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DONNE FEMMINICIDE…!!!

DONNE FEMMINICIDE…o il patto per uccidersi delle artiste in lotta contro il femminicidio..!!!

Una si è salvata. In casa le lettere d’addio. Entrambe chiuse nell’auto hanno respirato gas da due bombole…!!!

LO “STRANO” PATTO SUICIDA DI DUE ARTISTE….
CAGLIARI – «Vogliamo fare qualcosa che dia uno choc, che rimanga impresso nella testa della gente». Le due ragazze, amiche di vita e compagne d’arte, avevano lavorato tre mesi a una performance «forte» e giovedì sera dovevano presentare «Donne a pezzi», metafora sul femminicidio: un manichino, fiocchi rossi simbolo di ferite e sangue, pitture, immagini e poesie. Evento all’aperto, al Bastione Saint Remy, annullato per vento e pioggia. Ma le due ragazze avevano già deciso: lo choc vero non sarebbe stato nello spettacolo, ma dopo. Hanno vagato nella notte in auto, sul sedile due bombole da campeggio: al mattino una ha aperto il gas e….
si è avvicinata la cannula alla bocca. Le hanno trovate chine, riverse una sull’altra, quasi abbracciate. Una già rigida, l’altra un filo di respiro (rianimata in ambulanza e salvata all’ospedale).
QUESTA STRANA STORIA, a dir poco controversa, è venuta a galla ieri nei quotidiani locali sardi e oggi è ripresa dal Corriere della Sera: le due ragazze, due artiste che avevano organizzato una performance sul femminicidio, poi saltata in Sardegna, ieri si sono chiuse in un’auto e hanno respirato gas da due bombole. una è morta, l’altra è in fin di vita ricoverata all’ospedale.

Conosciute quasi per caso, passione per l’arte sperimentale, subito amicizia e intesa forte: «Accordi distorti», rock art, mostre d’avanguardia, anche una itinerante per la Sardegna con opere «tattili», collettiva di pitture e sculture «che privilegiano non la vista, ma il contatto e il dialogo con le mani dei fruitori». Rassegna organizzata con l’Unione italiana ciechi e il ricavato in beneficienza. Impegnate nel sociale (Dea Madre, scultura vivente, esposta a un’asta a favore di Duos, donne operate al seno) e nelle battaglie civili per il riconoscimento dei diritti delle donne. Buone letture, interessi culturali, amici ovunque. Per una anche una fugace parentesi politica, candidata (non eletta) alle comunali.

La prima, 35 anni, ingegnere edile, la seconda, 27, artista (su Facebook si definiva ricercatrice nel corso di studi «Trovare se stessi»), tanta voglia di fare, dicono gli amici, e di vivere, ma in un altro e diverso mondo. La seconda, la 27enne napoletana, sopravissuta, era arrivata quasi per caso in Sardegna, «per amore mi sono trasferita qui», sposata, viveva a Quartu Sant’Elena. La prima nata a Samassi, Medio Campidano, scuole e laurea a Cagliari, lavoro da professionista al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale

Thelma e Louise, suicide le due donne paladine delle donne. La scena finale è decisamente diversa però perchè il film regala quel salto nel vuoto di un kenion tipico americano rilasciandone l’anelito profondo al principio irrinunciabile della libertà..: in realtà non sono morte in quel salto…!!! Qui abbiamo una visione assolutamente e drammaticamente diversa del duplice suicidio -stavolta riuscito fortunatamente a metà-: Entrambe sono state trovate ieri verso mezzogiorno in un’auto satura di gas sotto un cavalcavia, a una ventina di chilometri da Cagliari…non è proprio la visione di ampio respiro rappresentata nel film… LORO SONO MORTE VERAMENTE… anche se una, la seconda, è sopravvisuta, sembra, sotto quello squallido cavalcavia non c’era minimamente la visione di libertà del salto nel kenion americano ma una realtà altra che dovrà essere spiegata seriamente, perchè l’attuale versione di questi fatti fa acqua da tutte le parti…!!!

NON CREDO AFFATTO AL SUICIDIO…!!! E potrei ampiamente dimostrare la mia “sensazione” se potessi disporre, come astrologia docet, delle coordinate spazio-temporali delle due sventurate… ma, vedrete che ci saranno ulteriori sviluppi non appena sarà disponibile la versione della sopravvisuta…. se ci sarà un ulteriore versione..!!!

Dr. Claudio Crespina
ilNadir

Riguardo L'autore

Redazione Il Nadir

Il dr. Claudio Crespina, astrologo, filosofo, counselor psicologico-comportamentale e ricercatore nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, una città così significativa e simbolicamente attraente, per i suoi continui richiami storici ed esoterici che credo superfluo e inutilmente ripetitivo spiegarne la grandezza e l’importanza.

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