivi, per questo la scienza astrologica non poteva tenerlo fuori dalla sua sintassi cosmologica…Così si spiega la sintesi verginea che entra a piene mani in questo Yod come motivo riequilibrante le esplosioni leonine. Pertanto la parte del vostro tema natale segnata dalla Vergine può essere presa in considerazione come salva vita fruttifero da riorientare o meglio da utilizzare per almeno capire le movenze di questo yod, soprattutto per voi del Leone che fate maggiori fatiche ad agire lo schema della vergine più sacrificato. Mi riferisco chiaramente all’archetipo leone e non al soggetto leone che di per se potrebbe avere dei punti fondamentali (o altri pianeti) in Vergine nel suo tema e non avrebbe alcun problema ad attivarli..Ecco che serve la necessaria conoscenza del proprio tema natale, lo dico ripetutamente fino all’inverosimile da anni, per parlare coerentemente di astrologia.
Fine Prima Parte
Roma 29.08.2015 Claudio Crespina
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA: si ringraziano i siti e i loro fondatori
-Astrologia Archetipa Sistemica
-Astrovet
-le stelle dentro
-Tracy Marks